Seggio 35: Pd 332, Movimento 5 stelle 76
Lo tsunami renziano si è dunque abbattuto sull’Italia: ad una manciata di seggi dalla totalità, il Pd è al 40,8%, con Grillo al 21,2% , Berlusconi al 16,8, la Lega di Salvini al 6,2 e Alfano e Tsipras che dovrebbero raggiungere il 4% (speriamo di sì per Tsipras!).
In attesa dei responsi sulle Amministrative senesote (di cui domani scriveremo in abbondanza), oggi analizziamo il voto di ieri, partendo come d’abitudine dall’esperienza ereticale del microcosmo del seggio 35, questa volta drammaticamente orfano del protagonista e del deuteragonista: risultavano infatti assenti sia l’ex Presidente – sosia di Totò Riina – Michele Commare (spostato a San Francesco), e il compagno Roncucci – sosia di Massimo Boldi -, assente per motivi di lavoro (c’era sì il figlio Lorenzo, ma l’imprinting politologico scema assai, di generazione in generazione…).
Il voto è stato – inutile nasconderlo – un trionfo per Renzi, con lo stacco da Grillo ovviamente al seggio 35 ancora più accentuato che a livello nazionale (il che è tutto dire): 332 voti per il Pd, 76 per i grillini.
Renzi è un mix, elettoralmente esplosivo, di capacità democristianissima di rassicurare l’elettorato (pescando fra il centrodestra) e, al contempo, di presentarsi come il nuovo (sic); usa perfidie democristiche alla Todo modo (vedasi trattamento con il nipote di Gianni Letta), condite da un carisma televisivo prettamente berlusconiano, senza però buttare via quasi niente dell’armamentario della vecchia sinistra. Un mix esplosivo, appunto: quantomeno nell’hic et nunc.
La sua nettissima vittoria dimostra, purtroppo, due cose: che la questione morale per gli italiani NON è più prioritaria, forse nemmeno importante (4 sottosegretari sotto inchiesta nel SUO Governo, più il caso Expo con il ruolo di Primo Greganti, per non parlare d’altro: e chi se ne frega!); che la parte maggioritaria degli italiani vuole, gradisce, ammira (forse, pretende) un uomo solo al comando, purchè, nel 2014, con una patina riformista e appunto rassicurante, con i Ministri glamour (quasi) come quelli di Silvione, ma reduci dai presepi di paese.
Gobetti scriverebbe – chissà – del renzismo come dell’autobiografia del Paese. Ed ancora una volta, verrebbe voglia di dargli completamente ragione…
Ps 1 Curiosità sparse dal seggio 35: indovinate la Lista più sollecita per l’alternanza di genere? Quella di Tsipras: ove l’alternanza maschi-femmine per legge va mantenuta, sì, ma per garantire la presenza maschile!
Amarezza personale: con l’uscita di scena del Presidente Commare-Totò Riina, l’eretico si è trovato ad essere il più “avanzato in età” del seggio 35 (a parte i rappresentanti di lista presenti, entrambi piddini!): forse è il caso di appendere la scheda al chiodo…
Ps 2 Visto che la Magistratura è l’unica speranza di trovare un po’ di pulizia (con il renzismo, tutti puliti e lindi ed intoccabili fino alla Cassazione, poi si vedrà), mercoledì si riparte con lo scandalo della Sanità senesota: novità ghiotte alquanto, a lume di naso.
vuolsi cosi’ cola dove si puote cio’ che si vuole e piu’ non dimandare.
Caro Eretico
Le apparenze ingannano, ti ricordi di Pirro…….
Post in tono un po’ dismesso caro Eretico, un po’ come tutti quelli (me compreso) che speravano in un cambiamento.
Evidentemente non c’è niente che cambi la testa degli italiani (o della maggioranza) neanche un barlume di controinformazione, nemmeno “scandali” (Expo) che in altri paesi non lontani da questo basterebbero ed avanzerebbero per ribaltare il tavolo.
Eppure da sprovveduto medioman avevo anche ipotizzato (forse ardentemente sperato è più corretto n.d.r.) un successo per un vero rinnovamento.
Niente da fare … gattopardescamente tutto deve cambiare perché tutto rimanga come prima … e buon Palio a tutti.
mah, insomma. Anche tu millanti novità e scoop che lasciano il tempo che trovano. E se poi la maggioranza vota da un’altra parte, vorrà poter anche dire che la tua sia sbagliata? O i ciechi e gli allocchi son sempre gli altri? Sai, io comincia a pensare che invece di una maggioranza di pecore, ci siano in giro sparuti gruppi di cassandra per vocazione che amano sentir il suono della propria voce e chiacchierano…chiacchierano…chiacchierano… Che la gente si sia stancata anche di loro?
Caro Rocco,
scrivi le stesse, precise cose che scrivono i media putiniani dei pochi cani sciolti che provano ad opporsi all’autocrazia (non all’acqua di rose, come quella renziana) putiniana. Complimentoni.
Sono davvero felice che ci sia tanta gente come te, in giro: fino a che andrò avanti, sarà proprio per contrastare chi la pensa come te. Grazie dell’energia supplementare che mi doni…
L’eretico
Caro Eretico
Non sbagli perche il 40 per cento del 55 per cento dei votanti a occhio rappresenta a mala pena il 23 per cento della popolazione. Nulla per le riforme proposte. Ora si percepisce che lo scontento è grave, e si aggravera’ ancora.
A proposito è finita la partita a schacchi, con uno scacco matto a chi comanda.
Un saluto da Lugano
Certo, eretico, hai un gran …sedere….. Come fai a uscire a sorte come scrutatore tutti gli anni??? Hai “accosti” in commissione elettorale evidentemente….. Per carità, i soldi sono comunque pochi, ma forse a qualche giovane disoccupato farebbero comodo…..
il risultato delle elezioni misura egregiamente la sua capacità di autocritica. Continui pure a giocare pensando di essere l’illuminato senza peccato. Si bei dei cori di osanna, le lascio volentieri l’ultimo belato.
Le elezioni caro Rocco, sono lo specchio di un momento, mentre chi fa giornalismo e racconta i fatti non si deve o dovrebbe mai preoccuparsi del consenso ma della realtà dei fatti
Giustissimo. Ma se i fatti smentono quello che si dice, allora forse la verità non è nelle parole che si usano. O l’errore è sempre solo dall’altra parte? Io è da poco che vivo a Siena, ma mi son già scontrato con le “particolarità” di questa città, dove se non mastichi la giusta biada, non vali nulla. Ma qualcosina la capisco pure io, che non sono proprio l’ultimo, e so per certo che siamo ancora al mezzogiorno, la notte deve sempre arrivare ed il futuro di questa bella città è diventare una San Gimignano un poco più grande, un turismo di passaggio e la gloria due giorni l’anno. Poi il vuoto. L’università verrà sbranata da Pisa e – soprattutto – Firenze, che alcuni colpi li ha già piazzati ed altri seguiranno. E non occorre essere proprio geni per capire che se se si perdesse la scuola di specializzazione di anestesia, ad esempio, chiude pure Le Scotte nel giro di un quarto d’ora. Novartis ha già preso la via. E ricordo la lungimiranza della popolazione quando circa 20 anni fa lavoravo in Sclavo come consulente alla riorganizzazione del gruppo Marcucci, che allora la possedeva. E davanti alla proposta di avere un enorme polo farmacologico a Rosia, con impianti nuovi ed un incremento di posti di lavoro del 115%, lasciando l’area Sclavo all’edilizia residenziale, scelsero di fare le barricate. Il risultato è stato lo smembramento di Sclavo in mani straniere (ed i soldi per solito seguono la residenza della proprietà). Ed ora anche le ultime produzioni se ne vanno via. Saluti. Il turismo è molto cambiato con i voli low cost, sono finiti i pernottamenti di una settimana, è tutto un mordi e fuggi. Cresciuti a panem (assunzioni) et circenses (palio), i senesi hanno lasciato fare ed ora pagano le conseguenze, e – mi ripeto – siamo ben lontani dal fondo. Del resto, basta visitare ogni tanto il sito delle aste giudiziarie per rendersi conto dello sfacelo di quella già misera micro-manifattura (industria mi pare eccessivo) che forma il tessuto economico. Certo, i cicli economici son fatti di discese e salite, ma un substrato di partenza, un semenzaio, ci vuole. Qui dov’è? Nei Ricciarelli? Un po’ poco… Per questo avevo cominciato a seguire il blog. L’Eretico lo ammiro, anche adesso che siamo in scazzo, ma sentire solo lamentele e vivere di ditini puntati alla lunga stanca. Oh Musa! non ispirarmi, dettami. Dove sarebbero le idee? I suggerimenti? Solo dar del ladro e del corrotto non porta da nessuna parte. Se basta bearsi di “l’avevo detto io!” allora va bene, del resto in una città che ripropone fin nella più remota interazione sociale la logica del Palio (“purché non vinca tu, pago io), ci si può accontentare di cercare (e gioirsene) i difetti degli altri anche stando a braccia conserte. Ma un altro MPS non ci sarà mai, sarà bene che le braccia – anche se ormai tanto poco allenate – si rimettano in moto. Ed alla svelta. Ecco io mi son stancato di sentir solo sparlare (e Grillo è l’emblema del modello “Cassandra di ritorno”). Il PD avrà avuto mille difetti, ma anche lui ha il diritto di veder riconosciuto un cambiamento. Non è un salvacondotto in bianco, ma almeno una sospensione del giudizio. Una realtà come Siena, poi, opporrà resistenze notevoli al cambiamento, ma sarà inevitabile. Se venisse aiutato invece che beffeggiato? E poi l’alternativa qual’è? Mettersi tutti il microchip sottopelle? Far scegliere la Rete? Con quel deserto di cultura che vi impera? Se il 40% della gente ha dato fiducia a Renzi (non magari al PD) ed hanno punito le urla isteriche e sterili del M5S, qualcosa vorrà dire. O son tutti scemi e miopi? Per una volta, si potrebbe aiutare l’idea dell’altro senza arroccarsi nella convinzione che valga solo la propria. In Italia tutti hanno la ricetta giusta, ma nessuno si mette a far l’impasto. Questa città è ai rantoli terminali, non sarebbe il caso di dare una mano a quel poco che c’è invece di buttare sempre e solo merda dai balconi sulle teste di tutti? Poi insomma, fate un poco come vi pare.
Rocco complimenti per il chiarimento sottostante. Ben argomentato, ho letto la sua replica con piacere. L’unica cosa che non condivido molto è la “semplicità” (mi perdoni il termine) nel dire “aiutiamo il PD a compiere il cambiamento”, sebbene io condivida l’analisi di dove “andrà” questa città non vedo però il “come” aiutare il PD in modo fattivo. Temo che seppure potrebbe essere uan buona idea nella pratica non sia fattibile lasciando al comando quelli che ci hanno portato in queste condizioni.
Io non credo che sia stato un voto al PD, ma un voto a Renzi e a quello che ha professato: un cambiamento concreto. Chiamalo voto di protesta, e non vedo perché se lo prende Grillo è il grido di dolore del popolo sovrano, mentre se lo prende il PD è l’inciucio della corruttela e del clientelismo. Poi siamo d’accordo che in questa città, dove le dinamiche del baciamano le insegnano fin da piccoli, con i battesimi in contrada, il rinnovamento sarà sicuramente più difficile e lento, ma vedi, il declino economico è come la peste: non guarda in faccia nessuno. Passate le feste e onorati tutti i vari patroni, inizierà un declino che i flagelli biblici sembreranno una vacanza in un resort. Questo inevitabilmente sovvertirà molte delle “usanze”, ed anche i volti noti dovranno tenerne conto, perché non ci saranno sconti per nessuno. E credo che il PD, per quanto qui ancora poco permeabile alla rinnovazione, dovrà tener conto del trend nazionale. Non si tratta di “aiutare il PD”, si tratta di non ostacolare il seppur minimo venticello di cambiamento, da dovunque provenga. Per lo stato in cui si trova questo territorio, il tempo dei distinguo è passato da un pezzo. Date un’occhiata ai report di Camera di Commercio sulle attività economiche: è il deserto. Decenni di assunzioni garantite hanno distrutto l’economica dei servizi imponendo un gravame di costi amministrativi non compatibile con nessun sano piano produttivo, annullando completamente lo stimolo a qualsiasi iniziativa industriale o manifatturiera. Ieri ero al Consorzio in città a prender il pane. C’era una vignetta all’uscita che irrideva Oscar Farinetti con la battuta “che ci frega di eatitaly, noi ci abbiamo il consorzio”, e metteva il carico da 11 rappresentando il Farinetti a passeggio con il sindaco Valentini. Ora… Sicuramente si sarà trattata di una forma di pubblicità che voleva essere ironica, ma che alla fine confessa il vero carattere di questa città così ammantata di una sacralità autoreferenziale da non accorgersi del suono delle campane a morto.
Siena avrebbe dovuto essere la prima a proporre a Farinetti un progetto di una sede di Eat Italy in città, sfruttare il marchio per proporre le sue eccellenze agro-alimentari. Creare delle scuole dedicate alle tradizioni economiche del territorio. Manca in questa città la capacità di vedere il futuro, e non è solo miopia delle classi dirigenti, è una mancanza propria nelle persone. E questo non si cambia in un giorno. Il cammino e lungo, per questo non si può più perdere tempo nella “tratta”, occorre accontentarsi del cavallo che arriva primo, sperare che sia il migliore e allenarlo a vincere, e non a far perdere la nemica.
Ciao Rocco
In ordine sparso. In merito allo Sclavo, condivido, ricordo la situazione molto bene, visto che mia mamma è andata in pensione proprio dallo Sclavo, a ridosso di quel periodo.
In merito ¨ai ricciarelli¨ sicuramente sarà stato troppo poco, ma sarebbe stato forse meglio, non distruggerla. Poteva essere stato un piccolo punto, su cui poter puntare. Magari con una produzione diversificata e continuata per tutti i 365 giorni e non solo stagionale.
Che Siena, si avvii a ricoprire il ruolo di ¨una San Gimignano un poco più grande¨, non me lo auguro per niente, esiste sempre il tempo per poter cambiare questo infausto destino, a volerlo, secondo me.
Scrivi ¨..dar del ladro e del corrotto non porta da nessuna parte.¨. Sicuramente, forse, ma vivere in una comunità´ dove il valore della giustizia e della legalità´ sia alto, non mi sembrerebbe un male.
Scrivi ¨Il PD avrà avuto mille difetti, ma anche lui ha il diritto di veder riconosciuto un cambiamento. Non è un salvacondotto in bianco, ma almeno una sospensione del giudizio.¨. Magari, sicuro. Nessuno, secondo me disconoscerebbe un cambiamento se questo si fosse manifestato. Ancora, mi pare, sicuramente mi sbaglio, siamo alla fase degli annunci e delle promesse.
“son tutti scemi e miopi?”. No, probabilmente oltre al proprio interesse personale, in queste elezioni europee e’ scattato forte in molti, il sentimento della paura. Paura in che cosa e di chi? Sicuramente ci sono molte risposte, alcune le hai scritte, altre accennate, altre evitate, secondo me.
Leggere certi commenti genera un senso d’impotenza, di rassegnazione ed infine di rabbia. Ma d’altronde Siena è questa!
Vivo e provo a ribellarmi ma alla fine a certa gente non puoi opporti, siamo troppo diversi!
In ogni caso: “mal voluto non è mai troppo”.
Caro amico, i senesi si meritano quel che hanno avuto e gli italiani quel che avranno.
Come hai ragione mio concittadino. Sono cresciuto a Siena e vivo a Firenze x lavoro. Mi chiedo come si possa votare per un partito che ha distrutto una banca fatto polpette di una città e corrotto tutto quello che di buono c’era. Il groviglio armonioso. Rocco chi viene da Firenze sa cosa avete votato. Per la paura non si abbraccia l’assassino. È una città senza futuro purtroppo. Questo Era l’occasione per farsi sentire. Cosa vi devono fare ancora? Come pensate che questo governo vi possa aiutare? I fondi andranno tutti a Firenze. A Siena dopo il MPS cosa cè? Cosa ci sarà fra 5 anni quando la fondazione non avrà più il patto di sindacato? Cosa resta della Siena che ho amato?
Eretico, dicci subito dei Comuni appena puoi, chi è fuori come me non può sapere dalle tv locali: io credo sia più vivace la provincia ormai che non la città, oppiata dalle Contrade e dal peso delle loro tradizioni.
Calare per l’entusiasmo: con l’astensione che c’è stata Renzi rappresentanza poco più di UN QUINTO degli italiani
Crollo annunciato del centro-destra e, consenta, di Grillo: quelle sceneggiate vanno bene per un po’ e a Renzi succederà lo stesso esauriti gli 80 euro…
Mi spaventano, caro Eretico, Le confesso io che ho una certa età le piazze piene di gente a sentire cose ovvie. Siamo sempre rimasti lì, al duce di buona memoria, cambiano i lessici, ma la lusinga giusta, l’insulto al momento buono o la faccia da duro, la battuta, tutto déja vu ahimè
Cosa non rivedrai, cara Maria, saranno le opere pubbliche per il popolo targate Ventennio, per lo meno fino a che ci saranno i partiti politici. O non le nomini perché insieme al Duce hai paura anche di loro? A Buonconvento bestemmiano perché da sette mesi non possono usare un ponte lungo dieci metri, danneggiato dalla piena di ottobre, quando nell’agro pontino, nel 1932, andarono ad abitare Littoria (pardon, Latina…) che fu costruita in sei mesi. E tu oggi lì a tremare di quella gentaglia, eh?
Non avremo ponti o bonifiche, ma non avremo nemmeno purghe e liste di proscrizione. E per me va bene così. Se le mancano sono certo che nel mondo ci sia ancora qualche dittatorucolo a cui piace menar le mani.
Caro Guido, è certo che la storia non te la hanno raccontata per come in realtà si è svolta e a te, in fin dei conti, va tuttora bene così. A me no, perciò specifico: dal 1919 al 1924, in Italia, ci furono non solo le purghe ma anche gli omicidi, da una parte e dall’altra però. Il socialista Pietro Nenni sul suo libro “Vent’anni di fascismo” racconta a pag. 212: ” Il Partito socialista era uscito dal congresso di Bologna dell’ottobre 1919 ( il congresso che approvò la nuova carta massimalista imperniata sulla duplice idea della conquista violenta del potere e della instaurazione della dittatura del proletariato) con l’impegno di darsi un’organizzazione di combattimento e di passare all’attacco dello stato borghese.” E se queste furono le conclusioni di un congresso si capisce il perché delle violenze di quei tempi. Passiamo a quelle che riporti come “liste di proscrizione”. Ci furono ma non a favore dei fascisti, bensì ai loro danni e le fecero, ovviamente i democratici: sotto la denominazione di “legge dell’epurazione” e pubblicata sulla gazzetta ufficiale del 24 dicembre 1944, decretò il licenziamento di migliaia e migliaia di iscritti al Partito Nazionale fascista dalle pubblica amministrazione. E con questo si misero in miseria tante famiglie italiane. Bello, no? Ammetti che ai tempi di oggi le opere pubbliche non vengano effettuate come durante il Ventennio, però di quelle il popolo ha bisogno, non trovi? Per finire, caro Guido, ti faccio notare che Mussolini non fu né un dittatorucolo né un dittatore, ma un Presidente del Consiglio dei Ministri nominato dal Re nel 1922 e dal Re rimosso nel 1943. La legge di quei tempi intimava di far così, erano gli articolo 5 e 65 dello Statuto Albertino. Ti prego, ora, di andare a controllare se ho scritto il vero e di contraddirmi con veemenza se ho inventato qualcosa.
Lei è un grande, ci faccia sognare, vado a dare un gotto di ricino!
Niente di inventato, ma un modo leggermente fazioso di raccontare le cose. Accanto ai licenziati perché fascisti ci sono anche quelli, per esempio a capo dei ministeri, che sono rimasti al loro posto prima e dopo la fine della guerra, e in Italia un processo di Norimberga non l’abbiamo mai avuto. E non si può spiegare il biennio rosso con una frase di Nenni. Il biennio rosso fu caratterizzato soprattutto da mostruosi scioperi, quello nero invece da camionette di uomini armati di bastoni che andavano a menare la gente nelle campagne. E sulla legittimità di Mussolini… il Re lo nomina perché la situazione gli è completamente sfuggita di mano, ma vogliamo parlare di come vinceva le elezioni? Ok nostalgia, ma ci vorrebbe un po’ più di sobrietà.
Personale breve analisi del voto.
In Italia:
Il problema credo sia che l’italiano per sua propria natura non ha il coraggio di provare a fare “una rivoluzione” sociale e politica che faccia pulito e crei le basi da cui ripartire.
Personalmente credo che ciò avvenga per 2 motivi:
1) per adesso la maggioranza degli italiani hanno qualcosa da mangiare ed in molti riescono anche a togliersi vari sfizzi (qualche cena fuori, qualche gita, le ferie, etc.)
2) la maggior parte dell’italiani, per loro stessa ammissione, almeno una volta nella vita ha avuto degli aiutini legati ad amicizie etc. Quindi in molti hanno paura di smontare un sistema “filocratico”.
3) le alternative hanno perso credibilità per vari problemi: giudiziari di Silvio, cattiva informazione e\o cattiva gestione per Grillo, etc.
In Europa:
Vuoi perché c’erano alternative, vuoi perché storicamente i popoli hanno una natura diversa (vedi Francia e Danimara) oppure perché stanno raggiungendo il baratro (vedi Ungheria e Grecia) ci sono stati dei risultati diversi.
A Siena e provincia:
Il punto 2 citato per la situazione italiana è fondamentale, in più bisognerebbe fare corsi di informatica all’omini degli orti ed alle donnine delle cooppe
Le rivoluzioni le hanno sempre fatte le elites , i popolani fanno al massimo le barricate. Quanto agli aiutini ma credi daVvero che abbiano contato a questo giro? L’elettorato e’ libero e ci vorrebbe piu’ rispetto in quella cosa che si chiama DEMOCRAZIA. Quanto agli omini degli orti mi sembrano i discorsi della sinistra quando vinceva Berlusconi e era colpa della televisione.
A livello di europee le amicizie nel nostro ridente borgo medievale non hanno contato perchè stiamo paralndo di una realtà “lontana” da noi, ma per le comunali in giro per la provincia credo proprio che abbiano contato.
Così come non sono affatto convinto che quelli che non sono andati a votare, venendo meno ad un loro diritto/dovere, avrebbero mantenuto intatte le proporzioni tra le forze in campo.
Alle nostre latitudini purtroppo parecchie persone, soprattutto giovani, non ci vanno a votare perché si sono rotti le scatole di dover votare “con il naso tappato”. Mentre a votare sicuramente ci vanno i militanti\tesserati dei partiti, ed al momento in Italia c’è un solo partito storicamente radicato, che da noi ha la massima espressione nelle classi indicate come “donnine delle cooppe” e gli “omini degli orti”, se vuoi potrei aggiungere lavoratori ed ex-lavoratori “messi a lavoro con la tessera” nel pubblico o ex-pubblico.
come al solito d’accordo col Fiorentino, poche parole ma che inquadrano perfettamente la realta
Io cha lavoro tutti i giorni con gli animali mi sono convinto che la specie umana è giunta a questo livello di evoluzione e più non si può pretendere. Sarebbe come incazzarsi perché un gatto non conosce la matematica, ecco gli uomini sono ad un livello che più che abboccare all’amo dell’uomo forte che grida meglio degli altri non sanno fare.
Se a Siena nonostante tutto quello che è successo il PD ha aumentato i voti, chiediti come erano gli altri ?
Soccorso PDL a Renzi come nelle primarie…..?!!!!!
la grande notizia non è la vittoria del pd, ma l’assenza del compagno per “motivi di lavoro”: che chi non ha mai lavorato veramente un giorno vita sua (se non quando distribuiva i volantini per il partito) riesca miracolosamente a lavorare di giorno festivo fa veramente ridere… e ovviamente l’erede è sulla buona strada, si comincia col seggio e poi una partecipata si troverà: tanti tanti auguri di enorme fortuna!
Il passato non insegna mai niente, non c’è verso..la gente ha ancora la memoria troppo corta..o annebbiata
UNA CITTA’ DI STRUZZI!!!! NON e’ successo niente!!! ALLA via cosi’!! QUESTI a chi gli tromba la moglie, gli fanno anche il rinfresco! Chi parla e’ un disoccupato SENZA TESSERA! Forse l’unico disoccupato a Siena, che non ha trovato posto ne’ al comune, ne’ in provincia, ne’ al monte, ne’ al sindacato, ne’ al partito, ne’ alla Siena parcheggi, ne’ al fiora, ne’alla sienambiente, insomma niente di niente! Mia moglie e’ all’ultimo mese di disoccupazione… MA SI RESISTE ALLA GRANDE!! E SI SCRIVE LIBERI CON NOME E COGNOME in tutti i blog….CITTA” DI COMPRATI E DI RACCOMANDATI!!!
La parlamentare livornese renziana del PD Sig.ra Velo ha detto che “Il movimento 5 stelle è campato meno di un gatto sull’Aurelia”, che analisi profonda, che dialettica sublime, se questa è la caratura di chi ci governa, siamo veramente caduti dalla padella nella brace!
Pare che Baffino, Gargamella e Rosaria (salvo se altri) non abbiano festeggiato per niente.
Infatti, piaccia o no non è il loro PCI-PDS-PD che ha vinto, ma un’altra cosa. osa sia (magari anche solo un bluff oppure una DC 2.0), lo scopriremo soltanto vivendo.
E non ci vorrà neppure tanto: adesso Renzie dopo aver chiacchierato tanto si deve dare una mossa ….
Auguroni!
Il tuo amico Berni , a monteroni, ha vinto con il 62,5% di preferenze. I compagni uniti tutti a votare, gli altri a fare i cretini : il compagnone Remzi stravince e , dice lui, legittima il suo posto da primo ministro. Se lo dicesse uno di destra , si prenderebbe del fascista, se lo dice un PD è la verità assoluta. L’unico sistema di un cambiamento è a Napoli una nuova eruzione, a Siena un terremoto. Ma chi se
O può augurare? Tutto cambia per rimanete immobile. Compagni siete straordinari.
O Raf…io aspetto lumi su Sovicille….dove anche lì ha stravinto un piddino…
Scusate, io capisco (e condivido pure) la delusione, ma non si può analizzare il voto con la faziosità paliesca. Obiettivamente, ma chi o cosa poteva essere considerato un’alternativa votabile al PD di Renzi (e sottolineo di Renzi) a questo giro? Berlusconi e Forza Italia, prima ancora che dagli scandaletti a luci rosse e della condanna per frode fiscale, era già politicamente sputtanato da 20 anni di alternanza al potere assolutamente sterile: tanto chiasso e poca lana. Ad Alfano-Casini personalmente non affiderei una bocciofila. La Lega sostiene un NO euro molto demagocico ma poco (per niente) realizzabile a breve, giusto o sbagliato che sia. Tspiras: ma chi è? Da dove viene? Ed infine Grillo: in un anno hanno berciato tanto ma alla fine si sono distinti solo nell’arte cara al PCI anni ’70-’80: sempre no a tutto. Non si sono assunti una responsabilità che è una e la gentr, stremata, vuole questo. Che qualcuno abbia il coraggio di fare qualcosa. Rimane il PD di Renzi e non di D’Alema-Bersani-Veltroni-Bindi e compagnia mangiante (a ufo). L’apparato del partito ha finalmente lavorato per “l’Ebetino” ed il quartetto di cui sopra non si è fatto vedere in giro neanche per sbaglio. Ecco perché hanno preso il 40%. Ora, però basta chiacchiere, altrimenti alle prossime politiche vanno a votare in mille. Scusate se mi sono dilungato troppo.
Non è vero che il PCI negli anni 70/80 dicesse di no a tutto. Mi risulta che fu favorevole a tutte le leggi di spesa, causa dell’esplosione del debito pubblico.
ma infatti, giusto rivotare il pd…..dopo le mutande cosa potranno mai rubarci?
Le pagelle del Voto nazionale
PD: vince, stravince, rinasce e si trasforma nella democrazia cristiana 2.0 #tuttoinunanotte: voto 10
M5S:chi perde un cogliona: ma a Livorno, dove nacque il PCI, va al ballottaggio….. #haivistomai…..voto 7
Berlusconi: sperso per la pista….menomale: voto 6 di stima… per il coraggio
Alfano: chi!?!?!?! voto 5
Monti e i Professori: potete tornare ad insegnare….#ciaobonacisi voto4
quel che resta: #cisivedelaprossimavolta voto: senza voto
il Voto a Siena non merita voto ma solo un hastag
#ereticostasereno
Avanti popolo…..
Che paese di merda, che regione di stramerda, che città di ultrastramerda.
Con tutto quello che hanno fatto i poteri forti, bem rapopresentati dal nuovo berluschino Remzie, le pecore italiote hanno rivotato i loro aguzzini.
Non aggiungo altro per non prendere querele,
Certo che le opposizioni hanno dato una bella mano, conpreso il 5stelle che dovrà prendere le distamze da Grillo e Casaleggio. Il centro destra è una macchietta. Ometto di parlare del nazionale, ma in provincia di Siena è stato spazzato via. E vorrei vedere, presentare candidati comuni a tutti i litigiosi gruppi, vecchi e inpresentabili come quelli di Castelnuovo, Castellina o Poggibonsi vuole dire essere masochisti. Discorso a parte per Monteroni, dove il leghista (alleandosi di nuovo con i suoi nemici verdiniami e rossiani) con l’ennesina giravolta ha fatto l’ennesimo tentativo di mettere il culo su una poltrona e l’ennesima figura di merda, per poi scagliarsi ancora contro i suoi alleati, ora di nuovo nenici (della cui fedeltà poteva credere solo uno come lui). Sarà l’ora che si ritiri o che concorra per qualcosa alla sua portata (anchew se non so quale possa essere)?
Un saluto
Vedo in molti commenti, giustamente, molto scontento e malumore per il voto, in particolare a Siena.
Il risultato elettorale é stato un risultato, sicuramente storico, e dal punto di vista dei numeri inequivocabile. Quindi uno deve adeguarsi, anche se a malincuore.
Non sono tuttavia sicuro, che il voto delle europee, possa essere ripetuto a livello locale, specialmente a Siena, per le politiche.
Sono convinto, come mi pare ha accennato qualcuno; che per l´opposizione a Siena, sia arrivato il momento di capire, cosa vuole fare da grande (se lo vuol diventare, grande).. E come riuscire a comunicare in maniera più efficace, con una determinata fascia di elettori, che sembrano non essere stati toccati, ancora, da niente. Magari, incominciando a proporre qualcosa, come un piano b, in caso di non elezione di Siena a Capitale Europea della Cultura. Un idea di sviluppo, ed un’idea di nuova economia cittadina, etc.. Io non me lo auguro, ma potrebbe capitare, che Siena non diventi capitale europea della cultura, ed allora in quel caso, i senesi, come pensano alla loro città nel 2020, come la vorrebbero?
Il recinto, in cui si é mosso il potere ed il sistema a Siena, é ancora purtroppo, molto vivo ed attivo. Molti sono ancora gli interessi personali, che prevalgono, rispetto a quelli comunitari. Questi interessi personali, sono ancora il vero legame ¨di sangue¨ (visto anche il forte momento di crisi), che lega gli elettori senesi, al partito egemone.
Io comunque non dispero. Mi rammarico, ma non dispero.
C’è solo da arrabbiarsi! Grillo poteva rappresentare la giusta svolta ma con la sua ottusità ha regalato la vittoria al PD Renziano o di nonna papera poco importa, sono sempre i soliti e a Siena più che mai! Grillo, per scardinare il sistema doveva entrarci come un caterpillar; doveva sedere ai tavoli (che non significa fare compromessi con quelli di sempre); con il 25% dei voti nazionali aveva tutti i numeri per fare tutto e bene. Ma il contrasto deve essere fatto da dentro non da fuori. Ha sbagliato tutto e questo è imperdonabile! E così il risultato è che ci governa la DC con la faccia da boy scout! Ma lo zoccolo duro del vecchio PCI senese lo sa che è diventato demoscristiano e che in Europa sta con i Socialisti?
Siete tutti così sicuri che mandare un branco di sprovveduti antieuropeisti al parlamento europeo sarebbe stata la cosa migliore per l’Italia?
Certo le percentuali bulgare delle amministrative in provincia non sono molto incoraggianti, ma bisogna anche considerare (in molti casi) la pochezza delle alternative.
Complimenti per la fulminante citazione di “Todo modo”, che in un certo senso associa spericolatamente Renzi all’altro homo novus, il gesuita Bergoglio. Grande!
Io personalmente ho perso da molto tempo la fiducia sia per i politici senese, sia quelli nazionali. Spero con Renzi ci sia veramente lo svecchiamento della sinistra. Ha avuto la fortuna di lottare con un pazzo come Grillo e un ormai pensionato come Berlusconi. Ora però deve sfoltire, via La Rosy, Baffino, il Bruco Veltroni e via dicendo. Sarà, mah, vedremo. Intanto un regalo me l’ha già fatto; m’ha fatto guadagnare un po’ di centinaia di euro in Borsa. Meglio di niente, no? E poi questo mese m’ha dato un’altra grande soddisfazione cioè vedere il ‘vampiro’ ex presidente della Mensana con dei bei braccialetti ai polsi attorniato dai finanzieri. Sono soddisfazioni anche queste. Ora aspetto la revoca del Mangia, ma sarebbe troppo sperarci.
Dai, non è un vento di cambiamento, ma finora una brezzolina. Ma è sempre meglio di niente in attesa della tempesta purificatrice. Che il Papa non ci faccia anche lui un regalino mandando via da Siena un poco Bon cristiano? Intanto a Roma ha già fatto qualche pulizia.
Caro Eretico, è sparita l’opzione “rispondi” dagli interventi di Guido Elia e di Fede. Stavano dialogando con me, ma non essendoci più quella possibilità non posso replicare. Cosa è successo?
Non ne ho la benché minima idea, caro Edoardo: riprova, sarai più fortunato! Certo non è censura, a questo giro…
L’eretico
Anche a me non è stata pubblicata una replica a Dario Vignani.
Mi astengo da ogni commento.
Certo Eretico però è veramente particolare: sono gli unici spazi ai quali è mancato il “rispondi”. Forse funziono così bene che è meglio non farmi continuare?
Tutte le piattaforme di blogging hanno un limite nella gestione del numero di repliche, soprattutto quelle che formattano le repliche indentandole, credo sia questo il motivo. Se vuoi continuare la conversazione devi usare il primo “rispondi” disponibile.
Caro Rocco, naturalmente non c’ho capito niente ( queste diavolerie per me sono peggio del cinese-ostrogoto) ma ti ringrazio ugualmente
Edoardo, spero non t’offendi se ti do del tu. Non puoi rispondere direttamente qui al mio messaggio? Perché sono curioso di leggere la risposta, grazie.
Certo, Fede, che puoi darmi del tu. Dunque ti rispondo: dopo il 25 luglio non solo tutti i ministri furono rimossi, ma il Partito Nazionale fascista fu sciolto, stessa sorte toccò alla Camera dei Fasci e delle Corporazioni e i membri del Gran Consiglio furono arrestati (fu tradotta, al carcere di Novara, persino Claretta Petacci). Poi fu varato un decreto legge il 26 maggio 1944, n. 134 che prevedeva la pena di morte per tutti coloro che avevano promosso o diretto la marcia su Roma se durante il Ventennio avevano assunto incarichi di responsabilità all’interno del partito. Questa norma aveva una retroattività di ben ventiquattro anni, cioè fu stabilito un reato da pena di morte, un fatto che non era nemmeno un reato al momento in cui era stato compiuto. In Italia non ci fu un processo di Norimberga per il semplice fatto che per uccidere decine e decine di migliaia di fascisti o presunti tali (c’è chi parla di 80.000) i loro assassini non ebbero bisogno di alcun giudizio, bastando il piombo che avevano nei mitra. Ed erano senz’altro fucilazioni contro ogni legge, se per non doverle punire fu varata una provvidenziale amnistia scritta da Palmiro Togliatti in persona, nel 1946, non credi? La frase di Nenni non ti pare che spieghi? Quante volte hai visto conclusioni di un congresso improntate al combattimento per prendere il potere? Il Re nominò Mussolini Presidente del consiglio in un momento di gran caos del paese, anche politico, se è vero che dal 1919 al 1922 si erano succeduti ben sei governi. Questo, però, non significa che il Duce fosse stato un dittatore. Rispetto alle leggi di quei tempi fu un Presidente del consiglio, come dopo di lui lo furono Badoglio, Bonomi, Parri e De Gasperi. Per ultimo le elezioni vinte dal PNF. Si tennero il 6 aprile del 1924 secondo la legge Acerbo che avrebbe assegnato due terzi dei seggi al partito che avesse primeggiato con almeno il 25% dei voti utili. Il partito fascista ebbe il 63,4% dei voti: gliene sarebbero bastati meno della metà. Spero di esserti stato utile e ti saluto
Grazie delle spiegazioni, e mi scuso per aver detto la castroneria dei ministri, volevo dire un’altra cosa ma in fondo non è importante. Resto dubbioso sulla pretesa messa in pratica delle cose dette in un congresso, e poi hai sorvolato sui due bienni di violenze; sulla marcia su Roma, anche se à vrai dire fu più una scampagnata che altro. Dire che tutto si svolse normalmente riguardo alla nomina di Mussolini da parte del Re è come minimo un eufemismo. Mussolini forzò la mano, e il Re non poté che assecondarlo. Si disse che almeno lui avrebbe offerto più stabilità che i precedenti, e infatti… Con l’assassinio di Matteotti come la mettiamo? E col fatto che molti elettori erano terrorizzati, oltre che analfabeti? Poi, anche se il Ventennio Fascista fosse cominciato nella piena legalità, poi spero sarai d’accordo nel dire che se ne sgancia alla grande, e che negli anni ’30 non si può più parlare di governo fascista, ma di dittatura, essendo tutto il potere accentrato su un solo uomo. Comunque la legge Acerbo, creata ad hoc qualche mese prima, non prevedeva che dopo le elezioni tutti i partiti al di fuori del PNF fossero sciolti, o sbaglio? Mi ripeterò, e spero di non essere offensivo, ma questo modo di raccontare le cose continua a sembrarmi leggermente fazioso.
Caro Fede, resti dubbioso di fronte alle conclusioni del congresso socialista del 1919? Vediamo se ti chiariscono le parole di Ivanoe Bonomi, un altro leader socialista. Dal libro “Dal socialismo al fascismo”, pag 30: “La dittatura del proletariato aveva finalmente trovato un uomo che l’aveva instaurata: Lenin” pag. 35:” Intanto nel grembo socialista ingigantiva il disagio, e col disagio il dissidio. L’ala sinistra proclamava la necessità della violenza…gli elementi più risoluti credevano, qua e là, fosse giunta l’ora di menare le mani e le menavano infatti nella maniera meno intelligente.” La marcia su Roma costò tre morti ai fascisti che erano mobilitati in trecentomila, visti questi numeri ci vedi qualcosa di rivoluzionario? Senz’altro avere occupato le ferrovie e i palazzi delle poste significava essersi messi contro la legge, ma nessuno di loro entrò armato al Quirinale per forzare la mano al re. Difatti nel primo governo Mussolini i ministri fascisti erano quattro su undici. Quindi anche altri partiti, oltre a quello fascista, parteciparono volentieri alla nascita di quell’esecutivo. Passiamo a Matteotti. Fu rapito e ucciso da sette fascisti, i quali dopo una settimana erano in galera. Non sono mai emerse responsabilità del Duce come mandante, non solo nel 1926, ma neanche nel 1947, quando i rei furono nuovamente processati, in un momento dove sarebbe stato facilissimo, se non addirittura “opportuno” coinvolgere Mussolini. Il potere su un solo uomo in Italia non è mai stato accentrato. Le leggi sono sempre state discusse e approvate da Camera e Senato e firmate dal Re. Puoi andare a controllare alla biblioteca del circolo giuridico a Porta Tufi. Ci sono tutte le leggi d’Italia, vai a vedere se quelle del Ventennio state sono promulgate solo da Mussolini. La legge Acerbo fu approvata nel novembre del 1923, quando il Partito fascista aveva solo il 10% dei deputati. Fu stilata dalla “Commissione dei diciotto” dove erano presenti uomini di tutti i partiti, i fascisti erano solo due. Secondo i partiti presenti in Parlamento avrebbero votato una legge che li avrebbe cancellati dalla scena politica italiana…ma dai. I partiti furono sciolti nel 1926, al quarto attentato alla vita del Duce. E la norma funzionò perché gli attentati finirono, per lo meno fino al 1943. Non sei offensivo a darmi del fazioso, sei solo fuori strada. Io racconto i fatti come realmente sono successi e te ne dò ogni volta ampia prova, non ti pare?
Se non vivessi in Francia forse ci andrei a porta Tufi, chissà. Allora, dal corso che preparai per l’università mi ricordo il famoso discorso di Mussolini del 3 gennaio 1925 : « Ma poi, o signori, quali farfalle andiamo a cercare sotto l’arco di Tito? Ebbene, dichiaro qui, al cospetto di questa Assemblea e al cospetto di tutto il popolo italiano, che io assumo, io solo, la responsabilità politica, morale, storica di tutto quanto è avvenuto. Se le frasi più o meno storpiate bastano per impiccare un uomo, fuori il palo e fuori la corda! Se il fascismo non è stato che olio di ricino e manganello, e non invece una passione superba della migliore gioventù italiana, a me la colpa! Se il fascismo è stato un’associazione a delinquere, io sono il capo di questa associazione a delinquere! Se tutte le violenze sono state il risultato di un determinato clima storico, politico e morale, ebbene a me la responsabilità di questo, perché questo clima storico, politico e morale io l’ho creato con una propaganda che va dall’intervento ad oggi. » Ognuno interpreti come vuole. Non puoi dire che racconti i fatti come sono realmente successi solo perché infili qua e là qualche citazione, dire che “Il potere su un solo uomo in Italia non è mai stato accentrato” fa sorridere, non solo perché per l’appunto è successo durante il Ventennio, ma anche perché noi di Ventenni ne abbiamo avuti due! Non mi pare che me ne dai ampia prova, vuoi farmi sembrare l’epoca fascista come la normalità, ma ti ripeto che non è quello che ho letto e studiato, ripeto che fra i bienni rosso e nero ci sono state grosse differenze, e che quello che ha creato un clima di terrore è stato il secondo. E lo scioglimento dei partiti coincise con la recrudescenza della dittatura (leggi fascistissime). Mi fermo qui, e aspetto le ampie prove.
Caro Fede, Il discorso di Mussolini venne alla fine di anni di violenze realizzatisi in un’Italia violenta. Altrimenti sarebbe stato impensabile dichiarare, alla fine di un congresso, che un partito parlamentare, come il partito socialista, si sarebbe armato per prendere il potere ed instaurare la dittatura del proletariato. E che avevano le pistole e le usavano anche nei consigli comunali è assodato: chiedere all’avvocato Giordani (liberale e mutilato di guerra), ucciso nel consiglio comunale di Bologna nel 1920, se i socialisti erano armati e sparavano dritto oppure no. Le citazioni che infilo qua e là ti fanno sorridere e anche ti diverte quando scrivo che “il potere su un solo uomo in Italia non è mai stato accentrato”. Vedi, Fede, il potere giuridico lo assegnano le leggi. Trovamene una che che conforta il tuo pensiero circa il potere tutto a Mussolini. Insegni storia, addirittura all’Università, e non ti rammenti che quell’ Italia c’era lo Statuto Albertino che prevedeva che, insieme al Governo, ci fossero anche Camera e il Senato? E se te ne rammenti secondo te che ci facevano quelle due Camere Parlamentari, se comandava tutto un uomo solo? Non puoi andare a Porta Tufi a cercare le leggi perché stai in Francia? Su internet ne puoi trovare. Fammi poi sapere se erano firmate solo dal Duce o se anche da altri. Del perché dello scioglimento dei partiti ti ho già scritto: senza attentati non sarebbero stati messi fuori legge. Ogni Stato ha leggi contro i terroristi, anche il nostro attuale.
Caro ERETICO ma del terzo presidente del SENESE, da te definito il BOLDI del PD, non scrivi nulla. Senti i dipendenti del TRA.IN dove sostengono sia stato Amministratore-dirigente-dipendente. Mica finirà come gli altri 2 Presidenti Senesi.
Eretico, paura di Boldi o troppa riverenza. Non era censurabile!