Mercoledì scolastico: il ponte, ed i genitori…
Quante volte l’avremo detto (e soprattutto scritto) che noi docenti, dal punto di vista delle ferie, siamo PRIVILEGIATI (specialmente noi di ruolo, che abbiamo tutte le ferie pagate)? Se uno ha voglia di andare a cercare i richiami, faccia pure…
Oggi, però, guardiamo la cosa sotto un altro aspetto: noi docenti siamo specialisti nel fare ponti (ghiottissimi quelli del 25 aprile e del 1 maggio di quest’anno, a maggior ragione per chi – come l’eretico – ha il lunedì libero!); per chi non lo sapesse, oggi nel mondo della scuola vige l’autonomia: ogni istituto fa, in buona sostanza, come gli pare, purchè il tetto dei 207 giorni annuali di lezione venga rispettato, inderogabilmente.
Oggi, tornato a scuola dopo le vacanze pasquali, la “sorpresa” c’è stata: in quasi tutte le classi, assenze in abbondanza, fino al 50% circa. Almeno 5 o 6 assenti, da tutte le parti. Si lavora mercoledì e giovedì, e poi via, di nuovo in ferie fino a lunedì, per il ponte della Liberazione.
Tanti ragazzi torneranno a scuola, dopo il XXV aprile, presentando le loro giustificazioni, con tanto di “Motivi di famiglia”: ma ben sappiamo che, fuori di ipocrisia, per i più saranno “Motivi di ponte”. Così accadrà anche dopo il ponte legato al 1 maggio.
Siamo tutti contenti, sia chiaro: i ragazzi vanno dai parenti lontani, o a vedere posti meritevoli; il Pil nazionale, grazie al turismo, può sperare di riprendere quota, e via dicendo. In Inghilterra, per esempio, non funziona proprio così, ma tant’è.
Resta però un fatto, da chiarire: queste assenze da ponte, forniscono un alibi straordinario a noi docenti. Sfruttiamolo, dunque!
Quando qualcuno attacca sulla nostra abbondanza di vacanze, proviamo a ribaltare la frittata:
“Cari genitori, avete ragione da vendere, sui nostri privilegi da ferie: ma iniziate a mandare i vostri figli a scuola SEMPRE, quando questa è aperta!”.
Ps In coda all’ultimo “Mercoledì scolastico”, una collega di spagnolo (seconda lingua, alle Medie) mi chiedeva di scrivere la mia su questo spinoso argomento: meglio potenziare al meglio l’Inglese (depotenziando però la seconda lingua), o piuttosto concentrarsi su ambo le lingue straniere? Domanda talmente stimolante, da meritare un pezzo ad hoc…
Sono d’accordo! Ora quando un cliente trova un negozio chiuso il sabato e si imbufalisce, il commesso può sempre dire: “avevi a venire ieri, che era aperto!”. Anzi, magari – considerato che c’è sempre chi fa forca – si potrebbe anche pensare a un ponte dal 1° maggio alle Europee.
Ma quanti ragazzi sono venuti e sono stati ” divisi ” in altre classi perché’ i loro professori erano assenti ?
Buona domanda, caro Luca!
Non lo so con esattezza, ma di certo qualcuno questa fine l’ha fatta: non direi però più di quanto accada in un giorno non di ponte…
L’eretico
Tipo il sabato ? Mi scusi professore, non voleva essere una polemica, ma non credo che siano le assenze da ponte dei nostri figli a creare alibi a certi professori.
Verso il 70esimo della Liberazione di Siena (3 luglio)! Come ass. Policarpo Bandini (nell’ex-asilo, nell’Onda) con la Compagnia di S. Salvatore (Paolo Rossi) il 28, nella cripta di San Giuseppe, dalle 17, si parlerà del Processo a Chiurco partendo dal libro recente di Floriana Colao: parleranno anche Mauro Barni e Mario Cataldo.
Il Processo e la vicenda narrata da Nicola Marini (Walter Cimino), tra le molte vicende di quel drammatico tornante della storia senese, sono molto istruttive e perciò te le ricordo in un contesto ‘didattico’. Non anticipo cosa dirò lunedì. Voglio solo sottolineare come ogni trionfalismo sarebbe senza posto, nonostante i giusti valori della Resistenza. Non solo perché allora fu guerra civile (fatto sempre esecrabile) e perché ci furono eccessi che sarebbe stato bene evitare, ma anche perché quel tempo (squilibrato purtroppo) viene tutto sommato ancora vissuto spesso in modo poco equilibrato. a 70 anni di distanza non solo la memoria non è condivisa, ma neppure la storia in sé. Troppi punti rimangono ancora dubbi e controversi. Ai tempi delle mie liste civiche (2009, se ben ricordo), proposi studi e un convegno largamente partecipato promosso dal Comune (allora c’erano tanti soldi, anche se molti venivano sprecati) per ritornare sul tema. Il sindaco del tempo negò che il Comune se ne potesse occupare (mentre in uno strano ‘Buongoverno’ di chiacchiere faziose e inutili poté buttare oltre un milione di euro): c’è già chi lo fa! L’Ist. storico della Resistenza o l’Accademia degli Intronati o l’ANPI fossero i richiamati ha poca importanza. Solo il Comune di tutti potrebbe promuovere l’impresa in modo unitario, per i suoi cittadini tutti, di oggi e di domani! E, volendo, non c’è questione di spesa…
Caro prof., la frittata non è ribaltabile a mio avviso.
Ho tre figli, per due (al Sarrocchi) è stato previsto il ponte, per il piccolo (Peruzzi)no…e stamani è a scuola come ieri.
Ovvio che chi lavora e riesce a fare ponte in questi giorni, tiene i bimbi a casa e approfitta magari per una gita…allora?!
Non restano abbondantemente pagate le vostre lunghe ferie? Che problemi avrete mai se per un paio di giorni o o poco più ci sono molti assenti nelle classi?…Mah!
Nota bene: mai fatta personalmente una polemica di questo genere, prof. e maestre elementari sono sottopagati comunque a mio avviso.
Solo un po’ di bonaria invidia da parte mia…che son costretta ad una striminzita quindicina estiva e agognerei a qualche giorno di mare in più con i miei ragazzi.
D’altra parte il mio lavoro l’ho scelto e me lo tengo stretto, e se d’estate le scuole sono chiuse, i pazienti da assistere a domicilio non fanno festa.
Son solo considerazioni e ribadisco…non vedo frittate da girare 😉
PS: potenzierei la lingua inglese, l’approfondimento della seconda potrebbe avvenire eventualmente in extracurricolare.
Buon 25/4…io lavoro anche domani e dico:grazie a Dio!!
non posso nemmeno affermare che non lo farò mai….
dico solo che ha ragione l’eretico e che grazie a questi, che a noi sembrano minimi scricchiolii, i nostri figli imparano e impareranno il disimpegno, le scuse, il ritardo ecc. ecc.
non è una esagerazione, è la verità, tutto si costruisce solo se ci sono basi solide : la “legalità” intesa in questo senso come serietà e certezza di date ed orari.
c’è scuola ? SI VA A SCUOLA. PUNTO.
non si pensi che sia una baggianata, si inzia da qui, ma anche da altre cento cose, ci mancherebbe, a costruire una società del domani seria oppure no.
oggi aver a che fare con la gente in generale significa : incazzature, scarsa serietà, menefreghismo, arrivismo, poca voglia, ritardo cronico, superficialità.
DITE CHE NON E’ VERO ???
….e poi dimenticavo la cosa + grossa !!!!
LA SOCIETA’ DEL CONTRASTO, DELLA CONTESTAZIONE SEMPRE E COMUNQUE, DEL CONTENZIOSO SU TUTTO.
inizia anche dal farsi sentire anche una sola volta criticare gli insegnanti….ci sembra niente ???
se non la si finisce con questo clima tutto italiano di sindacare sempre il lavoro degli altri e non guardare mai il proprio si farà una finaccia !
Dico che è verissimo!!!
Comunque “d’accordo ” si scrive con l’apostrofo !,,
Caro Eretico
Devo ancora asserire che il cliente ha sempre Ragione. Se il cliente non entra nel negozio è segno che il prodotto non è buono. Se non ci viene anche quando è gratis è segno che è indigiribile……fai te.
Riguardo alla lingua meglio l’inglese di internet….Per il resto ci pensano i tredutturi di google……non sei daccordo…..fa lo stesso , tanto le cose vanno da se.
Caro Eretico, ricordo che un po’ di tempo fa scrivesti che il tuo giorno libero era il sabato, ora dici il lunedì; ma non sarà che dal venerdì torni a lavoro il martedì??! (scherzo naturalmente…)
Si parla della scuola come di un qualsiasi negozio, di una merceria.. Evidentemente anche in questo abbiamo fallito (politici, docenti, genitori). Il futuro di Siena (speriamo radioso) dipenderà in gran parte dal turismo (per quanto in città si preferirebbe ricevere i soldi per vaglia senza troppi rompic.. a giro) quindi sarebbe già un successone se i ragazzi riuscissero a parlare l’inglese come l’italiano.
Salve!
sono un senese trapiantato a Firenze dove insegno nell’ITIS più grande della città.Seguo costantemente le cronache ereticali e ringrazio vivamente il blogger per la cultura in cui rimesta, per la naturale inclinazione ad approfondire ogni dettaglio, per la passione e la rabbia con cui tratta le cose senesi. Seconda lingua: i miei allievi, nememno di 15 anni di inglese scolastico riescono a cavarsela scrivendo qualche rigo, né tantomeno conversando. Introdurre una seconda lingua (e con una manciata di ore annuali) in questa situazione mi pare azzardato. I ragazzi traggono un grande giovamento scaricando direttamente in versione inglese i telefilm americani più gettonati; in tal modo, alla stregua dei norvegesi, che non hanno film doppiati, imparano lessico, corretta pronuncia, acquisiscono disinvoltura. Pochi sanno che fra pochi mesi una materia tecnica agli ITIS (5° anno) verrà insegnata in lingua inglese!!! La insegneranno colleghi ultracinquantenni abilitati per le materie tecniche (non inglese) che al momento sanno pronunciare bene «’nu saccio, tengo ‘u uocce scassato». Ci proporranno qualche ora di corso di formazione last minute e poi giù dentro l’arena.
Alla prossima
http://www.ilcittadinoonline.it/news/171593/Mussari_in_tribunale_a_Salerno.html
intanto stamani a Siena prosegue il #processoMps.
L’inglese va potenziato, ma non tralasciando la seconda lingua straniera. Secondo me sono altre le materie che nella secondaria italiana sono ormai obsolete. Parlo da emigrata da 16 anni a Madrid con due figli che frequentano la scuola pubblica spagnola, 11 ore alla settimana di/in inglese il piccolo in 2ª elementare (scienze, e arti plastiche hanno come lingua veicolare l’inglese) e 13 il grande in 6ª (=1ª media, fa in inglese anche educazione fisica). Oggi alla sua scuola tutti i bambini di 6ª come lui hanno fatto l’esame PET o KET. L’anno prossimo in secondaria inizierà la seconda lingua straniera, 3 ore la settimana, ed avrà quasi tutte le materie in inglese, meno matemeatica e lingua e letteratura spagnola. Sembra fantascienza però questo nella regione di Madrid è stato realizzato in pochissimi anni, con una classe docente mediamente preparata peggio di quella italiana…
Eravamo in attesa di un articolo promesso durante le festività Pasquali