La vittoria di Trump (e 3 Ps senesi)
Appuntamento sabbatico del blog, ovviamente dedicato alla straripante vittoria di Donald Trump alle elezioni USA del tanto atteso 5 novembre: tutti si aspettavano un testa a testa, invece si è assistito ad un autentico testa coda dei Democrats, ed in particolare della candidata Kamala Harris, la quale ha avuto un risultato personale più basso di quello che nel suo peggior incubo si sarebbe potuto concretizzare…
I GIOVANI E LE DONNE
I Democratici americani erano assai fiduciosi sull’apporto che sarebbe loro arrivato da parte di due blocchi generazionali e di genere, i quali – se fossero stati compattamente a loro favore – avrebbero garantito di certo il successo: i giovani e le donne (53% del corpo elettorale, si badi bene). A fronte di un candidato oggettivamente sessista ed anziano (il più anziano a diventare Commander in chief), il calcolo in sé non era irrazionale: ma non è tempo di razionalità, lo Zeitgeist (grazie ai social soprattutto) vola altrove.
Quanto ai giovani, i democratici USA sono stati a dir poco ingenui (come il Pd nel 2022): ancora non si è capito – da parte di chi dovrebbe -, che oggi i giovani della politica o si strafregano, ovvero sono tentati da un radicalismo settario fortissimo, veramente incoercibile (almeno, per ora, non sparano: accontentiamoci, suvvia…); per capirsi: molti dei fans di Gaza ed Hamas che abbiamo visto nelle piazze in questo anno abbondante post 7 ottobre, fra votare quella che loro considerano l’alter ego di Biden (e dunque, a sua volta, troppo legata a Netanyahu) e votare uno che, magari, darà nel 2025 disco verde al bombing delle centrali nucleari iraniane (bloccato dal tandem Biden-Harris, per adesso), che fanno? O si astengono tout court, o votano Trump, flussi elettorali alla mano.
Quanto alle donne, che dire? Pare che solo il 54% dell’elettorato femminile abbia scelto la Harris: la maggioranza, certo, ma non proprio la inarrestabile valanga che ci si attendeva; questo – inutile girarci intorno – rende ineludibile la domandona delle cento pistole: le elettrici americane sono a tal punto affascinate dalla narrazione della “golden age” trumpista, al punto da mettere in soffitta il sessismo di The Donald, nonché la sua duplice condanna (penale e civile) legata a problemi con donne, oppure viceversa sono proprio affette da un, più o meno consapevole, masochismo di massa (e di genere)?
In ogni caso, Donald Trump ha vinto due volte, ed in entrambi i casi contro una candidata donna (contro la Clinton nel 2016, si ricorderà), mentre invece ha perso – l’unica volta che lo ha fatto, ovviamente non accettandolo – contro un uomo, financo più anziano di lui.
Tutto può essere, fuorché un puro caso: evidentemente gli States, nella loro maggioranza, non sono ancora pronti per una presidenza al femminile…
POLITICA ESTERA
Come sempre, un’elezione negli States ha ripercussioni all over the world: e, con due guerre in corso ed il rischio di una deflagrazione mondiale, tutto ciò assume un significato ulteriormente invasivo.
Scriveremo nel prossimo “paragrafo”, dell’atteggiamento dei tanti trumpisti (filoputiniani), pronti in Italia a salire sul carro del trionfatore con la scusa che “così arriverà la pace, finalmente”; per adesso, limitiamoci a qualche considerazione di politica estera tout court.
Tralasciando – per l’appunto, per poco – ciò che succederà in Ucraina. non bisogna avere due master in Geopolitica per sapere che il principale obiettivo polemico della presidenza Trump bis sarà la Cina (in continuità con il primo Trump: l’unico, per esempio, a parlare di “China virus” a proposito del Covid, peraltro più che correttamente). Una contrapposizione, però, più economica , commerciale e finanziaria che non geopolitica in senso stretto: immolarsi su Taiwan, per dire, era più facile che fosse Biden a farlo. La guerra commerciale – all’insegna di un antidumping verosimilmente rinvigorito (e che era continuato sotto Biden) – è solo l’altra faccia dell’isolazionismo trumpiano: si attaccano i prodotti cinesi, per tutelare il mercato interno. Quella idealità, almeno di facciata, di difendere l’antica Formosa, come minimo sotto il nuovo Commander in chief si ridurrà assai.
Trump si trova curiosamente (neanche troppo) assai bene con tutti i dittatori, fateci caso: tutto sommato, a livello personale, fa intravedere ammirazione financo per Xi, per restare alla Cina; l’unico che non gli va proprio a genio, è l’ayatollah iraniano Khamenei, del quale nel gennaio del 2020 fece uccidere la longa manus militare Soleimani (rischiando di addivenire alla Terza Guerra mondiale, 4 anni or sono: ma non era il sommo pacifista fra i pacifisti, il marito di Melania?).
Il suo desiderio, poi, è quello di un’Europa divisa, fragile e sempre più lacerata da faide intrastatuali e con leaders a dir poco deboli: Trump, infatti, gode della debolezza interna di Macron (il Governo in carica dipende in modo forte dai voti della Le Pen); si sfrigola per la sempre più drammatica crisi economica e politica della scholziana Germania, in dirittura di arrivo per elezioni anticipate; in Spagna, Re e Primo Ministro vengono presi a fangate e bastonate, per aggiungere una potenza di medio calibro; infine, il neopresidente si bea – senza poterlo però manifestare – della estrema fragilità politica dell’esecutivo Starmer in Inghilterra (una Londra sempre più junior partner delle ex colonia, è proprio ciò che a Washington ci si auspicava): in effetti, dunque, l’unica leader di una Nazione importante che non sia in crisi di consensi è Giorgia Meloni, la quale saprà ben fare fruttare questo contesto favorevole.
Sbagliare i rigori – a porta vuota o meno – è di certo, negli ultimi tempi, più una prerogativa della Sinistra, che non della Destra…
IN CONCLUSIONE: VINCITORI E VINTI…
Partiamo dagli sconfitti, ergo da Kamala Harris: battuta in modo ben più sonoro di quanto non fosse accaduto – per restare ai successi trumpiani – nel 2016 a Hillary Clinton (la quale nel voto generale aveva prevalso, mentre la Harris ha perso anche in quello, e per 4 milioni e mezzo di voti: non proprio una incollatura, eh…). Continuiamo a credere che in ogni caso sia stata una candidatura migliore (meno peggio, quantomeno) dell’attuale Biden con i suoi problemi neurologici, ma senza dubbio su immigrazione (su cui aveva fallito il dossier assegnatole in questo quadriennio) ed economia, è risultata ben poco credibile: per non dire dell’atteggiamento, ambiguo ed ondivago, sul conflitto mediorientale (con spot elettorali filoisraeliani in Pennsylvania, ed anti Netanyahu in Michigan, come captatio benevolentiae verso la comunità araba: un boomerang pazzesco).
Sconfitta, è risultata anche la Sinistra italiana (leggasi Pd e Verdi più Fratoianni, mentre i 5stelle contiani erano per una malcelatissima ed ipocrita equidistanza, con Conte filotrumpiano a rotta di collo), la quale ovviamente doveva essere schierata con la Harris, ma magari poteva evitare di farlo nel modo in cui Speranza (nomen omen), ed altri con lui, hanno fatto.
Sconfitto – per quello che vale – è anche lo scrivente, il quale – con la vagonata di dubbi e critiche del caso – se fosse stato un cittadino statunitense, avrebbe votato per Kamala Harris, per svariate ragioni e perché (allineandosi al mainstream, certo: non ci vergogniamo a dirlo) – si ritiene che il tandem Musk-Trump II, possa essere un serio pericolo per la democrazia (già malata) stars and stripes, e di conseguenza per il resto del mondo occidentale. Ovviamente, con il massimo rispetto per il popolo sovrano, come è nella tradizione di questo blog.
Come è ben noto, ci piace salire spesso sul carro degli sconfitti…
Fra i vincitori – oltre ovviamente a Trump e a Vance, e forse ancora di più ad Elon Musk -, c’è sicuramente Joe Biden: che abbia fatto di tutto per danneggiare la Harris, lo ha subito detto a chiare lettere lo staff kamaliano; lui, dopo essersi ritirato con mesi di ritardo, adesso si bea la vittoria di Trump: potendo dire di passare alla Historia come l’unico candidato ad averlo sconfitto nelle urne (2020, per gli smemorati).
Infine, una considerazione sui nostrali filoputiniani da tastiera (ovviamente, mai pronti a dichiararsi come tali, eh): ha vinto Trump, il quale risolverà a breve la faccenda ucraina (non difficilissimo indovinare il come: di certo, non a favore dell’aggredito, diciamo); Salvini, se del caso, lo ha già autorevolmente candidato al Nobel per la Pace (inopinatamente assegnato ad Obama: detto e scritto ad libitum). Benissimo: la Pace finalmente trionferà, in Ucraina non si morirà più, ed i falsi pietismi sui “poveri ucraini mandati a morire da Zelensky” finiranno; in più, la Russia rinuncerà all’attrattiva idea di scatenare un conflitto atomico (e ne siamo tutti contentissimi, eh).
Niente di più facile, però, che sia con la Cina che con l’Iran le cose andranno assai peggio, nell’era del Trump II (nel senso del pacifismo e dei ramoscelli di ulivo): e sia con gli sciiti di Teheran che con il Dragone, basta che se ne incavoli uno sul serio, per addivenire ad una corposa Terza Guerra mondiale.
In ogni caso, facciamo una scommessa? I morti iraniani e cinesi (anche quelli palestinesi e libanesi, da ora in avanti) di una eventuale deflagrazione bellica quantomeno non impedita da Trump, sui social saranno assai meno enfatizzati e pianti di quelli attuali: prepariamoci dunque ad una geometria variabile della pietas, perché questo è ciò che ci attende…gli ucraini resistenti, secondo la narrazione filoputiniana, sono ottusi testardi che cercano solo la bella morte invece di arrendersi (oltre ad essere nazisti, ovviamente), mentre i gazawi e i libanesi (terroristi) erano fino a 4 giorni or sono solo valorosi resistenti. Questo, fino al 5 novembre (o al 20 gennaio, data dell’insediamento, via): da quel giorno, come per incanto, la narrazione cambierà, e sarà amaramente divertente gustarsi lo spettacolo di chi plaudiva al Trump latore di Pace: la quale – se ci sarà -, sarà solo laddove Putin la vuole, e non altrove…
Ps 1 Giusto stamattina, passando alle 7,50 a fianco di Porta San Marco, lo scrivente si è trovato in loco un piccolo, ma non minuscolo, accampamento di migranti pakistani: ieri sera, c’era evidentemente stato lo sgombro dal parcheggio limitrofo, da parte delle Forze dell’ordine. Ancora una volta: situazione davvero non dignitosa per la città, tantomeno per loro (la notte, inizia a fare freddino, fra l’altro). E tutto questo, sempre sperando che la questione non degeneri dal punto di vista dell’ordine pubblico.
Ps 2 Commissione parlamentare sul Caso Rossi: come riportato dalla Nazione odierna (Valdesi, pag.13), ieri parte della Commissione si è recata in carcere per sentire il Correa, lui davvero un autentico assassino senza pietà (di una giovane prostituta in Vallerozzi, però, non certo di figure montepaschine); la fiction però ha subìto un’altra battuta d’arresto: il Correa non ha aperto bocca, sic. Resta però in piedi la pista della ‘ndrangheta, rilanciata in settimana dal Presidente della Commissione: figuriamoci se si vuole escludere a priori un possibile nesso fra criminalità calabrese e MPS d’antan; di certo, però, niente di niente ci entra con il suicidio del povero Rossi: per esigenze le più varie, sempre più tirato – in modo postumo, e sempre più indecente – per la giacchetta…
Ps 3 Due appuntamenti di qualità, in Sala storica la prossima settimana (ore 17,30): lunedì – a proposito dell’argomento odierno – si presenta un volume che molti farebbero bene a leggere (per documentarsi un po’, prima di dare fiato alla digitazione), dal titolo “Storia del conflitto russo-ucraino Dal XVIII secolo ad oggi” (Odoya editore), di Gabriele Faggioni, che abbiamo già avuto modo di conoscere per un evento in Fortezza questa estate; mercoledì, poi, per la rassegna “L’altro Novecento”, ci sarà un incontro sul grande Marcello Mastroianni: introdotto ovviamente dallo scrivente, e poi guidato da Paola Micheli, la quale mostrerà anche una chicca, vale a dire un’intervista del padre Sergio a Mastroianni stesso.
Non tutto è perduto, Kamala è ancora avanti nei sondaggi
Trump ha vinto facile perchè dall‘altra parte c‘era il niente. Un po‘ come in Europa… stessa musica… Una mattina mi son svegliato… e giù risate… scikke scikke scikke …
Io allora ho vinto, nei varii commenti ho sempre sostenuto, con qualche riserva, il balzano Trump, il meno peggio. Comunque la vera sconfitta è l’Europa che sembra sempre più divisa ed incapace di risolvere molti problemi a cominciare dai migranti. Abbiamo assecondato come pecoroni l’arteriosclerotico americano che, nel caso Ucraina, ci ha lasciato in mano il cerino acceso.
La (geo)politica è “sangue e merda”.
È probabile che in Ucraina l’esito avrà il sapore della sconfitta.
D’altronde bisogna essere onesti: il risultato è anche figlio di un approccio troppo timido, di paletti imposti, di promesse non mantenute.
Una guerra “fredda” per sua natura ha durata lunga, pluridecennale.
Ucraina e medio oriente saranno solo i primi capitoli della nuova.
È improbabile che gli USA si ritireranno senza combatterla, per dedicarsi solo alle questioni interne o all’economia (lo farebbero solo in caso di sconfitta, come abbiamo fatto noi post seconda guerra mondiale).
I fatti di Amsterdam non sono una novità per gli ebrei (hanno sufficientemente chiaro il concetto di lotta per la sopravvivenza) e sono l’ennesima dimostrazione (per noi europei) della nostra inadeguatezza.
È il momento di ripudiare esplicitamente tutti i movimenti (woke, no border, propal e sudiciumi vari) radicalmente anti occidentali.
Respingere, respingere, respingere.
la politica della sinistra radical chic è in decadenza nel vecchio continente e non poteva essere diversamente negli USA. Alla base del successo di Trump c’è questo, fondamentalmente.
Problema migranti: il comune deve provvedere ad una sistemazione decorosa di queste persone, ma – come già evidenziato in un precedente intervento – deve esserci un basta/stop agli arrivi, non potendosi una città piccola come Siena farsi carico della collocazione di centinaia di persone. E non può essere una spiegazione ( che mi sa di giustificazione ) quella che ho letto alcuni giorni fa fornita dal Prefetto, per cui i pakistani sarebbero provenienti dalla rotta balcanica, sostanzialmente non prevedibile, e quindi vanno dove pare loro.
Inoltre, stando a quello che vedo giornalmente, mentre alcuni migranti vivono in condizioni pessime, ve ne sono altri che stanno facendo la bella vita….
Ne conosco di vista alcuni che sono qua da anni, vestiti di tutto punto, con tute e sneaker firmate che stanno tutto il giorno in fortezza a giocare a cricket e fumare………..ciò non può non farmi meditare!!
Fausto
Che non si trovi una sistemazione minimamente dignitosa per, quante ?, 40 persone? e’ un triste segno dei tempi che stiamo vivendo. Non si tratta di destra o sinistra o centro, ma di umanità.
Mandateli nei circoli ARCI oppure in un capannone dismesso di Monteroni d‘ Arbia o Poggibonsi.
Ho visto le foto relative alla manifestazione organizzata ieri da PD, CGIL (et alia) dinanzi alla prefettura . Sarà per la idiosincrasia che provo nei confronti di questo partito e sindacato – dopo aver lavorato per quasi 40 anni al mps ed avendo sperimentato il fior fiore di amministratori che queste organizzazioni hanno fornito alla Banca – ma vedere issare dei cartelli con su scritto “ la casa è un diritto “ “ l’accoglienza è un diritto” ecc. mi ha irritato assai.
La casa è un diritto per chi ha lavorato e pagato le tasse per anni!!
Coloro che vengono Italia da altri paesi, dovrebbero semplicemente ringraziare chi, tra molte difficoltà, da loro accoglienza, cibo ecc…..e non vantare diritti. Purtroppo, come ho sperimentato, neppure un grazie dicono.
L’apertura dei circoli ARCI e del Pd è l’unica cosa buona che hanno fatto.
Fausto
Ovviamente immagino che con quel “mandateli” ti rivolgi a chi comanda adesso, ovvero al tuo Sindaco e al tuo Piantedosi. Aspettiamo decisioni in tal senso. Non credo che aspettiate le opposizioni per risolvere problemi che sta a voi risolvere e che avreste risolto nelle vostre promesse.
Mandateli intendo voi di sinistra. Per me possono rimanere anche dove sono…
Non siete voi che comandate? Mi perdo qualcosa? Siete capaci di parlare e basta. Lasciateli li, allora , ma smettetela di lamentarvi. State diventando patetici con le vostre lagne
Credo che la magistratura annullerebbe perché i circoli Arci non sono luoghi sicuri, soprattutto per i lavoratori
Per fortuna si tratta di luoghi dove non ho mai messo piede. Ci tengo alla mia salute.
Ma in che anno vivi? Ancora con i circoli ARCI?
Ma l’hai letta la ‘conversazione’?
Che c’entra Monteroni?????
Il simpatico paesino se non sbaglio è amministrato dal PD, o mi sbaglio?
Quindi esaurita la vena politico finanziaria, si passa a quella criminalità calabrese. Parafrasando Carlo Calenda, siamo difronte ad un nuovo giuoco di società: poi ci sarà la pista mafiosa, poi l’eversione rossa e/o nera, per poi arrivare al Mossad, e così via. Tutto basato sul “principio precauzionale” che quello che non è stato indagato non è stato escluso.
Problema migranti. Una intervista di un ex assessore PD, piena di retorica e falsa carità, su “La Nazione” locale, riguardante il problema pakistani mi ha dato molto fastidio. Va bene dare a loro assistenza, ma ci deve essere un “basta” alla loro affluenza a Siena, città piccola che non puo’ reggere un tale numeroso flusso. Poi ci sono anche molti dei nostri che non stanno bene con la crisi economica che avanza, tanti italiani busseranno alla Caritas e simili per avere assistenza. Questa amministrazione fa il possibile, ma gli ex governanti, ora tanto critici, nei passati decenni del loro dominio non hanno fatto molto per il benessere generale ed ora sono bravi solo a mettere i bastoni tra le ruote al Governo. Ultima, ma non meno importante, l’ultima del Rimbambiden ha stanziato molti soldi in armi per l’Ucraina; non viveri o medicinali, ma missili e carri armati. Alla faccia della distensione e della diplomazia, il vecchietto arzillo ha perso il senso della realtà, che sloggi presto e se ne vada in ospizio.
Non puoi addossare alle opposizioni (che to’ guarda un po’, si oppongono) le incapacità della destra a risolvere i problemi per cui è stata eletta. Strano modo di intendere il governo. Ma già, il governo è tutto preso dalla occupazione familistica del potere, e non ha tempo né voglia di pensare a governare. A, i complotti…
Qualcosa il Governo sta facendo; l’iniziativa dei campi in Albania, per me, è una buona idea e l’opposizione dei buonisti causa solo confusione e non risolve il problema. Poi le varie azioni distruttive delle “toghe rosse” sono solo impedimenti inutili che tardano la soluzione. Da considerare che in Europa stanno facendo delle politiche per arginare l’arrivo dei migranti forse più restrittive delle nostre. I buonisti sono stati al governo per decenni favorendo l’arrivo di questi poveracci illudendoli che qui sarebbero stati meglio senza dare un’informazione reale ai governi dei Paesi da cui arrivano e realizzare dei progetti seri per migliorarne vita. Sospetto che il progetto di fondo bei sinistrorsi era quello che questa gente, con una procedura accelerata per l’ottenimento della nazionalità e con lo jus soli, sarebbe stata una significativa fonte di voti a loro favore. Nulla di tutto questo; la crescente delinquenza e tensione sociale causata da questa sgradita invasione sta facendo perdere tutte le elezioni regionali nazionali. La prossima settimana si voterà in Umbria ed Emilia Romagna e le previsioni per i sinistrorsi sono molto incerte. Bello sarebbe che anche oltre riconferma in Umbria del centrodestra, nell’altra regione, finora rossa, ci fosse la disfatta dei sinistrorsi. Chissà quanto questi si lamenteranno dall’alto delle loro terrazze in splendidi palazzi, fumando decine di sigarette, bevendo martini e soda e caviale e champagne, sfoggiando costosi rolex al polso; si chiederanno come è possibile che il semplice popolo li abbiano traditi, loro così vicini (sig) alle classi popolari, loro così solidali col povero migrante lasciato in mano a cooperative rosse che ricevono tanti soldi di cui ai veri destinatari vanno le briciole. Poveri buonisti incompresi, ma certo la colpa è della Meloni perché è facile attaccare chi qualcosa cerca di farlo senza non avere mai fatto nulla quando loro erano al Governo.
Avete rotto le scatole con questa storie dei buonisti. Dite semplicemente che siete incapaci a risolvere i problemi. Ve la prendete con i giudici solo perché fanno rispettare le leggi italiane ed europee. Non volete quelle europee? Allora uscite dalla UE. Facile. La verità è che siete una lagna continua, altro che cattivisti, siete solo agnellini vestiti da lupi
Azioni distruttive delle toghe rosse: ahahah, solito ritornello. Mettiamo pure che le toghe rosse non vi mettano più i bastoni tra le ruote, mettiamo che riempite i container in Albania dei 3mila immigrati quando avrete buttato nel cesso altri soldi degli “itagliani” (su 150mila ne arrivano ogni anno), poi che fate, li caricate su una nave e li portate in Egitto? E secondo voi gli egiziani vi faranno sbarcare o vi sparieranno addosso? O vi salva la nipotina di Mubarak?
Decenni di buonismo hanno rovinato l’Italia, questa è la verità. Indegni di chiamarsi di sinistra, non sono degni solo a nominare la Sinistra, quella che era vicino alla gente comune, quella che non faceva promesse, quella che faceva proposte costruttive. I buonisti sono solo a bravi a criticare e sabotare le iniziative del Governo, la difesa delle “Toghe rosse” è l’ultima vergogna, fino a prova contraria, le leggi le hanno sempre fatte la Camera dei Deputati ed il Senato dopo la proposta del Governo. Certi magistrati non dovrebbero ostacolare leggi promulgate da istituzioni elette democraticamente dal popolo. Sarebbe eccezionale che le prossime elezioni regionali in Umbri ad Emilia Romagna sia l’ennesima sconfitta di questa banda di bugiardi, incapaci ed ipocriti che sono i sinistrorsi buonisti.
Emergenza clima. Cop 29 a Baku: ennesima riprova che l’Europa non conta nulla dato che mancheranno gli USA, la Russia e la Cina. Sarebbe meglio risparmiare i soldi per l’evento data la sua misera influenza politica.
Forse con la nostra presenza dobbiamo legittimare politicamente il presunto genocida governo ospitante (che dopo aver occupato il nagorno avrebbe deportato tutti gli oltre 100.000 armeni autoctoni… contribuendo così alla riduzione della c02 nell’area), ns primo/secondo fornitire energetico (assieme all’Algeria) a seguito delle sanzioni alla Russia
Per non parlare del fatto che ancora una volta un evento del genere venga organizzato presso uno dei maggiori produttori di idrocarburi…
Il commento vale anche per Gp. Avete ragione, ma è la conferma che domina l’ipocrisia. Pensiamo ad Erdogan, responsabile del genocidio dei Kurdi, addirittura designato come mediatore, paciere tra Russia ed Ucraina, come fosse una persona amante della democrazia e della pace. Purtroppo l’Europa è sempre più ininfluente nello scenario mondiale. I membri della UE dovrebbero ritrovare la concordia ed occuparsi dei seri problemi come l’inflazione, la guerra Russia-Ucraina, l’emergenza clima, ecc., e non della forma delle banane, dei legumi, della grandezza delle ostriche e delle varie diatribe (una delle tante tra membri europei) dei produttori francesi ed italiani sulla bontà formaggio nazionale, come sul vino, ecc., insomma litigi sterili che non portano a nulla.
Fuori argomento, ma interessante. Una buona notizia per l’Italia; siamo ricchi e non lo sappiamo. L’Italia è terza nella classifica mondiale di riserve auree. Speriamo che non se ne accorgano i nostri politici se no, sono capaci di sperperare tutto questo tesoretto.
https://www.idealista.it/news/finanza/economia/2024/05/15/181025-la-top-ten-dei-paesi-con-le-maggiori-riserve-auree-al-mondo
Sul tema immigrazione continuo a pensare che destra e sinistra al governo siano pressochè ininfluenti a parta la narrazione cattivista o buonista, l’unica soluzione reale, a parte quella di trasformare la Repubblica in uno Stato di Polizia (ma ci vedrebbe automaticamente esclusi da ogni contesto internazionale), sarebbe redistribuire un po’ della ricchezza del pianeta e quindi smetterla con lo sfruttamento delle risorse del Sud del pianeta a favore dell’Occidente, sarebbe quello che Salvini definisce “aiutiamoli a casa loro” o che a sinistra sarebbe spiegato come equità ecc… Siccome i flussi migratori non si fermano nè si incrementano con le chiacchere dei nostri politici l’unica cosa sensata da fare è gestirli nel modo migliore possibile e non abbandonarli a se stessi, pena insicurezza e tensioni sociali. Quello dell’Albania, dispiace ammetterlo, ma si sta rivelando solo un costoso spot elettorale, se non altro avrà creato qualche posto di lavoro ed anche qualche profitto per gli amici albanesi. Sulla vittoria di Trump sono quasi certo che presto assisteremo al solito sport nazionale di salita sul carro del vincitore, assisteremo a molte inversioni ad U della nostra politica, sono curioso di vedere quanti politici che hanno fino ad adesso giurato fedeltà all’Ucraina tireranno fuori i soliti distinguo dato che nonno Biden non è più al potere. Magari mi sbaglio … Buongiorno.
Altro Fuori argomento: i nostri amati governanti volevano tassare al 42% i guadagni sulle cryptovalute, ma , guarda un po, ci hanno ripensato. Chissà quante lamentele hanno ricevuto……chi vuol intendere intenda.