Eretico di SienaLa alluvione del 17 ottobre (e 5 Ps, non senesi) - Eretico di Siena

La alluvione del 17 ottobre (e 5 Ps, non senesi)

Impossibile non scrivere almeno qualcosina sulla alluvione (a macchia di leopardo, certo: ma pur sempre tale) che ha interessato la città di Siena, e parte del Senese (Sovicille in particolare), giovedì; nel mondo sta accadendo un po’ di tutto, e appena possibile ne parleremo: per esempio che, al Salone internazionale del libro di Francoforte, Roberto Saviano parli – di se stesso e dell’Italia – come ne avrebbe parlato un “confinato a Ventotene” (così viene sfanculato lo scrittore, giustamente: sull’odierno Fatto quotidiano di Marco Travaglio, non sulla stampa di Destra)…

 

L’EVENTO ATMOSFERICO

Che si sia trattato di un evento atmosferico di notevolissima portata pluviometrica, nessun dubbio al riguardo, ma è bene sgombrare subito il campo da uno dei grandi equivoci che sta aleggiando su questa vicenda: non si è trattato di un record, in nessun modo.

Ci appoggiamo a tal riguardo, fra gli altri, a quanto detto da Damiano Sonnini (Meteo Siena), riportato dalla odierna Nazione Siena (pag. 4): “in passato abbiamo avuto ben di peggio”, parlando per l’appunto di pioggia; il cumulo maggiore, in città, ha riguardato i quartieri di Vico alto e dell’Acquacalda: in questo caso, il più alto da quel fatidico 4 novembre 1966 che giustamente i più ricordano per l’Arno.

Sonnini aggiunge che, a livello prettamente pluviometrico, il top è stato piuttosto raggiunto a Sovicille (148 millimetri) ed ancora di più nella vicina Simignano (addirittura 167!).

Questo – ci vuole poco a capirlo – servirà ben poco per rassicurare coloro i quali hanno subìto dei danni, alla propria attività economica o perfino direttamente alla abitazione (persone alle quali va la scontata, ma davvero sincera, solidarietà): ringraziamo almeno che non ci siano state vittime, perché il rischio concreto c’è stato, inutile girarci intorno.

Queste considerazioni – anche questo, poco ci vuole a comprenderlo – semmai, possono rendere vieppiù pessimisti sul futuro, invece che ottimisti. Giacché – sia ben chiaro a tutti – ciò che è accaduto giovedì 17 ottobre non rappresenta certo una situazione limite, tutt’altro: la grande balla, autoconsolatoria, della Siena protetta rispetto ai terremoti dalla presenza del “tufo”, almeno in parte, oggi è considerata come tale (almeno da chi ascolta i geologi); con l’evento di 48 ore fa, dobbiamo abituarci al fatto che Siena (parte di) non sia immune, oltre ai terremoti, neanche rispetto a fenomeni alluvionali: siamo proprio una città normale, in tutti i sensi…

 

LA SAENA VETUS VINCE SU QUELLA NOVA

Se proprio un dato diciamo strutturale lo possiamo evidenziare, rispetto al 17 ottobre, è senz’altro questo: il centro storico ha retto assai bene all’acqua; parte della periferia, invece, proprio no.

E se alcune zone – cosa notoria da decenni – erano al di sotto di ogni sospetto di rischio (il caso di Massetana Romana, con le attività confinanti con il corso della Tressa, è senza dubbio quello più evidente), ciò che è accaduto nei quartieri nord (Vico alto, Acquacalda, Scacciapensieri, Cappuccini, San Miniato) è vieppiù da analizzare: sia per l’orografia delle zone in questione (si pensi al toponimo “Vico alto”, che già dovrebbe escludere qualsivoglia tipo di problematiche di tale natura), che per la mancanza di significativi corsi d’acqua in loco. Eppure, danni ci sono stati anche lì, talvolta assai seri: è questo, il dato più sconfortante, per chiunque debba gestire il presente ed il futuro di Siena da questo peculiare punto di vista.

Per quanto concerne Massetana Romana, purtroppo questa è la cronaca di un disastro ampiamente annunciato; non essendo più questo blog un organo di inchieste e denunce locali, per carità di Patria non tiriamo fuori adesso (anche se il ditino pruderebbe, eh) nomi e cognomi di chi ha permesso lo scempio di fare costruire in quei luoghi, immediatamente a ridosso di un fiume – breve quanto lo si voglia, ma non per questo meno pericoloso, anzi – come la Tressa.  Permetteteci almeno di ricordare quanti (mi permetto di inserire in lista, fra i pochi, anche l’Augusto padre) – in Italia nostra, club Unesco ed alcune liste civiche – per anni denunciarono con lucidità ed antiveggenza questi rischi, raccogliendo solo sberleffi e supponenti alzate di spalle.

La Letteratura, in questo caso, ci può venire incontro assai efficacemente; Federigo Tozzi conosceva, da par suo, la Tressa, ed amava andare a passeggiare lungo il suo corso, proprio laddove il fiume (lungo 17 km, affluente dell’Arbia) ha esondato. Sentite cosa scrive (dalla novella, misconosciuta, dal titolo “Due famiglie”, 1919):

“Avevo visto l’acqua della Tressa, il fiumicciatolo, tutta limpida…lì, fra i pioppi, c’era sempre fresco ed umido; ma di solito, non mi muovevo finché non passava a portare il latte munto allora qualcuno di quei contadini che avevano la casa a pochi metri da lì, nascosta sotto i grani e i granturcheti”.

Più di un secolo, è trascorso da questa significativa descrizione tozziana; nessuno poteva pretendere – e neanche augurarsi, peraltro – che il quadretto arcadico dei contadini che portavano “il latte munto allora” restasse tale. Ci sarebbe mancato altro.

Sarebbe magari bastato non devastare da cima a fondo la zona, costruendo capannoni su capannoni: in luoghi perfetti, sì: ma per una eventuale inondazione. Come quella del 17 ottobre 2024…

 

L’ESPERIENZA PERSONALE: SOLO UNA FRANA…

Come conclusione del pezzo sull’evento del 17 ottobre, sia consentito allo scrivente di raccontare la sua microavventura, in questa scellerata serata (per molti, ben più disgraziata che non la mia): serata che mi ha messo di fronte al rischio che già conoscevo bene (idrogeologico, in particolare cedimenti e frane), più che all’allagamento-alluvione in senso tecnico.

Mentre si stava drammaticamente allagando Massetana Romana, infatti, nella parte appena superiore, ed assai vicina, di Strada Massetana e del Giuggiolo si stavano verificando svariati cedimenti del terreno: diciamo pure frane, tanto per capirci.

Risiedendo nella parte privata di Strada Massetana (quel collegamento che va dal parcheggio del Penny-benzinaio, e che sale fino allo sbocco sull’arteria principale di Massetana stessa, passando attraverso la sbarra), ed avendo lasciato la mia macchina ad una manciata di metri dalla suddetta sbarra, verso le 22 sono andato a controllare la situazione, vista la tanta pioggia caduta: d’abitudine, parcheggio ovviamente davanti a casa mia, ma a causa di lavori in corso non mi era stato possibile (ergo, era la prima volta dal 1995 che parcheggiavo vicino alla succitata sbarra: pensate un po’ il Fato!); arrivato in zona (50 metri da casa mia) – udite udite! – mi trovo davanti una classica frana, che compromette il passaggio, financo a piedi. Terra, davvero tanta, e rami a coprire tutto, compresa la visuale: ci sarà sempre stata, di là dalla maledetta muraglia franosa, la mia autovettura, di grazia?

Con un po’ di ansietta di ritrovarmi la macchina sepolta dalla frana, mi incammino per fare il giro largo (largo parecchio, diciamo), passando davanti al Giuggiolo e scendendo per San Carlo; arrivo poi, salendo dal parcheggio del Penny, fino alla macchina: la quale è salva, con giusto un po’ di terra sulla parte anteriore (una microfrana secondaria); faccio marcia indietro, e vado, in agevole discesa, a parcheggiare davanti al Penny.

Essendoci stato un precedente a fine anni Novanta (stesso luogo, frana pressoché identica, sempre a causa della pioggia),  cercavo di mettermi il cuore in pace: per qualche mese – trattandosi di Strada privata, e quel costone avendo ovviamente un proprietario – quel tratto sarebbe rimasto franato e non percorribile dai residenti. Il consueto pessimismo, a questo giro, era però del tutto malriposto: solo poche ore dopo, la frana è stata ottimamente rimossa, in particolare dalla Protezione civile (come mi ha detto una vicina, che si era subito attivata nell’allertarla).

L’autentico “miracolo”, in effetti, una spiegazione razionale ce l’ha: per i prima citati motivi, anche l’altra uscita della Strada privata potenzialmente disponibile per i residenti, quella superiore, era (è) bloccata, con un escavatore a fare bella mostra di sé; quindi, essendo noi tecnicamente isolati, e non potendo neanche una eventuale ambulanza giungere se chiamata in loco, siamo diventati gerarchicamente prioritari a livello di intervento.

Paradossalmente, qualche volta il massimo del giramento di co…oni (l’avere tutte e due le strade di uscita chiuse), può rivelarsi un grande vantaggio…

Ps 1 Terza puntata del programma – in prima serata, su Raidue – di Antonino Monteleone, e terzo clamoroso flop: siamo precipitati – dati Auditel alla mano – intorno all’1% (con soli 169mila spettatori: per una prima serata Rai, un autentico record, però al contrario); ma Monteleone ha detto che “gli ascolti non sono importanti”, e come non credergli, vista la sua notoria autorevolezza? Certo, l’essere sbeffeggiato financo da Il Giornale (oggi, pagina 29: “”L’altra Italia” è un altro flop Trasferita in seconda serata”, è per il giornalista calabrese una autentica nemesi. Vuol dire essere divenuto davvero indifendibile.

Come continueremo a scrivere, ad libitum: l’unico modo per risollevarsi davvero, sarebbe quello di tirare fuori il nome ed il cognome dell’assassino (o assassini?) del povero David Rossi. Con questo maxi scoop, si sbanca l’Auditel, e si recupera alla grandissima: doppia cifra abbondante, tutto d’un colpo. Forza e coraggio, Antonino!

Ps 2 Sinwar, il leader carismatico di Hamas, è stato finalmente eliminato (peraltro, con un’azione quasi casuale, frutto certo della pressione di Tsahal sul territorio, ma non di intelligence, in questo caso); purtroppo, il tutto è accaduto troppo tardi (più di un anno, rispetto al pogrom del 7 ottobre 2023), e con troppe vittime collaterali, a Gaza. Ovviamente, la sua più che meritoria scomparsa non frenerà i vari fronti di guerra, rischiando semmai di infiammarli ulteriormente.

Ps 3 In settimana, un bar della periferia milanese, un tentativo di furto è stato fermato, con l’omicidio di uno dei due ladri (l’altro è fuggito), da parte del proprietario; il ladro è stato ammazzato con una ventina di forbiciate (come l’omicidio de “Il delitto perfetto”).

Prima curiosità: il ladro era italianissimo (con svariati precedenti, peraltro), il proprietario-assassino invece cinese. Seconda curiosità: pare che buona parte dei commenti “socialisti” sia nettamente a favore del proprietario cinese (vedasi pezzo di Senaldi su Libero di ieri): più del razzismo, poté la (sacrosanta, va pur detto) proprietà privata?

Ps 4 Per concludere: lunedì – Sala storica, ore 17,30 – lo scrivente, nell’ambito della rassegna “L’altro Novecento”, terrà una articolata chiacchierata sulla figura di Mike Bongiorno: figura – lo assicuro ai lettori – di inaspettata complessità, rispetto a ciò che è rimasto nell’immaginario collettivo. Lo sapevate, per esempio, che il buon Mike aveva fatto – sicuramente più di tanti tromboni post 1945 – la Resistenza?

Ps 5 (aggiunto la domenica mattina) La Gazzetta sportiva di oggi, dopo avere sparato la notizia in primissima pagina (“Sinner, tu sei il re”, è il sobrio titolo), all’interno (pagina 44) titola, con fissazione monarchica, “è il re di denari”, con foto del numero uno al mondo, assai ben compiaciuto, che cinge con le sue lunghe braccia una montagna di dindini, a guisa di novello zio Paperone.

Al torneo farsa organizzato dai sauditi (in buonissima compagnia, sia ben chiaro), non poteva che vincere lui, visto il montepremi davvero faraonico: la differenza è che gli altri, magari, sono andati anche alle Olimpiadi francesi, mentre il sudtirolese-monegasco aveva, in quel caso, una perniciosa, irrefrenabile ed evidentemente assai invalidante tonsillite, poverino. Di fronte ai petrodollari, invece, la salute è di ferro, anzi di acciaio…

17 Commenti su La alluvione del 17 ottobre (e 5 Ps, non senesi)

  1. VEDO SEMPRE PIU' NERO scrive:

    Occasione per i buonisti, la minoranza rumorosa, che ora dopo l’alluvione a Siena si possono sfogare al grido di “Piove, Governo ladro!”. Ormai tutto quello che succede è la colpa di Salvini e della Meloni. Molti accusano il Consorzio 6, quello che si occupa della zona di Siena, di non aver curato da molto tempo la pulizia degli argini e del letto dei vari corsi d’acqua lasciandovi rami, alberi caduti ostacolandone il corso della corrente. C’è il fatto anche che gran parte dei componenti del Consiglio del Consorzio di Bonifica 6 sono del partito dei buonisti e c’è anche un rappresentante direttamente nominato dalla Regione, sempre della parte buonista.

  2. Roberto scrive:

    In effetti il flop del programma di Monteleone è la punta dell’iceberg dei flop continui di questa RAI .

  3. Ics scrive:

    Invece di continuare a sperperare denaro pubblico per assumere amministrativi (quando la tecnologia ha ridotto drasticamente il fabbisogno) o docenti (quando non si fanno più figli), si ritorni a selezionare personale per la manutenzione ordinaria (ma seria) del territorio.
    Più vanghe meno ciance

    La tematica sicurezza è centrale (soprattutto nelle grandi città) e rimane in buona parte collegata a flussi migratori non governati.
    Il cittadino medio ha ormai le idee abbastanza chiare sulla problematica e non sarà certo un giornalista militante, un prelato comunista o un giudice politicizzato a modificarle.

    Discorso di Netanyahu da vero statista: offre la via d’uscita, ai palestinesi saperla cogliere. Difficilmente succederà (non saremmo in questa situazione dopo 80 anni).

  4. Maurizio scrive:

    Indipendentemente dai Flip Flop che vedono a sinistra, si governa noi… e si decide noi. Prossimo passo cambiare la costituzione ormai obsoleta. Quello che pensa la minoranza del paese mi interessa pari a 0… anzi più li vedo incavolati e più godo…

    • Francesco scrive:

      Elezioni 20220.

      Cdx 44% del 63% dei votanti.

      È sicuro che il resto del paese sia davvero la minoranza di cui le importa 0?

    • Roberto scrive:

      Beato te…

    • Gianna scrive:

      se godi x questo….sei da compatire. Quanto sei stato frustrato in passato? E quanto lo sarai in futuro?

    • Lucia scrive:

      egregio. Giureconsulti dott. Maurizio,
      Dove sarebbe obsoleta la nostra costituzione? I quali articoli? Come la cambierebbe lei per rinnovarla?
      Ps. Sa che il merito del contesto è nelle leggi europee di cui l’italiano fa parte? Uscirebbe anche dall’europa?
      Ma lei scusi, che lavoro fa? Che studi ha compiuto? Giusto per capire da dove viene la sua cultura e dove può arrivare la vostra visione!

  5. Gp scrive:

    Siena avrebbe dovuto avere marciapiedi d’oro, argini in titanio, e nella tressa avrebbe potuto scorrere brunello (oltre al doppio binario e alla elettrificazione della linea ferroviaria e il raddoppio della si/gr da 30 anni), invece abbiamo lottizzazioni in luoghi improbabili.
    A proposito del barista cinese che si è fatto giustizia da se, mi pare che il caso faccia il paio con l’imprenditrice viareggina che ha investito il suo rapinatore qualche settimana fa. Interessante notare il diverso impatto mediatico e politico.

  6. VEDO SEMPRE PIU' NERO scrive:

    Mike Bongiorno è stato prigioniero a Milano a San Vittore, perché staffetta partigiana; qui incontrò Indro Montanelli, anch’esso prigioniero. Oltre che a Milano, venne internato in diversi campi di concentramento fino ad essere liberato nel febbraio del 1945 grazia ad uno scambio tra prigionieri di guerra tra USA e Germania. Nei vari trasferimenti subì anche delle torture e maltrattamenti. Senza sapere questo una persona potrebbe considerarlo, essendo uno dello spettacolo, una persona frivola e superficiale invece è tutto il contrario; ha un passato di tutto rispetto. Sull’alluvione a Siena chi decise di costruire i vari negozi in Via Massetana, anche in Via Toselli, facciano un mea culpa e l’attuale Amministrazione veda di mettere in sicurezza le zone suddette e le tante altre sempre a rischio. Sarebbe anche una bella lezione morale per la vecchia amministrazione tanto rimpianta da una certa parte politica. Di Sinner proprio puo’ la cosa non mi tange assolutamente. Lo sportivo che guarisce dalla bronchite con tanti bigliettoni verdi sul petto, meglio dell’antibiotico. Del ladro ucciso dal cinese che dire? Se le parti fossero state invertite. da quei giornali buonisti, ora avremmo dei lamenti contro il razzismo e critiche all’assassino.

  7. Anonimo scrive:

    ….al di là dello scempio di costruire in zona non idonea….magari qualche tombino pulito in più così come erba e alberi tagliati/manutentuti avrebbe forse contenuto i danni…..
    Meditare chi di dovere

    • VEDO SEMPRE PIU' NERO scrive:

      Concordo, almeno qualcuno la pensa come me. Peccato che qualcuno nel precedente blog ad un mio commento, sull’avvenuta alluvione, simile a questo, ha espresso un parere nettamente sfavorevole.

  8. VEDO SEMPRE PIU' NERO scrive:

    Come disse Salvini “L’assalitore non ci mancherà”. Concordo. Molti lo pensano anche se non hanno il coraggio di dirlo apertamente. Legalità e sicurezza per il cittadino onesto. Non sarebbe l’ora di dotare le Forze dell’Ordine almeno con strumenti come il taser?

    • Lucia scrive:

      io invece ritengo che l’assenza di persone come lei( e altri in questo blog) mi mancherebbe: per ricordare ame stessa le differenze in ordine etico, morale,culturale e religioso che ci distinguono! Gente come voi serve a far vedere quanto in basso può scendere l’animo umano quando è travolto dalla malvagità, o dal rifiuto di sé stessi che si materializza nel rifiuto dell’altro.
      Grazie di esistere, grazie di rammentare che siamo diversi!spiace solo che siete d’esempio per le generazioni future, contaminazione con sentimenti d’odio e di intolleranza, fuori dai principi e dai valori del diritto!

  9. Lucia scrive:

    so che quanto scritto sarà reciproco, e ciò mi onora ancora di più
    Lucia marzi

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