La strage di Mosca, Rocco e 2 Ps italioti
Eccoci al consueto appuntamento settimanale del blog, ovviamente egemonizzato dalla tragedia di ieri a Mosca: a proposito, colgo l’occasione per ricordare – a chi vorrà – che lunedì (17,30, Sala storica della Biblioteca), lo scrivente ricorderà la figura di Navalny, e sarà naturaliter l’occasione anche per parlare di Putin e della Russia odierna.
Nell’occasione, colgo anche l’occasione per salutare Francesco, e ringraziarlo ancora per la impeccabile ospitalità grossetana, in occasione di un’altra commemorazione della strage di Ribolla, tenutasi ieri.
CUI PRODEST?
Applicando al terribile attentato di ieri al teatro moscovita le stesse categorie che i trombettieri di Putin applicano, ed hanno applicato da anni, ad ogni singola reazione occidentale rispetto alla brutalità putiniana, non ci sarebbero dubbi: il mandante dell’attentato moscovita è Vladimir Putin.
E d’altro canto, chi conosce la storia russa dell’era putiniana sa bene che gli attentati – “sarà un caso”, come dicono i complottisti – in Russia ci sono da quando, nel 1999, Boris Eltsin, in piena deriva etilica, affidò a lui le chiavi del Cremlino: “sarà un caso”, come detto.
Le bombe nei palazzoni di periferia di Mosca, un quarto di secolo fa, servirono a legittimare il pugno di ferro putiniano in Cecenia, ed a preparare lo sventramento, senza alcuna pietà per alcun civile, di Grozny (allora non esistevano ancora i filoputiniani da riporto, ergo non si ricordano giustificazioni e ribaltamenti vari), nonché ad accreditare l’allora neofita come uomo forte della Santa madre Russia.
Putin, ad una settimana dalle elezioni (regolari solo per i filoputiniani), si trova ad essere smentito come garante della sicurezza interna, questo sì, ma al contempo sa che il Paese si stringerà ancora di più su di lui, e magari – stante la ripresa del pericolo dell’Islam fondamentalista e terrorista – il degno successore di Stalin potrà riconquistare simpatie perdute come garante, come baluardo della Cristianità contro la deriva terroristica di certo Islam. Era già accaduto, per esempio dopo l’11 settembre 2001.
Applicando la stessa forma mentis che hanno testato loro stessi, per gli amanti di Putin la strage di ieri potrebbe essere un esempio di false flag, perché no? Insomma, vai a finire che – come scrive Travaglio – “ha stato Putin” per davvero…
DOPPIOPESISMI DI INIZIO PRIMAVERA…
Per non farci mancare niente: l’avete visto, in queste ore, il video di quel 26enne catturato dalle Forze speciali russe, il quale sarebbe – a seguito di una sorta di processo per direttissima a favore di telecamera – uno degli attentatori?
Lasciamo stare il fatto che questo viene fatto confessare – non si sa bene dopo quali effettive prove – sotto minaccia esplicita e a favore di telecamera, come facevano i tagliagole di quell’Isis che ha rivendicato il drammatico episodio di ieri, e concentriamoci – chi ancora è capace di farlo – su un passaggio comparativo, davvero significativo.
Vi ricordato lo sdegno, il raccapriccio di tante anime belle occidentali quando – nelle settimane scorse – i soldati di Tsahal, vale a dire di Israele, avevano messo in fila e fotografati dei presunti terroristi di Hamas (in seguito ad un pogrom ben più grave, numeri alla mano, di quello moscovita), dopo averli catturati? Ebbene: foto discutibili, certo; ma nessuno appariva torturato (né lo si è saputo dopo), e di certo nessuno doveva blaterare autodafé a favore di telecamera da dare in pasto al tg serale.
I russi, insomma, stanno facendo la stessa cosa, anzi peggio, dei soldati israeliani, in questo caso: ma ci pare che, quanto a levate di scudi, se ne alzino ben poche.
A proposito: vi ricordate quanti hanno detto, dopo il pogrom antiebraico del 7 ottobre, che in fin dei conti per Hamas si era trattato di un legittimo atto resistenziale, viste le angherie subìte da Israele? Beh, allora ci possiamo tranquillamente spingere a dire che se – come insinua Putin -, fossero stati gli ucraini ad essere i mandanti della tragedia di ieri, essi stessi sarebbero stati del tutto legittimati a farlo… –
ROCCO E LA SUA INTERVISTATRICE
Dopo tutte queste tragedie, un po’ di leggerezza (si fa per dire, ovviamente): da un paio di giorni, è uscita la notizia della denuncia della giornalista (di cui non diciamo il nome, per tutelare una inesistente privacy) nei confronti di Rocco Siffredi.
Giustamente – su Repubblica di ieri – Michele Serra consigliava il Rocco nazionale, per il futuro, a concedere solo interviste con domande e risposte scritte, nero su bianco: e questo, vale per quanto concerne i contenuti dell’intervista (in questo passaggio, la giornalista ha di certo sbagliato a togliere quell’accenno che Siffredi non voleva venisse pubblicato: un giornalista deve pubblicare, non trattare con l’intervistato, all’insegna del “questo sì, questo no”).
Per quanto concerne la questioni delle frasi sessiste, beh in questo caso Siffredi sembra davvero indifendibile; leggo per esempio questa, riportata da vari organi di stampa:
“A te credo che ti manchi il c…o perché se una donna arriva ad essere così vuol dire che il c…o gli manca per davvero, ecco fatti una pausa, fatti una scorpacciata di c…o e imparerai ad essere una persona normale”.
Inutile direi commentare oltre, se non per aggiungere che, in questo caso, tocca diventare un fan del Meto0: Siffredi scrive che la giornalista sarebbe, a suo dire, scorretta (non “normale”, comunque), in quanto mancante di rapporti sessuali.
Sapesse, il buon Rocco, quanti maschioni (o presunti tali) ci sono in giro, ai quali – dopo certe loro uscite – si potrebbero applicare le stesse conclusioni che lui ha messo in campo verso la sua intervistatrice: a quanti uomini – senza “pilu”, come direbbe lo straordinario Albanese di “Cettolaqualunque” – si potrebbe applicare la forma mentis stigmatizzata dal Rocco nazionale? Diciamo che ci sarebbe una gran bella fila, suvvia…
Ps 1 Si stringe il cerchio su Daniela Santanché: in caso di rinvio a Giudizio, la Premier pare decisa a farla dimettere. Wait and see. La redazione del blog, da par suo, sarebbe contentissima che l’onoranda venisse finalmente convocata in Commissione Rossi: il “mistero” – che tale non è – della sua telefonata la notte del suicidio di Rossi, meriterebbe davvero un passaggio in quella sede.
Ps 2 Caso Bari: il Sindaco Decaro pare una brava persona, e le intercettazioni sembrano scagionarlo, a livello personale; ma considerare un’onta che si prenda in considerazione di commissariare un Comune dopo misure cautelari per 130 (130!) persone, nonché dopo la documentazione di come una municipalizzata sia infiltrata dalla criminalità organizzata, si commenta da sé. Se l’input è impropriamente giunto dagli avversari, allora ovviamente non va bene: ma che a Bari un problemino ci sia, insomma…
Sarà stata forse colpa del vaccino? Ai “complottari” italici l’ardua sentenza.
Negli anni 80 l’Afghanistan fu tappa fondamentale per il tracollo della dittatura comunista.
L’operazione speciale è diventata guerra.Si legge di nuova mobilitazione. Mosca e San Pietroburgo sono le roccaforti del potere putinista. Fondamentale sia il turno dei “cittadini”.
Purtroppo la prima vera opposizione potrà nascere solo tra la carne da cannone del fronte ucraino.
Un politico che frigna dà la misura di come sia ridotto questo paese.
Le ultime dichiarazioni di Emiliano renderebbero comunque il commissariamento opportuno
Su Putin: sentirlo lamentarsi della crudeltà altrui, sicuramente presente, farebbe quasi ridere, se non si fosse immersi in questa tragedia da due anni, per sua stessa colpa.
Su Decaro, ciò che ha detto Emiliano ieri (visitina di cortesia alla famiglia Capriati) basterebbe per cercare di vederci più chiaro. L’impressione è che gli scioglimenti dei Comuni vadano bene solo se riguardano il centrodestra, che ha peraltro una classe dirigente che andrebbe cambiata.
L’isis dopo anni di assenza è tornata a colpire con atti terroristici… qualche settimana fa ha ucciso più di 100 persone in un cimitero in Iran e adesso in Russia. Israele sta massacrando centinaia di fratelli arabi a settimana, ma qualcosa mi dice che in quella zona non ci saranno attentati dell’isis.
Sulle ‘trombe’ putiniane, problema a mio avviso reale ma assai modesto, io sono estremamente più preoccupato dalla inettitudine guerrafondaia dei nostri governanti (da Biden in giù… e anche in su)… Macron vuol mandarci in guerra (per il donbass di cui sinceramente non m’importa nulla) e il nostro problema è Orsini?
Certo GP, la Russia sta invadendo l’Ucraina da 2 anni ( anzi da 10 per la precisione…) e ci minaccia quasi ogni giorno e i guerrafondai siamo noi… ci sarebbe da farsi 4 risate se la situazione non fosse tragicamente seria , ma pare che tu non sia in grado di capirlo.
Da 10, ma io direi anche da 20! Ci minaccia tutti? Chi esattamente, lo ha sentito lei farlo? (ma non era malato terminale tra l’altro!) Il problema sa quale è? che per parlare di ciò che sta accadendo e di come ci si è arrivati, non basta e non serve ascoltare il Tg1 o leggere Fan page, occorre ripercorrere ciò che è accaduto in quei territori a livello geopolitico e militare dal 91, passando per i protocolli di Minsk sino ad oggi. Non è un esercizio facile, serve cultura, preparazione e sopratutto imparzialità, cosette di cui il bloggerista medio come lei difetta, ma tranquillo è in grande compagnia.
…nel suo discorso alla nazione Putin non ha mai citato l’Isis, dando invece la colpa all’Ucraina; parla di attentato di modalità naziste; ha addirittura rovesciato contro l’occidente il fatto che i servizi occidentali avessero già segnalato l’allarme su possibili attentati terroristici in Russia;
da tali indizi sembra che la risposta alla domanda sul cui prodest emerga – spero di sbagliarmi – chiara: aumentare e rafforzare l’escalation nella guerra contro l’Ucraina
Stimolanti tutti gli interventi, anche quelli di segno diverso rispetto a ciò che si pensa in redazione: benissimo così, e chi vuole e può venga stasera in Sala storica, di grazia! Si parlerà di Navalny, ma inevitabilmente non solo di lui…
Ho censurato un Anonimo, per la parola “mentecatti”, oggettivamente contumeliosa: ma lo prega di riscrivere, se del caso – visto che non ci saranno più insulti – dicendo anche chi è quell’ex Assessore complottista del messaggio censurato. La curiosità ci è venuta, e non poca…
Buona settima, l’eretico
Eccoci: il mio commento era relativo alla diffusione di notizie ed opinioni veicolati da canali che si autodefiniscono di controinformazione. Il fenomeno si è particolarmente acuito con la pandemia e la relativa psicosi sui vaccini. Nei suddetti canali già ci si interroga sul qui (sic) prodest l’attentato moscovita. La nostra ex assessore alle politiche sociali diffonde attivamente su facebook queste perle.
Forse una mente-catto-comunista come la sua non concepisce l’esistenza di fonti di informazione qualificate ma non sovvenzionate dal governo?
Bello il qui prodest… La contro-informazione è qualcosa di delicato, che non si definisce necessariamente dagli argomenti, ma dalla serietà e reputazione di chi la fa
Diciamo che sul ‘qualificate’ sarebbe meglio stendere un pietoso velo. Quando parlano o scrivono di argomenti di cui mi intendo per lavoro le lacune sono importanti, e mi sembra che anche sul resto non vadano molto meglio.
Ah, catto-comunista vada a dirlo a qualcun altro, mai votato né gli originali né le successive imitazioni.
Evidentemente non parliamo delle stesse fonti. Io ad esempio mi chiedo quale autorevolezza possa avere un ‘giornale’ tipo il foglio, che tira meno copie del Grattapassere, che ha avuto il pregiudicato Verdini fra i proprietari e che per essere l’organo di un gruppo fatto di 2 (due,00) parlamentari ci è costato quasi 65 milioni di euro pubblici in poco più di 20 anni. Eppure i suoi ‘giornalisti infestano radio tv, manco vendessero un milione di copie al giorno. Ed è solo un piccolo esempio di cattiva informazione.
Non ho scritto che lei è un cattocomunista, ma che ha una mente-catto-comunista… per non essere (giustamente) censurato come lei
Nonostante sia smentito da più parti, addirittura dall’amico Lukashenko, Putin continua ad additare l’Ucraina ( con l’appoggio di Usa e Gb) come responsabile del recente attentato a Mosca.
Il timore di escalation, purtroppo, come temevo aumenta.
D’altra parte già Lenin – prefigurando tragedie nazionali qualora la “ grande sorella dell’Oltredon” cambiasse padrone – diceva “ Quando perde l’Ucraina, la Russia perde la testa”……………
Per chi volesse approfondire, consiglio un libro che ho letto recentemente di Sergio Canciani “Putin e il neozarismo” , che pur non recentissimo offre diversi spunti sul perché delle ultime vicende.
Alcune considerazioni sulla strage di Mosca;
1) mentre avveniva la strage a Mosca bombardieri russi lanciavano missili sulle città ucraine. Se lo ricordino tutti quelli che ora sono in lutto per le vittime russe.
2) Qualche settimana fa la CIA aveva avvertito del pericolo di attentati in Russia, l’avvertimento era stato considerato come un affronto ed una provocazione da parte del Cremlino… e invece avevano ragione gli americani. Un bello smacco per i servizi russi, surclassati in casa loro.
3) Vedendo le immagini del sospettato torturato in diretta ringrazio il cielo di essere nato e di vivere in Occidente, in uno stato di diritto. Tutti quelli che ancora oggi esaltano i dittatori come Putin dovrebbero chiudere la bocca oppure levarsi dalle scatole e andare a vivere in Russia, che c’è tanto spazio.
3 bis) E se solo vi azzardate a dire “ e allora gli americani?” Vi faccio notare che in occidente i torturatori non postano con orgoglio le loro gesta, ma lo fanno di nascosto e se vengono scoperti vengono puniti. Se non capite questa differenza siete nuovamente invitati a prendere un passaporto russo.
Mi scuso signor Burroni, pur rispettando le opinioni di ognuno vorrei dirle che il il suo punto 3 bis mi fa arrabbiare e le spiego perchè: ritengo che le democrazie debbano essere superiori anche moralmente alle altre forme di governo soprattutto alle autocrazie, alle dittature ed alle teocrazie. Personalmente mi arrabbio molto quando una democrazia fa uso della tortura, della pena capitale, quando se ne frega degli altri stati sovrani e lavora più o meno sottobanco per finanziare un dittatore, rovesciare un governo leggittimo o inventa delle scuse ridicole per invadere un paese sovrano. Debbo farle un elenco delle porcate che gli Usa hanno fatto dal Vietnam all’Iraq, dal Cile a Guantanamo? Penso offenderei la sua intelligenza e quindi mi limito a dire che una Democrazia non deve essere autoritaria ma autorevole, non deve essere vendicativa ma giusta, non deve discriminare ma essere capace di integrare, deve usare le armi solo come ultima ratio e quindi deve essere pronta a dialogare con tutti, anche con il diavolo, deve usare la fermezza e non la forza. Le dico questo perchè una Democrazia deve essere attrattiva come modello, quando i popoli finalmente si ribellano ad un regime autoritario dovrebbero volere un sistema democratico ed uno stato di diritto e non un altro sistema altrettanto autoritario: ma che immagine danno di se gli attuali sistemi democratici sempre pronti a brigare ed usare le armi pur di imporre la loro visione essenzialmente pilotata dal sistema capitalista ( delle volte sembra l’unico valore che tiene insieme i cocci delle sempre meno attrattive democrazie occidentali)? Il passaporto Russo? Io non mi sorprendo se in una dittatura ci si comporta male: quella è una dittatura! Mi indigno invece quando a farlo è una democrazia perchè così scade al livello di una qualsiasi dittatura e non ha più quella superiorità morale che invece dovrebbe sempre avere, ecco, personalmente critico molto le democrazie e soprattutto quella americana proprio perchè sono convinto che questo è veramente il sistema migliore, far finta di niente non è vero amore, e se dopo le primavere arabe si scade nuovamente nei sistemi teocratici è perchè non siamo stati capaci di dimostrare che la convivenza civile tra più religioni, per esempio, è sempre meglio di un potere religioso di parte. Non voglio il passaporto russo ma rivendico il diritto di criticare gli atteggiamenti moralmente inaccettabili delle nostre care democrazie, se questo non fosse più possibile non vedrei la differenza tra avere un passaporto russo o un passaporto europeo.
Concordo quasi su tutto, da noi le Guantanamo e Abu Ghraib cerchiamo di nasconderle. Nelke dittature le esibiscono
‘ Vi faccio notare che in occidente i torturatori non postano con orgoglio le loro gesta, ma lo fanno di nascosto e se vengono scoperti vengono puniti’… vero la soldatessa americana che attaccava gli elettrodi ai genitali dei prigionieri ad Abu Ghraib è stata condannata a sei mesi (più o meno un trecentoquarantesimo di quello che rischia Assange).
Siamo tutti d’accordo nel condannare (giustamente) Putin, ma le malefatte dei nostri non esistono per qualche ‘miope selettivo’.
Io credo che sia colpa anche di un pluridecennale ‘bombardamento’ hollywoodiano/disneyano finalizzato alla banalizzazione ‘binaria’ dei concetti bene/male o buono/cattivo
Tralasciando gli altri, sul punto 3 fai semplicemente ridere se non ci fosse da piangere, le democrazie occidentali (nostra compresa) alleate USA torturavano (con tanto di foto eccome se ci sono) gli iracheni detenuti ad Abu Ghraib (soldati non terroristi che si difendevano legittimamente da una invasione militare). Quelle stese democrazie che qualche giorno fà si sono indignate per due sberle russe ai macellai di Mosca. Così tanto per farti capire che sei piccino piccino.
Alle 5 del mattino a sbrodolare di quello che non sai e non comprendi e a invitare gli altri a prendere aerei e passaporti,sei un poveretto, non ci sono altri aggettivi.
Ero in Sala storica, e devo dire che la lectio dell’Eretico su Navalny è stata perfetta: senza nascondere i lati meno edificanti del passato del blogger-attivista-avvocato (xenofobia e nazionalismo), ha saputo offrire in 45 minuti una eccellente sintesi per saperne di più sul povero Navalny, sull’attuale Russia e su come siamo diventati noi, ormai incapaci di riconoscere che una persona è un eroe. Come ha detto l’Eretico-Presidente, oggi si farebbero le pulci anche a Garibaldi, sui social…
Grazie, davvero.
Io invece la lectio del Presidente l’ho seguita on line: fra le tante perle, quella di avere ricordato il parallelismo fra l’atteggiamento di Stalin nel 1941 (avvertito dagli inglesi e dagli USA dell’Operazione Barbarossa, pensò che fosse una trappola) e quello di Putin dopo gli avvertimenti USA del 7 marzo.
Questo dovrebbe fare riflettere i nostri Putin’s fans sulla grandezza e lungimiranza strategica, oltre che morale, dell’uomo del Cremlino. Loro però la sanno sempre più lunga, su questo non si fanno passi indietro…
Ho letto tutti questi commenti. Sono tutti più o meno condivisibili, insomma in buona fede. Usa e Russia? Due potenze, per noi cambia poco, l’Unione Europea ormai è consolidata la sua parte di gregaria al seguito degli USA. Le due potenti compagini fanno e disfanno alla faccia dei poveri civili, nessuno è innocente. Navalny, la povera vittima di Putin, ex omofobo, ex razzista, ex nazionalista illuminato sulla via di una Damasco russa mi fa umanamente pena, ma i suoi lati oscuri restano e sospetto che venga usato dagli USA esclusivamente come anti Putin. E gli Usa di Assange che dicono? E di Guantamano il gulag dei tropici? La guerra in Ucraina con le sanzioni alla Russia con l’attentato al Nord Stream da parte degli ucraini con i servizi inglesi bella contraddizione. La Nato che dopo la fine della “guerra fredda” aveva un accordo con la Russia di allora di non allargare l’influenza NATO ai Paesi ex Patto di Varsavia, cosa non rispettata. Non penso che Biden sarebbe contento avere una base russa a Cuba di fronte alla Florida. La Crimea, il Donbass e altri distretti a netta maggioranza russa hanno vinto il referendum per passare sotto Putin; quando il Kosovo fece la guerra alla Serbia, alleata alla Russia, per essere autonoma Obama usò anche i missili cosiddetti intelligenti per aiutarne l’indipendenza; due pesi e due misure. Referendum e democrazia a due facce. E poi l’Iraq, l’Afganistan e tanti altri casi incoerenti con la definizione della democrazia. Ciliegina quella di incaricare un tiranno come Erdogan come paciere tra Ucraina e Russia,come la pensano i poveri curdi? L’elenco di democrazia ad personam è lunghissimo. La morela è semplice: l’Italia ha perso una guerra, è legata agli USA, ha parecchie basi Nato nel territorio; se alziamo un po’ la cresta, a cominciare dalla vicina Base Nato di Tirrenia ed altre sono già pronti carri armati, camionette, militari e via dicendo a calmarci i bollenti spiriti. La cruda realtà. La nostra fortuna è che gli USA hanno un’eredità basilare più civile e esternamente più democratica della Russia, ma quando deve tirare la catena si fa sentire quanto basta. L’Unione Europea e l’Onu fanno la parte delle comparse e l’eco a quanto decidono gli USA. Se eravamo sotto la Russia sarebbe stato molto peggio per noi. L’aspetto miserabile degli attentatori a Mosca non mi interessa; sono degli assassini fanatici che hanno ucciso persone innocenti. Penso che in America li avrebbero trattiti nella stessa maniera, ma senza farceli vedere dopo il trattamento, a Guantanamo c’è sempre posto.
Oggi, in Italia, a dire che uno è fortemente antiputiniano (e anticinese e anti-Iran) passa per un beota che non attinge alla “sana” controinformazione tipo quella su Telegram, magari creata ad arte a Mosca.
Siamo arrivati a questo, e forse, come ci invita da anni a fare l’Eretico, dovremmo porci qualche domanda.
Nel frattempo, lo statista del Cremlino ed i suoi scherani continuano a raccontarci autentiche boiate, fra l’altro autoassolutorie, e a casina nostra c’è tantissima gente che, accorgendosi che la pista ucraina non può reggere, tira fuori un “ancora non si può dire”, “vediamo l’inchiesta cosa stabilisce”…forse non siamo neppure più alla frutta, ma ben oltre…
Ovvia, su, si stava un po’ in pensiero: ora i servizi del nostro dittatore preferito hanno trovato le prove che i tagiki sono stati pagati da Kiev, finalmente lo spettacolo può cominciare (ma quando era finito?).
Complimenti all’efficienza putiniana: ha lasciato agire del tutto indisturbati 4 terroristi in mezzo alla gente, gli ha lasciato massacrare circa 150 persone, però poi in meno di una settimana ha trovato (dopo avere catturato gli esecutori e fatto tagliare un orecchio) anche i mandanti della strage…oh, questi sono troppo forti, non c’è verso…W Putin,W la Russia!!
Hai ragione Rffaele il sindaco De Caro pare proprio una brava persona e quando parla non sembra neanche uno del PD …
Il problema è stato Emiliano, che per difenderlo l’ha incasinato a dovere.
Poi tutte le versioni diverse, che hanno dato entrambi sull’incontro con la sorella del boss, hanno fatto il resto.
La foto ricordo insieme, invece, non dimostra assolutamente nulla.
I nostri politici fanno i selfie con cani e porci ormai …
Preoccupante, però, è il commento in calce: “roba nostra”.
FB non dimentica mai nulla.
Insomma alla fine un bel puttanaio.
Probabilmente a De Caro sarebbe convenuto attendere fiducioso l’esito dell’ispezione a questo punto assolutamente inevitabile.