Eretico di SienaLettera ad una professoressa (e 5 Ps) - Eretico di Siena

Lettera ad una professoressa (e 5 Ps)

Anche questa settimana, ci sono molti fatti rilevanti da sottolineare; uno in particolare, però, ha meritato l’attenzione dello scrivente, perché parte come fatto di cronaca, per poi diventare politico – con tanto di intervento del Presidente della Repubblica -, senza dimenticare che esso ci dice molto, anzi moltissimo, di ciò che è oggi il rapporto fra i giovani e la politica, e fra i ragazzi ed i loro docenti. Novello don Milani, dunque, mi cimenterò in una nuova “lettera ad una professoressa” (che ha nome e cognome).

 

PISA, 23 FEBBRAIO 2024

Lo diciamo subito, e non come mero espediente retorico: i fatti di venerdì scorso in quel di Pisa non sono stati – nella parte terminale del video di continuo riprodotto – né belli, né edificanti. C’è un’indagine in corso, speriamo efficace nel chiarire che cosa non abbia funzionato (ieri è stata trasferita una Dirigente, anche se le fonti interne parlano di cosa stabilita da tempo): di certo, al manifestante che arretra – specie se giovanissimo – non si danno manganellate. Su questo, nulla quaestio.

Quello che più dovrebbe fare pensare, poi, è il livello comparativo della repressione: siamo reduci da un febbraio caldo (e marzo sarà peggio?), fra trattori e manifestazioni di svariato genere; bene, non ci pare che alcun agricoltore o allevatore abbia subìto manganellate di sorta (se è accaduto, ce ne scusiamo subito con i malcapitati: siamo stati colpevolmente distratti).

Al contempo, va chiarata una cosa, anzi due: quello che è accaduto a Pisa non rappresenta in alcun modo un salto qualitativo verso la presunta dittatura postfascista, per il semplice fatto che episodi del tutto similari – per restare solo agli ultimi anni (e, magari, sempre a Pisa) – sono accaduti anche con l’attuale opposizione al potere (Governi Renzi, Gentiloni, Conte, Draghi). Tutte cose agevolmente documentabili (in questo caso, Google santo subito!): manganellate a fiotti, dunque, e con Governi di centrosinistra o sinistracentro (e con molta meno bagarre mediatica, sia consentito sottolinearlo)

In secondo luogo, i numeri del Viminale sono chiari, fino almeno a prova di smentita documentale: più di 1000 manifestazioni nelle ultime settimane, incidenti (leggasi manganellate) nel 3% dei casi; su molti aspetti, il Ministro Piantedosi ci ha sempre convinto poco, ma su questo gli si dovrebbero fare i complimenti, se la percentuale è corretta. Il buon Minniti, per esempio, era ben più muscolare di lui…

 

LETTERA A UNA PROFESSORESSA

Su Repubblica di martedì (pag. 14-15), viene pubblicata una interessantissima “lettera di un’insegnante in un liceo pisano” (perché non specificare quale, di grazia?), debitamente firmata (per la cronaca, la “prof” – come lei stessa dice di farsi chiamare dai ragazzi, tante volte si stancassero nel pronunciare la parola “professoressa” per intero – si chiama Lorena Conte).

L’ho trovata di enorme interesse, e senz’altro degna di ribalta nazionale: soprattutto perché è un concentrato di ciò che l’attuale Zeitgeist ci offre, parlando del rapporto fra docenti e discenti e di come si mobilitino i giovani, a livello politico.

La professoressa Conte non solo si dichiara affranta per ciò che è accaduto (cosa più che ovvia, umanamente sacrosanta), scrivendo che i suoi studenti sono stati manganellati, e che lei ha avuto una sorta di crollo nervoso, in loco (“piango per il nervoso, per la paura”); in contemporanea, lei stessa parte lancia in resta con un implacabile, e soprattutto unilaterale, J’accuse contro i poliziotti (e abbiamo già detto e scritto che, ovviamente, qualcosa non è andato come sarebbe dovuto andare).

Il comportamento dei ragazzi viene analizzato in modo tanto simpatetico quanto del tutto unilaterale, lo ribadiamo: le testimonianze concordano sul fatto che i giovani, almeno alcuni di loro, stessero offendendo i poliziotti, nonché sputando contro di loro? Che volete che sia, sono marachelle, ammettendo en passant che ci sia un PRIMA – fatto, almeno, di insulti e sputi – ed un DOPO, fatto di reazione della Polizia : “ragazzi (molti dei miei) che urlano. Cose non gentilissime eh, ma questo non giustifica le manganellate”; dopodiché, nella sua compilation di gravità, scrive che allora, per le stesse ragioni, si dovrebbero manganellare i tifosi che urlano ed offendono negli stadi (cosa che, quando frequentavo gli stadi – e l’ho fatto per decenni – non a caso spessissimo accadeva), ed anche chiudere direttamente le arene calcistiche, nonché in generale – senza ulteriori spiegazioni nel merito – “le strade” (non solo la Ztl, proprio tutte quante?).

La parte più stimolante in assoluto, però, è quella della prima colonna, ripresa anche dal titolo: “Io, prof, vi dico ora chiediamo scusa a questi ragazzi”; chiedere scusa, perché li avremmo lasciati soli ed indifesi, loro che – una volta tanto, finalmente – cercavano di impegnarsi per un ideale.

“Gli continuiamo a dire che sono apatici, che sono indifferenti, che stanno sempre con la testa china sui social. E quando qualcuno la tira su, quella testa, si becca le manganellate. E si sente dare del maleducato, del non autorizzato. E allora di nuovo a guardare i video su tik tok, a giocare a Fortnite. Che fa meno male (tutto da vedersi, peraltro, Ndr) e meno paura delle manganellate”.

Gli studenti non avevano richiesto il permesso di manifestare, hanno cercato di forzare un blocco di Pubblica sicurezza, offendendo pesantemente i poliziotti: che meritassero le manganellate, oggi – a differenza di qualche anno or sono – non si può e non si deve dire; meraviglia comunque che una docente non si senta almeno di premettere che i suoi studenti avevano sbagliato, ed anche di brutto, a porsi con quella modalità di fronte a chi gestisce l’ordine pubblico.

Stupisce davvero, e non in modo così favorevole: tutte le ore spese (pagate dallo Stato), dalla Primaria in poi, per cercare di inculcare i principi di legalità, che fine avrebbero fatto, se si dà per assodato che di fronte ai poliziotti si possa offendere (come riconosciuto in modo esplicito da lei stessa, pur imbellettando il tutto)? Lo ribadiamo: PRIMA che le cose degenerassero (secondo l’attuale mentalità, peraltro), chi è che ha iniziato a tenere un comportamento assolutamente non corretto? Ne ho fatte tante, di ore dedicate alla Legalità, nella italica scuola: non mi pare di avere mai sentito dire che – trovandosi davanti ad un cordone di Polizia – si dovesse cercare di forzarlo, offendendo chi ne faceva parte.

Dopodiché, sia altrettanto chiara una cosa (ricordata da Flavia Perina e, purtroppo, da pochi altri): se un giovane va in piazza, senza alcuna autorizzazione e via dicendo, un minimo di rischio lo deve pur mettere in conto, e magari un docente glielo avrebbe anche potuto dire, spiegare PRIMA, invece di indignarsi aprioristicamente DOPO.

E ancora: tutti d’accordo sul fatto che i giovani sarebbe meglio che si mobilitassero per giuste cause, invece di stare sdraiati su tik tok o altre rimbecillenti corbellerie: lo scriviamo e lo diciamo da anni, peraltro; visto che ci siamo, però: si è chiesta la “prof” Lorena Conte perché i suoi amatissimi ragazzi si mobilitino solo per Gaza (facendo tabula rasa del 7 ottobre: strage del rave party e stupri di massa inclusi), e se ne siano sempre altamente strafregati – solo per stare all’hic et nunc – dell’Ucraina aggredita dalla Russia putiniana, con condimento di morte del dissidente Navalny? Eppure, lì la logica binaria – da tik tok, ma in questo caso sacrosanta – dell’aggressore e dell’aggredito, è di palmare evidenza, no? Come mai, insomma, ci si mobilita seguendo il Ghali di turno dal palcoscenico del Festival, e non su altro? Se gli houthi yemeniti – strettissimi alleati dei gazawi per cui i giovani manifestano – continuassero a bombardare i cavi di fibra ottica del Mar Rosso – come stanno lodevolmente facendo negli ultimi giorni, con discreto successo -, magari riuscendo alla fine a fare saltare almeno parte dei collegamenti Internet globali, allora probabilmente ci sarebbe una mobilitazione giovanile che neanche i tank di Tien an men la potrebbero fermare, e Gaza finirebbe nelle retrovie (come i Fridays for future, giacché ora è ben più cool schierarsi per i succitati gazawi)…

Di più: l’antisemitismo in varie gradazioni presente in queste manifestazioni (e chi dice di no, vuol dire che davvero non conosce la Storia, e non solo quella del Novecento), non dovrebbe perlomeno allertare il corpo docente (la “prof” Conte sarà stata allertatissima, da par suo, ci mancherebbe): la Giornata della Memoria, ormai, il 27 gennaio si potrebbe smettere di celebrarla, visto a quanto è servita agli studenti di oggi. Lo sappiamo benissimo: si può essere – come siamo noi stessi – contro la politica di Netanyahu, ed al contempo vigilare sull’antisemitismo; la strada è però assai stretta ed ambigua, comunque, e pretendere che quei giovani comprendano al meglio questa complessa dinamica, che siano ferrati nella differenza fra antisemitismo ed antisionismo, vuol dire – se ci è consentito – non avere proprio il polso della situazione.

La scuola dovrebbe porle, queste problematiche (il 7 ottobre; la effettiva natura di Hamas; le vicende interne di Gaza, nella loro complessità, compresa la repressione di Fatah; così come la questione dell’estremismo dell’ebraismo messianico e via dicendo), non limitarsi al conformismo delle giaculatorie alla Ghali: del non fare, o del non avere fatto questo (faccio un discorso del tutto generale, svincolandolo dalla “prof” Conte, ci mancherebbe), in tutta evidenza, si dovrebbe chiedere scusa ai ragazzi, più che di altro…

A fine dicembre, fui chiamato dagli studenti del Liceo Classico senese per parlare in Aula magna della questione Israele-Hamas: spiegai – in due turni, davanti a decine e decine di ragazzi anche di altre scuole – le mie ragioni (favorevole ai due Stati, del tutto contrario alla politica di insediamento dei coloni sponsorizzati dal Governo israeliano in carica, ma anche rigoroso diritto di Israele alla sua difesa, contro chi a Gaza ne vorrebbe il definitivo annientamento); cercando di rendere la complessità della questione israelo-palestinese, poi, chiesi ai ragazzi perché non si fossero mobilitati per il 7 ottobre ed altre cosette: nessuno di loro, sul punto di specie, ebbe da ridire, anzi alla fine arrivarono anche sonori applausi (forse illudendomi, non mi sembrarono solo gli applausi liberatori da fine discorso, di solito riservati all’oratore pedante).

Last, not least: “Dobbiamo chiedere scusa a questi ragazzi a cui diciamo sempre di svegliarsi e di lottare per le loro idee. A cui propiniamo come modelli Dante, Alfieri, Pasolini dicendo loro di prenderne esempio dal loro coraggio”, scrive la “prof”.

Ebbene, a parte l’opinabile passaggio “dicendo loro di prenderne esempio dal loro coraggio” (che sarà di certo colpa di uno sgradevole refuso di Repubblica, figuriamoci se una “prof” può scrivere così), si resta francamente colpiti dal fatto che una docente citi Pasolini, nel momento in cui la stessa si schiera toto corde con i ragazzi, e contro i poliziotti. Valle Giulia, questa sconosciuta?

 

Ps 1 Assoluzione di Giuseppe Mussari, per la complessa questione della cessione del marchio della Robur Siena, ai tempi del Presidente Mezzaroma; perfetta immagine di come sia andata a finire: dal punto di vista giudiziario, un successo dopo l’altro per l’ex Presidente di Fondazione e banca MPS, con l’avvocato Pisillo che giustamente mena vanto del fatto; dal punto di vista della civitas senese, qualche vago problemino in più, ma tanto è…

Ps 2 Elezioni in Sardinia: vittoria, pur di strettissima misura, della grillina Todde (scoperta da Di Maio, anche se adesso non si può dire, altrimenti Conte si offende); vedremo se il campo largo reggerà alla prova dell’Abruzzo e della Basilicata. Di certo, evidente sconfitta politico-personale della Premier Meloni: la quale ha probabilmente pensato che l’impopolarità clamorosa del candidato Truzzu (che lei non poteva ignorare), da lei stessa scelto, sarebbe passata in secondo piano se solo lei avesse personalizzato la campagna, come ha fatto. Sbagliando, e di brutto. Come al solito, infine, Giuseppe Conte fa il vincente anche quando straperde: qui vince perché la Todde è grillina, ma i suoi pentastellati, a settembre 2022 (un anno e mezzo or sono), in Sardinia, superavano il 20, ora non arrivano neanche di striscio al 10%,: ma è lui, l’ago della bilancia…

Ps 3 Condanna del dissidente antputiniano Oleg Orlov, a 30 mesi: aveva criticato la “Operazione militare speciale” voluta da Putin, e scatenata giusto due anni or sono (quella – come si scrive sopra – che non ha mai mobilitato i giovani e i Ghali, curiosamente). Allora, Navalny era un fascio-nazionalista-xenofobo, per i putiniani di casa nostra: che non si osi beatificarlo; a questo mite biologo 71enne, contro i regimi russi sin dai tempi di Breznev e dell’Afghanistan, quali scheletri nell’armadio si tirano fuori, di grazia? Chi frequenta Telegram, ci faccia sapere: ammettiamo che la curiosità è alle stelle…

Ps 4 Denis Verdini torna in carcere, per un cumulo di pene che ce lo farebbe stare fino al 2032 (ma non accadrà, tranquilli); secondo la Procura fiorentina, usava la scusa del dentista romano, per fare cene di “lavoro” a Roma, in barba agli arresti domiciliari. Ma noi – che del Denis nazionale siamo sempre stati fans sfegatati, dai tempi in cui fondò l’ultimo Partito di idealisti italiani, Ala – diciamo che non è possibile, e che si tratta di sicuro di accanimento giudiziario…

Ps 5 Appuntamenti da segnalare: alle ore 18 di oggi, lo scrivente sarà alla libreria Rebecca – in Pantaneto -, intervistato dalla scrittrice Simona Merlo, per presentare il suo “Giacomo Leopardi Una biografia (non autorizzata)”, edito da Cantagalli: l’ambiente è piccolo, ma assai accogliente…

26 Commenti su Lettera ad una professoressa (e 5 Ps)

  1. Daria gentili scrive:

    …..il refrain generale di questi giorni è stato : sono tutti figli nostri! Come dire, tali padri tali figli !
    Ma il più ingiustificabile, a mio avviso, è stato il rimbrotto, a senso unico, del Presidente della Repubblica, che non ha speso una parola a difesa degli agenti ( dovuta, anche in politichese, per il ruolo istituzionale rivestito), specie se l’intervento attuale è raffrontato al silenzio dallo stesso tenuto a suo tempo nei confronti, risalendo ad un esempio recente, dei portuali di Trieste.

    Giusto godere delle assoluzioni, ma sull’acquisto dell’Antonveneta, però, tutti zitti come i pesci…………..
    Bella botta in Sardegna, per Io so Giorgia; vedremo se le serve ad aprire gli occhi per il futuro. Si conferma comunque la particolarità dell’isola, in cui, nelle elezioni regionali mai un presidente uscente è uscito vittorioso .

    Fausto

  2. Massimo scrive:

    Scusa, non ho capito di quale solidarietà avrebbero diritto i poliziotti che hanno manganellato minorenni inermi a Pisa e firenze!
    Quelli della volante accerchiato da stupidi autonomi hanno ricevuto la vicinanza da tutte le forze politiche e le mie( modeste).
    Massimo rispetto x chi ci tutele e mantiene l’ordine, ma chi sbaglia e cedendo deve avere una giusta punizione.

    • Eretico scrive:

      Caro Massimo,
      non so se tu ti riferisca a me, ma non importa: certo che chi sbaglia deve pagare, a fortiori se ha responsabilità – assai delicate – di ordine pubblico. Nel frattempo, en passant, sono stati identificati 9 manifestanti (oltre a ciò che sta accadendo fra i poliziotti): sono tutti quanti maggiorenni, nessuno escluso, ed alcuni con precedenti specifici; evidentemente, non erano tutti ragazzini di terza media, alla prima manifestazione, diciamo…

      Ribadisco – visto che siamo in argomento – quanto scritto: la docente della lettera a Repubblica, prima di mettersi a piangere per la sorte dei suoi ragazzi, forse li avrebbe potuti avvertire del rischio che si corre in eventi del genere (non autorizzati, con presenza di chiunque al fianco), e magari aggiungere anche che, se c’è un blocco di Polizia, è comunque sbagliato cercare di forzarlo, a maggiore ragione se minorenni. Se lo si fa, i rischi sono inevitabili.

      Off topic: all’ottimo Francesco grossetano – come a chiunque altro voglia scrivermi in privato – come altre volte ho già fatto, comunico il mio indirizzo privato, che è raffaeleascheri@hotmail.it

      Buona giornata a tutti, l’eretico

  3. Ics scrive:

    Codesti figlioli sono abituati in casa a “pisciare” in testa ai genitori e pensano sia naturale farlo anche fuori.
    Dal mondo scuola sono arrivate svariate letterine di solidarietà: si oscilla tra la strumentalizzazione politica (Prevedibile + Desolante) e la sindrome di stoccolma.
    Male la polizia (bastavano due nocchini di alleggerimento).
    Peggio di tutti Re Sergio.

    Sul voto sardo: capita di recarmi nella provincia lombardo-veneta, gente piena di difetti ma grandi lavoratori (rispetto allo standard senese-meridionale).
    L’autonomia differenziata è legittima difesa

  4. ginocacino scrive:

    …. tutto giusto, tutto corretto ma in ospedele, di 13 che hanno avuto bisogno di cure, ben 10 erano minorenni, mi-no-ren-ni e studenti e questa circostanza per la polizia è una zavorra
    non si capisce bene come mai sono inermi verso i borseggiatori che ormai, com’era prevedibile, spopolano nelle metro delle ns grandi citta, cosi come verso gli spacciatori che attanagliano, governano, dominano e controllano le periferie e i centri delle stesse e verso chi occupa abusivamente case regolarmente impegnate e cosi via mentre non lo sono, inermi dico, verso i manifestanti … e non black block! … viene quasi il sospetto che bastonare gli studenti sia molto più “tranquillo” che manganellare spacciatori, ladri e dediti a delinquere … i primi almeno non spaventano e non reagiscono se non scappando!

  5. Paolo Panzieri scrive:

    Voto Sardo.
    Per la seconda volta (dopo l’imbarazzante Michetti a Roma, una specie di rigore a porta vuota con M5S e PD divisi) la sora Giorgia pecca di hybris e perde per un’incollatura, sembra per meno di mille voti (la vera vergogna è che le operazioni di voto sono ancora in corso), la presidenza della regione.
    Il suo candidato sbagliatissimo non è riuscito neanche a prendere i voti delle sue liste, pari a circa il 49%, che gli avrebbero garantito l’elezione in carrozza.
    Insomma la favola dovrebbe insegnarLe a scegliere candidati migliori, meno di parte e più in grado di intercettare il gradimento degli elettori non ideologizzati, che è sempre l’unico vero modo per vincere.
    All’altra parte invece la favola (perché di questo si è trattato) dovrebbe suggerire di sostituire entrambi i segretari, perché vince soltanto quando costoro non vanno a mettere il cappello sui propri candidati.
    Inoltre la consapevolezza che stavolta non hanno vinto loro, ma perso quegli altri, potrebbe prevenire qualche loro futuro, peraltro assolutamente non infrequente, peccato di hybris.
    Siamo quasi certi, però, che né l’una né l’altra parte saranno in grado di impararare bene la lezione.
    Speriamo, comunque, che Giorgia eviti almeno di chiedere il riconteggio.
    Infatti, al netto di tutti gli errori ed i piccoli brogli che certamente ci potranno essere stati, ridurre ulteriormente lo scarto renderebbe soltanto più bruciante la cocente ripurga sarda.

    Domenica prossima il circo elettorale, come una specie di via crucis laica, si sposta in Abruzzo con due candidati soltanto (ovvero Giorgia contro tutti), ma niente voto disgiunto.
    La volta scorsa sommando i voti dei rispettivi candidati M5S e PD, che correvano divisi, avrebbero vinto.
    In politica, però, come insegnano le elezioni che videro la vittoria del De Mossi, i voti non si sommano mai.
    Marsilio, anch’egli meloniano di ferro, a differenza di Truzzu, pare godere di un buon consenso e forse anche di un pur esiguo vantaggio.
    D’Amico le mie fonti dirette Teramane lo considerano un ottimo candidato.
    Quindi che perda il peggiore!

    • Roberto scrive:

      Mi pare evidente che la Giorgia di candidati “migliori” non ne ha. Se ne avesse avuto uno migliore in Sardegna, cosa l’avrebbe trattenuta dal candidarlo?
      Evidentemente per lei Truzzu era il migliore, visto che lo ha imposto lei con forza. Sono tutti topolini di Tolkien venuti fuori dalle caverne,di cui evidentemente non può fare a meno.

      • Roberto scrive:

        ..e a proposito delle scelte della Meloni, guardate chi ha appena nominato a capo del suo partito in Campania, Marco Nonno…leggetevi il curriculum su Dagospia

      • Paolo Panzieri scrive:

        I migliori candidati (nel senso di vincenti) spesso si trovano fuori dal perimetro del proprio partito e servono ad aggregare proprio gli elettori indecisi.
        Considerato, poi, che in un contesto bipolare si prevale solo sfondando al centro (le ali le dovresti avere già …) tale scelta per un partito di destra-destra (ma anche di sinistra-sinistra) quasi si impone.
        Un esempio pratico facile, facile: se a Siena Giorgia avesse imposto, che so, Lorenzo Rosso, storico militante di FdI, forse non avrebbe ottenuto lo stesso risultato di Nicoletta Fabio, che ha prevalso sulla rivale probabilmente anche perché meno (anzi punto) di parte.

        Cosa fare dopo aver sbagliato candidato come in Sardegna?
        Oggi verrebbe facile scrivere seplicemente: fare come in Abruzzo …
        Tuttavia penso che il primo comandamento sia non scaricare il sindaco/presidente uscente se non sei sicuro di avere di meglio e visto che la coalizione vince e perde unita, condividere le proprie scelte con gli altri membri della coalizione.
        In ogni caso scegliere sempre l’opposto di quello che fa oppure proclama il PD.
        Di solito, salvo casi eccezionali, aiuta molto.

    • Roberto scrive:

      Altra cosa, quindi per te chi il cappello lo ha messo in maniera pesante su un perdente, cosa dovrebbe fare?

  6. Roberto scrive:

    Sulle elezioni: certo che con tutto lo schieramento di forze che la destra sta mandando in Abbruzzo, ministri, sottosegretari, tutti con le mani piene di milioni di euro di spese pro-Abbruzzo, se dovesse perdere anche li…….

  7. Massimo scrive:

    Concordo in pieno.
    Il,problema è che la meloni non ha una classe politica migliore di questa…anzi a ben vedere al governo ci sono anche di peggiori

    • Daria gentili scrive:

      ….vero! La Meloni avrebbe bisogno di un po’ di classe politica diversa, magari anche in prestito,…..perché non pescare qualche esemplare ad esempio in “quella senese “ degli ultimi anni, che rimasta orfana delle seggiole, non riesce neppure ad eleggere un segretario?
      È un provocazione, ahahahahaha, ma, dai, facciamoci una risata sopra e…..accidenti al meglio

  8. VEDO SEMPRE PIU' NERO scrive:

    Io ormai non mi faccio più illusioni. Sono deluso da questo governo che si è dimostrato succube all’UE; uguale a quello precedente. Atlantisti, europeisti senza nessuna remora dubbiosa. La verità è solo che abbiamo perso una guerra e la stiamo pagando ancora; quanti basi Nato in Italia, tante. Se poi pensiamo che la parte opposta è peggiore, c’è da sperare molto poco. Biden osannato all’inizio si è dimostrato una rovina generale e pensare che molti sperano nella vincita dello spernacchiato Trump; c’è da essere poco ottimisti. Allora avevano ragione i pazzi del Capitol Hill? Abbiamo sbagliato tutto. L’Europa non conta nulla e noi ne siamo l’ultima ruota del carro. I giovani manifestanti non godono della mia simpatia se basta un Ghali a mobilitarli come se prima non ci fossero state inique guerre per cui manifestare. Solidarietà per Gaza, ma anche per quei poveri ragazzi ebrei ora ostaggi, per l’Ucraina, per i curdi, per eccetera, eccetera, la lista è molto lunga.

  9. GRANDESTATISTICO scrive:

    Non é frequente che, nel ripercorrere la biografia del Presidente Mattarella, venga classificato come un merito specifico l’ aver elaborato il cosiddetto MATTARELLUM, unico compromesso elettorale che ha consentito di realizzare, almeno per un consistente numero di parlamentari, la scelta diretta del proprio candidato tramite collegi uninominali. Altro grande merito che mi sento di riconoscere al nostro Presidente é la scelta inequivoca, immediata e duratura in appoggio all’ Ucraina aggredita. Se, pertanto vengo ad esprimere quanto segue, lo faccio con sincero rammarico. Il punto é questo: nel deplorare l’ uso dei manganelli contro ragazzi e ragazze, evidenziato insistentemente dai media, il nostro Presidente lo ha fatto ad urne elettorali praticamente aperte ! Oltre alle inevitabili strumentalizzazioni contingenti , intravvedo in ciò un altro rischio . Nel dibattito attorno al Premierato, promosso dall’ attuale Governo, già piuttosto poco pacato, in parte per la ovvia difficoltà del tema non certo attenuato da un testo iniziale poco felice, sembrava più o meno acquisita la necessità di salvaguardare le prerogative del capo dello Stato dalla riformata figura del capo del Governo: non vorrei che interventi come quello sopra evocato di Mattarella vengano strumentalizzati da chi voglia circoscrivere anche i poteri del capo dello Stato. Lo spunto per queste mie riflessioni nasce dalla lettura di un professionista formatosi al Corriere della Sera: Fabrizio Gatti.

  10. Roberto scrive:

    Cosa c’entrano le urne aperte? Che forse le manganellate erano da attribuirsi ad un indirizzo di una parte politica? Non credo proprio. Il Presidente ha fatto benissimo a fare una tiratina di orecchie a chi fa uso non giustificato del potere che ha, soprattutto contro dei ragazzini. Non credo che qualche forza politica in lizza per le elezioni in Sardegna possa pensare il contrario.

    • Eretico scrive:

      Caro Roberto,
      ho già scritto che l’intervento del Presidente Mattarella è stato assai strumentalizzato dalla opposizione (che aveva taciuto su quello del giorno pregresso, ovviamente ben pubblicizzato dall’area governativa, contro i dimostranti che hanno bruciato immagini della Premier): non credo che ci sia bisogno di ricordarti che la candidata Todde lo ha cavalcato esplicitamente, parlando del voto a lei come una risposta ai manganelli. Più chiara di così…

      Credo che, come al solito, il tirare per la giacchetta le istituzioni (che siano il Presidente o la Polizia, per non parlare della Magistratura), serva solo ad eccitare la propria base elettorale, ma sia assai dannoso per tanti altri motivi…

      L’eretico

      • Roberto scrive:

        Da ciò si dovrebbe desumere, secondo il tuo ragionamento, che il governo sia stato contento del comportamento della polizia a Pisa?

  11. Roberta scrive:

    Off topic dell’ ultima ora ( ma sempre di una professoressa si tratta…): rimango sconcertata dalle parole della docente della Sapienza Di Cesare a proposito di Barbara Balzerani, terrorista br mai pentita, che pochi anni fa si era permessa, fra l’altro, anche di fare dell’ ironia sulle vittime del terrorismo degli anni di piombo; leggo in queste parole una sorta di celebrazione della Balzerani, fatto ancora più grave se si pensa che La Sapienza ha avuto Professori come Moro, Bachelet e Tarantelli, uccisi dai brigatisti. Il post della Di Cesare è stato poi rimosso prontamente (secondo me vigliaccamente) e la stessa ha parlato di ” fraintendimento”, parola molto usata in queste ultime ore…Bene ha fatto la Rettrice a prendere le distanze.

    • Maurizio scrive:

      Teste vuote vittime di un ideologia malata come il comunismo, vero cancro del 900 e ancora nei pensieri di qualche demente.

    • Eretico scrive:

      Cara Roberta,
      sono rimasto davvero sconcertato anche io: pur disistimando, ed assai profondamente, la professoressa Di Cesare, non pensavo che sarebbe potuta arrivare a tanto.

      Ne scriverò nel prossimo pezzo del blog, peraltro…

      L’eretico

  12. Lucia scrive:

    tre le molteplici pessime notizie vorrei usare questo spazio gentilmente offerto dal prof. Ascheri x plaude due donne ( l’8 marzo è vicino) che hanno compiuto delle imprese sportive dando lustro al ns territorio: la giovane Lisa Angiolini nel nuoto e la più esperta tania scopelliti, selvaiola, nella maratona!
    Congratulazioni!

    • Eretico scrive:

      Cara Lucia,
      accolgo assai volentieri la tua segnalazione: francamente, Lisa Angiolini non la conosco, mentre invece Tania Scopelliti la ho ben presente, essendomi anche allenato illo tempore con lei (oltre, per l’appunto, alla passione selvaiola)…

      Congratulazioni, dunque, ad entrambe, e – visto che ci siamo – buon 8 marzo: con un po’ di retorica, ma va bene uguale, dai…

      L’eretico

  13. Giulio scrive:

    che dire dell’intollerabile diserzione dal consiglio comunale della maggioranza sulla questione( non potuta appunto affrontare) delle comunità energetiche?
    Questa è democrazia?
    Questa è amministrazione?
    Questo è rispetto verso i cittadini?
    Questo è rispetto dell’ambiente?
    Vergogna…vergogna!

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