Eretico di SienaNavalny, Piccini-Iene, Geolier - Eretico di Siena

Navalny, Piccini-Iene, Geolier

Pezzo settimanale con i consueti tre argomenti che ci sono sembrati fra i più cogenti; sulla strage dell’Esselunga fiorentina di ieri mattina, non sapremmo scrivere altro che non lo scontato: con i subappalti e la politica del massimo ribasso, il lavoro va da una parte, e la sicurezza dall’altra. Sono due rette parallele. Tutto drammaticamente scontato, e state sicuri che sarà una strage del tutto inutile per cambiare le cose.

 

LA MORTE DEL BLOGGER NAVALNY

Chi segue da anni questo blog, sa che è nato – del tutto casualmente, certo – proprio quando, nel 2011, Alexsey Navalny iniziava ad essere il blogger antiputiniano che è stato: insomma, in redazione non siamo dei filo-Navalny dell’ultima ora, post mortem, giacché lo siamo dai tempi di piazza Bolotnaja. Basterebbe dire questo.

Allora, tutti coloro che erano sinceri democratici, tutti quelli che volevano essere – anche in modo generico – contro il Potere e le svariate dittature, sapevano da che parte stare: ma in questi quasi 15 anni, il modo di concepire il Bene ed il Male è irrimediabilmente cambiato, si è relativizzato, è diventato cangiante. Ora sì, che si guarda a cosa c’è davvero dietro a figure come queste, sic.

Se Jan Palach si immolasse oggi, dandosi fuoco come seppe fare contro la dittatura sovietica che aveva invaso la sua Praga nel 1968, oggi qualche fenomeno da tastiera direbbe e scriverebbe che “è stata una sigaretta accesa male”, oppure rispolverebbe il solito refrain che, in fin dei conti, il povero Jan “se l’era un po’ cercata, eh”, per concludere che “comunque la versione della stampa mainstream è che si sia bruciato, ma noi non ce la beviamo mica”.

Per cui – come ha detto Ginevra Bompiani, giusto stasera, nel prime time di Retequattro, ospite della Scampini – “Navalny non era mica uno stinco di santo, eh”: nazionalista, xenofobo e chissà quanto d’altro. Non mangiava i bambini, giusto perché in galera – specie in questa ultima, oltre il Circolo polare artico – non se ne trovano proprio, in giro. E poi, “che palline questo Navalny”, dicono in molti sui social e non solo: “e Assange, allora?”.

Il 17 gennaio 2021, dopo essere stato in precedenza avvelenato ed essere poi stato curato in Germania (chapeau ad Angela Merkel, in questo caso), Navalny decise di tornare nella sua Russia (nazionalista come era, scelta obbligata, no?), per sfidare Putin faccia a faccia, non da un comodo esilio europeo.  Era stato picchiato duro, avvelenato fino a farlo quasi morire, incarcerato, messo in isolamento non si sa neanche quante volte. Sembrava un novello Rasputin, capace di sopravvivere a tutto.

Gente come lui, fino all’avvento dell’Era dell’idiozia (quella che stiamo vivendo), era considerata da tutti in modo eroico, oggi invece molti tirano fuori i distinguo, i ma ed i però di ordinanza abbondano. Era nazionalista, Navalny, sì: in effetti, non era un sincero democratico, nonché globalista convinto, come Putin, questo sì. A proposito: e Assange, allora?

 

PROCESSO PER LE IENE E PICCINI?

In settimana, all’insegna del meglio tardi che mai, è finalmente arrivata la richiesta di rinvio a giudizio, da parte della Procura della Repubblica di Genova, per Antonino Monteleone ed altri delle Iene, nonché per Pierluigi Piccini: del quale, pensando a quando fece le sue dichiarazioni sulla “bomba morale”, bisognerebbe una volta tanto specificare che più che ex Sindaco (divenuto tale 27 anni prima!), era, in quello specifico momento, in piena, pienissima campagna elettorale per provare a diventarlo di nuovo.

Colpisce il fatto che quella intervista nel Campo di Siena (“ogne vergogna deposta”, verrebbe da scomodare l’Alighieri), fu infatti mandata in onda nell’ottobre del 2017, all’interno della succitata trasmissione di Italia 1: ed oggi siamo a febbraio 2024 (e l’udienza in cui si deciderà se ci sarà o meno il Processo, è fissata per il prossimo 3 aprile).

Delle Iene, abbiamo detto e scritto tante volte: Antonino Monteleone – in una intervista al Corriere di Siena – ha detto che non vede l’ora di potere dire la sua, in un’aula di Tribunale; ci uniamo, deferenti, al suo piacere, alla sua ansia dopaminica, ed aspettiamo maximo cum gaudio che ci illumini sulla intrinseca credibilità del mitico “Troio” – intervistato in modo schermato -, il quale avrebbe allietato i festini, all’interno dei quali si sarebbe deciso come insabbiare l’inchiesta, sic.

Quanto a Pierluigi Piccini, sarebbe facile maramaldeggiare, visto che ogni occasione per attaccare lo scrivente, lui riesce a prenderla al volo (chi si accontenta gode, evidentemente); ci limitiamo, invece, a ricordare alcuni fatti, da quell’intervista dell’ottobre 2017 in avanti: sette anni non proprio d’oro, per il barbuto ex Sindaco, per così dire.

Voleva diventare Sindaco nel 2018 – come detto -, e gli è andata davvero malissimo (facendo fra l’altro perdere il suo “alleato” Valentini); poi, nel 2023, ha voluto fare il gran suggeritore del civico Fabio Pacciani – il quale ingenuamente si è fidato -, a febbraio di un anno fa grande favorito per la vittoria: e a causa sua, il buon Pacciani non è poi arrivato neanche al ballottaggio; dopodiché, Piccini ha giocato tutte le sue carte per approdare finalmente allo scranno più alto del Santa Maria, e l’attuale Sindaco Fabio gli ha anteposto una figura altra, aliena dai giochi di potere senesi. Meno male che, a breve, si vota a Piancastagnaio: auguroni, giacché che lassù, sull’Amiata, non potrà che andare meglio…

 

GEOLIER? MEGLIO MEROLA!

Sabato scorso (rectius: domenica mattina!), si concludeva il Festival di San Remo, con la vittoria della figlia del bravo Pino Mango, che ci ha lasciato troppo presto; sulla qualità media delle canzoni, rimando ad uno stimolante pezzo di un esperto – Enzo Gentile – sul Domenicale del Sole 24 ore (11 febbraio, pag. XIV): “peggiora il Festival della Riviera per la qualità dei testi, la tessitura musicale, il disegno complessivo che spesso, nei tre minuti, sprofonda nell’ovvietà. Si salvano gli strumentisti che, però, i cantanti non sanno usare davvero”; e nell’incipit del pezzo, si cita il Nanni Moretti di “Bianca” (1984), con il suo “continuiamo così. A farci del male”.

In redazione, avremmo diverse cosette da dire su più di un personaggio, a partire da quel Ghali, il quale, oltre a cantare, si è dimostrato anche esperto di Diritto internazionale, come si è visto; ma è inutile girarci intorno, il personaggio cult – da consegnare agli Annales, per gli storici del costume dei prossimi decenni – è l’ottimo Geolier da Secondigliano.

Il sopra citato Gentile, scrive di “uso militante del dialetto napoletano”, da parte del rapper, trapper e chi più ne ha, più ne metta: ed in effetti, trattandosi di un Festival della “canzone italiana”, la questione si pone tutta.

Allo scrivente, questo Geolier ha fatto rimpiangere di cuore O’ zappatore Mario Merola, il quale in Riviera, per lunghi decenni, non mancava mai: da spettatore attento ed interessato, ma da spettatore, però (a parte una partecipazione collettiva, nel 1994, con la cosiddetta Squadra italiana: mai però da solo, se non come ospite).

Era il re della sceneggiata napoletana, Marione Merola: tutti lo rispettavano, anzi lo ammiravano (nel 2000, Bono Vox si inchinò, non metaforicamente, alla sua bravura); forse non a caso, però, da cantante in gara, come solista, non arrivò mai: chiediamoci il perché…

 

29 Commenti su Navalny, Piccini-Iene, Geolier

  1. Cecco scrive:

    Sulla triste vicenda (ennesima) dell’Esselunga bisognerebbe sul serio prendere coscienza del fatto che troppe volte in questo benedetto paese si va al lavoro come si va alla guerra, ovvero si sa quando si parte e non si sa se si torna. Si potrebbero fare tante cose, compresa una legislazione più severa e la volontà politica di effettuare controlli sul territorio in modo sistematico per abbattere un triste fenomeno combattuto in realtà solo a chiacchere, in Europa abbiamo il tasso di incidenza più alto di incidenti mortali sul lavoro dopo Cipro e Bulgaria, il più basso naturalmente spetta all’Olanda, alla Svezia ed alla Germania, spiace dirlo ma è una questione di civiltà. In un un paese come il nostro, dove tutti applaudono ai tagli agli “statali”, compresi appunto quelli deputati ai controlli (apostrofati dai più se va bene come bighelloni e rompicoglioni) e dove sono viste come il fumo negli occhi le regole percepite come “lacci e lacciuoli”, ostacolo alla libertà di impresa ed alla inevitabile creazione del profitto, l’importante è creare benessere (per qualcuno) e se qualcun altro ci rimette di tanto in tanto la pelle pazienza. Qual’è la parte politica che ha il coraggio di opporsi a questa deriva sociale e culturale? Nessuna, poichè una politica del rigore su questo specifico argomento porterebbe inevitabilmente una perdita di voti, siamo onesti, chi combatte l’evasione fiscale come chi combatte per il rispetto delle regole per la sicurezza sul lavoro non riscuote mai da noi un grande successo politico, mi verrebbe da concludere citando Battiato con un “povera Patria”.

    • Sonia scrive:

      Concordo: inseguire il consenso coccia con il rispetto delle regole, e lo vediamo bene nella nostra bella città: tutte le notti, prima delle 23, le strade del centro sono disseminate di sacchi dell’immondizia, ogni angolo è guarnito di deiezioni canine, le strade sono depositi di cicche di sigarette….e potremmo continuare. Ma il comune, 8nvece di far rispettare le regole, affiggere dei fumetti colorati che fanno ridere.
      Tutto per inseguire il consenso, i sondaggi, a scapito del giusto governo amministrativo.

    • Roberto scrive:

      Oggi in Italia, la maggioranza delle persone non avrebbe nulla da temere dalla lotta serie alla evasione fiscale: tutti i lavoratori dipendenti e tutti i pensionati, che poi sono anche quelli che soffrono maggiormente delle carenze dei servizi pubblici. Perché i partiti che più si dovrebbero battere per una seria lotta all’evasione non riescono a tramutare in voti a loro favore questa maggioranza?
      Perché purtroppo sono molto timidi nel mettere questo obbiettivo al primo posto e temono la propaganda (in verità molto forte) che li dipinge come partito delle tasse.

  2. Ics scrive:

    Ottimo il discorso a Washington di Draghi (sempre più un riferimento in geopolitica) a chiarire nuovamente il percorso da seguire.
    A maggior ragione per noi italiani: una collettività strutturalmente anziana, con una predisposizione al sacrificio (giovani inclusi) sostanzialmente nulla ed una visione dello stato prevalentemente personalistica, utilitaristica (lo stato che fa?!? Lo stato mi deve..)
    Su questo ultimo punto: non si capisce perché con le tasse dell’operaio lombardoveneto che alle 8 di mattina sta in catena di montaggio si debba ancora finanziare il solito “chiagni & fotti”, endemico nel meridione ed in via di diffusione anche in altre regioni del paese.
    Il governo meloni è mediocre, l’è un tirare a campare.. ma se l’alternativa è questa orda grillopiddina va bene anche un governo lollobrigida

    • Sonia scrive:

      Questo governo non è mediocre, è pessimo! In considerazione del fatto che per anni hanno pontificato sbraitare su come si deve governare! Hic Rodi..hic salta! Per ora solo salti nulli e capitomboli!
      Caro ics,il suo masochismo è compassionevole! Intanto le auguro un governo lollobrigida nel suo condominio, poi nella sua citta( che auspico diversa da siena) poi vedremo.ps la maggior parte del chiagni e fotti è di matrice destrorsa negli anni passati!

      • Ics scrive:

        Sonia si è fatta fottere dal buon governo piddino 10 miliardi di € però adesso s’indigna per i sacchetti dei rifiuti.
        Ad essere senese così rinuncio volentieri.

        Ha ragione Cecco. Il settore pubblico può e soprattutto DEVE essere volano di crescita. Servono tecnici, ingegneri, medici, ricercatori materie stem.
        Invece ci s’ha i famosi forestali calabresi, i navigator grillopitechi, più di 130.000 bidelli nella scuola, decine di migliaia di addetti amministrativi, addetti alle fotocopie, messi, uscieri ecc ecc.
        Siamo parecchio oltre le buche keynesiane, è l’istituzionalizzazione del “chiagni & fotti”.
        In questo paese che fa circa 1800/1900 miliardi € di pil, 300/350 vanno per le pensioni e 100/150 in stipendi di dipendenti pubblici.
        Per una volta facciamo che l’assunzione di più ispettori si finanzia licenziando un po’ di improduttivi o a basso valore aggiunto.

        • Sonia scrive:

          Elegantissimo ics,
          Io non mi sono fatta fatture da nessuno! La sua disamina è parziale e partigiana, priva di documentazioni e di contestualizzazione.se avessi il suo spessore morale ed etico le potrei controbattere su come questo governo utilizzi le , poche , risorse per le armi o per i campi da golf a discapito di sanità ed isteuzione..o come questa amministrazione gestisca i soldi di sigerico e affossi il SMS.
          Ma essendo molto diversa non lo farò notare troppo.
          E aggiungo, sul decoro, che via bastioni i è luogo di appuntamento dei propoetari di cani che lasciano ricordini sui marciapiedi pedonalizzazione dai bambini che poi, con le scarpe contaminate , andranno a scuola!
          Ma queste cose i fratellini( cit) non le guardano!

          • Gp scrive:

            Giusto per puntualizzare… il patrimonio della Fondazione amministrata da esponenti nominati da comune (pd), provincia (pd), comune (pd) è calato solo di 7 miliardi di euro (7.000.000.000,00) non di 10.

        • Massimo scrive:

          devo dire che alla lunga la vera natura di erti ospiti viene fuori . Per un poco di tempo si sforzano di essere civili, ma poi si rivelano per quello che sono: pressapochismo incivili e maleducati!
          A questo punto perdono credibilità e legittimità.
          Bene fa l’eretico a non censurare tali commenti, che si qualificano e connotano da soli!
          Ps.concordo sul degrado cittadino e sull’icapacita’ dell’amministrazione a porvi rimedio.

          • Ics scrive:

            Ecco il senesone doc: tutta forma zero sostanza.

            La dimostrazione che quello che è accaduto non è stato casuale ma soprattutto è stato meritato.

            Io penso di essere stato fottuto altri evidentemente no.. facile si saranno pure ingrassati

            Facciamo così se voi compagni di merende restituite alla comunità 5 miliardi di € (vi si fa pure lo sconto..) come gesto di pacificazione ci vo io a pulire i vicoli

  3. Paolo Panzieri scrive:

    OFF TOPIC
    Mi è capitato recentemente di vedere il film “il Comandante” di Edoardo De Angelis e credo proprio che Salvatore Todaro non sarebbe molto contento dell’interpretazione offerta dal pur sempre bravo Pierfrancesco Favino.
    Dal film non emerge affatto né la grandezza né la complessità del personaggio ed il racconto risulta costruito esclusivamente sull’episodio del salvataggio dei naufraghi del piroscafo belga Kabalo, affondato proprio dal sommergibile Cappellini comandato da Todaro, quasi fosse un’occasione per ribadire soltanto la legge del salvataggio mare.
    Premetto che non mi interessa l’eventuale strumentalizzazione politica a dritta o amanca della cosa, ma solo la ricostruzione storica.
    Nel film, infatti, non c’è traccia neppure del successivo affondamento del piroscafo inglese Shakespeare, in relazione al quale Todaro salvò altri 22 naufraghi …
    Non c’è traccia neanche della dura rampogna ufficiale per aver messo a rischio il sommergibile da parte dell’ammiraglio Doenitz, che in privato, però, gli avrebbe detto: “sono sempre in disaccordo con voi, ma vorrei tanto poter dare degli ordini perché tutti fossero in grado di comportarsi come voi”.
    Ma soprattutto si omette la fine della storia: Salvatore Todaro, successivamente al servizio prestato in Atlantico, chiese ed ottenne il trasferimento alla X MAS (si proprio quella degli incursori della Regia Marina, non ancora esercito privato del principe Borghese) e fu prima a Sebastopoli e poi in Tunisia, dove perse la vita in azione il 14.12.42.
    Insomma, non proprio un buon samaritano, ma piuttosto un leale combattente, animato (si diceva all’epoca) di ardimento ed amor di patria.
    Concetti che – piaccia o no – non possono essere semplicemente ignorati, con il rischio di non restituire al pubblico il personaggio, ma soltanto una sua sbiadita caricatura.
    In dconclusione, se vi piacesse il genere, dopo la visione de “il Comandante”, raccomaderei l’immortale “Das Boot” di Wolfang Petersen per ritrovare un po’ di salsedine impregnata di sangue e nafta, senza dolcificanti aggiunti.

  4. UN AMMIRATORE DA TEMPI NON SOSPETTI scrive:

    Caro Eretico, vedo che nessun commentatore lo fa, quindi due cosette sul povero Navalny le dico volentieri anche io. Un amico mi ha mandato un po’ di materiale proveniente dal variegato fronte della stampa antimainstream (coacervo di No vax e giù a cascata): Navalny, insomma, sarebbe stato un grandissimo furbone (a volare bassi), quintacolonna USA (però anche ipernazionalista, nonché nazistoide: mettiamoci d’accordo), burattino americano per contrastare il North Stream e quanto altro. Certo, per quanto era furbo gli ultimi tre anni almeno non li ha passati proprio alla grande, ma forse è tutta una montatura dei giornalisti prezzolati anche questa.
    Hai ragione: oggi di Jan Palach si direbbe che è stata una sigaretta incautamente accesa e poi gestita male, a farlo bruciare… siamo ridotti a questo, purtroppo…

  5. Sonia scrive:

    Navalny è morto. Le cause ignote. C’è da riflettere sullautoritarismo di un premier del genere cui i nostri governanti fanno riferimento.
    In più, qui da noi, la schedatura di ” liberi” cittadini commemoranti il deceduto da parte della nostra polizia!
    È questo lo stato che vogliamo?
    Dove sono i patrioti difensori della libertà? O per libertà intendono solo quella di evadere le tasse e fare soprusi sui più deboli?

    • Gp scrive:

      Non mi stupisce affatto la fine che fanno i dissidenti negli stati totalitari, specie con dittatori sanguinari come Putin.
      In realtà non mi stupisce neanche il fatto che nessuno conosca Gonzalo Lira, che ha fatto esattamente la fine di Navalny per aver criticato Zelensky, motivo per cui auspico che l’Ucraina non entri mai in UE e nella Nato.
      Sono invece molto indignato e stupito dal fatto che Assange sia detenuto illegalmente in Uk per aver documentato crimini di guerra, questo dall’occidente democratico non l’accetto

  6. Un ammiratore di Pistoia scrive:

    Buongiorno, caro Eretico. Ieri sera mi sono goduto il professor Orsini dalla Berlinguer (furbissima, se inviti uno così, la rissa televisiva è garantita, l’audience sale, gli inserzionisti gongolano…): a parte la frase “Biden è molto peggio di Putin”, che mi pare si commenti da sola (anche se sappiamo che sono moltissimi a pensarlo, oggi molti direbbero che Hitler è meglio di Roosevelt), mi ha fatto riflettere il fatto che fosse proprio lui a dare agli altri, e in modo insistente, del “demagogo”. Neuroni a specchio?!?

    • Paolo Panzieri scrive:

      Forse è passato un po’ sotto silenzio (strano eh …) che Biden è stato (semplifico) prosciolto dalla stessa accusa comminata a Trump (ennesimo doppipesismo?) per i documenti classificati conservati nel garage di casa, per il fatto di essere praticamente incapace (no molto peggio …) di ricordare e di intendere.
      Del resto l’abbiamo visto tutti cadere dalle scalette degli aerei, stringere la mano a persone immaginarie, pronunziare frasi sconclusionate, scambiare Macron con Mitterand, la Germania con la Francia e potremmo seguitare parecchio …
      Singolare che nessuno abbia ancora pensato a togliergli di mano il telefono rosso, la valigetta coi codici nucleari ed il pulsante dell’armageddon.
      Evidentemente i Dem USA (tutto ha avuto origine lì) preferiscono un incapace a Kamala, che dovrebbe se del caso subentrargli.
      Per questo Putin, che invece nell’intervista a Tucker Carlsson, a dispetto di quanto scrivevano da noi, stava veramente bene, ha detto di preferire lui al vecchio Trumpone.E Vorrei anche vedere …
      Gli piace vincere facile.
      Ecco in questo senso di certo Putin è molto meglio di Biden.
      Del resto, per esperienza personale giornaliera, molto meglio avere a che fare con un cattivo intelligente, piuttosto che con uno stupido, anche se in buonissima fede (e Biden buono non lo è mai stato di certo).
      Mentre il secondo è imprevedibile e farà comunque danno, col primo, prestando la dovuta cautela, una soluzione ai problemi si trova sempre.
      Basterebbe cercarla.
      Basterebbe che ci fosse qualcuno in grado di farlo …
      Quanto all’algida Bianchina tanto furba non mi è mai sembrata (neanche al tempo del Merolone) e le risse TV ormai non intessano quasi più a nessuno.
      Per esempio io cambio subito canale.

  7. Un ammiratore di Pistoia scrive:

    Carissimo Eretico, mi scuso se mi ripeto, ma l’occasione è troppo ghiotta, e poi la faccio finita con il permalosissimo personaggio: ieri sera dalla Berlinguer c’è stata la seconda puntata dello show del professor Orsini.
    Lunedì sera aveva detto, fra le altre cose, che Biden è parecchio peggio di Putin (!), ieri invece ha fatto un peana dell’isolazionismo – politico, militare ed economico – dell’Europa e soprattutto dell’Italia, che avrebbe tutto da guadagnare dal non mandare più aiuti all’Ucraina (anzi, non avrebbe neanche dovuto iniziare, nel 2022).
    L’isolazionismo certo ci avrebbe garantito indubbi vantaggi economici, gas più economico ed importazioni non danneggiate. Conta solo l’economia, nei rapporti fra gli Stati, per l’Orsini: teoria legittima, ma è curioso che venga da un opinionista ospitato dal Fatto, house organ di un Partito che viene visto di sinistra, più del Pd…

  8. Daria gentili scrive:

    …l’uccisione di Navalny non è che l’ultima di una lunga serie del regime
    Putiniano, mentre l’occidente, per meri interessi economici, ha fatto finta di non vedere, contribuendo a rallevare la serpe.
    L’invasione dell’Ucraina ha, inevitabilmente, aperto gli occhi su Putin e sulle sue reali intenzioni, che sono quelle, a mio avviso, di ricostruire, pezzo per pezzo, la grande Russia……

    • Gp scrive:

      Anche io mi sento molto meglio adesso che i nostri primi fornitori energetici sono grandi democrazie liberali come l’Algeria filo hamas, o l’Azerbaijan, che solo qualche mese fa ha deportato nel silenzio dei ns media tutti gli Armeni del Nagorno.
      Quando sei una colonia gli amici e i nemici li decide il padrone

  9. Massimo scrive:

    Possiamo continuare a parlare dei tempi in cui le strade erano lastricate d’oro ( per tutti) oppure iniziare a renderle pulite e decorose. Basterebbe che l’assessore al decoro uscisse dal palazzo e dalla y storica per vedere lo stato in cui versa una città che fa del turismo la prima, e per ora unica, risorsa.
    Bene le piazze senza macchine, anche se andavano avvertiti prima i residenti…prima delle elezioni…chissà quanti voti sarebbero stati persi!

    • Maurizio scrive:

      Alle prossime elezioni proponete la lista Bella Ciao… vincete a mani basse…

      • Massimo scrive:

        Ma che c’entra scusa questa affermazione!
        Davvero, sui blog possono scrivere cani e porci! Certi commenti si qualificano da soli e danno il metro dello spessore di chi li scrive!

  10. ginocacino scrive:

    buonasera, ma una parolina su questo cristiano che se ne esce con questa dichiarazione tra l’altro riportata da tutti i principali quotidiani non la dice nessuno? “https://roma.corriere.it/notizie/cronaca/24_febbraio_21/de-pau-il-killer-di-prati-ho-ucciso-io-david-rossi-del-monte-dei-paschi-di-siena-nel-2013-ec88cdc2-9ee2-479f-a2e6-b3743bf0cxlk.shtml”
    “https://www.ilgiornale.it/news/cronaca-nera/de-pau-killer-prati-ho-ucciso-io-david-rossi-nel-2013-2286773.html”
    “https://www.affaritaliani.it/cronache/morte-david-rossi-la-confessione-in-carcere-di-de-pau-l-ho-ucciso-io-902457.html”
    ecc. ecc.

    • Eretico scrive:

      Ne ho parlato nell’intervista al Corriere di Siena di oggi, e ne riparlerò di certo: è la prova che, nel sottobosco criminale dell’Italia odierna, se uno vuole farsi dare la infermità mentale, per cercare di evitare di farsi il fine pena mai, sa come fare. A scanso di equivoci, non solo il De Pau è stato valutato come mitomane dalla Procura, ma dal suo stesso avvocato…

      L’eretico

      • ginocacino scrive:

        … si si certo Eretico e la dichiarazione non è neanche nuova ma, se non ricordo male, di qualche anno fa ma è curioso, appunto, che improvvisamente tutti i quotidiani nazionali all’unisono ne danno, ridanno notizia ed è ancor più curioso che un criminale di mezza tacca si autoaccusi di un omicidio e nello specifico di questo caso … in più di un occasione le strade del caso Rossi (non ho detto di Rossi) e del criminale De Pau si sono incrociate a cominciare dall’omicidio della prostituta in via dei Rossi, poche porte in la rispetto a Montepio … un caso sicuramente ma quanti casi in questo caso se mi si passa l’affermazione

        • Eretico scrive:

          Caro Ginocacino,
          scusa se te lo devo proprio dire, ma – come succede a molti che si avventurano nel Caso Rossi, facendo parecchia casino – mi pare che tu faccia per l’appunto confusione, nel caso di specie fra il romano De Pau – che ha visto bene di ammazzare tre prostitute a Roma, nel 2022 – ed il Correa, che si è fermato a quota 1, in Vallerozzi, nel 2013. Del De PAu – come candidamente ammesso dalla stessa Antonella Tognazzi – nessuno sapeva alcunché: perché non c’era niente da sapere, sic et simpliciter.

          L’unico punto di contatto è che entrambi sono killer di prostitute, a centinaia di chilometri di distanza, e 9 anni dopo l’uno dall’altro: essendo tu una persona intelligente, non credo che tu stesso possa rilevare alcun nesso causale fra i due “signori” ed i due eventi. De Pau, infine, è stato sulla sua autoaccusa ritenuto assolutamente non credibile non solo dai magistrati, ma financo dal suo legale…

          L’eretico

          • ginocacino scrive:

            … hai ragione, ho fatto confusione fra il Correa e il De Pau
            mi cospargo il capo di cenere e chiedo venia
            l’unica cosa che posso ancora sostenere del mio commento su è che ci sono stati e ci sono troppi “casi” su questo caso

            Saluti

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.