Zaki,Purgatori, cociore (ed il blog risorto)…
Ebbene sì, il blog è risorto (non è blasfemia: è tecnicamente così)! Non si pensi a chissà cosa, eh: problemi – concreti e logistici – con il gestore (Aruba), hanno bloccata l’attività di questa autentica arena on line per qualche giorno, ma adesso tutto si è risolto, grazie al nostro tecnico di fiducia.
Posso quindi rassicurare tutti gli amici che mi hanno scritto o telefonato, ed anche quelli che non lo hanno fatto pur volendolo fare: il blog, dunque, continua ad esistere, ci mancherebbe altro…
UN CONSIGLIO A ZAKI: IMPARARE L’ITALIANO
Siamo ovviamente tutti lieti che Patrick Zaki sia stato graziato dal dittatore egiziano Al Sisi (l’autentico trionfatore di questi giorni), il giorno dopo la condanna: contenti per lui – vittima per l’appunto di una dittatura -, felici per la diplomazia e per il Governo italiano che si sono dimostrati all’altezza della non facile situazione (pur esagerando chi – come Libero o Il Giornale – parla di “miracolo”, suvvia). Ancora una volta, la Destra riesce a cogliere successi su tematiche che stanno a cuore alla Sinistra: purtroppo o fortunatamente, così è (vedasi anche la cattura di Matteo Messina Denaro, per fare un altro esempio di questo intenso 2023). Detto inter nos: con la liberazione di Zaki, nonostante le rassicurazioni governative di segno contrario, è del tutto verosimile che venga messa la pietra tombale sulla verità riguardo al povero Giulio Regeni.
Domani, il giovane ricercatore egiziano sarà salutato ed acclamato da un bagno di folla, nella “sua” Bologna: gaudeamus igitur; in mezzo a questi peana, ci sia consentito di fare solo una brevissima considerazione: è troppo, il chiedere a Zaki di imparare in fretta a parlare l’Italiano, di grazia?
Si sente bolognese, è tifoso sfegatato del Bologna; l’Italia lo ha adottato, e salvato de facto dalle egizie galere: diciamo che sarebbe un gran bel segnale, se lui iniziasse ad imparare ad esprimersi in Italiano. Non ci dovrebbe essere neanche il bisogno di dirlo, ma visto che lui continua a parlare in Inglese, noi ci permettiamo di buttarla là…
LA MORTE DI ANDREA PURGATORI
Non entriamo in alcun modo nel tristissimo finale di queste ore, con l’esposto della famiglia sul presunto errore diagnostico che avrebbe riguardato il congiunto: ci penserà la Magistratura (in settimana prossima, si parte con l’autopsia); a noi, piace piuttosto ricordare il bel volto – scavato, solcato da rughe ed occhiaie profonde – di Andrea Purgatori, vivo dei suoi 70 anni portati con leggerezza.
Chiunque, anche solo per qualche anno, abbia praticato il giornalismo di inchiesta (quorum ego), non può non avere avuto il film “Il muro di gomma” (Caso Ustica) come punto di riferimento personale: se la tragedia di Ustica non è caduta nel dimenticatoio, gran parte del merito è suo (allora, scrivente sul Corriere della sera); poi, ovviamente, non sempre si era d’accordo sulle sue conclusioni, ma questo è del tutto scontato.
Fra l’altro, Andrea Purgatori – con il suo Atlantide – ha avuto il merito precipuo di ricreare un genere che era quasi scomparso, nella italica Tv (che a gennaio 2024 ne fa 70: ne riparleremo, ed a lungo): la divulgazione del giornalismo di inchiesta, fatto a livello alto. Con capacità di narrazione non da tutti: è un talento, su cui si lavora, ma talento resta.
Lo abbiamo così apprezzato, Purgatori, da perdonargli anche qualche intervista ed ospitata di troppo a Veltroni: nessuno è perfetto, eh.
Non verrà dimenticato né presto, né tantomeno facilmente: detto questo, se non tutto, certo molto è…
IL COCIORE
Che sia caldissimo, che le temperature siano aumentate (basta guardare i dati), nessun dubbio al proposito: i negazionisti climatici – i quali ci sono, eccome se ci sono – sbagliano, e di grosso, a negare l’evidenza; è altresì da aggiungere che le estati pregresse – negli ultimi anni come negli scorsi decenni – non è che si dipanassero su una media di 24,25 gradi, ecco. Come al solito, in Italia si tende a dividerci fra guelfi e ghibellini: poteva il clima essere un’eccezione, di grazia? Certo che no.
La novità è che, a questo giro, si pensa ad agire: la Uil, per esempio, propone la sospensione del lavoro anche sotto i 35° (la soglia sarebbe da portare a 32-33 gradi, per la precisione); benissimo, ci mancherebbe: che cassa integrazione sia, certo. Che il sindacato cerchi di tutelare i diritti dei lavoratori, ci sembra il minimo, giustappunto “sindacale”: però nessun pasto è gratis, ricordiamoci.
Per dire: non si può – non si deve – lavorare in pieno cociore? Giustissimo fermarsi; ma la pars construens (è proprio il caso di dire, parlando anche e soprattutto di edilizia), di grazia, quale sarebbe? Turni notturni, magari? Probabilmente ci è sfuggito, ma non ci pare che questa eventualità sia al centro, e neanche in periferia, del dibattito di questi roventi giorni.
Insomma, per farla breve, anzi per concludere proprio: visto che il trend climatologico è quello che è, bisogna adeguarsi; ricordando però che, se si tira la coperta da una parte, non lo si può fare dall’altra: sul pianeta Terra, con tutte le sue magagne, funziona ancora così…
Ps 1 Esattamente 50 anni fa – il 20 luglio 1973, per la consueta pignoleria -, moriva Bruce Lee, icona delle arti marziali: la morte prematura, ne ha certo accresciuto il mito, ma il fascino del personaggio c’era tutto, alimentato dai suoi film. B-movie, rivalutati nel tempo: forse, a differenza di altri, con qualche ragione.
Ps 2 Lunedì prossimo, nel prime time di Itaglia 1, Antonino Monteleone ci riprova: dopo una ventina di trasmissioni sul Caso David Rossi, si torna a imbastirci una serata. Una prima serata, si badi bene. Si vuole dare continuità all’eccelso lavoro svolto finora, evidentemente. E sta a vedere se il giornalista calabrese, a questo giro, non abbia fatto bingo davvero, trovando finalmente l’assassino (anzi, gli assassini, giacché il povero Rossi sarebbe stato spenzolato ben bene, prima della defenestrazione, da più di due mani); attendiamo finalmente, dopo 6 anni di ricerche ed inesauste indagini, il nome ed il cognome dei defenestratori: non ci deludere anche stavolta, oh Antonino delle meraviglie…
Sono molto contento del ritorno dell’Eretico. Un poì meno per come è amministrata Sienina nostra. C’è già la questione della stazione intermedia dell’Alta Velocità, il Governatore la vuole vicino ad Arezzo (come avessero poco), altri a Chiusi e dintorni (la lobby di Chianciano si fa sentire) ed infine qualcuno a cominciare dal Governatore umbro Farneta, tra Foiano e Terontola. L’unico dei politici senesi, il chiusino Scaramelli è per Chiusi. Gli altri scena muta. Mi ricorda quando nelle cronache locali di Siena ed Arezzo, allora insieme ne “La Nazione”, si parlava della Direttissima e nelle notizie aretine primeggiava la foto dei lavori in corso mentre nelle senesi primeggiava a caratteri cubitali “Panezio, cavallo da Palio”. Ora mi sembra che siamo alle solite, i nostri politici non si pronunciano chiaramente. Io personalmente non mi farei perdere l’occasione per appoggiare la tesi di Farneta vicina a Sinalunga e Terontola dove c’è la diramazione per Perugia; le altre due destinazioni sono troppo decentrate per tutte le province interessate. Temo che anche stavolta i nostri politici senesi non decideranno nulla e subiranno le decisioni delle altre parti interessate. Speriamo che gli umbri vincano con la tesi di Farneta. Noi si deve pensare al Palio. Con tutto il rispetto, è la nostra sacrosanta tradizione, ma bisogna anche pensare al futuro economico della nostra Città, già troppo isolata dalle principali vie di comunicazione nazionale.
Riguardo il cociore il mio carattere misantropo verso certi ospiti non mi impedisce di constatare l’ipocrisia di certe femministe pronte sempre a protestare a senso unico ed applicare i due pesi e due misure. Entrando nel caso particolare; vedo spesso a giro tante povere donne intabarrate da capo ai piedi con lenzuoli neri, colore che attira più di tutti il calore, mentre i loro maritini girano in calzoncini corti e magliette di cotone a maniche corte. Non è una tortura per le loro povere mogli in questa estate torrida? Penso che questa situazione non sia solo a Siena. Allora dove sono le femministe, i buonisti, i sinistrorsi sempre tanto attenti ai diritti civili in particolare dei migranti? Ipocriti!
LAMENTO DI UN POVERO PENDOLARE (INVETTIVA DI MEZZA ESTATE)
E così finalmente sono iniziati i lavori conclusivi di raddoppio della Siena-Grosseto. Da quasi dieci anni mi tocca fare avanti e indietro tutti i giorni, alzandomi alle 5.30 e tornando più o meno tredici ore dopo, ma la speranza ha iniziato ad affacciarsi vedendo qualche operaio che lavora sul serio, una trivella scavare una galleria e qualche pilone ergersi dai fondovalle. Poi la genialata: compare in piena estate il limite di 40 km/h su tutti i tratti intetessati dai lavori, con annessa modifica della taratura degli autovelox immantinente operata dai comuni della val di merse assetati di multe, denaro e scalpi di automobilisti ignari o appena sovrappensiero. Risultato? Un incubo stradale, roba che l’ingorgo di Comencini risulta in confronto paragonabile agli sconfinati rettilinei dell’Idaho sguarniti di macchine. Si procede a passo d’uomo tra continue inchiodate, macchine di stranieri fedeli alla linea che procedono a 38 km/h, tir che superano i malcapitati vacanzieri come manco in Duel di Spielberg e gli attoniti pendolari che tra turisti e trasportatori si trovano a dover scegliere tra lo zen e l’arte della manutenzione stradale. Il tutto guarnito dalla ciliegina sulla torta: il limite si mantiene indipendentemente dal fatto che sul tratto interessato ci siano effettivamente lavori in corso (troppo difficile cambiare i limiti con indicatori digitali mobili a seconda di quello che realmente avviene)
Ebbene io, da pendolare costretto a doversi alzare ancora prima e ad agognare per mezz’ora in più il meritato rientro tra le mura domestiche vorrei dire una sola cosa a tutti gli interessati, ma soprattutto all’anas e all’unione dei comuni della val di merse: andatevene tutti affan….
Caro Holden, sebbene in ritardo ti ho pubblicato di qua e di là (anche in calce al penultimo pezzo, per capirsi), anche perché il tuo grido di dolore – con finale grillesco d’antan – credo sia condiviso da molti; inoltre, ci fa meritoriamente pensare al fatto che la Siena-Grosseto non è percorsa solo da chi vuole godersi la spiaggia litoranea, ma anche da tanti, i quali in loco devono andare per lavoro. Ottima la citazione dello spielberghiano Duel, fra l’altro. Per quello che vale, io sabato per andare al mare ho preso la “vecchia”, passando da Prata e da Massa marittima: ma era, per l’appunto, per piacere, non per dovere.
Buona settimana a tutti i lettori, che siano vacanzieri ovvero – come lo scrivente – al pezzo!
L’eretico
Autovelox più rigidi? Più multe e più soldini per i comuni interessati. L’occasione fa l’uomo ladro, perché rinunciarvi, pensano i sindaci, e quindi vai con le multe senza pietà. Poi quei soldi dove andranno non lo sa nessuno. In teoria a migliorare lo stato delle strade comunali, in teoria…ed in pratica?
Il finale più che Grillesco è Verdoniano!
Massima solidarietà… anche a nord le cose non vanno bene… sill si/fi pare ci siano 12 cantieri. Forse Siena era più accessibile nel 1554
…magari, se oltre ad imparare l italiano, esprimesse ringraziamento per chi lo ha salvato,con un gesto simbolico cone stringere la mano al presidente del Consiglio, non guasterebbe. Invece, per il momento, ha rifiutato addirittura il volo di stato.Non deve iscriversi a fdi o votarla…….
Dalle sardine, passando per la Schlein, a finire con Zaki. Bologna la grassa che cola per la Meloni…
Bentornato all’Eretico ed al suo blog
Non capisco il motivo per il quale questo tizio, cittadino Egiziano, che tra l‘altro non parla mezza parola d‘Italiano doveva essere liberato grazie al grosso impegno anche economico del Governo Italiano. Un tempo votavo a sinistra, ma francamente preferisco non andare più a votare. Un consiglio al PD, candidi questo tizio alle prossime elezioni, magari nel collegio di Bologna. Sempre più contento di aver strappato la tessera elettorale.
Non solo Zaki, più in sordina per ovvi motivi di immagine ma simile alla sinistra il governo di destra-destra decreta i flussi immigrati 2023 nel numero di circa 83.000, se fosse avvenuto sotto altri governi si sarebbe urlato alla sostituzione etnica, ed invece semplicemente hanno legiferato per sanare una situazione altrimenti difficile da controllare. Se vuoi più sicurezza nelle strade, contratti di lavoro regolari, un maggiore afflusso di tasse e contributi pensionistici non puoi far altro che tentare di gestire l’esistente senza paraocchi ideologici. In questo caso mi sembra che il governo Meloni, a parte proclami roboanti ad uso dei propri elettori, sia un governo molto più pragmatico che ideologico, e naturalmente bentornato Zaki!
Correzione al mio commento precedente, fonte Sole 24 ore, evidentemente ero rimasto indietro con i decreti: “…il Dpcm approvato dal Consiglio dei ministri il 6 luglio prevede l’ingresso di 452mila lavoratori extracomunitari (136mila nel 2023, 151mila nel 2024 e 165mila nel 2025), a fronte di un fabbisogno rilevato dal sistema produttivo di 833mila…”.
Zaki mi pare un attivista coraggioso e fortunato. La sua vicenda ha però messo a nudo per l’ennesima volta tutti i vizi le incoerenze del nostro sistema politico e mediatico. Mi pare ovvio che ci sia una ‘strana’ pressione sui rapporti Italia/Egitto dovuta anche al caso Regeni, con una parte della politica, e relativi media, che spinge da anni per una rottura delle relazioni. Nel frattempo, per ordini superiori, abbiamo bombardato indirettamente i nostri principali ex fornitori energetici (Libia e Russia) e ora dipendiamo dall’Algeria, paese ignorato dai nostri difensori dei diritti umani, al cui confronto l’Egitto sembra una socialdemocrazia scandinava (partiti sciolti e leader incarcerati).
Per coerenza i nostri attivisti dovrebbero… attivarsi anche per i dissidenti Algerini, o per Assange, forse dovrebbero chedere la sospensione delle relazioni con la Francia e gli Usa per le stragi impunite di Ustica e del Cermis
Beh Monteleone sul caso Rossi in programmazione il 24 luglio ê un pò come la Domenica sportiva estate (chi la guarda?) o l’ennesima replica del Padrino (un evergreen).Insomma tappabuchi del palinsesto.
Speriamo che invece abbia qualcosa di nuovo e solido, per ora le castronerie prodotte non hanno portato da nessuna parte, magari stavolta punterâ sul coinvolgimento del Mossad? Se fossi in lui non sottovaluterei Hebatulá Akhundzada,il leader dei Talebani.
Oh Raf quando ho visto che il sito non funzionava mi ero fatto anch’io delle domande, per fortuna inutili…
Caro Ere, ieri sera anche io ho guardato lo speciale sul caso Rossi.
Nulla di nuovo.
In proposito mi piacerebbe che, a dieci anni di distanza dall’evento, tu potresti fare un analisi comparativa tra la carriera fatta da alcuni/e dipendenti della banca coinvolti nella vicenda e il resto del mondo, magari partendo dalla dirigente che insieme a Ilaria Maria Dalla Riva parlò con la vedova Rossi per sistemare mutui ecc. il cui cognome è nelle carte oltre che citato nel libro di Vecchi.
In questo decennio si sono alternate due donne alle presidenza della banca, numerose consiglieresse oltre alla già citata capessa del personale.
Errori ortografici e sintattici voluti per difficoltare la mia identità.
Caro/a Ridens,
nel pezzo che pubblicherò stasera ci sarà spazio per la replica ( autentica ribollita: ma siamo ben abituati) delle Iene, ovviamente: non ho esattamente capito fra chi bisognerebbe fare l’analisi comparativa, la quale, in ogni caso, mi pare essere fuorviante rispetto al focus. Se ho capito bene, eh…
L’eretico