Eretico di SienaUnicredit lascia, nessuno raddoppia... - Eretico di Siena

Unicredit lascia, nessuno raddoppia…

- 24/10/21

Va da sé che, con banca Mps che torna in prima pagina e nelle aperture dei telegiornali, non si possa non dedicare il pezzo domenicale non alla Cultura – come siamo soliti fare nel giorno del Signore -, ma alla fu banca sanese: Unicredit dunque si è sfilata (uscito il suo comunicato ufficiale); e adesso, per Zeus?

UNICREDIT LASCIA, MA NESSUNO RADDOPPIA…

Era nell’aria da qualche giorno, ma certo ha fatto e fa notizia la rottura, ormai definitiva, delle trattative fra banca Mps (vale a dire il Mef, sic) e Unicredit, a fronte di un affare che, nel cuore dell’estate (la notizia uscì a fine luglio), sembrava, volenti o nolenti, cosa fatta.

Con i giorni e le settimane, però, più di qualcosa si è incagliato; di certo, il dominus di Unicredit, Andrea Orcel, ha alzato vieppiù il prezzo, in tutti i modi ed i sensi possibili ed immaginabili (voleva capitalizzare al massimo l’acquisizione, o cannibalizzarla?): ha giocato d’azzardo, sapendo comunque di avere le spalle coperte, ovvero forse la banca fu sanese non l’ha proprio mai voluta, per i motivi che tutti possiamo immaginare? Nel primo caso, sarebbe stato assai ingenuo (è un aggettivo applicabile, ad uno come Orcel?), e ora si starebbe mangiando le ben curate mani; nel secondo, invece, avrebbe raggiunto l’obiettivo prefisso: non la voleva, non l’avrà. Fine della commedia.

Di Orcel, comunque, a noi interessa il giusto, soprattutto a questo punto: in ognuno dei due casi, sarà uno di quelli che non sarà troppo toccato dall’aumento esponenziale delle bollette di luce e gas (populismo bloggeristico, ma ci venga omeopaticamente concesso); il problema è ovviamente ciò che succederà alla fu banca sanese, a questo punto.

Camilla Conti ha una sua idea-speranza, ma giustamente la lasciamo scrivere a lei; quanto allo scrivente, si brancola del tutto nel buio: il che fra l’altro non sarebbe un gran problema, mentre speriamo ne sappia di più chi deve, o quantomeno dovrebbe…

DRAGHI, CHE RUOLO GIUOCA?

L’operazione Mps-Unicredit sembrava destinata davvero a buon (soprattutto per Unicredit) fine, perché si capiva lontano un miglio che il “Premier delle meraviglie” Mario Draghi era più che favorevole all’operazione di sistema; e giacché “vuolsi così, colà dove si puote ciò che si vuole”, non c’era più da domandare molto. I giochi sembravano fatti.

Qualcosa però è appunto andato storto, nell’agenda draghiana: su questo, nulla quaestio; con un Presidente del Consiglio che, sul dossier Mps, pare piuttosto afono, tutt’altro che decisionista come da lui ci si aspetterebbe; al pari del Ministro Franco il quale, dopo avere detto in Commissione che tutto era ancora in movimento (ai primi di agosto), si è eclissato, sul tema. L’uomo – è cosa risaputa – sceglie sempre il low profile, quanto a comunicazione: pare che, a casa sua, rispetti il quarto d’ora accademico prima di proferire verbo, una volta rientrato dal Ministero…

SE SONO ROSE, HANNO LE SPINE

In definitiva, Mps guadagna tempo, questa è l’unica certezza, insieme al peana dei Partiti che innalzano inni gaudiosi (a se stessi): il senese Letta ha evitato lo scenario peggiore (per lui ed il Pd), e gongola di gusto; la Lega rivendica di essersi opposta con decisione alla svendita ad Unicredit, in campagna elettorale; il nostro onorevole di riferimento – il pentastellato Migliorino – invece non si sa, ma noi siamo con lui: a prescindere.

Non ci vuole molto a capire, in ogni caso, che siamo di fronte ad una banca che ha bisogno dei soldi dei contribuenti per continuare a vivere così come vive, senza parlare dell’ultimatum europeo; ergo, qualunque soluzione arriverà al posto di Unicredit, sarà comunque difficile da gestire e digerire. Se saranno rose, saranno dunque rose invernali: con tante, tante spine, e ben pochi petali…

Ps Qualcosina di culturale la scriviamo comunque, dai, anche questa domenica.

Clamorosa gaffe della Presidenza del Consiglio, che – in occasione del centenario del Milite ignoto – lo ha fatto celebrare con un’immagine del tutto sbagliata: soldati sì, ma non certo italiani. Cogliamo l’occasione per scrivere sin da subito che il 4 novembre, nella saletta dei Mutilati (ore 17,30), lo scrivente, insieme per l’appunto a Gabriele Maccianti, discetterà in un incontro pubblico di questo importante e misconosciuto centenario. Sia a livello internazionale, che nazionale, che municipalistico, come è sacrosanto che sia.

Già si sapeva che ce ne sarebbe stato assai bisogno, ma, dopo la succitata gaffe governativa, il tutto diventa – come si diceva una volta – una autentica emergenza democratica…

10 Commenti su Unicredit lascia, nessuno raddoppia…

  1. Piazza Cordusio scrive:

    Ciao Ere,

    Orcel è un grandissimo negoziatore, forse il migliore in circolazione nel mondo della finanza, quindi non escluderei che già nelle prossime ore la trattativa tra lui ed Alexa riprenderà sui binari auspicati (imposti) dal “mejo figo der bigoncio” milanese.

    Qualora la trattativa non dovesse riprendere Unicredit avrà comunque vinto; nelle prime tre settimane di ‘due diligence’ il team meneghino ha formulato alla direzione del Monte 22.000 (….ventiduemila….) richieste di chiarimento in particolare su clienti, procedure, organizzazione della banca, cause legali personale, personale ecc. ricevendo precise e puntuali risposte. Si tratta di un tesoretto di informazioni che da domani la banca di Orcel potrà utilizzare per soffiare al Monte i migliori clienti. Il tutto nel più assordante silenzio.

    Un abbraccione.

    Piazza Cordusio

    • Eretico scrive:

      Beh, non ci aveva pensato nessuno, in redazione: in effetti, comunque vada – da questo punto di vista, che per una banca pare di una certa qual importanza – Unicredit ha tratto vantaggio…

      L’eretico

    • foloso scrive:

      Più o meno la stessa due diligence che fece Mps con Antonveneta…….

  2. Paolo Panzieri scrive:

    Ma se adesso si scopre che, oltre al centro-destra ed ai grillini, pure Letta (i.e. il PD) era contrario questa scellerata operazione, di grazia si può sapere chi la stava conducendo e perché?

    Forse sulle spoglie di MPS si stava tentando soltanto di salvare UNICREDIT …

    Chi vivrà vedrà. Speriamo in bene.

  3. Anonimo scrive:

    Con il Monte in prima pagina, scrivere sulla grottesca vicenda del manifesto sul centenario della tumulazione del Milite Ignoto è come parlare al buio … Ma tant’è. La vicenda del manifesto sbagliato – soldati portoricani nella guerra di Corea[!], sostituito da una delle foto più brutte della Grande Guerra che abbia mai visto (e qualcuna l’ho vista) – è però un’interessante cartina tornasole di cosa probabilemnte ci attende tra qualche anno, e in quasi tutti i settori della vita pubblica: l’ascesa al potere di generazioni di persone prive dei necessari fondamentali per esercitarlo. Per ora si rimedia scusandosi per l’errore, tra qualche decennio nessuno ci farà più caso.

  4. Vedo nero e basta scrive:

    Se ai tempi d’oro, Mussari e soci avessero fatto con l’operazione Antonveneta i controlli e richieste di chiarimenti che l’Unicredit ha fatto prima della possibile fusione con il Monte, non ci troveremmo ora in questi guai. Orcel è una volpe e sa dove va a parare; salvo smentite, fu lui che traghettò proprio l’affare BMPS Antonveneta per conto del Banco di Santander. Ne fu il regista, quindi l’assassino è ritornato nel luogo del delitto. E Letta? Sono cattivo, come si dice? Passata la festa gabbato il santo, ora ha la sua poltroncina a Roma, chi è la festa? Chi è il santo? Un aiutino per indovinare il santo: tanti omini e donnine un po’ duri di menta a capire la realtà con l’unica occupazione e pensiero di curare l’orto ed andare alla Cooppe a fare la spesa. Ho detto troppo.

    • Vedo nero e basta scrive:

      Completamento del discorso; Orcel è una volpe e qualcuno glielo ha fatto fare. Una persona molto conosciuta, ora sulla cresta dell’onda. Quello che qualcuno spera ci possa salvare. Io per il momento, il futuro lo vedo nero.

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