Eretico di SienaPiccini, Berlusconi, Conte - Eretico di Siena

Piccini, Berlusconi, Conte

Pezzo assai denso, quello odierno, sull’asse Siena-Roma: i lavori della Commissione d’inchiesta sul Caso Rossi (mercoledì, nel prime time, audito Pierluigi Piccini); poi, la situazione politica nazionale, nel post ballottaggi; infine, il colpo di teatro di ieri, con l’assoluzione di Berlusconi sul filone senese del cosiddetto “Ruby-gate”: assoluzione senese, ma con importanti riverberi romani, magari quirinalizi…

COMMISSIONE CASO ROSSI: PICCINI SI AUTOSEGRETA

Stiamo assistendo ad un autentico crescendo (negativo, purtroppo), tale a nostro parere da creare un senso di delusione che va addirittura al di là del preventivato: chi legge il blog, sa delle remore iniziali che si avevano al momento della sua istituzione (critiche legittime – crediamo di potere dire -, in quel che resta della italica democrazia); poi, via via si è assistito a passaggi anche interessanti e stimolanti (ovviamente non si parla dell’audizione di se stessi, se non per dire che l’atteggiamento di molti Consiglieri era pregiudizialmente ostile con lo scrivente, cosa mai accaduta, in quel modo, con nessun altro: per fortuna, la registrazione è agli atti, ad perpetuam rei memoriam).

Negli ultimi passaggi, francamente c’è stata però una escalation che mette – lo diciamo forte e chiaro – a rischio la credibilità della Commissione stessa, e ci dispiace per coloro che, al suo interno, stimiamo; è a causa del lavoro delle Iene, se questa Commissione esiste (di fatto, è stato detto a caldo da più di un Commissario, che ha parlato di “inchieste giornalistiche” alla base della scelta di istituirla): poi si presentano Monteleone ed Occhipinti, e circa l’80% di ciò che dicono viene segretato (!), con il Presidente Zanettin, il quale dopo dice che sono emersi personaggi nuovi, tutti da vagliare ovviamente, segnalati dai giornalisti Mediaset. Siamo pronti per altre puntate, dunque? Ah, perché nell’ultima delle Iene – come già scritto – c’erano pezzi di un video girato  dalla Commissione durante la permanenza senese: tutto regolare, siamo proprio sicuri? La violazione del segreto istruttorio esiste o meno, sui lavori della Commissione?

Mercoledì sera, con il consueto ritardo, alle 20,15 è iniziata l’audizione dell’ex Sindaco Piccini; per farla breve, allorquando – dopo varie digressioni sempre interessanti, ma che non ci azzeccavano alcunché in modo diretto – l’onorevole Susanna Cenni ha fatto al suo ex compagno di Partito l’unica domanda concretamente da fare (sul legame fra i festini e Rossi: lui c’era, lui sapeva? Che c’entrano con la sua morto, posto che ci siano stati?), ecco che Piccini – il quale in tutta l’audizione non segretata ha assunto il ruolo di vittima delle Iene – ha chiesto di essere segretato.

Vale a dire, per concludere: con le Iene (volente o nolente, la chiacchierata al bar sui festini uno spunto lo avrebbe dato a Monteleone, come detto dallo stesso Piccini in Commissione), si parla; con la Commissione, si parla (segretati, però); con tutti gli altri, evidentemente no. Si fa per chiacchierare, eh: non segretati, almeno…

 

BERLUSCONI ASSOLTO, ED IL NUOVO CHOPIN SENESE

Del tutto a sorpresa per lo stesso pool difensivo, a quanto pare, il Silvio nazionale ieri è stato assolto, a fronte di una richiesta di condanna di 4 anni da parte della Pubblica accusa; si ricorderà che questo Processo è diventato una sorta di telenovela, del “presenzierei, ma non posso” (8 rinvii per motivi di salute), fino per l’appunto al finale di ieri.

Assoluzione completa (Repubblica ha quasi oscurato la vicenda, senza dedicarle un pezzo ad hoc; la stampa di centrodestra, invece, intona peana da Mundial spagnolo: siamo sempre alle solite): siccome i pingui bonifici verso il pianista Danilo Mariani c’erano (circa 170mila euroni, fra il 2011 ed il 2013), il Giudice terzo ha sentenziato che quelle migliaia e migliaia di euroni versati da Berlusconi a Mariani erano davvero atti di “liberalità” per la bravura musicale di Mariani (peraltro, lui a maggio condannato per falsa testimonianza, si badi bene). Il quale, a questo punto, diventa per i suoi meriti musicali uno dei pianisti più pagati d’Europa: Chopin, cambiate le cose da cambiare, lo avrebbe invidiato, a suo tempo.

L’assoluzione senese (mancherebbe quella milanese, peraltro) lancia la corsa di Berlusconi verso il Quirinale: corsa molto ad ostacoli, francamente, nonostante tutti i passaggi da uomo delle istituzioni e da statista in pectore del Silvio nazionale. Sia perché il Rubygate non è l’unico problemino giudiziario del Cavaliere, sia perché i numeri in Parlamento non sembrano proprio esserci. In ogni caso, per adesso limitiamoci a prendere atto di avere, nel Senese, un sì valido pianista: Danilo Mariani, lo Chopin di Sarteano…

 

CONTE FA LA VOCINA GROSSINA

Tutti a focalizzarsi sull’indubbio successo del Pd (senza magari esagerare, come ha fatto il di solito misurato Enrico Letta): ma non siamo di fronte ad un “ottobre rosso”, eh; nonché sulle difficoltà crescenti della Lega (che di lotta e di governo, non funziona proprio), e di Fratelli d’Italia, non sfondante; in ogni caso, oltre all’astensione, per quelli che sono andati a votare l’unico dato incontrovertibile è la Waterloo grillina.

Galvanizzato dall’imponente successo elettorale della tornata ottobrina (che ha polverizzato il suo Movimento), minimamente preoccupato per l’accerchiamento giudiziario che il suo inner circle sta subendo (pregasi seguire in modo personale l’avvocato Di Donna, su cui molto bene sta lavorando Giacomo Amadori su La Verità), ed in vista della chiusura delle indagini bergamasche che potrebbero essere il suo de profundiis, ecco che Conte mette i puntini sulle i: “Mai con Calenda e Renzi”.

Senza rendersi conto che tutto ciò semmai fa il gioco dei due, soprattutto dell’ascendente Charlito Calenda (Renzi ormai gioca da tempo una partita a sé, il seggio gli fa comodo come divertissement narcisistico e per protezione giudiziaria); insomma, Conte l’avrà detto per galvanizzare i suoi senatori e deputati (noi ci immaginiamo l’onorevole Migliorino in estasi, braccia levate al cielo in segno di giubilo), ma ci sembra abbia pochi titoli, ormai, per fare la voce grossa. Si limiti alla vocina grossina, che va già bene così: anche perché questa catastrofe, la può parare dicendo di essere appena arrivato. Quella del 2023, come la si para, di grazia?

 

Ps 1 Sandro Bonelli, appassionato radio e telecronista del basket senese, ci ha lasciati; lo conoscevamo appena, ma quando ad una cena (non elegante), ci capitò di scambiare qualche chiacchiera, l’impressione fu quella di una persona davvero garbata e per bene. Era uno che non alzava i toni, e si faceva prendere meno di altri dal trionfalismo. Mi piace ricordarlo così.

Ps 2 Più che meritorio il Premio Sacharov di cui l’Unione europea ha insignito il blogger Alexsey Navalny, e senza alcuna ironia: questo blog è con lui, ed i lettori abituali lo sanno bene; prepariamoci, però, ad una bolletta del gas, se possibile, ancora più salata, a breve. Ideali contro gas, cioé dindini delle bollette: ad ognuno il decidere con chi stare…

15 Commenti su Piccini, Berlusconi, Conte

  1. Lorenza Bondi scrive:

    Chiedo ‘ospitalità’ a questo blog, per la prima volta, per condividere alcune riflessioni scusandomi in anticipo per la prolissità, voluta però per fare trasparenza una volta per tutte portando alla luce certi comportamenti che, se avrete la pazienza di leggere fino in fondo, capirete che si protraggono anche nell’attualità.

    Inizio con una doverosa premessa. Comunque la si pensi, riguardo all’importanza investigativa e di qualsivoglia approfondimento sulla tragica vicenda del povero David Rossi personalmente ho plaudito alla costituzione anche di una apposita commissione parlamentare di inchiesta, e dico questo in maniera del tutto scevra da giudizio alcuno su indagini già esistenti, ma solo perché penso che ogni luogo atto ad approfondire è giusto che venga attivato.
    Così come trovo altrettanto legittimo che ad occuparsi del caso siano anche i media sia quelli generalisti che, soprattutto, quelli che coprono la cronaca giudiziaria e/o di inchiesta, perché, anche in questi casi si tratta del loro lavoro.

    Vorrei, però, soffermarmi a riflettere su un certo metodo di raccontare le cose.

    Parallelamente a tutti i luoghi (sopra richiamati) deputati ad approfondire la circostanza, negli ultimi anni si è venuta a sovrapporre anche una modalità di narrazione ‘spettacolistica’ che adottando un registro narrativo sensazionalistico e denso di colpi di scena, ha messo alla gogna persone facendo passare messaggi subliminali di chissà quali opachi coinvolgimenti con la vicenda in questione. Devo ammettere che lo spunto per questo post mi è venuto dalla lettura della recente vicenda che vede protagonista il quadro dell’artista Pizzichini il quale ha preso come soggetto della sua opera la oramai famosa immagine di Giancarlo Filippone che guarda il povero David Rossi a terra collocandone il contenuto nel 33esimo canto dell’Inferno dantesco, quello in cui vengono puniti i traditori. Opera che – come si apprende dalla stampa locale – poi rimossa dal bello ed interessante percorso espositivo dedicato a Dante allestito all’interno del Rettorato (notizia riportata nell’articolo su La Nazione dello scorso 14 Ottobre dal titolo ‘Fatta rimuovere l’opera in segno di rispetto’ nonché qui https://www.gazzettadisiena.it/caso-rossi-rimossa-dalla-mostra-al-rettorato-lopera-di-carlo-pizzichini-che-ritraeva-filippone/). Ma non volendo trattare oltremodo le cose altrui mi soffermerò ad illustrare le cose che, invece, mi riguardano direttamente.

    Lo scorso 9 Settembre ho avuto la mia audizione in Commissione di inchiesta e anche in tale occasione ho precisato come durante questi anni per la sottoscritta, e direi non solo (Giancarlo Filippone, a mio parere, ha subito un vero e proprio linciaggio mediatico che credo metterebbe a dura prova anche la tenuta nervosa e psicologica dei caratteri più robusti), ci sono stati particolari momenti storici in cui avrei dovuto passare le mie giornate alla Polizia Postale per rintracciare tutti i novelli Poirot e ‘leoni da tastiera’ di varia natura che si dilettavano a diffondere offese in rete anche nei miei riguardi (preciso che il resoconto della mia audizione è assolutamente tutto pubblico in quanto, a mia privata opinione, ritengo che pur essendo legittimamente consentita la secretazione laddove uno la valutasse opportuna, per quanto mi riguarda non l’ho appositamente richiesta ritenendo che la trasparenza proprio ai fini della ricostruzione dei fatti sia la cosa più giusta e corretta, soprattutto mettendo la trasparenza in correlazione alle gogne mediatiche).

    Ed è qui che certi metodi narrativi mi fanno venire in mente il titolo di un brano di Ligabue, “Tra palco e realtà”: una cosa sono tutte le attività investigative (giornalistiche comprese); altra cosa sono gli effetti speciali.

    I secondi, infatti, creano un’aura di suggestioni e complottismi di varia natura scatenando la fantasia di chi, magari complice una forma mentis meno strutturata (dostoevskijanamente parlando), si lancia in intemerate (altresì traducibile in “aprire bocca e lasciare andare”) verso il bersaglio di turno.

    Personalmente, rispetto al passato (in cui avevo fatto solamente un esposto contro ignoti), dopo aver analizzato attentamente (molto attentamente) un certo ‘metodo’ narrativo, annessi storytelling e relativi e conseguenti impatti sui bersagliati di turno, ho valutato e deciso in questo girone di ritorno di non soprassedere più e di portare avanti un altrettanto legittimo metodo: quello della querela. Cosa che in linea generale, personalmente, ritengo essere la extrema ratio confidando nell’onestà intellettuale delle persone. Certe volte, però, ho compreso che si arriva ad un punto in cui la querela si rende doverosa, oltre che necessaria, per ristabilire la verità dei fatti.

    Ritenendo la trasparenza un valore aggiunto che aiuta a distinguere tra la realtà e la strumentalizzazione, non ho difficoltà alcuna in questa sede (dato che è tutto pubblico) a riportare la circostanza di aver sporto querela nei confronti di Maurizio Montigiani per alcune sue affermazioni fatte lo scorso 26 Agosto durante la presentazione in Fortezza del libro del titolare di questo blog (link https://www.gazzettadisiena.it/ascheri-pronto-a-confrontarmi-con-qualunque-esponente-della-famiglia-di-david-rossi/ minuto 1:37:00 circa) in quanto lo stesso in quell’occasione (all’interno di un ragionamento più complesso, ascoltabile nel sopra riportato link) rivolgendosi ad Ascheri ebbe testualmente a dichiarare “La domanda è: perché la liquidi così brevemente visto che quella è la spiegazione di chi è la persona a cui alle 18.43 Lorenza va ad aprire la porta di Via dei Rossi, entra da lì, è inutile dar noia al portiere, entra e riesce da lì, non era in grado di sostenere quel colloquio, quella persona chiedeva di più per quello che era successo in via Vallerozzi tre giorni prima, per questo è stato riaperto un filone. Tutto questo, che è la parte che io conosco, nel libro non l’ho trovata, perché?”.

    Sempre per trasparenza e verità dei fatti debbo comunicare, anche, di aver ritirato la querela medesima in quanto lo stesso Montigiani ha provveduto, in data 14 Ottobre u.s., a postare sulla propria pagina Facebook un commento pubblico nel quale ha precisato che la ‘Lorenza’ a cui faceva riferimento non era la sottoscritta e scusandosi al contempo, anche, per gli eventuali fraintendimenti che si fossero generati (riporto di seguito il testo del post “Con riferimento alle mie affermazioni rese a margine della presentazione del libro del Prof. Raffaele Ascheri ‘Cronaca di un suicidio annunciato’, avvenuta in data 26/08/2021 presso la Fortezza Medicea di Siena, tengo a precisare che la ‘Lorenza’ a cui ho fatto riferimento nel mio intervento (come il soggetto che alle ore 18:43 del 6 marzo 2013 avrebbe aperto la porta di servizio di via dei Rossi di Banca MPS) non si tratta della Dott.ssa Lorenza Bondi (all’epoca dei fatti addetta all’Area Comunicazione di MPS) e che pertanto non ho inteso ipotizzare alcun suo coinvolgimento nella vicenda relativa alla morte di David Rossi. Mi scuso con la stessa ove le mie affermazioni fossero state mal interpretate. In fede, Maurizio Montigiani”).

    E poi si arriva ai giorni nostri in cui mi viene segnalato un post scritto da una certa Giovanna Ricci (soggetto che personalmente non conosco affatto) il cui nome crederei di aver letto su La Nazione di Sabato 16 Ottobre u.s. in quanto destinataria di misura restrittiva (leggasi arresti domiciliari) per ipotizzerei stalking, dato che nell’articolo si legge che la stessa aveva già avuto un divieto di avvicinamento a non oltre 300 metri rispetto al luogo in cui, evidentemente, si era recata (per la lettura dell’accaduto faccio pedissequamente rimando a quanto riportato dai media locali tra cui il predetto articolo nonché al link https://www.gazzettadisiena.it/caso-rossi-arrestata-dai-carabinieri-giovanna-ricci-la-testimone-delle-iene/).

    Bene. Tale Giovanna Ricci nel suo post scrive “Ma Lorenza Bondi è indagata? Oppure è solo un pezzo di pregio nel CDA della Biblioteca degli Intronati di Siena?”. Premettendo che non ho onestamente compreso gli interrogativi che si è posta (le hanno fatto porre? Chissà) né con la prima né con la seconda delle due domande (che però, sempre a mio avviso, potrebbero essere circostanziate e sviscerate meglio in altre sedi o aule) e giocando anche io, da ora in poi, al piccolo complottista apro una riflessione sulle tempistiche e mi chiedo come mai questa signora tiri fuori proprio adesso la mia presenza in tale CdA dato che l’insediamento nello stesso risale a ben 3 anni fa.. Una domanda me la potrei porre anche io: il fine e il motivo del post scritto proprio e solo in questo periodo, quale sarebbe?

    Non conoscendo personalmente, come dicevo, la signora Giovanna Ricci non so se tale impellenza comunicativa le sia autonomamente arrivata compreso lo ‘scoop’ di sottolineare che la scrivente siede nel tale consiglio di tale prestigiosa Istituzione (nel caso gliene aggiungo anche un altro di scoop: il presidente è il Prof. Raffaele Ascheri. Nomina risalente sempre ai soliti 3 anni fa, però), oppure se la notizia le sia stata molto recentemente segnalata da (per parità di genere menziono entrambe le ipotesi) suggeritori/suggeritrici.

    Ma poiché dopo anni alla fine credo sia lecito stufarsi di offese/illazioni gratuite, la nuova modalità verso chi ‘apre bocca e lascia andare’ è quella di cristallizzare le parole in atti formali, così da ricevere risposte agli interrogativi altrove.

    Un’ultima considerazione. In questo particolare momento storico e sociale credo che occorrerebbe, coralmente, un supplemento di lucidità e di pacificazione collettiva, non lasciando spazi a chi, con la stantìa tecnica del dividi et impera vuole creare tifoserie sguazzando nel narrare le cose nello stile The Truman show.

    E dico questo essendo per me sacrosanto il diritto di espressione di tutti. Diritto di espressione che, però, non è più tale nel momento in cui scade nella delazione/diffamazione/calunnia. In questi casi, come è giuridicamente disciplinato, è previsto che chi le adotta ne risponda penalmente.

    Ringrazio tutti coloro che avranno avuto la pazienza di leggere queste lunghe ‘riflessioni’. Ma dopo anni ho ritenuto fosse arrivato il momento giusto per esporle.
    Un saluto cordiale, Lorenza Bondi

    • Eretico scrive:

      Cara Lorenza,
      la redazione del blog accoglie molto volentieri il tuo contributo; lo accoglie particolarmente volentieri in vari punti, fra i quali quello in cui fai chiaramente capire – e lo scrive il recorman senese dei querelati -, che, di fronte a cotanti scempi, querelare bisogna. Senza indugi. Senza farsi alcuna remora, verso nessuno, famiglia compresa (amareggia dirlo, ma quando è troppo, è troppo): non si capisce perché una Antonella Tognazzi possa, per fare un esempio, continuare ad insultare uno, solo perché ha scritto un libro (che lei ha detto ovviamente di non avere neanche letto, forse perché troppo lungo).
      Benissimo ha fatto, fra gli altri, il colonnello Aglieco a querelare Ranieri Rossi (il professor Ranieri Rossi, rectius: perché è anche permaloso), e gli altri due che hanno diffuso la voce di un suo coinvolgimento nell'”omicidio” del povero Rossi.
      Quello che tu chiami “secondo tempo” è finalmente iniziato: ci vorranno anche i supplementari, forse financo i rigori, ma alla fine chi è giusto che paghi – in tutti i sensi -, pagherà. Non abbastanza, per quello che ha fatto soprattutto al buon Filippone, ma pagherà…

      L’eretico

  2. Daria gentili scrive:

    Se ho letto bene, ora la commissione sentirà anche certo Pittelli, che, finalmente, farà il nome di chi ha ucciso il povero Rossi, visto che nell’intercettazione che lo riguarda afferma, senza mezze misure, che Rossi non si è suicidato, ma è stato ucciso……
    La candidatura di Silvio al Quirinale è un atto che gli è dovuto da parte del duo Salvini – Meloni, specie dopo il groppino che i due devono fare a seguito delle ultime elezioni…….ma nel merito tale candidatura non può che essere presa con una risata ( Cacciari docet]
    Per il toto presidente io punto su Amato………almeno siamo tutti!!!!

    Il Bonelli ha calcato insieme a me i motosi campi delle Badesse ai bei tempi del miniamatori a sette….

    Fausto

  3. Il resiliente scrive:

    Al caro bollette risponderemo con la crociata ambientalista per gridare al mondo quanto Putin e Xi Jinping siano cattivi ed inquinatori.
    Alle brutte si farà un green pass per consumare meno.

    La pandemia ci “regala” un cavaliere versione pater patriae.
    Certo se a Siena ci fossero stati più berlusconi e (soprattutto) meno piddini adesso si starebbe (economicamente) meglio…

  4. Roberto scrive:

    Grande il pezzo su Berlusconi, ormai innalzato a figura di statista (certo a confronto dei sui alleati di pari grado di coalizione fa un figurone….). Può un soggetto con condanna definitiva a carico diventare presidente della Repubblica?

    • Al-Mutanabbi scrive:

      In Itaglia assolutamente sì. È il popolo esulta!

    • Simone scrive:

      Glielo fanno credere per tenerselo buono come collante fra una destra filovox e una lega caciarona e con un leader finito.
      È vecchio, sordo e un po’ rincoglionito…perfetto per una destra eventualmente al governo….ma la destra al governo non ci andrà, e berlusca è grasse se non ritorna all’ospizio …ai lavori socialmente utili

  5. Vedo nero e basta scrive:

    Fuori tema, ma collegandomi ai passati commenti su “I Promessi Sposi” del Manzoni. Da alcuni giorni su Rai Storia (dalle 16 circa alle 17) c’è la replica dello sceneggiato, il migliore in assoluto, de “I Promessi Sposi” con il compianto Nino Castelnuovo, Paola Pitagora e molti mostri sacri della commedia italiana (l’elenco sarebbe molto lungo: Carraro, Girotti, Randone, Brignole, ecc.). Rivedere quella bellissima e fedele versione televisiva è un vero piacere, mi ci sono incantato, tutti bravi e nel ruolo giusto, l’ambientazione perfetta. C’è però l’altra faccia della medaglia perché ho dovuto fare il confronto con quanto ci offre oggi la televisione attuale, la piattezza, la futilità dei programmi sia nelle reti nazionali che in quelle private. Quello sceneggiato è nettamente il migliore di altre due successive versioni semplicemente vergognose, addirittura il quella più recente si figurava una Lucia ante femminista e un Don Rodrigo più simpatico di Renzo; ovviamente di quelle due ciofeche se ne è perso giustamente il ricordo. A quei tempi la televisione era anche pedagogica, ora non la saprei definire. Di quel tempo ricordo anche la versione televisiva dell’”Odissea” con l’introduzione e declamazione di versi dell’opera omerica da grande poeta Ungaretti. Ed i ragazzi imparavano e si interessavano ai vari capolavori della letteratura e gli serviva anche per la scuola. Ora c’è il vuoto: dal Manzoni a Fedez, da “I Promessi Sposi” al “Paradiso delle donne”. Manca la riflessione, la calma, ora tutto deve essere fatto subito d’istinto, ipocrisia, cercando lo scandalo e stravolgendo la realtà delle cose. Unica cosa positiva: devo spezzare una lancia a favore della televisione nazionale perché ancora fa sopravvivere uno spiraglio di cultura con il canale di Rai Storia, che spero venga seguito da abbastanza persone e non venga mai cambiato. Ma rimane sempre tanta tristezza. Mala tempora currunt sed peiora parantur. Insomma, spero di essere smentito, se continua così, il peggio deve ancora venire, vedo nero.

    • ginocacino scrive:

      … mannaggia mi ha fatto venire il magone …. c’era anche l’Iliade che è di poco successiva all’Odissea e Pinocchio di Comencini con Nino Manfredi, Franco e Ciccio la Lollo e lo sfortunato Balestri ecc. infine voglio aggiungere, oltre a Rai Storia, anche Rai Scuola che ha una programmazione di tutto rispetto

      • Vedo nero e basta scrive:

        Certo anche Rai Scuola che è spesso collegata con Rai Storia, poiché dei servizi appaiono, in diversi tempi, in tutti e due i canali Rai. E certo, il Pinocchio di Comencini, l’Iliade ed altri ottimi sceneggiati vanno ricordati. Ma sono tutti prima della famigerata entrata delle reti commerciali i cui la Rai si conformò a quelle abbassando il livello culturale per uno più (troppo) popolare fino a sprofondare all’eccesso della cialtroneria attuale.

  6. Vedo nero e basta scrive:

    Ps 2: con chi stare? Siamo vasi di coccio in mezzo a vasi di ferro.

  7. Vedo nero e basta scrive:

    Sul caso Rossi rimane e forse rimarrà il mistero, troppa gente coinvolta, chi dicendo o no la verità nel marasma delle sentite, false o vere notizie. Mi spiace solo per chi è stato ingiustamente offeso, calunniato, querelato ed anche per la famiglia Rossi. Ricordo ancora la scena davanti al Palazzo Pubblico di sua moglie e figlia tentare di consegnare una richiesta di approfondimenti, sulla morte del marito e patrigno, al Presidente Mattarella allora in visita a Siena. Ricordo la sterzata brusca per evitare le due donne da parte del Presidente e le successive di quelle autorità nazionali e cittadine che erano presenti ad onorare la detta visita istituzionale. Tutti con lo sguardo fisso in avanti per non vedere, non sentire, non parlare. Sono passati tanti anni da allora, ma ancora non sappiamo la sicura verità di quello che successe al povero Rossi David. Tante vittime, purtroppo in contrasto tra di loro, mentre il colpevole se la gode.

    • Paolo Panzieri scrive:

      Hai perfettamente ragione, un servitore del popolo, magari anche eletto dal popolo, si sarebbe comunque dovuto soffermare a dare il dovuto conforto ad una famiglia in grande sofferenza.
      La rappresentaza istituzionale dovrebbe essere soprattutto questa, piuttosto che scoprire soltanto lapidi alle commemorazioni e pronunziare vacui ed inutili discorsi a ciclostile dinanzi a vecchi barbogi.
      Tuttavia, invece di ascoltare la gente purtroppo, però, si pretende di essere ascoltati, perlopiù declamando il nulla, oppure parlandosi semplicemente addosso, infliggendo agli astanti soltanto una grande tortura.

  8. Il Giaguaro scrive:

    Egregio Avvocato,non sempre i potenti di turno sono insensibili al grido di aiuto del poplo.
    Primavera del 1961,con tre amici fiorentini (studiavo a Firenze)mi imbarcai su un treno per raggiungere Bologna per le Feriae Matricolarum di quell’ateneo.Arrivammo verso le dodici, proprio mentre l’allora Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi( a Bologna per l’apertura dell’anno accademico, credo ) stava raggiungendo il vagone presidenziale sul binario uno.Non so come ma io mi trovai proprio sotto il finestrino mentre il Presidente lo stava aprendo per salutare la folla assiepata sul marciapiede.Con la sfacciataggine dei vent’anni mi venne di gridargli”ma come Presidente,va via senza darci nulla?”mentre gli allungavo il goliardo per la questua.”Hai ragione figliolo”mi rispose sorridendo mentre si voltava verso un suo collaboratore bisbigliandogli qualcosa,poi si voltò verso di me e fece cadere nel goliardo un bel biglietto da diecimila lire augurandomi buon divertimento.
    Fu la salvezza mia e dei miei amici per i due giorni che trascorremmo da nababbi a Bologna.
    AvvocatoPanzieri,qualche volta il popolo è ascoltato!

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