Astra-Vaticano (e 3 Ps da leggere)
Eccoci al consueto appuntamento di fine settimana, con qualche pillolina di attualità politica e di cronaca: la settimana che si va a chiudere, tra l’altro, è stata di rara intensità, con lo scontro fra Vaticano e Parlamento quale primissimo argomento.
ASTRA-VATICANO…
Forse neanche intorno alla somministrazione di Astrazeneca si è fatta più confusione, di quanta ne stia facendo il Vaticano sulla proposta di Legge Zan, fino all’apogeo – rivelato dallo scoop del Corriere della sera di ieri l’altro – della nota vergata brevi manu dal “Ministro degli Esteri” vaticano, l’inglese Gallagher, allo Stato italiano contro la succitata Legge (la quale, peraltro, deve ancora passare il vaglio del Senato, ove i suoi fautori rischiano il “Vietnam politico”).
Sembrava finita lì, all’insegna per l’appunto del “vediamo come va a finire in Senato”; invece, ieri sono arrivate le rassicuranti note del Segretario di Stato Parolin, il quale – dopo le quantomai opportune parole del Premier Draghi sulla laicità dello Stato – ora sembra esplicitamente optare per una ringambata mica da niente: prima si fa una oggettiva ingerenza contro la laicità dello Stato, poche ore dopo si fa finta di non averla fatta (“Non vogliamo bloccare la legge Zan”: allora la nota che senso avrebbe avuto, di grazia?).
Sintomo di estrema divisione interna – ergo, di debolezza: la Chiesa non è mica il Movimento 5 stelle, eh – , con le pulsioni intestine scaricate all’esterno, ovvero di raffinata, raffinatissima furbizia diplomatica da parte del Vaticano, all’insegna di un go and stop che potrebbe avere una sua ragione di essere? In ogni caso, una Chiesa che cerca – e trova – l’appeasement con la Cina (!); che non ha detto una singola parola per le chiese sbarrate durante il primo lockdown (cosa che con altri Pontefici non sarebbe certo accaduta) e potremmo continuare, la quale all’improvviso parte, lancia in resta, contro un Governo di unità nazionale – composta da un Premier che va a messa ogni domenica, e che ha come big players il nipote di Gianni Letta e il rosarista Salvini – un po’ di impressione la suscita, per Zeus!
Anyway, a rimetterci sono i cattolici, quelli che ancora ci sono, peraltro: si dà ragione a Gallagher, o a Parolin? Ed ancora, tema sul quale ovviamente batte con determinazione la stampa destrorsa: quando il Papa parla di migranti, di ambiente e di distribuzione più equa delle risorse, la Sinistra si spella le mani dagli applausi; quando viceversa fa una cosa autenticamente clericale, allora si dipinge un Francesco spaesato, in balìa dei cattivoni di Curia e delle murgiane “trame nere” (vedasi Francesco Borgonovo su La Verità di ieri, dopo che il quotidiano di Belpietro aveva titolato – per la prima volta a favore del Pontefice regnante – con un eloquente “Habemus Papam”).
Mettetevi nei panni di un cattolico diciamo centrista, moderato e pio: non ci capisce più niente di niente. Noi pagani e politeisti, in questo momento dell’anno a Cerere dedicato, ci sentiamo più che mai dei privilegiati…
Quanto all’aspetto prettamente politologico, abbiamo – in linea con le più solide e preparate esponenti del Femminismo ed anche con parte del movimento gay – sempre criticato gli eccessi e soprattutto le ambiguità di fondo della Proposta di Legge Zan, e non possiamo che confermare tutti i dubbi di cui in passato scritto; al contempo, ciò che è accaduto pone una questione grossa come una casa: la revisione del Concordato. Dopo quella del 1984, una quarantina di annetti dopo, ci sarebbe proprio bisogno di rimetterci mano: basta soldi pubblici a scuole private (e magari basta con la farsa dei docenti di Religione scelti dai Vescovi e finanziati dallo Stato, in quelle pubbliche), una politica fiscale decente sugli immobili della Chiesa (noi lo scriviamo da un po’ prima di quel Fedez), salvaguardando ovviamente i luoghi di culto: vediamo – scusate il francesismo – chi ha le palle per intraprendere questa strada, siamo davvero curiosi…
Ps 1 Il piccolo Nicola è stato ritrovato, dopo più di 30 ore sperduto nei boschi: è sopravvissuto solo perché è un bambino di campagna, abituato a vivere immerso, h 24, in quella Natura leopardianamente indifferente, ma non necessariamente malvagia. Premesso che, ovviamente, un po’ di culpa in vigilando ci potrebbe anche stare, da parte genitoriale, va anche detto che la cosa che più sorprende è la tranquillità del bambino una volta ritrovato: una autentica lezione alle legioni di genitori iper apprensivi, che pensano di educare i loro figli da “elicotteri”, mentre invece ne stanno solo facendo dei futuri fragili.
Ps 2 Grillo versus Conte, Conte versus Grillo per la leadership dei Five stars: accidenti al meglio, verrebbe da dire. Grillo è ormai non più presentabile, anche per chi lo guardava con un misto di diffidenza e simpatia; quell’altro, con Casalino annesso, se proprio pensa di avere folle oceaniche pronte a votarlo, perché allora non si fa il suo Partito, come Dini e Monti?
Ps 3 In settimana, il blog La Martinella ha buttato là una stimolante provocazione; in sintesi: si dice che il Palio sia l’oppio dei senesi, ora il Palio non c’è (salvo sorprese, anche per quest’anno), eppure la città è afona e ripiegata su se stessa nel medesimo modo. In attesa di ritornare sull’argomento, che anticipare? Beh, per esempio che il Covid 19 – non certo solo a Siena – ha annichilito la partecipazione e la polemica politica un po’ ovunque; qualcuno, forse, ricorderà per esempio i vaticinii degli scontri sociali per l’autunno 2020 ed oltre (previsti anche su questo blog, va riconosciuto): a parte qualche scintilla, che ci sarebbe stato? La politica che conta, in questa fase, la fanno i banchieri e i virologi: si possono fare – Palio o non Palio – le manifestazioni contro di loro, di grazia?
Periodaccio per chi si fa dettare l’agenda dai fedez.
Dalla Kamala che ridicolizza i no border all’inattesa fogata del Papa.
Ci si mettono anche questi calcianti che un si vogliono inchinare.
L’ unica certezza al momento è il seggio di Siena.
“Io credo che a questo mondo esista solo una grande chiesa che passa da che guevara e arriva fino a madre teresa”
Come si dice, l’importante è crederci sempre
Un commento spot, che vale un articolo di fondo.
Un tempo filo-sovietici, oggi filo-Biden, da sempre filo-cinesi, da un po’ filo-vaticano, ma anche filo-Europa, certamente filo-islamici, ma anche filo-femministe, filo-LGBT … insomma il problema sono sempre i fili, inevitabilmente con qualcuno che li tira …
E se poi sono troppi, come dicono quelli acculturati, si attrigano.
Posto l’Eretico, ancora una volta, alla grande: questa storia del Mugello, con genitori che sono lontani anni luce dalle mie idee politiche, però offre una possibilità di educazione diversa. I due mugellani sono un eccesso, ma certamente lo sono anche i genitori elicottero italioti (il 99%). Quelli che i figli vanno portati da tutte le parti, vanno aspettati a fare i loro porci comodi senza mettergli fretta, vanno foraggiati su tutto, e se ci mandano in culo è colpa nostra che gli facciamo mancare qualcosa…
L’ennesima tempesta in un bicchier d’acqua questa polemica sul DDL Zan ; qual’è l’obbiettivo della legge? Semplicemente quello di estendere le tutele della legge Mancino del ‘93 anche ai casi di discriminazioni e violenze motivati da sesso, genere, orientamento sessuale e disabilità. Nulla di più.
Difficile quindi capire perché le destre si siano esibite in questa ridicola alzata di scudi: forse, banalmente, per dimostrare al proprio ellettorato che esistono ancora. Dopo un anno in cui la retorica anti-stranieri non era più efficace ( ben altri i problemi) mentre la retorica anti-europa non più utilizzabile ( come si farebbe senza i fondi europei?) bisogna trovare un altro bersaglio? E allora dagli ai gay, ai trans alle donne e ai disabili, tanto al popolo di destra basta un nemico, uno qualsiasi.
Ma, mi sembra che lei la faccia troppo facile, quando anche i più famosi costituzionalisti – da ultimo Natalino Irti – sollevano pesanti dubbi di costituzionalità sulla legge, specie, ma non solo ( vedasi i rilievi critici di G. Flick riguardo alla violazione dei principi cardine del diritto penale) perché incidente sul diritto costituzionalmente garantito della libertà di manifestazione del pensiero.
Per il resto poi si potrebbe benissimo rigirare la frittata: una volta abbandonata dagli operai………..alla sinistra non resta che caricare di accaparrarsi i voti dei migranti, del movimento gay, gender e co.
Ma se si tratta di difendere la liberta’ di pensiero mi arrendo… capisco che gridare “Frocio di M@@@@” o “mongoloide del c@@@@” e magari anche picchiarli sia una liberta’ a cui non si puo’ rinunciare.
Ma allora perche’non abolire tout-court la legge Mancino? Anche fascisti e razzisti hanno diritto di esprimere le proprie opinioni, o no?
Secondo me la libertà di pensiero deve essere assoluta.
Il ddl ha dei punti a mio avviso sbagliati e pericolosi:
L’articolo 4: ‘ai fini della presente legge, sono fatte salve la libera espressione di convincimenti od opinioni nonché le condotte legittime riconducibili al pluralismo delle idee o alla libertà delle scelte, PURCHE’ non idonee a determinare il concreto pericolo del compimento di atti discriminatori o violenti’ … che vuol dire? Se una condotta o peggio un’opinione è legittima come può essere sanzionata? Ti sembra il modo di scrivere una legge?
L’art 3 recita: ‘per i reati punibili con pena diversa da quella dell’ergastolo commessi per finalità di discriminazione o di odio etnico, nazionale, razziale o religioso, ovvero al fine di agevolare l’attività di organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi che hanno tra i loro scopi le medesime finalità la pena è aumentata fino alla metà’… posso capire l’aumento della pena per chi commette reati… MA CHE VUOL DIRE AGEVOLARE L’ATTIVITÀ DI ORGANIZZAZIONI… se Casapound (a cui non sono in nessun modo legato o vicino ideologicamente) venisse condannata per odio razziale sarebbero condannati anche tutti quelli che li hanno ‘agevolati’? Come? Contributi? volantinaggio? Candidature? post sui social?
Per contrasto vorrei citare la esemplare semplicità e completezza dell’art 3 della Costituzione:
‘Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali’.
Per me è mille volte meglio…
Se togliessero il nuovo reato (in bianco) d’opinione e l’insegnamento gender ai bambini (quello che alla fine ha stanato anche la Chiesa progressista di Bergoglio), quindi se fosse soltanto un corollario della legge Mancino del ’93 come dici, la legge Zan sarebbe già passata da tempo.
In realtà, nessuno da destra (nè il Capitone, né la Ducetta by Dagospia) ha mai eccepito nulla in proposito.
Si tratta, piaccia o no, di una legge, tra l’altro scritta molto male da un punto di vista tecnico, che va parecchio oltre.
Il problema è proprio l’oltre …
E su questo occorre riflettere bene senza preclusioni ideologiche.
Poi riguardo alle solite accuse a ciclostile rivolte agli avversari politici mi parrebbe opportuno sommessamente ricordare che l’unico senatore nero della Repubblica (Toni Iwobi) e l’unico presidente di regione (f.f.) dichiaratamente omosessualeNino Spirlì) sono leghisti, mentre l’unica donna segretaria di partito guida fratelli d’Italia.
Res non verba.
Con le chiacchiere della Boldrini, di Saviano, della Murgia e di Fedez non si va da nessuna parte … c’è solo il destino dei dinosauri.
Sono certo che il DDL Zan non passerà al senato! Se poi malauguratamente dovesse passare, secondo me verrà sicuramente cancellato nella prossima legislatura! Altra cosa che non vorrei più vedere in Italia, sono le sfilate di carnevale fuori stagione…
A me invece piacerebbe non vedere più le aggressioni a sfondo razzista, le istigazioni al suicidio. Mi piacerebbe che l’Italia non fosse il paese profondamente e palesemente razzista che è diventato
Quando si dice difesa della libertà di pensiero ed espressione…io invece quelli come Luca, Renato ecc li vorrei sempre vedere, leggere e sentire, in modo da poter cercare di essere migliore
Dai Marco c’ hai tutta la vita davanti a te… tanti auguri Marco!!!
Anche io, come Marco, spero di continuare leggerti, in modo da marcare bene la differenza tra me e te!
Mi sa che, fortunatamente, siamo in diversi.
Parafrasando Fantozzi, 92 minuti di applausi al Ps 3!
Vorrei chiosare questo interessante discorso sulla libertà di espressione e dei suoi limiti, perché è di questo che gira gira stiamo parlando, evocando l’immagine iconica del povero Cristo LGBT coi tacchi a spillo ed un pene dipinto sulla croce.
Questo non può essere definito un carnevale, come eufemisticamente dice Luca, ma semmai – in teoria – un delitto ex art. 403 c.p. con una multa (che va sulla fedina penale) fino a 5.000= euro.
Tutto ciò nonostante l’attuale atteggiamento conciliante ed aperto (a parte gli inevitabili rilievi sulla Legge zan) della Chiesa Cattolica.
La prossima volta, però, mi aspetterei a maggior ragione di vedere – per coerenza – almeno il Profeta col turbante rosa e le calze a rete.
Giusto per vedere l’effetto che fa eh …
Purtroppo fa l’effetto Charlie Ebdo…
Questa gente dovrebbe andare nelle scuole ad insegnare cosa? Ma come si permettono di mancare di rispetto cosi pesantemente alla nostra fede religiosa? Ma chi si credono di essere? Chi?
Caro Paolo, quanto hai ragione di scrivere : “La prossima volta, però, mi aspetterei a maggior ragione di vedere almeno il Profeta col turbante rosa e le calze a rete. Giusto per vedere l’effetto che fa eh …”
Vorrei solo ricordare che purtroppo, da noi, in Francia, lo sappiamo benissimo “l’effetto che fa”.
Per mancanza di tempo, mi permetto di riprodurre un “copia e incolla” d’un estratto dell’enciclopedia Wikipedia sulla strage perpetrata contro il settimanale satirico francese intitolato “Charlie Hebdo” (settimanale che, del resto, io non ho mai gradito).
Wikipedia : “Charlie Hebdo è un periodico settimanale satirico francese, dallo spirito caustico e irriverente. La testata, fondata nel 1970, pubblica vignette e articoli dissacranti nei riguardi della politica, soprattutto nei confronti di soggetti di estrema destra, e di ogni tradizione religiosa, in particolare il cristianesimo, l’Islam e l’ebraismo [segnatamente il cristianesimo, invero].
Il 9 febbraio 2006 Charlie Hebdo ha ripubblicato la serie delle caricature di Maometto del giornale Jyllands-Posten che già avevano a suo tempo scatenato forti proteste.
Nella notte tra il 1° e il 2 novembre 2011 la sede del giornale venne distrutta a seguito del lancio di bombe Molotov, appena prima dell’uscita del numero del 2 novembre 2011 dedicato alla vittoria del partito fondamentalista islamico nelle elezioni in Tunisia. Sulla copertina di questo numero apparve una vignetta satirica con Maometto che dice: “100 frustate se non muori dalle risate” e il titolo “Charia Hebdo”, gioco di parole tra Shari’a e il nome del giornale. Il sito internet della rivista è stato bersaglio di un attacco informatico. Dopo questo attentato, la sede del giornale è stata regolarmente controllata dalla polizia…
Il 7 gennaio 2015, intorno alle 11:30 del mattino, due individui mascherati e armati di AK-47 entrarono negli uffici del giornale, dichiarandosi affiliati di Al-Qaeda e intimando alla disegnatrice Corinne Rey, tenuta in ostaggio e poi rilasciata, di immettere il codice numerico per entrare nella sede di Charlie Hebdo. Hanno poi aperto il fuoco contro i dipendenti, sparando svariati colpi e gridando in lingua araba Allāhu Akbar (“Allah è grande”) e causando dodici vittime.
Successivamente, dopo aver ucciso Franck Brinsolaro, un poliziotto responsabile della sicurezza del giornale, fuggirono a bordo di una Citroën C3 di colore nero. Al boulevard Richard-Lenoir si imbatterono in un veicolo della polizia, sparandogli e uccidendo con un colpo alla testa un poliziotto, il brigadiere Ahmed Merabet, quarantaduenne di religione musulmana, sposato e padre di due figli. Nei pressi della Porte de Pantin rubarono un veicolo a un civile, affermando di essere due terroristi della cellula yemenita di Al Qaeda. La Citroën venne abbandonata all’incrocio tra la rue de Meaux e l’avenue Secrétan nel XIX° arrondissement di Parigi…
Le vittime dell’attentato furono diciassette :
Dodici persone morirono il 7 gennaio 2015 nella redazione del Charlie e nei dintorni e sono le seguenti: Stéphane Charbonnier (Charb), direttore e disegnatore del Charlie Hebdo; Jean Cabut (Cabu), vignettista; Georges Wolinski, vignettista; Bernard Verlhac (Tignous), vignettista; Philippe Honoré, vignettista; Mustapha Ourrad, curatore editoriale; Elsa Cayat, psicanalista e giornalista; Bernard Maris, economista professore all’Università di Parigi; Michel Renaud, fondatore del festival Rendez-vous du Carnet de voyage; Frederic Boisseau, addetto alla manutenzione; Ahmed Merabet, agente di polizia in servizio nell’XI° arrondissement di Parigi; Franck Brinsolaro, ufficiale del servizio di protezione, guardia del corpo di Charb.
A questi si sono poi aggiunti una poliziotta e altre quattro persone morte il 9 gennaio 2015 in uno dei supermercati della catena kosher Hypercacher.
E undici sono le persone rimaste ferite…” [fine dell’estratto].
Ecco, l’effetto che fa. Insomma, con loro, c’è davvero poco da scherzare… Nondimeno, da noi, come d’altronde anche da voi, vi sono alcuni politici per trovar delle scuse a questi maledetti terroristi. Poveretti, sono stati offesi nella lore fede…
temo che sia la fine che farà l’Italia tra qualche anno……..
C’è anche questa, una ragazza italiana arrestata in Marocco per un post ‘blasfemo’ di due anni fa. Tre anni e mezzo di carcere.