La domenica del villaggio: Filippo, Gagarin, lavoro manuale (e 2 Ps)
Torniamo al consueto format della rubrica cultural-domenicale del blog: due argomenti principali (la morte di Filippo d’Inghilterra, l’anniversario del primo uomo nello Spazio), abbinati alla rubrichetta manzoniana (Capitolo XVIII, quest’oggi), con dulcis in fundo un paio di Ps di ordinanza.
12 APRILE 1961: IL VOLO DI GAGARIN
La Guerra fredda si nutrì – eccome se si nutrì – anche della conquista dello Spazio; ed è uno dei campi in cui inizialmente prevalsero i sovietici: 1957, lo Sputnik; 1961, il 12 aprile, il primo essere umano in orbita, Yuri Gagarin. Per gli States, fu un autentico trauma collettivo, con scene di isteria collettiva; e fu allora, che nacque in concreto l’accelerazione per arrivare, 8 anni dopo, sulla Luna (ed anche, per puro spregio da Guerra fredda, il primo volo dello Shuttle arrivò, da parte degli States, esattamente 20 anni dopo, il 12 aprile del 1981). Per Kruscev, in ogni caso, il volo di Gagarin fu forse il più grande trionfo personale.
Yuri Gagarin, colui che fece l’impresa, non ebbe poi vita fortunata: o meglio, non seppe gestire al meglio l’enorme successo che si era meritato; prese tutti i vizi delle star, tra i quali quello di correre troppo, in macchina e non solo: il 27 marzo 1968, il jet su cui volava precipitò dopo pochi minuti.
In una Nazione che onora i suoi minatori più produttivi (Stakanov), i suoi cecchini più efficienti (è appena uscito un libro sulla Pavlicenko, la micidiale tiratrice che uccise 309 nazisti, in Crimea e non solo), anche Gagarin divenne subito un mito nazionale, anche questo in piena continuità fra Stalin e Kruscev.
Del mio viaggio a Mosca – viaggio che mi piace rimembrare, in questi tempi di cattività coatta -, forse è proprio l’enorme, magniloquente statua in onore del primo uomo in orbita, una delle primissime cose che mi tornano in mente. Non fosse altro per il fatto che, davanti al gigante Gagarin, ci si può fermare e guardare, mentre di fronte alla mummia di Lenin – come è risaputo – più di qualche istante non si può restare…
LA CORTE REALE (INGLESE)
Filippo, Duca di Edimburgo e soprattutto first husband di Inghilterra, ci ha lasciati, alla venerandissima età di 99 anni (la tripla cifra sarebbe arrivata il prossimo 10 giugno, per la cronaca); tutti a lodare, giustamente, le sue doti, il suo sapere rispettare il protocollo di casa Windsor (ubi commoda, ibi et incommoda): visto che nessun medico ha mai obbligato nessuno a sposarne uno, se qualcuno lo fa, non può non sapere a cosa va incontro. Tra l’altro, il buon Filippo è un reduce della Seconda Guerra mondiale, che è cosa che fa curriculum serio; di famiglia tedesca, l’ultima cosa che ci sembra stimolante da sottolineare in tal senso è che le sue 4 sorelle sposarono tutte e quattro pezzi grossi del Terzo Reich. Famiglia variegata, nelle scelte matrimoniali, non c’è che dire…
Ciò che però ci colpisce sempre, quando arrivano questi lutti londinesi (a partire dall’eccesso di clamore per quello di Lady Diana), è lo spazio che viene dato loro in Italia: perché questa sovraesposizione? Perché solo la morte di un 99enne non italiano riesce a rubare il primo titolo, nei Tg di questa settimana, al Minculpop vaccinale, di grazia? In parte, pare essere evidente – senza bisogno di scomodare Sigmund – che evidentemente c’è una ampia fetta di Italiani che ammira ciò che non ha (più), cioè per l’appunto una Monarchia, che faccia da cemento e collante per una Nazione sempre più rassegnata e sfilacciata; in secondo luogo, però, ci deve essere anche altro. Forse, sic et simpliciter il mai sopito senso di inferiorità verso quella che il Duce chiamava la “perfida Albione” (anche in quel caso, perchè se ne sentiva snobbato: si vedano gli Accordi di Pasqua del 1938, che avevano fatto seguito alle “inique sanzioni” della Campagna di Abissinia).
A questo proposito, va detto che gli Inglesi (ed i Francesi) hanno sempre avuto un senso di superiorità, nei nostri confronti (quello germanico è arrivato solo dopo), ed è curioso vedere come evidentemente noi non lo abbiamo ancora elaborato.
Sentite il Giacomo nazionale, cosa scriveva nel suo “Zibaldone” (25 marzo 1827): “Questo sentimento della inferiorità dei forestieri, questo riguardarli e trattarli come d’alto in basso, è ai francesi e agl’inglesi, per l’abitudine, così naturalizzato ed immedesimato, come è ad un uomo nobile e ricco il parlare e trattare co’ poveri e co’ plebei, come con gente naturalmente inferiore”. Fra poco, saranno trascorsi due secoli, dal giorno in cui Leopardi vergò queste parole: mi pare che di strada non ne abbiamo fatta moltissima, in questo senso…
“PROMESSI SPOSI 4.0”, CAPITOLO XVIII: IL VALORE DEL LAVORO MANUALE
In questo Capitolo, si susseguono vari eventi; fra questi, c’è don Rodrigo il quale decide di rivolgersi all’Innominato per il rapimento della povera Lucia: il momento è favorevole, stante il fatto che arriva la notizia del trasferimento di frate Cristoforo a Rimini (l’asse Rodrigo-Attilio-Conte zio ha vinto, ovviamente); Agnese, da par suo, torna al paesello, e poi, a Pescarenico, viene informata dell’allontanamento del frate di riferimento (che grande invenzione, da questo punto di vista, i cellulari, eh!).
Ma a noi piace soprattutto soffermarci sui due filatori del romanzo, Renzo e Lucia; del primo, in fuga da Milano, è per l’appunto un filatore di seta: ed è in questo Capitolo, che si viene a sapere che illo tempore chi praticava questa professione, non la poteva andare a praticare fuori dal proprio territorio, per non insegnare il know how ad altri. Non si era propriamente in tempi di globalizzazione imperante, diciamo così…
Quanto all’altra filatrice, Lucia, cosa fa lei, per cercare di pensare il meno possibile – nel convento ove si trova – ai suoi pensieri ed all’amato Renzo? Beh, si dedica ad un qualcosa che oggi, per la grande maggioranza dei cittadini, è cosa ormai pressoché sconosciuta, giacchè le mani le usiamo giusto per lavarcele e per digitare. Lavorava, lavorava manualmente di continuo, imparando anche a cucire, ed incarnando un ideale di donna non lontana dall’evangelica Marta: “…pregava sempre che le dessero qualcosa da fare: anche nel parlatorio, portava sempre qualche lavoro da tenere le mani in esercizio”; con ciò, i brutti pensieri quantomeno davano una tregua, anche se poi l’aspo (strumento ligneo per filare) le veniva comunque in mente, “e dietro all’aspo, quante cose!”.
Ps 1 Il Premier Draghi ha dato pubblicamente del “dittatore” ad Erdogan, dopo lo sgarbo della non sedia alla Von der Leyen: come non essere d’accordo, purché lo si faccia con tutti gli autocrati? Visto che ci siamo, cadendo quest’anno il 110 anniversario della Guerra italo-turca (e chi se la ricorda è bravo), perché non si dichiara direttamente guerra alla Turchia, di grazia? Serve anche come diversivo per la campagna vaccinale abbastanza fallimentare…
Ps 2 Moby Prince, Livorno, 10 aprile 1991: 140 morti, nella migliore tradizione italica senza effettiva Giustizia (e qui non è neanche una questione di terrorismo, eh); ci ricordiamo che uscì la voce – non sappiamo se reale o meno – che qualcuno si fosse distratto, in quella serata di primavera in cui c’era un importante Juventus-Barcellona in corso, in piena simultanea con l’incidente sfociato in strage. Qualcuno se ne potrebbe forse stupire?
Putin è un assassino. Il Donbass torna a ribollire. In Europa non arrivano i vaccini.
Tre eventi per far capire agli europei che la loro salvezza arriva da occidente e a guardare ad est ci si fa parecchio male.
Serve più la Nato che l’Europa. Ed i fatti dimostrano che è drammaticamente vero. Abbiamo scoperto che la politica europea è inefficiente ed inefficace come quella italiana. D’altronde se ci sta gente come Sassoli e Gentiloni…
Su questo fronte Draghi sta facendo di molto bene i compitini (merita un 8 pieno): la visita in Libia, la spia venuta da Pomezia, Erdogan, il golden power sui contratti cinesi.
Dai che a Giugno sbarcano gli americani coi vaccini e forse portano pure una seggiola per la Ursula
Ottimo commento. Chapeau!
Erdogan, spiace dirlo, sarà pure un dittatore islamista (anche per questo indubbiamente oscurantista e maschlilista), ma è certamente un capo di stato voluto, a torto o a ragione (si chiama autodeterminazione), coi brogli o legittimamente (mi pare che anche il c.d. mondo libero possa cominciare a tacere sul punto), dalla maggioranza popolo turco a rappresentarlo, ma Draghi poi chi sarebbe?
Un vero e proprio premier eletto dal popolo, così tutti coloro che l’hanno preceduto (eccetto Berlusconi e Prodi), no di certo.
Probabilmente una specie di commissario liquidatore di un paese che non riesce neanche più non solo a crescere economicamente, demograficamente, socialmente, ma pure ad autodetrminarsi neanche attraverso i consueti intrighi di palazzo.
Quindi, un burocrate, seppure di altissimo livello e di grande capacità, che non mi pare sia titolato, non essendo mai stato eletto in vita sua, ma solo nominato, almeno a dare lezioni di democrazia proprio a nessuno.
E se tutto ciò sembre fare il paio, in piccolo, con Biden che da dell’assassino a Putin, meglio mi sento.
Se gli americani, infatti, la devono piantare con questa storia di voler esportare la democrazia, visto lo stato nel quale versa la loro, noi dovremmo solo tacere e meditare.
Eppoi in ogni caso, si sa, l’insulto, più o meno gratuito, non serve a niente, non paga mai, anzi.
E’ solo un sintomo di debolezza.
Meno chiacchiere e più fatti concreti in Libia come in Europa, sofà a parte.
Quindi, agli agiografi di Mario Draghi (significativamente quasi tutii già agiografi di Giuseppe Conte) la difessa d’ufficio di questa inutile, gratuita e controproducente caduta di stile in arrampicata libera sugli specchi.
Ciao Eretico, come stai? A parta che con la tua rubrica mi hai messo una voglia enorme di leggere per intero i Promessi Sposi… sul PS2, fa specie solo a me sentire l’accorato appello di Mattarella perché si trovino i colpevoli? Vivendo da dieci anni in Francia, spesso ho paura di essermi fatto un’idea mia di certi eventi, come questo della Moby Prince. Diversi anni fa lessi un fumetto della Beccogiallo sulla strage, che mi sembrò veramente ben fatto e molto istruttivo. Ho appena fatto una ricerca su google per vedere se ultimamente c’erano altre tesi, e secondo questo sito il discorso è sempre lo stesso (https://www.linkiesta.it/2019/04/moby-prince-anniversario/). Secondo me la Moby Prince fa il paio col Cermis, e chissà con quante altre magagne legate alla presenza stars and stripes sul nostro territorio. E perché allora non dirlo coraggiosamente, che dopo settant’anni si potrebbe rivedere questa ingerenza? Forse per lo stesso motivo che fa aprire il TG con Filippo (ma anche qui in Francia non ci sono andati di scartino).
Forse perché abbiamo da 40 a 80 (secondo le fonti) bombe atomiche americane piazzate in Italia?
Purtroppo la sovraesposizione sui nostri media delle vicende reali inglesi, che tra l’altro mi pare un fenomeno relativamente recente, non dipende dal loro ingiustificato complesso di superiorità, ma dal nostro ignorante amore per il futile e dalla riduzione del nostro livello culturale. Come le favolette Disney con le immancabili principesse, ma per adulti. Sul secolare giogo che storicamente l’Inghilterra impone all’Italia in virtù dei propri interessi economici e politici, consiglierei la lettura de ‘il golpe Inglese’ basato sullo studio di archivi desecretati su importanti episodi del ‘900.
Astrazeneca un euro e settantotto
Lo pfizer invece euri diciannove
Johnson e johnson costa euri otto
E per un caso, son notizie nuove
Del terzo gl usa l acquisti han interrotto
Causa trombosi del che ci son le prove
L europa poi che la salute ha cara
Chiappa i secondo pe’ non esser avara
ilGiornale.it: Prime dosi di J&J già in Italia.Usa lo sospendono: “Trombosi”.
https://www.ilgiornale.it/news/mondo/usa-sospendono-jj-troppi-casi-trombosi-1938461.html
Fatevi due risate ( per modo di dire)
Riunione commissione europea ,che decide per il 2022 l acquisto di 900 milioni di dosi pfizer a 19.50 €
Totale circa 18 miliardi di€
Sara’ stato questo il motivo della sospensione ( momentanea) dell astrazeneca che costa
1.78€ a dose?
EuropaToday: Pfizer alza il prezzo dei vaccini del 60% e l’Ue ne acquista altri 900 milioni: la rivelazione del premier bulgaro.
https://europa.today.it/attualita/vaccini-pfizer-dose-prezzo.html
Giusto Raffa, storia e tradizioni della sublime porta vanno conosciute,
senno’ si rischia di prende’ fischi pe fiaschi come Draghi e fa’ scoppia’
casini inutili.
Nel Dîvân-i humâyûn,o gran divano
Bey e visir assieme a i lor sultano
Guidavano l impero ottomano
Se su’ i divano ursula e’ ricevuta
Grande davvero e’ i riconoscimento
E giusta la collocazione avuta
Draghi mi pare che sia poco attento
La presidente della commissione
Si sa’ che conta piu’ del parlamento
Ed erdogan ligio alla tradizione
Il posto sul divano del comando
Non lo poteva da’ a un poro coglione
E sempre seguendo l input di Rafiullah bey, mi spingerei piu’ oltre nel passato,che non alle guerre balcaniche delle quali la guerra italo turca fu’ coeva, per approdare alla guerra russo turca del 1877,se non fino alla piu’ nota guerra di crimea.
Ovvero tanto per parallelizzare passato e presente.
Mar nero, bosforo,crimea,turchia,potenze occidentali , e l’ orso russo.
La Russia che nel 1877 si fermo’ a un passo dal bosforo per l intervento della flotta inglese, e che ora vede erdogan che,
1) rivendica il diritto ad occuparsi dei diritti delle minoranze tartare in crimea e non ne riconosce l’ annessione alla russia.
2) minaccia di ricusare gli accordi di montreaux che regolano i traffici marittimi ( civili e militari) attraverso il bosforo dei paesi non rivieraschi.
3) Vende attraverso la societa’ turca Baykar droni militari all,ucraina, gli stessi droni gia’ venduti all azerbaijan e grazie ai quali ,gli azeri dopo decenni di bastonate prese dagli armeni, hanno potuto riprendere il controllo del nagorno karabakh.
Punto 2, erdogan accampando eventuali motivi ” umanitari ” ha dichiarato che potrebbe decidere di ignorare la clausola degli accordi di montreaux, che prevede un tempo massimo di tre settimane di permanenza nel mar nero
per le navi miltari di paesi non rivieraschi( leggi usa/nato).
Notare bene, la guerra di Crimea si svolse in realta’ in tre luoghi diversi,
Caucaso,baltico e appunto crimea, con le potenze occidentali al fianco dei turchi contro la russia.
C’ arisemo?
Nmb in libia era solo il trailer? Chi sono i due sponsor militari del confronto aftar serraj? Russia e Turchia.
Ottima analisi, aggiungerei episodi abbastanza ‘recenti’ come l’abbattimento in Siria di un caccia russo da parte dei turchi e l’incredibile assassinio in diretta TV dell’ambasciatore russo ad Ankara.
La guerra fredda è ancora nei nostri cuori perchè in fondo ci piaceva quel mondo in cui era facile schierarsi, oggi è tutto così complicato, a quei tempi anche il più banale conflitto regionale vedeva schierarsi dietro i contendenti le due superpotenze nucleari ed ognuno di noi in cuor suo sapeva da che parte stare. Oggi che la Russia è più a destra degli Stati Uniti, gli islamici sono sempre il nemico (anche quando non lo sono) e che la nostra Europa fatica ancora a trovare una dimensione autonoma mi piacerebbe che il buon Gagarin non rappresentasse più un’icona sovietica ma semplicemente un simbolo positivo per questa nostra umanità: il primo uomo nello spazio.
L europa va’ in ordine sparso,ognuno pensa ai caz gasdotti suoi.
La nato invece sembra piu’ coesa, dice ma anche la nato e’ composta da paesi europei.
Vero ,l europa ue va’ in ordine sparso,l europa nato sembra piu’…coordinata.
Purtroppo la ue ha ancora velleita’ ( giusto quelle ) “democratiche” , cio’
causa evidente confusione e maldestra gestione,
confusione che ora ,tra pandemie ferali e guerre fomentate da assassini e dittatori andrebbe evitata.
Ci vorrebbe un futuro segretario nato europeo ,che unisse doti politiche a capacita’ pratiche, dice che a rignano ci sarebbe uno del genere.
Faceva il politico ma , proprio a causa del suo indiscusso valore , il mondo della politica italiana/europea ,lo ha marginalizzato e ora gli tocca peregrinare in arabia e emirati, dove il suo valore viene riconosciuto e premiato.
Ma poi ,via ammettiamolo, basta nascondersi dietro un dito, questo relitto spiaggiato di democraziucola, intralcia gnicosa, certi lungimiranti filantropi l avevan gia’ fatto notare da un pezzo, quando scrissero
” crisis of democracy ” , ormai ci dovrebbe essere chiaro, vabbe’ che uno col tempo a certe cose ci si affeziona, ma quando una sistema ( vecchio e obsoleto)mostra i suoi limiti e la sua inadeguatezza rispetto ai tempi (nuovi), ci vuole realismo e senso pratico, sta’ democrazia non puo’ diventare come la coperta di linus.
E che diamine.
Che siano i piu’ capaci a governarci.
Inutile ormai illudersi che la plebe sia capace di sceglierli democraticheggiando, abbiam visto che due son i casi.
O
1) lo strumento,democratico e’ ormai obsoleto e inadeguato
Oppure
2) la plebe non est piu’ capace di usarlo( e/o forse mai ne fu’ capace).
Tertium non datur
Laonde se si vuol uscirne….
I piu’ capaci son evidentemente quelli che sanno fa’ guadrini, pero’ questo sarebbe un assioma troppo esplicitamente malthussiano.
Vediamo dunque di stemperarlo con una spruzzata d etica.
I Gesuiti in questo si sa’ so’ avanti, checche’ ne dicano certi malignatori.
https://www.prnewswire.com/news-releases/the-council-for-inclusive-capitalism-with-the-vatican-a-new-alliance-of-global-business-leaders-launches-today-301187931.html
Ci vuole il capitalismo etico .
Anzi il feudalcapitalismo etico.
https://youtu.be/lJoXwh0Vu9M
Nostalgia della monarchia in Italia? Ma non diciamo cavolate. Il ritorno della stirpe del “re tappo e codardo”? In Italia sono stati fatti tanti errori, ma quelo di diventare una Repubblica è stata una delle poche cose buone accadute in questo Paese. Su “Pora a Porta” si celebre l’ennesima commedia si vaccino, no vaccino. Si perde tempo per una cosa che ha una percentuale decisamente minima di eventi avversi e si permette l’uso del fumo che di vittime ne fa a milioni. L’unica soluzione è per chi avrà la sfortuna di subire un evento negativo da vaccino si dovrà risarcire lui e la famiglia ed assistenza garantita. Se tutto questa confusione fosse successo al tempo della poliomielite quanto tempo avremmo dovuto restare in emergenza prima di avere un vaccino. Ricordiamo che prima dell’efficace vaccino Sabin, quello americano di Salk non garantì totalmente dalla malattia e, purtroppo, ci furono moltissimi casi di eventi avversi. Se tutto questa confusione fosse successa quei tempi quanto avremmo dovuto restare in emergenza prima di avere un vaccino sicuro al 100%? Non è cinismo è realismo.
Monarchia? Apra i link gia postati e vedra’ che i re col neofeudalesimo capilistico inclusivo/etico c entrano poco.
Vedra’ inoltre, che tale nuova/vecchia proposta , non ha a che vedere solo con l italia come lei ha frainteso.
Visto che con la comprensione del testo lei sembřa avere dei problemi, quando apre il link, dia un occhiata in alto a sx ,il logo gia’ le indica le ambizioni dell organizzazione/consiglio in questione
https://www.prnewswire.com/news-releases/the-council-for-inclusive-capitalism-with-the-vatican-a-new-alliance-of-global-business-leaders-launches-today-301187931.html
Il re lo hanno sostituito con un ” consiglio”
Consiglio che, come i re di una volta ha avuto il riconoscimento del papa.
Le cavolate , as usual, sono il parto delle sue improprie deduzioni, o delle sue difficolta’ nella comprensione del testo,le prime figlie della seconda?
Ps Caro orbato ,il ” de monarchia ” lo scrisse un altro Dante, non faccia confusione.
Orbato, mosso da pietade, le semplifico l attivita’ neurale necessaria a capire quanto ho postato.
Nel 1973 , una certa commissione trilaterale ,dette alle stampe un pamphlet dal titolo “crisis of democracy” dove si teorizzava l inadeguatezza dei sistemi democratici nel governare le societa’ moderne.
Nel 2020 , un certo consiglio per il capitalismo inclusivo col vaticano,
propone la soluzione alle “inadeguatezze” dei sistemi democratici.
Le due associazioni sono entrambe composte da chi dopo l enunciazione del problema, ora, propone il rimedio.
Smetta di guardare vespa e la tv in genere, puo’ causare ( e a lei sembra aver causato) gravi danni neurali, piu’ gravi di quelli da fumo.