Eretico di SienaLa domenica del villaggio: Bataclan, febbre, onanismo (e Santagata) - Eretico di Siena

La domenica del villaggio: Bataclan, febbre, onanismo (e Santagata)

Eccoci, in questa prima domenica di clausura da zona rossa, a pubblicare la consueta rubrica culturale del blog, con piacere della redazione sempre più seguita; per stare sull’attualità a modo nostro, oggi si parte con una panoramica sul Covid, ma dal punto di vista degli stili di vita, con alcuni ribaltamenti culturali davvero stimolanti da segnalare. Poi, un’intervista – che è un autentico J’accuse – di una saggista islamica (purtroppo non tradotta in Italia), sulla incandescente situazione francese; dopodichè, la rubrica “Manzoni 4.0”: è il Capitolo II, quest’oggi, a far parlare di sè.

ONANISMO, AGALMATOFILIA: L’EROS AL TEMPO DEL COVID

La pandemia di cui ogni tanto si sente parlare sui media (sic), porta con sè una rivoluzione antropologica; si pensi, per esempio, ai trasporti (repetita iuvant): dopo anni ed anni di legittima moral suasion ad utilizzare i mezzi pubblici e financo a riempire il più possibile di umani le proprie automobili (a parte il portabagagli, prerogativa di delinquenti e brigatisti), oggi la parola d’ordine è invece quella di utilizzare il mezzo proprio (meglio se più inquinante, magari: tanto conta solo morire, ma senza Covid…).

Prendiamo l’attività sessuale, vista certo da un punto di vista più illuministico che romantico: chi non abbia una moglie o una compagna stabili (e viceversa per le donne, non sia mai), che fa, in tempi di distanziamento, personale o sociale che dir si voglia? Hai voglia di riempirsi la bocca con il mantra della “resilienza”, parola che ormai è come il prezzemolo…

Ecco riprendere – più forti che mai, dai tempi dell’esplosione dell’Aids negli Ottanta -, l’esplicito invito all’onanismo, anche da parte di più o meno illustri sessuologi e psicoterapeuti. Si potrebbe guarnire il tutto con dotte citazioni letterarie, ma il massimo, a nostro immodesto parere, è ancora il Woody Allen dei tempi d’oro (a proposito, l’autobiografia pare non sia affatto male), il quale sentenziava – in modo inappuntabile – che l’autoerotismo, in fondo, è il “fare sesso con qualcuno che si conosce bene” (e che va conosciuto, socraticamente, sempre più a fondo).

In settimana, nell’otium da zona arancione, ho ripreso in mano Ovidio e le sue “Metamorfosi”, in particolare la vicenda di Pigmalione, lo scultore che si innamorò della sua statua preferita, la quale Afrodite fece diventare donna in carne ed ossa, garantendo il lieto fine alla vicenda; agalmatofilia, l’attrazione sessuale per le statue, è la parola da usare, per i più dotti. Pratica che pare fosse piuttosto diffusa, nell’antichità classica (Maurizio Bettini se ne è occupato da par suo, nel 1992, con il suo “Il ritratto dell’amante”).

Ancora una volta, però, vedete come questa pandemia sia beffardamente classista: così come fare la quarantena in un attico, magari con vista mare o monti, è parecchio meglio che trascorrerla in un monolocale a Quarto oggiaro, così – essendo i musei purtroppo chiusi – solo i più abbienti, nonchè amanti dell’arte scultorea, potranno avere eventualmente accesso a questo diversivo, o parafilia che dir si debba; per gli altri, neanche questo. Così è, se vi pare…

BATACLAN: UN’INTERVISTA ILLUMINANTE

Parigi, 13 novembre 2015: un assalto simultaneo in vari luoghi della movida parigina, da parte di terroristi islamici, fa arrivare la strage a quota 130 morti; e se allo Stade de France il tutto non fosse fallito, il computo delle vittime sarebbe stato ben più alto. Colpiti bar, ristoranti e soprattutto un locale in cui si fa musica dal vivo (oggi sarebbe tutto chiuso, ma questo è un altro discorso): il Bataclan, che diventa il luogo eponimo della orrenda strage.

In settimana, ho letto una illuminante intervista sull’argomento Francia-Islam; l’intervistatore, è il corrispondente del Corriere della sera dalla Capitale francese, Stefano Montefiori (La Lettura di domenica 8 novembre, pagg. 8-9); l’intervistata, è una docente di scuola, saggista e scrittrice, la quarantenne Fatiha Agag-Boudjahlat: nata in Francia da genitori algerini, musulmana convinta (“profondamente credente, quanto all’aspetto spirituale”); figura di intellettuale davvero coraggiosa, nella Francia di oggi, perchè non solo si è messa contro la maggioranza (a suo dire, però temiamo abbia ragione) degli islamici residenti in Francia, ma anche buona parte della sua stessa famiglia (“I miei nipoti sono completamente perduti. Figli di figli di immigrati, a differenza di me non si sentono francesi”; secondo la saggista, stanno in Francia solo per i sussidi statali, non vedendo l’ora di tornare – fino a 3 volte all’anno – in un’Algeria idealizzata, ma nella quale non si vuole vivere, con lo scadentissimo Welfare – ospedali in testa – che ci si può ben immaginare).

Donna di scuola, inizia il colloquio con il bravo Montefiori con una scena di ordinaria (ed inquietante) follia scolastica: dopo la decapitazione del collega di Storia e Geografia Samuel Paty (lo scorso 16 ottobre), il 2 novembre in tutte le classi francesi gli alunni dovevano alzarsi e rispettare un sacrosanto minuto di silenzio. Nella classe della docente-scrittrice, ben 5 studenti si sono rifiutati di farlo, alzandosi ed uscendo dalla classe (2 erano tunisini appena arrivati dall’Italia, en passant).

“Ci trattano come formaggi di origine controllata, assecondando una presunta “autenticità” che non esiste, fondata su tradizioni come il velo che stanno nascendo adesso, ma non erano le nostre”; ed il suo J’accuse concerne tanto il lepenismo,con i suoi eccessi identitari, quanto la corrente “islamogauchista” che loda i giovani studenti che antepongono la bandiera algerina (o palestinese) a quella francese, fino a Macron stesso, il quale pensa che il tutto si possa risolvere con migliori condizioni di vita per le famiglie di religione islamica. Questa intervista è una lama fendente, ma va letta, e soprattutto – qui, dall’indicativo si passa al condizionale – andrebbe meditata, molto ben meditata…

I PROMESSI SPOSI 4.0 (CAPITOLO II): LA FEBBRE DI DON ABBONDIO

Il “maladetto” (copyright dantesco) Covid-19 ci ha tolto, fra le altre cose, il piacere di buscarsi una gran bella influenza in serenità, restandocene a letto, al calduccio, a leggere un buon libro e i soliti 3 o 4 quotidiani al dì; nel Capitolo II del capolavoro manzoniano (quello che ha come incipit il fantastico, parodistico, parallelismo fra il pretucolo di campagna ed il Principe di Condè alla vigilia della battaglia di Rocroi, 1643) – come qualcuno ricorderà – don Abbondio è colto da una improvvisa febbre, una febbre che lo fa ben volentieri allettare, dandogli la migliore delle scuse possibili per salvare la faccia, non celebrando il matrimonio che non si aveva da fare.

L’influenza, la febbre, il letto: tutte cose che oggi ci portano ad uno stato ansiogeno massimo (pensate a quando il Manzoni scrive di don Abbondio “che cominciò a sentirsi qualche brivido nell’ossa”), in questo periodo in cui siamo monitorati come mai prima; influenza che invece, in questo passaggio del Capitolo II, si rivela salvifica per don Abbondio, tra l’altro preso in cura dalla sempre presente Perpetua (la quale avrà pure passato “l’età sinodale”, ma è attiva e dinamica come se invece che più di 40 anni, ne avesse la metà).

Tra l’altro, il “gran lombardo” individua un nesso causale fra la influenza e lo stress del curato (“La paura del giorno avanti, la veglia angosciosa della notte, la paura avuta in quel momento, l’ansietà dell’avvenire”). Il Manzoni aveva capito che la paura eccessiva genera caduta delle difese immunitarie, e quindi si cade più facilmente a letto: il Manzoni l’aveva compreso bene, molti altri – quasi due secoli dopo -, ancora no…

Ps 1 In settimana, la falce del Covid ci ha sottratto l’italianista, grande storico della Letteratura, Marco Santagata (nato nel 1947); nato come studioso di Petrarca, ha affrontato tutti i grandi della Letteratura italiana (a parte Manzoni!), con l’ultimo ventennio di attività dedicato soprattutto a Dante ed a Boccaccio.

Roberto Barzanti ha scritto su di lui (sul Corriere fiorentino), ricordandone il passato di normalista di rango, in quella Pisa che è poi diventata la sua città di elezione, lui nato a Zocca come il Vasco nazionale; Claudio Giunta – sul domenicale del Sole 24 ore odierno – ha vergato, da par suo, un bel ricordo, ricordando che Santagata era una autentica “forza della natura”, e che la conversazione con lui era uno spettacolo di intelligenza e di ironia (come mi ha confermato la testimonianza di mia madre, che lo ha conosciuto bene, essendo molto legata alla oggi vedova, Cristina Cabani – anche lei italianista, con studi sulla Letteratura cavalleresca e di amore, fra Trecento e Seicento -, la quale ha insegnato, un quindicennio or sono, all’ateneo senese). L’avremmo voluto in biblioteca,il professore – ed anche romanziere – Santagata, purtroppo non siamo mai riusciti a combinare: ma i suoi libri, quelli restano, e qualcosa si farà per onorarne la memoria. Se lo merita.

Ps 2 Domenica scorsa, ci siamo occupati della Libreria Piccolomini; ebbene, neanche a farlo apposta il giorno seguente, trovandomi nell’aula magna della benemerita Accademia dei Fisiocritici (per un incontro di organizzazione sulle celebrazioni dantesche del 2021, di cui scriveremo a suo tempo), ecco la scoperta, che francamente si ignorava: il bellissimo cenotafio dedicato, dall’amico Giulio Del Taja, al grande esperto di Anatomia Paolo Mascagni post mortem, opera dello scultore fiorentino Stefano Ricci, e che ora si trova nella succitata aula magna, dove ha trascorso la parte iniziale della sua vita? Ebbene, dal 1821 al 1891 esso era proprio all’interno della Libreria Piccolomini. Quando si dicono i casi e le coincidenze della vita…

 

33 Commenti su La domenica del villaggio: Bataclan, febbre, onanismo (e Santagata)

  1. Averroè scrive:

    Caro Eretico, ti faccio ancora una volta i complimenti per il pezzo culturale della domenica, ci sono talmente tanti spunti che non saprei neanche da dove cominciare, infatti non commento niente. Forse in settimana.
    Aggiungo solo che capisco il successo della rubrica: purificata dalla polemica politica (che pure inevitabilmente ogni tanto affiora), capace di farci guardare oltre e più in profondità su tante cose, a partire dai tristi tempi che stiamo vivendo. Se qualche commentatore lascia la barca,bontà sua, la navigazione ha tutti i presupposti per continuare, e continuare con vento favorevole….

    • Burchiccio scrive:

      Chi fa’ cultura sui blog e altrove dovrebbe esser solo ringraziato.
      Chi rimpiange inchieste e denunce , ha l ottimo Ranucci a disposizione.
      Chi si delizia di polemismo politico ha scanzi lucarelli ecc.
      Chi invece ,ancorato all immobilismo abitudinario localista ,rimpiange i tempi ,del Raffa indagatore informatore ( e pluridenunciato),potrebbe invece di schizzare insinuazioni ,prenderne agevolmente il posto,credo che eventuali commenti su’ fatti e fattacci locali, sarebbero ospitati.
      Riguardo alle ridicole accuse di ospitare ” pensiero unico ” ,la cosa si commenta da sola…….
      Chi rimpiange La trimurti della sanesota religione ,palio e palierie,dietrologie bubanti e lezzo lasollungologismo localistico, alla quale certi mummificati cervelli sembrano non voler rinunciare, mostra solo d esser degno esemplare, d una fauna imbalsamata a suo tempo gia’ descritta
      dal Tozzi.

  2. Burchiccio scrive:

    Ritorna il Raffa ad accennare alla biblioteca piccolomini, gia’ aveva scritto giorni fa’ delle influenze neoplatoniche di enea ( non il postante , lui si occupa di altre e ben piu’ pregiate questioni) e del periodo del umanesimo,con l accenno al gruppo marmoreo delle tre grazie ,che dopo lunghe peregrinazioni e traslochi ,negli anni 70 e’ stato rimesso nella sua collocazione originale.
    Enea rappresenta bene cio’ che i senesi amano ricordare, l uomo di successo
    il cerchiobottista capace di tener il piede in due staffe, lo studioso del retaggio filosofico classico pagano,che comunque trova il modo, occultando ufficialmente certi suoi interessi ,o manifestandoli solo con moderata cautela,di scalare le gerarchie ecclesiastiche,rimanendo nell alveo dell ortodossia, l uomo che sa’ “come portare il cappello”, o la tiara papale ,nel caso specifico.
    Nello stesso periodo siena ebbe un altra figura di uomo di religione e di cultura,che manifesto’ in forma piu’ esplicita le stesse tendenze .
    Bernardino Ochino uno dei fondatori dell ordine dei cappuccini.
    Riformista (esplicito) cattolico,fece l errore (direbbe un sanesota docg) certe idee, di teorizzarle e predicarle in pubblico, mal gniene incolse, fu’ costretto ad espatriare e a girovagare per l europa per salvarsi da processo e conseguente rogo( o abiura) .
    Tanto eran personali, sentite e poco riconducibili a qualsiasi chiesa cristiana dell epoca le sue idee, che ebbe guai e accuse di eresia anche tra i calvinisti,dovette fuggire anche da svizzera e germania.
    Di lui si e’ ( ovviamente) persa la memoria,tranne il dedicargli un parco giochi all acquacalda.
    Tra i nessi e connessi storico culturali , Ochino fu’ maestro anche di Michelagnolo Florio,altro frate cappuccino ,che opero’ e predico’ anche a siena ,riformista cattolico ,recluso ed evaso dal carcere inquisitorio di torre nona, fuggito prima in inghilterra e poi nei grigioni, scrittore , traduttore, polemista e ..
    padre di John Florio, altro grande uomo di cultura, segretario della regina Anna alla corte di Giacomo I ,amico e frequentatore di Giordano Bruno( durante il suo soggiorno inglese) che lo cito’ nella ” cena delle ceneri”, traduttore di Montaigne dal francese all inglese e uno dei padri della moderna lingua inglese,autore di due vocabolari inglese/italiano ( first fruits, second fruits ) che ,usciti prima del primo vocabolario della crusca,contenevano piu’ lemmi di quello,vocabolario che introdusse nella lingua inglese centinaia di nuove parole prima inesistenti.
    Poi ci sarebbe la questione John Florio/William Shakespeare, ma sarebbe lunga da trattare, mi stoppo senno’ il bon Raffa ,giustamente poi buba.
    Tutti personaggi ( I Florio) che non sarebbero esistiti per quel che furono e per quel che produssero, senza il seme buttato dal cappuccino senese Bernardino Ochino.
    Enea lo scaltro, l uomo che sa’ come si porta il cappello.
    Bernardino il” matto billera” , l uomo che non trova dove appenderlo, il cappello.
    Il posto dove ora sto’, era per l appunto tra’ i beni ecclesiastici gestiti proprio dai frati cappuccini .

  3. Roberto scrive:

    Che dire di Polonia e Ungheria che hanno bloccato per ora i recovery funds ? Cosa dirà la neo-presidentessa dei conservatori europei (la Meloni, per chi non lo sapesse) ai suoi amici di partito polacchi, lei che ha rivendicato a se il merito dell’approvazione dei recovery funds in una intervista al giornale (dimenticando che però si è astenuta). Salvini per lo meno è coerente col suo amico ungherese Orban, visto che è sempre stato contrario, bollandoli come una grossa fregatura. Tra l’altro, visto che si apprestano a vincere gloriosamente le prossime elezioni in Italia (quando ci saranno) il loro governo come si comporterà con gli aiuti europei?

    • Eretico scrive:

      Caro Roberto,
      purtroppo è proprio così: Polonia ed Ungheria stanno facendo un gioco sporco, dal loro punto di vista assai astuto, ma davvero sporco; temo che, alla fine, otterranno come quasi sempre ciò che vogliono: continuare a fare strame dello Stato di diritto a casa loro, con noi a chiudere entrambi gli occhi (in qualche caso, ad esaltarli), e loro a togliere il veto sul Recovery fund.
      E la cosa più umiliante è che siamo – come mai prima – nelle mani della Merkel: senza la sua moral suasion su Polonia ed Ungheria, ergo senza i soldi europei a noi, la pax sociale che – pur con crescenti slabbrature – per adesso regge, salterà tout court; se non arrivano i soldoni europei, fra un pochino saltano anche gli stipendi pubblici (temo), non solo le partite Iva…

      L’eretico

      • Paolo Panzieri scrive:

        Italiani, gente vana, che spera in Angelona,
        ma più vi perderà l’azzeccagarbugli.

      • Gp scrive:

        Almeno ci sono governanti in Europa che fanno gli interessi di chi li ha votati… è democrazia

      • Burchiccio scrive:

        Che ogni governo serio, cerchi di far gli interessi del proprio paese ,mi pare ovvio e logico.
        Che sia proprio questo quello che attualmente , e magari gia’ da qualche decennio manca in italia?
        Polonia e ungheria ….. non e’ che forse possono permettersi autonomia decisionale grazie al fatto di non essere legati ai diktat bce, avendo una loro moneta?
        Mamma europa , in realta’ mamma bce anzi mamma puttana bce e i lenoni che la sfruttano per cavar sangue dagli stati (ovvero chi detiene la proprieta’ della bce, leggi BANCHE PRIVATE) e’ solo una colossale presa per il culo
        Un paravento che attraverso retorica truffaldina a base di un “volemose bene semo tutti na ggrande famija ” ha consegnato il potere decisionale
        dai governi eletti , ai banchieri PRIVATI.
        Additare i paesi che ancora sono’ riusciti a conservare una certa autonomia
        come cinici ,e’ un mantra che ormai la chiesa ufficiale mediamainstream,pare esser riuscita a far mandar a memoria a tutti.
        Eretici/o inclusi/o?
        La pax sociale? Ovvero sfilarsi le palle e metterle in un cassetto?
        La pax rassegnata e docile di fronte ad una subdola manipolazione di massa
        esguita dai mediamainstream a pro’ della finanza internazionale?
        Raffa non e’ che ultimammente col lockdown stai eccedendo coi notiziari alla tele?

        • Roberto scrive:

          Io penso che l’Europa sia troppo tenera verso paesi come Ungheria e Polonia che devono molto del loro sviluppo recente grazie a miliardi che gli sono arrivati e gli arrivano dall’Europa e grazie al fatto che molte aziende (molte italiane)si sono potute spostare lì grazie al fatto che questi paesi sono nella UE. Tutto questo anche e soprattutto a scapito dell’Italia. E infatti questi paesi approfittano della benevolenza degli altri stati europei, ed infatti non gli sfiora nemmeno l’idea di voler uscire dalla UE e finire sotto le grinfie degli ex (?) comunisti. Quegli italiani che plaudono a questi stati dovrebbero solo vergognarsi, perché sono dei veri e propri anti-italiani. Andatevene in Polonia, please

      • Uno di passaggio scrive:

        Caro Eretico temo di aver capito, dopo anni di legnate sui denti, che quando si parla di mancanza di stato di diritto di un determinato paese lo si faccia per distogliere opinione pubblica dalla persistente volontà di voler pesantemente interferire, da parte di soggetti terzi, sulla distribuzione della ricchezza di quello stesso paese. Polonia e Ungheria, con il programma di convergenza macroeconomia rispetto ai parametri della UEM, hanno già pagato in termini di indebitamento con l’estero(Germania) e conseguente deflazione salariale derivante da tale indebitamento. Altro che contributi PAC, forse in quei paesi c’è ancora qualcuno che non rinuncia alla scelta sulla distribuzione della ricchezza nazionale? Questo dato di fatto, disturba chi pontifica sui diritti e fa strame della parte economica della costituzione italiana? Siamo proprio sicuri che diritti e dunque democrazia siano compatibili con la scelta di una politica economica deflattiva?

        • Uno di passaggio scrive:

          Ecco tutto questo assomiglia molto al concetto di “esportazione di democrazia” tanto caro ai nostri amici atlantici, usato per interferire pesantemente nei confronti dei paesi non allineati. Certo è la legge del più forte, evidentemente questa UE a trazione tedesca tanto forte non lo è. Pensa, se ci fosse l’esercito europeo, esporterebbero la democrazia anche in Polonia ed Ungheria?

    • Daria gentili scrive:

      Meglio ha fatto da noi la sinistra, negli anni 2000-1, con la riforma dell’art.117 della Costituzione. Se non lo hai letto ti consiglio di leggerlo.Nemmeno da nazione sconfitta dalla guerra nel 1946, abbiamo abbassato la testa in quel modo……

  4. Luca scrive:

    Sai che risate se i soldi promessi da Giuseppi non arrivano… La famosa podenza di fuogo…

    • Enea scrive:

      Davvero..che risate!!!
      Se non arrivano i soldi promessi da Giuseppi x il veto di oligarchi della più bieca destra amati dal duo salvimeloni, che impediranno a tutti noi delle risorse x la,ricostruzione….che risate!!!
      Poi a dirti strilli magari ti offendi anche…dovresti essere contento che non ti venga detto altro..Ma non da quelli come me( che no hanno bisogno di dirti niente), bensì dai vari gentili, manunta,, salvi, ecc….

    • Roberto scrive:

      Ma tu non eri quello che piangeva perché Giuseppi non ti dà i soldi per i danni da Covid? E saresti felice se gli aiuti europei non arrivassero?

      • Luca scrive:

        Onore a Polonia e Ungheria! Loro si che comandano a casa sua! Grande Orban! Fa quello che promette di fare ed è per questo che il popolo lo segue! In Itaglia invece c‘ è Giuseppi con la podenza di fuogo mai visda!

        • Salvo scrive:

          Parole sacrosante Luca. In Italia siamo nelle mani di un signor nessuno, votato da nessuno… con una minoranza del paese al potere e una maggioranza del paese a casa che deve ingollare tutto. Grande Orban, uno vero che fa gli interessi del suo popolo.. magari ci fosse uno come Orban anche in Italia.

  5. Burchiccio scrive:

    Nun ce so’ piu’ i presidenti de na vorta
    Anrew jackson 7 presidente usa parlando ai banchieri privati ,si era nel 1834
    Poco e’ cambiato

    Andrew Jackson > Quotes > Quotable Quote
    “Gentlemen! I too have been a close observer of the doings of the Bank of the United States. I have had men watching you for a long time, and am convinced that you have used the funds of the bank to speculate in the breadstuffs of the country. When you won, you divided the profits amongst you, and when you lost, you charged it to the bank. You tell me that if I take the deposits from the bank and annul its charter I shall ruin ten thousand families. That may be true, gentlemen, but that is your sin! Should I let you go on, you will ruin fifty thousand families, and that would be my sin! You are a den of vipers and thieves. I have determined to rout you out, and by the Eternal, (bringing his fist down on the table) I will rout you out!”

    Trad.

    Anch’io sono stato un attento osservatore delle azioni della Banca degli Stati Uniti. Ho avuto uomini che vi hanno osservato per lungo tempo, e sono convinto che voi avete utilizzato i fondi della banca per speculare sulle granaglie del paese. Quando vincevate, dividevate i profitti fra di voi, e quando perdevate, addebitavate alla banca. Voi mi dite che se io prendo i depositi dalla banca e annullo il suo statuto rovinerò 10.000 famiglie. Questo può essere vero, signori, ma questo è il vostro errore! Dovrei lasciarvi andare avanti, rovinerete 50.000 famiglie, e ciò sarebbe il mio errore! Voi siete un covo di vipere e ladri. Intendo scovarvi e, nel nome del Dio Eterno, (battendo il suo pugno sul tavolo) vi scoverò.

    Nun jaa fece , ma almeno c aveve l idee chiare.

  6. Burchiccio scrive:

    Altra persona con le idee chiare?
    Vabbe’ dira’ qualcuno era un generale e poi dittatore…
    Vero , ma e’stato anche il padre della moderna legislazione d ogni paese d europa.

    Napoleone Buonaparte Ramolino

    “Quando un governo dipende dai banchieri per il denaro, questi ultimi e non i capi del governo controllano la situazione, dato che la mano che dà è al di sopra della mano che riceve… Il denaro non ha madrepatria e i finanzieri non hanno patriottismo né decenza; il loro unico obiettivo è il profitto.”

    Ma ,diranno i piu’ pax socialisti, era uno (napoleone) che ha portato guerra per 20 anni in tutta europa!! e noi avemo sta’ bbella unione proprio per scongiurare tale evenienza.
    Ahhh ecco vabbe’ me so sbajato chiedo scusa.
    Famo na cosa, tanto co’ sta’ storia de fasse governa’ dar popolo attraverso rappresentanti eletti , amo visto che nun jaa famo ,lassamo fa’ e cose aaa ggente capace de fa’ torna’ li conti( loro).
    E noi ala fine ce bbasta che quanno se so’ ngrassati bene, ce buttino e briciole , tanto pe’ pote’ campa’….in pace( sociale)

    Ma nnatevene affanculo io a sto’ punto me bbutto pei boschi , me butto pei boschi, no come renzi che se butta su a boschi, che comunque un pensierino
    ……
    Che poi io so’ anche ggentleman e non andrei mai a ciaccolare e vantamme
    da unpolicallycorrect , co’ discorsi da osteria sulle donne tutte troie,
    Quella e’ roba da feltri, anzi… da renzi.

  7. Burchiccio scrive:

    Se de cazzaro te lo dice scanzi
    Se tratta d espressione raffinata
    Come se troia te lo dice renzi

    Sta cosa va’ ben bene ponderata
    L epiteti che uno dice all artri
    So’ cosa che va’ diversificata

    L educazione ha vari baricentri
    Famo n esempio , se la stessa cosa
    Te la dovesse di’ gustavo feltri

    Sarebbi di sicuro disgustosa
    Volgarita’ ce manifesterebbe
    Direbbimo de certo , come osa?

    Poi dice che uno se bbutta …pii bboschi…

  8. Uno di passaggio scrive:

    Nel frattempo qualcuno si è accorto che la Bce crea moneta comprando titoli di debito pubblico degli stati. Quanto serve 100 200 miliardi? Il governo stabilisce lo scostamento di bilancio, emana un decreto di spesa in deficit che poi viene approvato dal parlamento il tesoro istituisce asta di titoli di debito pubblico per l’ammontare stabilito, gli istituti finanziari partecipano alle aste comprano tutto, ma proprio tutto, la bce stampa moneta e compra i titoli dalle banche ne sterilizza il corso retrocede interessi ai rispettivi stati di competenza. Si chiama finanziamento monetario del debito, l’economia si riprende e il cerchio si chiude, a cosa serve recovery fund? Se la bce smettesse di comprare titoli il sistema salta subito e Auf wiedersehen.

    • Al-Mutanabbi scrive:

      Già, esattamente così. Ma il problema, vivendo nella dittatura iper-democratica europeota, sarà quando qualcuno ci dirà che siamo al 160×100 del rapporto debito-pille e ci chiederà qualche sacrificio, forse anche umano. E sei qualcuno protesta, la BCE – istituto privato – smetterà di comprare titoli, con spread a 600. E quindi ci immoleremo, perchè ce lo chiede l’Europa.

  9. Al-Mutanabbi scrive:

    Quando, nel capitolo ONANISMO, ad un certo punto ho letto “In settimana, nell’otium da zona arancione, ho ripreso in mano”… ho temuto il peggio.

    • Eretico scrive:

      Caro Simone,
      come ben sai, io leggo libri quasi solo in cartaceo, quindi LI prendo in mano, naturaliter; ammetto una parafilia, a tal proposito: mi piace a bestia odorarne la carta (nei pochi libri che ancora odorano)…

      L’eretico

  10. Enea scrive:

    Di sicuro questa tragica pandemia ha sollevato il velo dell’ombra dietro cui si nascondono quotidianamente certi imbecilli( tra cui di certamente anche io), che emergono dalla tastiera sui social, sui blog con la loro demenza. E mi preoccupa che nascosti dietro uno pseudonimo possano girare tra noi è influenzare le giovani menti magari trovando anche accoliti.
    Ma la cosa buffa è che ignoriamoo la ridicolaggine e lo sberleffo di chi legge.
    Vabbè, forse ci prendiamo troppo sul serio. Giochiamo a fare gli opinionisti da talk show, senza metterci la faccia però, altrimenti poi , a giro, ci riconoscano e ci ridono dietro.

    • Burchiccio scrive:

      Piccoluomo ,qualcuno la faccia ce l ha messa , in video( chieda ad Almuta ed al Raffa) e dal vivo in v.della Sapienza.
      Deve essere un non senese.
      Ovvero uno che non teme ne si cura del chiacchericcio,del ridicolo e delle eventuali risate.
      Se poi vuole anche il nome ,caro pavido,dato che l ho gia’ messo piu’ d una volta,rieccolo
      roberto pinzani.
      L indirizzo lo sa’ , quindi , pensi a descrivere se stesso e non generalizzi.

      • Enea scrive:

        Ma veramente non mi riferivo a lei! Ho avuto il piacere di leggerla, sentirla e vederla, anche se talvolta( anzi spesso) non ho condiviso le sue versioni.
        La megalomania fa brutti scherzi! Può trasformare una risorsa in un danno…ancora una volta il suo ego le fa perdere di vista il contenuto di alcuni interventi: lei vuole il proscenio da solista, e nella sua onniscenza, si guarda bene dal rimproverare solo qualcuno è lasciar correre le affermazioni deliranti, fuorviate e provocatorie di altri che fanno il medesimo gioco.
        Con questa precisazione egocentrica ( con annesso il solito carico di offese gratuite)si iscrive da solo di diritto alla categoria dalla quale io non la vedo inserito.
        Stia sereno, ci sono cose migliori di sentirsi sempre al centro dell’attenzione

  11. Vedo nero e basta scrive:

    Mi piace sempre di più questo blog, pareri molto stimolanti, condivisibili o meno, ma tutte le conclusioni portano solo a capire che l’Italia è, e sarà, una Repubblica, si, ma delle banane. Da dove si guarda gli opposti schieramenti, ci sono poche idee e molto confuse, nessuna visione politica decente. Triste, ma vero. Guariremo dal covid19, ma da questa classe politica sarà molto più difficile. Che tristezza dovere dipendere dalla Merkel e soci.

    • Enea scrive:

      Tranquillo blind, potremmo dipendere da orban e co., così starai meglio!

      • Vedo nero e basta scrive:

        Forse non hai capito che sperare nella Merkel, proprio contro tipi come Orban e soci, non è certamente dignitoso per un Paese sovrano. Politicamente vaghiamo nella nebbia più fitta.

  12. Roberto scrive:

    Vorrei chiedere agli estimatori di Orban cosa penserebbero se in Italia si arrestassero quelli che pubblicano notizie poco gradite al governo, come succede in Ungheria….ma la risposta già la conosco. Se lo facesse un governo a guida Salvini/Meloni le approverebbero con la solita giustificazione che è il popolo li ha votato e quindi difendono il popolo.
    Sono comunisti dentro fino all’osso.

    • Burchiccio scrive:

      Bravo
      fatti la domanda e datti la risposta, Marzullianamente.
      Ma se la risposta la conosci ,vuol dire che
      la risposta e’ dentro di te, ma… e’ quella sbajata, Guzzantianamente

      Ottimo, in quanti siete li dentro?
      Col lockdown non avrai comunque problemi di solitudunine.

      • Roberto scrive:

        invece di fare esercizi solitari mentali su chi sia io, perché non provi a darla tu la risposta giusta, tu che sei il detentore della verità, il verbo che chissà quale entità ultraterrena ha voluto donarci?

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