La domenica del villaggio: Shoah, coronavirus, Popolizio (e Bruco)
Appuntamento particolarmente denso, quello odierno della rubrica cultural domenicale del blog (in settimana, invece, scena muta: con tre eventi in Comunale, più la presentazione del mio libro alla Mondadori, era oggettivamente impossibile trovare il tempo di scrivere altro); si parte con la Giornata della Memoria (27 gennaio, dal 2000 in avanti), dando un’anticipazione di ciò che dirò domani nella Sala storica della Comunale; poi, una riflessione – tra attualità, Medicina e Letteratura – sul tremendo coronavirus; dopodiché, alcune pillole di saggezza scolastica, condensate da ciò che l’ex Preside Pirri e l’ex Provveditore Martinelli hanno detto alla presentazione de “Il professor Ugo Popolizio”.
Per finire, un paio di Ps di ordinanza; ed ora, tutti a vedere ciò che è accaduto in Emilia Romagna ed in Calabria, eh; comunque la si pensi e comunque si voti, certo più di un già importante appuntamento amministrativo di livello regionale.
GIORNATA DELLA MEMORIA: HITLER NON HA INVENTATO NIENTE (PURTROPPO)
Osservando il dipanarsi, in senso diacronico, dell’intreccio fra antisemitismo puro e antigiudaismo religioso (cristiano), riflettendo su passaggi poco noti (quantomeno rispetto ad altri), riprendendo in mano libri letti anni ed anni or sono (fra tutti, il magistrale “Ebrei in Europa – Dalla Peste nera all’emancipazione”, scritto per Laterza da Anna Foa), non si può che arrivare ad una conclusione, tutt’altro che consolatoria e rinfrancante: l’hitleriano Terzo Reich NON ha creato nulla di nuovo, con la Shoah, ha solo accelerato e forzato, in modo burocraticamente industriale, ciò che prima, per secoli, era già stato, era già accaduto. Nihil ex nihilo, scriveva Tito Lucrezio Caro nel suo “De rerum Natura”: niente viene dal niente.
Con una aggiunta (l’unica che lo spazio di questo pezzo ci consente di fare): le bugie, le odiose falsità, le spudorate menzogne propagandistiche rilanciate dalla propaganda goebbelsiana negli anni Trenta e Quaranta del Novecento (o, qualche decennio prima, dalla polizia segreta zarista), sono se possibile approssimate al ribasso, se comparate con quelle che, per secoli e secoli, sono girate nei confronti degli ebrei europei, artatamente create dall’antigiudaismo cristiano (anche luterano, sia ben chiaro).
Si prenda come esempio il tema della Peste nera: ebbene, ci furono anni, decenni, in cui si portò avanti l’abbinamento lebbra-ebreo (in Francia, nel 1321, 160 ebrei furono bruciati per “collusione con i lebbrosi”), dopodiché tutti gli ebrei in quanto tali furono espulsi dal Regno di Francia (per mero inciso, ad Avignone illo tempore c’erano i Papi…).
Correva l’anno 1348, ed arrivò per l’appunto la Peste nera: indovinate un po’ a chi si poteva dare la colpa di questo devastante flagello? Momento decisivo, questo del 1348 e seguenti: si arriva a costruire in modo sistematico – dopo qualche sporadico tentativo pregresso – l’immagine dell’ebreo non più solo deicida (antigiudaismo cristiano, inaugurato nel II secolo d.C.), ma anche figura bestiale, demoniaca, soprattutto pericolosa per la salute, al solo stargli accanto (l’ebreo avvelenatore di pozzi, dopo essere stato omicida di bambini e profanatore di ostie sacre). Cattedrali e colonne vengono “adornate” con scene aberranti di ebrei che si accoppiano a maiali, o cosette simili. Siamo in pieno Judensau (rappresentazioni deformate e grottesche degli ebrei): come ci indica il termine, il tutto nasce in Germania. Terra di pogrom antisemiti devastanti sin dal Basso Medioevo. Come detto, il tandem Goebbels-Hitler non ha davvero forgiato ex novo alcunchè, a livello di creazione di un immaginario che non definire radicatissimo sarebbe del tutto fuorviante.
Oggi, a sette secoli da questi eventi e a 75 anni dalla liberazione di Auschwitz (oggi Oswiecim), moltissimo è cambiato, soprattutto in Europa; la Chiesa ha avuto il suo Concilio e la “Nostra aetate”, ma il 15% degli italiani pare che ancora non creda – o non creda del tutto – alle versioni storicamente accertate della Shoah. E rigurgiti antisemiti – acuiti dalla cassa di risonanza del web – sono rifioriti in tutta Europa (specie in quella dell’Est), nonché negli States (in cui c’è un antisemitismo del tutto altro rispetto a quello europeo: domani se ne accennerà).
Usiamola dunque al meglio, questa Giornata della Memoria, per grandi e piccini: amareggia assai dirlo, ma ce n’è davvero bisogno…
CORONAVIRUS: LEGGETE IL DECAMERONE!
La situazione è ancora in piena, pienissima, evoluzione, ma è certa almeno una cosa: la faccenda del coronavirus è maledettamente seria, altrimenti non si potrebbe capire il perché di misure a dir poco estreme, mai adottate prima su megalopoli in doppia cifra, quanto a milioni di abitanti. Dobbiamo in modo paradossale ringraziare che la Cina sia una dispotica dittatura, abituata a controllare le vite delle persone: per contenere il virus – peraltro meno rischioso per la vita della Sars del 2003, dicono i virologi – questa è una gran bella notizia, anche se proprio la natura dittatoriale della Cina, verosimilmente, ha fatto tenere nascosto il problema per almeno una ventina di giorni, aggravandone la portata.
Nella cornice del suo capolavoro, Giovanni Boccaccio descrive con taglio antropologico la reazione dei fiorentini di fronte alle peste del 1348, anche sopra richiamata; in estrema sintesi, tre erano i comportamenti dei concittadini di Dante (che era morto da 27 anni): c’era chi sfidava la pandemia, facendo finta che non esistesse tout court; c’era chi viveva nel terrore, autorecludendosi in casa, nella speranza che questo fosse sufficiente; c’era infine chi riteneva che il comportamento migliore fosse quello improntato all’oraziano modus in rebus, la misura nelle cose che rende, in un caso come quello, senz’altro più prudenti, ma allo stesso tempo evita di rendere la propria casa un nuovo carcere.
In ogni caso, cerchiamo sempre di ragionare con le nostre testoline (ma di ragionare, per l’appunto!): per ora almeno, è statisticamente più facile che ci spari un cacciatore mentre camminiamo per un bosco in cerca di terpeni, rispetto al rischio di inoculare il virus cinese. Tanto per dire, eh…
L’ANGOLO DEL PROF: PIRRI-MARTINELLI SU UGO POPOLIZIO
Dopo l’ampio spazio più che doverosamente tributato alla Giornata della Memoria e al coronavirus, due paroline – al massimo tre – sulla terza presentazione senese de “Il professor Ugo Popolizio” (Effigi), tenutasi venerdì pomeriggio alla libreria Mondadori.
Cogliendo l’occasione per ringraziarle, hanno preso la parola due persone – di estrazione culturale e politica diversa -, le quali a livello di conoscenza della scuola hanno poco da invidiare a chiunque: l’ex Preside Sabrina Pirri (che è andata in pensione prima di quando avrebbe potuto, forse non a caso), e l’ex Provveditore Enzo Martinelli, che ha mietuto notevoli successi dirigenziali ben oltre il territorio senese, quando era in attività. Tralasciando gli svariati complimenti al libro (ha ragione il buon Simone Poli: li accogliamo ovviamente molto volentieri, i complimenti, ma ci creano anche un po’ di autentico imbarazzo), sono emersi spunti davvero stimolanti.
Par condicio, uno per parte; Sabrina Pirri ha ricordato un incontro con Edoardo Albinati, l’autore de “La scuola cattolica” del 2016 (da non confondere con Affinati, uno dei “donmilanisti fuori tempo massimo” che noi aborriamo con tutte le forze), il quale le ha parlato della sua esperienza come docente in un carcere, concludendo con una battuta (di Albinati), tanto amara quanto intrinsecamente da incorniciare: il cui succo è che in carcere non si insegna poi tanto male, visto non ci sono i genitori…
Enzo Martinelli, da par suo, ha squadernato davvero spunti su spunti; scegliamo, per meri motivi di spazio, quello sulla continuità didattica, elemento di forza purtroppo spesso penalizzato dalla geografia scolastica, specie in una Provincia dilatata come quella senese. Martinelli ha ricordato il caso di San Cascian dei bagni (ultima dimora di Giampaolo Pansa, per inciso), in cui – a causa della posizione come dire “defilata” del luogo – i ragazzi, sin dalle Elementari (Primaria), non riescono mai a trovare la succitata continuità, perché un docente da lì, appena può, scappa, a casa avvicinandosi (dalla pur splendida Cetona, lo facemmo anche noi, sic).
Non potendo cambiare le carte geografiche, forse si sarebbe potuto cambiare il modo di posizionare i docenti, no? In ogni caso, questo è solo uno dei problemi posti da Enzo Martinelli: degli altri, speriamo di trovare il modo di scrivere in futuro, a Zeus piacendo.
Ps 1 Serata davvero originale, ieri sera nel Bruco, ove è stata presentata al pubblico una bandiera brucaiola che giaceva da tempo nei sotterranei del Metropolitan museum di New York City, sezione armature per la precisione; la storia del ritrovamento è piuttosto complessa, e, magari, entreremo nei dettagli allorquando avremo lo spazio ed il tempo per farlo. Durante la cena, infatti, sono stati ripercorsi i vari passaggi che hanno portato al felice esito appena descritto.
Per ora, chapeau al Bruco, ed in particolare ai due autentici monument men senesi, vale a dire l’amico Francesco Tiravelli e lo scrittore (in lingua non italiana, però!) Dario Castagno. Senza l’attivismo entusiastico del primo ed i contatti targati USA del secondo, la bandiera in questione (con l’asta – di fine Seicento -, forse ancora più interessante della bandiera stessa, come detto da Giovanni Mazzini) sarebbe ancora nei sotterranei del Met: questo è poco, ma sicuro.
Ps 2 Oltre all’appuntamento di domani per la Giornata della Memoria (ore 17,30, Sala storica), la biblioteca Comunale – in attesa del nutrito programma di febbraio, in nuce – ospita mercoledì 29 gennaio (alle 17,30, as usual) un libro assai curioso, e di grande interesse cultural-letterario (purtroppo – è il caso di aggiungere – anche di perdurante attualità, stante il dramma sociale della ludopatia): “Vincasi per fortuna o per ingegno – Il gioco d’azzardo nella letteratura” (Progedit), curato dalla professoressa Simonetta Teucci; oltre al Presidente, lo presenteranno due italianiste di vaglia: Natascia Tonelli e Daniela Brogi. Un appuntamento che nasce da un testo che unisce due pregi: quello di fare conoscere meglio autori importanti della Letteratura internazionale, e quello di fare riflettere su una patologia comportamentale che porta letteralmente allo sfacelo famiglie intere.
Domani 27 gennaio a sentire all’Università la commemorazione de “La Giornata della Memoria” da parte del Dottor Sottile Giuliano Amato. Il suo sarà un ritorno da chi un tempo lo elessero deputato e con cui successivamente è stato molto ingrato. Sarà curiosa vedere l’accoglienza di questo personaggio da parte delle Autorità senesi e da parte del pubblico senese, chissà se qualcuno si ricorderà dei benefici da lui portati a Siena e lo ringrazierà con fischi o applausi. Chi vivrà vedrà.
le sardine !
ah no scusate….
Proprio le sardine, destinate a finire sott’olio e in scatola.
La frittata è fatta. Le votazioni regionali di ieri hanno dato una svolta importante nella politica nazionale. Se in Emilia Romagna è andata così vuol dire che mi sono sempre sbagliato sull’umore politico di molti italiani. Sono contenti così, siamo in democrazia, c’è poco da dire, vedremo come sarà il futuro. Se tutto andrà bene d’ora in poi come dicono i sinistrorsi, dato che l’orco mangiauomini Salvini è stato sminuito, ci guadagneremo tutti almeno spero. Una lezione di umiltà certamente gli ci voleva, ma io resto sempre dell’opinione che le sue idee non erano sbagliate, era il modo da fanfarone di come le presentava che lo hanno reso ostico a molti indecisi ex-grillini ed è stata la sconfitta. Presto ci saranno le elezioni regionali in Toscana, ma visto l’andazzo non mi faccio molte illusioni perché il centrosinistra perderà molti voti, ma non la maggioranza. E’ stata persa una grande occasione. Ultima riflessione balzana, ma spesso ci si indovina, nella vittoria dei sinistrorsi c’è anche lo zampino dell’inquilino del Vaticano sempre stato, a parole, dalla parte dell’accoglienza senza nessun limite. Quanti bravi parrocchiani hanno votato contro il demonio Salvini; prova ne fanno tutte le copertine di “Famiglia Cristiana” in cui varie volte veniva presentato come un personaggio negativo, demoniaco.
Comunque in Calabria il centro sinistra ha perso di parecchio, il progetto Riace è fallito, ma di questo la televisione di regime ha parlato molto poco.
Chiedo ausilio alla mia ormai scarsa memoria ma ricordo che tanti tanti anni fa, a catechismo, un sacerdote studioso della storia ebraica, padre Toti, ci raccontava che il popolo d’Israele era stato da sempre perseguitato da tutti i popoli con cui era entrato in contatto ben prima di Nabucodonosor; addirittura dagli Egizi che li avevano accolti come confratelli ma quasi subito messi in catene a costruire mattoni fino alla liberazione avvenuta da parte di Mosè.
Il sacerdote non si dimenticava mai di ripetere e ripetere e ripetere che dovevamo odiare gli Ebrei perché erano loro che avevano ammazzato Gesù.
E in effetti c’erano due Ebrei in classe con me alle medie e non è che fossero visti di buon occhio.
Io non sono nato razzista ma lo sono diventato – da giovane e senza esagerazioni – in quanto in parrocchia prima, al cinema poi “sporco negro, sporco muso giallo, sporco muso rosso, sporco muso nero, sporco mangia patate” e così via.
In casa mia non erano razzisti ma tutti anticomunisti e quello invece mi è rimasto. Sono anticomunista a tal punto che mi sono dato molto daffare per le elezioni di un anno e mezzo fa.
Non per mandare al Comune il De mossi, che a malapena conoscevo, ma per cercare di mandare a casa tutti quelli con la tessera del PD in tasca.
E m’è riuscito, non ero solo, ma ci siamo riusciti.
E seddiovole per altri 3 anni e mezzo con quella tessera ci si puliscono …
Hai ragione, ci siamo liberati di quel branco di ipocriti buonisti, incapaci e millantatori. Purtroppo in certe zone a nord della nostra regione ancora credono alla favola del buon governo di sinistra. Un tempo potevano avere anche ragione, era gente onesta -illusa dal paradiso sovietico, ma onesta- ora è diventato solo un alibi, sono troppo cambiati e non sono nemmeno più degni di chiamarsi di sinistra. Comunque tornando a Sienina nostra la nuova amministrazione non deve perdere quest’occasione e si dia da fare perché ancora ci sono tante cose in sospeso e “quelli” sono sempre col fucile puntato a criticare. Un’iniziativa molto facile da fare e positiva la potrei suggerire: sarebbe l’ora di mettere a posto la pavimentazione asfaltata della nostra disastrata Stazione, specialmente dove c’è la fermata dei bus urbani; non sembra una cosa molto costosa, ma di sicuro con un ottimo ritorno di immagine per l’amministrazione comunale. E’ una piccola cosa, ce ne sono altre più importanti, ma sarebbe un bel ritorno di immagine per Siena anche con i turisti che arrivano col treno per visitarla.
Tutto chiaro Cacaccia, il prete studioso ti ha insegnato ad odiare gli ebrei perché hanno ammazzato Gesù, i bolscevichi perché mangiano i bambini, e i piddini perché si vestono da comunisti.
“Non potendo cambiare le carte geografiche, forse si sarebbe potuto cambiare il modo di posizionare i docenti, no?” scrive l’eretico, ma che vuol dire? il ,pendolarismo non potrebbe essere del tutto abolito…. gli insegnanti,credo a differenza di altri pubblici impiegati che hanno l’obbligo di permanere nell’ufficio un certo numero di anni prima di poter fare domanda di trasferimento, appena nominati ed insediati in una cattedra pensano gia’ a come fare domanda di trasferimento per l’anno successivo, a quanto punteggio hanno nella graduatoria dei trasferimenti, quante probabilita ‘ ecc cosi’ se un insegnante si rende conto che l’anno successivo avra’ altissime probabilita’ di essere trasferito in sede piu’ gradita, quanto pensate che gliene freghi della classe che pro tempore ha sottomano e dei malcapitati alunni di cui dovra’ costruire un percorso educativo? e dei malcapitati genitori che gli chiedono : ma l’anno prossimo lei ci sara’ ancora? siiii (col cavolo!) cosi’ stando le cose, se si vuole garantire un po’ di continuita’ educativa, la cosa piu’ semplice sarebbe una legge che stabilisca l’obbligo di permanere nella stessa cattedra almeno due-tre anni….ma non verra’ fatta ,i docenti ci tengono troppo alla loro estrema mobilita’, sono gli alunni che devono adattarsi ai caroselli di insegnanti, e poi e’ piu’ eccitante trovarsi ogni anno con un docente nuovo che non ti conosce per nulla …..
Cara “Mah…boh”,
il problema sussiste, eccome; ma a parte il fatto che un bravo docente dovrebbe pensare solo a fare il meglio con la sua classe anche senza prospettiva di continuità didattica, mi risulta che ora, dopo un trasferimento, l’obbligo dei 3 anni ci sia.
Ne approfitto per segnalare, magno cum gaudio, il bel successo dell’incontro in Comunale sulla Giornata della Memoria, introdotta dal Sindaco De Mossi: 50 minuti di densa relazione dello scrivente (in tv su Siena Tv alle 23,30 e domani alle 16,30).
L’eretico
All’ evento da te segnalato organizzato dalla Biblioteca sulla Giornata della memoria, fa da contraltare quello organizzato dall’ università di Siena con l’invito, a mio avviso inappropriato, come relatore del sig. Giuliano Amato.
Ma sto pensiero deve essere plurale o dobbiamo arrivare ad un nuovo pensiero unico di segno opposto?
Cosa propone un Daspo per chi è sospettato di essere complice della rovina del monte dei paschi? Così ci tocca svuotare mezza città, compresi i banchi della maggioranza in consiglio comunale.
AB
Damnatio memoriiae, altro che daspo ! Non so quanti anni lei abbia, ma chi ha vissuto la Siena degli anni 60/70/80 solo questo può chiedere per i distruttori. Se qualcuno di questi siede tra i banchi della maggioranza, magari mi faccia i nomi, anche per loro, non ho preclusioni…..
Non l’ho vissuta che dal ‘96, ma i distruttori mi pare che siano arrivati parecchio dopo gli anni 60, 70 e 80…
pare che l’obbligo riguardi solo i nuovi assunti e da particolari graduatorie, mentre negli altri settori del pubblico impiego sussiste da anni…il bravo docente fara’ pure il meglio ma non puo’
nascondere a se stesso che i risultati educativi, cioe’ indurre negli alunni sviluppo e maturazione mentale, sono processi delicati e non comprimibili nei tempi che fanno comodo a lui ed alle sue esigenze di mobilita’ di sede..
Segnalo che, a cura del Club UNESCO di Siena e Amministrazione Comunale, il Centro Sportivo dell’Acquacalda venne nel 1995 dedicato ad Anna Frank. Un pannello messo all’inizio della stradina che porta alle piscine indica il riconoscimento:
“….per ricordare, nei posti frequentati prevalentemente da giovani, le vittime di tutte le persecuzioni; per non dimenticare che ancor oggi tocca ad ognuno di noi prodigarsi, nel piccolo o nel grande che gli compete, affinché i diritti fondamentali delle persone, così apparentemente semplici ma così crudelmente disattesi in tante parti del mondo, trovino infine la loro piena attuazione”.
Segnalo inoltre che il campo di sterminio Polacco di Auschwwitz è nella Lista del Patrimonio del mondo dell’UNESCO, così come l’isola di Goré (Senegal), l’isola degli schiavi, e il Memoriale della Pace a Hiroshima (Giappone).
A Siena il 28 giugno 1799 un gruppo di facinorosi provenienti da Arezzo, li chiamavano i “Viva Maria”, entrarono in Siena e, appoggiati dalle truppe locali, presero una ventina di ebrei e li bruciarono in Piazza del Campo.
Anche Siena è patrimonio del mondo dell’UNESCO, organizzazione che ha nella pace la sua ragione di essere. Se nelle scuole verrà inserita l’ora di educazione civica, forse sarebbe il caso di divulgare quanto più possibile anche la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo. C’è il testo semplificato adatto per gli scolaretti e la bellissima versione poetica, opera del prof. Roberto Gagliardi.
Riguardo al triste episodio del 1799 ho letto che i senesi, sempre stati in buoni rapporti con la comunità ebraica, stavolta non poterono fare nulla perché erano in numero nettamente inferiore ai “Viva Maria” ed ebbero paura di una loro reazione. E’ stato uno dei pochi punti neri dei rapporti tra senesi e comunità ebraica senese. Durante l’occupazione nazista ci fu un riscatto morale perché molti senesi, a loro rischio e pericolo di vita, riuscirono a nascondere e salvare molti ebrei dalla deportazione. Una nota lieta nella tristezza dei fatti del 1799 è quella che da allora nacque la storia del “rospo” poiché alcuni componenti della masnada dei “Viva Maria” erano chianini aretini appartenenti alla classe più arretrata, bigotta ed ignorante e si narra che confusero un rospo per un uccello da cui conclusero dicendo:”cantere non vuol cantere, volere non vuol volere buttalo nel pantene”. Storia sempre rifiutata dagli aretini, ma ormai è storia consolidata tanto che gli aretini notoriamente sono chiamati “rospi”. Ce ne sarebbe un’altra storiella sui “simpatici” vicini sempre dello stesso periodo, ma mi fermo qui.
Dopo la Giornata della Memoria raccomando quella dell’Alzheimer.
E a seguire la giornata della demenza senile( anche precoce)!
Nella quale ci di loro tranquillamente anche io
per tutti quei comunisti (so’ noioso eh !) che vogliono conoscere la situazione dell’aria a Siena posso tranquillamente rispondere di non preoccuparsi più che tanto, anzi, perché dalla fine di Giugno del 2018 si respira, a Siena, un’aria parecchio più pulita.
Ave
Hai perfettamente ragione.
Arieccoli, ormai recitate in uno sketch. I Totò e Peppino delle lastre. Viva Maria, viva De Mossi, viva il parroco (razzista, ma speriamo non pedofilo). Abbasso i comunisti, abbasso i sinistri, i buonisti e i millantatori. L’unica aria fresca che vi meritavate era quella di Carlo Conti , insieme a Mario il Bagnino e al barbiere Gino della Marta. Il vostro giorno è il 21 settembre, l’autunno della ragione. Come diceva Torquato il pensionato: “possino ammazza!!!”
A parte che nessuno ha glorificato il “Viva Maria”, ma l’aria che molti vorrebbero respirare di nuovo purtroppo è tornata a impestare la nazione. da quando c’è questo pseudo governo, PD/M5S/imbucati ex Pd, gli sbarchi sono moltiplicati (+500%) con prospettive di sicurezza sempre più negative. Ai cari e simpatici emilioromagnoli vorrei sapere cosa diranno, quando per esempio, all’assegnazione delle case popolari si troveranno indietro nelle graduatorie a favore di famiglie “ospiti” arrivate da lontano. Bella la solidarietà, ma in Italia non ce la possiamo più permettere. Pensiamo ai disoccupati, cassaintegrati, i numerosi terremotati che ancora abitano in scomode abitazioni e via dicendo. Insomma siamo sempre ai soliti discorsi, vogliono la guerra tra poveri e la sinistra finora ha dimostrato di andare incontro al popolo, certo, ma con lo schiacciasassi. Si illudono che i migranti saranno un serbatoio di voti, ma questo sono molti più razzisti di noi e di idee arretrate principalmente nella condizione femminile. A tale proposito, anche le femministe, che urlano tanto al femminicidio ed emancipazione femminile nella società moderna, non le ho mai viste protestare contro chi nei loro Paesi, per una religione assurda e disumana, tratta le donne come schiave.
Ecco un altro bell’esempio, è lei, in combutta al pare simpaticissimo cacaccia, ad essere un (luogo)comunista!
Sull’opportunità di ricordare-
“E’ tempo che gli italiani si proclamino francamente razzisti”- Il Gran Consiglio del Fascismo dichiara l’attualità di una coscienza razziale” Alle scuole di qualsiasi ordine e grado non potranno essere iscritti alunni di razza ebraica”. Questo imponeva il proclama. Con quel che seguì….
POCHI anni fa in Europa circolava una lettera che invitava a emarginare tutti i Docenti universitari di religione ebraica, con tanto di lista indicativa di nome e cognome. Se a qualcuno interessa la vicenda può trovare materiale in RETE, ora non mi va di fare la ricerca. Ritengo peraltro che sia opportuno notare che a protestare furono ben pochi, a Siena una persona nota il prof.Mario Ascheri.
Siccome la cosa ebbe parecchia risonanza, io se fossi stata presente alla conferenza tenuta dal prof. Giuliano Amato, un commento su questa vergogna gliela avrei fatta.
“E’ necessario far sapere specialmente ai giovani il progetto di persecuzione e sterminio del popolo ebraico, iniziato con le Leggi emanate da Hitler nel 1933 alle quali aderì poi nel 1938 il Governo Italiano e attuate con particolare zelo dal ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Bottai, che fece cacciare da tutte le scuole, dall’asilo all’università, insegnanti ed alunni ebrei”.
VIVA MARIA : sempre se non ricordo male, mi sembra che vicino a Siena venga ogni tanto ricordato con simpatia tale movimento. Ma so poco al riguardo, spero solo che alla fine non gli venga intitolata qualche strada.
Il libro “A.24029” di Alba Valex Capozzi, riporta la storia degli ebrei senesi durante l’ultima guerra. In effetti i senesi aiutarono per quanto poterono.
Gli episodi di razzismo in Europa, e non solo, sono frequentissimi.
Si sa come incomincia, non si sa come può andare a finire.
Cara Giovanna,
hai perfettamente ragione: il “W Maria” viene – almeno implicitamente – glorificato ogni anno, in settembre, in quel di Staggia senese. Ne abbiamo già scritto, e credo che ne scriveremo ancora. Almeno lì, le sardine senesi potrebbero intervenire, no?
L’eretico
Caro bruttini,
La conosco, non ricambiato, dai tempi della Silog!
Francamente i miei ricordi sono di ùna persona effervescente, festosa e pragmatica. Non ci riconosco il lato rancoroso,con sfumature nere ereditate dallo( sciocco) prete scolastico( che ometteva di dire o forse ignorava che anche Gesù fosse ebreo!).
Ho ancora in mente una euforica cena coi suoi contradaioli approdata in piazza con lei mattatore con in su la testa ùn tovagliolo guisa di pirata!
Non so dove veda i comunisti…o dove li avesse mai visti….specie a Siena!!
Si è preoccupato, e si preoccupa x la sponda sbagliata: penso che meritino attenzione atteggiamenti squadristi, odiatori e biliosi, che trascinano la società verso un crinale antidemocratico e asociale.
Francamente richiamero’ alla mia memoria il cacaccia cHe ho conosciuto, in luogo di quello cHe leggo .
C’è il vino( bono) che invecchia bene…e quello (da poco) che inacidisce….
x giacobbe
se la gente firmasse con nome e cognome potrei anche rispondere.
Ah, quasi scordavo….
Caro A2bruttini, sia sereno, non sono comunista né lo sono mai stato! Cerco di ragionare con la mia testa e non con i precetti di un prelato indegno della tonaca!
I suoi incubi sui comunisti glieli avranno indottrinati , perché nei miei 48 anni a siena( su 48) di comunisti ne ho visti pochissimi( a parole) e sempre fuori dai giochi e nessuno ( nei fatti) !
Alcuni siedono oggi su poltrone comunali o su partecipate….
Riguardo a Ilaria di Siena, sembrerebbe che lei non riconosca il marcio, talmente …..e’ offuscato!
Onore alla delegazione di fi per la visita in sinagoga: bravo al selvaiolo( ma quanti so’?) Lore’!
Due considerazioni:
1. Non era imbarazzato per gli alleati con cui è a braccetto?
2. Si smaschera ‘ dalle frange estremiste della destra cittadina( guadagnandone in termini di voti e di onorabilità.?
….Un israelita aveva inteso dire che la chiesa salvava.Con questo intendimento erasi ricoverato in quella ove si venera la Ma donna di Provenzano.Il custode,certo Giovannelli,avvedutosi della presenza di quell’infelice,lo discacciava,e sul limitare stesso della chiesa veniva ucciso.Altro Disgraziato tornava dal Monte di pietà,frettoloso,tremante,incertodella sorte della sua famiglia,quando,giuntopresso le scale della chiesa di S.Martino,venivamiseramente ucciso sotto gli occhi della moglie.Essa,vedendo cadere l’uomo del suo cuore,sopra di lui coll’idea forse di salvarlo dai fieri colpi disperatamente si gettava e sul cadavere stesso del marito veniva ucciso.E,siccome era di sette mesi incinta,con la madre spiravapure il feto nell’intero materno,visibilmente agitato all’esterno dalle interne pulsazioni.Un certo Ammannati fu l’uomo capace di questo delitto.Egli era servente in un convento di cappuccini presso Lucignano,finché visse fu soprannominato Bestia.
Fu invasa la sinagoga,e quivi senza alcun rispetto al tempio,non so se per disprezzo,maferocia sicuramente,furono uccisi quelli o che pregavano o che cercavano un asilo in luogo reputato inviolabile.
In mezzo all’ebbrezza di un popolo inferocito bruciavano gli avanzi dell’albero di quella effimera libertà portata dai francesi.Pear raffinatezza di crudeltà si pensò di gettare su quel fuoco ardente gli ebrei.Tredici furono le vittime…
Alcuni già morti,altri erano semivivi quando furono gettati nelle fiamme,ed era orribile a vedersi siccome l’istinto della natura si ridestava in questi ultimi,così per salvarsi facevano sforzi straordinari:allora venivano rigettati sulle fiamme colle forche dagli attizzatori del fuoco,che,quasi demoni sbucati dalla bolgia infernale,su quelle crudeltà scherzavano ed inferocivano….
Mentre infieriva quell’orribile scempio,alcuni onesti cittadini erano corsi all’arcivescovado.Essi scongiurarono l’arcivescovo Zondadari a volersi ammantare delle vesti sacerdotali per recarsi al Ghetto col Sacramento venerabile….
Chi lo crederebbe?fu ad essi freddamente risposto:”Furor popoli furor Dei””,e si lasciò correre e consumare i delitti impunemente…..
Da Siena tra settecento e ottocento negli annali senesi di Vincenzo Bonsignori a cura di Lorenzo Maccari,Edizioni Cantagalli.
Quanto sopra raccontato accadeva a Siena a partire dal 28 giugno 1799 al grido di Viva Maria ….
Hitler e Mussolini sono venuti dopo….
Caro Giaguaro,
è esattamente questo il senso della mia conferenza del 27 gennaio in Comunale: a parte l’industrializzazione sistematica dello sterminio (ed una accentuazione del lato biologico, alla Rosenberg, del razzismo), Hitler non ha creato ex novo assolutamente alcunché, con la Shoah. Grazie del contributo, quindi.
L’eretico
http://moked.it/blog/2017/05/04/arezzo-la-mozione-della-vergogna-un-luogo-onorare-viva-maria/
2017 exploit del leghista aretino egiziano andreani, dice l egizio andreani
che nel 1799 non furon gli aretini ad arrostire vivi 13 ebrei nel campo
a sienina.
Anzi dice (lui) che gli aretini vivamarioti cercarono d intercedere e furono invece i locali boncitti gli artefici del fattaccio.
Dice (lui) d avere ampia documentazione storica.
E dice che l aretini voglion bene alla madonna e basta , e che voi v approfittaste della sommossa pe’ fa’ razzia e troiaio.
Sicche’ Vedo nero fai poco lo splendido.
E dunque quale sarebbe il messaggio?
Ero assente alla comunale, potreste esperire il significato del post( giaguaro ) e della conferenza( eretico)?
Caro Stefano, scusa ma non ho capito cosa dovrei esperire…gli assenti hanno sempre torto: in ogni caso, qualche cosa ho anticipato sul blog, per l’appunto, e c’è l’integrale di Siena Tv (almeno spero, visto che è andata in onda la sera stessa: non ho controllato per mancanza di tempo).
A Manunta: che i “vivamariani” aretini abbiano provato a salvare gli ebrei senesi, mi sembra credibile al pari delle apparizioni mariane a Medjugorje…
L’eretico
Osservazione da fare ,in caso, all egizio legaiolo aretino, autore dell articolo linkato.
Aggiungo caro il mi “boncitto” e difensore dei boncitti ( presunti) che nel 1799 i vivamaria aretini vennero in trasferta anche a firenze, dove la popolazione( e l arcivescovo) invece di cacarsi nelle brache in senesota style e dargli mano, non permisero violenze sulla comunita’ ebraica.
Ma te e vedo nero continuate pure a raccontare che voi siete boncitti e che fu tutta colpa degli aretini. Semmai
https://www.ilgiornale.it/news/cronache/toh-i-negazionisti-shoah-votano-soprattutto-sinistra-1819324.html
Fresca fresca studio eurispes, il negazionismo non solo e’ ubiquitario destra/sinistra/5s ma addirittura tra le tre categorie di decerebrati,
vede le ultime due citate in testa alla classifica .
Ps. i negazionisti passano dal 2,7% del 2004
al 15,6% del 2020
Dati eurispes.
Caro Manunta, scusa ma nella tua foga polemica perdi qualche volta di vista il pallino: ti sembra che io abbia voluto difendere i “boncitti” sanfedisti senesi del 1799? Ti sembro il tipo, per dirla tutta? Boh…
L’eretico
L’ episodio avvenne circa due secoli fa e l’arcivescovo non ci fece una bella figura: ebbe semplicemente e umanamente paura.
La nota Lista contro i docenti universitari di religione ebraica, qualche anno fa.
Forse mi sbaglio, ma non mi sembra che ci sia stata una levata di scudi generale a Siena, o in altri posti. Anche l’indifferenza è una colpa.
Governo Italiano, 1938:
..”E’ tempo che gli italiani si proclamino francamente razzisti. Alle scuole di ogni ordine e grado non potranno essere iscritti alunni di razza ebraica”…….
In quanto al gruppo di Staggia che ha promosso un’associazione col nome citato, io, dati i tempi, ne faccio solo una questione di buon gusto e opportunismo.
Un’occhiata al loro “programma di intenti” la darà chi ha i titoli e il dovere di farlo.
Chiudo con una proposta concreta, com’è mia norma di vita fare:
Che nella biblioteca pubblica si faccia un “Osservatorio sui diritti umani”, prendendo spunto da quello nazionale che si è formato con a capo la signora Segre.
provo ad aiutare Stefano(che tarda a comprendere):
“A di 29 Agosto 1944
Dopo un lungo silenzio,prescindendo da ogni commento che potrebbe essere superfluo,perché giudicato allarmismo,da parte di coloro che con l’intervento degli Stati Uniti,vedono tutto roseo,non è fuor di luogo il dire che Siena ha ripreso il suo aspetto sereno e tranquillo.Però,mentre gli scalmanati,che solo per iscopo d’arrivismo,mirano a salire sul nuovo piedistallo politico,facendosi propugnatori del comunismo e del suo fondatore Carlo Marx,ormai in venerazione,parallelamente al CRISTO,ISRAELITA PUR ESSO ( ORRIBILE BESTEMMIA detta anche dai democratici cristiani)…..”
Dal diario di un parroco di una comunità cittadina.
Diario tenuto ininterrottamente dal 1919 fino al 1957, anno della sua morte.Pagine bellissime,tutte scritte a mano!.
E’ piu’chiaro quanto SONO PROFONDE le radici dell’antisemitismo e suoi derivati tragici che anche oggi,dopo il Concilio,tardano a scomparire dal cervello di molti italiani?( quelle dell’anticomunismo fanno parte della lotta politica).
Grazie giaguaro!
Avevo sospettato che l’antisemitismo venisse da lontano….speravo che qualcuno potesse avanzare delle ipotesi sul perché persiste(epistemiologicamente) e come potersene emancipare.
È un piacere epistolare con persone che ti arricchiscono.
Grazie ancora!
E grazie anche all’eretico…ho seguito in tv la conferenza che mi ha aperto gli occhi…
Davvero sensazionale la scoperta che l’antisemitismo ha radici che perdono nei secoli. Ma chi l’avrebbe mai detto! E con questo? Vogliamo dire che fa parte della nostra cultura? Mi associo ai dubbi di Stefano.
Strano, sì registra nel modo di esprimersi di alcuni anticomunisti, gli stessi toni e gli stessi apostrofi che usavano i comunisti!con in più una pennellata di razzismo, e di egocentrismo da ventennio!
Che siano un ibrido tra quello che volevano essere e quello che tanto temono di esser diventati senza volerlo ammettere?