La domenica del villaggio: zanzare, Raitre, Serra
Dopo la puntata, quasi monografica, dedicata al libro ereticale “Il professor Ugo Popolizio” (davvero partecipatissima la presentazione alla libreria Senese, lo scorso giovedì), si torna questa domenica al consueto format dell’appuntamento culturale del blog, con gli abituali due piatti forti, conditi dalla rubrichetta scolastica, il tutto guarnito da Ps di svariata umanità, as usual.
Domenica essendo (e pre-natalizia, wow), buona lettura a tutti!
LE ZANZARE, ERRORE DEL CREATORE?
Chi scrive, l’aveva sempre pensato, ma ora arriva un libro ben documentato – purtroppo non ancora tradotto in Italiano, ma ben recensito da Arnaldo Benini sul domenicale del Sole 24 ore dell’8 dicembre -, che conferma in pieno questa mia suggestione: “a differenza di altri insetti, le zanzare non favoriscono l’impollinazione. Il loro unico scopo ecologico sembra essere la trasmissione di agenti patogeni, in particolare la malaria”.
“The mosquito. A human history of our deadliest predator”, di T.C. Winegard (Dutton, pagg. 485), di ciò tratta. Ancora oggi, muoiono nel mondo più di 800mila persone all’anno (più degli italiani periti nel corso di tutta quanta la Grande Guerra, per dire). E queste bestiacce – le anofele in particolare – non sono estirpabili in nessun modo: si adattano, capolavori biologici di sopravvivenza, ad ogni cambiamento imposto dall’essere umano.
Neanche con il DDT – al netto di tutte le complicanze accessorie – siamo riusciti a debellarle, neanche con le quantità enormi vergate da americani ed inglesi durante la loro risalita post Operazione Husky: a sterminarle, riuscirono, ma non a debellare la specie. Scrive Winegard che, nei loro fossili, c’è financo traccia di dinosauri (!); e pare che il dialetto romagnolo sia l’unico prelatino in zona, perché né i Longobardi né i Franchi osarono avventurarsi nelle zone più infestate del ferrarese e del ravennate. Si potrebbe continuare, e per non poco.
Per contrastare (goffamente) sir Charles Darwin, gli evangelici – e non solo – provano da anni, negli States, a farsi paladini dell’Intelligent design: ecco, chissà che cosa potrebbero argomentare, a proposito dei mosquitos?
RAITRE: POCHI SOLDI, TANTE IDEE
Esattamente 40 anni fa, a Rai uno e due si aggiungeva Rai tre; la politica della Prima Repubblica la assegnò in quota Pci (e ci sarebbe un lungo discorso da fare, ma non stasera, a tal proposito). Comunque la si pensi, però, il terzo canale della Rai si è sempre contraddistinto per una caratteristica tutta sua: pochi soldi (rispetto soprattutto all’ammiraglia Raiuno), tante idee, originali e spesso di assoluta qualità. Grazie ad Angelo Guglielmi e non solo.
Si pensi a “Blob”, di Ghezzi e Giusti; si pensi alla comicità della allora “Tv delle ragazze”, tornata in auge da poche settimane; si faccia riferimento a programmi cult sulla Giustizia (“Un giorno in Pretura”, in onda anche stasera), che fecero vedere al grande pubblico, per la primissima volta, come funzioni in concreto un Processo. Oppure un programma antesignano – e di levatura decisamente superiore – dei tanti sulla Giustizia-spettacolo, di cui siamo purtroppo pieni: quel “Telefono giallo”, condotto da Corrado Augias, che ricostruiva nel dettaglio delitti famosi (mi sovviene Via Poma, ed anche l’Olgiata, per restare a Roma), con competenza e senza teatrini e gusto del morboso.
Sandro Curzi, vecchio comunista con pipa annessa, ha diretto per anni il Tg 3 (che Ferrara chiamava “Telekabul”: ma gli afghani non erano anticomunisti fino al midollo, invasi proprio nel 1979 dall’Armata rossa?); non nascondeva la fede politica, e sapeva fare il suo mestiere, Sandro Curzi. Raitre ha lanciato il primo Chiambretti (guastatore irresistibile, illo tempore), e talenti come Gloria de Antoni, per citarne ancora un paio. Nel tempo si è omologata? Un pochino certo sì, ma ha messo sì tanto fieno in cascina fra gli Ottanta ed i Novanta, da potersi permettere di vivere di rendita: purché non se ne approfitti troppo, si capisce…
L’ANGOLO DEL PROF: MICHELE SERRA E LA FATICA
Rispondendo ad una lettera di un lettore fiorentino (David Mugnai), nella sua rubrica sullo scorso Venerdì di Repubblica, Michele Serra ha vergato un incisivo, e del tutto condivisibile, elogio della fatica legata alla scuola e all’apprendimento (tema molto gramsciano, qualche attento lettore del blog ricorderà); cito giusto un piccolo passaggio: “Nessun risultato si ottiene senza spendere qualcosa di sé, nessuna tecnologia potrà mai sollevarci dalla fatica di pensare” (stoccata contro la didattica digitale, e vai…). Che oggi la fatica – nella scuola e nella società – sia vista come cosa arcaica e desueta, è cosa da sottoscrivere (tra l’altro, in un contesto in cui in molti lavori si fatica più di prima, all’insegna della precarietà).
Peccato davvero per il passaggio in cui, invece, Serra mostra fastidio per gli attacchi al Sessantotto come “motore primo” della attuale tregenda scolastica (“chiamare in causa il solito Sessantotto, capro espiatorio perfetto, per avere abolito il merito”): dare la colpa al ’68 per l’abolizione del merito è in effetti diventato un luogo comune, certo. Ma la questione è la seguente: è cosa corretta, o meno, vedere in quella temperie il primo passaggio verso l’attuale suicidio del merito scolastico? A nostro parere, assolutamente sì, e dunque ben venga il luogo comune, contro il sempre in agguato conformismo dell’anticonformismo.
Postillina: il Ministro Fioramonti aveva detto Urbi et orbi che se non avesse raccattato tre miliardi di finanziamenti per Scuola ed Università, si sarebbe dimesso; voi, nella Finanziaria, avete forse trovato traccia dei succitati 3 miliardi?
Ps 1 Danny Aiello, volto noto del cinema americano, ci ha lasciati ad 86 anni; vari ruoli da comprimario (“Il Padrino II”, “Stregata dalla luna”, “Lèon”), ma soprattutto una caratterizzazione straordinaria del pizzaiolo italo-americano, dotato di mazza da baseball per ogni evenienza, in “Fà la cosa giusta” (“Do the right thing”, di Spike Lee, 1989), uno di quei film che lo scrivente ha guardato due volte di seguito, senza soluzione di continuità. Detto questo, detto tutto.
Ps 2 Appuntamenti in Comunale per la settimana ineunte: domani, lectio magistralis dell’ambasciatore (e saggista, nonché penna del Corriere della sera) Sergio Romano, sull’Europa dalla caduta del Muro ad oggi; martedì invece abbiamo da celebrare i 50 anni dall’allunaggio, con Alessandro Marchini, dell’Osservatorio astronomico senese, e lo scrivente che contestualizza dal punto di vista storico; giovedì, grande appuntamento (c’è anche l’augusto padre, con Giovanni Mazzini ed Ettore Pellegrini) per celebrare degnamente i 500 anni dalla nascita di Cosimo dei Medici, con il contributo della Regione Toscana.
Eretico sentire parlare male del ’68 è per me una musica. Lo considero la fonte malefica di tutti i mali della scuola attuale. Sono d’accordo con te sulla conduzione di RAI3, anch’io la guardavo e la guardo ancora. Curzi pur con i suoi difetti di comunista un po’ ortodosso è stato un ottimo direttore della rete. Attualmente guardo “Gli Stati Generali” che trovo interessante anche se un po’ di parte, ma bisogna anche sentire le altre campane per avere un’idea globale della situazione politica italiana. Complimenti per la tua conduzione della Comunale, veramente ricca di interessanti iniziative culturali. Concludo con una considerazione fuori argomento: ma ancora gira e fa danni quella persona ex Banca 121, ex Bmps, ex Deutsche Bank, ex Unicredit ed infine ora nella disastrata Banca Popolare di Bari? Dove è passato questo individuo sono nati sempre gravi problemi finanziari, un Attila della finanza. Che, poverino, sia un po’ jettatore oppure qualcosa di peggio? Lo chiederei ai tanti sinistrorsi, a cominciare dal signor D’Alema, di cui questa persona era amato pupillo. E pensare che nel passato ha avuto diversi riconoscimenti dai media come “banchiere dell’anno”.
Caro ex montepaschino , mi meraviglio che tu ti meravigli, dopo 35 anni di onorata carriera nel sistema bancario, mi viene il legittimo sospetto che in quei 35 anni tu sia stato sordo/cieco, e che l attuale veder nero dipenda dalla trentennale disabitudine all uso della vista.
Ascolta un po’ questa .
https://www.fanpage.it/economia/banca-popolare-di-bari-laudio-shock-che-rivela-come-funziona-il-sistema-bancario-italiano/
registrazione di una riunione tra dirigenti e manager della banca in questione.
Parla proprio la personcina che guido’ rocca salimbeni per qualche annetto, l ex 121 ecc. ecc.
Comunque stai sereno,caro vedo nero, la popolare di bari e l italia intiera saran salvate ,pare ci voglia pensare l eroico capitano salvini(nome omen)
https://www.lastampa.it/politica/2019/12/14/news/popolare-di-bari-l-appello-di-salvini-serve-un-comitato-di-salvezza-nazionale-1.38210105
O meglio salvini chiede che ci pensi indovina un po’ chi??
Draghi ,posto alla guida di un auspicato governo di salvezza nazionale,
un resuscitato e novello pentapartito ,lega,forza italia,leu,italia viva,m5s
cinque partiti per cinque salvifiche priorita’ ,con l ormai ubiquitaria
centralita’ governativa del m5s.
Ovvero cinque alla terza=125…volte annassero affan..o tutti.
Che ci sia lo zampone del neosuocero e neoconsigliori del capitone,ex politico , ex banchiere di provato successo e noto esperto di patti di salvezza nazionale,in tale estemporanea sortita?
Pare di intravederne lo stile e la manona da ex macellaio.
Ormai ogni grottesca fantasia da sceneggiatore di commedie all italiana
pare venga sorpassata in curva dall’ attuale realta’ dei nuovi mostri della politica/economia italica.
Toccherebbe assemblare due/tre titoli del grande Risi per dare una pallida
idea della situazione reale.
Per il Raffa ,novello nume della cultura sanese, due titoli
a confronto per una improbabile seratina alla biblio.
Il noto opuscolo programmatico di watanuki crozier huntigton del 1975 ” crisis of democracy “,(trilateral commission press editions)
con quello profetico di una ex docente della nobilissima universita’ sanese
Ida Magli “la dittatura europea’ 1994
ripeto, profetico, chi avesse dubbi ascolti un po’
https://youtu.be/zkdy8dKChGo
noo?? cheddi’ ero in pensiero.
Egregio, un po’ presuntuoso, Manunta non ho mai gli occhi foderati di prosciutto e purtroppo ho dovuto assistere alla decadenza della Banca, anche se nel mio piccolo ho fatto sempre il mio dovere senza guadagnarci nulla tranne la mia coscienza. Magra consolazione, ma è così. Le mie osservazioni erano solo tristi constatazioni che non è cambiato nulla. Né a Siena, né nella tua Firenze, né in Italia. Se vai a leggere i giornali del passato quanti elogi ci sono al De Bustis, Mussari e simili, tutta giornalisti, opinionisti con i lucchetti negli occhi o forse qualcosa di peggio. Caro Manunta critichi, giustamente, noi senesi, ma dovresti vedere anche quello che succede a casa tua, se Sparta piange, Atene non ride. Ah serva Italia di dolore ostello, come diceva il Sommo. Non vedo la fine del tunnel, vedo nero.
Pregiatissimo vedo nero, come emerge chiaramente dalla registrazione linkata, i manager delle banche pare che essenzialmente ,siano diventati degli specialisti nell erogazione di crediti ad alto rischio e nel vendere titoli spazzatura ai risparmiatori.
I dirigenti invece pare che siano diventati degli specialisti in operazioni
di acquisizione catastrofiche di altri(traballanti) istituti a prezzi fuori dal loro valore effettivo, acquisizioni suicidé .
Ergo ti invito a considerare due/tre cosine
.
1)La famosa legge testo unico sul sistema bancario del buon Amato ,consenti’ alle banche di poter vendere titoli e obbligazioni (spazzatura) ai risparmiatori , si era a inizio anni 90.
2) L organo di vigilanza sulle banche , Bankitalia, da quando e’ diventato
una succursale della BCE ,pare abbia iniziato ad avere uno strano concetto
dell esercizio della vigilanza.
3) Non son solo i giornali ad osannare tali dirigenti bancari, ti ricordo
che il buon Mussari (non a caso pupillo di Amato ) al culmine della sua opera distruggitrice del MPS fu’ eletto presidente dell ABI.
L ABI evidentemente ritenne che l operato del Mussari fosse da portatre ad esempio di buona gestione .
Tale esempio infatti e’ stato seguito da diversi altri dirigenti di banca negli anni a seguire.
Alla luce di cio’ parlare di De bustis o di Mussari come se fossero due pecore nere, o meglio due capri espiatori, mi pare esercizio di lagnosa
miopia.
Secondo me ,semplicemente,Hanno fatto e stanno facendo il lavoro che era previsto facessero.
Lavoro che sinteticamente potrebbe essere cosi’ descritto:
1)Vaporizzazione dei risparmi dei correntisti.
2) Distruzione degli istituti bancari italiani ,che poi vengon assorbiti
per due soldi da istituti stranieri, oppure vengono “salvati” dallo stato
a prezzo di ulteriore indebitamento del bilancio statale.
Vedo nero,visto che ami concludere Danteggiando
Volsi cosi’ cola’ dove si puote
come si volse ,e piu’ non ti lagnare
nero tu vedi dalle pupille vuote
chi fu’ che volse e bene seppe attuare?
la trina commission trilaterale
trina et una adusa a comandare
i novo demiurgo dell ordine mondiale
anche alla lupa distrusse la tana
se voi a sienina ci rimaneste male
fu’ colpa solo di speranza …vana
Col tuo intervento sfondi una porta aperta perché già nel passato ho commentato negativamente l’operato del Dottor Sottile, Amato, e dell’ex BCE nonché ex Bankit ai tempi dell’Antonveneta, Draghi. Non l’ho nominati per non ripetere le stesse cose, si parlava del De Bustis e li mi sono fermato perché se dovessimo nominarli tutti la lista sarebbe molto lunga, senesi e non. Il problema che molti senesi responsabili della catastrofe girano ancora per la città rispettati senza macchia e colpa. Un’altra grande mente, Prodi, stamattina commentava l’Italia economica prima di entrare nell’euro; ancora lo fanno parlare. Egregio Manunta, polemico ma sagace, non c’è limite al peggio, di questo mi darai di certo ragione.
Le zanzare non sono inutili perché sono cibo per molti uccelli. Tutto è utile. Il problema della malaria non sono loro, ma l’incuria dell’uomo che non bonifica la palude. Per le nostre zone saluri ci sono tanti rimedi, pomate, spay, piante come l’incenso, la catambra, l’oleandro ecc..
Postillina: il ministro fioramonti con la sua dichiarazione penso volesse provare ad avere una somma stimata necessaria, poi responsabilmente si è adeguato alla situazione contingente senza fare sceneggiate o proclami.
Ha esagerato prima, si è comportato come si deve dopo.
Quindi, era meglio se stava zitto. Faceva più bella figura.
Sulle zanzare però mi sono di recente imbattuto in questo interessante articolo che afferma la non totale inutilità delle zanzare… o quanto meno che bisognerebbe andarci coi piedi di piombo:
https://www.facebook.com/story.php?story_fbid=3065818230112098&id=865190950174848
Caro Otrebla,
grazie davvero del link, contributo prezioso di certo (ancor prima di leggerlo).
Ho dovuto purtroppo censurare Mario (non l’augusto padre, dall’IP), cui consiglio di riformulare la critica – sulla classifica del Sole, di cui ovviamente scriveremo appena avremo un briciolo di tempo -, evitando giusto giusto un termine, che è da querela ipso facto.
L’eretico
Prima di accusare il ‘68 del declino della scuola dobbiamo pensare a cos’era la scuola prima di allora; era la scuola di Don Milani, un’istituzione autoritaria ed elitaria, fatta per pochi, i licei per i figli della gente-bene e l’avviamento per i figli degli “omini degli orti”, un impianto che non poteva reggere ai cambiamenti impetuosi che stavano avvenendo nell’Italia e nel Mondo.
Il passaggio da una scuola classista ed elitaria alla scuola democratica di massa era quindi sacrosanto e necessario allo sviluppo del paese paese; per come la vedo io la vera responsabilità fu quella della classe politica e dirigente del tempo che non seppe prevedere e gestire le conseguenze di questo passaggio con una riforma generale e coerente di tutto l’apparato educativo: la cosa più drammatica è che dopo 50 anni neanche l’attuale classe dirigente sa cosa fare, la scuola va avanti per inerzia, indebolita di anno in anno da riforme, riformine e riformicchie di facciata.
Un esempio? quante volte è stato modificato l’esame di maturità negli ultimi anni? E a che servono tutte queste modifiche?
Come al solito, un sonetto per commentare lo sfregio natalizio alla facciata del Comune (già comparso su http://www.ilpalio.org).
Radio Siena TV, 14 Dicembre 2019 – Palazzo Pubblico cambia pelle con nuova texture disegnata dai giochi di luci e proiezioni di videomapping 3D: grande spettacolo in Piazza del Campo, di fronte a tantissima gente entusiasta, per la prima proiezione.
Come Arlecchino
Che ci volete fa’, io so’ all’antica,
il mi’ gusto, capisco, è sorpassato,
però bisogna propio ve lo dica,
vede’ ‘l nostro Comune colorato
come Arlecchino, a me un mi garba mica.
Quando l’ho visto qui fotografato,
a riconoscelo ho fatto fatica,
o chillosà chi è che l’ha ideato ?!
Dice la gente ci s’è entusiasmata
(ma c’è tanta ignoranza, lo sapete)
nel vedere a colori la facciata.
E’ tanto bello, lasciatelo sta’,
fate in Piazza il casino che volete,
ma quel Palazzo un è da colorà.
“6 underground” su Netflix. immagini iniziali del film pot pourri di immagini mixate tra siena a firenze in un calderone
con dentro di tutto (soprattutto sangue). Fermo restando che i 5 minuti iniziali del film mi sono “bastati”,
volevo chiedere ai frequentatori del blog: Ma siamo sicuri che questa “opere” cinematografiche possano innescare un
ritorno di immagine per Siena? attendo le vostre risposte con la speranza di essere smentito.
Nel frattempo linko quanto a suo tempo dichiarato dal Sindaco di Siena..
http://www.sienafree.it/eventi-e-spettacoli/256-eventi-e-spettacoli/101442-netflix-riprese-six-underground-a-siena-finale-con-il-botto-fotogallery
Caro “Off topic”,
non ho visto “6 Underground”, neanche 3 minuti, non essendo un netflixiano; io, però, per coerenza continuo a sostenere quel che sostenevo dieci anni or sono, ai tempi di “Quantum of solace” (oo7, per capirsi), in un Capitolo de “Le mani sulla città”: Siena può fare a meno di questo tipo di cinema.
Grazie poi a Manunta per i suggerimenti: purché, poi, non si offenda se non vengono accolti all’istante, ecco…
L’eretico
Io non vedo nessuna piattaforma televisiva (Netflix e simili) e non ne sento la mancanza. Comunque che dire, Siena ora si vende di nuovo, come ai tempi di 007. Allora è un vizio, continuiamo a farci del male, dai.
Aridaje coi lai sui danni del 68 alla scuola.
Siamo realistici, la scuola ha sempre avuto la funzione di formare individui funzionali ad essere inseriti nella societa’del suo tempo, cambiano i paradigmi sociali e cambia la scuola.
Fatemi capire ,l’ attuale ” buona scuola” di renzicchio sarebbe meglio della scuola anni 60/70??
Negli anni 60/70 gli spazi di democrazia , la partecipazione e l interesse dei cittadini comuni alla societa’ erano maggiori di adesso.
La scuola e la didattica si adeguarono.
Ma nel 1975
qualcuno…..(commissione trilaterale) sostenne che la ” troppa democrazia” generasse uno stato di ingovernabilita’ nella societa’.
https://it.wikipedia.org/wiki/La_crisi_della_democrazia._Rapporto_sulla_governabilit%C3%A0_delle_democrazie_alla_Commissione_trilaterale?wprov=sfla1
E la scuola si e’ adeguata a tali nuovi paradigmi, visto che……
, se a qualcuno fosse sfuggito, due dei presidenti del consiglio italiani degli ultimi dieci anni ,Monti( tra l altro presidente dell universita’ bocconi) e Letta ,provenivano proprio dalla commissione trilaterale.
Quindi state sereni , i “danni” del 68 alla didattica sono stati ampliamente emendati dalle varie riforme scolastiche degli ultimi anni ,fino alla ciliegina finale della “buona scuola” renzicchiana.
Raffa ,te davvero non ti si intende proprio, prima ti meravigli del 28esimo
posto in europa (rilevamento ocse) assegnato alla preparazione media degli attuali studenti, preparazione frutto dell attuale sistema “buona scuola”, poi attribuisci tali risultati alla scuola del 68 ??
Mi sembra che Casmar, in un suo post recente, abbia descritto bene l attuale situazione della scuola italiana e gli effetti apportati dalle ultime riforme,
nb., non a caso Casmar ha deciso di dimettersi da docente……..
Se gli studenti italiani, negli ultimi anni ,son precipitati al 28 posto in europa per preparazione ,la colpa secondo te risale alla scuola degli anni 60/70??
Nel caso sarebbe un interessante esempio di effetto a scoppio ritardato.
Gnamo Raffa …….. ,fai una cosina ,scendi dal pero, visto che sei un noto cinefilo ( oltre che docente et alia),ridai un occhiata alla prima mezzora di ” all ovest niente di nuovo” 1930 di Milestone tratto dal romanzo del 1929 di Paul Remark, notevole esempio delle vere funzioni del sistema educativo pubblico.
Nb. non a caso film ambientato in germania ,primo paese nel mondo a dotarsi di un sistema scolastico pubblico.
La scuola NON serve a sviluppare coscienza critica, se e quando raramente lo fa’, rende troppo difficile il lavoro di chi detiene realmente il potere.
Ci sono rari momenti storici nei quali il “popolo sovrano” attraverso la democrazia si avvicina alla reale gestione del potere, in quei momenti la scuola rispecchia tale situazione sociale.
A seguito di cio’, capita che i veri gestori del potere(economico) corrano ai ripari e s inventino rimedio e cura.
nb. per chi ( realmente)detiene il vero potere (economico), la cura si intitola ” la crisi della (troppa) democrazia”
sottotitolo?? ” rapporto sulla governabilita’ delle democrazie”
nero su’ bianco.
La scuola??? quella come sempre (e da sempre) si adegua.
Anno sabbatico per rifletterci un po’ sopra???
Presentazione dell opuscolo in questione alla biblioteca??
Troppo datato? (1975)
Man unta ha ragione da vendere il progresso dell’umane genti è costante ma non lineare, sinuoso: salite intervallate da repentine discese. Purtroppissimo essendo questa età caratterizzata da deflazione, disoccupazione e massima concentrazione di capitali come non mai nella storia umana, la democrazia e lo stato nazionale che ne intrinseca la realizzazione risultano di forte intralcio
Certo chiamare col proprio nome può causare querele!
Se avessi da spendere mi ci avventurerei, giusto per vedere quale giudice mi darebbe torto!
E forse a Berlino troverei giustizia( anche più vicino)
Grazie eretico della censura protettiva!
I docenti hanno sempre una sensibilità particolare
Bella la difesa di staderini sulla classifica del sole 24h.
Invece di fare autocritica, sposta l’obiettivo e accusa le istituzioni altre…giustificando il poco tempo avuto a disposizione., durante il quale le uniche azioni strutturali valide hanno avuto come epilogo la cacciata inspiegata dell’assessore ai lavori pubblici.
Poi parla di una sfida che, dopo anni a pontificare, pare già iniziata….male!
Ripenso ad alcuni interventi che ho fatto sul blog ai tempi del groviglio armonioso, in cui evidenziavo che, a mio avviso, la crisi a Siena si sarebbe manifestata con alcuni anni di ritardo rispetto ad altre realtà.Un tessuto economico gravitante intorno ad una Banca che non c’è più completamente distrutto e di cui avrebbero pagato le conseguenze, se non i nostri figli, certamente i nipoti. Le classifiche uscite recentemente che cosa sono se non uno specchio di questo stato di cose?
La difesa dello Staderini sarà stata anche intemerata, ma addossare la colpa a chi amministra da poco più di un anno – e pure concedendo che su certe cose ( tempo fa feci l’esempio dei rifiuti) le critiche verso l’amministrazione siano legittime – mi sembra fare un torto alla realtà.
Vedremo alla fine del mandato quello che di buono sarà compiuto!
Ci auguriamo, ed auguriamo, che dopo tanti anni di opposizione ci fosse un programma che invertire la tendenza sinistrosa…Invece tutto è come pro a, anzi si è amplificata. Vedremo, nella speranza che le nostre flebili voci vengano sentite…ascoltate non credo!
Ovvio che non si possano addossare le colpe delle conseguenze delle cattive amministrazioni di ieri a quella di oggi. Purché non diventi un alibi. Io mi chiedo, ma davvero, senza vis polemica, cosa sta facendo o proponendo l’amministrazione di oggi per migliorare le cose? Non vedo nessun segno concreto di discontinuità col passato. Sono solo io? Possibile che non si possa fare nulla per arrestare il declino?
Ma sarebbe utile che anche chi ha ceduto in questa amministrazione facesse sentire la sua voce su quanto non va nella direzione auspicata, invece di accettare tutto come i comunisti di allora