La domenica del villaggio: Bressanone, Pendola, scacchi (e 6 Ps)
Eccoci tornati al consueto appuntamento con la rubrica cultural-domenicale del blog, dopo la pausina per il Ponte di inizio novembre: si parte per l’appunto con una visita a Bressanone (Brixen), effettuata proprio lo scorso fine settimana; poi si prosegue – a margine di uno stimolantissimo incontro tenutosi ieri pomeriggio in Tartuca -, discettando di Tommaso Pendola; per la rubrichetta scolastica, ci buttiamo invece sugli scacchi, che non fa mai male, anzi.
Per concludere, discreto numero di Ps (sei), ma questo lo scriviamo subito: a parte l’ovvia solidarietà alla senatrice Liliana Segre, ci permettiamo di sottolineare come il fatto di mettere sotto scorta una novantenne reduce dalla Shoah sia già, in re ipsa, una sconfitta. E non di quelle da poco, eh…
Domenica essendo, a questo punto buona lettura a tutti!
BRESSANONE, VALE A DIRE BRIXEN
Torniamo, dopo tanto tempo, a parlare di Alto-Adige, oggi in particolare di Bressanone (Brixen); ridente località posta a 559 metri sul livello del mare, pregna di storia, nonché fulcro della Val d’Isarco, famosa – invece che per altro, che sarebbe più qualificante, perché la Grande storia da qui è passata, soprattutto con Enrico IV e Papa Gregorio VII – soprattutto per i mercatini prenatalizi (iniziano il 29 novembre, per chi fosse interessato: per lo scrivente, potrebbero tranquillamente nemmeno iniziare).
A Bressanone, sono passato sabato scorso, 2 novembre; arrivato davanti al Duomo (iniziato addirittura nel X secolo, oggi del tutto tardo-barocco), entrato nel chiostro attiguo, ecco la cerimonia più significativa cui si potesse assistere, incrociata peraltro del tutto casualmente: davanti agli alpini ed ai carabinieri, si celebrano i caduti nelle due guerre mondiali.
Sorvoliamo sul secondo conflitto (su cui si dovrebbe aprire un’ampia parentesi), si fa sommessamente notare che i caduti commemorati dagli alpini (italiani, ovviamente) non solo sono ovviamente tutti tirolesi (lapide canta), ma anche che nella Grande guerra (per loro, 1914-1918), essi erano schierati CONTRO l’Italia. Un’occasione di pacificazione, di superamento di barriere e di steccati, si dirà, e poi sono passati 101 anni; mah, dico io, notando l’assenza – fino a prova del contrario – di esponenti della comunità tirolese, di brissinesi.
La possiamo dire proprio tutta, in conclusione? Eccola, proponendo un’altra domanda, davvero retorica all’ennesima potenza: c’è proprio bisogno di fare ogni anno celebrazioni solenni, in luoghi tanto pregni di importanza, di fronte a gente (i vivi, i brissinesi del 2019) che, nel migliore dei casi, ti ignora, per celebrare nemici – morti – che a suo tempo ti hanno combattuto?
TOMMASO PENDOLA: DOTTO E CARITATEVOLE
Ieri pomeriggio, pregevole iniziativa in tandem fra la biblioteca Comunale e la Tartuca, in memoria di una figura straordinaria della Siena ottocentesca: Tommaso Pendola, uomo di Chiesa (scolopio, per la precisione), uomo di cultura (docente per decenni all’Università, della quale divenne anche Rettore), caritatevole pedagogo, capace di creare a Siena un istituto per i sordomuti che a lui tutto, ab origine, deve; infine, anche uomo di Contrada – correttore per l’appunto della Tartuca -, capace al contempo di essere critico, a volte sferzante, contro certi comportamenti intracontradaioli. Oltre allo scrivente, a parlarne il dottor Daniele Nuti – per discettare della sordità al giorno d’oggi -, poi Giordano Barbarulli – a presentare la figura del Pendola correttore della Tartuca -, infine Marino Bennati, massimo conoscitore vivente della biografia dello scolopio.
Nella mia relazione, il tentativo di inserire Tommaso Pendola (1800-1883) nella Siena e soprattutto nell’Italia del XIX secolo; perché avevo saltato un elemento, di non poco conto: Pendola fu anche un patriota, cosa che – in un contesto in cui il Papa Pio IX a dir poco remava contro il processo risorgimentale, e vergava documenti come “Il sillabo”, roba che oggi nemmeno Orban scriverebbe, sic – è da tenere molto bene in conto, in quanto tutto fuorchè scontata.
Dopo simpatie mazziniane e pulsioni neoguelfistiche giobertiane, per Pendola il punto di riferimento assoluto divenne il fondatore (nel 1828) dell’Ordine dei rosminiani, quell’Antonio Rosmini considerato il filosofo di riferimento del liberalismo cattolico del Risorgimento (con due suoi libri inseriti, non a caso, nell’Indice del Sant’uffizio); la rosminiana etica del Diritto prevedeva la persona umana come il fine di tutta la speculazione filosofica, e l’attività educativa e pedagogica era alla base della prassi rosminiana: potevano forse non scattare le goethiane “affinità elettive”, fra i due, peraltro coevi (Rosmini era nato, a Rovereto, solo tre anni prima di Pendola, ma, a differenza di lui, non arrivò a vedere l’Italia unita, morendo nel 1855).
Il fil rouge che lega Antonio Rosmini, Alessandro Manzoni (in Letteratura, ma anche nel dibattito religioso e culturale in senso lato) e, in modo certo più appartato, una figura come Tommaso Pendola (per fermarci a quota tre), è il filo rosso della più avanzata tradizione cultural-politica del Cattolicesimo italiano dell’Ottocento, capace di anticipare il filone progressista che sarebbe venuto nel cuore del XX secolo. Tre figure che, comunque la si pensi, hanno innervato concretamente la loro quotidianità di spirito evangelico, con un’aggiunta di spessore culturale di primo, primissimo livello.
A proposito, e per concludere (scusandomi di mettere bocca in casa d’altri, ma quando ci vuole, ci vuole): con la lista di beati che sono stati resi tali negli ultimi anni (mi sia concessa questa considerazione), come si fa a non pensare alla beatificazione di una figura come Tommaso Pendola, che l’Evangelo lo mise in pratica nella quotidianità?
L’ANGOLO DEL PROF: W GLI SCACCHI
Mercoledì scorso, all’ultima ora del rientro pomeridiano, ho fatto un piccolo test, portando gli scacchi in classe; prima sorpresa, nei giorni precedenti: due terzi dei ragazzi circa, hanno una scacchiera in casa. Pensavo molti di meno. Classe fortunata, o improvviso revival scacchistico?
Seconda sorpresa (neanche troppo tale): i ragazzi sono stati entusiasti di cimentarsi con torri, alfieri e cavalli (non da Palio), forse anche più lieti di quanto pur previsto. Il terzo della classe che non era capace, fino a mercoledì, di distinguere una torre da una regina, mi pare abbia imparato, ed anche piuttosto velocemente. Bene così.
Non è questa la sede per tessere le lodi degli Scacchi, tra l’altro da parte di un mediocre giocatore come lo scrivente (nonché pressoché digiuno di pratica scacchistica -per i troppi impegni -, da anni ed anni, purtroppo); ma, certo, può essere questo il contesto per affermare – senza tema di smentita alcuna, e a chiarissime lettere – che se questo gioco ha sempre avuto una evidente funzione di iperattivazione sinapsica utillima per i giovani, beh oggi possiamo ben dire che lo stesso è più indicato che mai.
Ai nativi digitali, dunque, diamo scacchiere e scacchi, invece che altro (che già hanno), o quantomeno cerchiamo di equilibrare di più il tutto; la scuolina, funga da apripista, sia di input: poi, però, siano le famiglie a continuare e a perfezionare il cammino intrapreso dall’istituzione scolastica. Nell’interesse – giova sempre ricordarlo – non di chissà chi: dei loro stessi figli.
Ps 1 Domani – lunedì 11 novembre, ore 17,30 – lo scrivente si esibisce nel ridotto del Teatro del popolo di Colle Val d’Elsa, invitato dalla Libera università della cittadina colligiana; titolo della relazione: “Dalla pace di Versailles alla caduta del Muro di Berlino: dall’Europa all’Europa unita”. Tanta, tantissima ciccina al fuoco, certo: la ricorrenza del trentennale della caduta del Muro, infatti, sarà solo il finale…
Ps 2 Fred Bongusto, dopo una lunga malattia, ad 84 anni ci ha lasciati; esponente della linea romantico-melodica migliore della canzone italiana (conosceva il jazz, aveva collaborato con un certo Chet Baker, fra gli altri), capace di essere autoironico come pochi (“Spaghetti a Detroit”, racconto a colpi di swing di una storia sentimentale non corrisposta), Bongusto non era dunque solo “Una rotonda sul mare”.
Amico fraterno di Franco Califano, fu spesso in contrapposizione con i cantautori impegnati, De Gregori in primo luogo (non sopportava l’incursione del cantautore romano nel genere romantico, con la degregoriana “Buonanotte fiorellino” in particolare). Contrapposizioni che danno il segno dei tempi: ieri, Bongusto versus De Gregori; oggi chi si contrappone a Sfera e basta, per dirne uno che, purtroppo, furoreggia?
Ps 3 Programma della settimana in Biblioteca comunale di Siena: martedì 12 (ore 17,30, nella Sala storica), presenterò il succulento libro del professor Marco Bettalli “Un mondo di ferro. La guerra nell’antichità” (Laterza 2019); un’occasione davvero da non perdere, non solo per i classicisti (o per i guerrafondai, eh!). E guardatevi sul sito il programma della settimana successiva alla ineunte: roba grossa, all’orizzonte, molto grossa…
Ps 4 Notevole il reportage di Federico Rampini sulla Los Angeles dei disederati, in settimana su Repubblica; ma la palma del pezzo di viaggio migliore la darei a Manuela Cavalieri, per le sue 5 pagine (Venerdì di Repubblica, 1 novembre) sullo Stato del Mississippi, ove si è votato nei giorni scorsi (unica soddisfazione per Trump, dopo la Waterloo soprattutto del Kentucky e non solo); lo Stato più povero in assoluto dell’Unione, con il 40% circa della popolazione (afroamericana) che campa di sussidi e di food stamps. Qui è nato il blues, cari lettori: non a caso, un atto di dolore fatto musica.
Ps 5 Per legarci al pezzo vergato in settimana sul Caso-Taranto; si era citata la Ruhr, ed ecco che oggi, sul tema, arriva mezza pagina sul Corriere della sera (l’altra metà è per la riconversione di Arese, restando in Italia), per la precisione pag. 5, pezzo di Francesca Basso; in più, sull’odierno domenicale del Sole 24 ore, lo scrittore e saggista fiorentino Claudio Giunta, da par suo, tesse le lodi della Ruhr riconvertita in chiave culturale e ambientale (e non è la prima volta che lo fa, dalle medesime colonne). Basta avere chiarezza di intenti, e spalle larghe per avere il coraggio di scontentare una parte di popolazione: cosa che nessuno – in questi ultimi 25 anni – ha mai avuto.
Ps 6 Terminiamo la rubrica, guardando in alto, molto in alto: domani pomeriggio (lunedì), nel primo pomeriggio, nel bastione della Madonna (quello della bibliotechina en plein air!), il Gruppo astrofili senese farà vedere a chi vorrà – con gli strumenti adatti – il transito di Mercurio sul Sole; ci sarà anche il bravo Giacomo Bonnoli, che abbiamo ascoltato discettare di pianeti, e di Einstein ed Eddington, giovedì scorso alla Comunale. Ah, dimenticavo: il prossimo transito fra Mercurio ed il Sole ci sarà nel 2032…
Caro Professore
Io conosco bene il sud Tiroler bene. Ci passo spesso qualche vacanza, sono gente mite ed hanno anche dei buoni servizi. Hanno utilizzato bene i contributi che gli Italiani gli hanno dato. Anche fra di loro ci saranno persone che starebbero bene in una curva da stadio. Per la verità non li ho mai incontrati. l’ho sentito dire.
Comunque potrebbero fare un referendum per tornare all’Austria, se lo vincono, perché no, si restituiscono pacificamente all’Austria. I contributi li potremmo dare a una regione del sud. Dove davanti al mare ci sono un miliardo di persone per commerciare. Professore le montagne costano e non rendono.
Riguardo all’US so qualcosa per sentito dire. Perchè non ci sono mai andato e mai ci andrò. Non mi piace quella cultura. Ritengo la mia superiore e non la accetto. Resisteranno fin quando il dollaro sarà utilizzato come moneta di riserva. Ma già si sta sfilacciando.
ogni tanto il “dominus” di questo blog riesce a farmi tornare molto indietro con la mente ed i ricordi affiorano come se mai fossero riposti.
Nei primi anni ’70 nacque l’accademia scacchistica senese ed io fui nominato tesoriere.
Ero una mezza calzetta ed ho imparato molto vedendo giocare personaggi come Leoncini, il Professorino, e tanti alti di cui non ricordo il nome.
Alla ricerca di una sede stabile fummo ospitati dalla Contrada della Selva ed ebbi la possibilità, crescendo tecnicamente, di giocare, abbastanza di frequente, con il “mago” (Fabio Rugani) il quale prima di ogni mossa dava una tirata all’immancabile pipa, mi guardava con uno sguardo penetrante e muoveva.
Raramente vincevo ma erano così appaganti quelle partite che avrei voluto ripeterle un po’ più spesso.
Entrai al lavoro all’Ospedale e dovetti abbandonare l’Accademia.
Peccato.
Grazie Eretico… sei un mito
Bhe! A furia di farle passare come goliardate, si è perso la misura della pericolosità delle nefandezze nazifasciste, al punto che anche a siena loschi figuri possano organizzare attentati.
Il senso dell’umorismo spero che lasci il posto all’indignazione!
Soprattutto se il capo di accusa si limiterà ad essere possesso di materiale bellico illegale e non anche apologia del nazismo e del fascismo.
Attendiamo, con vana speranza, una presa di posizione del sindaco, degli assessori e del consiglio comunale in merito…anche se non essendoci pronuncia mentre scrivo, siamo già in ritardo per essere , ancora, credibili di eventuale sincerità!
… non c’entra nulla con la rubrica domenicale, ma….
il sidecar pieno di armi sequestrato dalla polizia alla banda di neonazisti senesi e fiorentini
https://video.repubblica.it/edizione/firenze/estremismo-di-destra-in-toscana-il-sidecar-sequestrato-pieno-di-armi/347885/348471?ref=RHPPLF-BH-I240931549-C8-P5-S1.8-T2
non è lo stesso in cui si è fatto ritrarre Bruno ?
https://2017.gonews.it/2017/03/19/bruno-valentini-alle-primarie-col-sidecar-delle-ss-bufera-siena/
Caro Casmar,
a breve scriveremo qualcosa della delicata questione degli arresti-perquisizioni di ieri; in ogni caso, il sidecar pare essere proprio quello dell’immortale foto, sic…
Quanto al buon Cacaccia, troppo buono, troppo buono (e martedì ci si vede, eh).
L’eretico
Caro professore
Dalla fotografia sul giornale mi sembravano dei collezionisti di militaria. Ti premetto non me intendo di armi. Ma girando per l’europa si trovano tanti mercatini dedicati, con del materiale del genere e in luoghi pubblici. Spesso si tratta di antiquariato militare e non serve a nulla.
Professore le armi che fanno male sono ben altre e non è detto che sparino.
Certo, un gruppo di innocui collezionisti e appassionati di storia…
ma torna in Svizzera e restaci vai!
beh,ai vostri “bei”tempi faceste saltare l’Upim…per ora qui si parla di poca robetta,mi sembra.
O no?
Ai “vostri tempi” di chi di preciso?
Anonimelvetico ,a parte i residuati bellici nazi usati come souvenir,
pare dice scrivono i giornali ,che babbo e cittino smontassero ordigni
ritrovati col metal detector per cavarne il tritolo, pare che ci siano intercettazioni dove si ragionava di milizie armate .
Pare che avessero l ideuzza di far saltare la moschea di colle v.d….
fai te.
Ps. l ex podesta’ pdino di sienina che annuncia l inizio della sua campagna
per le primarie con una foto a bordo del sidecar delle SS accanto a uno
che amava definirsi ” il federale di siena”
Era forse una citazione del film ” il federale” di salce
con tognazzi,wilson,sandrelli,agus,tedeschi???
O solo conclamata favaggine bilaterale destra/sinistra di stampo senesota???
Brunino uno di voi, il montepaschino sovicillico miliziarmato idem.
Siete roba da wertmuller,macche’ da elio petri.
Manunta,ti vorrei ricordare che voialtri sull’Arno avevate negli anni 90 le Brigate Goebbels,poi qualche anno fa il buon Carreri e il tipo che sparò al senegalese sul ponte.
Siete di un’altra categoria,hai ragione!
Voi serie A,noi da lega pro.
Casseri,errata corrige
Caro Manunta
Intanto ti saluto
Oggi siamo andati con la mia dolce metà a Riva degli etruschi. Fu il luogo dove decidemmo di rimanere uniti per sempre. Sinceramente nei primi tempi non credevo che la figlia di un ricco Svizzero, potesse vivere con un semplice campagnolo come me. E invece siamo sempre insieme.
Quando vengo da queste parti mi sento bene e non vedo problemi di razzismo, o terrorismo. Ma quando parlo con le persone sono tutte persone per bene.
Piuttosto vedo un grosso disagio giovanile, e uso di stupefacenti. Mancanza di lavoro serio. Persone anziane in condizioni disagiata. E con scarsa attenzione ai loro bisogni sanitari. E una disgregazione sociale e familiare in stato avanzato. Forse sarebbe meglio parlare di queste cose?…..Forse certe notizie servono per nascondere la realtà ? Io torno in Svizzera e faccio contento Francesco. Tanto un certo benessere lo ho….
Un consiglio per Francesco. I politici devono pensare ai problemi che ti ho descritto e sono reali altrimenti non li votare
Sei un fine umorista..
https://www.sienanews.it/in-evidenza/destra-eversiva-a-siena-e-provincia-la-polizia-sequestra-armi-illegali-dodici-indagati/
Leggi meglio e’ tutta robina vostra , 12 tra siena poggibonsi e sovicille
i fiorentini erano quelli della procura che ha dato il via all indagine.
La vostra che faceva??? era impegnata a indagare sulle scazzottature paliesche???
Francesco, ma chiedilo a Bruno, può darsi che lui, visto che sembra abbia cavalcato il sidecar, ti possa fornire delucidazioni.
Ma certo innocui collezionisti.. di tritolo!!
Caro Raffa ,i sudtirolesi nel 1915 erano cittadini dell impero austrungarico di lingua e cultura tedesca,ovvio quindi che, reclutati abbiano combattuto per la loro nazione(impero ),altrettanto ovvio che
per i sud tirolesi (di lingua e cultura tedesca)la I GM rappresenta la separazione dalla loro patria storica ,forse per questo non amano partecipare a certe manifestazioni.
Te ne meravigli ??
Visto che parli anche dei caduti nella II GM. sai bene che il cranioleso
predappiese,concesse ai sudtirolesi la possibilita’ di combattere nella wermacht,cosa che in molti (quasi tutti) fecero,tantevero che a via rasella fu’ proprio un reparto di sudtirolesi inquadrati nella wermacht( rgt. bozen) a essere oggetto dell attentato che porto’ alla rappresaglia delle fosse ardeatine.
Del resto caro prof di.. storia ,pare dice che nel 1866 i cittadini veneziani istriani e giuliani( di lingua e cultura italiana) fossero la maggioranza degli imbarcati nella flotta
imperiale austriaca, tirarono giu’ la palestro e la re d italia a lissa, l ammiraglio teghettof ordino’ al timoniere(di pelestrina) nino vianello di speronare l ammiraglia italiana ordinandogli,
” daghe dentro nino che i ciapemo” e i marinai veneti festeggiarono la vittoria CONTRO la flotta italiana al grido di s.marco.
forse sarò fuori tema ma chi sa se gli investigatori si imbatteranno in qualche traccia ricollegabile al mistero della tragedia Rossi.
Il montepaschino cercatore di “funghi al tritolo”che mansioni aveva e dove svolgeva il suo lavoro ( a Siena centro o altrove)?
Troppa fantasia ? ma i gialli con morto non risolti hanno di questi effetti.
No,no macché fantasia!
Ora lo indagano anche x l’Italicus e per Ustica.
Pora Siena…
Caro w il tuttologo informati,
casseri era di cireglio pistoia e frequentava casa pound a pistoia.
All assassino di diene, roberto pirrone non furono trovati in casa busti
di mussolini ma cimeli dell unione sovietica,e’ stato condannato a 19 anni con l aggravante dei “futili motivi” e NON dei motivi razziali.
La citazione delle brigate goebbels e della lega pro ,ti identifica come
frequentatore di stadi, poro te.
Lega pro anche nell uso del cervello??
Finalmente abbiamo il comunicato del Comune a proposito dell’arresto dei due nazi-fascisti senesi. Si tratta di undici righe striminzite e assolutamente generiche nelle quali si dichiara la condanna di ogni forma di estremismo evitando accuratamente parole come “nazismo””svastiche”fasci littori””tritolo””ecc ecc.
Chiunque lo leggesse senza sapere niente del contesto a cui si riferisce non capirebbe assolutamente niente.
Chissà a che cosa è dovuto questo neutrale opportunismo?
MAa cosa c’entra il Comune con questa faccenda? Non si capisce perché qualcuno senta la necessità di un comunicato del Comune in proposito..
Forse perché di solito viene fatto anche quando viene beccato un ladro di merendine al supermercato?
C hai poco da scandalizzarti , visto che un consigliere di maggioranza
qualche mese fa’ apologizzava la X mas.
Memoria corta??
Quello era appunto un consigliere. Questo col comune invece non ha nulla a che fare. Le possibilità sono due: o questo episodio vi fa dubitare sull’amministrazione comunale, ed allora avete problemi nella consecuzione logica, oppure state solo cogliendo faziosamente un pretesto per criticare il comune. Questo detto da uno che non ha mai votato a destra in vita sua
Curiosa l’idea che un capogruppo della maggioranza non abbia niente a che fare con la giunta espressa dalla suddetta. Mi sembra che abbia un’idea alquanto strana del comune, le critiche non riguardano l’architettura del palazzo comunale o la macchina comunale, ma i politici che lo gestiscono, molti dei quali se non se ne fosse accorto sono o fanno finta di essere di destra.
Perche un’amministrazione democratica DEVE prendere le distanze da simili comportamenti e pensieri.
Dallo striminzito ed insufficiente comunicato, e sopratutto dal silenzio di certi altri organi amministrativi ( qualcuno per la vergogna altri per identificazione)si evince che la distanza c’e n’è poca….pochissima….
Siena è più NERA di quello che avete sempre pensato,cari cicioni…
Concordo in pieno…hanno votato rosso solo perché conveniva loro, ora abbassano la maschera( senza gettarla, non si sa mai) e mostrano la vera natura