Opere d’arte: accettare o non accettare, questo (era) il dilemma (e 3 Ps)…
Negli ultimi giorni di luglio, soprattutto fino al Consiglio comunale di lunedì, il dibattito politico senese si è spiaggiato su una questione curiosa (nel senso di rara), ma di certo di enorme importanza, per il futuro del Santa Maria della scala e della città stessa: accettare o meno, le quasi 500 opere di Arte contemporanea donate da una anonima benefattrice? Questo era il dilemma, poi risolto a favore dell’accettazione (proposta, e votata, dalla maggioranza in Consiglio comunale), con inevitabile coda polemica. Noi, alquanto sommessamente, diciamo la nostra: su una questione che – comunque la si rigiri – è di notevole complessità, e foriera di implicazioni le più svariate.
LE OPERE DELLA DISCORDIA
Il fatto è ormai ben conosciuto, anche da chi se la gode sotto l’ombrellone (o magari è senza ombrellone, e se la gode lo stesso…): una mecenate vuole donare al Comune di Siena (dopo avere contattato in passato i Musei vaticani) circa 450 opere d’arte; i contatti erano iniziati con il tandem Pitteri-Valentini, ormai entrambi ex (del Sms e del Comune). Lunedì scorso, in Consiglio, se ne è discusso, poi si è votato, ed ha prevalso la linea dell’accettazione, proposta dal Sindaco e variamente contestata da Piccini ed anche da Valentini stesso. Fino a qui, i fatti del contesto: nudi e crudi. Vediamo di chiarire – a noi stessi, in seconda battuta ai lettori – qualche passaggio concernente questa vicenda.
LE CLAUSOLE
Non vi è dubbio che le clausole della succitata donazione siano a favore della anonima donatrice, che ha voluto anche in qualche modo imporre una sua figura di riferimento, per sovraintendere al tutto; resta il fatto che questa è la prassi consolidata, in casi come questi. Con ben poche eccezioni. Tanto per dirne una, che in qualche modo ci riguarda: quando un certo Sallustio Bandini lasciò quel ben di Zeus di volumi – facendo di fatto nascere la biblioteca pubblica cittadina -, ci diede sotto con clausole pro domo sua (ne pretese 8, ad essere precisi). Se – come detto dal Sindaco – le opere esposte in modo permanente al Santa Maria non saranno più di circa 250 (poco più della metà), si sarà scelto la strada del buon senso, perché hanno certo ragione coloro che indicano come un pericolo una permanente di quasi 500 opere, ancorché di piccole dimensioni.
IL PRINCIPIO DI AUCTORITAS: MARCO PIERINI
Ne abbiamo scritto – per l’ennesima volta – anche domenica scorsa, parlando di Demografia; essendo stato chiamato Marco Pierini a dire la sua sulla qualità artistica di queste opere, da questo punto di vista, a livello di metodo, è stata fatta la scelta corretta: il principio di auctoritas è stato infatti del tutto rispettato. E chi dice che il buon Marco – per l’annosa questione del Museo delle Papesse, in Via di Città – era uno allineato, va invitato a considerare la questione nella sua complessità, giacché risulta che Marco Pierini abbia ricevuto illo tempore anche molti attacchi, da parte di chi dettava la linea editorial-politica del Groviglio armonioso.
IL MISTERO DELLE STATUE
Il bis ex Bruno Valentini, infine, nel suo alato intervento in Consiglio di lunedì, pare abbia detto che quando c’era lui a trattare con l’anonima donatrice, c’erano anche delle statue, all’interno del corpus della articolata donazione da parte della mecenate; statue che ora parrebbero non esserci più (correggeteci, se sbagliamo). La cosa si fa curiosa assai: che fine hanno fatto queste valentiniane sculture? Se c’erano davvero, ed ora non più, la cosa si tinge di giallo, no? Se il bis ex vuole intervenire per chiarire nel dettaglio, noi lo accogliamo molto volentieri…
Ps 1 In attesa della sentenza del Processone milanese su Mps (verosimilmente ottobre), per intanto il Gip milanese Salvini nei giorni scorsi ha disposto un prolungamento delle indagini sull’operato del tandem Viola-Profumo, come richiesto dall’avvocato Falaschi; comunque la si rigiri, non è un bel segnale per il succitato tandem (per ora, si capisce). Nessuno ha da togliersi sassolini, a questo giro?
Ps 2 Sempre più dubbi ed ambiguità, sul caso del carabiniere ammazzato a Roma il 26 luglio: le cose che non tornano, più o meno pareggiano quelle che tornano. Una cosa sola è certa: nonostante la foto choc (peraltro, la prassi è in uso in molti altri Paesi, vedasi pezzo di Fausto Biloslavo sul Giornale di ieri), si vuole sinceramente credere e sperare che i due fenomeni vengano processati e giudicati in Italia. Altrimenti, bisognerebbe ammettere che Craxi (caso Achille Lauro) era un gigante, rispetto agli attuali.
Ps 3 Sempre sul Consiglio comunale di lunedì: premesso che anche la maggioranza non ci è garbata, nel votare contro alla mozione anti-plastica proposta da Massimo Mazzini (gruppo Piccini), vogliamo fare sapere ai nostri lettori che il Pd – votando, per sua legittima scelta politica, contro gli assestamenti di Bilancio – ha votato contro anche ai 130mila euro destinati alla biblioteca Comunale. Giusto perché si sappia in giro, eh…
Non so nulle opere d’arte offerte a Siena dall’anonima donatrice. Ma una cosa mi sembra ormai pacificamente acquisita per il Santa Maria: la rinuncia a un progetto unitario che potesse farne la sede della Pinacoteca, e la prospettiva dello spezzatino nel suo futuro.
Trovo che a questo giro il Sindaco De Mossi abbia agito bene, all’insegna di un sano pragmatismo (soprattutto se sarà coerente con l’idea di non installare più di 250 opere circa all’interno del Sms). Però il problema di fondo resta: mancano un Assessore alla Cultura ed un Direttore del Santa Maria della Scala. Un singolo, che continua a svolgere anche la professione e incidentalmente sarebbe anche Sindaco, non può umanamente svolgere al meglio 4 compiti, che necessiterebbero tutti di un full time.
Sottoscrivo a piene mani Mefistofele.
E non è da ora
Caro Professore
Abbiamo appreso della morte del carabiniere. Ed abbiamo concluso che in Italia non abbiamo persone che si macchiano di un simile efferato delitto.
Siamo un popolo civile e da millenni civile. Non conosciamo la legge del selvaggio wuest. Non si possono commentare certe mostruosità.
Non sappiamo che dire.
Riguardo al finanziamento della Biblioteca è stato un forte errore.
Ma non vi è nulla da sperare dai figli della scuola di Francoforte.
Non sanno che la Biblioteca di siena è un testamento dell’umanità.
https://www.agenziaimpress.it/in-evidenza/la-trappola-donazione-lascito-478-opere-al-comune-le-regole-ferree/
Articolo che almeno spiega di cosa si tratta( in gran parte studi e bozzetti) e delle perplessita’ sull opportunita’ dell operazione.
1.751.000€ di valore per 475 opere???
ovvero una media di 3700 € di valore ad opera??????
S Maria della scala ridotto a galleria d arte per promuovere artisti/ucoli
contemporanei????
Giusto accogliere ma trasparenza vorrebbe che si sapesse i osti totali di tale accoglienza in ordine di euro e di spazi.
Ben venga in caso di assunzioni….ma sarebbe corretto avere anche un progetto culturale di medio, almeno, periodo in cui inserire la collezione, altrimenti si riduce ad un ammonitinare in un posto!
Sarebbe stata utile una sinergia con la pinacoteca x sviluppare un percorso museale che Siena merita.
Speriamo, ancora, che nei prossimi invernali mesi qualcosa si ipotizzi, per ora tanta improvvisazione!
Oltre alle opere stata accettata anche la mozione , a prescindere da chi la proponesse, in merito al ridotto uso di plastica( come già altri comuni hanno deliberato) era specie la risposta di ù consigliere comu ale che trattalargomento con piglio personale e non come membro di un’ istituzione.
Rimango deluso dall’operato dell’amministrazione che proclama molto ma comincia poco, come il mancato rispetto circa le deiezioni canine( chi abita in centro, e magari ha bimbi piccoli, capisce il disagko) o il mancato rispetto del decoro di piazza del campo, tanto sbandierato ma poco attuato….
E io concordo con Mefistofele e con il Cacaccia: De Mossi ha fatto bene ad accettare (ve lo immaginate cosa sarebbe successo con un gran rifiuto?), però bisogna vedere le regole di ingaggio. Di certo, uno e quadruplo (avvocato, Sindaco, Assessorato importante e Direttore de facto del Santa Maria) nessuno può essere, quantomeno al meglio.
Con il suo link del 2 agosto Manunta propone la lettura di un articolo di Roberto Barzanti (Corriere Fiorentino del 26 luglio), che entra nel merito dell’offerta delle 478 opere al Comune, ed è un invito a discussioni non superficiali. Impossibile non condividere la conclusione: “Sarebbe utile riflettere con franchezza, al di là di ogni posizione pregiudiziale di schieramento, su questi punti,non banali, prima di dire: sì, grazie, Graziella! Altrimenti il dono rischia di trasformarsi in una pietra tombale per sempre ostativa ad un serio riesame del futuro del Santa Maria. Prima il progetto, poi le scelte ad esso coerenti.E’ troppo pretendere?”.
Impressionante la faccia di bronzo del vicesindaco, che incurante del nulla che ha fatto la” sua” amministrazione per lo sport, riesce a non vergognarsi nell’esprimere parole a orda di dell’incontro con il teodoforo….sarebbe meglio se ripensare ai bastoni tra le ruote da oppositore e alla bici senza ruote e senza manico da amministratore
Sulle opere d’arte donate al Comune la penso suppergià come Manunta e altri.
Opere d’arte ?
Saranno per davvero opere d’arte?
C’è tanti personaggi sul mercato
che spuntan come funghi da ogni parte,
c’è chi dipinge e chi fa ‘l letterato,
so’ guasi tutti dell’imbrattacarte,
un libro per lo più sgrammaticato
un lo finisci e lo metti in disparte,
dopo pochino l’hai dimenticato,
qui si ragiona d’opere e bozzetti
d’arte moderna: sono diffidente,
se li vòi vende, quanto ci scommetti,
che un ci ricaveresti quasi niente?
Ma a cavallo donato, o che vò’ fa’,
in bocca, dice, un si deve guardà.
a non guardare in bocca al castrone
potresti prendere una vecchia brenna
pensando d ave preso un bombolone
di fronte ai regalato chi un tentenna
spesso dimostra d essere un coglione
pollo che volpe lesta se lo spenna
e puttanate dell arte moderna
siena come firenze ora squaderna
Siamo passeggeri di una nave, chiamata Italia, che affonda. Tra casi pietosi ove tra poco ai colpevoli verrà offerto un caffè e tante scuse all’ambasciatore USA e suo cittadino americano padre di uno dei due rampolli. Penso poi che tra 15 giorni, massimo un mese, nessuno si ricorderà del povero carabiniere; altre emergenze, altre ingiustizie impunite, altri blablabla ipocriti nei media e famiglie lasciate sole nel dolore. Il processo di Milano? Una bolla di sapone, ormai non spero più nella punizione del malefico duo; finora hanno fatto la solita bella vita. Plastica si, plastica no, io ci ho capito poco del problema, non l’ho seguito per niente, però in Piazza, durante il Palio, come facciamo a tornare al vetro anche per motivi di sicurezza? Semmai ci dovrebbe essere più sensibilità di tutti nel riciclare correttamente, mentre Siena invece è il fanalino di coda regionale nella differenziata. Del Valentini ex di tutto, spero lo rimanga sempre, c’è da dire poco è un personaggio molto particolare, pirandelliano direi.
Ps 1
il Decreto di non-archiviazione:
http://www.associazionebuongovernomps.it/wp-content/uploads/2019/07/Decreto-409-rigetto-archiviazione-NPL.pdf