Siena diretta sera: i tre tenores del Pd contro la Bonev
La puntata di giovedì di “Siena diretta sera” (Siena Tv, ore 21) è stata stimolante soprattutto nel cosiddetto “primo tempo”: nel secondo, infatti, c’era Quello della Provincia, quindi si era del tutto legittimati a cambiare canale o ad andare al bagno; nel terzo, invece, Laura Vigni e Michele Pinassi avevano al loro fianco tale Di Renzone, valentiniano. In quanto tale, Giano bifronte: a parole, condivisibile; nei fatti, parecchio meno. Certo la tentazione di prendere il telecomando e di guardare Santoro che intervistava la Bonev sulla Pascale era tanta, ma abbiamo resistito. Anche Danielito Magrini, prima o poi, si darà al gossip politico in stile santoriano?
Dicevamo del primo tempo: al fianco di Danielito Magrini, c’erano tre rappresentanti provinciali dei tre candidati nazionali alla segreteria Pd (curiosamente, il quarto, tale Pittella, era in contemporanea con i valentiniani); c’era il Sindaco di Chiusi Scaramelli, quello di Cetona Di Meo ed il Masi di Sovicille, il Cavour del padule (bisogna un po’ allungarsi la basetta, però).
Il dato politico più curioso, è quello concernente la motivazione con cui Scaramelli, renziano della prima ora, ha giustificato l’endorsement, in loco, a favore del Guicciardini:
“i nostri elettori non avrebbero capito che ad un candidato che si dichiara renziano (Guicciardini, appunto, Ndr) se ne affiancasse un altro”.
Eh sì, perché gli elettori renziani sono minus habentes, forse? Che delusione, che delusione…
Se l’operazione Renzi poteva avere un senso (e tutti abbiamo guardato con simpatia iniziale al progetto), in questi giorni tutto è definitivamente naufragato: i ceccuzziani, da subito con un piede in due staffe, oggi salutano i renziani.
L’unico dei tre Sindaci della Provincia che si è salvato – oltre che per il fatto di essersi presentato senza cravatta – è stato il misconosciuto Fabio Di Meo, Sindaco di Cetona. Lui, almeno, sta con Civati, che prenderà pochissimo, ma sta alla larga dall’inciucione interno tra renziani e cuperliani (la cosa è più stimolante nel Comunale, ma ne riparleremo a breve).
Del Sindaco di Cetona, poi, la frase più ficcante della serata:
“Fare le regole, per il Pd, è un hobby, come il calcetto il giovedì sera…”.
Mitico! Come dargli torto? Non conosco il Sindaco Di Meo (classe 1975, Presidente della pro loco locale dal 2001 al 2004, nonché iscritto all’albo dei giornalisti), ma è l’unico dei tre che sarebbe stato bene in una pellicola del Nanni Moretti d’antan (“Ecce bombo”, buttiamo là…).
L’eretico – che a Cetona ha fatto i primissimi giorni da professorino di scuola pubblica, nel lontano 2001 -, dopo questa sviolinata, gli chiede coram populo ospitalità per la prossima estate: caro Sindaco, sto cercando un posticino, bello e tranquillo, ove spendere un mesetto, dedicato alla scrittura feroce, mattina e sera; lontano da Siena quanto basta.
Mi trovi una casetta (in Cetonà)! Io vengo di corsa…
L’inciucione messo in mostra l’altra sera è davvero stomachevole. Ma il rapporto fra Renzi e Ceccuzzi è sempre stato ambiguo, Ceccuzzi ha infiltrato i suoi uomini nei comitati renziani e ricordate che a Siena c’era anche il poliziano ad applaudire Renzi…
Il Poliziano salvò il Magnifico rinchiudendolo insieme a lui nella sacrestia del Duomo.
Quando Siena si libererà’ del ceccuzzi e dei ceccuzziani sarà’ una liberazione come nel 1945.
FACCIO UNA CONSIDERAZIONE TERRA TERRA, MA È MAI POSSIBILE CHE A SIENA CI SIA IL SINDACO VALENTINI NIPOTE DI ….. IL BURRESI DELLA PROVINCIA FIGLIO DI ……EX MONTEPASCHINO EX CONSIGLIERE DELLA FONDAZIONE ECC. ? MA LE PERSONE NORMALI, CHE HANNO LAUREE ED ALTRO QUANDO VENGONO VALORIZZATE? MEDITATE SENESI!
Mai……
Visti gli ospiti di danielito, meglio la loro provenienza geografica, e visto quanto accaduto lunedì con esondazioni, frane, evacuazioni ecc, non è che il buon Dio ha voluto mandare loro un segnale affinchè si ravvedano finchè sono in tempo (c’è anche un’altra scuola di pensiero: che qualcuno che è andato in video porti sfiga, ma proprio tanta…)
Io sto con Cuperlo, non so chi sia, ma è bellino bellino e non sembra proprio aver mai nemmeno annusato i’ comunismo, solo tartufo e champagne, eppoi se si segue la linea di Baffino di sicuro non si sbaglia. Oh no?
Civati, chi era costui?
Certo avrei preferito la Puppppato ma, poffarre, non si è ricandidata, le è bastata la scorsa volta …
Pittella (l’incrocio tra un pitale ed una padella) non è proprio la stessa cosa.
E Rosy Bindy dove la mettiamo?
Lasciamo perdere, non si è candidata. Che buon gusto.
Comunque, sempre meglio dei Renziani riciclati che abbiamo a Siena e provincia.
E pensare che ci sono dei minus habentes che sborsano anche qualche Euro per poter partecipare a questa ignobile farsa ….
Ma fatela finita buffoni.
Cuperlo, certo:ma hai visto l’impressionante rassomiglianza fisica , anche nel linguaggio e tono di voce, con quel famoso ex ambasciatore della Fiat in America, quindi parlamentare pd ed oggi giornalista controcorrente…non è che votando lui si vota un nipotino del mitico Gianni detto anche l’avvocato (senza esserlo)?
Ma a me mi garba.
se ti garbano gli aspiranti commissari del popolo di staliniana memoria magari con la r moscia, bon per te
io sono sicuramente un sempliciotto, ho provato qualche minuto ad ascoltare questi signori ma proprio non ce l’ho fatta. Ormai è passata la festa ed hanno gabbato lo santo, si riparla di primarie e di tutte quelle altre sciocchezze che i mestatori e le intellighentie come loro sono usi fare. Come se non fose successo niente, come se la nostra Siena non fosse stata violentata e appestata. Non li posso ascoltare, non li posso vedere. Mi hanno tolto il futuro.
Sembra che quegli altezzosi del PD abbiano fatto propria la famosa frase “nel bene o nel male, l’importante è che parlino di me”. Vorrei suggerirgli di eliminare il “bene” in quanto, nei loro confronti vengono pronunciate solo maleparole.
Carissimo Eretico,
il sindaco di Cetona rappresenta probabilmente in modo esemplare lo spirito dei sostenitori di Civati. Forse il buon Pippo avrà poche possibilità di vincere il congresso del PD, di sicuro, però, potrebbe battere Cuperlo nella corsa al secondo posto, se intellettuali, liberi pensatori e cani sciolti (e tu potresti, a buon diritto, essere ascritto a ciascuna delle tre categorie…) facessero il minimo sforzo per sostenerlo, anche a distanza, anche restando fuori dalla competizione delle primarie PD. Un buon piazzamento di Civati renderebbe più difficoltoso l’inciucione Renzi/Cuperlo e forse potrebbe avere un minimo influsso positivo sulla futura segreteria Renzi.
Quindi, caro eretico, meno puzza sotto il naso e più badile!
Ma lo avete visto Cuperlo. Splendido esemplare di Apparatčik di partito….gelido, algido, controllato ferrovecchio del PCI di Longo e Pajetta proiettato nel XXI secolo…… Il suo aspetto è inquietante, nemico dichiarato del cosiddetto ceto medio (principale serbatoio di voti del PD)che vorrebbe tartassare per continuare a mantenere un welfare che non esiste quasi più, o al massimo per i nuovi arrivati(gli extracom). E’ l’ectoplasma di Baffino, ma più perfido…..
rottamata dalla politica, segata dal suo collegio abituale, spazzata via dall’università dopo decenni di distacco a spese nostre (e degli studenti), famosa solo per essersi trovata su un certo pianerottolo nel giorno e all’ora …giusta(o sbagliata a seconda dei punti di vista)…. la signora (sic!) di sinalunga ritorna a galla come un sughero. Matteo marameo, me ne vado in calabria anzi mi ci faccio paracadutare, qualche mese per capire in quale acqua si nuota e zac ecco una bella presidenza, quella dell’antimafia e poco importa se spacca il partito , anzi i partiti, vuoi mettere una solida poltrona sotto cotante chiappe? e l’auto blu, e l’ufficio di presidenza con segretarie particolari e non, addetti , scorta ecc…vuoi mettere il figurone ch si farà uando si torna al paesello degli utili idioti o nell’amato trentino dove va in vacanza magari alla malga panna ristorante-baita superstellata e costosa?? E vuoi mettere quanto metterà ora bocca nelle cose senesi dove ha impastato fino a ieri con i riusltati che sappiamo…Io se fossi la mafia, con una così, tireri un gran sospiro di sollievo: con una così cosa hai da temere??
Ecco una dichiarazione della neoeletta presidente della commissione antimafia, rosita da sinalunga. La domanda sorge spontanea: ma ci fa o ci è? E gli utili idioti del paesello, calabro, dove è stata eletta che ne dicono? Per me festeggiano
«Le finalità della Commissione sono quelle di combattere la lotta alla mafia…». Gaffe di Rosy Bindi in una dichiarazione ripresa da SkyTg24. L’esponente Pd è appena stata eletta, tra le proteste del Pdl, presidente della Commissione antimafia. (RCD – Corriere Tv)
ROSY, BELLA VITA ALL’ANTIMAFIA: CONSULENTI, UFFICI E PAGA EXTRA
Stefano Zurlo per “Il Giornale”
Rosy Bindi Un ufficio nel cuore della vecchia Roma. Un appannaggio extra di 3.500 euro. L’auto blindata con la scorta, la segreteria. Uno stuolo di collaboratori e consulenti. È una piccola corte quella della Commissione antimafia al cui vertice si è appena insediata Rosy Bindi. Ed è lungo l’elenco dei privilegi e dei bonus riconosciuti al presidente dell’organismo. Certo, anche a Palazzo San Macuto va di moda l’austerità, o meglio la sua versione light, insomma la sobrietà. Si sa, anche nei rifugi della casta è arrivata una timida spruzzata di spending review ed è stato messo un tetto alle spese, prima senza limite.
Ma il numero uno dell’Antimafia resta il capo di un piccolo impero, impegnato peraltro in prima linea nella difficile guerra alla criminalità organizzata. Proprio per questo si è sempre pensato che il presidente e i commissari dovessero avere strumenti adeguati per combattere la guerra contro le mafie. Così la commissione ha via via imbarcato un piccolo esercito di consulenti e collaboratori, chiamati a decifrare e interpretare le mosse del nemico.
Oggi la Bindi si ritrova un ufficio strategico, anche se di modeste dimensioni, al quinto piano del Palazzo di via del Seminario: «È un locale non tanto grande, ma suggestivo – ricorda Ottaviano Del Turco, presidente dal 1996 al 2000 – anche perché tre piani più in basso, al secondo, si svolse il celeberrimo processo a Galileo Galilei». Insomma, si convive con la storia. Ma non solo.
Rosy Bindi ed Enrico Letta
Come tutti i presidenti di commissioni permanenti, la Bindi percepirà un emolumento extra di circa 3.500 euro al mese. Attenzione: non sono tutti per lei, anzi la parte più importante, poco più di 2.000, è destinata a pagare il lavoro di un collaboratore. Dunque, al presidente restano circa 1.500 euro lordi che si sommano naturalmente al sontuoso stipendio di deputato.
C’è poi il capitolo segreteria: «Avevo a disposizione l’apparato dei funzionari di Camera e Senato, in pratica senza limiti», aggiunge Del Turco. Meno generoso il trattamento ricevuto da Roberto Centaro, presidente dal 2001 al 2006: «La segreteria del presidente era e credo sia ancora composta da 2 massimo 3 persone, prese in prestito dalla Camera di appartenenza». Per la Bindi sarà dunque Montecitorio.
Rosy Bindi ed Enrico Letta
Poi c’è la segreteria della Commissione che risponde sempre al presidente e qui lo staff si allarga. Fino a comprendere sei collaboratori: un consigliere parlamentare, capo della segreteria, due documentaristi, tre segretari parlamentari. Tutti provenienti da Montecitorio così come la precedente squadra era stata formata pescando le risorse dentro la cornice di Palazzo Madama, personale di Palazzo Madama, in ossequio al presidente Giuseppe Pisanu.
VENDOLA E ROSY BINDI
Dunque, le due segreterie, quella personale e l’altra della commissione, fanno lavorare circa dieci persone. Un numero imponente. Poi ci sono i collaboratori. Divisi a loro volta fra fissi e part-time: «Ogni presidente – spiega Centaro – sceglie magari fra gli ufficiali dei corpi di polizia alcuni investigatori di sua fiducia e li assume come consulenti della commissione. In media ogni presidente riempie tre caselle. I consulenti vengono regolarmente retribuiti dal vecchio datore di lavoro, ma prendono un extra per l’impegno in commissione». Al loro fianco ecco poi gli esperti part-time, come i magistrati che ricevono solo un rimborso per i viaggi. «Questa pattuglia è assai agguerrita e oscilla da dieci a venti unità – riprende Centaro – in ogni caso un tempo non c’era un limite di spesa e nessuno stava attento alle cifre, poi è stato fissato un tetto e il budget per gli esperti si è ridotto».
rosy bindi x Infine la scorta. Il tema della sicurezza è nelle mani del ministero dell’Interno che lo gestisce in piena autonomia e valuta l’assegnazione della scorta. Di fatto il presidente dell’Antimafia, figura istituzionale ad alto valore simbolico, non è mai stato lasciato solo. E la scorta è sempre stata concessa: «Si tratta di un corteo rafforzato – chiarisce Del Turco – io prendevo posto su una Lancia blindata e poi c’era un’auto che seguiva con due o tre poliziotti a bordo. Purtroppo la Lancia era stata adattata con fatica e dunque spesso era in officina per una qualche riparazione». Chissà quale berlina utilizzerà Rosy Bindi.