Eretico di SienaLa domenica del villaggio: Argentina, un film, il XX settembre (e 3 Ps) - Eretico di Siena

La domenica del villaggio: Argentina, un film, il XX settembre (e 3 Ps)

- 24/09/17

Eccoci al consueto appuntamento cultural-domenicale del blog; si parte con l’Argentina della dittatura videliana e dei desaparecidos, con un museo che finalmente ne parla, pur con un’omissione di fondo; poi, la recensione del gran bel film “L’equilibrio”; per finire, nel Cantuccio del prof, una riflessione sull’appena trascorso XX settembre.

Buona lettura a tutti, dunque!

LA DITTATURA ARGENTINA: FINALMENTE UN MUSEO…

Gabriele Pedullà – sul domenicale del Sole 24 ore del 17 settembre – ci dà notizia di un museo che ha un valore, oltre che prettamente storico, financo politico: l’Espacio Memoria y derechos humanos; fortemente voluto dalla controversa figura della Presidenta argentina Cristina Kirchner, ha un grande merito: riesce a rompere, a spezzare un tabù, quello della dittatura militare di Videla e Galtieri.

A cavallo fra i Settanta ed i primi anni Ottanta del secolo scorso, i generali presero manu militari il potere, a Buenos Aires, con la piena complicità degli USA (c’era il democraticissimo Carter, al potere) e del Vaticano; per corroborare al meglio il loro potere a livello interno ed internazionale, fecero carte false per vincere il Mundial del 1978 (e lo vinsero!), fino poi a suicidarsi politicamente con la demenziale Guerra delle Malvinas-Falklands: la quale, invece che servire a rafforzare loro, rinvigorì il mai sopito nazionalismo inglese, facendo della Thatcher una autentica Lady di ferro anche fuori dai confini prettamente british.

La cosiddetta “guerra sucia”, la guerra sporca, in quegli anni, fece scomparire circa trentamila giovani: rapiti, torturati senza umana pietà, e poi scaraventati dagli aerei della morte nell’Oceano. I famosi desaparecidos, che appunto in questo museo vengono ricordati, con le foto di ognuno di loro. Con una sola omissione, però, giustamente stigmatizzata da Pedullà: di loro, si ricorda l’essere stati vittime, ma non si dice e scrive alcunché sulle loro idee. Che non erano solo anti-dittatura, erano anche proposte per un’Argentina che si affrancasse da ciò che restava della Dottrina Monroe, e che riuscisse a non essere più un campo a disposizione per le ardite sperimentazioni sociali dei monetaristi della scuola di Chicago.

 

UN PICCOLO CAPOLAVORO DEL CINEMA ITALIANO

Si dice che il cinema italiano non sappia più darci i capolavori del passato (remoto e prossimo), perché non sa più donarci il grande cinema dell’impegno civile, quello del Neorealismo prima,  dei Petri e dei Pontecorvo dopo: in generale, dicendo cosa più che giusta. Ci sono, al massimo, i film alla Virzì (“Il capitale umano”), che fanno facile denuncia a costo zero; può però capitare di imbattersi in una pellicola capace di coniugare rigore cinematografico assoluto, quasi zavattiniano, e fortissima denuncia sociale, illuminando un pezzo di Inferno della nostra Italia, la Terra dei fuochi, l’ex Campania Felix di un tempo; il tutto, visto dagli occhi di un prete di strada, affamato di Giustizia sociale, e destinato inevitabilmente alla sconfitta ( la più onorevole, fra le sconfitte, però).

Vincenzo Marra (Napoli, 1972), regista e sceneggiatore, merita dunque il massimo dei voti, con il suo “L’equilibrio”; quanto alla tecnica registica (pregevoli i campi medi, per seguire la camminata dei personaggi); quanto alla sceneggiatura (non mancano le trovate ben calibrate, per rendere al meglio il crescendo narrativo, che diviene tutt’altro che scontato); quanto, infine, all’ethos civile.

Tra i due preti della storia, entrambi di strada, uno è pronto a scendere a continui compromessi con l’esistente, e si sciacqua la bocca con la facile ed inevitabile denuncia dell'”impossibile da non denunciare” (lo scempio dei rifiuti tossici, correlativo oggettivo delle anime morte della maggioranza degli abitanti di quella irredimibile terra), ed ovviamente viene promosso dalle gerarchie ecclesiastiche; l’altro, novello fra’ Cristoforo – con una storia d’amore da cui more catholico redimersi -, è invece pronto ad interpretare il prete-coraggio senza compromessi di sorta, fino al martirio ( che si concretizza, però, in modo non scontato, grazie appunto all’abilità della sceneggiatura).

Da vedere, da far vedere; e da meditare, per imparare a non farsi abbindolare dai falsi – e facili – moralizzatori a costo zero; un film profondamente cristiano, e molto poco cattolico…

IL CANTUCCIO DEL PROF: IL XX SETTEMBRE

Domenica scorsa, abbiamo scritto del libro Cuore, e della necessità di riconsiderarne l’importanza anche a livello didattico, quantomeno per l’innegabile importanza storica, se non gli si vuole concedere più di tanto quella letteraria (comunque presente); è un libro laico, tra l’altro, “Cuore”: i nuovi italiani che si vogliono costruire, fare, sono prima di tutto patrioti, prima che fedeli. In piena sintonia con il forte anticlericalismo ottocentesco: inevitabile, avendo in Pio IX e nella Compagnia di Gesù i più acerrimi nemici della nascente (ed anche neonata!) italica Patria.

E qui si arriva, per l’appunto, al XX settembre, ormai negletto, al massimo ricordato da qualche pezzo – ancorché stimolante – come quello di Maurizio Maggiani su Repubblica il giorno della ricorrenza (sì, la battaglia in se stessa fu ben poca cosa, ma andò così anche per la presa della Bastiglia e per l’inizio della Rivoluzione di ottobre, no?).

Noi, da par nostro, non possiamo fare altro che ricordare, per l’ennesima volta, ciò che di vergognosamente pre-Breccia di Porta Pia resta ancora, nella scuola italiana, a livello di forma mentis almeno; pensiamo al Concordato craxiano del 1984, che pure qualche passetto in avanti lo fece fare: per esempio, riflettiamo sul fatto che i docenti di Religione (materia dal 1984 facoltativa) vengano PAGATI dallo Stato (cioè da voi lettori), ma di fatto scelti dal Vescovo, il quale conserva in pieno la possibilità della revoca degli stessi (e non è una possibilità teorica, è prassi: basta, per dire, che una docente conviva more uxorio).

Anche molti intellettuali cattolici – Vittorio Messori, fra gli altri – sostengono da anni l’assurdità dell’ora di Religione, nell’Italia odierna: ma le cose vanno avanti così, lo stesso. E nessuna forza politica – dicasi nessuna – se ne fa carico: perché disturbare il Vaticano, ora peraltro gesuita?

Ps 1 Martedì sera (Siena tv, ore 22,30), fari puntati sulla Pinacoteca, con la professoressa Bernardina Sani che illustra il suo ultimo lavoro ad hoc (“Cesare Brandi e la Regia Pinacoteca di Siena”, Carocci 2017); poi si parla di droga nelle scuole senesi, fenomeno su cui spesso cala una coltre di imbarazzata ipocrisia (che non fa bene a nessuno); si finisce con la Sanità, salutando il Dg Tosi: a modo nostro, ovviamente.

Ps 2 In settimana, ci ha lasciato lo straordinario Jack La Motta, formidabile pugile di attacco. Come non tornare con la mente al “Toro scatenato” (“Raging bull”), con De Niro al massimo grado del mimetismo attoriale, capace – secondo i noti dettami dell’Actor’s studio – di essere tirato come mai in carriera (nella prima parte della lunga pellicola), e poi ingrassato di trenta chili, nella seconda parte?

Ps 3 In Germania sta andando tutto più o meno come previsto, al momento di mettere on line il pezzo; la Spd tracolla, nonostante il tentativo dei suoi militanti di recuperare voti con il porta a porta: che, se avesse il potere salvifico che alcuni credono, avrebbe reso i Testimoni di Geova la prima confessione religiosa della penisola…

8 Commenti su La domenica del villaggio: Argentina, un film, il XX settembre (e 3 Ps)

  1. anonimo scrive:

    Caro Professore
    Le cose in Germania vanno come nel resto dell’Europa, la sinistra ha perso il suo essere cioè la difesa della classe operaia. Ma la classe operaia ora non vi è più, allora la sinistra si è messa chi arriva non ultimo lo ius soli ed altre fesserie. Cose che i cittadini Italiani poveri non vogliono nemmeno sentir dire.
    Quindi la vittoria in germania della destra è un ottimo lavoro. Specie per l’europa.
    In Germania tutto viene preso seriamente.
    In Italia avremo due partiti vincitori, la Lega e il cinquestelle che saranno destinati a governare insieme. Verra’ istituito il reddito di cittadinanza, dando i soldi direttamente ai cittadini senza rischiare che vengano rubati dai soliti imprenditori ma chiamamoli prenditori. Piuttosto la lega deve stare attenta alla Toscana, da un po’ di tempo si vedono troppi extracomunitari Inglesi. Sai professore il porto di Livorno fa gola….Non vorrei che succedesse come in Catalogna che promettono al popolo la libertà per prendersi il porto. Pensano questi birboni mondialisti di portare le merci in Europa, senza dogana. Ma la Francia non lo consentirà eil popolo Catalano sarà libero ma povero.

  2. leonardo scrive:

    sapete si ci sono risposte dal comune per i risultati del WTU ? fiasco totale per organizzazione non organizzata ?
    ho letto qualcosa di negativo ieri su radiosienanews, ma da altri siti di informazione locale non ho visto ancora articoli o dichiarazioni.
    Prima di ieri ero rimasto con le ultime dal Santa Maria di venerdì sera dove era apparso articolo di un successo enorme dopo la prima giornata dell’evento
    Sembra che adesso invece ci siano già dei numeri, edizione passata a Padova 20000, edizione senese 1000

    a voi la palla …

  3. Michael Kohlhaas scrive:

    Mi scuso per l’off topic, ma volevo congratularmi con l’assessora Pallai per l’ennesimo successo di immagine della nostra città:
    http://www.radiosienatv.it/il-world-tourism-event-fa-flop-pochissimi-visitatori-e-il-comitato-critica-gli-organizzatori-locali-lintervista/
    Enjoy Sienaaaaaaa!

  4. Eretico scrive:

    Collegandomi con l’off topic, pare proprio che l’Assessore Pallai abbia suonato la grancassa dell’autoesaltazione prima del tempo: come di consueto, peraltro. Ma ormai, con il soggetto in questione, in effetti si esula dalla politica propriamente detta, che raccomanderebbe cautela e prudenza di fondo…

    Stasera, tutti in poltrona a seguire il programma del bravo Iacona (Raitre, ore 21,15): trattando di massoneria e ‘ndrangheta, pare proprio che ci sarà spazio per un noto giornalista senese, che di nome fa Stefano…

    L’eretico

  5. Fede Lenzi scrive:

    Mi chiedevo perché le due stoccatine a Virzì… storie personali tue? O acredine per il di lui successo? Il discorso che seguo male è quello che artista e impegno devono per forza andare di pari passo, e per forza dalla parte giusta. In questo modo non potremmo nemmeno toccare autori come Malaparte o Céline, e sarebbe un grandissimo peccato. Anche con Visconti, per restare nel cinema, avremmo problemi.

  6. Semplici8 scrive:

    Caro Eretico,
    Oggi mi unisco anch’io coro di superlativi con cui ti omaggiano i commentatori per le tue capacità “stimolanti”.
    Sul XX Settembre, e circa la forma mentis della quale parli nonche’ del passaggio sottotraccia di una data fondamentale della nostra Storia, mi pare esemplificativo il titolo di Repubblica di alcuni giorni fa: “Patto governo – Vaticano per lo ius soli”. Come se fosse normale, per uno stato laico e indipendente, fare accordi con un paese straniero circa le leggi da promulgare.
    Jake La Motta: una leggenda, perché capace di superare i propri limiti fisici e tecnici, ed avversari grandi come montagne (Sugar Ray Robinson), in virtù di un indomabile coraggio. E Toro Scatenato è un film magnifico, con una prova attoriale quasi sovrumana.
    In Germania i fascisti sono al tredici per cento. Ah no, scusa, bisogna dire “partito populista di estrema destra “. Quale che sia la definizione, se anche nella benestante locomotiva, che peraltro diversamente da noi qualche conticino con la Storia lo ha fatto, certi pruriti tornano a galla, una riflessioncina bisognerebbe farla. Tutti.
    Infine, l’ Argentina. Un altro mattone sullo stomaco dell’ umanità. Ricordare le vittime della bestialità Videliana, far conoscere i loro volti al mondo è molto importante. Lasciare all’oblio le idee e le motivazioni è quasi come ucciderli una seconda volta. Mi sono chiesto spesso che mondo avremmo oggi se le idee che germinavano in quegli anni in un continente dalle risorse quasi illimitate come l’America Latina fossero state lasciate attecchire e crescere, invece che soffocate nel sangue di migliaia di persone. Di certo penso di conoscere chi dobbiamo ringraziare se non lo sapremo mai.
    Permettimi però di stigmatizzare il “Presidenta”. È abominevole. Non farci questo anche tu, te lo chiedo per favore.

  7. Anonimo scrive:

    Ma stanotte i baroni nelle terre di Siena avranno dormito sereni??

    • Cherubino scrive:

      Serenissimi! ..come la repubblica veneziana…
      A parte la delusione per il presunto coinvolgimento del relatore della mia tesi di lauerea, docente che ho sempre considerato brillantissimo, e dotato di quel magnetismo per l’attenzione degli alunni che solo pochi riescono ad avere, resta la disillusione per lo scempio etico che fra l’indifferenza comune attanaglia la nostra società.
      Il culmine della tristezza lo ho raggiunto leggendo che il candidato che si è ribellato al putridume imperante, è nato e cresciuto in altro tipo di cultura, giusto iun filino più incline alla meritocrazia…. ma un filino eh!

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