Eretico di SienaLa domenica del villaggio: Manchester, il Mostro, Moore - Eretico di Siena

La domenica del villaggio: Manchester, il Mostro, Moore

- 28/05/17

Torna finalmente la rubrica culturale della domenica, dopo la parentesi monografica su Mantova e il pezzo sulla “rigirata” dell’avvocato Falaschi di domenica scorsa; oggi ci occupiamo, as usual, di tre argomenti: la ripresa, in grande stile, dell’attività stragista dell’Isis, vista da un’angolazione particolare. Poi, un breve ricordo di Roger Moore, scomparso in settimana; infine, una (prima) riflessione complessiva sul caso del Mostro di Firenze, in vista della attesa presentazione del documentatissimo libro di Giuseppe Alessandri (“La leggenda del Vampa”, Enigma edizioni), che ci sarà – introdotta dallo scrivente – mercoledì prossimo, 31 maggio, alle 18 alla libreria Senese, in Via di Città.

Buona lettura a tutti, dunque!

MANCHESTER: L’ERRORE INGLESE

Non si scriverà mai abbastanza dell’errore, ormai storico, di attaccare l’Iraq nel 2003; ma oltre alla demenziale idea di esportare la democrazia (sic), voluta dai teocon bushiani ed avallata dal tandem Aznar-Blair, gli errori dell’Occidente errante (nel senso etimologico) non finiscono certo qui.

Prima di parlarne, una sola aggiunta ai fatti di Manchester per quanto concerne il modus operandi terroristico: va segnalata come ulteriore elemento di preoccupazione – l’ha fatto Renzo Guolo su Repubblica – la “miniaturizzazione familiare” di questo terrorismo di terza generazione; magari uno solo agisce, ma c’è una base familiare intera che si attiva, in un modo o nell’altro, per il martire. E ben sappiamo che trovare pentiti intrafamiliari – la ‘ndrangheta insegna – è quasi impossibile.

Gilles Kepel, uno dei massimi esperti della questione terroristica islamica, ieri intervistato dalla Stampa (Francesca Paci, pag.6), dice a chiare lettere quale sia un gravissimo errore dell’Occidente (in questo caso dell’Inghilterra), a proposito della “Beslan d’occidente”: lo Stato inglese, a Manchester come altrove, ha delegato ai Fratelli islamici – in loco presentissimi – non solo buona parte del welfare, ma anche del controllo del territorio! In pratica, ha abdicato al ruolo del quale dovrebbe detenere il monopolio (il controllo del territorio), affidandolo alla “sicurezza interna” della Fratellanza islamica: cedendo, dunque, palmo a palmo il controllo su interi pezzi, blocchi di periferia.

Giovedì sera, qualcuno – lo speriamo – avrà visto lo straordinario reportage proposto da “Piazza pulita” (Corrado Formigli); ad un certo punto, l’inviato a Manchester veniva letteralmente accerchiato da energumeni, che agivano da pieni detentori del controllo del territorio; meno male che arriva una macchina della Polizia locale: il cui poliziotto, però, non disperde i minacciosi energumeni, bensì carica in macchina il giornalista, dicendogli papale papale che lui se ne deve andare, perché la sua sicurezza in quel luogo – periferia di Manchester, e non urbanisticamente degradata, anzi con villette più che decorose – non è assolutamente garantita.

Difficilissimo offrire ricette sicure e garantite contro questo tipo di terrorismo, ma una cosa è arcisicura: delegando ai Fratelli musulmani il controllo del territorio, la via della sconfitta è stata imboccata di sicuro. Senza se e senza ma…

ROGER MOORE: UN SIGNORE SULLO SCHERMO

Ci ha lasciato Sir Roger Moore: classe 1927, gli anni c’erano tutti, e la vita – per quanto se ne può sapere – gli deve avere riservato molte più soddisfazioni che delusioni.

Curriculum curioso, il suo: invece che dal grande schermo al piccolo, ha compiuto il percorso inverso, iniziando con la serie televisiva “Ivanohe”, proseguendo poi con quella del ladro-gentiluomo Simon Templar (“Il Santo”, dal quale ha preso il nickname bloggeristico l’amico Federico), infine “Attenti a quei due”, al fianco di Tony Curtis (serie che ha caratterizzato – insieme ad altre – la fanciullezza di molti giovani dei Settanta, quorum ego).

Ma lo ricordiamo anche, e soprattutto, per l’essere stato il più longevo fra i vari James Bond, e proprio nel periodo in cui i pomeriggi passati al cinema, a gustarsi le imprese dell’agente segreto più famoso del mondo, erano davvero tanti: dal 1973 al 1985, con ben sette pellicole all’attivo; e c’è una cosa che va sottolineata – tendendo ad essere colpevolmente dimenticata -, all’interno di una carriera artistica: la Dea bendata, ed il suo ruolo spesso decisivo, pro o contro (nel caso di specie, assolutamente a favore).

Moore viene scelto per il primo 007, dopo quello interpretato dall’anonimo ed incolore George Lanzeby, colui che era succeduto all’immenso Sean Connery: se non ci fosse stato il Lanzeby di mezzo, probabilmente anche Moore avrebbe avuto – nonostante l’impeccabile humour che lo ha sempre caratterizzato – ben poca fortuna. Ergo, nell’economia di una carriera, venire dopo un mediocre, è sempre uno straordinario vantaggio, per il subentrante…

 

IL MOSTRO DI FIRENZE: UNA STORIA AGGHIACCIANTE

C’è praticamente di tutto e di più, nella drammaticissima vicenda del cosiddetto Mostro di Firenze (Pietro Pacciani), oltre ovviamente al caso prettamente giudiziario (che già peraltro basterebbe ed avanzerebbe): c’è il disvelamento di un mondo contadino non così edenico, ed innocente, come lo si considerava; c’è l’aspetto dell’omertà dei borghi interessati, omertà che, illo tempore, stupì molti, in terra di Toscana (oggi ci siamo abituati, purtroppo…); c’è il ricordo di un tempo antropologicamente quasi estinto, sebbene non più lontano di 30 anni dall’ultimo duplice omicidio: un mondo agli ultimi sussulti pre-cellulari ed Internet; un mondo in cui le giovanissime coppiette si appartavano nelle piazzole di campagna, prima che i genitori iniziassero a consegnare le loro magioni ai comodi dei loro figli (come oggi comunemente avviene); c’era la politica – il primo Governo Berlusconi, e poi la sua prima fase di opposizione -, che arrivò a strumentalizzare in modo inverecondo il tutto, creando un Pacciani quasi alter ego del Cavaliere a livello di persecuzione delle Procure (Firenze come Milano, sic). Cosa che non potrà non avere influito sulla vergognosa assoluzione in Appello (poi infatti cassata: Pacciani è morto dunque sub iudice, e con tanto di condanna per i “compagni di merende” Lotti e Vanni, secondo la celebre espressione del Pm Canessa).

C’era tutto questo, dunque, e molto altro ancora: ma su tutto e tutti – inutile negarlo – c’era in primo luogo la figura del grande istrione del Male, Pietro Pacciani. Attore nato, mentitore seriale e spudorato, bestemmiatore incallito e al contempo pregno di una forma mentis religiosissima; bestiale torturatore della moglie e ignobile stupratore di figlie (sin dai 9 anni di vita), con violenze esplicite ed implicite (per esempio, dando loro da mangiare cibi per cani), leggendo il documentatissimo libro di Alessandri viene fuori un ritratto sic et simpliciter agghiacciante: Pacciani è stato una sorta di Landru, senza possederne l’eloquio e la classe; è contraddistinto da forti venature da Arpagone, per la sua clamorosa tirchieria; ha una concezione del sesso che è l’opposto di quella di un Casanova: per lui, era essenzialmente sopraffazione e pura violenza; il tutto condito da una accentuazione patetico-vittimistica degna della migliore commedia dell’Arte.

Il ripercorrerne le criminali gesta (del Pacciani, e magari anche di chi l’ha verosimilmente coperto), ha molto, moltissimo da insegnare, anche nel 2017: per esempio – e prima di ogni altra cosa – che la Toscana Felix, se mai è esistita, è un ricordo da azzimate signore della high society londinese…

Ps 1 Tragedia infinita, quella del bambino pesarese morto per un’otite curata male (non curata, rectius), dal medico omeopata che aveva inopinatamente sostituito il pediatra. L’abbiamo già scritto varie volte, quindi non abbiamo certo aspettato l’ennesima tragedia: W la Scienza (pur con tutte le critiche allo strapotere ed all’arroganza dei colossi farmaceutici) e l’Illuminismo, vade retro l’oscurantismo antiscientifico. Quantomeno, sulla pelle dei bambini…

Ps 2 Brutta avventura – leggasi incidente stradale – per l’amico Antonio Gigli: auguri di pronta guarigione, e dunque ad majora!

14 Commenti su La domenica del villaggio: Manchester, il Mostro, Moore

  1. antonio scrive:

    farò il possibile. grazie Raffaele

  2. VEDO NERO scrive:

    Vai oggi si ricomincia col Palio, Valentini è già pronto per le interviste paliesche, tanto non rischia nulla, ha già preannunciato la visita di un ministro che verrà a vedere gratis il Palio; tutti contenti, per i problemi è tutto sospeso fino alla fine dell’estate, così l’uomo campa!

  3. VEDO NERO scrive:

    Pacciani? Se esiste l’inferno a quest’ora è in qualche girone a fare da spiedo per i diavoli custodi, con una mela in bocca ed una carota nel lato B.

  4. Anonimo scrive:

    Caro professore
    Esitono tante anime candide, forse anche troppo intessate al bene altrui. La domanda, chi paga? Togliamogli i soldi.
    Molte cose andranno a posto da se.
    Ogni persona può credere a tutte le sciocchezze che vuole. Ma quando la sciocchezza che crede tocca minimamente l’evoluzione dei costumi deve essere applicato il puro materialismo. Già la scenza nel suo cammino commette errori.
    Figuriamoci la credulità popolare

  5. Paolo Panzieri scrive:

    Tra le varie stupidaggini con le quali Karl Marx ha imperversato nel secolo scorso risalta la famosa sentenza: “la religione è l’oppio dei popoli”.
    Infatti, c’è religione e religione.
    L’Islam, piaccia o no, è soprattutto una spada forgiata per la conquista.
    Una conquista che ha subito qualche battuta d’arresto, ma che non ha mai conosciuto requie e adesso, finalmente, ha raggiunto il cuore dell’occidente ex-cristiano.
    E la cosa più singolare è che a spalancargli le porte siano proprio quelle forze politiche, ormai soltanto asseritamente progressiste, che in passato hanno difeso la laicità dello stato, i diritti delle donne e degli omosessuali, che l’Islam rifiuta e che certamente cancellerà.
    Per questo non può esistere integrazione, ma soltanto conversione: la nostra.
    Persino il Papa pare a buon punto….
    Cominciamo magari a farci un pensierino anche noi.
    Il terrorismo, anche suicida, è soltanto un’incarnazione moderna ed attualizzata del Jihad, la guerra santa.
    La punta della spada.

    • Caro avvocato ,non so’ a me pare roba simile alla strategia della tensione
      Anni 70/80 ,con la variante. Che ora trovano manodopera disposta a farsi saltare per aria ,il fine ovvero spandere paura ,e giustificare poi provvedimenti liberticidi, potrebbe essere lo stesso.
      Con in più lo scontro di civiltà come scenario da promuovere.
      Com’ è che l inghilterra ha permesso la creazione di enclave islamiche in alcuni quartieri dove opera addirittura una sorta di polizia islamica fai da te che controlla i costumi sociali? E la polizia lo ammette e tollera.
      Com’ e’ che la famiglia dell’attentatore fuggi nel 90 dalla Libia per avere
      Appoggiato un tentativo di golpe ai danni di Gheddafi ,e che vanta contatti
      Con l mi5 inglese?
      Se vuoi vai su Aurora ,dove c’è una bella ricostruzione di legami contatti ed amicizie della bella famigliola.
      Se vuoi eh ,senno ci sono buonissime favolette sui tg ,le stesse che ci raccontavano negli anni Delle bombe sui treni e alla stazione di Bologna.
      Saluti

      • Paolo Panzieri scrive:

        Semplice! L’occidente ha finanziato al fine di rovesciare i regimi filo-sovietici, in Afghanistan come in Libia, gli integralisti islamici, li ha addestrati, li ha praticamente creati … e poi come il Golem sono sfuggiti al controllo del loro creatore.
        L’analogia con gli anni di piombo regge a pieno: ora come allora ci sono i fiancheggiatori più o meno conniventi coi terroristi.
        La religione ha sostituito l’ideologia, che poi in definitiva è soltanto un’altra religione … un pochino più laica.
        Concordo sul fatto che i TG ormai sono roba da grulli.

        • Alessandro scrive:

          Mi sembra che Oriana Fallaci avesse previsto perfettamente tutto quanto è successo e sta succedendo, già alcuni lustri fa! Ed è stata combattuta aspramente dalla sinistra italiana ed europea e messa alla gogna per eventi facilmente prevedibili!
          PS: nonostante tutto, tale sinistra, non ha cambiato idea

    • anonimo scrive:

      Caro paolo
      Che Marx avesse fatto il gioco dell’impero inglese e oramai del tutto evidente. Che le religioni siano l’oppio dei popoli non so se effettivamente l’abbia detto.
      Piuttosto le religioni sono un contenitore di usi, costumi e leggi, fatte in un certo tempo. E non è detto che questo deposito sia negativo. Perche le buone abitudini o tradizioni proteggono i popoli. Succede che in parte questo deposito viene superato dalla scenza ed ecco che si entra in contradizione. Ora per superare questo scontro
      ci vuole del tempo, allora si può affermare che ognuno può credere a quello che vuole, può tenere tutti gli amuleti che crede e fare anche la danza della pioggia. Ma quando queste credenze fuori del mondo creano turbativa sociale. Lo stato deve intervenire in maniera pesante anche con l’esercito, onde evitare che forze straniere prendano il potere.

      • Anonimo scrive:

        Caro Anonimo,
        se Marx giocasse davvero nella Premier League sinceramente non lo so.
        La soluzione stile “Pantheon” dell’Impero Romano, invece, con persecuzione manu militari della religione all’epoca incompatibile con le altre e con pretesa di esclusiva (Cristianesimo) non mi pare abbia dato buona prova di sé.
        La fede religiosa, come l’idea di nazione sono forze della storia, al pari dell’economia, di marxiana memoria, e sono assai difficili da gestire….
        Anche uno stato laico come la Turchia di Ataturk non resiste all’impatto del partito islamico di Erdogan.
        Probabilmente per contrastare una religione forte con pretesa di esclusività ce ne vorrebbe un’altra parimenti salda e con la medesima pretesa.
        Non ne vedo.

        • anonimo scrive:

          Non è vero I romani lasciavano ad ogni persona il credo che volevano e non perseguiatavano nessuno, perché si rispettassero le leggi imperiali. Perfino l’imperatore costantino rimase fedele a Mitra fino alla fine ed in ultimo fu battezzato da Ario. Il Cristianesimo ha solo trasmesso nel suo deposito la cultura greco romana, e forse non è mai stato perseguitato come viene detto. E questo è positivo.
          pero contiene in se anche tutte quelle paure di un gastigo divino che non si è mai visto. Dato che la morte colpisce tutti e in uguale misura sia chi prega sia chi non prega e lo stesso le malattie e questo e solo dovuto al caso. Non ai malefici e demoni.
          Poi sicuramente per chi crede in certe situazione può aiutare, specie le persone più deboli. Ma in genere e come media le cose vanno secondo come presritto dalla cronologia della natura o ricco o povero…Penso di essere stato esaustivo.

  6. L. A. Confidential scrive:

    Come molti lettori hanno scritto, anch’io temo che non sapremo mai la ragione su cui fonda l’atteggiamento processuale assunto dall’avv. Falaschi, che per le parti civili chiede “l’assoluzione di Mussari e Vigni”.

    Perché, sia pure con i distinguo che l’Avvocato ha spiegato nell’intervista, resta il fatto -indelebile- della “richiesta di assoluzione per Mussari e Vigni”, che è comunque un punto di non ritorno.
    E, benchè la richiesta è stata scartata dal Giudice, gliene saranno grati gli imputati e i loro Difensori a processo.

    Il fatto è evidente, ma non è e non sarà mai chiaro.
    Così come evidente e non chiaro resta il fatto che Mussari abbia lasciato gli scranni dell’ABI per recarsi a difendere l’economo della Curia.

    Mi scuso del fuori tema, ma ho visto solo oggi l’intervista della scorsa puntata. Condotta ottimamente.

  7. Candido scrive:

    Qualcuno ha verosimilmente coperto il Pacciani? ma guarda un po’!

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