Eretico di SienaLa domenica del villaggio: la Francia al bivio, l'eretico a Nizza - Eretico di Siena

La domenica del villaggio: la Francia al bivio, l’eretico a Nizza

- 23/04/17

Puntata speciale e monografica sulle elezioni in terra di Francia, quest’oggi: votazioni mai così importanti, per non dire decisive, a livello non solo francese (che già non sarebbe poca cosa!), ma anche europeo e, di conseguenza, mondiale (perché il mondo non è certo più eurocentrico, ma insomma l’Europa un po’ più dell’Oceania continuerà pur a contare…). Siamo così andati a Nizza, per vedere le cose francesi un po’ più da vicino.

Buona lettura a tutti, dunque!

 

NIZZA,UN VOTO BLINDATO

Se si passeggia per le strade, se si entra nei negozi, financo se si percorre la Promenade des Anglais – luogo della carneficina terroristica dello scorso 14 luglio -, tutto sembra a posto: la gente cammina, corre, passeggia, va in bicicletta, prende il sole a dispetto del vento.

Poi uno va ad un seggio, e sembra di essere a Londonderry, a Beirut, a Sarajevo, ad Aleppo: militari in autentico assetto da guerra, poliziotti armati fino ai denti – sebbene sorridenti -, giovanotti (di colore: siamo sempre in un ex Impero, no?) che chiedono i documenti alle persone, già all’esterno della struttura in cui si vota. E che struttura: ci siamo recati ad un seggio molto, molto particolare; non una scuola, un museo, e che museo: quello che prende il nome dal grande Generale (creato Maresciallo di Francia da Napoleone), Andrèe Masséna (1758-1817), protagonista della prima Campagna d’Italia napoleonica (1796), nizzardo docg.

Ebbene sì, il seggio 101 – incredibile dictu – vede i votanti esprimere le loro preferenze a pochi metri da quadri raffiguranti il Bonaparte nell’atto della sua incoronazione imperiale: grandeur francesissima del passato remoto, che si fonde mirabilmente con l’attualità politologica. Alle 15, al seggio 101, l’affluenza era la seguente: 440 votanti, pari al 56% degli aventi diritto. Facile immaginare affluenza altissima: qualcuno se ne potrebbe meravigliare, forse?

Ma arrivando in città dall’autostrada, attraversando dunque la sterminata periferia nizzarda, con i palazzoni popolari contraddistinti dai terrazzi pieni di panni di ogni foggia ad asciugare – come nel condominio di “Rocco e i suoi fratelli” -, ecco che si capisce come la Francia del 2017 non possa non essere disorientata – oltre che illividita ed impaurita -, stretta nella diabolica morsa di una eterna voglia di grandezza (magari fuori dall’Europa unita e financo dalla Nato, more gollista), e le problematicità interne, con un’integrazione – voluta dalla gauche – che definire fallita sarebbe riduttivo; lo si vede camminando nelle vie più trafficate della città, infatti: a parte gli under 20, massimo 30, i maghrebini stanno per conto loro, i non maghrebini idem.  Arrivati alla piena maturità anagrafica, gli uni stanno da una parte, gli altri dall’altra.

Entro in una chiesa dallo stile falso-antico, databile inizi del Novecento (in quel periodo, dunque, non c’è solo il meraviglioso Liberty del Negresco e di tanti altri palazzi sul lungomare…); si pubblicizza una Messa per i 30 anni dalla morte della cantante Dalida (il prossimo 6 maggio). E la cosa curiosa è che si pubblicizza il tutto – all’interno del luogo sacro – con una foto ipermondana della cantante ai tempi d’oro…non pago della curiosità, in cerca di una Giovanna d’Arco d’ordinanza, mi trovo invece di fronte al più prevedibile (in Italia!) dei Padre Pio: certo che se è questo, insieme alla pizza, ciò che resta della nostra Cultura a poco più di un secolo e mezzo dalla nostra dipartita da Nizza, non c’è molto da rallegrarsi…

Ma torniamo al Museo Masséna, il museo fatto seggio per questa giornata in potenza storica (ancora più della Brexit, il che è tutto dire), entriamo ancora in questo impasto di grandeur locale (con tanto di grande ritratto di Giuseppe Garibaldi) e di cogente attualità politica franco-europea.

Mentre mi aggiro per il secondo piano del suntuoso edificio (il seggio è al piano terra), mi viene in mente che all’inizio di questo XXI secolo avevamo, noi occidentali, la balsana idea di volere esportare la democrazia (peraltro la Francia non si impegnò in Iraq nel 2003, ma in compenso lanciò la scellerata azione anti-Gheddafi 8 anni dopo). Dalla presunzione di esportare la democrazia, siamo passati al doverla difendere, in casa “nostra”, con i fucili mitragliatori carichi, quella stessa democrazia che volevamo insegnare agli altri, in trasferta: e non è così facile dire se si tratti di un atto di forza, o di estrema debolezza…

Ps 1 Il museo Masséna sopra richiamato, il bel Giardino botanico (3,5 ettari, con 3000 diverse specie di piante), altro ancora: tutto gratis, per residenti ed ANCHE per turisti. A dimostrazione che un Comune può fare Cultura, e sul serio, anche senza gravare sui portafogli altrui. Chi ha orecchie per intendere, intenda…

Ps 2 Come già detto, puntata (quasi) monografica sul XXV aprile, martedì sera (Siena tv, ore 22); essendomi arrivata già all’orecchio l’eco di qualche polemicuzza, che dire? Che solo in Italia – di fronte a ciò che sta accadendo in Europa e nel mondo – si pensa ancora a strumentalizzare una data di 72 anni fa. Quando, per dire, i francesi ed i tedeschi si scannavano, mentre oggi propongono manuali di Storia condivisi per i loro figli e nipoti: sempre tenendo ben ferma la barra fra un Jean Moulin ed un Papon, sia ben chiaro.

20 Commenti su La domenica del villaggio: la Francia al bivio, l’eretico a Nizza

  1. Un aspirante vegano scrive:

    Macron contro la Le Pen: accidenti al meglio, caro Eretico!
    Vediamo se anche in Francia c’è qualcuno che dice di andare al mare..

  2. anonimo scrive:

    Caro Professore
    Come stai vedendo l’integrazione è oramai fallita. Il popolo oramai non condivide più i valori di Bruxelles, vuole i suoi. Ed in Francia tira un vento di liberazione, penso che alla fine vincerà la Signora Lepen, perché è l’unica che non ha avuto nulla dai Banchieri. Poi arrivera’ anche in Italia la primavera della liberazione. Così si parlava a lugano, durante una partita a scacchi.

    • Francesco Aldo Tucci scrive:

      No, infatti: meglio i soldi di Putin

      • anonimo scrive:

        Sig Tucci
        Le popolazioni Europee stanno soffrendo molto, a causa di valori introdotti che non hanno ne capo ne coda. I popoli vogliono vivere secondo le propie specificità. Ed invece si trovano ogni giorno ha dover scivolare nella povertà materiale. Ed ora comincia a toccare anche il ceto medio alto…Quindi l’era dei Banchieri sta tramontando e si stanno portando dietro tutte le loro ideologie del novecento.
        Il marxismo gia finito, ed i liberalismo in agonia. La russia è Europa ed Asia, e con le sciocche sanzion,i messe si è ulteriormente potenziata.
        Ci provò Napoleone in altri tempi, quando vi era la grandeur francese. Sig Tucci dove vuole che vada la Francia ora che non ha più nemmeno gli occhi per piangere.

    • A.B. scrive:

      Grazie di esistere.
      L’anonimo svizzero-elsano ed il suo amico di Lugano mi rendono le giornate più allegre.

  3. giacobbe scrive:

    Esportare democrazia…grimaldello mx importare petrolio. In libia come in iraq.lemragiini vere non sono mai sbandierate. Sarò complottista ma le azionimdeimgoverni, storicamente, hanno sempre un fine poco etico ( come la “buona scuola”)!

  4. Un aspirante vegano scrive:

    Comunque volevo anche dire che questo reportage nizzardo a me pare davvero notevole,e per molti motivi, ed invito quindi l’Eretico a scrivere più spesso di questioni internazionali (o culturali), perché immiserirsi con il Valentini, il Nepi e Miss Brindisino non gli rende merito..

  5. VEDO NERO scrive:

    Parere personale sull’unità europea: dopo la seconda guerra mondiale i fondatori non volevano più sapere di nazionalismi e lo scopo di un’Europa unita era un bel progetto, ma poi sono arrivati i problemi, i soliti giri delle banche e poteri forti vari. C’era poi una seconda componente dell’idea di unire l’Europa all’inizio formata da paesi allineati alla Nato, cioè quella di formare un muro contro il blocco sovietico, con il sottinteso appoggio degli USA. Poi dal 1989 tutto è lentamente è cambiato, la Russia non faceva più paura, almeno lo si pensava allora, sono entrati anche delle nazioni ex blocco sovietico, l’unione della Germania e sono cominciati i guai. La Germania ha ricominciato a fare la comandante, con l’euro è stata fatta la casa senza le fondamenta di un governo sovranazionale. i poteri forti finanziari hanno continuato a fare i propri interessi e lo scampato pericolo sovietico ha allentato la coesione trai vari componenti e piano paino sono prevalsi gli interessi nazionali. Nel tempo la Russia si è dimostrata ancora una superpotenza mentre gli USA con una serie incredibile di errori si è fatta da parte e non è più l’angelo custode dell’Europa. Ormai il sogno europeo dei lontani anni ’50 è ormai in netta crisi. Fondamentalmente era una bella cosa, ma non dobbiamo dare colpa solo ai movimenti anti europeistici, ma sono solo la conseguenza delle politiche centrifughe dei vari soci europei, particolarmente della Germania della Merkel. E poi converrebbe andare d’accordo con la Russia e quindi ritirarne le suicide sanzioni. L’Ucraina è un caso simile al caso Kosovo; a quei tempi venne usato un peso diverso contro la Serbia, ora la Russia vorrebbe che fosse seguito lo stesso modo. Concludendo questa analisi, forse un po’ superficiale e incompleta, se tutti i membri UE vogliono la vera Unione devono applicare una politica senza egoismi nazionalisti. Ora l’Italia deve affrontare l’emergenza migranti quanto aiuto sta avendo dall’UE? Molto poca. E la Grecia poteva essere salvata prima che ci mettesse le mani la ‘simpatica’ Merkel, invece…. La Francia e l’Inghilterra che invidiosi dei trattati vantaggiosi all’Italia appoggiano la rivolta contro Gheddafi, pensavano di usufruire del petrolio libico al posto nostro, con i gravi problemi che sono venuti dopo. E i paesi dell’ex-blocco Urss che prendono e non danno nulla, anzi alzano muri contro i miranti; fino a quando si andrà avanti? Se uno vuole stare dentro ne deve prendere anche gli oneri e non solo gli onori. Insomma se continuiamo così faremo solo gli interessi di chi è contro la UE e chi ci specula sopra ed il risultato sarebbe una rimessa per tutti.

  6. VEDO NERO scrive:

    L’ultima della bella Pallai. la ‘bisaccia del pellegrino ‘ per chi farà la prossima camminata sulla Francigena. Allora che dire? Dopo la faticosa camminata facciamo un ‘Brindisino’!

  7. Paolo Panzieri scrive:

    Uno dei migliori pezzi dell’Eretico questa insalata Nizzarda.
    Complimenti.

  8. Daria gentili scrive:

    Bellissimo articolo quello su Nizza.
    A comprova di quello che dici, per vedere come e’ cambiato il clima nelle principali città, divenute blindate, posso testimoniare dal mio ritorno da Roma. Non è’ un bel vedere, né una bella sensazione, ma tant’è. Diciamola fino in fondo, ci siamo anche noi un po’ ” israeliticizzati”, nel senso che, dobbiamo convivere con una sensazione di pericolo sconosciuto, ma sempre presente.

  9. Mario Ascheri scrive:

    OTTIMO, NIZZA DA’ UN BEL QUADRO DELLA FRANCIA DI OGGI E NOI LA LEGGIAMO PIUì FACILMETNE DI OGNI ALTRA CITTA’! mUSEI: SE BEN RICORDO OGNI INSEGNANETE DI QUALUNQUE DISCIPLINA HA ACCESSO GRATIS! LA SUA CULTURA SI PRESUME SERVA AI DISCENTI…
    QUI A SIENA LA PENA LA SENTIRAI ANCHE PIù FORTE…SI PROPONE UNA RACCOLTA DI FIRME ANTIFASCISTA…PECCATO NON ANCHE ANTICOMUNISTA…CHI FU PIU’ ILLIBERALE TGTRA I DUE? FORSE PIU’ FACILE FARE IL CONTO DEI MORTI…

    • giacobbe scrive:

      Gentile professore,
      Mi associo con un distinguo:il comunismo fu un’applicazione sbagliata di un’ideologia ( corretta o meno, ognuno il suo giudizio), il fascismo fu ( ed e’)un metodo, che si basava sulla coercizione, sull’abolizione della libertà e sulla sopraffazione.
      La differenza mimpare poco sottile.

      • giacobbe scrive:

        Se dovessimo fare il conto dei morti, dovremmo calcolare anche quelli causati dal regime imperialista, economico e guerrafondaio degli usa, a partire dalla guerra in korea, vietnam, iraq, siria ecc, senza tener conto dei morti x via indiretta causati da embarghi, esperimenti chimici/farmaceutici ecc…

        • A.B. scrive:

          Quindi? Qualcuno lo salviamo? La storia umana è un susseguirsi di guerre, eccidi, stermini e morti (ma morire si muore tutti comunque). La caratteristica dei tempi attuali è peró la visione negativa di tutto quello che ci riguarda. Di qualsiasi cosa esaltiamo solo gli aspetti negativi senza contraltari o visioni più a campo largo. Così finiamo oggi per esaltare i popoli, il patriottismo, le nazioni, manifestando disgusto per l’unione europea, come se i 72 anni di relativa pace legati a questo tentativo non siano già di per sè un qualcosa di cui andare orgogliosi. Dell’Europa vediamo solo il dominio dei banchieri ed i complotti dei plutocrati dominati dalla lobby giudaica. Film purtroppo già visti. Andiamo avanti così, chiudiamoci, disprezziamo tutto, mettiamo tutti sullo stesso piano (nazismo, comunismo e ora pure la Nato sotto l’egemonia statunitense). Stiamo incredibilmente ed inconsapevolmente costruendo un mondo terribile per i nostri figli, magari in buona fede, ma lo stiamo facendo.

      • Stefano ricci scrive:

        No no il comunismo fu l’applicazione concreta dell’ideologia stesa: la dittatura del proletariato, e se non ti accodavi venivi deportato ed ucciso.
        Una dittatura è sempre una dittatura, e la stessa ideologia forse non ne è da meno.

    • bankor scrive:

      …peccato non anche anti ORDOLIBERISMO…
      chi fu più illiberale dell’ordoliberismo? Forse più facile fare il conto dei morti

    • Roberto scrive:

      Emerito professore, anzichè lamentarsi, la organizzi lei una bella raccolta di firme contro i comunisti, chi glielo vieta? Sia un pò meno superficiale e provi a rispondersi da solo sul perchè la raccolta di firme contro il fascismo e soprattutto contro chi ad esso si ispira ha un senso in Italia, mentre non avrebbe alcun senso quella contro il comunismo.

  10. Eretico scrive:

    Ringrazio davvero tutti dei complimenti, che apprezzo doppiamente in quanto, addirittura, credo SINCERI!

    Tornato a Sienina, letti i giornali, vedo un sidecar-Valentini che fa finta di niente e recita la stantia litania cui l’hanno abituato sin da bambino (ma senza sapere bene di cosa cianci), abbinato ad una Pallai triumphans sul Ponte in corso: niente di nuovo sotto il sole (peraltro incerto)…

    All’amico tartuchin-monegasco: non stato in loco, a questo giro, facciamo alla prossima!

    L’eretico, a Siena

  11. giacobbe scrive:

    Doggi mi trovo pienamente d’accordo con a.b.
    Bravo

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