Eretico di SienaLa domenica del villaggio: Scorsese, Caterina e il Nazismo (con Ps) - Eretico di Siena

La domenica del villaggio: Scorsese, Caterina e il Nazismo (con Ps)

- 29/01/17

Ghiotto assai, il menu odierno della rubrica culturale del blog: si parte con la annunciata recensione di un libro straordinario sul Nazismo visto dall’interno, in occasione della Giornata della Memoria 2017; poi, l’ultimo capolavoro di Martin Scorsese (“Silence”), ambientato nel Giappone oscurantista del XVII secolo; per chiudere, un commento sull’ultimo libro del professor Chiarini su Santa Caterina, in particolare sulla tarsia della cappella di San Domenico. Come se non bastasse, qualche stimolante Ps per chiudere…

Buona lettura a tutti, dunque!

 

IL NAZISMO, DALL’INTERNO

Ci sono dei libri che meritano davvero l’appellativo di “definitivi”, nell’accezione che in Storiografia si può assegnare ad un testo: “La legge del sangue – Pensare ed agire da nazisti”, dello storico francese Johann Chapoutot (Einaudi 2016, in Francia per Gallimard nel 2014; 464 pagg., 32 euro spesi molto bene) è uno di questi, senza alcun dubbio al riguardo.

L’ambizioso, ambiziosissimo tentativo dello storico della Sorbona è infatti quello di entrare dentro la mente del nazista medio: militare e non, SS e semplice militante. Le fonti, sono tutte quelle dell’indottrinamento e della propaganda, compreso anche un grande spazio affidato ai giuristi, che piegarono il Diritto ai desiderata hitleriani con capriole causidiche, rispetto a Weimar, degne di nota (non solo sulla legislazione antiebraica). Una ricerca monumentale, dunque: Leggi, opuscoli propagandisti, testi di indottrinamento per la Hitlerjegend e per le SS, radio, cinematografo (“l’arma più potente”, no?) et multa alia.

Se uno vuole poter dire di conoscere il Nazismo sul serio, nel Sancta santorum della storiografia sull’argomento, ai Mosse e agli altri maestri, aggiunga al più presto lo Chapoutot: senza, si è mancanti di qualcosa…

 

IL  SILENZIO DI DIO, E DI SCORSESE

Da un certo punto di vista, questo è il film della vita, per il massimo regista vivente Martin Scorsese:   certo non il migliore, ma quello più cercato, più voluto – per anni, per decenni -, e quello più metafisico, forse più de “L’ultima tentazione di Cristo” che tante polemiche seppe sollevare in ambito cattolico.

Un difetto c’è: se dei 161 minuti del film, il Maestro avesse tagliato un po’ – diciamo 20,25 minuti – l’opera ne avrebbe giovato, e non avrebbe assolutamente perso niente del suo fascino intrinseco. Tratto dal romanzo di Shusako Endo, ci troviamo nel Giappone del XVII secolo: e veniamo a sapere che – negli stessi anni in cui la Chiesa cattolica “abbruciava” i Bruno, e faceva abiurare i Galilei – nel Sol Levante c’erano anche lì inquisitori, ed anche in Giappone si torturava, si umiliava e si uccideva con l’intento di bloccare la libertà di culto (che in quel caso voleva dire permettere, ai nipponici che lo volessero, di pregare Cristo), fino ad autentici pogrom tipo il martirio di Nagasaki.

Ecco che due gesuiti partono, contro il parere del loro superiore, per una mission impossible: avere notizie di padre Ferreira, loro antico maestro spirituale (Liam Neeson). Il quale, però, ha visto bene di abiurare, ritenendo il Giappone di allora impossibile da conquistare alla causa cristiana.

In tutto questo, giganteggia la figura di Andrew Garfield ( che interpreta Sebastiao Rodrigues): riuscirà a mantenere la Fede, nonostante la durezza, la crudeltà delle prove cui sarà sottoposto? E nonostante Dio – invocato in ogni modo – resti sempre silente, absconditus?

Tra reminiscenze bergmaniane (il tema del silenzio di Dio) e citazioni da Kurosawa, un film sentitissimo, partecipato, voluto con tutte le forze da un autentico Maestro. Chapeau.

 

LA BASILICA DI SAN DOMENICO IN VERSIONE ALCHEMICA

Presentata giovedì scorso da Roberto Barzanti e da Marilena Caciorgna,  il libro del professor Gioachino Chiarini sulle presenze alchemiche in San Domenico, in particolare nella Cappella dedicata a Santa Caterina (“Il calice e lo specchio – immagini e simboli cateriniani nella basilica di San Domenico in Siena”, Nerbini editore, 144 pagine con moltissime foto ben curate) riveste un’importanza molteplice; c’è l’aspetto prettamente artistico – con il Sodoma a fare la parte del leone, con i noti affreschi sullo svenimento di Caterina e sulla decapitazione di Niccolò di Tuldo -, ma anche quello legato  alla Santa resa tale da Pio II, con in più questa aggiunta della chiave di lettura esoterico-alchemica, di cui Chiarini è profondo conoscitore.

D’altra parte, dobbiamo pur renderci conto che NON esiste al mondo un Duomo che abbia un Ermete Trimegisto in bella evidenza, senza dimenticare le statue di Plato ed Aristotile; vogliamo pensare che anche San Domenico possa essere immune da questo tipo di influenza?

Merito precipuo dello studio, infine, l’avere focalizzato l’attenzione sul pavimento della famosa cappella: di solito, ammaliati dai dipinti laterali, per terra non si guarda. Bene sarebbe, invece, guardare e far guardare (monito alle guide): l’uomo al centro del pavimento, per esempio, rimanda direttamente al mito platonico dell'”uomo androgino” (nel Simposio si dice che Zeus abbia diviso l’essere umano essenziale, perfetto, creando il maschio e la femmina, per invidia della forma primigenia dell’umano). Come vedete, si apre tutto un mondo, fino ai massimi sistemi…

 

Ps 1 Domani 30 gennaio (ore 17,30, libreria Senese in Via di città), l’associazione culturale Mino Maccari organizza un evento cultural-benefico, con ricavato che andrà in beneficenza per i bambini del Comune di Amatrice: si presenta il libro di Daniela Lotti “L’orologio e l’incantesimo del tempo”.

Ps 2 Un anno è passato dalla morte di Giulio Regeni (cui dedicammo un numero monografico della rubrica); la verità ha fatto passi avanti, certo. Certe infamie, sono evaporate. Certo, per ora, nessuno ha pagato sul serio, ai piani alti. Senza ovviamente averlo mai conosciuto, e senza retorica di maniera, il povero Giulio – intellettuale curioso e coraggioso – è davvero l’Italia migliore.

Ps 3 Auschwitz, oggi, è anche teatro di un turismo dozzinale, da selfie: certo, lo immaginiamo; ma a noi fecero più impressione – nel 2009 – i naziskin che ci entravano. Con quale spirito, non è difficile immaginare…

Ps 4  Puntata ricca, quella di martedì (“Il martedì dell’eretico”, Siena tv ore 22): fra gli argomenti, un’intervista, a tutto tondo, ad Eugenio Neri.

 

16 Commenti su La domenica del villaggio: Scorsese, Caterina e il Nazismo (con Ps)

  1. Paolo Panzieri scrive:

    PS2 “l’Italia migliore”
    Mi spiace ma su questo concetto dissento e mi dichiaro eretico, rispetto …. all’Eretico.
    E’ infatti sulla base di questo molto aleatorio senso di superiorità che oggi abbiamo morti ed ostaggi di serie A e morti ed ostaggi di serie B.
    Ai primi onori, gloria (spesso immeritati) e riscatti miliardari pagati dal contribuente al terrorismo internazionale, ai secondi quasi nulla.
    E guarda caso questi poveri cristi dimenticati sono soltanto tecnici, giornalisti free lance, militari o affini, che si guadagnano la pagnotta, mentre gli altri, i migliori, sono intellettuali, cooperanti di lusso o giornalisti embedded iperpagati.
    Non dovrebbero esistere, invece, distinzioni: siamo tutti cittadini italiani, uguali come da Costituzione, senza primazie di alcun genere.
    Tanto più da morti.
    Ciò posto a me personalmente pare quasi ridicolo che un paese che si autodefinisce “civile”, ma che non riesce a far luce sulle proprie antiche stragi di Stato e neppure – nel nostro piccolo – sulla morte di David Rossi, possa soltanto pensare di poter pretendere dall’Egitto, dove i diritti umani ancora sono un optional, “verità per Giulio Regeni”.
    Guardiamoci bene allo specchio.

  2. La questione che Raffa pone ,dimostra l attitudine didascalica a trattare
    Certi temi ,diciamo esoterici ,da parte della tradizione, senese.
    Si propongono come nel caso da Raffa citato del pavimento del duomo
    Descrizioni formali , in modalità figurative.
    Parallelo a sto punto dovuto con il duomo di Sandro Lapi/Arnolfo/Giotto/Pisano
    Gli stessi principi ,trattati a suon di forme strutturali evocative anche solo a chi lo vede esternamente senza nemmeno entrarci.
    Uovo femminile la cupola,lingam maschile ,il campanile separato dalla struttura della cattedrale.
    Legame terra cielo (transizione dal quadrato al Cerchio) nel fronteggiante
    Battistero.
    Due modalità diverse una mentalmente descrittiva ,l altra puramente simbolico
    Evocativa.
    Una riservata a chi entra in chiesa e guarda in terra.
    L altra a chi ,dentro o fuori dalla .Chiesa guarda in alto.
    Non a caso con la modalità senese non si rischia la sindrome di Stendhal.
    Le attitudini diverse Apertura/chiusura Delle menti dei locali sono ben
    Rappresentate dalle differenti modalita’ comunicative.

    Aggiungo che quello della “guelfa” Firenze , è un tempio civico più che una
    Chiesa cristiano cattolica sui muri son affrescati due capitani di ventura
    Più il ritratto del Durante ,dentro la cupola è rappresentato lo schema della
    Commedia ,ideato da un noto gnostico e non dalle sacre (si fa per dire)scritture.
    Da voi”ghibellini”(si fa per dire) la cattedrale, trabocca di santi madonne e cappelle votive.
    Perdonate la rozza esposizione.
    Raffa =tanta robona.

  3. Grande Raffa una volta di più, informazione libera,cultura ,storia ,arte,tradizioni.
    Globalizzati da iPod astenersi ,

    Boldrini ,Boldrinerie,e Boldrinati
    Che ignorano la nostra tradizione
    S’ affacin pure tali menomati
    Figli di grande manipolazione
    Verranno dal facchino battezzati
    Cervelli castrati da cappone
    Parlare della storia di toscana
    Di questi tempi è sempre cosa sana

  4. Sul numero Delle pagine del libro citato

    Centoquaranta quattro non fu caso
    Del dodici del tempo son quadrato
    Questo io Raffa te lo dico a naso
    Chi spazio e tempo ha ‘rchitettato
    Che Giove o Geova si chiami l arconte
    Quei che l’androgino ha separato
    Che smania di Sofia fece da ponte
    Per rendere le genti così tonte

    La tradizion di ciò non è toscana
    Ma fummo noi tra’primi a divulgarla
    Sia pavimento o commedia umana
    E sempre alla coscienza che si parla
    Mentre il pretume lesto nascondeva
    La conoscenza l’ignoranza intarla
    Di questo sempre noi fummo campioni
    Or ci vorrebben far dei pecoroni

    Uomini siate e non pecora sciocca
    Diceva il Durante fiorentino
    Ma Caterina si fini la bocca
    Per riportare i su bel papino
    Dalla villeggiatura Avignonese
    Ad impestarci presso l’aventino
    Riuscì davvero nelle sue pretese
    Fulgido esempio di vana senese

    • Meno uno. scrive:

      Ovvia,continuiamo con questa lituania estenuante di poesiole antisenesi senza capo né coda di persone che hanno bisogno nella vita di mettersi in evidenza astiando il prossimo!

      Io faccio così:rileggerò il blog di Raffaele quando certi “personaggini”-ini-ini-ini avranno trovato qualcosa da fare invece di ammorbare gli spazi altrui.

      Arrivedorciiiii

      • Questa era anticredulona quindi rientri nella categoria
        Ben rappresentata dalla recente protettrice dell €uropa. Di Mutti Merkel
        Sembra un commento Bisispirato sai quello che invece che toscano precisa di essere senese ,ma poi era in buoni rapporti con chi Siena l ha dissanguata
        Quello che fu eletto GM GOI il giorno dell’ anniversario della morte del Rossi e lo stesso giorno della chiusura della prima indagine sulla morte.
        Poi sta tranquillo che il contatore degli accessi il padrone di casa
        Lo guarda ,farà lui le sue scelte, saluti e buon viaggio.

        • Ma te sai una s--- scrive:

          Bisispirato?
          Io?
          Ma te sai una sega chi sono…o non hai detto che fai il facchino?ma i facchini non hanno da lavorare?pare di no,visto che fai il “tuttologo da parrucchiere”,tutto pettegolezzi e prove punte!
          chiacchiera chiacchiera,Manunta:intanto la gente ti ride dietro!ahahahaha,Batigol!!
          A Firenze ‘un vi c’è rimasto nemmeno un blogghe,devi venì qui come i “salmoni”??o che c’è a Sienina??il ghiaccio e gli skilift??
          Porannoi

  5. Edoardo Fantini scrive:

    Caro Eretico, facciamo a scambio di notizie. Siccome domani andrà in onda l’intervista al mio grande amico Eugenio Neri, vorrei sapere come posso fare a sintonizzarmi con quel canale. Ricambio la richiesta con una segnalazione che ritengo importante. Dalle mie parti esiste un settantenne Avvocato milanese, Carlo Cignozzi, che nella sua azienda chiamata “Il paradiso di Frassina”, produce Brunello senza disperdere sostanze chimiche sulle vigne. Per difenderle dai tanti agenti nocivi il Cignozzi usa la musica di Mozart che viene trasmessa ventiquattro ore al giorno. Con i miei occhi ho visto una quercia attaccata dai parassiti completamente risanata dopo l’applicazione della musica. In Puglia tagliano gli olivi malati, chissà che Mozart non potrebbe guarire anche loro.

    • Eretico scrive:

      Caro Fantini, conosco da anni il caso del Cignozzi: se ci sarà tempo e modo, ne parlerò volentieri. Per l’intervista ad Eugenio Neri, basta sintonizzarsi – as usual – sul canale 669 o 682, e il tutto si può gustare anche, in streaming, sul sito di Siena tv.
      All’avvocato Panzieri: ognuno ovviamente ha, e si tenga, le sue idee; di certo, non risulta che l’Italia abbia pagato alcunché per il povero Giulio Regeni, a differenza di sequestrati dorati, magari giornalisti del Manifesto…

      L’eretico

  6. Klaus Biancucci scrive:

    Ah ah….Prof….Scorsese il massimo regista vivente?Tiratina di orecchie!!

  7. Silvia Tozzi scrive:

    A Paolo Panzieri:
    a parte il fatto che non c’è stato pagamento di alcun riscatto, è straordinario che il caso Regeni abbia aperto qualche breccia anche in Egitto. Nonostante il boicottaggio e le censure del governo, c’è chi apprezza il messaggio dei genitori di Giulio, perché avvicina la sua storia di torturato a quella dei tanti poveri cristi egiziani che incappano nelle maglie dei servizi.

    • Paolo Panzieri scrive:

      Il mio discorso è più generale ed i riscatti sono stati pagati o non pagati – evidentemente – per gli ostaggi.
      Nel caso Regeni ovviamente no.
      I suoi genitori, come tutti i parenti di tutte le vittime incolpevoli, hanno tutta la mia compassione e comprensione.
      Sull’Egitto ed il medio oriente in genere penso che non cambierà proprio nulla, purtroppo.
      Ma io sono pessimista per contatto e che tentare di esportare la democrazia sia solo follia.
      Anche se spererei sempre di sbagliarmi …

    • Potrebbe esserci incappato due volte in quelle maglie ,la prima magari
      Nell università inglese che lo mando in maniera irresponsabile a fare
      Indagini sulle organizzazioni sindacali perseguitate dal regime di al sisi
      Sulla professoressa inglese che era la sua mentore girano strane voci di
      Legami con i servizi inglesi ,
      Che poi l’Italia e l Eni da quell’episodio abbiamo visti compromessi i loro
      Rapporti con l’ Egitto ,quella non è un voce o un ipotesi
      Qui prodest ? Qui Bono?
      Se era tanto curiosa la prof. in Egitto poteva andarci di persona.

      • Non e’ nemmeno una voce o una ipotesi che secondo il Daily mail
        Cambridge sia controllata da mi5 mi6 ovvero i servizi inglesi
        E che Andrew Parker attuale capo del mi5 abbia studiato li
        E che nel 2013 vi abbia tenuto una conferenza
        Come non è una voce che Emma rotschild membro della nota famiglia insegni
        In quella università. Così tanto per dare informazioni che mammarai
        Si guarda bene dal dare .
        Teneteli a sienina i vostri citti altro che Erasmus che anche se piena di debiti e straziata dalle gestioni Ber!inguer e postberlinguer è sempre tanta roba
        La vostra università. Se smaniano per andare a vedere il mondo mandateceli in
        Vacanza.
        Se avete finito i quattrini teneteli a casina che di roba da imparare
        Sulla città e la sua storia c’è né da basta’ pe’una vita e di più
        Saluti a tutti meno i creduloni permalosi bisispirati .

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.