Dopo il Duomo, Siena perde anche il Museo civico…
Nella celebre intervista al Corriere della sera del gennaio 2012, Mussàri Giuseppe, allora considerato (a Siena) un semigenio della finanza, ebbe a dire che da Siena il Duomo non se ne sarebbe mai andato, giacchè non ha mica ruote per farlo…
Si sbagliava anche a questo giro (ma stavolta facendo meno danni alla collettività): ormai Siena ha perso anche il Duomo, nonché il Santa Maria della Scala. Tutto “grazie” a questa filiazione della società Civita (Opera Laboratori fiorentini Spa), che ha preso la gestione della cattedrale, imponendo prezzi da capogiro: 25 euroni per i tanto decantati tetti, vale a dire più del doppio di un ingresso standard al Louvre! Al Louvre, non al Museo della Mezzadria di Buonconvento (con tutto il rispetto e la stima per lo stesso).
Di questo scempio si è molto occupato (a livello nazionale), il giovane storico dell’arte Tomaso Montanari, con pregevoli pezzi sul Fatto e con un libro di cui bisognerebbe fare leggere brani nelle scuole (consiglio, sincero, ai colleghi): “Le pietre e il popolo” (Minimun fax, 164 pagg., 12 euro); su Siena, sperando di non dimenticare niuno, hanno speso parole pesanti l’augusto padre, Marco Pierini con un recente pezzo sul Foglio, Raffaella Ruscitto sul Cittadino on line. Sulla scandalosa cessione del Duomo alla società fiorentina (privata, e con fini di lucro), si è spesa – con il minimo sindacale di un’interrogazione parlamentare – anche l’onorevole Susanna Cenni, e pare che se ne stia occupando anche la Procura della Repubblica.
Ciò detto, siccome a Siena al peggio non c’è mai fine, dopo il Duomo anche il Museo civico e la Torre del Mangia sono state appaltate alla società facente riferimento a Civita (che risulta avere come figura di riferimento Gianni Letta, Premio Frajese voluto dalla Casta di Siena, nel momento del massimo potere e splendore).
Simone Martini, il Buon Governo lorenzettiano (sì, il luogo dove il Paonazzo del Nicchio unì in matrimonio Casini ed Azzurra Caltagirone: proprio quello!), la affascinante Sala del Risorgimento et alia: Siena ha perduto anche questo Bene. Opera Laboratori fiorentini gestisce la sorveglianza, la biglietteria, la didattica (cioè?).
Il tutto è accaduto ovviamente nel disinteresse generale della cittadinanza. Perché – come molti commentatori del blog scrivono – è ormai evidente una cosa: la città, da un certo punto di vista, si merita l’inarrestabile declino.
Prezzi del Museo civico: 8 euro, se manca la prenotazione; 7,50, con la prenotazione. Se residenti nel Comune, non si paga: e se un giorno i nuovi padroni vorranno cambiare, e fare pagare anche i residenti (di cui ovviamente gli importa il giusto), che si fa?
“…dove non hanno potuto la Peste Nera, la caduta di Siena e la dominazione medicea sta colpendo il cinico marketing del patrimonio artistico”, scrive Montanari (pagina 19, op.cit.). Stigmatizzando esplicitamente il disinteresse della collettività di fronte a cotanto scempio: ma non è stato forse così – a parte le solite mosche bianche – di fronte all’Università, all’Ospedale, alla banca, al Comune stesso?
Oggi è il 4 settembre, anniversario di Monteaperti (lo ricorda l’odierno Sunto): sfrondiamo le quintalate di retorica d’occasione, e premettiamo che Siena fu molto più guelfa che non ghibellina.
Resta però un fatto: allora, per difendersi da Firenze, si scendeva in armi, e si colorava l’Arbia in rosso. Oggi non ha alcun senso la contrapposizione Siena-Firenze (la squadra di basket ex senese giocherà in riva all’Arno, a breve…), siamo del tutto d’accordo.
C’è però, più forte che mai, la contrapposizione fra chi vorrebbe preservata la Bellezza PUBBLICA della città, e chi l’ha voluta svendere e privatizzare, facendola dunque allontanare DALLA collettività senese.
I senesi del Duecento le usavano, le picche; quelli di oggi, ogni qualvolta vengono sollecitati, rispondono picche…
Caro Eretico..onestamnete non si fa pari a star dietro alle scempiaggini di questa classe dirigente…! Ci s’ha anche da lavora’ oltre che occuparsi (per spirito di impegno civico) della Cosa Comune (che è sempre più evidente che considerano ‘Cosa Loro’). A questo punto siamo arrivati e temo che ancora non si sia visto tutto. Il rinvio – pare – al 30 Novembre del voto sul bilancio preventivo la dice lunga…qui non ci son più lacrime per piangere
Giorno funereo il 4 settembre ma, mi pare, che non siamo messi meglio noi a Firenze. Bagarinaggio davanti agli Uffizi e per di più anche da parte di un discendente dei Medici !!!
Non dico Lorenzo ma almeno Giangastone si rivolterà nella tomba ( sempre che non l’abbiano scoperchiata per fare l’analisi genetica )
Un saluto al ” rinnovato” Eretico
Che ci faceva l’Eretico ieri sera alla cena di Monteaperti con tanti castisti come Paolino Mazzini il Bozzi l’architetto Milani e “grandi oppositori” come Lorenzo Rosso?
Quando c’è da mangiare, tutti insieme appassionatamente…
Scoopone dell’anonimo!
Molto semplicemente, ero stato invitato dai curatori dell’ultimo libro sulla celebre battaglia (Alberto Cornice, Maria Assunta Ceppari, Patrizia Turrini).
All’ingresso, ho trovato i sopracitati Paolo Mazzini, Bozzi Roberto ed architetto Andrea Milani.
Quanto a Lorenzo Rosso, mi si è addirittura seduto quasi accanto, e non nascondo che una chiacchieratina su temi e personaggi senesi ce la siamo fatta. Per la cronaca, ho partecipato financo alla fiaccolata. Curiosità soddisfatta?
L’eretico
L’eretico
Avresti anche potuto rispondere che c’eri per tenere d’occhio il nemico… :-))
Felice di averti ritrovato, Eretico!
Per quanto riguarda i Guelfi ed i Ghibellini, si, credevo che fosse chiaro da tempo che Siena era piu guelfa che ghibellina (4 dei miei avi sono stati vescovi della citta’. Non spaventarti, non ti mettero’ al rogo, ne’ brucero’ i tuoi libri nelle pubbliche piazze).
Per quanto riguarda il prezzo della visita al Duomo di Siena, se non sbaglio si paga di meno per visitare il Duomo di Milano (13 Euro per la visita con ascensore alle Terrazze, al Battistero ed al Tesoro, 7 – se non ricordo male – per le audioguide).
I paragoni con gli States devono essere fatti con cautela, perche’ qui vi sono pochissime sovvenzioni statali e il resto viene coperto da biglietti e donazioni private.
Certo che 25 Euro… “mej ……..!” come direbbe Sordi!
O hai messo un due di troppo?!
E poi ci si sorprende se i turisti scappano?!
Un caro saluto
Lucrezia
Incredibile! Ed è passato tutto sotto silenzio…. Senesi svegliamoci e riprendiamo la città…. Qui hanno venduto anche i colonnini e noi continuiamo a subire senza proferire parola…. Ormai dovremmo essere liberi da lacci e lacciuoli della casta senese, cosa possono offrire Oramai? E poi cosa dovremmo temere? Ora è il momento di scendere in piazza e far sentire la ns voce di cittadini molto arrabbiati!
Io non sono del tutto d’accordo con l’analisi fatta nell’articolo.
Credo anch’io che, in un Paese che funziona correttamente, la cultura debba poter fare affidamento sui fondi pubblici e debba essere resa fruibile (anche economicamente) alla cittadinanza, ma dobbiamo fare i conti con la realtà (italiana, ancor prima che senese).
Ero inizialmente diffidente nei confronti di questa Civita, che mi sembrava una sorta di “multinazionale” della cultura… un po’ come se la Nestlè prendesse in gestione i musei vaticani. Poi, però, ho visto alcuni risultati: le esternalizzazioni paventate non si sono verificate, il numero di posti di lavoro correlati alla gestione del duomo & annessi è aumentato, le iniziative inerenti al Duomo (pavimenti, sottotetti, cazzi&mazzi) si sono moltiplicate… si dice spesso che in questo Paese si dovrebbe vivere di turismo e cultura: una volta che qualcuno lo fa, per me è ben accetto.
E’ vero che i costi sono aumentati, ma dobbiamo capire che non possiamo avere tutto con poco sforzo, come siamo stati abituati fin qui: a mio modo di vedere, non trovo scandaloso pagare la qualità, soprattutto se questa ha un ritorno anche in termini di potenziali occasioni di lavoro (a scanso di equivoci: non faccio la guida. Sto emigrando).
Per me è molto più scandaloso lo snobismo con cui viene generalmente gestita la cultura in Italia, così come trovo discutibile il modo di assegnare la direzione di certi musei a persone poco qualificate (manco si trattasse di assegnare le poltrone… che so… dell’acquedotto del Fiora).
Un solo commento sereno e razionale in mezzo a tanto livore ingiustificato.
Bravo “Anonimo in parziale disaccordo”!
Prima i fatti:
1. Il complesso museale del Duomo mi risulta essere l’ unico che funziona a Siena. Funzionare vuol dire gestire biglietterie e book shop in maniera decorosa, avere un programma di attività serio e continuo e mantenersi “in forma” con restauri e recuperi importanti
2. Il complesso museale del Duomo ha oltre 1,000,000 di visitatori all’anno. Mi risulta che il Museo Civico superi di poco i 50,000. Altri luoghi museali senesi non arrivano alle 10,000 visite all’ anno pur avendo tesori inestimabili.
3. Le uniche attività turistico museali a Siena negli ultimi anni degne dell’attenzione della stampa e della televisione italiana e straniera sono state svolte presso il complesso del Duomo.
4. L’attività museale, con il suo risvolto economico, operata dentro il complesso del Duomo non solo ha permesso restauri storici della cattedrale a costo zero per la collettività, ma ha anche portato l’accesso a luoghi mai visitati dal pubblico (la cripta e i sottotetti).
Nel frattempo nel Museo Civico Senese in un paio di decenni non si è riusciti nemmeno a togliere il puzzo di muffa e di bottino.
Insomma, ricapitolando:
– I musei e luoghi turistico-museali senesi gestiti dall’amministrazione comunale e dallo Stato sono da decenni un disastro conclamato, non portano una lira a Siena, costano alla comunità tanti soldi ogni anno e non attraggono l’interesse di nessuno… ma evidentemente vanno bene … si presume solo ai dipendenti e le loro famiglie e a chi ne intercetta il voto
– Il complesso Museale del Duomo è l’unico a Siena degno di nota a livello nazionale e internazionale, ma lo si vuole attaccare in ogni modo, spesso in maniera così scomposta e ingiustificata che viene il sospetto che ci siano dei motivi, anche economici, dietro a certi attacchi (insomma penso che ci sia molta gente a cui piacerebbe mettere la mani a Siena sulla gallina dalle uova d’ oro del Duomo
Conclusione:
1. sarebbe bene che i Senesi, a partire dall’ Eretico, cominciassero a imparare a pensare, progettare e fare le cose, e che siano durature e autosostenibili (mamma Fondazione è morta). E che magari con un bell’intervento mezzo stampa o web ce lo illustrino a tutti. Altrimenti che imparino da quelli che FANNO invece di criticare gratuitamente e basta
2. sarebbe anche bene che tutti quanti a Siena, e l’esempio dovrebbe arrivare da osservatori attenti come l’ Eretico, cominciassero a riflettere sul perché sempre più spesso ci sono persone “di fuori” a fare, bene, cose che i Senesi degli ultimi anni hanno fatto malissimo
PS1: Eretico, ma i tuoi lettori sono mai stati in un museo senese?
PS2: Ma lo sapete che a Stonehenge per vedere 4 sassi in croce si spendono 8 sterline?! e che per vedere la Torre di Londra con un bel nulla dentro se ne spendono 15 di sterline?!
PS3: Pensate davvero che lo stimolo alla visita dei musei (senesi e non) da parte del pubblico sia una questione di prezzi convenienti piuttosto che semplicemente di buone attività di sviluppo, di buoni programmi e di una buona comunicazione (leggasi marketing)? Ma a Siena si vuole reinventare l’acqua calda?!
Condivido anche le virgole.
Purtroppo a Siena (ma in definitiva anche nel resto d’Italia) è molto difficile essere liberali in ambito economico e gestionale.
Una azienda privata pensa innanzitutto a creare reddito e per ottenere questo, fa di tutto per valorizzare e pubblicizzare prodotti e servizi che vende… questo è l’assunto e fino ad oggi pur funzionando si è sempre preferito tenere in piedi carrozzoni pubblici ciucciasoldi.
La questione è capire CHI sono i privati che appaltano i beni pubblici, QUALI LE MODALITA’,COSA CI GUADAGNA il Comune.
La questione è delicata è andrebbe ben bene sviscerata…
Per quanto riguarda il chi e il come, se si tratta di un appalto pubblico credo ed anzi spero che segua le regole classiche di un appalto pubblico (poi si può disquisire sul fatto che a volte potrebbero essere pilotati ma si va a finire nella fantascienza visto che spesso è indimostrabile).
Per quanto riguarda il guadagno del comune li si che si può cercare di capire se un affare è vero o fasullo ma vi sono tanti fattori in campo e non sempre si tratta di soldi ma anche di servizi e di investimenti.
Il punto 1 delle tue conclusioni è verità sacrosanta! Fare , intraprendere, innovare, ingegnarsi, rischiare, lavorare 50ore a settimana su progetti , organizzazioni, imprenditoria….tutte realtà sconosciute tra le lastre dove lo sforzo più grande è arrivare alle 16.00 del venerdì!…se non si è già fatto festa prima
Restauri importanti finanziati da Civitas!!!!!!!!!! ma che film hai visto? quali sarebbero questi restauri???? il Sottotetto? è sempre stato visibile solo che la curia non l’ha mai aperto(se conoscevi qualcuno ci andavi anche 10 anni fa)e poi???????? Tutti i restauri fatti sia di opere d’arte che di altro sono stati finanziati dalla FONDAZIONE.
Nuovi posti di Lavoro:bene peccato che chi ci lavora è stato assunto a chiamata(dopo raccomandazione)tra prima cooperativa ed ora è cambiato solo il metodo ma la sostanza non cambia.
Non ho parlato di una azienda in particolare per i restauri ma solamente di un metodo, un principio generale.
Per il resto le sclete sono 2:
O si continua a mantenere il carrozzone di raccomandati della politica finanziati con i soldi pubblici.
O si delega imprenditori privati per gestire al meglio i servizi (e fino a prova contraria se uno vuol fare soldi le cose cerca di farle funzionare la meglio).
hai dimenticato che è ststa Italia Nostra a far scoppiare il caso Opera del Duomo in modo serio, la Cenni dopo l’interrogazione pare essersene lavata le mani.
hai anche dimenticato che il tuo babbo ha proposto al Valnetini di riqualificare il personale in esubero che il Comune ha, e adibirlo ai beni culturali in modo da levarsi di torno lo straniero al più presto.
Chi li vota e li ha votati per 50 anni si merita questo ed altro.
Il problema è che ce la rifà anche chi non li ha votati…
ma davvero che per farsi un giro per i tetti del Duomo ci vogliono 25(!!!) euro? questi sarebbero da denunciare!
Pensa te… prima invece potevi anche dargliene 1000 di euro, non avresti potuto salirci.
Sarei curioso di conoscere il numero di biglietti staccati per vedere quanti si sono fatti “derubare” in consapevolezza.
Volevo segnalare a tale proposito, che se prenotiamo la visita attraverso circoli, cooperative, ecc.. quindi non direttamente alla biglietteria, il giorno della visita l’accompagnatore si presenta alla biglietteria con l’elenco dei visitatori e viene rilasciato ad ognuno per entrare in duomo un biglietto con su scritto: BIGLIETTO OMAGGIO – e con l’ora non corrispondente a quella della visita. Sarebbe interessante sapere perchè!!!! a parte il prezzo vale la pena vederlo!!!!
Dobbiamo riconoscere che il Mussari, ma non dobbiamo scordare il De Bustis (che a me fa schifo), entrambi comandati “a bacchetta” da D’Alema (che evito di commentare per non essere censurato), hanno fatto peggio della peste nera di alcuni secoli fa (circa il 1348). Ma ce ne siamo resi conto?
proprio no
hai pienamente ragione, ma a Siena …….non lo vogliono capire!
…visto che li avete rieletti in Consiglio Comunale, mentre non mancavano di certo le alternative valide e coraggiose.
Notiamo con piacere che il compagno Rossi Enrico si è gonfiato il petto esaltando la candidatura senese a Capitale della Cultura (meritata?), a scapito di quella pisana.
Eh bravo, Sua Sanità: nonostante la spada di Damocle giudiziaria (Procura di Massa), continua a volere tanto bene a Siena. In modo spassionato? Perché Sienina gli sta così a cuore?
L’eretico
lunedì 16 settembre presso la saletta dei mutilati alla Lizza, alle ore 17,30, ci sarà Tommaso Montanari a presentare il suo libro “il popolo e le pietre”.
Pingback: Rassegna Stampa – Depositata una querela nei confronti di un blogger Senese | IL SANTO NOTIZIE DI SIENA
e che dire dell’Enoteca Italiana??
struttura unica in Italia che potrebbe essere una risorsa incredibile per il turismo e l’universo vitivinicolo senese ed italiano e che invece rischia di sparire??
perderemo anche questa risorsa che esiste a siena dal 1933 ed ha dato vita all’attuale Vinitaly?
x non parlare della struttura che l’accoglie e cioè la fortezza Medicea….l’avete visto in che condizioni è? e aggiungo: ma una città come Siena si può permettere al giorno d’oggi di tenere una struttura così grande praticamente inutilizzata x tutto l’anno a parte qualche giorno x il Luna Park, il cinema e quella solita festà dell’unità?
Alcuni progetti sono in aria da almeno 15 anni ma i dindi ormai non ci sono più.
Senza contare che la struttura si presta a ben poco per motivi logistici, strutturali e di carattere legato alla sua tutela storica (tradotto: sovrintendenza).
Capitolo Fortezza: quando c’è il Luna Pork qualche soldo lo intsca il Comune con l’occupazzione del suolo pubblico ma quando c’è la Sagra del Salcicciolo lo spazio viene concesso a GRATISSE
Dalle nostre parti non si conosce la parola ‘lavoro’. Non parlo nemmeno di meritocrazia, perché quella arriva dopo, parecchio dopo. Il lavoro permette di organizzare, far funzionare, fruttare le risorse. A Siena ci siamo scordati cosa sia il rischio d’impresa, l’imprenditorialità, lo studio che c’è prima di ogni tentativo. Qui non si studia e se lo si fa è solo per avere i titoli necessari per fare l’impiegato. Qui non si pretende il massimo per lavorare ma il minimo. Qui non si organizza al meglio un’azienda ma la si organizza per far lavorare tutti. Come fa un dirigente, un funzionario, un direttore a scegliere quale sia il miglior acquisto per un’azienda se nemmeno lui è qualificato? Ben vengano i fiorentini, o pisani, o lucchesi a insegnarci come si vive. E’ un bagno nella merda che va assolutamente fatto, subìto, dovuto. Quanti senesi si vantavano con i vicini di ombrellone su quanto era ricca Siena? Quanti guardavano dall’alto in basso i ragazzi che venivano a studiare da noi solo perché provenienti da zone economicamente meno ricche? In pochi si sono resi conto della merda che gli è entrata nel capo… Il disdicevole era, ed è, che queste persone continuano a vantarsi della propria città, come se la bellezza della stessa dipendesse da loro. Si continua a pensare di vivere alla grande quando le nuove generazioni stanno già migrando per studiare altrove. A Siena rimangono i folosi, i politici e gli stipendifici… E i migliori sono destinati a non tornare. L’ultimo voto è stata la conferma che non cambierà niente, perché i votanti non sono all’altezza di capire.
Condivido tutto! anche se la conclusione la metterei così:
i votanti capiscono solo il linguaggio del soldo: stipendio alto senza fare una sega, finchè c’è quello non cambierà nulla; quando i bonifici al 27 non ci saranno più (o saranno pesantemente decurtati, a fronte di condizioni normale di lavoro) ne riparliamo.
Finalmente si giunge al nocciolo del problema: in questa città nessuno o quasi ha voglia di lavorare! E ai pochi che ce l’hanno si cerca di fargliela passare subito in modo che nessuno sfiguri, con conseguente livellamento in basso…
Cari senesi come fate ad essere d’accordo con chi porta via i danari da siena? Se pensate che i vostri figli magari senza lavoro non possono essere in grado di fare il bene della nostra città non siete degni di educarli comunque quando il duomo era gestito dall’ opera le cose andavano benissimo e soprattutto i soldi rimanevano a siena ora sette dove vanno? Volano viaaa.
Y
Certo dobbiamo utilizre i giovani senesi nella gestione e nella progettazione di nuovi sistemi e in modo da valorizzare il patrimonio artistico e le nostre risorse umane, non far gestire a soceta con fini di lucro come le SPA che anno nei loro consigli di amministrazione i nomi “illustri” della politica italiana,queste organizzazioni portano via i soldi da SIENA . Pensate veramente che siano arrivati da noi senza nessun interesse? Perché non riusciamo rispettare nostro passato cercando di costruirci un futuro pulito
non voglio entrare nel merito del problema relativo a come la svendita del nostro patrimonio artistico storico possa incidere sulla conservazione della identità culturale “senese”, ma, limitandomi all’aspetto prettamente commerciale dell’operazione, chiedo ai tanti commentatori favorevoli all’operazione: avete per caso visto il contratto che regola i rapporti tra l’OPA ed Opera? Perchè, di solito, carta canta e ritengo che solo vedendo il contratto si potrebbe capire chi effettivamente guadagna e chi perde dall’operazione, altrimenti, vedendo i soggetti coinvolti, potrebbe anche sembrare l’ennesima operazione a sfondo prettamente politico.
In ogni caso i nostri amministratori, sindaci, rettori dell’OPA, direttori del Santa Maria e chi più ne ha più ne metta , che cosa sono stati a fare in questi anni se non sono stati capaci nemmeno di far fruttare il nostro immenso patrimonio? Questo per dire che un’oculata gestione avrebbe senz’altro garantito un adeguato ritorno economico ed occupazionale, senza bisogno, semmai fosse questo il problema, di ricorrere a soggetti terzi.Peccato che a Siena le persone giuste al posto giusto non vadano di moda.
mi spiace caro eretico, ma questa volta hai un po’ toppato. l’opera laboratori ha il grande merito di avere promosso e fatto conoscere a tantissima gente capolavori dell’arte senesei, quali il duomo e il resto del complesso, che fino a pochi anni fa, incredibile ma vero, non avevano un successo come l’attuale, basta andare in piazza del duomo e vedere l file che prima si sognavano. la loro opera di marketing è precisa e mirata,solo per citare ad esempio il pavimento del duomo. veniva “scoperto” anche prima, ma desso è diventato un fenomeno culturale e turistico. credo e spero che la stessa cosa accada con il museo civico. gli affreschi del lorenzetti meritano un più ampio spazio nel mondo culturale e turistico che adesso hanno in minima parte. ben vengano, quindi strutture come opera laboratori. critichiamo, caso mai, chi finora non aveva fato il suo dovere nella promozione e la conoscenza dei nostri capolavori. con la cultura si può mangiare,al contrario di quanto disse Tremonti (mi pare)
vorrei aggiungere: il campanilismo sano usiamolo per altre cose, vedi presidenza della fondazione. non ho ancora capito, ma ammetto lamia ignoranza, cosa ci azzecchi la bella signora Mansi con siena. e i senesoni? tutti zitti, anzi tutti contenti, almeno quelli “importanti”
Anche io penso che dalle nostre parti la parola lavoro non sia mai entrata nel nostro vocabolario. La mia famiglia non ha mai avuto un dipendente mps. Quando parlavo di lavoro con gli amici, dicevo sempre che il lavoro non era quello “falso” montepaschino, ma era altracosa. Non capivano. Nella gestione delle ns bellezze ci siamo comportati da montepaschini. Abbiamo una classe politica/dirigenziale, arrogante, incapace. Chi non é coinvolto nel voto mafioso di scambio, é una piccolissima minoranza. Far gestire i musei senesi da una soc. esterna é un insulto per tutti quri giovani, capaci, che dovrebbero rappresentare il nostro futuro. Qursta é una civitas destinata, purtroppo, a scomparire. Qui, per il momento, funziona solo questa stupida idiozia che ha nome palio. Lo dice uno nato nelle piastre, che é ancora per poco, dirigente di contrada. Quando varco la soglia della mia contrada, mi prende un magone perché gli argomenti sono sempre gli stessi, una pena. Credo che anche questo odio profondo che ci pervade, gli uni contro gli altri, abbia il suo inizio prprio in luoghi di “lavoro” come il montis pascorum. Tante volte ho sentito amici raccontare di discussioni animatissime, nel posto di lavoro. Nasce da queste persone, beate loro, senza preoccupazioni, l’odio profondo che ci caratterizza in questo periodo storico. Prima c’era l’avversaria, ora la nemica. In questo tessuto sociale e’capitato il brigante Mussari Giuseppe, e tutta la combriccola, ha capito che avrebbero potuto fare di tutto e anche di piú, e l’hanno fatto. Hanno avuto la sfortuna della crisi finanziaria mondiale e gli é rimasto il cerino in mano acceso. Altrimenti avrebbero fatto tutto alla “zitta” ,serviti e riveriti. Negli anni ’70 un vecchio politico dc senese, mi diceva che il male di qursta cittá era mps. Allora non capivo, e mi arrabbiavo, ora devo dire aveva pienamente ragione.
Dobbiamo avere la forza di ribellarci, di uscire, di prenderci in mano la res publica, uscire dal ghetto contradaiolo, ci fregano un’altra volta.
mezz’ora fa , mentre facevo colazione al bar, incontro un amico che mi dice come il Clooney de noatri, al secolo valentini bruno, l’altra sera abbia discettato, davanti ad un pubblico selezionato e colto di un circolo cittadino, sulle possibilità che siena ha di diventare nel 2019 capitale della cultura europea.Ha elogiato il progetto dell’estensore sacco, ha ricordato la benedizione del governatore Rossi, la bocciatura di pisa e bontà sua, mi dicono, anche le altre città in lizza per la nomination. aggiugendo però come siena non ha e non avrà mai collegamenti (stradali e/o ferroviari) degni di questo nome; di come una sala congressi appena decente resta in mente dei e che anche per l’areoporto la partita debba considerarsi chiusa senza contare i pochi alberghi capaci di offrire ospitalità a chi decida di venire qui.
Da ignorante quale sono mi domando: siena è città che con le sue bellezze e la sua storia si promuove da sola; non starebbe all amministrazioni locali provvedere a far sì che i progetti di portare a siena centinaia di migliaia di visitatori possano trovare concreta realizzazione? E se poi la nomina sfuma (non dimentichiamoci che essa era partita prima del crac Mps che era pur sempre un bello sponsor)a siena che si fa? L’amico che ha ascoltato il clooney de noatri mi ha detto che il buon valentini punta a fare di siena , o meglio una sua azienda partecipata, la città leader a livello regionale della raccolta, tratamento e smaltimento dei rifiuti. Insomma sa Simone Martini alla monnezza. davvero un passo avanti….
E’bene ricordare:
1) “il Duomo di Siena, dalla copertura alle facciate” è stato restaurato con il contributo della Fondazione MPS;
2) parte i pannelli della Maestà di Duccio,la vetrata e gli affreschi sotto il Duomo sono stati restaurati in occasione della mostra di Duccio e quindi sempre con i finanziamenti della Banca, della Fondazione, dello Stato e in parte da privati (ci sarà un cartellino nella vetrata di Duccio che ricorda il finanziamento della Calp?)
3)i libri (n.4) dedicati alla Facciata, alle Pitture, al Pavimento agli affreschi sotto il Duomo sono stati finanziati dalla Banca.
Allora non sarebbe il caso di restituire, visti i successi,qualcosa alla comunità senese? Forse basterebbe destinare parte dei ricavi al trasferimento, in un luogo più idoneo, della biglietteria (sembra quella di un stazione ferroviaria )e restiture un maggiore decoro alla piazza. Forse i senesi potrebbero entrare gratis alle porte del cielo? Forse, per trasparenza, visti i cartelli esposti nella biglietteria, potrebbero informare sui restauri che in questi anni hanno finanziato. Forse….
Perché l’opera del duononon ha speso i suoi soldi ricavati da 10 anni di ingressi al pavimento scoperto, sai amico le grandi file c’erano anche allora , dove sono andati quei soldi forse non li anno saputo amministrare o li vogliono utilizzare altri “fini”,potevano lasciare i finanziamenti achille non aveva danarici da spendere non credi altri amministratori che amavano la nostra città lo avrebbero sicuramente fatto senza venderla
Azzurra Complimenti hai centrato perfettamente il PROBLEMA
tanto per ri-precisare, e vi assicuro che è un argomento che conosco piuttosto bene, ribadisco ilconcetto. si vuole ch ei turisti vengano a siena, ci restino e spendano tanti bei soldini, senza bivaccare col panino da casa? bene. allora ben vengano le gestioni dell’opera laboratori che saputo fare marketing come mai a siena si era saputo fare. e ora, per un puro e semplice campanilismo, dovremmo tornare indietro? no, scusate, ma non sono assolutamente daccordo. anzi, sono contento che possano gestire anche il museo comunale. ragazzi, con le chiacchiere non si fa turismo, lo si fa con i fatti, le offerte, le promozione, la pubblicità e queste cose c’è chi le sa fare e chi no. a siena non eravamo riusciti a farlo. tutto qui. e non confondiamo gli altri problemi cittadini con questa situazione. ps personalmente non ho nulla a che fare con Opera laboratori, tanto per chiarire
Mi sembra signor Antonio che l’unica cosa da salvare a questi signori che lei apprezzacosi tanto e’ il marketing per il resto mi sembra molto dilettentistico.nelle file alle biglietterie forse non sa che ci sono anche i senesi in attesa di un biglietto gratuito magari sotto un sole cocente,segnaletica confusionaria e cartelli scritti a mano su fogli di carta ,business di pessimo gusto nell’ oggettistica sfruttando immagini di opere d’ arte,pezzi di panforte in vendita nelle macchinette distributrici di bevande,maxischermi dentro la cattedrale con informazioni inutili e antiestetici e cc. Ma non era una chiesa? dov’ e il rispetto per il sacro?Tutto questo la invito a verificarlo quando avra’ un po di tempo di farsi una visita alDuomo ma vada presto perche prima deve fare il biglietto…io preferivo prima….
gli risponderei con una battuta: prima le file non c’erano, così come non c’erano i turisti che venivano apposta (glielo assicuro) a siena per vedere il duomo ed i suoi musei. non credo che ci sia sempre la fila per un senese, io almeno non l’ho trovata e sicuramente fino a qualche anno fa non c’era,soprattutto per entrare nel museo dell’opa., ma può essere, ma se vogliamo goderci solo noi i nostri tesori, allora mi zitto, ma non parliamo di siena città turistica. per quanto riguarda la vendita di prodotti all’interno, ha ragione,ma la colpa è di chi li ha autorizzati, cioè di qualche autorità senese (curia?). io penso che siena abbia un grande potenziale turistico che non siamo riusciti a valorizzare e quindi se qualcuno lo fa, delegato da noi senesi, ben venga. le migliaia di persone che visitano il soffitto del duomo o il museo dell’opera del duomo vengono a siena, spendono nei negozi, ristorante e alberghi. il campanilismo va usato per altre cose, questi signori non hanno portato via il duomo, quello resterà, non come il monte che se ne andrà presto…
prima di scrivere un commento bisognerebbe perlomeno documentarsi. Già nel 2008 (fonte Osservatorio regionale sui musei)e lo si può trovare su Toscana Oggi.it (settimanale della Conferenza Episcopale Toscana) c’era un report sugli numero degli ingressi ai monumenti toscani: ebbene il duomo di Siena è il secondo monumento con un milionesettecemtomila visitatori(!!!), il primo è Santa Maria del Fiore (duemilioni) e terzo, staccato di quasi settecentomila visitatori viene il duomo di Pisa. Quindi quando ora si parla di valorizzazione da parte di opera laboratori come se prima il duomo di siena fosse sconosciuto ai piu’ mi viene da ridere. Forse era sconosciuto ai senesi che come al solito hanno bisogno che sia la nazione o il corriere di siena a dirli quello che è opportuno che sappiano e come la devono pensare. Per fortuna per informarsi ci sono altri canali.
Per farsi un’idea dei contenuti del contratto stipulato nell’aprile 2011 tra l’Opera Metropolitana e l’Opera Laboratori Fiorentini S.p.a. si potrebbero scorrere le otto pagine dell’esposto presentato nel maggio 2012 da Italia Nostra sezione di Siena (presidente Lucilla Tozzi), con richiesta al Prefetto di informare il Ministero dell’Interno sulle gravi conseguenze di quell’atto: in pratica si effettuava la cessione a titolo di “ramo d’azienda” funzionalmente autonoma di beni ed attività, ad un prezzo risibile, e con il corollario dell’appalto di una serie di servizi. L’interesse economico dell’Opera Laboratori Fiorentini è risultato decisamente prevalente rispetto ad ogni altro interesse storicamente proprio dell’Opera Metropolitana e della città di Siena. Questa è purtroppo la “valorizzazione” che incombe, quando istituzioni e comunità di cittadini non riescono a connotare autonomamente la tutela dei loro beni.
Carissimo conte hai perfettamente ragione!!!A ben guardare poi le file quest’anno sono parecchio diminuite:a quanto pare la grande bufala dell’apertura straordinaria dello scorso anno non ha attecchito di nuovo.Per non parlare poi delle vergognose “mostre” nella Cripta dove si pretende di far dialogare cose totalmente opposte come Caravaggio o tiziano con affreschi della fine del trecento.Il tutto alla modica cifra di euro 8….Ah dimenticavo premunitevi di cent perché per il bagno dopo avere speso 7euro di ingresso ne occorrono altri 50!!!
negli States un muro che ha più di 100 anni è considerato meta turistica di pregio.
Se apri un libro di storia dell’arte è pieno di opere e strutture senesi.
Dato che in questi ultimi anni non siamo stati nemmeno boni “a guadagnare” (parola bruttina) i soldi per fare manutenzione su queste ppere d’arte, ben vengano le società che le fanno fruttare.
Sono anni che “sostengo” che varrebbe la pena far fare l’assesore al turismo di Siena ad un imprenditore Riminese, di Milano Marittima, oppure di Oklaoma City.
ciao ale benve
Signor Antonio lei si dice tanto informato sulle file ma forse non sa che queste si creano soprattutto perché alla biglietteria cercano di appioppare ai turisti di tutto dalle guide multimediali a quelle cartacee.Per quanto riguarda il fatto che secondo lei i turisti poi spendano a siena mi sembra molto ottimista dato che se sono in 4 e vogliono vedere solo il Duomo sono 28 euro.Dati i tempi non credo gli rimanga molto per fare tutte le attivita’ che immagina lei
a parte il fatto che 28 euro si pagano per Le porte del cielo” e non per visitare il Duomo, il concetto che volevo far capire non è stato capito, almeno da qualcuno. io volevo far capire, scusate l’immodestia, che opera laboratori ha rilanciato, pur con qualche difetto che qualcuno fa notare, una zona culturale come quella del Duomo che negli anni recenti era passata nettamente in secondo piano e che avevano fatto aumentare i turisti. tutto qui, a parte i 28 euro, i servizi a pagamento, le audioguide etc etc. solo questo, punto e basta. nella nostra città, purtroppo, è più facile criticare che fare, altrimenti si poteva fare ameno di opera laboratori, per esempio.
ps. conoscendo la materia, concordo pienamente con l’intervento di ale benve.
7 x 4 = 28
La porta del cielo è 25 euro per 28 euro si intende la cifra complessiva di 4 biglietti per la sola Cattedrale
Per la Porta del cielo in 4 sono 100 euro!!!Io purtroppo l’ho fatto e me ne sono amaramente pentito dato che i panorami esterni sono molto piu’ belli dalla Torre o dal Facciatone e nei sottotetti non c’è assolutamente niente da vedere.
Invece di PONTIFICARE i Fiorentini come benefattori andate a leggere che Contratto ha firmato il Comune (Commissario) per lo sfruttamento del Santa Maria, nelle casse del Comune non entra un centesimo,se non dopo che questi MECENATI avranno incassato(Biglietteria) 500.000 EURI solo dopo spetterà al comune la bellezza di 50 cent. per ogni biglietto.
Ha dimenticavo le spese di pulizia,sorveglianza ed illuminazione sono a totale carico del Comune.
AZZZZZZZZZZZZ……..che affarone s’è fatto coi Fiorentini!!!!!!!
Il complesso museale del Duomo è l’unica cosa che funzionava “commercialmente” a Siena anche prima dell’arrivo dei Magnici Fiorentini!!! Infatti dove sono andati a mettere le mani? Proprio in quella gallina dalle uova d’oro!!! Volete sapere quali sono state le modalità di acquisizione del bottino da parte dei Fiorentini? E’ stato ceduto loro un “ramo di azienda” (come mai a loro?…forse perchè dietro c’è Letta, Abete, CL, ecc…?), come se si trattasse di una fabbrica di auto, e questo non era possibile visto che lo statuto della SOCIETA’ SENZA SCOPO DI LUCRO Opera della Metropolitana di Siena non prevedeva ovviamente questa possiblità. Per quanto? €40000 a fronte di ricavi per milioni: se lo sapevo lo prendevo io l’appalto(anche se un appalto non c’è stato) con un paio di amici e diventavo ricco!!! Dovete sapere che per questi e altri motivi c’è un procedimento giudiziario in corso ai danni dei Fiorentini. Non ve ne frega niente della trasparenza delle procedure o dell’onestà di chi gestisce il Duomo della vostra città e da un po’ anche il museo del vostro Comune perchè dite chissenfrega l’importante è che ora funzioni meglio? Bene Spiegatemi com’è che funziona meglio? Se entrate in Duomo nella cripta, nel museo o nel battistero, non c’è un cartello, pannello, pizzino che spieghi alcunchè delle opere esposte se non quelli che già c’erano…sapete perché? Perchè così, oltre ai soldi spesi per l’ingresso, la gente paga anche per i libri e le audioguide che sono indovinate di chi? Ah le audio guide (un po’ più discrete) c’erano anche prima dei fiorentini così come i libri; se vi scappa la pipì dovete ripagare perché i €7 dell’ingresso non bastano per farla dove non appoggerei nemmeno le mele di un altro! Dei restauri effettuati al Duomo sapete a quanti hanno partecipato i fiorentini?: O!!! Perchè i restauri rimangono a carico dell’Opera del Duomo Quelli fatti li ha pagati il Duomo (i turisti coi biglietti, che non hanno messo i fiorentini; loro li hanno solo aumentati ma quello lo sapevo fare anche io coi miei amici di prima), il MPS, enti pubblici. Pensare che anche per i sottotetti si sono presi il merito loro solo perchè sono arrivati nel momento in cui erano finiti i lavori…ah ah ah!!!…che culo!!! Ah si è vero!…però mettono un quadro (1!) all’anno nella cripta spacciandola come mostra per giustificare l’aumeto di €2 del biglietto tanto che la gente si domanda: ma quell’altri quadri dove sono? No poi aspetta hanno fatto l’aperitivo sotto il loggiato!!! No quello si effettivamente roba di gran classe che ha riscosso un successone però ha funziionato perchè infatti ora la gente di Siena dice: oh ma le cose ora sono cambiate effettivamente questi ci sanno fare!!! Mah, voi direte, c’è la fila in Piazza per la biglietteria! A parte che quella c’era anche prima semmai è aumentata col pavimento scoperto dell’anno scorso che è stato spacciato al limite della pubblicità ingannevole (secondo me anche oltre) come un evento unico e infatti ques’anno ce n’è parecchio meno Ma poi forse non avete capito una cosa: il duomo è privato e i quattini non vanno alla collettività!!!! Anzi, e qui sta il peggio, almeno prina i dindi andavano tutti reinvestiti dento (restauti, retribuzione del personale, ecc.) ora una buona fetta se li cuccano i fiorentini perchè, loro si che hano SCOPO DI LUCRO. Malo sapete o no che per la mostra del fotografo il Santa Maria della Scala prende 1 EURO su 9 o 10 (non me lo ricordo) del prezzo del biglietto dopo i €50000 di incasso!!!! Vi volete svegliare questi non aggiungono un cazzo ma levano e basta!!!! Ci bevono il cervello con la pubblicità come ha fatto BERLUSCONI (vedrai dietro c’è lo spin doctor Letta!!!) Gnamo vai vo a letto, no letta eh, vi saluto, io e i miei amici. Ah tutto questo senza prendere in considerazione il fatto che si sarebbe in una chiesa dove, come ribadito da una recente direttiva CEI (c’era sempre il tedesco tra l’altro pensa ora con l’argentino), non si dovrebbe far pagare l’ingresso. Ma tanto loro c’hanno dietro il Vaticano mi sa che se lo prendevo io con i miei amici ce lo levavano il giochino!!! In definitiva non è così che si gestisce la cultura ma, prima di tutto, affidando la gestione a persone competenti, oneste, scelte con criteri meritocratici e con procedure limpide e poi avendo come principio guida il rispetto, la conservazione e la valorizzazione dei beni a nostra disposizione dando la possibilità a tutti di usufruirne a prezzi ragionevoli e con servizi adeguati senza sfruttare o prendere per il culo la gente. Per il Duomo non ci sarebbe stato bisogno di niente andava da se, anche troppo forse!!! Per gli altri musei della comunità ci dovrebbe pensare l’assessore alla cultura o non è li apposta? Se deve dare in gestione tutto a esterni lo posso fare anche io coi miei amici l’assessore no?
E con questo ultimo commento l’immodesto sign.Antonio esperto in materia e’ stato aggiornato di tutta la situazione.la porti un bacione a firenze…io non ci andrei neanche a c…re
Probabilmente Antonio sta per Antonio Paolucci…
potrei ribattere punto per punto, ma caro conte d’arras, mi è passata la voglia. in questa città si vuole solo continuare a distruggere e denigrare. ok, va bene così, sono per la libertà di parola e pensiero, ci mancherebbe altro. io continuo a pensarla come mi pare, posso?
Antonio ribatta punto su punto la prego sono curioso!!!!
Riprendo il commento di qualche giorno fa a proposito del biglietto d’ingresso alla porta del cielo, c’è qualcuno che ci sa dire, al di là del costo del biglietto, come mai sullo stesso c’è scritto: ‘BIGLIETTO OMAGGIO’? Visto che viene gestito il tutto da una società, ma le tasse ce le pagano????? Immagino di no sui BIGLIETTI OMAGGIO….. Gradirei sapere come funziona la cosa o dove sta la truffa.
P.S. preciso che ho visitato la porta del cielo con una prenotazione di un gruppo precostituito.
Se ne avete voglia e tempo leggete l’articolo su Il Foglio a firma di Marco Pierini che mi sembra corrobori a pieno e con parole migliori quanto da me sostenuto: http://www.ilfoglio.it/soloqui/19585#.UjHx8RicHus.facebook