La “generazione di fenomeni” sculacciata ben bene (e Michele Serra)
Una riflessione a tutto tondo sul primo turno della tornata elettorale amministrativa del giugno 2016 si impone davvero, anche perché appare evidente che il tocco magico del Presidente del Consiglio Matteo Renzi non sia più tale. Il Pd perde o scricchiola ovunque (tranne a Chiusi e Trequanda, sic).In conclusione, facciamo pubblicità ad un evento organizzato da Comune e Fondazione (con commento su Michele Serra).
LA “GENERAZIONE DI FENOMENI” ALLA PROVA DEL FUOCO
Dopo due anni, era la prima volta che il renzismo, la “generazione di fenomeni” ( copyright di Gaetano Curreri) cresciuta all’ombra del 40,8%, doveva misurarsi con avversari di accettabile livello, ed ha fatto subito vedere di che pasta sia fatta: pasta frolla.
Renzi in questi due anni (più quella dell’ascesa) NON ha saputo/voluto in nessun modo costruire una nuova, seria classe dirigente, anteponendo yesmen and yesgirls a quella meritocrazia di cui, in modo francamente spudorato, si riempiva la bocca. La sua politica (accettabile, per la prudenza, solo fuori Italia, ma il nodo Libia non può essere rimandato all’infinito), è una politica degna dell’armatore Lauro in quel di Fuorigrotta, ai tempi d’oro: pretende di acquisire consenso per il suo Partito (di cui è dominus), attraverso i soldi del Governo da lui presieduto (conflitto di interesse all’ennesima potenza!).
Va a Trieste – dalla fida Serracchiani – e dice che il Cipe ha sbloccato una cinquantina di milioni per la città (il Porto vecchio); va a Napoli, e si butta a capofitto sull’area di Bagnoli, promettendo soldi a palate; a Milano – non pago del denaro triturato con l’Expo – promette riqualificazioni che dovevano essere decise PRIMA, non DOPO il big event; infine, va a Roma e promette un miliardino di euro per la città eterna (purchè vinca Giachetti, però…). Per non parlare delle manciate di euro promessi a tutti, o quasi.
Il suo capolavoro tattico (sic), vale a dire l’alleanza con Denis il Verdini, alla primissima prova dei fatti ha pagato ben poco (e non si potrà mai sapere quante vagonate di voti abbia fatto perdere al Pd, oltre che rischiare di portarlo allo sfascio): uno dei risultati migliori, Ala (Verdini) l’ha raccattato a Grosseto, con un peraltro non straordinario 3,97% (a Napoli, per dire, è rimasto fermo all’1,4%). Un’alleanza politicamente assurda, vagamente demenziale per non dire trash, quella con il pluriprocessato Denis, ma alla quale Renzi non potrà mai sottrarsi, statene certi: ci sono le cambiali politiche da saldare (e quelle non vanno mai in prescrizione, a differenza dei Processi ai potenti…).
All’eretico piace particolarmente la sfida torinese, perché lì l’intreccio Pd-bancona locale è più forte che mai, con il carico da novanta dell’ex Segretario di quello che c’era prima del Pd, che rischia seriamente di batterci una boccata epocale: il marito di Anna Serafini (Piero Fassino) è infatti fermo a quota 41,8%; la preparata Chiara Appendino, pentastellata, è molto indietro (30,9%). Ma non ci vuole un politologo di Harvard per comprendere come il variegato fronte anti-bulletto si saprà riversare in massa a votare la Appendino, verosimilmente.
A proposito, per concludere: visto che le due sorprese più eclatanti della tornata elettorale in questione sono donne e pentastellate, perché a Siena i grillini o i civici non si muovono in questa direzione? Trovare un candidato femminile, purchè sufficientemente preparato, vorrebbe dire partire con un vantaggio non da poco. Staremo a vedere: ma i tempi sono più che maturi, a Siena, per un Sindaco donna. Non lasciamolo alla “generazione di fenomeni” piddini, please…
Ps 1 Sabato e domenica prossima, Comune e Fondazione Mps (insieme ad Aboca) organizzano la kermesse “A seminar la buona pianta”; sottotitolo: “Parole, musica, immagini, passeggiate botaniche alla scoperta della buona pianta in città”(non parlando, il sottotitolo, di enogastronomia, la Pallai deve entrarci poco, il che è sperabilissimo).
Pare, sembra essere un evento all’insegna della qualità e rivolto a cittadini (gli eventi sono gratuiti) e turisti non con la piadina in bocca: dunque wait and see, e speriamo bene.
Ps 2 A margine del suddetto evento (lodevole, fino appunto a prova del contrario), Sunto ieri ha tirato fuori un pezzo di Michele Serra – che parlerà in Palazzo pubblico alle 10 di domenica -, in effetti molto duro contro il Palio ed i contradaioli (archivio potentissimo, quello di Sergino Profeti: noi a malapena lo ricordavamo, pur leggendo cotidie Serra). L’articolo è datato 18 agosto 1998, per la precisione.
Premesso che a noi Serra fa incazzare ancora di più quando fa tutti i distinguo politologici del caso, ma poi esorta a votare comunque Pd (e Sì al Referendum), il fatto è questo: noi non siamo per nessuna censura. In ogni caso, nel pezzo di Serra si parla di “fanatici che aizzano i fantini”, il Palio è assimilato ad un “virus”, ad una “barbarica tradizione di nonni parecchio grulli”, e – gran finale – di “crudele bischerata”. Lo ribadiamo: nessuna censura, anzi.
Certo, sarebbe interessante che qualcuno – nel modo più civile possibile – domenica gli leggesse quelle frasi, e chiedesse a Serra se concorda sempre con ciò che aveva scritto quasi vent’anni fa: cosa non scontata – credeteci -, per gli editorialisti pagati (profumatamente) un tanto al pezzo; e che l’unica cosa che mai dimenticano, è di scrivere sempre, nei momenti topici, dove sarebbe meglio mettere la crocetta…
Michele Serra: lo apprezzo e lo detesto contemporaneamente. E non per ciò che può aver scritto sul Palio, dato che è abbastanza facile trovare opinioni del genere fuori dalle mura cittadine, a maggior ragione in ambienti intellettual-ambientalisti-politically correct. Piuttosto, maldigerisco il fatto che, a fronte di un’ arguzia, un’ironia e una cultura fuori dal comune che lo rende assai godibile nei suoi scritti, esibisca un appiattimento sulle posizioni del bullo di Rignano che rasenta il servilismo. Così diverso dal Serra degli anni Berlusconiani, così accondiscendente rispetto a porcate che prima avrebbe scudisciato con tutta la veemente leggerezza di cui è capace. Male comune, lo so; ha colpito anche Benigni, Moretti e tanti altri ex indignati di sinistra, ma fa male lo stesso.
Quanto alle elezioni, mi fa piacere la batosta, ma sono pessimista per il futuro; quando conterà, Renzi vincerà ancora, classe dirigente decente o meno. Agli Italiani sono sempre piaciuti gli imbonitori, specialmente se elargiscono mance.
E vedrai che percentuali per il referendum e le elezioni nazionali, a Sienina nostra…
Serra è una delle peggiori espressioni della superficialità e della superbia. Un finto colto, ossia uno che cita, ma non capisce.
Serra è il miglior giornalista/scrittore satirico italiano, eccellente corsivista e fustigatore di costumi, un fuoriclasse riconosciuto nel suo campo! Poi talvolta si può anche non essere d’accordo con lui, mica è depositario del Verbo.
Oh,ecco,sembrava anche a me che il Michele fosse un eccellente scrittore.
D’altra parte, non ho la preparazione sufficiente per giudicarne la cultura, sicuramente molto superiore alla mia. E, francamente, trovo puerile e tipicamente senese non volere la sua discesa sulle lastre perché ha avuto l’ardire di criticarci il giocattolino. Piuttosto, come scrive l’Eretico, domandiamogliene conto, possibilmente con educazione ed ironia. Quello che mi premeva sottolineare era che,come fustigatore, ultimamente si e’ fatto piuttosto blando riguardo a cose che, se fossero state fatte dal centro destra, avrebbe trattato con ben altro vigore. E questo, a mio parere, e’deleterio principalmente rispetto alla sua credibilita’, oltre che di una parte politica che avrebbe davvero bisogno di recuperare un po’ di dignita’ e onore.
PS2
Abile come pochi a sgusciare come un’anguilla tra i marosi di trent’anni di Repubblichetta (leggi Italia), a mantenersi dondolandosi su un’amaca e a comparire nei titoli di coda, come coautore, di tanti programmi radical chic più o meno di successo (ma pagati in anticipo e cash da tutti noi abbonati)giusto per mantenersi il casolare nelle campagne emiliane (che brutto vivere in città, in un condominio poi!); ebbene occhio ceruleo , a chi mai osasse rinfacciargli le frasi sul Palio da te citate, risponderebbe assai serioso: solo gli imbecilli non cambiano idea.
Che poi è la giustificazione moral filosofica con la quale si è accettato , tanto per fare un esempio, che tal Testa passasse da essere leader ambientalista a nuclearista convinto con acrobazie degne del circo Togni.
E pensare che il mio babbo mi aveva sempre insegnato che la coerenza è un valore dal quale non prescindere. Vorrei ricordare che in questo Paese c’è chi ha pagato tributi durissimi per restare coerente con sè stesso e il suo mondo. Tutti imbecilli, caro Serra?
Caro Professore
Come affermai una volta il governo sarebbe scivolato sull’immigrazione, e in seguito sara’ una valanga.
Oramai la protesta sale dal ceto basso e ceto medio, oramai ridotto in condizioni non più agevoli. Quindi la sedicente sinistra non parla piu a nessuno del suo srbatoio, quindi scomparirà. La destra che conta se ne è gia andata.
Rimangono questi nuovi partiti, tipo i pentastellati. Se avranno la forza di rimuovere tutta questa dirigenza strapagata, un po di assistenza a chi ne ha bisogno, un po di occupazione per dare sollievo alle persone. E fatto con mano ferma e senza tentennamenti, e pensa ai cittadini italiani. E a muso duro dire di no alle burocrazie Europee forse resiste. Altrimenti …….
Cos’ha un candidato femminile in più rispetto ad un candidato maschile?
cos’ha un candidato femminile in piu’? ha l’invidia penis e la voglia di fare meglio del candidato maschile .(!)
Condividendo l’invito che fai ai Cinquestelle, il nome di una persona, battagliera che stimo veramente lo faccio io. Anzi no dico solo che è omonima della Presidentessa della Camera.
Ci può essere solo qualche piccola differenza …
E Winston Churchill disse:”Viva la piccola differenza!”.
Caro Raffaele
spesso non riesco a rappresentarmi e a descrivere quello che sento(nonostante il continuo tentativo di mettere a fuoco una struttura di riferimento che agevoli la dinamica dei pensieri) e quindi puoi immaginare facilmente quanto sia difficile ma piacevole incontrare qualcuno che lo ha già fatto per te e te lo sa pure comunicare.
Si dice che la riflessione sia l’anticamera dell’indecisione, che la grettezza aiuta quando c’è da menare. Ma sono fuochi di paglia.
La violenza del mite (l’ironia) ha una tenuta di lungo periodo. Puoi colpire il corpo, ma lo spirito sguscia,sguiscia.
Quello che mi piace di Michele Serra e che me lo avvicina come fratello di fede ( oltre al palletico di rifugiarsi nella complessità e nell’ascolto anche dell’ultimo punto di vista, il più sperduto come fonte di sorpresa e curiosità ) è proprio la sua idiosincrasia verso il fanatismo.
Questo tratto lo abbiamo in comune, e io gliene sono grato perché lui è molto più bravo di me a esprimerlo.
Se c’è qualcosa o qualcuno che sa di fanatismo ; se c’è una parte che anticipa il tutto del fanatico , ecco che Michele la sa cogliere : direi addirittura che la sa accogliere per poi dissolverla con l’ironia.
Il fanatico , lo sappiamo bene, non aggiunge nulla al discorso. Il fanatico (oserei l’affermazione) non ha bisogno di discorsi, non ha bisogno di mettersi in discussione…
Ricordo -coincidenza- di aver intervistato Serra a Certaldo proprio la sera della Bolognina mentre presentavo “Il nuovo che avanza”.
Venne con Paolo Hendel e la sua definizione della svolta mi è rimasta impressa come definitiva e risolutiva.
Ne posso fornire una parafrasi ma il senso è identico : se cambi nome per farti accettare la tua sarà una sconfitta perpetua o una rincorsa senza meta ; se cambi nome per seguire il tuo nuovo modo di essere o è cambiata la realtà oppure sei cambiato te tanto da riconoscere anche gli altri.
Ecco (lo dico da collezionista di Tango e Cuore) per me Serra ha sempre saputo sorridere.
E non solo sul Partito con la P maiuscola – inteso come Chiesa laica – ma su noi Italiani quasi Europei.
Quando leggo di forze che sul territorio senese fanno passeggiate ricognitive in “formazione ordinata” mi viene da ridere e penso che non serva nemmeno la satira, in questi casi basta l’originale.
Ovviamente Serra ha tutto il diritto di scrivere ogni tanto (quasi mai) delle scemenze.
Ha il diritto (vista la gavetta – nessuno gli ha regalato nulla -) di essere approssimativo, di fare qualche “errore” di comprensione : e questo ce lo rende più vicino, più umano.
Del Palio probabilmente ignora la genetica, trascura la dimensione sociale e simbolica, osserva il fenomeno meramente pulsionale, trascurando il miracolo di una festa vera che pensa con la pancia (dove c’è un secondo o primario cervello – lo dicono i neuroscienziati-).
Sul Palio poteva dire cose più tremende che invece dirò io.
Cose basilari (come si usa dire).
Esempio : si invoca la Tradizione per coprire il desiderio di non essere puniti.
Alt.
I fondamentali sono sempre questi di fronte all’Autorità.
Autorità in questo caso denominata Tradizione… : quando c’è una regola (scritta o non scritta) o la si condivide e la si osserva applicandola, o non la si condivide e ci si ribella (pagandone i prezzi). Tutto questo prima di riuscire a modificarla se se ne ha la forza e l’Autorità…
Quando si invoca la Tradizione nel Palio e non si rivendica con orgoglio la sanzione è segno che non si condivide la regola.
E questo è un atteggiamento infantile (così infantile da non chiedere nemmeno il permesso).
Ovviamente continuerò a leggere Serra (proprio perché è Serra) e continuerò a leggere Sunto (proprio perché c’è della profezia non fanatica – nonostante l’ammirevole e competente passione-).
scusa, ma non capisco. hai fatto tanti bei discorsi, alcuni accettabili su Michele Serra, ma non sei arrivato (o voluto arrivare) al succo del problema: tu inviteresti a casa tua uno che ti ha dato pubblicamente del “demente”? non è un fatto di interpretazione, o di atteggiamento fanatico, di politica, di libertà di pensiero o quant’altro, ma semplicemente di educazione. io non lo farei, molto tranquillamente, perchè invitandolo farei pensare all’altro: “allora questo qua è demente per davvero! lo offendo e mi invita pure”
Caro Antonio, ti potrei rispondere semplicemente dicendo che è stato il Comune ad invitarlo, non certo io (chissà se lo sapevano, in Comune, di quell’articolo…).
In ogni caso, la frittata – se tale si può chiamare – è fatta: per questo la pacata rilettura, davanti a Serra, di ciò che lui stesso scrisse illo tempore mi pare la cosa migliore. O meno peggio…
Buona la battuta pirandelliana di Duccio: sì, questa folgorazione dalla parte del Sì del Corradi non convince proprio. Per niente.
Per quanto concerne Bisi Stefano, è sempre nei nostri pensieri, caro Giordano Bruno: diciamo che – per ovvi motivi – seguiamo più da vicino i suoi epigoni ancora in attività su Sienina…
L’eretico
solo per precisare che il mio intervento era indirizzato a Simone Poli, non a te
Mi scuso per la tempistica ma non vivo in rete e quindi – mi è stato spiegato – la lentezza potrebbe apparire come un ‘offesa snob (tanto per inquadrare il tema centrale).
Infatti : cosa ci offende, cosa mi offende ?
Mi offende l’irrimediabile : chi uccide.
Non mi offende chi esprime un’opinione.
Non mi offende chi ragiona e chi , soprattutto, ha dimostrato di saperlo fare.
Non mi offende chi ragiona su materie opinabili (tutte).
Comunque sia se la consistenza di ciò che ci offende resta il punto da dirimere: ebbene mi offende la mafia, la camorra e l’ndgrangheta.
Mi offende chi uccide e chi -in subordine- non presta soccorso (come dice Francesco i rifugiati non sono un pericolo, sono IN pericolo).
Mi offende chi ruba e chi dichiara (testimonia) il falso.
Mi offende poi chi distingue il vicino dal lontano, come se l’umanità si potesse misurare con le distanze fisiche.
Siccome qualcuno è addirittura morto, ciò significa che non posso provare nulla per lui ? Che non mi interessa il suo pensiero e la sua genialità ?
Che sono incapace di provare ammirazione e riconoscenza per un artista che non c’è più ?
È evidente che no, che non è possibile pensare alla persona senza la sua personalità.
E quindi non mi offende affatto chi esprime un’opinione sul Palio.
Posso pensare -come ho scritto- che quella opinione sia superficiale e come tutte le opinioni sia soggetta a revisionismo, più o meno fondato, più o meno argomentato.
Quello che mi stupisce invece -volendo giocare sull’etimologia- è il fraintendimento.
Si dice che la forza del Palio sia la capacità di connettere le persone all’energia primordiale, al caos primigenio , ed in misura collettiva (cioè in forma di specie, che è l’unica forma sostenibile dall’individuo). Da qui quel riferimento al 2° cervello o primo, che abbiamo nell’intestino.
Se questo è vero la dimensione massima -come esperienza- è proprio l’uscita dalla prima mente o seconda (corteccia consapevole) , con l’immersione totale nel cervello collettivo, di branco, o in questo caso -vista la civiltà- di comunità o di contrada.
Se uno prova l’appartenenza al gruppo mediante l’uscita dal proprio io, tecnicamente può essere anche un demente…ma non sarà un deficiente (perché in caso di vittoria saprà benissimo cosa fare, così come in caso di sconfitta).
Quello semmai che vorrei capisse Serra è che nel Palio c’è una dimensione autentica, talmente autentica, da glorificare l’avversario.
L’avversaria rende vera, autentica e insostituibile la vittoria.
La rivalità non è fanatismo ma è regola: regola implicita, immanente, costitutiva.
Vincere senza rivali (da soli) non ha alcun senso.
Come discutere con chi ti dà ragione a priori, a prescindere.
Non sono sicuro di quello che sto per dire ma penso che Serra, in questo caso, abbia espresso un pregiudizio, più che un giudizio.
Se questa è la realtà sono sicuro che lui stesso avrà il piacere di rammaricarsene.
Sulla buona pianta infine , quella da piantare, vorrei esprimere un’opinione (che alcuni potranno considerare offensiva…).
La panacea nel nostro caso potrebbe essere il canape.
L’anagramma è sicuramente incompleto ma l’economia diventerebbe circolare.
Mi spiego meglio.
Avevamo una tradizione rispettabile… poi un tabù creato dal petrolio ha mandato alle corde la canapa italiana nonostante rifornissimo di vele addirittura la marina inglese.
Tessuto flessibile e resistente con fibre versatili capaci di reggere il mare e i suoi venti.
L’idea sarebbe quella di recuperare, con le moderne tecniche, la canapa italiana come materia prima.
Ripartire dalla terra con metodo e organizzazione , filiera produttiva e indotto distributivo.
Una materia prima rinnovabile ed ecologica, del tutto sostenibile.
Utile per i filati , per la carta di qualità, la farmaceutica, l’agroalimentare, l’artigianato creativo in 3D e non ultimo idonea per la bioedilizia antisismica nonché per l’arredo di nuova generazione.
Fare della canapa il possibile volano di una parallela economia senese non è solo fumo.
Qui parliamo di altro. Abbiamo anche l’Istituto Agrario.
Lasciamo stare il proibizionismo (che in questo caso non c’entra nulla visto che si parla di coltivazioni già incentivate da regolamenti europei).
E tuttavia, per chi vuole obiettare, potremmo fornire ottimi esempi e valide ragioni -per abolire ogni divieto- come dimostra il Colorado che ha incrementato le entrate fiscali e ridotto i crimini.
La canapa è un motore pulito e inesauribile.
Un “oro” permanente che si nutre di sola acqua e sole.
Quindi esattamente circolare, in grado di generare valore aggiunto per l’agricoltura e la rete industriale di trasformazione.
Abbiamo un territorio (la grande Siena) ancora in grado di programmare le sue scelte agricole.
E tutto questo dentro una stabile crescita legata a prodotti di alto valore affettivo : “vado a Siena dove con calma -mentre mangio e mi godo la bellezza di quel territorio- mi fanno pure un vestito su misura”.
Una constatazione riposante : ho ancora un lenzuolo indistruttibile e comodissimo : è quello di canapa ereditato dal corredo di mia nonna.
Pensiamoci : abbiamo ancora il territorio per creare una filiera completa, armonica e autosufficiente.
La canapa poi sarebbe adatta anche come fibra per la carrozzeria dei veicoli elettrici.
Infine -come biomassa- potrebbe diventare una straordinaria energia estraibile. Carburante verde che senza agenti chimici ripulisce il terreno e sostituisce i benefici dati dalla rotazione delle colture.
Senza pensare alla ricerca sul seme e alle sue potenzialità.
Solo questo binomio può dare l’ idea della fucina di progetti industriali.E poi c’è la bioedilizia : mattoni, pannelli, parquet,arredo, per la riqualificazione del vecchio.
La canapa elimina l’umido, è leggera e flessibile, naturalmente “antisismica”.
La droga non c’entra un cazzo e tuttavia, per chi insiste, ricordo che perfino l’ONU ha dovuto ammettere che il proibizionismo è un grande regalo alla criminalità organizzata.
Lo pensa anche la nostra DIA.
Potremmo chiamarla semplicemente canape@ elaborando il marchio come fosse una vera e propria panacea che per i greci era la personificazione della guarigione universale ottenuta per mezzo delle piante.
Ultima considerazione : chi inizia per primo a crederci e a fare di conseguenza legherà sistematicamente il suo nome a una pubblicità automatica e indiretta. Una futura nuova rendita.
caro Simone Poli, hai nuovamente scritto tante cose giuste e condivisibili, ma non hai affrontato il succo della querelle-serra-palio, fermo restando che non è argomento da fine del mondo. dici: “E quindi non mi offende affatto chi esprime un’opinione sul Palio”. e qui casca l’asino, perchè Serra non esprime solamente un’opinione sul Palio. per carità, io rispetto chi argomenta e difende le proprie idee, ma nel pezzo in questione, che forse oggi (questo lo voglio credere) Serra non riscriverebbe, preso dalla furia delle immagini (è stato scritto il giorno dopo il Palio) , drogato dagli accadimenti, accecato da ciò che aveva visto da telespettatore, si scatena OFFENDENDO pesantemente i contradaioli, in questo caso rei solamente di essere…contradaioli. non parla di risse o altro, non condanna comportamenti di per se violenti, ma il solo fatto di amare e participare al Palio è demenza. scusami, ma con tuttoilrispetto, a me sembra davvero grave. finisco qui, tralasciando l’argomento principale che uno intelligente come Serra doveva valutare, e cioè che il Palio non è un semplice spettacolo e soprattutto non esamina nemmeno l’importanza della contrade nella vita cittadina. ma va ebne così, il Palio sopravviverà, al contrario di quello che si augura il super intelligente giornalista, a Serra ed anche a me.
Caro Antonio
credo di poter capire cosa ti muove e quindi spero di poter chiarire -con alcune distinzioni per me fondamentali- che anch’io percepisco l’esistenza “per gradi” della possibile offesa.
Qualcosa però continuerà a dividerci; forse il mio eccessivo scrupolo nel condannare la sensibilità altrui, specie quando è urticante.
Come avrai notato parlo di sensibilità e non di pregiudizi.
Per essere ancora più precisi : anch’ io riconosco le modalità ostili in grado di scatenare la reazione ; tuttavia – è più forte di me – continuerò a trovare anche le relative proporzioni.
Altrimenti siamo nell’ambito dell’inaccettabile.
E questo è un caso tipicamente inaccettabile : ” il Palio va chiuso, eliminato per sempre “.
A questa corbelleria riserverei un’ opposizione perpetua, una lotta per la sopravvivenza, una guerra permanente, l’ invincibile resistenza, l’ indomabile avversione e se non bastasse : il sacrificio estremo.
Lo dico da non contradaiolo che vive e lavora a Siena da un tempo che in altri casi basta per le nozze d’argento.
Ribadisco, a chiunque dicesse ” il Palio va eliminato, chiuso, interrotto, bandito” risponderei : fottiti.
L’intenzione dichiarata di chiudere mi troverebbe schierato anima e corpo contro, CONTRO PERCHE’ A FAVORE.
Diversamente se uno dice ” il Palio è una bischerata, sono una massa di dementi ” : ebbene non mi tocca, sento subito che non conosce la profondità del rituale, sento che ignora la forza del legame ma soprattutto vedo in modo lampante che non riesce nemmeno a intuire o immaginare il ruolo dell’attesa ; non concepisce il tempo vissuto. Insieme.
Io che non sono niente, neanche un neofita, quando leggo che Serra ha visto il Palio in televisione e soltanto in televisione, ho la conferma che si è trattato di un pezzo superficiale.
Pezzo probabilmente scritto sull’onda di uno sgomento che non riusciva comunque a nascondere l’attrazione per la potenza del Palio; attrazione mischiata alle perdite che quella potenza può -purtroppo- comportare.
Ora abbiamo la certezza che se uno non conosce il contesto e parla di cose che non può descrivere per esperienza diretta (cioè ,se in definitiva -come ipotizzato- non ci sono sensibilità da esprimere ma solo pregiudizi -l’ho visto in televisione-), forse andrebbe abolita la televisione. Sperando che nessuno si offenda per questa castroneria…
Non dico che si deve reagire con indifferenza, ma nemmeno tormentarsi.
Io non mi offendo quando chi parla dimostra di non avere contezza del merito; semmai mi dispiace per lui.
E mi dispero perché manca un linguaggio comune, perché manca perfino la traduzione.
Se però uno dice “dobbiamo incrementare ragionevolmente la sicurezza” io rispondo : la sicurezza delle persone, dei cavalli o dei conti ?
Perchè poi ci sono delle magagne reali anche nei puri di cuore.
Non è forse colpa dei senesi che hanno titolo per parlare se la deriva nefasta – il gioco passato nelle mani dei fantini – non è soltanto una leggenda ?.
Voglio dire : a volte anche gli esperti non conoscono la propria materia.
Ma questo è un altro tema (e qui come vedi riesco a spiegare meglio cosa intendo per sensibilità…tutto per la vittoria).
Infine ,prima di concludere, altre sensibilità : la questione delle armi oltreoceano.
Un conto è consigliare agli americani ” OGGI forse dovreste abolire o limitare il libero commercio delle armi e questo paradossalmente in nome della vostra sicurezza”.
Un altro è ridicolizzarli con una frase che ignora la nuova frontiera e la storia che vi ruota intorno : ” le armi non sono per voi, soprattutto le armi da fuoco, non lo sono mai state, non siete capaci di difendervi da soli, nemmeno da ribelli, non riuscirete mai a inventare l’atomica “.
Hanno avuto una guerra civile, lo schiavismo, e recentemente è stato autorevolmente ricordato che H. per la soluzione finale aveva descritto un parallelo con lo sterminio degli indiani (che c’erano prima).
Penso semplicemente che non si finisce mai di imparare, e nel caso del Palio che sia molto bello poter far fare un’ esperienza a chi la vuole fare. A chi non la vuole fare, ci dispiace per lui.
Non mi dica che una persona intelligente come lei possa davvero credere che una classe dirigente si possa creare in due anni? Dica che Renzi le sta antipatico, che fa scelte che non condivide, ma non lo accusi di qualcosa di impossibile realizzazione. Su una cosa sono d’accordo, se Verdini è stato una necessità parlamentare tattica (gli servono numeri stabili) è stato per converso un grosso errore avallare alleanze elettorali. Ma Renzi è abbastanza intelligente da averlo capito. Per concludere, siccome in questo mondo tutto è relativo, nel panorama politico italiano Renzi rimane un fuoriclasse rispetto alla mediocre se non pessima concorrenza nazionale che abbiamo visto all’opera negli ultimi due decenni e che vediamo nell’attuale opposizione.
abbastanza intelligente….oddio….uno che parla come un sedicenne anni 80 al bar….
Provi a illuminarci lei con la sua di intelligenza, ne saremo ben lieti, ma per favore argomenti non arguzie
Mi correggo, riferito a Renzi, ok
Premesso che uno che fa “il labbro” quando lo contestano come ieri alla Confcommercio non può fare il presidente del Consiglio,premesso ciò….ha dato gli 80 euro per ottenere consenso…e li ha presi alla Sanità. Il Pil non è aumentato affatto,la criminalità aumenta,l’immigrazione aumenta,lo sfruttamento dei lavoratori aumenta,il degrado aumenta…..però abolisce..anzi no..il Senato. Rivotatelo mi raccomando. Anzi semmai votatelo…perchè sarebbe la prima volta.
Solo per precisare che il sostantivo “fuoriclasse” che ho attribuito a Renzi, è solo per sottolineare l’assoluta, a mio parere, mancanza di una alternativa decente e credibile. Forse sarebbe da vedere all’opera il M5S, perché ancora non saprei cosa aspettarmi, ma tutti gli altri li abbiamo già visti all’opera, compresa l’attuale minoranza dem, e francamente non mi sentirei di mettere in mano la nazione in mano a chi l’ha ridotta al punto in cui siamo.
Ci siamo dimenticati di Stefano Bisi ? Fenomeno Verdiniano…..
Eretico ma chi scrisse…uno nessuno centomila? Mica sara’ stato il corradi
E dai al peggio non c’è mai fine, accogliamolo il Michele Serra con trombetti e bandiere delle Contrade spiegate al vento con magari imbandire un bel tavolo pieno di vini locali e spumante, con al centro il nostro sindaco e miss ‘brindisino’, Pallai, ad alzare calici pieni in suo onore. Ormai a Siena, siamo alla frutta. Che tristezza!
Stasera c’era Branduardi in concerto gratuito al Duomo, com’è che ti sei perso questo evento? In una città ove non succede proprio nulla non me lo sono perso e non me ne sono pentito.
Mi dispiace sinceramente aver perso il concerto del Menestrello mentre invece sono SINCERAMENTE contento di perdermi l’intervento di Michele Serra e non per sciovinismo in salsa senese ma proprio per TOTALE DISINTERESSE verso la persona e i suoi pensieri. Troppo bravo per i miei gusti….
Gent.mo Prof. Ascheri, perchè non approfittare di questi ultimi giorni (il 16 Giugno si vota), per parlare un pò delle sorti dell’Ateneo cittadino? Così, anche per vedere la reazione sul blog, da parte della popolazione. Vedremo se ci sarà la stessa “pioggia” di commenti come nella precedente discussione su Palio e Magistratura. Vediamo se ai senesi interessa il futuro della forse ultima importante fonte per l’economia locale. Certo, si avvicina il Palio e quindi ci sono cose più importanti acui pensare, però… Grazie
Caro vedo nero
Ho imparato molte cose ha mie spese.
1) Mai andare ad un pranzo gratuito, perché il conto ti verrà richiesto o in un modo o in altro
2) mai dare soldi a intermediari caritatevoli.
Come dicono i Cattolici ” ama il prossimo tuo come te stesso”non dicono “ama il lontano da te come te stesso”.Quindi aiuta solo chi conosci. Chissa che in un domani possa ricevere un aiuto.
Dal lontano tuo non avrai mai niente, che viva bene o male per te sarà lo stesso.
Non riporre mai fidicia nei pubblici amministratori, perche sicuramente ogni servizio lo pagherai con tasse pesanti. E se ti trovi in difficoltà non avranno molta pietà.
I giornali hanno un padrone….quello che dicono lo dicono…..ecc…ecc.
Io a fare così mi son trovato bene.
E’ vero, caro eretico, che nella redazione locale del quotidiano fiorentino, ci saranno a breve cambiamenti nella compagine giornalistica ? Dopo la dipartita( professionale) di Stefanino Cambierà qualcosa nell’informazione senesota? In peggio o in meglio? Ah saperlo!
Renzi…si un fuoriclasse, come lo sarebbe hiunque se foraggiato dalle lobbyes e dai poteri forti, come lo è stato berlusconi, che aveva contagiato anche me, o prodi….
Renzi. ?.sono passati tenti anni, tante vicende ma siamo semprepronti a farci delegare tuto dal primo venuto per poi accorgrci, tardi , che non ci e rimasto niente