Trivelliamo il Governo dei Poteri forti (e 3 Ps)!
Domenica dunque si va a votare (chi vorrà) sul Referendum antitrivelle; vediamo di fare un po’ il punto della situazione, a 24 ore dal voto (dalle 7 alle 23).
TRIVELLARE IL GOVERNO!
Che fantastica occasione, domani 17 aprile 2016: tre piccioni con una…croce sulla scheda; non ci si farà con il maledetto quorum, ma, insomma, provare si deve!
Primo piccione: l’ambiente; quando abbiamo visto che la pur prudentissima, spesso contigua al Pd, Legambiente, si è schierata con nettezza a favore del Sì, abbiamo letteralmente trasecolato: ma allora l’Ambiente marino deve essere davvero a rischio, se financo i legambientalisti si mobilitano ventre a terra per il Sì al Referendum del 17 aprile!
In effetti, che il successo del Sì possa essere risolutivo dal punto di vista ambientale a 360°, nessuno lo pensa: ma che possa essere un segnale, un monito, un pungolo, quello sì, per Artemide! Tra l’altro, ci sarebbero da rispettare le linee guide della recente Conferenza Onu di Parigi: 196 Paesi si sono impegnati a contrastare queste pratiche trivellatorie in mare, e fra questi – se non ricordiamo male – ci sarebbe anche l’impegno di quella Nazione fatta a guisa di stivale…
E poi, una volta per tutte: che si capisca come gli investimenti delle multinazionali non sono sempre e comunque una manna dal cielo, in quanto tali; al netto delle dispute sulla salute (che contano eccome!), si pensi alla Val d’Agri, restando all'”oro nero”: lavoro per gli autoctoni, poco poco (dati alla mano); spopolamento della zona, tanto tanto (dati alla mano).
Come la mettiamo? Chi mette l’occupazione contro i rischi ambientali, usando la leva del ricatto occupazionale, è in malafede: anche perchè i neoccupati con i pozzi – o i posti mantenuti -, andrebbero sempre contati insieme a coloro che – nel turismo e nel settore primario – il lavoro lo perdono, con un certo tipo di sviluppo, di cui poi solo le briciole restano davvero in loco.
Qualche volta, si ha come l’impressione che si diventi operaisti solo quando ci sono le multinazionali dietro: curioso, no?
Poi, come secondo piccione, abbiamo il dato prettamente politologico: un Premier che si esprime sfacciatamente PER l’astensione (a parte la violazione della Costituzione – articolo 54 -, c’è soprattutto il Testo unico delle Leggi elettorali, che all’articolo 98 punisce duramente i pubblici ufficiali ed assimilati che “si adoperino per indurre gli elettori all’astensione”, ci ricorda il costituzionalista Alberto Lucarelli sul Fatto di oggi), e che trova – non a sorpresa, anzi – l’asse con il vegliardo sempre schierato con i Poteri forti Giorgio Napolitano, dovrebbe fare riflettere i tanti intellettualoni che aspettano il non raggiungimento del quorum (pressoché certo), per dire/scrivere/pontificare un “c’era da immaginarselo”, da fare fruttare al momento giusto.
L’arroganza – degna del peggior Craxi – di Renzi non ha davvero fine; il momento decisivo sarà ad ottobre, per il Referendum costituzionale (di cui parleremo ad libitum), ma insomma una trivellatina di primavera – e di assaggio – ci sta bene anche domani…
A proposito, ci raccomandiamo non solo di andare a votare, ma se possibile di andarci presto, il prima possibile: gli incerti potrebbero sentirsi invogliati dai dati dell’affluenza mattiniera.
C’è infine la questione prettamente morale: con l’emersione di Trivellopoli – pur non essendocene bisogno -, il rapporto stretto fra interessi delle lobbies petrolifere (neanche solo italiote, tra l’altro) e pezzi del Governo, e del sottogoverno, sono emersi ed emergeranno. E questo spiega l’ansia da astensione della suddetta razzumaglia di lobbisti e simili; comunque vada, sarebbe bene che l’Eni subisse una salutare bastonata, che lo obbligasse ad essere più chiaro, corretto e trasparente verso la collettività che, in qualche modo, rappresenta.
Il nuovissimo filone di indagine della Procura di Potenza (periti della Procura “avvicinati” da lobbisti del colosso, per ammorbidire l’esito delle loro consulenze, per ora con un solo indagato, ma di peso), ancora una volta, induce al più sconsolato dei pessimismi…
Ps 1 Positiva – restando al tema dell’articolo – la presa di posizione dell’onorevole piddina Susanna Cenni, più volte criticata da questo blog: si è schierata per il Sì al Referendum, e ne prendiamo atto con favore.
Ps 2 Questo pomeriggio, alle 16,30, un incontro al Cinema Pendola in memoria di Sergio Micheli, grande esperto di Cinema, soprattutto dell’Est europeo. Un’occasione importante, dunque, per tutti coloro che abbiano conosciuto lo storico del cinema da poco scomparso.
Ps 3 Parliamo infine un po’ di scuolina: a giorni, partirà il Concorsone.
Hanno riaperto le domande per i docenti-esaminatori (vista la difficoltà di reclutamento!); bene sapere, però, che i futuri esaminatori dei futuri docenti, NON avranno alcun alleggerimento dal servizio dell’anno scolastico in corso, e che verranno pagati circa 200 euro per tutto quanto il lavoro svolto (compresi i ricorsi, garantiti al limone); per la correzione di un elaborato, Stella – sul Corriere della sera di domenica scorsa – ha calcolato 50 centesimi a “pezzo”: si guadagna di più a raccogliere pomodori (anche se si fatica di più, certo).
Questi sarebbero i nuovi investimenti sulla scuola di Renzi? La risposta, datela da soli: non è così difficile…
Carissimo Eretico, mi sono sempre sentito un “operaista” ma questa volta è diverso, dietro non c’è un piano strategico energetico nazionale che potrebbe al limite anche giustificare la trivellazione del Mediterraneo, ci sono semplicemente i profitti dei petrolieri con elemosina per lo stato italiano. Il gioco non vale la candela, davvero è preferibile mantenere l’occupazione che deriva dal turismo balneare. Votiamo (per far schifo a questa classe politica)e magari votiamo SI.
Caro Cecco,
è proprio così: i petrolieri – tutta brava ed onestissima gente, per carità – andrebbero a perdere almeno 800 milioni, dalla vittoria (con quorum) del Sì, dovendo rinunciare allo sfruttamento ad libitum dei pozzi di petrolio e metano. Io non ci perderei il sonno, francamente…e se non è cosa di Sinistra tutelare l’ambiente contro i profitti delle multinazionali (riconvertendo i pochi posti di lavoro forse perduti), cosa c’è di Sinistra?
A “Vedo nero”: troppo buono!
L’eretico
quali profitti,se un c’è icchè cercano? o gas e petrolio ci sono,o profitti…te tu mi dei dì come fanno a trovalli.
Ottima disamina della situazione italiana, veritiera purtroppo.
Dai retta a me Eretico, trivelliamo tutto, non solo il Governo.
Mi sono perso Dibattista a Sienas perchè NESSUNO, e RIPOETO NESSUNO, quoitidiano, gioprnalini online, blog, o altro ha voluto informare del dibattito dei 5 Stelle. ED anche dopo nessun resocvonto della serata. Una vera schifezza. Inizio a pensaare che il Movimentio 5 stelle faccia paura a tanti, anche in questa città aggovigliata, e sia l’unica speranza contro ladsri e manigoldi.
Il referendum? Un’ottima occasione per scoprire se siamo ancora capaci di mettere una X su una scheda elettorale (visto che non ce lo permettono da anni e chissà per quanto tempo ancora….)
Caro Eugene,
perfettamente d’accordo con te, ovviamente!
L’eretico – come sempre – scrive bene ma predica male: avevo esortato gli altri ad andare in mattinata, io invece andrò nel pomeriggio; mandate Sms a chi potete: è importante anche COME si perde, per Efesto!
Io, per quanto mi riguarda, cercherò di votare due volte, per dare un contributo più pregnante per il quorum: ce la farò?
A Mario: sulla Nazione un pezzo c’era, ieri l’altro; in ogni caso, concordo sul fatto che i pentastellati facciano paura, come dimostra il caso Quarto e molto altro. Su Siena, hanno il grande merito di essere gli unici credibili su Mps, ed anche sul caso Rossi; su altro, li vorrei più presenti (caso Curia, per esempio).
Andiamo a votare!
L’eretico
Caro Eretico
Oggi non sono a Lugano ma a casa. E non vado a votare. Non vado a votare per sfiduciare tutti quei che mi vorrebbero mandare. Dici che uno viola la costituzione,
bene, non vado a votare lo stesso. Non mi convincono della loro bontà, gli ambientalisti, e tutti quelli che sono contro il progresso della mia patria.
E raro che abbia perso nella mia vita, propio perché guardo solo i fatti. Ed ora vedo solo forze che come tarli nella trave buttano giù il tetto. Io posso stare agiatamente a Lugano, ma non mi posso dimenticare di chi furono i nostri antenate. Buona fortuna professore…
Già votato, una settimana fa per corrispondenza. Ieri sera ne parlavo a un matrimonio, di questo referendum, e mi ci alteravo. Sempre più difficile, se non impossibile raggiungere il quorum, tra l’altro su un quesito che non è proprio di irresistibile interesse. E allora perché non eliminare questa boiata del quorum? Se vanno tre persone a votare e due votano sì, vince il sì. Così forse le persone c’andrebbero davvero a votare, e non sarebbero, ahimé, i soliti soldi buttati dalla finestra, con somma malinconia.
Il quorum, detto anche “numero legale” è richiesto in ogni Camera Parlamentare per l’approvazione delle leggi ed è rappresentato dalla maggioranza più uno dei deputati o dei senatori. Quindi in Parlamento è possibile votare una legge solo dopo aver appurato l’esistenza del numero legale. E’ ovvio che anche per abrogare una legge tramite un referendum popolare sia necessario averlo questo quorum: la maggioranza degli aventi diritto al voto. Queste cosine non sarebbe male saperle, specie se si è professori, vero l’Eretico?
Sono prof anch’io caro Fantini, e la mia era abbastanza una provocazione, però una cosa che mi sfugge è che per un referendum bisogna contare due volte: prima per raccogliere le firme, poi per votare. Mia nonna mi direbbe che quando c’era Lui la gente a votare c’andava in massa… bei tempi…
Dalla Francia ci dicono che non si dovrebbe contare due volte per un referendum. Si può sapere quali delle due conte sarebbe da evitare?
È riuscito a farsi dare una lezione di democrazia dal camerata Fantini. Incredibile.
che poi la “abbastanza una provocazione” proprio non si coglieva.
Non dò lezioni di democrazia, semplicemente sviscero le regole dello Stato. Non sono un camerata ma uno studioso del Ventennio, del quale ammiro l’eliminazione dei partiti e, sopratutto, la Carta del lavoro.
Quindi il menefreghismo sarebbe democratico? Ben vengano allora vent’anni di Renzi. Mi verrebbe da citare Gaber… Comunque chapeau al Fantini, “ammiro l’eliminazione dei partiti” è un’uscita bellissima!!
si vuole eliminare il quorum? si porti il numero di firme necessarie per richiedere il referendum dalle 500.000 attuali ad ALMENO 20 milioni. i referendum van fatti su cose importanti e sentite dalla popolazione (entro 12 miglia dalle coste? basta andare a 12 miglia e 1 mm….)e non su bischeratelle strumentali per cercare di minare questo o quel governo a prescindere dal quesito.
questa volta il popolo sembra aver capito…speriamo che continui a capire.
Caro Fede, certo che andrebbe abolito il quorum, perché l’insipienza della maggioranza impedisce alla minoranza di fare contare il proprio voto.
Ho cercato di votare due volte, al Seggio 35, ma mi è stato curiosamente impedito…
Ora mi butto sul divano a guardare lo speciale di Mentana sul voto: quello c’è anche senza quorum, credo…
L’eretico
Caro Eretico, la minoranza è minoranza e non conta nulla. Detto questo il referendum mi è parso piu una conta che altro. Ed è risultato un conticino.
Ora il governo risulta fortemente in sella nei confronti di certe nullità che siedono in parlamento. Semmai l’Italia rischia molto al Brennero. E di questo mi ha aperto gli occhi durante la partita a scacchi, fra il mio amico ungherese e l’austriaco.
E mi ha detto l’Italia deve proteggere le frontiere con tutti i mezzi, esercito marina e motovedette, come noi facciamo con molta professionalità. Altrimenti l’austria chiude la frontiera. Allora si formera una coda nel sud Tiroler, e questi si ribellerano,
e vorranno spostare più in basso. A sua volta destabilizzeranno il Trentino e via a scalare il Veneto. E l’Italia sarà in frantumi.Ecco dove rischia il governo, Sarà distrutto dal suo piagnucolare e cercare soluzioni nell’ambito Europeo….
bravo.
Stiano attenti quelli del ‘no’ e quelli del mare che in futuro, mentre nuotano tra le onde, potrebbero rischiare di trovare nelle azzurre acque dei nostri mari qualcosa di sporco e inquinante, ma sapranno di chi sarà anche la colpa di tutto questo e dovranno farne ammenda.
Ottimo intervento stamani su Siena TV, che riprende gli ottimi spunti di Pino Mencaroni e di Piccini a: http://www.radiosienatv.it/di-sabato-16042016-p1/
su incapienza fondo Atlante e nodo dei crediti problematici. E’ ovvio che tutto ruota intorno a questo, non è normale sennò che un Bini Smaghi dalla presidenza della terza banca francese viene alla banchina di Fontebecci, sarebbe come se il presidente della Citroen si mettesse a fa il benzinaio allo Stellino. C’è un progetto di svuotamento, già in corso, se (come pare) tutto dovesse precipitare sulle esperienze del modello Etruria, il criceto-Cipro di noialtri.
Caro eretico, mi spiace ma questa volta vado contro corrente, anche se non seguo quella maggioritaria.
Ritengo il popolo italiano poco adatto alla democrazia, figuriamoci ai referendum. La democrazia non si addice all’italiano per le sue peculiari doti: egoismo, menefreghismo, scarso o nullo rispetto per il prossimo, ignoranza di norme etiche e civili, ma anche perchè la democrazia rappresentativa è stata calpestata dai suoi rappresentati..ormai personalmente non sono d’accordo neanche con il vecchio adagio che è meglio la peggior democrazia della miglior dittatura… Siena è un esempio drammatico degli effetti non del “Socialismo reale” ma della “Democrazia Reale”.
L’istituto del Referendum a mio avviso dovrebbe essere riservato a grandi temi etici o “politici” in senso alto: aborto, divorzio, costituzione.. non per codicilli che sono di pura pertinenza parlamentare.
Con quale cognizione di causa il cittadino medio si può pronunciare su articoli, comma, paragrafi e capoversi di leggi che neanche i parlamentari conoscono?
Anzi l’utilizzo politico di un referendum dimostra ancora una volta che il sistema è malato, che il mandato popolare viene disatteso e che le camere, indipendentemente dal bicameralismo, NON funzionano. E paga Pantalone..
Condivido il disagio di chi ascolta un presidente del consiglio, non eletto, invitare all’astensione, ma questo invito non mortifica la storia e le lotte per l’espressione di voto più di quanto quotidianamente non lo facciano i parlamentari. Lo vogliamo un bel referendum? Facciamolo sul vincolo di mandato, facciamolo sulla necessità di raggiungere un quorum anche alle elezioni politiche ed amministrative, non sulla maggioranza dei votanti ma sulla maggioranza degli aventi diritto. Non si può governare una Regione o una Nazione con 60-70% di cittadini contrari o astenuti..
Nel merito poi del si o del no auspico che il rispetto per l’ambiente non dipenda dal tempo di una concessione di estrazione; che i lavori durino altri 3 mesi o 30 anni dovrebbero esistere norme che tutelano l’ambiente, i lavoratori e gli interessi del Paese..ma temo fortemente per tutti e tre
errata corrige: “è stata calpestata dai suoi rappresentanti”
si avevo capito perfettamente il riferimento.
e davvero analisi lucidissima e centrata alla perfezione, almeno secondo me.
la sottoscrivo in pieno.
sarebbe uno spunto di riflessione da cogliere
Anch’io concordo su tutto
Idem con patate
Visto che il prof. Lenzi fa lo spiritoso, ci può far sapere con cosa i fascisti sostituirono i partiti? Così, tanto per darci prova di sé…
Con cornetti crema cioccolato o marmellata? Esimio Fantini, nei miei ricordi rammento il partito unico, e che l’azione cattolica fu salvata, mentre le altre associazioni dovettero chiudere. Ora mi illumini Lei, sono pronto.
Ecco la prova di sé che ci fornisce il prof. Lenzi: il fascismo sostituì i partiti con il partito unico. E’ smentito, il professorone, da ben due leggi, la n.1193 del 1928 e la n.129 del 1939. Evidentemente la sua formazione non gli ha dato di più ma a lui è bastato e vedrete che continuerà a bastare. In questo caso, comunque, noi italiani ci possiamo consolare visto che per “insegnare” non lo paghiamo noi ma i francesi.
io ancora un governo dei poteri deboli c’ho da vederlo…e non solo in italia,ma nel mondo intero…aho,io me l’auguro..se non altro che sia indipendente e in favore del popolo…ma non l’ho ancora mai visto..
Macché partito unico, già allora c’era il movimento cinque stelle all’opposizione. Si vede benissimo anche nei filmati dell’epoca, tutti con la stelletta gialla sul petto. Un si sapesse ma si sa
Caro “A testa alta”, le stelle gialle vennero usate in Germania. Senti quanto lo sai…
se un ci fosse andrebbe inventato
Però voto in entrambi i paesi caro Fantini… Cmq già che c’è vada a correggere Wikipedia, dove si mistifica la realtà, dicendo che il partito fascista fu l’unico permesso in Italia dal 1928 al 1943. E’ uno scandalo, una vergogna, e Lei ha il dovere morale e le conoscenze adatte per porvi al più presto rimedio. Confidiamo in Lei.
Su wikipedia può scrivere qualsiasi narratore di “storielle”, io indico leggi: tutt’altre cose dalle “storielle”, ma vedo che il prof. Lenzi sorvola, divaga, ironizza…però non spiega alcunché. Hanno naso in Francia, non c’è che dire.