L’eretico a Lubiana, la Pallai controlla i tavolini (con 6 Ps tonitruanti)
Di ritorno da Lubiana, Capitale della Slovenia, leggiamo le solite grancasse sulle sorti magnifiche e progressive del turismo in terra di Siena. Da autentici radical-chic, dunque, facciamo qualche considerazione comparativa, basata sull’osservazione autoptica: e ben venga l’etichetta di radical-chic, visto che questo termine – di cui probabilmente si ignora del tutto la genesi – vuol semplicemente dire, in bocca a chi lo usa, che uno ha letto qualche libro, e che magari – orrore supremo! – si porta anche un paio di buone guide dietro, quando si reca in posti inediti.
LUBIANA, ESEMPIO DI TURISMO SOSTENIBILE
La città è decisamente piccola, quantomeno per essere una Capitale europea: 250mila abitanti, un centro storico agevolmente percorribile pedibus calcantibus. L’eredità plurisecolare degli Asburgo incide molto di più del tutto sommato breve periodo titoista (dal 1945 al XXV giugno 1991, data dell’Indipendenza, l’unica di una realtà della ex Jugoslavia ottenuta praticamente senza violenza). Primo Paese della ex Jugoslavia ad entrare nell’Unione europea (2004), ed anche primo ad adottare l’euro (2007), lasciandosi alle spalle il pur fascinoso ed onusto di storia tallero.
La posizione geografica favorisce a Lubiana – a parziale differenza di Siena, certo – la mobilità ecologica, ad impatto zero (biciclette, appunto scarpe buone, financo pattini, molto usati dai giovani: ma non lo diciamo troppo, altrimenti…). In più, oltre alla Natura, mettiamoci pure la succitata eredità asburgica: strada ampie, larghissime, tipiche della spazialità mitteleuropea, e che certo Tito – come qualunque altro leader comunista, sebbene sui generis – non disprezzava. Dunque, autobus che hanno vita facile, certo molto più che altrove.
Però gli amministratori della Capitale slovena non sono solo fortunati, ad essere eredi di siffatta eredità: ad ogni angolo, in pieno centro storico, ci sono raccoglitori (interrati) per la differenziata, a piena ed immediata disponibilità di residenti e turisti (cosa inesistente a Siena, come ben sappiamo); la città – non solo nel centro – è davvero pulita, e in molte ore di permanenza non si è mai visto (né sentito) nessun macchinario simile alle diaboliche, mefistofeliche spazzatrici senesote: come faranno a tenere pulito lo stesso?
Proseguiamo: i parcheggi (l’eretico era in macchina); e qui ricasca l’asino. Dalle 13 del sabato (di ogni sabato!), fino alle 8 del lunedì successivo, sosta gratuita per tutti – residenti e turisti -, perfino nelle immediate adiacenze del centro storico (a Sienina lo era almeno la domenica, prima che il bisindagato optasse per il pagamento ANCHE domenicale). I parcheggi ipogei ci sono, e hanno un costo abbordabile (3,60 euro per tre ore, per esempio): il solito gonzo potrebbe obiettare che il costo della vita lì è più basso (corretto), ma saremmo lieti di sapere cosa si pensa del parcheggio in centro gratis dalle 13 di ogni sabato, con domenica annessa, a quel punto…
Anche a Lubiana, infine, organizzano le bancarelle con il cibo, nei luoghi più suggestivi (non è un’invenzione della Pallai, con tanto di copyright europeo, evidentemente): ma non per questo si autocelebrano come avessero scoperto un nuovo Continente.
A proposito dell’Assessore al Turismo: poteva forse tacere, dopo la consueta (e prevedibilissima) invasione di turisti a Sienina per il ponte lungo? Certo che no…
Da La Nazione odierna, letterale:
“Ho fatto un giro per la città in questo periodo e ho visto che giovedì e venerdì c’erano molte persone nei ristoranti (occhio di lince, l’Assessore, Ndr). Si tratta di senesi oppure famiglie e coppie che hanno dormito in strutture locali (e come fa a saperlo? Ha i dati degli alberghi in tempo reale? Vede uno che si ingozza, e sa anche dove dorme? Ce l’avevano scritto in fronte? Ndr).
Meno male che l’Assessore Pallai c’è, altrimenti andrebbe inventata…
Ps 1 Sempre a proposito dell’invasione turistica, ovviamente enfatizzata all’unisono dai blog piddini in giornata (che fantastica sincronia, che celestiale coincidenza): certo che determinati eventi – tipo ALCUNI di quelli sportivi, dunque svincolati dalla suddetta Assessore – funzionano da traino, e sono ben accetti (soprattutto quando i danni per i residenti vengono minimizzati). Se qualcuno scrive, però, che tutta questa gente è venuta, a Pasqua, per l’offerta culturale ad hoc del Comune, si faccia vedere da uno psichiatra, meglio se di rango: due settimane fa, il Venerdì di Repubblica aveva un inserto (pubblicitario) con eventi culturali e mostre da ogni angolo della Penisola. Sapete cosa c’era da Sienina? Zero di zero…
Ps 2 Tantissimi interventi – alcuni davvero di qualità – sulla Massoneria, a piè di articolo prepasquale su Bisi Stefano, ed anche sulla Prescrizione (una volta tanto, d’accordo anche con Edoardo Fantini): complimenti ai lettori intervenuti (almeno a quasi tutti).
Nel frattempo, è passata anche la Santissima Pasqua: e né i martinellati, né Elio Fanali hanno scritto mezzo rigo, che sia mezzo, sulla vicenda di Bisi Stefano. Bene così: basta saperlo…
Ps 3 Si avvicina il Referendum sulle trivellazioni di mezzo aprile: ci sarà tempo per scriverne, con dovizia di particolari. Ma una cosa sia chiara, e da subito: l’importante è andare a votare. Chi dice che sono soldi sprecati, o è un cretino, o è in malafede: i 300milioni ormai saranno spesi, comunque vada. Dunque, tanto vale andare a prescindere, votando quel che si vuole (con la ciliegina del pensiero della ringollata contro Renzi, che non fa mai male).
Ps 4 Interessante articolo di Sonia Maggi (che sulle questioni edilizio-giudiziarie dà il meglio) sul Corrsiena di oggi, a proposito del complesso del Serraglio in zona Ponte a bozzone: l’impressione è che il Comune stia prendendo l’ennesima cantonata, come attacca giustamente Ernesto Campanini. Vigileremo, per quanto ci sarà possibile. Ma sappiamo che l’urbanista plurindagato è una garanzia, in questo campo specifico…
Ps 5 Pasqua da cattocomunisti nel Chiantishire: che figata!
Guglielmo Epifani – ex sindacalista e pezzo grosso piddino – ha una casetta a San Gusmè, come risaputo. Venerdì sera, era a fare la Via Crucis, domenica mattina era a Messa (non sappiamo se abbia partecipato anche alla lavanda dei piedi). L’anno prossimo darà anche la Comunione ai pargoletti? Non pervenuto invece il contadino Vigni Antonio, a questo giro: ma solo perché pare vada alle Messe di primissima mattina.
Ps 6 Si avvicina anche il big event di lunedì prossimo 4 aprile, alle 18 alla libreria Senese, dedicato alla rievocazione per tabulas dell’incendio in Curia di dieci anni or sono: in settimana, dedicheremo un articolo completo all’evento, ma posso anticipare che – andando a spulciare vecchie carte processuali – vengono fuori cose davvero notevoli, che riguardano personaggini ancora molto attivi sullo scenario senesota.
E non parlo solo del tandem Acampa Giuseppe-cittadino Antonio Buoncristiani, per capirci…
Caro Professore
Finalmente sei andato a scuola. Sei uscito dai confini ed hai raccontato quello che hai visto.
Vedi alle nostre città non mancherebbe niente, basterebbe che fossero attrezzate per i tempi correnti e sarebbe veramente facile renderle vivibili.
Ma questo non è possibile. I nostri amministratori sono la faccia buonista del capitale più retrivo e liberista al mondo. Nella fattispecie della sinistra. Tanto per fare un esempio hanno portato una banca florida allo sfinimento e tutti sono al loro posto.
Caro professore devono passare molti hanni per rivedere la luce. Ma oramai il danno è fatto ed è irreversibile. La via più facile è cambiare aria come ho fatto io. Non per viltà ma propio per incompatibilità di visine della vita.
Riguardo al voto io non vado a votare da tempo, propio perché è questo sistema che produce i mostri. Lo hai detto anche tu a Lubiana vi era il sistema Asburgico,
I partiti ogni volta che cambiano cambiano sempre in peggio. Ed anche gli ultimi arrivari, mi pare che non abbiano combinato nulla. Parlo dei pentastellati.
Il referendum sono soldi buttati via perche le perforazioni servono per tirare fuori i combustibili fossili e senza combustibili fossili si devono tirare fuori zappa, vanghe e carro con i bovi. Tipo come quello che si mette in piazza due volte all’anno.
il 28 ottobre del 2014 l’Eretico va in ferie in Villar Pellice e scopre che una piazza è intitolata ad un partigiano, Willy Jervis, che fu fucilato nel 1944, visto che per i partigiani di tutto il mondo ogni Stato sovrano aveva previsto la fucilazione alla schiena, e su questo personaggio verga un articolo di ben 39 righe. A questo giro il giovane Ascheri va in Slovenia, dove sono ben 250 foibe con qualche migliaio di italiani inermi sotterrati e che ti nota? Le strade larghe e i parcheggi gratis due giorni a settimana, agli infoibati non riserva manco il più piccolo pensiero, un articolino di dieci righe, un Ps…Per uno che viene dal PCI è tutto nella norma, direte voi e senz’altro dev’essere così, data l’enormità della differenza. Circa i parcheggi: alla fine degli anni ’80 mi occupavo degli affari cittadini perché ero stato nominato dirigente del MSI, ed in quel periodo a Siena erano in costruzione i parcheggi. Ognuno aveva un costo di 8 miliardi di vecchie lire ed a quei tempi il Monte dei Paschi distribuiva alla città 40 miliardi all’anno. Quindi con i soldi di un anno sarebbe stato possibile costruire ben 5 parcheggi che tutti gli automobilisti avrebbero potuto usare gratuitamente, caso unico in tutto il mondo! Invece i soldi del Monte furono impiegati in altre faccende ed oggi chi parcheggia a Siena paga salato. Ed ora una domanda: fra i fascisti che prosciugarono (anche) l’Agro Pontino e gli antifascisti che hanno prosciugato il Monte dei Paschi, una differenza ce la vedete o no?
Caro Fantini,
premesso che nella Patria dei Valdesi andai nell’agosto 2014 (capisco che il giorno della Marcia su Roma ti sia più consono), e ripremesso che – essendo purtroppo per il Fantini in democrazia – uno quando va in vacanza, va dove gli pare e piace, aggiungo che nella foiba di Basovizza sono andato da solo, e soprattutto anni fa ci ho portato i miei studenti (cosa che mi propongo di fare ancora, in futuro).
Per quanto riguarda la provenienza dal Pci, ripadella piena: sia per motivi anagrafici, che ideali. Se fossi stato presente ai bei tempi del Duce, sarei stato infatti un azionista convinto (Partito d’Azione, per i non pratici).
Un’altra occasione per risparmiare tempo prezioso è stata perduta, caro Edoardo Fantini.
Eja eja alalà,l’eretico
Caro Eretico, visto che non solo padello, ma anche ripadello, leggi bene ciò che viene:il PCI fu sciolto nel 1989 quando avevi venti anni e quel partito ti piaceva eccome. Infatti il 30 marzo del 2014 in un tuo commento al film “Quando c’era Berlinguer” scrivi, testualmente: “Che sia, in certi momenti, commovente e toccante, nessun dubbio. Specie per chi – come lo scrivente( cioè l’Eretico n.d.r.) – da quella storia politica viene ( e gli piacerebbe tornarci, se solo cambiassero certe faccine…)”. Questo accadde nella tua vita reale, però, scrivi, se tu fossi nato nel Ventennio ti saresti infilato nel Partito d’azione: tanto per non avere fermezza politica, vero?
Caro Fantini,
non c’è alcuna, minima, contraddizione, dove invece la vorresti maliziosamente trovare: mi onoro di venire dalla (allargata) famiglia della Sinistra, ed infatti è con la Sinistra che mi incazzo di più, perché – oltre al resto – non sa più essere tale (parlo del Pd, appunto). E ti darò un elemento in più, così si conclude: nel 1992, per un anno, ebbi anche la tessera del Pds. Uno poteva pensare che, in qualche modo, il Pds avrebbe continuato gli ideali di socialismo democratico: e in questo caso, indubbiamente, avevo padellato io…
Chapeau a “Precisino” su Ipazia, ed all’intervento di Marco Burroni, per concludere.
L’eretico
Trovo molto stimolanti i dialoghi anche accesi tra Edoardo Fantini e l’Eretico.
Una dialettica destra/sinistra desovrastrutturizzata da sempre rara (purtroppo) nel nostro paese.
Per favore continuate.
Grazie per lo chapeau, ma avevo anche inviato un secondo commento, che ritenevo più importante, in cui esprimevo un paio di idee sul turismo a Siena. Vorrei capire se è andato perso o se ha ritenuto di non pubblicarlo. Grazie.
Caro Marco,
la prima che hai scritto: se rimandi, lo pubblico senz’altro!
Dall’Alberese, l’eretico
Magari l’Eretico, che non è uno speleologo ma un podista, più che una foiba a Lubiana sarà interessato a fare una corsetta nel P.O.T. , il “sentiero della rimebranza”; l’eretico, persona curiosa e appassionata di storia , si informerà riguardo a questo sentiero e imparerà che è stato realizzato lungo il percorso del reticolato che gli occupanti italiani realizzarono nel 1942 e che fu realizzato per conservare la memoria di un evento che di fatto trasformò Lubiana in un campo di concentramento: nei 29 mesi di occupazione italiana infatti , nella sola Lubiana furono fucilate circa 5.000 persone ( di cui solo 900 erano partigiani) e 7.000 persone furono deportate ( migliaia di loro morirono di fame e di stenti nei campi di concentramenti italiani di Krk e Gonars). Alla fine della guerra gli sloveni morti saranno 89.000, pari al 6% della popolazione: Ecco Fantini, immagini che un esercito sloveno entri a Siena, le ammazzi un fratello, le rapisca un padre e una madre e li facciano morire di fame su un’isoletta, le violentino la figlia e le brucino la casa perche pensano che suo cugino è un partigiano…. ecco, alla fine della guerra lei che ha vinto, cosa fa se trova uno sloveno? Come diceva Marzullo si faccia una domanda e si dia una risposta…
… E riguardo alla domandina oziosa su fasciti e antifascisti erano meglio ( ma di svariati ordini di grandezza!) gli “antifascisti” – chiunque intenda lei con questa etichetta -, che il Monte lo trasformarono da banchina di provincia a terza banca italiana negli anni ’60 e ’70 ! La ricchezza di Siena l’hanno fatta e disfatta loro ! Mentre i fascisti rovinarono con politiche economiche dissennate ( quota 90 e battaglia del grano) migliaia di piccoli coltivatori e poi li deportarono in una landa come l’agro pontino che desolata era ( anche se prosciugata ) e desolata è rimasta.
Caro Burroni, nel mondo civile non è ammesso uccidere se non quando lo ordina lo Stato che però può fare questo solo se si trova in guerra. Finito il conflitto non si può buttare nessuno nelle foibe, anzi, non ci si può scaraventare nessuno neanche durante i combattimenti Perciò rispondo alla sua domanda alla Marzullo: si legga la Convenzione sugli usi di guerra dell’Aja del 1907, nonché il codice penale militare di guerra e lì troverà le risposte alle sue domande, comprese le spiegazioni sui partigiani e i campi di concentramento. Circa le intenzioni degli jugoslavi nei riguardi degli italiani, si informi su cosa successe alla malga di Porzus e quali ne furono i motivi. Relativamente alla quota 90, fu questa una misura presa dal governo fascista atta a non inflazionare la lira, cioè a difenderne il potere di acquisto: non dovevano essere sborsate più di 90 lire per acquistare una sterlina inglese e la cosa era di grande importanza perché i pagamenti in europa avvenivano con le sterline. Anni dopo un governo antifascista approvò che per comprare un euro si sarebbero dovute sborsare 1936,27 lire. Oggi esperti in finanza sostengono che per il nostro bene un euro sarebbe dovuto costare 1300-1400 lire, ma il governo antifascista ormai la sua decisione l’ha presa e gli italiani da allora hanno incominciato ad impoverirsi. La battaglia del grano del 1925 non le è piaciuta? Forse perché lei, Burroni, invece del pane mangia le brioche come Maria Antonietta, ma siccome Mussolini non pensava ai poveri si preoccupò di darglielo, quel pane, ed al prezzo più basso possibile che si sarebbe ottenuto coltivando i campi italiani, dato che altrimenti toccava comprare 25 milioni di quintali di frumento all’estero. Non le va nemmeno la bonifica dell’Agro pontino dove, secondo lei, i coloni vennero “deportati”. Accennando all’Agro pontino sono stato basso: in realtà le terre bonificate furono 5 milioni di ettari, dal nord al sud dell’Italia, e nessun cittadino vi fu deportato. Accettarono di buon grado, loro che erano disoccupati in altre zone della penisola, di trasferirsi per lavorar la terra che gli era stata data con una casa, beni per i quali pagavano un modesto affitto a titolo di riscatto: dopo trent’anni il tutto sarebbe stato di loro proprietà. Concludendo lei preferisce le amministrazioni antifasciste a quelle fasciste anche di fronte ad un esempio eclatante come le gestioni dei contributi del Monte dei Paschi. E io, mi capirà, non so proprio cosa farci…
è uno spasso leggere i suoi commenti…. lei vive veramente fuori dal mondo! Io me lo vedo il Fantini che, dopo che gli hanno sterminato la famiglia si trova i responsabili in mano, prende il codice di diritto militare e dice: ” Ah birbantelli, io vi ammazzerei volentieri, però secondo l’articolo 69 con lo scappellamento a sinistra sono tenuto a lasciarvi andare ” ce lo vedo proprio… in quanto alle politiche economiche del fascismo peggiorarono in realtà la vita di molti italiani “Le piccole e medie industrie, strozzate dalla contrazione del credito, fallirono o vennero assorbite dalle grandi. La manovra deflazionista ebbe alti costi sociali. […] l’attesa diminuzione del costo della vita, pari solo all’1,3%, non compensò minimamente il drastico taglio dei salari, oscillante tra il 10 e il 20%.” come dice la fascistissima Treccani. Gli unici a guadagnare furono i grandi gruppi industriali, che il fascismo lo avevano voluto e finanziato.
Anche la battaglia del grano fu in parte un fallimento, fu incrementata sì la produzione di frumento, ma a scapito di altre coltivazioni. Quindi più pane e meno companatico per il popolo, che già si era visto ridurre i salari.
La meccanizzazione e l’uso di fertilizzanti chimici fu possibile solo per le grandi aziende agrarie ( anche loro, guarda caso, sostenitrici del regime) mentre molte piccole aziende, che non riuscivano a reggere la concorrenza, fallirono. E questo è scritto in tutti i manuali di storia economica, è questa la realtà!
Lei ha una visione idealistica del ventennio, le sembra un mondo perfetto dove tutto andava bene, ma la sua è solo fantasia, la realtà era infinitamente più triste… e guardi, voglio dirLe la verità fino in fondo… Babbo Natale non esiste!
Alla prossima Fantini.
E intanto a Siena continuiamo a farci del male. Hanno nominato 4 aree verdi ad altrettante donne di ‘nobile intelletto’. Non entro nel merito della valenza delle nominate, ma penso che la Fallaci, caratterino, ma di indubbia intelligenza, poteva anche essere nominata almeno per la più piccola area verde, se proprio stava antipatica ad una certa parte politica, ma almeno avrebbero salvato la faccia. Ricordiamo che venne proposta dall’opposizione alcuni mesi fa e venne addotta la scusa che non c’era tempo (voglia?) e occasione per nominare una via, un vicolo, un’area per bambini. La solita brutta figura di Valentini e soci, non si smentiscono mai. Ma tanto piove e gli orti sono sempre più verdi e gli omini gioiscono, la raccolta sarà ricca anche stavolta. per quanto riguarda invece i voti futuri spero che ci sia un nel calo di preferenze.
…più che altro perché danno della filosofa greca a Ipazia d’Alessandria, che era appunto egiziana (allora nell’impero romano d’oriente).
Ma, insomma, proprio in considerazione della sua genesi… io non mi fregerei tanto volentieri del titolo di radical-chic (che, fra l’altro, più che con la lettura di guide turistiche ha a che fare con la pratica della sodomizzazione a tradimento delle classi meno abbienti).
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