Eretico di SienaLa domenica del villaggio: Calvino, un film, l'omeopatia et alia - Eretico di Siena

La domenica del villaggio: Calvino, un film, l’omeopatia et alia

- 18/10/15

Rubrica culturale della domenica ghiotta assai: nel menu, infatti, la mostra su Italo Calvino che si è conclusa giusto ieri agli Intronati; il film “Woman in gold”, con la magnifica, sontuosa Helen Mirren; nonchè una riflessione sul Premio Nobel per la Letteratura – assegnato una decina di giorni or sono – Svetlana Alekievich. Per finire, finalmente svelato dalla Scienza il bluff dell’omeopatia (il tutto, condito da qualche Ps, per concludere in bellezza).

Buona lettura, dunque!

 

“WOMAN IN GOLD”, IL KLIMT RUBATO DAI NAZISTI TORNA A CASA

La vicenda è autentica, e indubbiamente la straordinarietà dell’argomento surclassa il film diretto da Simon Curtis e sceneggiato Alexy Kaje Campbell: capita spesso, è capitato anche questa. A vicenda straordinaria, segue pellicola ordinaria (e magari una storia ordinaria viene eternata da un film meraviglioso).

Certo che la caparbietà della ottuagenaria ebrea di origine viennese che si mette a cercare di tornare in possesso (alla fine riuscendoci!), del capolavoro di Klimt “La dama in oro” (che ritraeva la sua zia), partendo da Los Angeles per tornare nella sua Vienna abbandonata dopo l’Anschluss, meritava davvero di essere raccontata, eccome se lo meritava. La protagonista assoluta – interpretata da una caleidoscopica Helen Mirren, capace di offrirci ogni gradazione facciale – è morta nel 2011, e dunque il film che la celebra non l’ha potuto vedere. Peccato…

Tra l’altro, il film mostra un qualcosa di cui ci siamo già occupati illo tempore in questa rubrica: l’esistenza di due Austrie, l’una antitetica all’altra. L’Austria progressista, pluralista e multiculturale, disposta a fare i conti con il proprio passato tragico di piena connivenza con il Nazismo; l’altra, più tradizionalista, che questi conti non li vuole proprio fare, continuando nella furbesca posizione di chi si autodefinisce solo vittima, e giammai carnefice.

Contro QUESTA Austria, Maria Altmann (Helen Mirren, appunto) riesce a portarsi negli USA il capolavoro di Klimt (oggi è alla Neue Galerie di New York): per kl’Austria, è stata una menomazione, come se la Francia dovesse privarsi della Monna Lisa, viene detto da un personaggio del film. Con piena ragione.

 

ITALO CALVINO, UNA MOSTRA

 

Non ricchissima, inevitabilmente non esaustiva, comunque stimolante, la mostra che la biblioteca degli Intronati ha dedicato ad Italo Calvino (come risaputo, morto a Siena, al Santa Maria della Scala, nel settembre del 1985, dopo essere stato ricoverato per un ictus mentre era al mare a Castiglion della pescaia).

Il complesso e variegato percorso lavorativo dello scrittore ligure viene passato in rassegna attraverso una pluralità di fonti, dalla temperie partigiana della Resistenza (da cui Il sentiero dei nidi di ragno) fino agli ultimi giorni: la morte l’ha trovato ben vivo, come don Benedetto Croce si augurava per se stesso; il tutto si conclude con una rassegna di foto dell’intellettuale, con la sua faccia acutamente accattivante (da noir francese?).

Alcune perle: da un’intervista dell’agosto 1959 a Il Giorno, si viene a sapere che l’autore preferito di Calvino era Cesare Pavese, al punto che, dopo la sua morte, temeva di non riuscire più a trovare l’ispirazione per scrivere; da una lettera autografa, si viene a conoscenza di un incontro face to face tra lo scrittore e Che Guevara, nel 1964, tre anni prima della morte del Che; ma soprattutto, ci ha colpito ciò che in una lettera scritta ad Antonio Prete (per ringraziarlo di una recensione positiva sul Manifesto), Calvino scrive di quella che – parole sue – è l’opera che più lo influenza nel suo scrivere: le “Operette morali”. Un debito forte e sentito, quello con Leopardi; al punto di concludere la missiva con un apodittico “le “Operette morali” sono il libro da cui deriva tutto quello che scrivo”.

 

IL NOBEL A SVETLANA ALEXIEVICH

Ha raccontato di Chernobyl, ha raccontato le guerre russe dalla parte degli umili (le donne, in particolare), ha raccontato la fine dell’utopia sovietica; oggi, denuncia la deriva autoritaria ed autocratica di Putin (sì, lo sappiamo: grazie a lui magari l’Isis verrà sconfitto, forse; ma l’essere autocratico ed insofferente della stampa libera resta).

“Da qualche decina d’anni io cerco di dare voce al mondo russo, al caos, in quanto sappiamo che la vita è caos. Ho scritto più libri, ma è come se scrivessi sempre lo stesso libro: il libro del piccolo uomo della grande utopia. Un mondo russo che era da un lato romantico e dall’altro spaventoso, pieno di sangue, e il piccolo uomo si è trovato nel punto focale di questa lotta fra il bene ed il male” (Sole 24 ore, domenica 11 ottobre, pag. 29).

Detto questo, detto (quasi) tutto: di Svetlana Alexievich, e della Russia odierna.

 

IL BLUFF DELL’OMEOPATIA

Ci sono voluti anni ed anni, e sicuramente ci sarà chi insisterà (libera cura, in libero Stato): però finalmente il bluff dell’omeopatia è stato svelato, dal punto di vista farmacologico.

Il farmacologo più autorevole d’Italia, il dottor Silvio Garattini dell’Istituto Mario Negri di Milano, è arrivato alla spiegazione scientifica dell’equiparazione fra omeopatia ed acqua fresca.

Sul Fatto di oggi, in due pagine (16-17), il bluff è svelato; per chi volesse, è appena arrivato in libreria “Acqua fresca? Tutto quello che bisogna sapere sull’omeopatia”.

“Già dopo la sesta centesimale, nel liquido non c’è più una quantità misurabile di molecole del principio attivo diluito: resta, appunto, solo acqua. Ma sulle confezioni dei prodotti si legge 20 CH, cioè una diluizione di venti volte”, scrive Garattini. Fino a quando qualcun altro, con equipollente auctoritas farmacologica, non metterà per scritto che Garattini dice il falso, per questo blog le parole di Garattini sono legge.

Per chi vorrà continuare (oggi il 5% dei farmaci non rimborsabili sono omeopatici), un caloroso in bocca al lupo: purchè si tenga presente che non tutto ciò che arriva in farmacia è scienza…

 

 

Ps 1 Una buona notizia per chi crede nella scuola e nell’università, ma gestite in modo autenticamente professionale (pur con tutte le magagne del caso): il Cepu è fallito. Ce ne faremo una ragione…

Ps 2 Martedì 27 ottobre, alle 18 alla libreria Senese, appuntamento con la presentazione del libro di Gabriele Maccianti “Una storia violenta”, sulle origini del Fascismo a Siena città e nel Senese (una storia della Siena 1919-1922, in buona sostanza). Libro davvero meritorio.

Ne parlerà – molto volentieri – lo scrivente, insieme all’autore e con il professore Daniele Pasquinucci, esperto della Siena di quegli anni.

Ps 3 Domattina, partenza per Milano con la scuolina: luoghi manzoniani (parte più stimolante), domani pomeriggio; poi un paio di giorni (martedì e mercoledì) alla fiera gastronomica chiamata Expo. Ne scriveremo, verosimilmente.

 

30 Commenti su La domenica del villaggio: Calvino, un film, l’omeopatia et alia

  1. anonimo scrive:

    Caro Eretico
    Capisco che Putin non ti piaccia, ma si deve considerare che qualche giorno indietro da piccole navi sul mar caspio son partiti una ventina di missili che in 15 minuti hanno raggiunto la siria. Hanno percorso 1500 km, e con precisione millimetrica.
    Gli altri …….silenzio..e che silenzio. I giornaloni democratici pieni di bugie zitti.
    Il nostro presidente del consiglio vuol mandare quattro tornado, io gli consiglieri di stare fermo e anche un po più zitto.
    Vedi caro professore quello che stiamo assistendo non è un film di Holliwood è una guerra con vincitore certo… E ti prego di non confondere un premio nobel con un missile balistico di quella portata.

  2. c d s scrive:

    l’omeopatia non va considerata come la medicina tradizionale,e un farmaco omeopatico non svolge un’azione dose-dipendente,ma anzi,spesso è tutto il contrario,più è diluito (e “dinamizzato”..cioè “agitato” vigorosamente durante la diluizione) più la sua azione è marcata. tanto per chiarire. chi scrive è una persona omeopato-scettica tra l’altro

    • Silvina scrive:

      Il gotto omeopatico

      Sicché, mettiamo, io ciò acqua e vino;
      seguendo pari pari la teoria,
      diluisco e dinamizzo perbenino…
      e il vino ‘un c’è, ma pare che ci sia.

      E grazie al trùsse dell’omeopatia
      mi pare d’ave’ dato un bel gottino,
      mi sento arzilla e piena d’euforia
      e magari e’ vo in tasca al palloncino.

      Io ciò provato: mi so’ messa lì,
      ho preso acqua gassata e del vinello
      di quello bòno, tutto diocciggì,

      e diluisci e sciaguatta… tu stiantasse!
      Altro che Chianti classico e Brunello,
      nell’acqua ‘un c’era più nemmeno il gasse!

      • c d s scrive:

        se tu con l’aleatico
        te sei ‘mbriacata
        hai preso il gotto omeopatico
        e così te sei curata
        ma dopo che l’hai preso
        tu eri brilla come prima
        allora è tempo ben speso
        quello per fa’ la tu’ rima.
        ma se dopo preso il gotto
        ti fosse passata la sbronza
        allora unn’è un terno al lotto
        e manco ‘na cosa str***

        neanche io credo all’omeopatia,e non la uso,ma è giusto informare su come dovrebbe funzionare questo tipo di cura,che ci si creda o no. e mi sembra dai discorsi fatti che non si sappia.

        • Silvina scrive:

          Caro cds, mi sono facilmente ripresa dalla mia stufa omeopatica giusto in tempo per chiarire alcune cose. Quando Hanemann inventò l’omeopatia, questa per certi aspetti era addirittura migliore della medicina convenzionale… purtroppo però non stiamo parlando del 2000 ma del 1796. Pochi anni dopo con Avogadro, un chimico italiano, si iniziò a parlare di concentrazione. Come ha spiegato Gino, se per esempio mi volessi curare l’asma con un rimedio a concentrazione ch12, dovrei bere l’acqua di tutti gli oceani per prendere quel poco di principio attivo che non mi basterebbe a farmi guarire, al limite potrei entrare nel Guinness dei primati. Gli omeopati hanno preso atto di questa cosa e si sono inventati la dinamizzazione e la memoria dell’acqua. All’epoca,così come accade spesso anche oggi, i media dettero molto risalto a questa scoperta, chiamiamola così, e pochissimo alle successive smentite. L’acqua dinamizzata (cioè sciaguattata) non cambia la propria natura, al limite si riscalda un po’ e, se è gassata, si sgassa. Dall’epoca di Hanemann la scienza ha fatto passi da gigante ed il problema non è credere o non credere, ma cercare di capire. I mezzi oggi non mancano (oltre al recentissimo libro consigliato dall’Eretico curato da Garattini, ce n’è uno, Realtà o illusione? di Silvano Fuso, su tutte le pseudoscienze e poi i vari siti a partire da quello del CICAP) soprattutto per evitare che le pseudoscienze ottengano sovvenzioni statali a discapito della ricerca seria, che già in Italia non naviga nell’oro. Naturalmente ognuno, nel suo piccolo, è libero di scegliere come vuole e parafrasando il parafrasare dell’Eretico (chissà se si può dire così): “libera cura e anche libera istruzione, già che ci siamo, in libero stato”…ma chi sceglie strade non ufficiali, se le paghi.

          • c d s scrive:

            certo…se la paga. cosìcome si dovrebbe pagare l’inseminazione assistita,omologa o eterologa che sia (non c’entra col discorso,ma lo metto lo stesso) per il semplice motivo che: se vuoi un figlio devi mantenerlo e se hai i soldi per mantenerlo ce l’hai anche per l’inseminazione.
            ma siamo in toscana,dove l’ideologia prevale sulla logica…

          • Lo Smemorato scrive:

            Tutto corretto, ivi compreso che ognuno deve, per sé, fare come vuole. Ma se i comportamenti di ciascuno sono liberi, al contrario opinare rispetto alle acquisizioni scientifiche è l’ennesimo caso di “permeismo” (http://ilpermeista.com/), cioè di disprezzo della democrazia intesa nel senso più vero della parola (cioè intesa come partecipazione INFORMATA di tutti alla vita pubblica, non come libertà di ciascuno di dire laqualunque, per lo più errata, DISINFORMANDO gli altri).

        • Hector Babenko scrive:

          Piuccheartro chi ne fa uso non sa che dentro le pastiche omeopatiche non c’è minima traccia di principio attivo!!

    • Francesco Aldo Tucci scrive:

      L’omeopatia, per dirla con Fantozzi, è una cagata pazzesca

      http://medbunker.blogspot.it/2012/06/guida-illustrata-allomeopatia.html?m=0

      • Edoardo Fantini scrive:

        Non ho mai usato né consigliato dei rimedi omeopatici, ma molti anni fa sono stato testimone di un fatto. Fui invitato a Roma, alla fine egli anni ’80, alla festa di compleanno di un medico, Salvatore Simeone. Il festeggiato non poté partecipare perché all’ultimo momento fu colpito da una febbre influenzale che, quando giunsi al suo letto, misurava ben 39°C. Fu allora che il malato assunse un farmaco omeopatico e mezz’ora dopo la sua temperatura scese a 37,2.

        • c d s scrive:

          non la uso nemmeno io,ma anch’io sono a conoscenza di gente che ha risolto certi problemi anche con questa cura.
          per contro cito un’esperienza diretta: avevo un dente che mi faceva male,ed un parente che invece usa anche metodi omeopatici,mi consigliò di prendere un po’ di cotone,zupparlo con delle gocce di arnica compositum. (che aveva a disposizione)e tenerlo sul dente. ahò…funzionò,il dolore sparì.
          qualche tempo dopo (non avevo fatto nessun’altra cura) il dolore ricomparve,di notte. rintronato dal sonno andai nell’armadietto dove questo prente teneva tutti i suoi ammennicoli omeopatici,presi la boccetta e rifeci l’impacco. il dolore risparì. dimenticai la boccetta sul tavolo.
          il giorno dopo mi chiese “o che c’hai fatto con la nux vomica homaccord?”
          in pratica: avevo sbagliato boccetta,avevo preso un’atro prodotto omeopatico (ripeto era notte ed ero rintronato) ma l’effetto fu il solito!

          • Silvina scrive:

            O CDS, e menomale che sei scettico! Gli scettici generalmente seguono una regola piuttosto importante: affermazioni straordinarie richiedono prove straordinarie.
            Come dice James Randy:”Se affermo di avere una capra nel giardino, basta la testimonianza di un vicino per credere che sia vero. Ma se affermassi di avere un unicorno nel giardino, quanti si accontenterebbero della testimonianza di un vicino?”
            Insomma, per dire che un rimedio omeopatico funziona, sfidando qualsiasi legge chimica e fisica, non basta una semplice esperienza, anche se personale, ma ci vogliono prove scientifiche, le stesse a cui sono sottoposti tutti i farmaci.

        • Gino scrive:

          L’altra sera avevo 39 mi sono mangiato una pizza e poco dopo avevo 37.2. Desumo che la pizza abbassi la febbre. Si chiama casualita’ dell’evento, la febbre sale e scende, certo se pero’ uno si prende un infuso, propoli, fiori di bach o un omeopatico e’ quello, se si mangia una pizza no.
          Quello che mi preoccupa e’ un medico che per abbassare la febbre si prende un rimedio omeopatico, io gli leverei la laurea.

          • c d s scrive:

            beh,puoi sempre fare una prova…quando ti viene la febbre poi ti mangi la pizza (mi raccomando,però,lo stesso tipo di pizza che mangiasti quella volta lì)..se ti si abbassa sempre allora… magari hai fatto una nuova scoperta.

        • Hector Babenko scrive:

          Padrepio era un principiante al confronto….

    • Hector Babenko scrive:

      Piero Angela disse una volta ” mi curerò con le medicine alternative quando esisteranno malattie alternative”

  3. Gino scrive:

    Strano, non avrei mai pensato che l’eretico da letterato apparentemente sinistroide filogrillino fosse avverso all’omeopatia.
    Mi complimento per il post scientifico, aggiungo che l’omeopatia nasce e trova spesso terreno fertile tra gli acculturati bene piuttosto che tra la plebe ignorante.
    E parecchi ci fanno fior di soldi seguendo due detti sinergici che sono “i coglioni non vanno istruiti ma spennati e pecunia non olet”

    Ti correggo solo la diluizione che non e’ di venti volte ma ad esempio, in un rimedio 12CH la sostanza originaria è stata diluita per dodici volte, ogni volta 1 a 100, per un totale di una parte su 100elevato alla ventiquattresima cioe’ meno di una goccia diluito in tutti gli oceani della terra.

    Se qualcuno si vuol fare 2 risate legga quanto e’ scritto sul rimedio omeopatico + veduto al mondo dalla multinazionale Boiron.
    https://it.wikipedia.org/wiki/Oscillococcinum

    Se invece si vuol fare due pianti legga che l’Ateneo nostrano organizza master in omeopatia
    http://www.unisi.it/didattica/post-laurea/masters/medicina-integrata

    • Eretico scrive:

      Contento di averti stupito, caro Gino…

      Ora a letto: dopo i luoghi manzoniani (Lecco, Pescarenico, “quel ramo del lago di Como”), domattina sul presto mi aspetta la sagra gastronomica!

      Da Trezzano Rosa (troiaio reale, con affetto),l’eretico

  4. Maria Lupi scrive:

    interessante legame con il noir francese! E le Operette morali, giusto, è vero! Ma allora si arriva anche all’Eretico no?
    Mancuso ha avuto il merito (inconsapevole) di ritirare fuori le contraddizioni del Valentini sulla storia recente (il tuo babbo ha caricato le pagine conclusive della sua Storia): bravissimo. Che i 5 stelle si diano una mossa? Su Siena non mi sembrano così attivi, a parte la serata che mi dicono ben riuscita sul MPS. Ma tanto ormai sono sulla cresta dell’onda, e la politica è fare la moda: Matteo Renzi insegna.
    Devo ancora leggere l’Aurigi nel cittadinoonline, ma come si fa? Io sono reduce dal maltempo che voi non conoscete come in certe aree della Padania.

  5. VEDO NERO scrive:

    Tu, Eretico a Milano a vedere i luoghi manzoniani, ottimo. Poi all’Expo, malino, per me fallivano, una manifestazione di cibo contrabbandato per genuino e sponsorizzato dal Mac Donald, Coca Cola ed altri simili non interessa assolutamente. E poi sarò fazioso, ma il cibo etnico non mi ha mai attirato, a Siena tutti quei ristoranti cinesi, giapponesi, kebabbari ed altro che sono nati sono un’offesa alla nostra ottima e sana cucina mediterranea. Comunque, tu ad onorare il manzoni, io a Ravenna a vedere la tomba del Sommo. Che tristezza, per i 750 anni della nascita di Dante non è stata fatta la pubblicità come per quella sagra farlocca che è l’Expo. Intere comitive scolastiche vi sono state ingiustamente dirottate. E tornando a Dante, oltre alla tomba del Sommo, Ravenna e i suoi dintorni sono belli anche per gli splendidi monumenti pieni di splendidi mosaici bizantini e poi la cucina romagnola non è certo da trascurare. A voi il sushiko col sakè a me la piadina e tagliatelle al ragù o pomodoro e sangiovese.

    • Senesediritorno scrive:

      Ottimo, VEDO NERO!!
      Sintesi cruda, seppure amara, di quel carrozzone dell’EXPO che ha prosciugato risorse e uomini da mezza Italia (vedi concentrazione forze armate distolte da altri territori !!), incentivato contratti di lavoro a condizioni inaccettabili e da sistemi di aggiudicazione di appalti ( vedasi in materia di ristorazione ) tutt’altro che trasparenti, con un più che giusto elogio del buon cibo nostrale che troppo spesso viene considerato di serie B e/o non à la page!!!
      E non è questione di campanilismo, ma di capacità di conservare il gusto per ciò che ha realmente il merito di appagare il palato e di salvarci anche la salute

  6. VEDO NERO scrive:

    Comunque hai fatto bene a visitare i luoghi manzoniani, Manzoni è un grande Poeta e scrittore, sempre attuale, checchè ne dica qualcuno. E chi ha proposto di non studiare più ‘I promessi sposi’ sta commettendo un grande errore ed un’offesa alla nostra Cultura.

  7. Michael Kohlhaas scrive:

    Lo scetticismo relativo all’omeopatia si è trasformato in sfiducia totale in età adolescenziale, quando mia madre – non trovando rimedi efficaci per i miei continui attacchi febbrili – volle provare anche una “specialista” in materia. Poche settimane dopo, vittima di una strana infezione alla lingua (certo non dovuta ai preparati omeopatici, bensì a probabili difese immunitarie basse) mi fu consigliato una sorta di preparato a base di essenze vegetali diluite. Risultato dopo 5 giorni: NESSUNO.
    Tutto cambiò nel giro di mezza giornata, non appena il mio medico curante (piuttosto stupito della mia svolta omeopatica) mi prescrisse un normalissimo antibiotico. Infezione regredita IMMEDIATAMENTE.
    Non che la medicina tradizionale sia la panacea di tutti i mali, ma l’esperienza diretta mi ha insegnato che forse a volte è meglio ragionare piuttosto che affidarsi alla fede o all’effetto placebo.

  8. Edoardo Fantini scrive:

    Caro Eretico, senz’altro il CEPU è fallito perché aveva più debiti che guadagni, al contrario l’Università di Siena, pur contando 160 milioni di euro di deficit non verrà chiusa. Sai spiegarci il perché? Un augurio a tutti quelli che assisteranno, il prossimo 27, alle spiegazioni tue e di altri sulle origini del fascismo a Siena: evidentemente secondo voi relatori di “fascismi” ce ne potevano essere uno per ogni provincia.

    • Eretico scrive:

      Caro Edoardo,
      la risposta credo sia piuttosto semplice: Cepu (privata, ma ben inserita in un certo giro politico), è fallita perchè era ormai indifendibile; l’Università di Siena è pubblica, e con una certa storia alle spalle, dunque il “soccorso rosso” è partito subito.

      Quanto al libro di Maccianti che presenteremo alla Senese il 27, non è detto che non faremo una presentazione del tuo(vostro), un po’ più avanti…

      Sempre da Trezzano rosa, l’eretico

      • Edoardo Fantini scrive:

        Caro Eretico, nel frattempo che il mondo apprenda di sapere com’era il fascismo a Siena, e quindi in cosa era diverso da quello delle altre province d’Italia, ti comunico le date in cui siamo indisponibili nel caso che vogliate presentare voi il nostro libro. Il 7 novembre saremo a Verona, il 14 a Trento, il 28 a Treviso, per il week-end dell’Immacolata a Forlì, durante le vacanze di Natale a Perugia. Ci devono ancora comunicare i giorni per le presentazioni che saranno almeno due a Roma, poi Latina, Milano, Salice d’Ulzio e Pavia. Attendiamo vostre (non tutte: quelle del 27 d’avvero no)

  9. sguub made in Pisa ma a siena? scrive:

    sguub lo definirebbe il mitico rosso antico viscardi: certo è che la notizia della malattia del Papa (vera o presunta che sia )l’ha data il non dimenticato don masino, a lungo penna guida del quotidiano fiorentino in quel di siena ed oggi tornato ai patrii lidi pisani. complimentoni davvero qualora la notiziona si rivelasse autentica; dispiace però che don masino non abbia avuto tanto naso giornalistico quando era a siena raccontandoci del cancro che aveva colpito Babbo nostro (chissà quale anestetico era stato adoperato?). E’ vero : Papy Francesco non vale Peppino ma insomma …

    ps: possiamo comunque sperare. il nuovo direttore del quotidiano fiorentin-renziano è come don Masino un pisano e come don Masino nella congrega rotariana: chissà che anche lui non ci possa regalare qualche sguub su Valentini e company?

    • opus dei vs gesuiti, un ponte siena-roma via pisa scrive:

      illuminanti , credo, i commenti di oggi di Massimo Franco (corrierone) e Bisi(gnani) sul Tempo: quella del ‘complotto’ contro il Papa è l’ipotesi che sta prendendo forma da ricercare nello storico duello, senza esclusione di colpi, tra l’Opus Dei e i Gesuiti considerati eccessivamente liberali e progressisti dai seguaci di san escrivà. Solo ipotesi e suggestioni alla Dan Brown?
      Ammetterete che certe coincidenze stupiscono: ricordate a chi, qui a siena, si riteneva vicino un famoso direttore di quotidiano fiorentino il cui cognome, causalmente, coincide proprio con quello dell’autore dello scoop sul Papa? Bè avete indovinato e non sono i gesuiti.

  10. insegnanti, il resto mancia... scrive:

    Caro Eretico anche tu come tutti gli insegnanti italiani avrai ricevuto mercoledì cinquecento eurini in conto corrente: un cadeau di babbo Renzi. Contento? Io no perché dopo anni e anni di blocco del contratto (nessun segnale per ora) i cinquecento euri sanno tanto di mancia giusto per tacitare una categoria che si era dimostrata poco sensibile alle sirene del premier di rignano. dal quale , davvero coerente con conclamato cambiamento di verso, ci saremmo aspettati stipendi finalmente europei in grado di ridare dignità e senso alla professione, capaci di attirare ingegni destinati altrove causa bassi salati. Invece ecco la mancia. Lo paragonano a Berlusconi, no io dire meglio il mitico comandante Lauro: una scarpa oggi ed una domani dopo il voto.

  11. Hector Babenko scrive:

    Comunicato Cicap Toscana relativo alla proposta di Riforma della legge regionale 40-2005
    CICAP TOSCANA·MONDAY, DECEMBER 14, 2015
    Il Consiglio Regionale della Toscana che si riunirà il 15 e 16 dicembre è tenuto ad esprimersi in merito alla proposta di Riforma della legge regionale 40/2005 (Disciplina del servizio sanitario regionale). Tra le modifiche proposte vi è quella che impone ai servizi pubblici di erogare “anche prestazioni di medicina complementare e integrata, in base alla valutazione di comprovata efficacia e nel rispetto della programmazione regionale in materia” (articolo 2, Proposta di legge, relativamente alle Modifiche all’art. 4).
    Come meglio spiegato nella Relazione illustrativa alla Proposta di legge: viene proposta una “modifica […], nell’intento di precisare che il percorso assistenziale che deve essere garantito all’assistito può comprendere anche quelle prestazioni di medicina complementare e integrata che sulla base di indagini scientifiche siano risultate di comprovata efficacia” (Capo II – Modifiche al Titolo II (Principi) della l.r.40/2005).
    Non risulta però assolutamente chiaro dal testo della proposta che cosa si intenda per “valutazione di comprovata efficacia della medicina complementare”, dato che la medicina di cui è comprovata (scientificamente) l’efficacia è solo la medicina scientifica e non quella complementare. Non esiste, infatti, medicina complementare o alternativa di cui si sia mai dimostrato che possa ottenere risultati superiori al semplice effetto placebo, risultando quindi priva di una efficacia specifica. Per di più, la medicina complementare rischia talvolta di essere addirittura nociva poiché può distogliere i pazienti da terapie realmente efficaci.
    Il CICAP-Toscana, dunque, auspica che il Consiglio Regionale si esprima contro tale modifica e che la Regione Toscana si accerti che i fondi pubblici non vengano spesi in trattamenti inutili, ma siano impiegati solo in terapie di comprovata efficacia scientifica.

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