Il mercoledì scolastico: i genitori ed i compiti (e 4 politici Ps)
Ce l’avevo già quasi pronto da tempo, ed oggi – complice la paginata ad hoc di Repubblica – è arrivato il momento di tirare fuori il pezzo su quello che è diventato uno dei problemi più spinosi della complessa triangolazione scolastica docenti-discenti-parenti (per amore di rima: rectius genitori).
Assistiamo infatti, ormai da anni, ad una mutazione antropologica fra le più rilevanti, nel panorama scolastico: si è creato ormai il “GENISCOLARO”, ovvero un ircocervo, a metà strada tra appunto il genitore e lo scolaro stesso.
Capace di studiare quotidianamente INSIEME al figlio; capace di ripetere – a 20,30 o più anni di distanza – il cursus honorum di quando era lui ad essere studente. Il “geniscolaro” si mette a ristudiare Guerre di Indipendenza, algebra, teoremi pitagorici, l’apparato digerente e i Canti leopardiani e quant’altro, pensando di aiutare il figlio.
Trattasi di cosa positiva, o meno? C’è ovviamente di tutto un po’, ma sia consentito dire che il negativo prevale (in qualche caso, di gran lunga) sul positivo.
Deresponsabilizzazione, crescente, dei figli (già ampiamente incombente, peraltro); litigiosità, più o meno esplicita, fra genitori e docenti: va da sé che il voto basso ad un alunno iperseguito, diventa una sconfitta anche per il genitore che ha studiato gomito a gomito con il figlio. Come non potrebbe esserlo?
Anche un prestigioso studio americano (“La bussola rotta”) “ha dimostrato quanto la troppa presenza dei genitori nello studio dei figli, porti alla fine a risultati negativi sul rendimento scolastico” (M.N. De Luca, Repubblica di oggi, pag.35).
I genitori, quindi, vadano pure a fare una passeggiata in più, e lascino da soli i figli a studiare: non si sentano in colpa, anzi.
Al ritorno dalla sgambata, ben ossigenati – se avranno tempo e voglia – in dieci minuti potranno agevolmente capire se il pargoletto si è dato da fare o meno. Ci guadagnano tutti, no?
Essendo la soluzione più intelligente, fondata e formativa, è ben certo che non verrà seguita…
Su Facebook – ci informa sempre Maria Novella De Luca su Repubblica di oggi – “conta ormai migliaia di iscritti il movimento “Basta compiti”,(madri e padri sull’orlo di una crisi di nervi)”.
Posso scrivere una cosina? Che tristezza…
Ps 1 Stamattina, buon lavoro di Andrea Bianchi Sugarelli sull’inchiesta sulla Robur targata Mezzaroma, sul Corrsiena (quando accade, giusto sottolinearlo). A giudicare dalle carte, sarà quantomeno opportuno riparlarne…
Ps 2 Il candidato alle Regionali della Lega nord parla di “stecca” a proposito dell’affaire Antonveneta. Anche in questo caso, credo che riparleremo dell’affermazione in questione. Forse la campagna elettorale sarà meno soporifera delle ultime.
Ps 3 Venerdì al Sms arriva dunque Rosaria Bindi from Sinalunga. L’eretico ha già abbastanza problemi giudiziari, e non ci andrà, volutamente. Crediamo però che la vergogna per ciò che accadrà al Sms, vada condivisa con chi l’ha invitata (dispiace dirlo: l’Acli), ed anche con Bianca Berlinguer, giornalista di rara faziosità. Non c’è bisogno di dire a favore di chi…
Ps 4 Scaramin Scaramelli furente per la riunione “carbonara” di alcuni capetti piddini in vista delle candidature alle regionali, dalla quale è stato escluso: se il Pd fosse un partito democratico, avrebbe ragione da vendere. Ma ben sappiamo come stiano le cose. E se il rinnovamento deve essere lo Scaramelli, siamo a posto: l’unico rinnovamento piddino serio – ben scrive Sunto – è un decennio pieno lontano dai posti di potere. Sbaglio o Scaramelli è Sindaco di un qualche luogo?
E che ci viene a fare la Bindi al SMS????
Mi stupisce che la Lega, unica forza politica che riesce ancora ogni tanto ad alzare la voce (qualche volta anche a sproposito, ma che se non altro non ha paura di esporsi e fare opposizione, non abbia detto o organizzato nulla per accogliere degnamente la “signora” di Sinalunga a Siena. In questo modo lei sarà convinta (e forse non ha torto, visti i risultati) di avere avuto ancora una volta ragione e di poter ancora rappresentare ed essere “amata” dai suoi elettori di Siena!
Se si addormenta anche Giusti, allora….
mandiamola a gracciano, ci sarà chi l’accoglie col tappetino!
Lasciatela perdere quella, non serve e non va soprattutto legittimata.
Viceversa, capitate sabato mattina dal Nannini (Conca d’Oro) verso le 11,40′ ad ascoltare Claudio Borghi, senese d’adozione ma in grado veramente di scrivere un futuro e non solo per la città.
Ho aiutato mio figlio nei compiti – aiuto è in parte parola grossa, diciamo che ero presente mentre li faceva – in pianta stabile fino alla seconda media. Già in terza anche per spronarlo verso l’esame di fine anno già riducevo la presenza nelle ore dei compiti. Quest’anno che fa la prima superiore il ragazzo procede in piena autonomia come credo debba essere.
Visto che parli ogni tanto del comportamento dei genitori vorrei proporti degli argomenti per la tua rubrica settimanale (se li hai già trattati spero in indicazioni per poterli leggere):
-COME SI DEVE COMPORTARE UN GENITORE NELL’IMMINENZA O DOPO LA BOCCIATURA DEL FIGLIO;
-COME SI DEVE COMPORTARE UN GENITORE CON IL FIGLIO NEL MOMENTO DELLA SCELTA DELLA SCUOLA SUPERIORE: DEVE ESSERE DECISIONISTA O ACCONDISCENDENTE?
Saluti.
vorrei rivolgere all’eretico (ma anche a tutti i lettori-genitori che già stanno passando questa esperienza) un quesito “tecnico”, approssimandosi pian piano l’ingresso di una figlia alle elementari.
riassumo : condivido pienamente quanto scritto nel tuo pezzo, ma ti chiedo e vi chiedo, salvo che abbia capito male io o la collega che me l’ha riferito, se trattasi di sola speranza o anche di un consiglio praticabile ?
cioè, mi è stato detto che alle elementari (tutte ? autonoma decisione ?) sarebbe in vigore una specie di “obbligo” di fare i compiti insieme ai figli.
voglio sinceramente sperare che la collega abbia capito male….
Caro Duccio, anche io voglio sinceramente sperare di NO! Nel caso, chi sa ci comunichi in QUALI scuole elementari ci sarebbe questa sorta di moral suasion verso i poveri genitori…
L’eretico
Sinceramente anche a me sembra di aver capito che questa sorta di obbligo sia, nei fatti, vigente in quasi tutte le scuole primarie.
Dico “nei fatti” poichè, secondo la quasi totalità dei genitori che ci stanno passando o ci sono passati di recente, l’articolazione del percorso didattico delle elementari in tutte le sue sfaccettature (dal modo di impostare le lezioni, agli argomenti trattati, al carico del lavoro a casa) è ben poco adatto alle capacità organizzative e mentali, in termini di organizzazione e capacità di concentrazione, di bambini di 6-10 anni.
Ora, delle due l’una: o i genitori odierni sono nella loro quasi totalità completamente incapaci di fare il loro mestiere genitoriale(cosa che anche a livello statistico non regge!), oppure nella moderna pugna genitore – docente qualcuno chiede all’altro di accollarsi oneri che non gli spettano.
Qui ad onor del vero si entra in un bel carpineto che, essendo sposato con una docente (tra l’altro ex collega ereticale), conosco a memoria: chi è tra la famiglia e la scuola che vuole scaricare sull’altro i propri doveri educativi?
Chi ha la risposta giusta si faccia avanti, io da parte mia tendo a pensare che la genesi di molti dei problemi citati sia nella poca funzionalità del sistema scuola nel suo complesso, in particolar modo dal punto di vista amministrativo ed organizzativo (l’attuale caos nelle graduatorie dei docenti è roba da far accapponare la pelle, per non dire peggio) cosa che inficia mortalmente sulla qualità della didattica…. sempre fatte salve le lodevoli eccezioni.
Per rispondere nuovamente all’Eretico, io penso che la genesi dei comportamenti dei genitori che sono oggetto del pezzo odierno , sia da ricercarsi nello “sgangherio” che essi percepiscono quando i loro figli mettono il naso nella scuola di oggi
L’obbligo di fare i compiti con i figli non credo che esista in nessuna scuola, ma è certamente consigliabile che i genitori controllino i quaderni quotidianamente.
Mi spiego meglio: un bambino di prima elementare ha bisogno sicuramente di un genitore costantemente
vicino che lo aiuti nell’acquisizione del corsivo (abilità del resto abbastanza complessa),nella lettura o scrittura delle prime parole o frasi.
Crescendo però l’alunno deve acquisire una certa autonomia, proporzionata all’età; il genitore potrá starsene in un’altra stanza a fare le sue cose,ma il controllo sulla correttezza del lavoro svolto ed eventualmente il rimprovero, se le cose non sono state fatte bene, deve essere un impegno quotidiano dei genitori. Naturalmente parlo per la scuola elementare…
Non me ne voglia, cara maestra, ho 47 anni e ai miei tempi non c’era nessuno che mi assisteva nei compiti o che mi controllasse i quaderni…eppure le garantisco che in 4 ore di scuola giornaliere il corsivo l’ho acquisito bene, al contrario di mio figlio, che a scuola di ore ce ne stava 8. Diciamo invece che le maestre di una volta erano “vere maestre” mentre oggi, senza voler fare di tutta l’erba un fascio, ce ne sono tante a cui pesa anche far 4 ore al giorno, che poi talvolta sono due di mensa!
Cara Maestra,
se una mamma e un babbo lavorano tutto il giorno non sarebbe più educativo insegnare al bambino che il suo dovere è fare i compiti da solo? vada per il controllo serale, ma a sei anni si dovrebbe essere indipendenti.. del resto i compiti dati sono stabiliti sulle capacità del bambino e dell’età.
Ricordo con affetto che a me nessuno mi ha mai seguito, nonostante facessi i compiti nel laboratorio della mia nonna. Lei cuciva e dirigeva dieci sarte, mai nessuna mi ha riguardato il quaderno.. eppure andavo bene e se prendevo un sufficiente venivo sgridata.. questo a partire da cinque anni, avendo fatto la primina.
Le chiedo cosa ne pensa perchè sarà un problema anche mio, un giorno. Per me il genitore deve fare il genitore anche se lavora tredici ore al giorno, ma va da sè che se siamo a lavorare (per dare un futuro ai figli, aggiungerei) è difficile seguirli nei compiti. Che poi come ho scritto, sarebbe bene che imparassero da subito ad essere autonomi. Che sia intelligente scegliere il doposcuola?
un caro saluto
CM
Scusa Eretico, ma se il Docens non docet?!
Per le più svariate delle ragioni oggi può succedere:indipendenti dal docente stesso (esempio ne sono il turbinio di insegnanti in corso d’annata per coprire cattedre più o meno spezzate che vanno a supplenza, oppure assenze prolungate, oppure ancora la miriade di attività collaterali che tolgono spazio e tempo alla didattica, oppure anche casi molto frequenti in alcune scuole di assoluta mancanza di continuità nella didattica stessa), oppure dipendenti da esso come una manifesta incompetenza o incapacità di insegnare (non succede mai?).
In questi casi, che per onestà sarai costretto ad ammettere non sono così infrequenti, come si deve comportare un genitore?
Il tuo ragionamento sarebbe validissimo in una scuola ideale, ma dubito lo possa essere in uella odierna.
Caro Cherubino,
se il docens non docet, in effetti, il problema si pone eccome: ma siamo in un altro campo, rispetto a quello descritto nel pezzo del “mercoledì scolastico”.
Nel caso (deprecabile), bisogna certo trovare figure sostitutive, ma continuo a dubitare dei genitori: salvo lodevoli eccezioni, sia ben chiaro…
L’eretico
ma che noia questa società che pretende di organizzare e disciplinare tutto attraverso FB, Twitter et similia!!
un po di compiti, purché poi si controlli in classe che siano stati svolti e come!!, fanno solo bene: se il docente in classe sarà più bravo a spiegare, a casa si farà meno fatica da parte dell’alunno….viceversa magari può capitare che i figli chiedano qualche aiuto ai genitori.
i genitori imparino però a seguire con distacco e senza farsi prendere da ansia da competizione (quale babbo/mamma è il migliore della classe?…dai si sfiora il ridicolo!!!)
Caro Eretico ti faccio una domanda: è arrivata la pagella, viene fuori che l’alunno ha voti alti nelle materie difficili e più bassi in quelle facili; dal momento che l’alunno è responsabilizzato e non ha genitori che fanno i compiti con lui, mi viene un dubbio: sarà che i docenti delle materie più difficili sono bravi a spronarlo e quelli delle materie più facili invece vanno a scuola a leggere il giornale e fanno un quarto d’ora di lezione su un’ora? In breve non è difficile rendersi conto che, grazie ai sindacati, lobby e massonerie varie, la scuola è marcia: riempita per certi tipi di materie da assoluti incapaci, messi lì a fare stupide le future generazioni, così che continuino a votare come zombie i soliti ignoti… A questo si contrappongono gli insegnati intelligenti – rari – che combattono sul campo in mezzo a mille difficoltà, ma si fanno amare dai ragazzi e sono certo che tu sia uno di questi. Altro problema gravissimo: moltissimi insegnanti – e anche chi li comanda – ignorano e tendono a denigrare il contesto storico e sociale in cui vivono gli studenti: dal momento che non siamo a scampia, ma in quella che – finchè non è arrivato il fenomeno del cattocomunismo e del pd – era la patria del buongoverno, sarebbe bene che i giovani studenti stessero meno tempo a parlare in classe del nulla (come vogliono gli inetti programmi ministeriali), ma fossero portati a vedere i monumenti della propria città o di quelle vicine (uno per tutti: il David a Firenze): così potrebbero farsi quella coscienza civile che potrebbe offrirgli un futuro, ma che la politica non vuole che abbiano, non credi?
sottoscrivo, perfetto, centrato, obiettivo, giusto
(Ansa) Il Tesoro sarà a luglio azionista del Mps come effetto del contratto sui Monti Bond. Il pagamento degli interessi, pari a 243 milioni di euro, deve essere corrisposto in azioni in caso di perdita della banca che ieri ha chiuso il 2014 con un rosso di 5,3 miliardi. Lo scorso anno la clausola era stata evitata con nuovi Monti Bond. Operazione non più possibile
fanno da soli.
se hanno bisogno chiedono.
ps per quanto riguarda la “signora” il problema non è lei, dato che è stata invitata, quanto proprio chi l’ha invitata.
Io non sottovaluto questo fatto; per me è un messaggio preciso “QUI SI FA COME SI DICE NOI”; come quando il boss si pavoneggia in strada per far vedere che comanda.
ciao
ET VOILA ..
IL CERCHIO SI CHIUDE INTORNO AL COLLO DI MP..EX SIENA
da Repubblica on LINE
(solo il titolo e il catenaccio)
Mps, entra il Tesoro: da luglio sarà nel capitale della banca
La banca, che ha chiuso il 2014 con una perdita di oltre 5 miliardi, potrà pagare gli interessi sui Monti Bond solo con azioni di nuove emissione. Si tratta di 240 milioni, che porteranno il Mef al 10% circa. Dopo l’aumento di capitale da 3 miliardi, la quota scenderà al 5% circa
per la lettura del brano intero (con dichiarazioni nel finale del nostro sindaco)
http://www.repubblica.it/economia/finanza/2015/02/12/news/mps_entra_il_tesoro_da_luglio_sar_nel_capitale_della_banca-107149561/?ref=HREC1-8
“Trattasi di cosa positiva, o meno? C’è ovviamente di tutto un po’, ma sia consentito dire che il negativo prevale (in qualche caso, di gran lunga) sul positivo.” Vorrei dare l’avvio al mio commento da questa sua frase Prof. Sicuramente condivisibile in pieno, tuttavia credo che ci si debba calare nella realtà e nel ruolo di quel genitore che ha cultura e tempo per seguire un figlio poco interessato a studiare. Il comportamento del genitore “spazzaneve” che cerca di liberare la strada da ogni ostacolo è negativa, ma viene fatto senza pensare alle conseguenze negative, con la speranza che il figlio prima poi impari a guidare anche quando nevica. Purtroppo non si considera che si sono perse delle occasioni di insegnare a guidare in condizioni climatiche favorevoli, oppure non si accetta di avere un pilota che non è addatto a percorrere strade tortuose e impervie, magari consigliate dal genitore e da lui percorse in precedenza con facilità.
Lo scaramello di chiusi si è’ reso conto che fa la fine dell’altra volta. Ha giocato male ultimamente e la partita e’ difficile per tutti anche per l’uomo dell’ape. Quindi è’ inutile che si meravigli delle cene dei pranzini, fa parte di quel partito che mangiava, si riuniva per gruppi a spese dei contribuenti/cittadini e decideva del bene comune dei senesi. Abbiamo visto cosa sono riusciti a fare questi benefattori nel senese. Grazie piddini senesi
Ho il figlio in prima alla Cecco e onestamente i docenti sono in gamba (con qualche eccezione!)ma altrettanto onestamente devo ammettere che un po’ di aiuto fino ad ora c’è voluto. In primo luogo, alle elementari i compiti a casa venivano dati molto raramente a causa del tempo pieno, in secondo luogo adesso i docenti, bravi per carità, caricano di compiti in maniera eccessiva i ragazzi che il giorno dopo si ritrovano quasi sempre a dover affrontare 5/6 pagine di Storia esercizi di matematica, italiano (compresi riassunti e temi), magari tecnologia, lingue o altro.
Obbiettivamente, spesso, per affrontare questi compiti a casa ci vogliono almeno 3 ore ma si sa che i ragazzi non sanno organizzarsi al meglio e quindi va a finire, spesso, che si passi tutto il pomeriggio, dalle 15 alle 20 a fare i compiti. Se ci vuoi far scappare uno sport un paio di volte a settimana …sei già messo male!
Come genitori abbiamo già chiesto ai prof. di rallentare un po’, ma è servito veramente a poco, perché sostengono fermamente che la quantità è giusta e che sono i ragazzi che non sanno organizzarsi!
Da notare che farli avvantaggiare, come suggerito, non è proprio possibile poiché ogni giorno è denso di impegni. Mio figlio ha avuto una bella pagella però Raffaele ti chiedo se è proprio indispensabile far stare sui libri un ragazzino di 12 anni 3 ore al giorno, dopo aver passato 5 ore a scuola.
Le mie due figlie saranno impegante quest’anno, l’una nell’esame di 3a Media, l’altra nell’esame di Stato (fine liceo Clessico). Sul comportamento che devono tenere i genitori con i figli che studiano, ho qualche esperienza ed anche dal lato insegnanti-genitori, avendo fatto il rappresentante di classe una decina di anni.
Premesso che non si può fare di tutta l’erba un fascio, credo comunque che, nella media, le cose stiano peggiorando e soprattutto per colpa dei genitori.
Da un lato vorrebbero delegare agli insegnanti tutto, non solo l’educazione scolastica, ma anche la parte che normalmente spetta al genitore. In questo modo se ne lavano le mani e, se rilevano comportamenti sbagliati nei figli, la colpa è sempre degli insegnanti.Così, se il figlio non è bravo a scuola, è perchè l’insegnante o gli insegnanti non sono validi, non lo sanno prendere, ce l’hanno con lui ecc…. In questo modo non esistono più studenti capaci o meno capaci, brillanti o poco volenterosi, ma solo più o meno fortunati.
Ai miei tempi i genitori non facevano i compiti con i figli, ma nemmeno accettavano tutte le scuse dei ragazzi. Partivano dal presupposto che l’insegnante avesse ragione a prescindere e spesso ci indovinavano. Non era naturalmente sempre così, ma li mettevano subito di fronte alle proprie responsabilità, cosa che oggi non si fa più.
Accompagnare i figli nella loro crescita non significa togliergli man di mano tutti gli ostacoli da davanti e nemmeno pretendere che il sangue del nostro sangue debba essere per forza il genio della Bocconi.
A volte vedo, ad esempio, che molti genitori prendono i voti della pagella come una gara e trasmettono questa distorsione anche ai figli (anche al Liceo Classico sih!). Mi sembra di essere a quelle partite di calcio tra bambini dove le mamme si scannano tra loro e i babbi gridano “spaccagli una gamba”!Perchè è ovvio, suo figlio deve per forza essere il nuovo Maradona.
Concludo dicendo che ognuno deve svolgere il suo ruolo al meglio, genitore, figlio, insegnante e non si fa senza dubbio il bene dei ragazzi, mettendosi interi pomeriggi a fare i compiti con loro.
Scusandomi se non ce la faccio proprio a rispondere a tutti (ho sottomano uno scoopino sul Valentini che mi sottrae energie preziose…), chapeau ad Augusto Codogno: intervento da condividere in ognuna delle sue parti. Senza eccezione alcuna.
Nel frattempo, immagino che Rosaria from Sinalunga – convocata in Siena dagli Aclisti insieme ad una Berlinguer ed una Moro, giusto per ricordarci che di compromesso storico moriremo – sia assediata da gente con la bava alla bocca. Un po’ troppo ottimista?
L’eretico
Ieri sera sono passata al convegno ACLI: Rosy Bindi assediata da una ventina-trentina di pie donne!!!
Le “opposizioni”? Assenti.
Eretico mi dispiace deluderti(?). ma la Rosy da Sienalonga, non si è presentata. Si è scusata , doveva votare ed è rimasta a Roma a votare in parlamento.
Caro Raffaele,
Vivo ormai da quasi dieci anni in terra elvetica, Canton Ticino, di lingua italiana. Ho comunque fatto la scelta di far frequentare ai miei figli la scuola pubblica italiana, perché per esperienza diretta trovo che la preparazione sia nettamente migliore rispetto a quella offerta dal sistema pubblico svizzero, almeno fino al liceo. In Svizzera, per principio, alle scuole elementari non si danno compiti a casa, o se ne danno pochissimi ;i bambini frequentano la scuola, escono alle 15:30 e poi fanno ” i bambini” fino a sera. La differenza però è tangibilissima: il mio figlio maggiore, 10 anni, frequenta la quinta elementare e si divide tra il comprendere il concetto di ellenismo e il mettere in prosa e commentare L’infinito, di tal Giacomo Leopardi. La mia vicina di casa, stessa età e stessa classe, ma in scuola Svizzera, studia “orgogliosamente” la storia del mendrisiotto e si cimenta a differenziare articoli determinativi e indeterminativi, cosa quest’ultima affrontata dal figlio minore l’anno scorso in seconda. Mi sono più e più volte domandata se fosse giusto che i miei bambini finissero alle 15:50 e poi dovesse correre a casa a fare i compiti, se poi volevano andare al calcio o al tiro con l’arco alle 18:00, o se non fosse meglio regalare loro anni spensierati. Ho concluso che, seppure con un po’ ( poco, in verità) di quel sostegno familiare che tu non condividi, la strada migliore da percorrere era quella di una bellissima ed amplissima formazione di stampo “italico”, anche se talvolta “scricchiolante” e non sempre all’altezza dell’organizzazione e delle strutture elvetiche. Il figlio maggiore l’anno venturo andrà alla scuola media, ed ho scelto di proseguire ancora su questa strada: la scuola dove andrà è una scuola pubblica italiana “di confine” con programmi adattati, dove accanto all’italiano, all’inglese e al francese, avrà il privilegio di studiare anche il tedesco per 5 ore alla settimana; dove accanto alla storia e alla geografia italiana potrà avere un’idea anche della storia e della geografia Svizzera. Il tutto si traduce in belle 36 “unità orarie di 55 minuti” a settimana, con uscite alla 16:50 tutti i giorni salvo il mercoledì, e sabato a casa. Dovremo aiutarlo? Sicuramente sì, se vorrà continuare anche una sola attività sportiva un paio d’ore alla settimana, e se vorrà ancora fare un po’ il bambino. Ma trovo decisamente che il gioco possa valere la candela, e che il “prodotto finale” che il nostro paese offre quanto a cultura – pur nella gran confusione, pur nelle difficoltà organizzative e strutturali delle nostre scuole, pur nella necessità di offrire talvolta ai nostri ragazzi un po’ di sostegno – è più che competitivo.
Un saluto affettuoso a te e alla “mia” Siena.
Concordo su tutto anche le virgole.
A casa mia avevano sempre ragione i prof anche quando non l’avevano.
E per questo ho preso anche qualche sano nocchino
Il pd senese verso le regionali e’ prossimo all’implosione. Tutti contro tutti x gli ultimi “posti” di lavoro a carico dei senesi. Come sceglieranno i due papi, chi non riscuote da più’ tempo, chi e’ prossimo alla pensione, chi ha avuto incarichi di rilievo, chi e’ disoccupato da poco. Sembra che chi lavora in banca ed è’ sindaco non possa andare. Lo spregiudicatello ha altro cui pensare. L’idea potrebbe essere quella di mandare la ora badante, ma prima, la madame dei cioccolatini e dei caffè’ al posto dell’indagato in RT. Anche perché’ la madonnina aretina non è’ messa benissimo…
Ma un bel pezzo sulle prossime elezioni in regione viste dai piddini del senese, sembra che gli incontri carbonari continuino. E ci sarebbero novità inportanti nuovi iscritti per fare i consiglieri in RT. Eretico illuminaci, la banda è grossa…
Io ho studiato mi sono laureata senza l aiuto di nessuno e mio figlio fa lo stesso… Mi sembra però che vengano apprezzati di più quelli che sono aiutati dai genitori, che vengono a protestare sui voti o quant’ altro e soprattutto i figli dei soliti noti colleghi insegnanti
Saluti