ERETICO DI SIENA

Nel primo pomeriggio di oggi, è venuto giù un gran bel temporale: pare proprio che in settimana arriverà addirittura una grandinata. Di quelle giudiziarie, però: con chicchi grossi grossi, di quelli che fanno male anche se uno ha l’ombrello. Figuriamoci se uno non ce l’ha. Mens sana, Monte dei paschi, chi più ne ha, ne metta.

Speriamo dunque di restare bene in salute: ci sarà da divertirsi un mondo, nei mesi a venire.

E speriamo di non avere problemi di reni, per esempio: ma non certo per la professionalità dei medici o degli infermieri, quanto per altro, di cui immantinente andiamo a dire.

Il 24 luglio il bravo Max Brod, per Il Cittadino on line, ha intervistato il Direttore generale delle Scotte, il dottor Tosi; l’argomento era lo scottante caso della costosissima nuova nefrologia senese (ci si fa a finirla per i tempi proclamati, cioè novembre 2013? Siamo proprio curiosi…). Dopo gli articoli del blog ereticale delle ultime settimane, sono fioccate le interrogazioni: in Regione e – pare, in futuro – anche in Consiglio comunale. L’eretico, sommessamente, suggerisce anche di presentare un espostino in Procura, non si sa mai che non si trovi qualcosa di irregolare nella Gara d’appalto…

Veniamo all’intervista del dottor Tosi: è evidente che l’attuale Direttore tende a lavarsene le mani, non essendo lui in carica al momento della Gara d’appalto che ha fatto vincere chi aveva fatto l’offerta nettamente più alta (di circa 1 milione di euro, vai con la spending review al picio…). La qualità è la cosa più importante, non sempre chi costa meno è da preferire: questo il concetto tosiano. Su cui non possiamo non concordare: tanto di cappello, lo ribadiamo.

Resta però un fatto, anzi due, anzi ancora tre, che l’intervista di Max Brod non chiarisce affatto; e sono tre fatti strettamente concatenati l’uno con l’altro.

Il primo, già accennato nel nostro ultimo pezzo sull’argomento, è questo: perché la ditta Picciolini (i costruttori della nuova struttura) viene pagata in pratica sull’unghia, caso forse unico nell’ Italia del 2013. Funziona così sempre, con i fornitori d’opera che hanno contratti con le Scotte? Egregio dottor Tosi, aspettiamo che ci illumini.

Punto due: il contratto con le ditte fornitrici di materiale biomedicale (Gambro-Fresenius) dura 5 anni, con verosimile allungamento per altri 4 anni. In un settore in cui i cambiamenti e gli aggiornamenti, a livello di materiali da usare, sono continui, ha senso affidarsi per 9 anni al monopolio di un tandem di ditte? Ci illumini al riguardo, dottor Tosi.

Punto tre: fino a quando non è venuta l’idea di costruire ex novo la nefrologia (fino ad ora, di fatto), i dializzati senesi (o in cura a Siena) vedevano spesi, per il materiale medicale, più di un milione all’anno; oggi, nonostante il megaesborso da parte delle Scotte, la spesa per i materiali medico-sanitari destinate ai dializzati arriva a circa 350mila euro annui. Come mai?

Si spende parecchio di più, ma destinando una quota decisamente inferiore per il materiale sanitario destinato ai pazienti.

La domanda finale per il Direttore generale, quindi, è la seguente: con questa Gara d’appalto per la nuova nefrologia, si è pensato di più ai cementificatori o ai dializzati?

Aspettiamo risposta, dunque; ma siamo pessimisti: non tutti, in questa città, sono ingenui come il mitico PPF (Pier Paolo Fiorenzani), colui che ha lanciato nell’orbe terracqueo l’idea di una città dominata fino a ieri dai “pervertiti” e dagli “orgiastici”.