I maranza a Siena: la tempesta perfetta (e 3 Ps)
Questa settimana, pezzo tutto senese: come potrebbe altrimenti essere, di grazia? Tanto, Putin in Ucraina e Netanyahu a Gaza continuano a fare il loro dovere, quindi grandi novità da segnalare, dai fronti bellici, non ci sono; quanto a Trump ed ai suoi dazi amari, vediamo cosa accadrà giovedì a Washington con la Premier Meloni, che poi ne riparliamo.
COSA SUCCEDEVA IN PASSATO
Ciò che stiamo per scrivere, lo stiamo per ricordare in senso prettamente antropologico, sociologico nonché storico: weberianamente, con modalità (quasi) avalutativa.
Nel 1980 – per chi avesse problemi di calcolo: 45 anni or sono -, a distanza di poco tempo l’uno dall’altro, ci furono due eventi, che portarono a Sienina giovani (più o meno esuberanti ed alternativi, ma di certo non violenti), i quali tornarono a casa loro – come avrebbe chiosato Gianni Brera – “con le pive nel sacco”. E ci tornarono, perché giovani e meno giovani senesi andarono a fare capire loro che, per così dire, non era proprio aria che restassero. In un caso, erano giovani hare krishna – se la memoria non ci inganna -, nell’altro i partecipanti ad una rassegna musicale inopinatamente organizzata in città il 17 agosto (la ha ricordata Massimo Biliorsi su La Nazione del 24 novembre scorso).
Va da sé che i tempi cambino, e 45 anni or sono il problema dell’integrazione sic et simpliciter non esisteva: questi giovani erano venuti per stare in città pochi giorni, se non poche ore. In più, va aggiunto che – sempre se la memoria non inganna – non ci furono particolari strascichi giudiziari: le telecamere non c’erano, e i testimoni di certo non avranno fatto la fila per andare a testimoniare sulle carinerie riservate ai nuovi arrivati.
Perché possa venire in mente un siffatto episodio, in un contesto come questo, ci vuole davvero poco a capirlo; replicare quella accoglienza, non si può e non si deve, ci mancherebbe altro: ma fare altresì sentire una presenza – concreta, fisica, boots on the ground – nei luoghi usati da questi giovanotti per discettare della hegeliana Fenomenologia dello spirito, quello sì. E non stiamo parlando solo delle Forze dell’ordine, ovviamente decisive ed indispensabili.
Chiunque abbia visitato qualche luogo a giro (la Francia, per esempio), sa bene come funziona: gli abituali frequentatori di un luogo X, qualche tempo dopo la reiterata presenza dei filosofi in erba di cui sopra, lo abbandonano, e poi vanno a sedersi -parlare – giocare a carte – socializzare altrove. Si tratta dell’inizio della fine: giacché lì, poi, non torneranno più…
COSA SUCCEDE OGGI: LA TEMPESTA PERFETTA
Eccoci dunque all’oggi, ad un hic et nunc il quale purtroppo sta inverando la temuta “tempesta perfetta”: gli ingredienti ci sono davvero tutti; come si diceva in un capolavoro di Mel Brooks, potrebbe andare peggio: potrebbe piovere! Negli ultimi giorni, neanche la pioggia peraltro ci è mancata…
Politicamente parlando, la tempesta perfetta è sin troppo evidente: entrambi gli schieramenti hanno ragioni da esporre, e consenso da cercare di guadagnare. Il Pd e l’opposizione in genere possono ben manifestare le loro critiche, all’insegna – una volta tanto – del “quando c’eravamo noi, queste cose non succedevano”: dimenticando le sottovalutazioni, se non gli errori marchiani, di una politica aprioristicamente inclusiva che è da “migliore dei mondi possibili”, ma spesso non tiene conto che l’essere umano – ed alcuni parecchio più di altri – è un “legno storto”, non sempre raddrizzabile. La maggioranza, da par suo, si trova in evidente difficoltà, essendo arrivata al successo elettorale proprio con la promessa di un centro storico più sicuro; al contempo, può trovare tonnellate di dichiarazioni – da parte dell’attuale minoranza -, all’insegna dell’inclusività a priori, le quali oggi fanno amaramente sorridere.
Le istituzioni preposte in modo diretto alla gestione dell’ordine pubblico – Prefetto e Questore in primo luogo – possono senza dubbio mostrare – anche dati alla mano – come Siena sia ben più sicura di tante altre realtà, anche toscane (e non si parla solo di Pisa, Firenze o Prato); al contempo, però, non possono negare come siamo davanti ad una insicurezza percepita, arrivata davvero ai massimi livelli. Comprese le tipiche esagerazioni del caso: pare infatti che di machete non sia stato trovato alcun esemplare, ma è pur vero che ci si può fare parecchio, parecchio male anche con i coltelli trovati in settimana in Piazza Matteotti.
Insomma, non se ne esce: qualunque figura istituzionale ha dei buoni motivi per rivendicare la bontà del proprio operato, e per cercare di scaricare su altri le responsabilità: fino a quando – come già scritto altre volte – non ci scapperà il sangue interetnico (che peraltro c’è già, fra pakistani e nord africani di seconda o prima generazione). A quel punto, ci sarà poco da scaricare, se non una rabbia difficile da controllare: e non sarà un bello spettacolo, davvero per nessuno…
UNA (BEN MAGRA) SODDISFAZIONE…
Secondo Alberto Busacca (da Libero di ieri, pagina 10), il termine “maranza” sarebbe stato usato per primo dal giovane Jovanotti nel jurassico 1988: “Mi chiamo Jovanotti e sono in questo ambiente di matti, di maranza e di malati di mente”; poi, la parola si sarebbe come inabissata, per riemergere, circa tre anni or sono, per i motivi ben noti, a livello nazionale.
Ormai tutti sappiamo che il termine attiene, dal punto di vista sociologico, alle difficoltà di inserimento degli stranieri di seconda generazione: a Sienina, fra l’altro, bisogna opportunamente distinguere la questione dei pakistani (non certo seconda generazione: non sappiamo neanche se poterli definire di prima), da quella – la quale crea ancora più disagio sociale – dei succitati maranza. In questi giorni – fateci caso – in molti sono arrivati a rimpiangere il passato prossimo, quando il problema era certo il decoro urbano (parcheggio San Marco, zona stazione), ma almeno non c’erano violenze ed il sangue non si raggrumava sulle lastre di Via Pianigiani.
L’unica – e ben magra, peraltro – soddisfazione di questo contesto assai agro, è questa: finalmente, anche i più lenti avranno capito che l’eccezionalismo senese (in senso positivo) non esiste proprio più, anche a livello di sicurezza. Non ci sono più alibi e sotterfugi di sorta, insomma: siamo messi così, meno in ambasce che altrove (ricordiamocelo), ma al contempo peggio che da altre parti.
Quantomeno, dopo essere stati esposti mediaticamente per anni al pubblico ludibrio come la città che fa volare impunemente dalla finestra i suoi manager, oggi Siena viene presentata sic et simpliciter per ciò che è: una città che ha vari problemi, fra cui quello dell’ordine pubblico…
Ps 1 Il Mef – il quale detiene ancora più dell’11% del capitale della banca, con Caltagirone nel frattempo a superare il 9 – ha dato de facto il via libera ufficiale all’acquisizione montepaschina di Mediobanca: come previsto, non eserciterà il suo potenziale golden power. In vista dell’Assemblea di giovedì, i giochi per l’acquisizione sembrano fatti: lo saranno davvero? E soprattutto: se del caso, sarà un vantaggio per la collettività senese?
Ps 2 Sembra volgere al meglio la questione di Beko: l’accordo è stato votato favorevolmente dall’88% dei dipendenti, e questo già la dice lunga; quantomeno il primo tempo della partita (quello della chiusura entro l’anno), è stato sfangato: in questo caso – senza avere seguito dall’interno la complessa vicenda – pare che il gioco di squadra (per continuare con le metafore calcistiche) abbia funzionato piuttosto bene.
Ps 3 Domani, su La7 in prima serata, Aldo Cazzullo parlerà anche di cose senesi; sulla odierna Nazione, Riccardo Bruni – raccogliendo le parole del giornalista del Corriere della sera – scrive fra l’altro che verrà mostrata “la scalinata dove cadde Santa Caterina”.
A noi Cazzullo sembra davvero un eccellente divulgatore culturale, ma questa l’ha proprio padellata: la Santa di Fontebranda, infatti, dagli scalini fra Battistero e Duomo non cascò mai, per il semplice motivo che ai suoi tempi non esistevano tout court, essendo stati edificati svariati decenni dopo la sua morte terrena…
L’operazione del ‘mp ex s’ non mi pare bell’e fatta. Ci sono potenti forze contrarie. Comunque se serve per togliere Generali ai francesi e a lasciare a Siena qualche posto di lavoro, ben venga.
Pochi sanno che Natixis (compagine d’oltralpe impegnata a papparsi Generali) è fra le banche (fra cui la ‘italiana’ unicredit) multate per centinaia di milioni dalla commissione UE per aver speculato illegalmente sui Btp dal 2007 al 2011…
Caro Eretico, hai centrato vari aspetti, nel tuo pezzo. Soprattutto quello che i pakistani, con le ultime dinamiche, da “disturbanti”, da potenziali mine vaganti per l’ordine e la salute pubblica, sono diventati le vittime (vedasi anche un articolo della Nazione di oggi, con la parola data ad uno di loro che si autodefinisce “vittima dei maranza”).
Le cose, nel mondo trumpiano, sono in continua evoluzione…
Il fatto che siano vittime dei nordafricani non esclude assolutamente che siano ‘mine vaganti oer l’ordine pubblico’, questo sia nel ‘mondo trumpiano’ che nei mondi precedenti
La questione, anche relativamente ai pakistani, è la capacità ricettiva della città, se non si mette uno stop agli arrivi si continuerà a dover gestire l’emergenza, come un cane che si morde la coda…..
Chiaro poi che inevitabilmente diventa un problema di decoro, ordine pubblico ecc.
Anche perché – basterebbe girare in fortezza – alcuni sono stanziali da anni: ben vestiti, ben mantenuti fisicamente, a cazzeggiare tutto il giorno……di cosa campano?? Ah saperlo
Fausto
Toh, guarda caso….di oggi la notizia che è stata trovata sostanza stupefacente ( unitamente ad oggetti atti ad offendere) nei bastioni di fortezza…..
Fausto
Come spesso accade nelle vicende di “attualità”, tendiamo a non percepire la gravità di ripetuti fatti di cronaca finchè non ci toccano da vicino.
Si potrà dire o no che – indipendentemente dalle idee o ideologie politiche – esiste un PROBLEMA ? E anche abbastanza serio….
Si potrà dire o no che quando s’era ragazzi noi ci poteva scappà qualche druscione tra ragazzi di Contrada, deprecabili quanto si voglia, ma che terminavano lì ?
O al massimo arrivava il classico bercio dalle finestre/la vecchia secchiata d’acqua ai gruppetti di briachi che attaccavano un Usignolo o Costanza ?
Si potrà dire o no che oggi invece non c’è da esser tranquilli a mandare a giro i nostri figli ?
Almeno fino a qui, ci si può arrivare ? O bisogna sempre per forza accettare tutto in nome di non si sa quali principi ?
Si potrà concordare che chi si sottrae e si defila già a questo punto….è in malafede ??? Perchè tertium non datur : c’è chi ravvisa il problema, e poi c’è chi non lo ravvisa perchè evidentemente ha da “guadagnarci” qualcosa (non so esattamente cosa).
Ahimè la spiegazione delle dinamiche che hanno portato a ciò che ci circonda è abbastanza semplice e lineare; quasi impossibile ormai è la soluzione !
Quando veniva affermato che “raccattare” tutti era sbagliato…..e chiappavi del fascista/razzista….
Quando si sosteneva che l’accoglienza indiscriminata poteva solo nuocere alla nostra Società…. e chiappavi del fascista/razzista….
Quando si paventava il rischio di un impoverimento sia culturale che – perchè no – economico ….. e chiappavi del fascista/razzista….
Una cosa è l’aiuto, la condizione di emergenzialità, il soccorso, la protezione; ben altra cosa è accogliere e introdurre stranieri.
In uno stato Sovrano con una Società Civile democratica CI DEVE ENTRARE SOLO CHI POSSIEDE REQUISITI MORALI E DI REDDITO CAPACI DI GARANTIRE UN’ESISTENZA DIGNITOSA !
Il resto, fori dai cxxxxxxxx.
Se mi dimostri di avere un reddito certo, un tetto sopra al capo, la conoscenza della nostra lingua e delle nostre leggi, la totale integrazione a partire dal sistema scolastico….sei il benvenuto ! Sei una (davvero) RISORSA per il nostro tessuto sociale e produttivo.
Non avrai nè motivo nè guadagno alcuno a delinquere; non farai comunella tra sole persone della tua Etnia, perchè si sarà tutti veramente integrati ed alla pari; i tuoi figli saranno amici dei nostri; i tuoi usi e costumi non saranno in alcun modo lesivi ed irrispettosi della nostra cultura.
Il tragicomico è che abbiamo accanto a noi, quotidianamente, perfetti esempi di questo tipo; stranieri onesti, lavoratori, amici, perfettamente integrati, i cui figli sono al 100 % ITALIANI come è giusto che sia, non solo formalmente ma anche sostanzialmente.
Come diavolo è possibile continuare a sostenere l’invasione indiscriminata che porta solo la peggiore feccia nelle nostre città ?
Questa non è e non sarà mai integrazione, ma saranno solo serbatoi di degrado e delinquenza.
Ultimo sassolino….speriamo che i rappresentanti delle Istituzioni centrali, e costassù al “palazzo a onde” capiscano che il tessuto sociale delle Contrade non va smantellato, anzi !!!! chi vuol capire capisce senza proseguire oltre
C’è da ringraziare decenni di buonismo inutile ed ipocrita. Finora chi faceva i tuoi giusti commenti era considerato un razzista/fascista. I loro difensori stanno giustificando i peggiori reati contro i cittadini normali a cominciare dalle occupazioni abusive all’opposizione testarda ad ogni possibile integrazione e rispetto delle nostre leggi civili; solo diritti e niente doveri. Il problema, purtroppo, sarà sempre più evidente ed urgente perché queste nuove risorse sono anche molto prolifiche ed i loro figli saranno ulteriori mine vaganti; si dovrà quindi porre dei limiti all’arrivo indiscriminato dei migranti e particolarmente questi si adeguino alle nostre regole di vita civile. Cosa che i buonisti e chi li vota (io, no), attacchino la spina del cervello rendendosi conto della gravità della situazione e la smettano di fare castelli in aria e pensino anche ai numerosi connazionali che si trovano spesso messi peggio di queste cosiddette nuove risorse; pensino ai pensionali, poveri, soli e malati, alle famiglie con licenziati o cassaintegrati ed altri. Finora invece i sinistrorsi, comunista col rolex, mi sembra che non se ne siano per niente resi conto, ma si meravigliano che poi al voto vengono sempre più spesso castigati. Tutto questo non basta ci vogliono provvedimenti più radicali e quello della creazione dei centri per i migranti irregolari penso che sia un buon inizio, ma prima quanti bastoni trai piedi, troppi, ha dovuto sopportare l’attuale Governo per arrivare a questa soluzione.
Buongiorno.
“In uno stato Sovrano con una Società Civile democratica CI DEVE ENTRARE SOLO CHI POSSIEDE REQUISITI MORALI E DI REDDITO CAPACI DI GARANTIRE UN’ESISTENZA DIGNITOSA !
Il resto, fori dai cxxxxxxxx”.
Quindi i braccianti di villa literno o dell’agro pontino hanno i requisiti da lei indicati.
Giusto?
Così come molti lavoratori delle nostre campagne e dei nostri cantieri.
Giusto?
Saluti
Francesco
Come dicono in chiesa: scambiatevi il dono della pace.
Per farlo bisogna essere in due.
La verità è che c’è un gran pezzo di mondo che semplicemente si pulisce il culo con le bandiere arcobaleno.
Profumiamo di paura ed ormai ci hanno annusato.
Flaccidi & tremebondi siamo una ghiotta opportunità di redistribuzione.
Ora Siena non è certo molenbeek ed i maranza poco più di un’escrescenza folkloristica però è evidente il problema di fondo.
Il richiamo al ruolo delle contrade ha ormai una connotazione mitologica, scollata dalla realtà.
Alla fine le sovrastrutture sociali sono sintesi dell’energia, delle aspirazioni di una comunità.
L’è un problema di materia prima. L’attuale è una collettività essenzialmente passiva & priva di nerbo.
Il Maranza canta bella ciao. La canzonetta degli scikke.
Caro Maurizio,
mi verrebbe da dire: “magari, la cantasse”…molto meglio del troiaio di musica che verosimilmente si sparano fra i neuroni i maranza, quella sarebbe oro colato!
Nei giorni scorsi, comunque, mi ha colpito un elemento, notato – come spero sia accaduto anche ad altri! – mentre la Polizia faceva sgombrare un rave party: alcuni dei ravepartisti, brandivano durante gli scontri una bandierina palestinese…Netanyahu è andato ben oltre il diritto di risposta al 7 ottobre (ed ora – grazie a Trump – non ha più neanche mezzo freno inibitore), ma in quel giorno la tragedia principale (sia come morti ammazzati che come rapiti) si inverò nell’equivalente di un nostro rave-party (almeno nel deserto). Ergo, come si fa a ragionare con chi fa dell’ignoranza la sua cifra di vita?
Personalmente, non sono molto ottimista, per così dire…
L’eretico
Su questo specifico argomento ho personalmente poche certezze e molti dubbi. Una certezza è che quando c’è un problema di ordine pubblico questo deve essere trattato da soggetti idonei ovvero dalle forze dell’ordine, ogni intervento privato oltre ad essere illegale è anche parecchio rischioso, sia dal punto di vista legale, che per l’incolumità dei soggetti coinvolti. Altra certezza è che non mi fido di soluzioni semplici che in realtà sono spesso solo slogan elettorali volti a carpire consenso ma che rimandano all’infinito interventi efficaci capaci di incidere su questo (nuovo?) problema. Vorrei capire per esempio chi sono i maranza nostrani: sono figli di immigrati che magari lavorano tranquillamente nel nostro territorio? Se sono questo non stiamo parlando di un problema di flussi migratori ma stiamo parlando di altro ovvero del vecchio caro tema del disagio giovanile, forse di devianza aggravata in questo caso da apparteneza etnica. Ed i pakistani coinvolti? Veramente sono adulti vittime dell’aggressione di una band giovanile? Tutto molto poco chiaro, probabilmente oltre al sacrosanto intervento di prevenzione delle forze dell’ordine occorre fare prevenzione sul territorio. La scuola per esempio dovrebbe essere in grado di individuare i soggetti a rischio (i maranzini andranno pur a scuola da qualche parte o no?) per poi magari segnalarli a qualche tipo di servizio capace di prevenire le devianze ecc.. Ma i docenti sono opportunamente formati per individuare soggetti potenzialmente devianti (chiedo all’Eretico)? E soprattutto esistono servizi socio-sanitari capaci di correggere la devianza? Comunque sia prima di affrontare un problema bisognerebbe capirlo, sapere di cosa stiamo parlando ed a quel punto alla classe politica spetterebbe trovare interventi risolutivi, ma siamo in un periodo in cui nessuno sembra più interessato ad un’analisi seria dei problemi, tutti sembrano esprimersi con il paraocchi dell’ideologia: mi viene da rimpiangere la tanto vituperata prima repubblica.
Caro Cecco,
premesso che ormai mi occupo parecchio più di biblioteca, di libri e di passeggiate storiche che non di scuola, ti rispondo volentieri: nonostante la figura di docente sia ormai in larga parte assimilabile a quella di un assistente sociale, direi che strumenti specifici il docente medio non li possieda.
Ma di una cosa sono stracerto, anche per un’esperienza diretta inveratasi nel dicembre scorso: la scuola italiana sta facendo di tutto per essere una autentica palestra. Palestra atta a creare il terreno migliore per futuri maranza e maranze.
Un giorno, magari, entrerò nel dettaglio…
L’eretico
Penso che questi episodi siano frutto (in parte, eh) di un disagio sociale, e mi riferisco ai “maranza” di seconda generazione, nati e cresciuti qui che evidentemente non sono riusciti a integrarsi. Non attribuisco la responsabilità di questo alla società che ha mancato in qualcosa – questi hanno la possibilità di studiare, di accedere alle cure, hanno spesso e volentieri genitori che lavorano- la attribuisco più che altro alle famiglie di provenienza. È senz’altro compito insostituibile e doveroso, quello dei genitori: l’educazione dei propri figli. Eccoimancherebbe!! Se questi genitori non sono stati in grado di farlo, il disagio è prevalentemente attribuibile a loro. Ma sempre di disagio si tratta. Ora, vedo che ci sono molti di questi cosidetti volontari che si auto-attribuiscono un millantato credito, e cioè quello di contribuire in maniera fattiva (così ci raccontano) all’ integrazione di questi poveri malcapitati. Ecco, mi sembra che le associazioni di volontariato abbiano fallito in toto. Mi domando se queste associazioni di volontariato abbiano avuto una formazione specifica per intervenire in tal senso, mi domando se abbiano davvero le competenze professionali, se abbiano fatto un percorso formativo per poi poter accedere ai finanziamenti (?) per mettere in atto i loro progetti di integrazione. Grande delusione, ogni volta che chiediamo delucidazioni ai volontari riguardo al loro mestiere (spesso è un mestiere retribuito) non c’è risposta se non frasi offensive o addirittura danno del fascista(?) a chi fa domande riguardo al loro operato. Non si hanno informazioni ufficiali riguardo ai loro interventi. Mi chiedo se non sia arrivato il momento di invitare le autorità preposte e la locale amministrazione a dare mandato ufficiale a enti e associazioni non governative che siano seriamente qualificate. Per ora, che io sappia, esistono gruppi di volontari che portano pasti caldi ai clandestini che pernottano all’ addiaccio, e fin qui tutto bene. Ma non è sufficiente. Inoltre questi che fanno le risse con coltelli, spranghe, bastoni, e che pare addirittura siano nell’improbo giro dello spaccio di droga, non sono clandestini, sono ragazzi nati e/o cresciuti qui, con documenti d’identità e regolare permesso di soggiorno (a quanto ho capito). Cosa si fa per inserire questi ragazzi (spesso minorenni) in un programma di riabilitazione, rieducazione, e reinserimento nella società civile, ove possibile? Ecco, non c’è verso di saperlo. Personalmente, sono ancora convinta che qualche mela marcia si possa ancora recuperare. Siamo in grado di farlo in maniera seria? Boh?
P.s.per Eretico: sento molti giovani neo laureati che ammettono di essersi messi in graduatoria per l’insegnamento non per vocazione, ma solo per avere la sicurezza di uno stipendio. Mi pare abbastanza evidente che la scuola abbia perso veramente di significato. Non sorprende che i ragazzi frequentino la scuola non per passione, ma solo per avere un diploma spendibile nel mondo del lavoro. Triste.
Cara M. C., triste ed amaro, ma purtroppo verissimo. E soprattutto, entrando nel mondo della scuola quasi solo per lo stipendio, figurati il resto…fortunatamente, esistono belle eccezioni, a maggior ragioni lodande: ma l’andazzo è quello da te descritto…
L’eretico