Eretico di SienaThe italian lockdown (I): introduzione, e non solo... - Eretico di Siena

The italian lockdown (I): introduzione, e non solo…

 

INTRODUZIONE (CON UNA PRECISAZIONE)

Magari qualcuno si chiederà il perché del volere tornare su fatti di ormai 5 anni fa: la risposta è semplice e complessa ad un tempo.

Semplice, se non semplicissima, dal momento che – e questo, comunque la si pensi – 5 anni or sono si è vissuta una situazione che non aveva precedenti storici paragonabili nella contemporaneità, e dunque, trattandosi di un primum e di un unicum, credo valga sempre la pena tornarci sopra, a mente un po’ più fredda: molto meglio sarebbe stato dopo i crociani 50 anni, certo, con il distacco storico perfetto: ma chi, fra tutti noi, può essere ragionevolmente certo di campare per i prossimi 45 annetti, di grazia?

Complessa, invece, perché indubbiamente in quei mesi fra febbraio e maggio 2020 (meno si scriverà del dopo, pure ben presente) successero cose che noi umani non avremmo mai potuto, fino ad allora, neanche immaginare, se non in romanzi o film distopici: cosa avremmo detto a chi ci avesse anticipato – nell’ottobre 2019, per dire – che 5 mesi dopo sarebbe stato di fatto proibito di uscire da casa?

Una precisazione, assai importante: il range temporale di questi scritti – come appena detto – è soprattutto quello che copre il periodo fra febbraio e maggio 2020; in questi articoli, dunque, non si scriverà per esempio dei vaccini, arrivati in Italia ad inizio 2021.

Questo, per due essenziali ragioni, le quali sottopongo volentieri a tutti i lettori: in primo luogo, perché ritengo di scrivere – ed ormai da una ventina di anni – solo di cose che conosco bene o benissimo, e che dunque posso documentare per tabulas; ergo, di vaccini sapendo nello specifico assai pochino, lascio il dibattito a chi ha studiato per decenni e studia tutt’oggi l’argomento (altro, certo, è il modo in cui la politica e i media li presentarono: su quello, si è già scritto sul blog e si tornerà a farlo); in secondo luogo, perché temo che il dibattito sui vaccini – con tutte le polemiche, anche durissime, annesse – abbia da subito in qualche modo coperto, se non oscurato, quello sul lock down: non certo a caso, giornalisticamente esiste ed è ben diffuso il termine “No vax”, mentre non pare esistere, quantomeno su larga scala mediatica, l’espressione “No Lock down”…

 

IL CONTESTO (FEBBRAIO 2020)

In questa prima puntata, torniamo ai prodromi del lock down, vale a dire ad esattamente 5 anni or sono: febbraio 2020. Tutto ciò, perché credo ci sia da smontare una narrazione non veritiera, che si è via via sedimentata nell’opinione pubblica: come sempre nell’era dei social, appiattita sul presente, e con memoria da pesci rossi (qualcuno, forse, neanche più quella).

Quante volte, a giustificazione degli svariati Dpcm di contiana memoria (dei quali si scriverà, in futuro), è stato detto, a giustificazione degli stessi, che “nessuno poteva immaginare ciò che sarebbe successo”, e via dicendo? Se è del tutto corretto scrivere che i dettagli di ciò che sarebbe accaduto, ovviamente non li poteva conoscere alcuno, è altrettanto veritiero che un mese abbondante prima della chiusura “dittatoriale” di marzo, il Governo – il Conte bis, in carica dagli inizi di settembre – si era reso ben conto della drammaticità di quanto, pur con criminale ritardo, gli “amici” cinesi ad inizio gennaio – il 7, per la precisione – avevano comunicato.

Andiamo per tabulas: il 31 gennaio 2020 (il 31 gennaio!), il Governo parte lancia in resta con un Decreto d’emergenza, ed il giorno dopo provvede con solerzia a nominare Angelo Borrelli Commissario straordinario per l’emergenza Covid. Tralasciandone altre per esigenze di spazio, chiunque può comprendere come queste due sopra esposte siano misure di impatto straordinario (nel senso etimologico, latino, del termine), le quali non autorizzano alcun normodotato a livello intellettivo a dire che il Governo non avesse fatto i passi da fare.

Lascio al prossimo pezzo certi passaggi dedicati all’allora Ministro della Salute, Roberto Speranza: sin troppo bersagliato dai cosiddetti No vax, si dirà; al contempo, si può aggiungere che il suo atteggiamento – di piena e stizzosa refrattarietà rispetto ad ogni tipo di autocritica, anzi di aperta rivendicazione della bontà del proprio operato – sia davvero indifendibile, alla prova dei fatti? Alla prossima, ad ogni buon conto.

In conclusione: a livello istituzionale, mentre si faceva ciò (Decreto di emergenza del 31 gennaio, nomina di Super Commissario per il Covid ed altro ancora), al contempo si rassicurava la popolazione: atteggiamento corretto, giusto, opportuno. Guai a farsi prendere dal panico. Se solo, dopo, le cose fossero andate diversamente, però…

 

TRUMP (E MELANIA) CON IL VIRUS…

Che Donald Trump, comunque la si pensi, sia il protagonista assoluto di questo inizio di 2025, non vi è dubbio alcuno; siccome, poi, The Donald era Presidente anche durante l’emersione del Covid, può essere di un qualche interesse tornare con la mente a quando uscì la notizia della sua positività: la più eccellente delle positività, potremmo definirla…

La notizia viene data sabato 3 ottobre 2020: siamo ancora nell’annus horribilis, alle prese – parlando dell’Italia – con la fase delle cosiddette “fasce”, forse la più cervellotica delle trovate contiane per affrontare il Covid.

Trump dunque risulta positivo, come anche la first lady Melania; il suo medico personale Sean Conley, sparge ottimismo a piene mani: il Presidente non ha più febbre, non ha bisogno di ossigeno, ed è – come si poteva immaginare altro? – di ottimo umore.

Sfogliando un articolo di Gabriele Carrer su La Verità del 5 ottobre (pagina 8), e ricordando che il quotidiano diretto anche allora da Maurizio Belpietro non è certo anti-Trump, si legge una cosina davvero stimolante:

“ieri…sono iniziati a circolare sospetti sulla veridicità della versione ufficiale. “Le funzioni vitali del Presidente sono state molto preoccupanti nelle ultime 24 ore e le prossime 48 ore saranno cruciali in termini di cura…”, ha riferito ai media statunitensi una fonte della Casa Bianca che però ha parlato con i reporter a condizione che venisse rispettato il suo anonimato”.

Come noto – ed ovvio, vista l’attualità – sia Donald che Melania ce la fecero ad attraversare la positività, e forse nessuno saprà mai se l’allora 45esimo Presidente USA abbia rischiato davvero, fino in fondo, la sua pellaccia.

Di certo, possiamo aggiungere due elementi: il primo, è che il Trump di 5 anni or sono veniva tranquillamente considerato un soggetto a concreto rischio, in quanto 74enne, sovrappeso e con problemi di pressione. Oggi, è cambiato tutto: l’unico Presidente sulla cui salute – certo malandata – si può infierire è Joe Biden, no?

In secondo luogo, Trump fu salvato grazie alla famosa “supercura a base di anticorpi sperimentali”, un mix di monoclonali, remdesivir, zinco, vitamina D, famotidina (un antiacido che serve per proteggere lo stomaco), melatonina e aspirina. Premesso che sarebbe verosimilmente accaduto lo stesso con Biden: non proprio il trattamento spettante al malato americano medio, insomma.

Il Covid, infatti, non solo ha danneggiato tantissimi (molti, troppi, in modo non recuperabile), ed avvantaggiato altri: ha anche mostrato ciò che, pur notorio a tutti, ogni tanto sarebbe giusto ricordare. Le malattie sono democratiche, fin quando si parla di attaccare gli organismi; dopodichè, diciamo che le cose un po’ cambiano; da tutte le parti, ma negli USA, certo, anche di più…

 

UN VIRUS BENEVOLO VERSO I POTENTI

Sia consentita, sulla scorta di quanto detto alla fine del paragrafo pregresso, una considerazione, sulla quale vale la pena forse riflettere: mentre nelle epidemie-pandemie dei secoli scorsi, la livella della morte toccava davvero tutti, non guardando in faccia alcuno, con il Covid le cose sono un po’ cambiate. Anzi, parecchio.

Faccio solo i primissimi esempi che, a braccio, mi vengono in mente.

Durante la Grande Peste di Atene (all’inizio della Guerra del Peloponneso contro Sparta, narrata da Tucidide), financo Pericle morì a cagione della pestilenza (429 a.C.); se pensiamo alla Peste nera a Siena (1348), per fare un altro esempio, fior di notabili ci lasciarono le penne (come dimenticare, fra i tantissimi, Pietro ed Ambrogio Lorenzetti?); il Manzoni, nel suo capolavoro, fa morire – nella peste milanese del 1630, da lui magistralmente narrata – anche potenti signorotti come don Rodrigo (nonché il suo scagnozzo Griso), don Ferrante (più erudito che potente, peraltro) e molti altri.

Con il Covid, invece, a livello di potenti autentici (a livello politico ed economico-finanziario) non è morto pressoché nessuno: tanti si sono ammalati, magari seriamente (oltre a Trump, per esempio Boris Johnson), ma nessuno è morto (e noi siamo ben contenti così, sia chiaro). Il caso dell’ex Presidente francese (dal 1974 al 1981) Giscard d’Estaing, in tutta franchezza, non credo si possa neanche considerare un’eccezione alla regola: aveva 94 anni, e comunque non deteneva più alcuna forma concreta di potere.

Se pensiamo dunque che i potenti sono non così pochi (fra politica, finanza et alia), ed ovviamente quasi tutti di età avanzata o avanzatissima, la cosa un pochino dà da pensare: in tutta evidenza, è stato un virus benevolo verso il Potere…

16 Commenti su The italian lockdown (I): introduzione, e non solo…

  1. UN NO LOCK DOWN scrive:

    Caro Eretico, ho letto con grande piacere questa prima puntata sul Covid. La scelta di lasciare stare ad altri tutta l’inestricabile questione medica dei vaccini, e di puntare solo sulla questione delle chiusure – antidemocratiche e spesso cervelloticamente inutili se non dannose – mi sembra giustissima, continua così!

    Un No lock down, sempre più convinto

    • quello di gracciano scrive:

      Rivendico tuttora,con orgoglio,di aver portato in piazza a Colle di val d’Elsa una cinquantina di persone in più serate per manifestare staticamente contro il (esagero?) fascista coprifuoco. Usando come cassa di risonanza il solo limitato mezzo facebook. Testimonianza sopravvive tuttora in rete. Ovviamente considerati e tacciati da fior fior di persone di sinistra (a chiacchere…) come,nel migliore dei casi,ebeti…..in altri come nazisti. Ovviamente a nessuno di questi 50 successe alcun problema di salute ma…era semplicemente scontato.

  2. lettore curioso scrive:

    Boccaccio descrisse un caso di lock down…non sara’ stato del tutto immaginario, in tutti i tempi quando ci sono in giro pestilenze, isolarsi ha aiutato a salvare la pelle—
    Tornando al 2020 in effetti i vip che presero il virus si salvarono perche’ furono curati meglio e monitorati giorno e notte da infermieri che non avevano paura di contagiarsi a loro volta e presumibilmente non avevano altri pazienti da seguire…. ma ci sono ancora tante cose poco chiare di quel periodo…as es. quando si ammalarono i due coniugi cinesi che a Roma furomo salvati perche’ presumibilmente ben monitorati e curati fu detto che nessuna delle persone venute a contatto con loro durante il tour era risultata positiva..io almeno cosi’ ricordo…in seguito, passata l’ondata filocinese, ho letto alcuni articoli secondo i quali sarebbero stati proprio loro ad introdurre in italia il virus….

    • Eretico scrive:

      Caro “lettore curioso” (e chi non lo è?),
      del Decameron credo proprio che qualcosa si dirà, in una delle prossime puntate (lo avevamo già fatto nei pezzi scritti a caldo, peraltro): ma converrai con lo scrivente, sul fatto che c’erano davvero svariate differenze; in primis, trattavasi comunque – per i giovani dell’opera del certaldese – di scelta del tutto volontaria, non imposta da cervellotici Dpcm…

      Ics, da par suo, ancora una volta mette bene in evidenza un aspetto cruciale: quello demografico, generazionale (anche su questo, ovviamente, si tornerà), il quale certo non spinge una Nazione verso l’audacia: né a fronte dei virus, né a fronte di altro ancora…

      L’eretico

  3. Ics scrive:

    La pandemia è stata occasione per pesare il paese.
    L’Italia è un paese per vecchi. La politica ha dato per scontato, naturale che la salute fisica e mentale dei giovani fosse sacrificabile a protezione dei preziosi nonnini.
    L’Italia è ormai un paese di tremebondi. Pur di campare andrebbe bene anche pol pot (l’importante è che babbo stato elargisca il sussidio mensile).
    Fanno una certa ilarità le analisi, i commenti di chi vorrebbe un paese geopoliticamente più indipendente, audace.
    Manca la materia prima. L’importante è prenderne atto.

    • cherubino scrive:

      Parole sacrosante!!!

      Aggiungo alla discussione (o per meglio dire… getto un paio di etti di sale sulla ferita ancora semi-aperta!): che tipo di paese è quello che non distingue quali siano le “fasce deboli” della popolazione da proteggere? …che individua negli untori le giovani e giovanissime generazioni, barattando consapevolmente la loro salute mentale in età evolutiva , con la salvezza (molto presunta)dei nonni?

      I dati dei disturbi mentali in età adolescenziale post covid sono per tabulas, per citare l’Eretico, e non hanno bisogno di chissà quale tipo di interpretazione…

      • Eretico scrive:

        Caro “cherubino”, sei quasi come Ics: bannato per avere anticipato troppe tematiche (scherzo, ribadisco)!

        Un richiamo in generale, però, ci vuole: cercate di stare, nei vostri commenti, non tanto sul Covid in generale, ma sugli spunti specifici forniti dal pezzo: altrimenti il pozzo, pur profondissimo, si esaurisce presto…

        L’eretico

  4. Gp scrive:

    Alcune considerazioni non necessariamente collegate fra loro…
    La vittima media aveva 80 anni e 3.7 patologie pregresse

    Nella Svezia no lock down hanno avuto relativamente poche vittime, in proporzione molto meno della metà rispetto a noi (campioni di chiusure e vaccinazioni).

    Fauci è stato graziato preventivamente con decorrenza 2014 (??!!) il giorno prima del congedo da Biden. È accusato di aver mentito al congresso sul covid

    I vertici della regione liguria sono stati intercettati in conversazioni su come ‘taroccare’ i dati per avere più contributi.

    Prima della pandemia Mattarella, citando Franklin, ebbe modo di ricordare che se un popolo rinuncia alla libertà per la sicurezza, non merita né l’una e né l’altra… poi ha cambiato idea

    Pfizer ha ammesso (dopo) che il vaccino non previene il contagio, il che contrasta con la filosofia del green pass secondo cui la vaccinazione ‘garantisce di trovarsi fra persone non contagiose’ (m. Draghi detto Er Mejo)

    • Eretico scrive:

      Caro Gp,
      tu stai davvero spoilerando troppi argomenti: la redazione ti proibisce, dunque, di intervenire ancora!

      Sto ovviamente scherzando; ti devo solo correggere su un passaggio: credo che la citazione di Re Sergio fosse attribuibile a Churchill, più che a Roosevelt, ad occhio e croce…vado a memoria, eh…

      L’eretico

      • Gp scrive:

        Scusa Eretico, ti ringrazio per la ‘riapertura’ di un argomento che merita riflessioni a mente fredda… la frase credevo fosse di Benjamin Franklin, non intendevo Franklin Roosevelt

  5. VEDO SEMPRE PIU' NERO scrive:

    Il covid? Che brutti tempi. Il vaccino utile o meno? Dopo avere sentito tutti i pareri i miei dubbi sono rimasti. Qualcuno di sicuro ci ha fatto tanti soldi alla faccia della gente comune. Un’altra cosa: dopo il melenso buonismo, il”ce la faremo” e boiate simili, siamo usciti più cattivi, più cinici di prima, siamo peggiorati nei rapporti interpersonali. In tempi passati l’isolamento forzato in casa portava ad un aumento delle nascite, ma stavolta abbiamo avuto un incremento delle separazioni; il covid ha fatto vedere che viviamo in una società ormai egocentrica, ci ha insegnato poco o niente. Anche i nostri politici non hanno perso l’occasione per fare bella figura; quanti elogi, pacche virtuali sulle spalle di tutti gli addetti del settore sanitario, stressati dal lavoro di soccorso e cura dei malati col rischio di essere contagiati; poi alla fine dell’epidemia la riconoscenza è stata quella di tagliare ulteriormente i soldi per la Sanità e non aumentare il numero dei suoi addetti lasciando gli stessi problemi di sempre se non peggiorati. La cosa buffa, che in fondo è relativa all’argomento del blog, è che nel pieno dell’epidemia, quando Biden vinse le elezioni con la decadenza di Trump, qualcuno esultava per il cambio con una persona considerata vincente e pieno di vita, mentre lo sconfitto appariva malato febbricitante quasi prossimo alla dipartita. Tutto sbagliato Biden si è dimostrato il Rimbambiden, una delusione senza scuse, mentre l’ex sconfitto si prepara ad un periodo di soddisfazioni e rivalsa su chi lo beffeggiava. Buffa la vita.

    • Cecco scrive:

      Purtroppo hai ragione da vendere sui soldi promessi alla Sanità Pubblica, il bello è rappresentato da quegli operatori assunti in fretta e furia con contratti a termine ma con la velata promessa che a fine pandemia avrebbero rimpolpato le piante organiche in cronico deficit di personale, naturalmente a fine emergenza la maggior parte di loro hanno dovuto rifare i bagagli e tornarsene a casa….così vanno le cose nel nostro amato bel paese, tutti bravi a promettere ed un po’ meno a mantenere quanto promesso.

  6. fabio calvellini scrive:

    Del senno del poi…

    • Superciuk scrive:

      Bravo, concordo in pieno. Dopo è troppo facile dire che si sarebbe potuta affrontare l’emergenza in un altro modo…cosa tra l’altro che rimane tutta da dimostrare. I lock down non sono piaciuti a nessuno, ma di grazia non capisco dove si vuole andare a parare. La tesi che si vuole dimostrare è che ci sia stata una regia che aveva interesse a limitare le libertà degli italiani? Mi sembrerebbe puro complottismo. Oppure che il lock down è stato inutile? È impossibile da dimostrare. E nella situazione contingente, di fronte all’ignoto, era una decisione che aveva perfettamente senso. Decisione tra l’altro che era preso in base a considerazione scientifiche e quantitative. È un dato di fatto che prima dei vaccini, l’unica misura in grado di controllare gli indici di contagio era l’intensificazione o il rilassamento delle misure restrittive: c’è l’hanno detto i numeri, ed è una verità che nessuno può contestare, a meno di essere ignorante o in malafede. Poi si può dire che il governo poteva fregarsene, e correre il rischio di avere un contagio più diffuso. Certo, era una scelta, ma non mi sembra più legittima di quella di cercare di controllare il contagio, specie quando non sai quali siano le conseguenze, ed hai lasciato sul terreno migliaia di morti. Vi ricordo che la prima variante ha avuto in Italia indici di mortalità molto più alti che altrove, e dire che sono morti solo gli anziani, specialmente in quella prima fase, è semplicemente falso

  7. sauro scrive:

    E così anche i vigili urbani…ops, i poliziotti municipali, avranno pistole, teser fucili a pompa, cal 38 alla caviglia…come sulle “strade della California “.
    Non suscita imbarazzo che il ministro della difesa sia un lobbysta delle armi, non suscita sospetto che questi provvedimenti di una estrema dastra( cui piacciono molto le armi) possano determinare interessi privati; né fa pensare che se la città è sicura, non c’è bisogno di armi e il contrario esatto.
    E nemmeno ci serve da esempio la moltitudine di incidenti nei paesi dove circolano libere le armi da fuoco.
    Da domani occhio a passare col” rosso”! Occhio ai divieti di sosta e sopratutto non giriamo con magliette coi cerchi concentrici.
    I valori di questi estremisti non mi appartengono e no, non me ne andrò come non sono andati via loro, solo che non mi rintanero’ nelle loro fogne lasciate vuote, ma combattere con la forza della ragione, della cultura e del rispetto.
    Andate avanti, piano piano svelerete la vostra vera natura e ci rimetterà no anche chi fa il tifo per voi. Poi , purtroppo, potrebbe essere troppo tardi!

    • VEDO SEMPRE PIU' NERO scrive:

      Siena non è più sicura, è finita la favola dell’isola felice. In Italia sta crescendo sempre più il senso di insicurezza. Troppa gente, specie stranieri, gira indisturbata facendo reati che restano impuniti, l’espulsione immediata degli extracomunitari è una favoletta, ridicoli i divieti di stare in un territorio comunale, vanno in quello vicino e continuano a fare danni. Ho visto alla tele un filmato della metropolitana di Milano frequentate da zingare borseggiatrici che leggi assurde impedisce di arrestare o espellere. Le Forze dell’Ordine devono essere rinforzate e garantite nel loro operato, i giudici invece di pensare a bloccare leggi contro i migranti da espellere, dovrebbero difendere i comuni cittadini minacciati da questa gente inutile e dannosa. Per le Forze dell’Ordine dovrebbe essere garantito più facilmente l’uso delle armi in caso di reati gravi, invece di istruire lungaggini burocratiche se vengono usate. Per Siena si parlava in particolare delle guardie comunali ed in questo caso il semplice uso del taser potrebbe essere permesso, altre armi più pesanti sarebbe esagerato. Infine, non mettiamo di mezzo favole di interessi economici personali, la proprietà privata è sacra e quindi chi la invade deve essere punito, italiano o straniero.

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