Eretico di SienaMeloni, chat, Palla a corda (e 3 Ps) - Eretico di Siena

Meloni, chat, Palla a corda (e 3 Ps)

Siamo arrivati al termine di una settimana di terremoti: dal punto di vista sismico, a Sienina ed in terra di Siena (e giusto oggi siamo a due anni esatti dallo sciame del 2023); dal punto di vista politico italiano, per le reiterate turbolenze fra Governo e Magistratura, con clamoroso – nonché davvero assai inquietante – contorno esplicito dei Servizi segreti: democraticamente parlando, siamo in un ambito patologico, non fisiologico, tanto per essere chiari…

L’ITALIA AL BIVIO STORICO

A livello di politica estera, siamo di fronte ad un passaggio davvero decisivo per il Governo Meloni; di più, per la collocazione dell’Italia, all’interno dello scenario geopolitico mondiale.

La questione dei rapporti fra l’Italia e la Corte penale internazionale – emersa per l’ormai noto caso del torturatore libico arrestato e poi rilasciato – non va considerata cosa da poco, anzi: ieri la lettera dei 79 Paesi che criticano la decisione trumpiana delle sanzioni contro la Cpi, ha visto l’Italia brillare per la sua assenza (e l’Italia – giova ricordarlo – fa parte della Corte, a differenza di USA, Russia, Cina, Israele). In teoria, potrebbe firmare anche nei prossimi giorni, ma pare assai difficile.

Su La Stampa odierna (Bresolin e Malfetano, pagina 7), si evoca uno scenario da bivio, da dilemma cruciale: se la Unione europea deciderà di attuare il cosiddetto “statuto di blocco” (una sorta di scudo legale per mettere la Cpi al riparo dalle sanzioni degli States), cosa deciderà di fare il Governo italiano? Per semplificare – senza però banalizzare -, il tutto alla fine si ridurrebbe proprio a questo: si sta con l’Unione europea, o con gli States? Si sta con la von der Leyen o con Trump?

A quel punto, saremmo davvero di fronte ad un tertium non datur, ad un “dentro o fuori” di portata storica.

Lo abbiamo detto tante volte: la politica estera della Premier – soprattutto per la barra dritta sull’Ucraina – da noi è stata sempre apprezzata, a maggior ragione sapendo quante iniziali resistenze interne abbia dovuto superare: chapeau.

Nel futuro, fra USA ed Unione europea, in redazione speriamo – e lo scriviamo da ferventi atlantisti – che prevalga lo schierarsi con gli interessi della seconda, più che della prima: anche perché se l’Italia vuole – pesando ben più dell’Ungheria o dell’Austria -, ha tutte le carte in regola per disgregare quel che resta della compattezza della Ue. Che dire? Ottimismo della volontà, pessimismo – cauto, ma persistente – della ragione…

 

UNA CHAT ITALIANA

“Fratelli di chat”, di Giacomo Salvini (con Prefazione di Travaglio, edizioni Paper first, casa editrice de Il Fatto), è senz’altro – a livello di dibattito pubblico – il libro della settimana; l’autore è il giovane giornalista de Il Fatto Giacomo Salvini, il quale da par suo non risulta parente del Ministro dei Trasporti (il quale da tempo pare atteggiarsi anche da Ministro dell’Interno, delle Finanze et alia).

Come ormai noto, nel libro sono racchiusi i testi della chat interna di Fratelli d’Italia, fino a qualche mese or sono: con i giudizi al vetriolo contro per l’appunto Matteo Salvini ( definito”bimbominkia”, scrive l’alter ego della Meloni, Fazzolari), che fanno anche giustamente gongolare l’opposizione; con le nostalgie ducesche di un Foti, con la mentalità spesso complottista di molti esponenti del Partito più votato d’Italia.

La domanda delle cento pistole, è ovviamente la seguente: ha fatto bene il giornalista a pubblicare il tutto, di grazia? Come contorno, visto donde viene il Salvini giornalista, lui avrebbe pubblicato gli esiti di una chat interna dei 5stelle, per dire?

Risposta: giornalisticamente, a prima vista Giacomo Salvini ha fatto benissimo; l’interesse pubblico c’è tutto, in più si tratta del Partito di maggioranza, quindi la stampa deve esercitare il suo ruolo da watch dog.

Si può magari aggiungere sommessamente che, ad ogni buon conto, il sacrosanto diritto alla privacy ci sembra leso, ed anche in modo patente? Si può scrivere che tutto ciò crea un evidente precedente, il quale si potrà ripercuotere su tutti (magari anche fuori dall’agone politico…)? Si può infine dire che – quando qualcuno di Fratelli d’Italia denuncerà il buon Giacomo Salvini -, non ci sarà per questo motivo da gridare al fascismo ed allo squadrismo (semmai al ristabilimento della tutela della privacy)?

Insomma, l’epiteto esatto non lo potevamo conoscere, il “bimbominkia” in effetti ci mancava; ma che Fazzolari o altri fossero assai critici verso l’operato di Salvini (Matteo), lo sapevano anche gli alberi: valeva la pena di sputtanare la privacy di molti, per avere solo una conferma più dettagliata di ciò che già ben si sapeva? Insomma, in attesa di un libro equipollente sulle chat di altri Partiti, godiamoci pure lo spettacolo; ma – sia chiaro – è lo spettacolo di chi guarda dalla serratura, niente di più…

 

VICOLO DELLA PALLA A CORDA…

Terminiamo con un argomento da una parte senesissimo, dall’altra in qualche misura internazionale, visto che tutto il mondo è paese.

Premessina personale, d’obbligo: giusto giovedì scorso, ho raccolto volentieri l’invito del Drago, andando a parlare in loco (fra l’altro, la Biblioteca è proprio nel cuore del territorio della Contrada); introdotto da Laura Bonelli (la quale fra l’altro è parte integrante del Cda della Biblioteca stessa), lo spunto iniziale prevedeva di partire dal Vicolo della Palla a corda (ove si trova fra l’altro la stalla della Contrada), per poi approdare al rapporto fra Leopardi e lo sport, tratteggiato in un Capitolo della mia biografia leopardiana.

Il Vicolo in questione è citato, con questo toponimo, già dal Pecci, nel 1732: ben prima degli eventi che diedero inizio alla Rivoluzione francese, dunque; può essere significativo, comunque, che la denominazione sia rimasta tale quale fino ad oggi, pur questo sport, antesignano dell’odierno tennis, non venendo più praticato lì, o nelle immediate vicinanze, da secoli e secoli: filofrancesismo di una città che, per secoli, ha abbinato la Francia alla libertà, perduta nel 1555 nonostante l’impegno a suo favore dell’esercito francese?

Giusto stamattina, però, La Nazione pubblica l’ennesimo (purtroppo) pezzo, in cui si descrive l’inciviltà di alcuni frequentatori del Vicolo in oggetto: scritte, sporcizia, consumo di droga e via dicendo. In particolare, nelle scalette che portano al cinema Metropolitan. Una storia denunciata già anni fa, proprio da Laura Bonelli, allora Priora della Contrada.

Fino agli anni Settanta, questo Vicolo – come gli altri del centro storico – era popolato, o frequentato, da giovani e meno giovani, residenti nella zona: poi, avvenne il noto spopolamento del centro storico (in larga parte, non per motivi di cogente necessità da parte dei senesi, va sempre ricordato). Oggi, 40 anni dopo il grande spopolamento, questi Vicoli dal punto di vista della qualità intrinseca delle abitazioni e della cura dei luoghi in sé, sono assai migliorate, grazie anche all’attenzione in questo fattivamente mostrata dalle Contrade: si pensi al selvaiolo Vicolo delle carrozze, che – per testimonianza personale – negli anni Settanta era anche un pubblico orinatoio (oggi il problema è opposto: in alta stagione, lo attraversano sin troppi turisti).

In conclusione, tornando al Vicolo dragaiolo: non permettiamo a questi ragazzotti incivili di rovinare ciò che rappresenta la memoria del vissuto, non cadiamo tutti nell’errore di abituarci a questo stato di cose: ognuno procedendo con i suoi mezzi, riprendiamoci dunque questi luoghi.

L’inciviltà, lo spaccio, non devono (dovrebbero) albergare né in centro, né in periferia, sia chiaro; in luoghi così ricchi di Storia e di vissuti di generazioni e generazioni, se possibile, la vigilanza di tutti deve essere, se possibile, anche maggiore…

 

Ps 1 Lunedì, 10 febbraio, è il Giorno del Ricordo, per ricordare le migliaia di morti nelle foibe (maggio 1945), e l’esodo della popolazione giuliano-dalmata a cagione della violenza dei comunisti titini (con non pochi “colleghi” italiani). Per prepararsi al meglio, ieri la zona davanti alla foiba di Basovizza è stata imbrattata: cosa a dir poco oscena, proprio il giorno in cui Gorizia e Gorica di fatto si sono riunite, cosa impensabile fino a qualche anno or sono. Come sempre, a proposito di questo evento, l’ideologia conta più dei fatti. Ma una figura come Norma Cossetto dovrebbe essere una martire per tutti, ma così non è…

Ps 2 Eventi in Comunale: sarà una settimana all’insegna della riscoperta della figura dell’architetto senese Agostino Fantastici, colui che abbellì Siena ed il Senese nella prima metà dell’Ottocento (morto nel 1845). Mercoledì – ore 17,30, in Sala storica – ne discetterà, previa introduzione dello scrivente, Enrico Toti; poi, venerdì – all’interno della sala museale della Tartuca, ore 19 – ne discetterà lo scrivente, insieme a Giovanni Mazzini.

Ps 3 Lo volevamo pubblicare oggi, ma ancora c’è da lavorarci; martedì, comunque, si butta in rete il primissimo pezzo di una rassegna di post sul quinquiennio dal Covid. Il titolo sarà “The italian lock down”: tanto per ricordare – ai lettori e a noi stessi – alcuni passaggi della temperie che tutti ci ricordiamo. Anche quelli più scabrosi ed imbarazzanti…

23 Commenti su Meloni, chat, Palla a corda (e 3 Ps)

  1. ginocacino scrive:

    … buongiorno e buona domenica ai lettori del blog ed al suo redattore capo
    stamane leggevo i lanci di Dagospia e …

    “un conflitto istituzionale inaudito degno del venezuela, non di una democrazia in salute” – fittipaldi sul “domani”: “con una mossa che non ha precedenti, il dis, cioè palazzo chigi, ha denunciato con un esposto il magistrato lo voi alla procura di perugia. mai si era visto un governo che utilizza i suoi servizi segreti per denunciare un procuratore che ha iscritto per reati gravi gli stessi membri apicali di quel governo” – “il caso almasri e il pasticcio della corte penale internazionale non sono le uniche vicende che imbarazzano meloni. il terremoto dentro i nostri servizi segreti, che dipendono dagli uffici della premier e da quelli del sottosegretario mantovano, è un evento tellurico che rischia di…” – comincerà all’inizio della prossima settimana il lavoro della procura di perugia sull’esposto presentato dal dis”

    che dire se non “no comment”

  2. Ics scrive:

    Scegliere gli USA è prima di tutto un atto simbolico per ripudiare la stagione della “politica debole”. Gli ultimi 15 anni di:

    Ce lo chiede l’Europa
    Il governo dei tecnici
    Il governo dei migliori
    Il pdr eletto a vita
    La corte di giustizia europea
    Il magistrato Colace & la costituzione più bella del mondo

    Per questa Europa “pancia piena & culo al caldo” staccarsi dagli USA vorrebbe dire vendersi alla Cina.
    Il sogno bagnato dei grillopiddini.
    Il lockdown italico fu un assaggio di modello sociale cinese.
    I banchi a rotelle simbolo dei neomarxisti e della loro nocività.
    Afuera!!

  3. Roberto scrive:

    Sul libro di Salvini non ho ben capito quali sono le tue risposte.

    • Eretico scrive:

      Caro Roberto,
      mi sembrava di essere stato chiaro, ma forse mi sbagliavo: Giacomo Salvini avrà pur fatto uno scoop (peraltro dando dettagli in più, rispetto a cose ben note, vedasi l’antipatia fra leghisti e fratelli italiani); ma rappresenta un precedente assai pericoloso per la tutela della privacy, e spero che il Garante su questo aspetto intervenga.
      Certo, qui c’è l’interesse pubblico, ma insomma…io, per esempio, non sarei per niente contento, se pubblicassero stralci della chat che ho con alcuni amici da anni, e credo (spero) di non essere isolato: non interesserebbe ad alcuno? Chi lo sa, e comunque il leggere dal buco della serratura interessa sempre, direi a priori: stiamo ben attenti, a non sdoganarlo…

      L’eretico

      • Roberto scrive:

        Ok, ora è molto più chiaro. Per fortuna c’è un garante che si pronuncerà e una magistratura a cui possono sporgere denuncia. A mio avviso però in politica, quando non si tratta di fatti privati, la privacy non esiste. E a ben vedere la privacy eventualmente l’avrebbe violata chi ha fornito i contenuti della chat ad un giornalista, che a mio modo di vedere ha fatto benissimo a pubblicare.

        • Eretico scrive:

          Caro Roberto,
          sono lieto di averti chiarito un po’ le idee.
          Sì, chiedere a Salvini (Giacomo) di resistere, per privacy, e di non pubblicare, sarebbe stato davvero troppo: chissà se avrebbe pubblicato un libro sulla chat interna dei pentastellati, per esempio. Questo mi piacerebbe saperlo.
          Ciò detto, per i personaggi pubblici – specie se parlamentari ben pagati – hai ragione che i paletti della privacy devono essere ben più alti che non per il quisque de populo: ma ciò non vuol dire che non possa esistere, anche per loro, un briciolo di privacy…

          L’eretico

  4. sauro scrive:

    Beh, abbiamo un assessore al decoro e un amministrazione di destra…(extr)! Saranno in grado( prima o poi) di risolvere o almeno far finta di risolvere i problemi di spaccio o bivacco? Non solo pallacorda, ma anche la lizza, via del sole e fosso San ansano…o è meglio ( per loro) mantenere questa sensazione di “pericolo” per potersi accreditare come dignitari dell’ordine e della disciplina? Certo è più facile levare un pallone a un cattivo in piazza che fare un controllo, di sera, in un vicolo! Ma tanto tra qualche ora avranno una pistole nella fondina, un fucile a pompa in macchina e come sulle strade della California riporteranno l’ordine in città!
    Continuate pure, per ora abboccato in tanti, ma non durerà a lungo. Anche i più duri, e stolti smetteranno di fare il tifo appena capiranno l’inadeguatezza di questa parte politica, che è sempre stata dalla parte sbagliata della storia, anche in maniera tragica. Allora rientrerete nel….mazzo!

    • Anonimo scrive:

      …quelli che ora si stracciano le vesti e attaccano perché il governo non ha firmato la lettera dei 79, sono gli stessi che poco tempo fa questionavano sulla situazione di Cecilia Sala, liberata – e’ bene ricordarlo – tramite anche l’intervento di Trump, bypassando quello che poteva essere il “ normale” protocollo geopolitico …..

      …..il palio è cambiato e può essere per certi aspetti cambiato, ma la celebrazione della festa consente, almeno per 8 giorni all’anno, alle contrade di riappropriarsi del territorio e certe sconcezze, a cui giornalmente assistiamo, non si verificano o si verificano in misura minore.
      Anche solo per questo, difendiamo la festa

    • VEDO SEMPRE PIU' NERO scrive:

      Certo, controlli più seri in luoghi cittadini più a rischio invece di fare i “belloni” in luoghi più tranquilli a sequestrare palloni o freesbe in Piazza. peccato, però, che quando qualche rappresentante dell’ordine se fa il suo dovere anche in quei luoghi viene spesso tacciato di intolleranza richiamando tempi ormai passati e ripudiati dalla Storia e rischiando anche qualche processo. Già molti furti sono anche a Siena, se qualche carabiniere o poliziotto avrà un’adeguata reazione al malvivente in fragrante come si schiereranno i cosiddetti “buonisti”. Io sarei senza nessuna pregiudiziale con le Forze dell’Ordine ed ilcolpevole, migrante, rifigiato, richiedente asilo, zingaro e simili deve stare in prigione ed espulso senza nessuna attenuante.

    • Roberto scrive:

      Sai benissimo cosa dicono (tesi esposta da alcuni anche in questo blog):
      1. È colpa dei buonisti
      2. Se li portassero a casa i sinistri
      3. Poi la sinistra si oppone
      Fa parte della politica comunicativa del vittimismo e del complotto.
      Vana speranza che se ne accorgano, nemmeno i meno duri. Colpa anche di una opposizione incapace, diciamola tutta.

      • Anonimo scrive:

        ….i più duri, i meno duri…..ritengo, con tutto rispetto, che dovreste scendere dal piedistallo con cui giudicate chi non la pensa come voi….
        Venendo al merito e’ evidente – e concordo – che da un amministrazione di destra ci si debba aspettare molto di più sulle tematiche della sicurezza, del degrado del centro storico ( patrimonio unesco!!!), del controllo del fenomeno migratorio ecc. Sono proprio queste tematiche che peseranno, prevalentemente, tra gli elettori di centro- destra nel giudizio sull’amministrazione Fabio.
        Comunque, per quanto mi riguarda, prima di votare il pd …….mi taglio una mano.
        A proposito di duri, visto che ve ne intendete, come giudicate quelli che a Siena, nonostante tutto quello che è stato combinato, votano, e sono maggioranza, questo partito?…….adamantini, come minimo

        Fausto

        • Roberto scrive:

          Con tutto il rispetto, caro Fausto,tu invece dal tuo piedistallo, come li consideri gli adamantini che votano ancora PD inbqusta città?
          A scusami, tu non giudichi chi non la pensa come te.

      • Paolo scrive:

        Gnamo Robby su, fattene una ragione. Ti consiglio di cantare bella ciao, e vedrai che lo sformato lo digerisci meglio. Saluti dalla ridente Monteroni.

  5. Ottavio Caruso scrive:

    Come sempre, non si tratta di stare “o con mamma o con papà”. Si tratta di fare il meglio per l’Italia e per gli Italiani. Si può dire di tutto e di più sulla Meloni ma almeno per ora si è comportata in modo molto pragmatico.

    Lasciamo che i nostri colonizzatori economico/culturali (Germania e USA) si scannino tra di loro e apriamo il nostro sacchetto di popcorn, gustandoci la scena.

  6. VEDO SEMPRE PIU' NERO scrive:

    Ripropongo il mio commento sul caso Almasri che dice molto su come vengono svolte certe trattative tra vari Stati sovrani. Per la ragione di Stato ci sono prigionieri uguali, ma altri più uguali.
    Sul caso Almasri e la ragione di Stato. Due considerazioni. La prima è che il libico è il numero due di Rada principale fazione libica, sostenuta dal turco Erdogan, e questo individuo ce l’ha rimpallato la Germania, dove era passato senza essere arrestato. La ragione è che in Germania c’è una numerosa comunità turca ed i tedeschi non si volevano inimicare Erdogan. Quindi la “patata bollente” ci è stata consegnata in un certo senso dai nostri “amici” europei. Se fosse stato arrestato, avremmo subito la vendetta dalla fazione di Rada a cominciare dalle nostre infrastrutture ENI presenti in Libia compresa la nostra Ambasciata. Consideriamo che la Francia e la Russia erano già pronti a sostituirci. Già i nostri “cugini”ci avevano provato nel passato quando fecero cadere Gheddafi (noi “furbi” fornimmo le basi militari a loro ed all’Inghilterra) perché erano invidiosi del buon accordo (Governo Berlusconi) che avevamo stipulato col dittatore per lo sfruttamento del petrolio con la nostra ENI e ci volevano sostituire. Gli andò male, perché i nuovi governanti rifiutarono la loro presenza. Un dittatore in meno con altri con cui negoziare. Eh, la ragione di Stato, sempre quella. Un caso emblematico è quello di Ocalan, capo del partito curdo Pkk. Questo arrivò in Italia nel novembre 1998 ed aveva in pendenza un mandato di cattura internazionale della Germania, ma i tedeschi, sempre loro, si guardarono bene a chiedere l’estradizione per non offendere la Turchia. Il governo di allora rifiutò l’asilo politico del curdo per paura di rappresaglie turche alle nostre imprese. Ocalan venne costretto all’espatrio in Kenia dove venne catturato dai servizi segreti turchi e finì in prigione, dove si trova tuttora. Nella trasmissione Raiuno, “Cinque minuti” di Bruno Vespa, Marco Minniti, allora sottosegretario con delega ai Servizi Italiani, ha giustificato che questo venne fatto per motivi di sicurezza nazionale. Ultima precisazione, il Capo del Governo era un certo “Baffino, ras del Salento”, Massimo d’Alema che non è mai stato del centro destra. La Ragione di Stato, ora come allora. Poi sulla correttezza su certi Membri dell’Ue ci sarebbe da dire tante altre cose, ma il discorso sarebbe troppo lungo, quindi chiudo.

    • Roberto scrive:

      Mi chiedo solo perché la Meloni non ha il coraggio di dire la verità, invece di nascondersi dietro le baggianate di Nordio e Piantedosi.

      • Paolo scrive:

        Dai Robertino, su… attacca la spina… Non devi mancare di rispetto alle istituzioni del tuo paese! Il termine baggianata si addice bene ai tuoi commenti ma non alle parole di Nordio e Piantedosi.

  7. Cecco scrive:

    In politica estera in questo caso la penso in modo simile all’Eretico ovvero credo che dovremmo guardare più all’Europa che agli USA. Se, e sottolineo se, riuscissimo ad accordarci con Francia e Germania per dare vita ad un Esercito europeo sarebbe davvero una grande svolta nella politica estera, basterebbe creare uno Stato Maggiore Europeo che si ponesse come obiettivo quello di creare degli standard per gli eserciti nazionali, stabilisse le linee guida e ne orientasse le azioni, e soprattutto al tavolo della Nato sedersi come Europa e non come singoli stati. Ognuno dovrebbe rinunciare alla propria politica estera e delegarla all’Europa, sembra impossibile oggi con i nuovi nazionalismi alla ribalta, ma se ci pensiamo bene abbiamo già rinunciato ad una politica finanziaria autonoma con la creazione dell’area Euro, adesso facciamolo per non essere più vassalli degli USA ma per sedersi con uguale dignità al tavolo degli alleati! Se questo processo fosse già avvenuto probabilmente non saremmo qui a discutere di Ucraina (e qui penso di essere in disaccordo con l’Eretico), dobbiamo ricordarci la capacità dell’Italia di collaborare con la Russia in tempi non sospetti, e non mi riferisco al governo Berlusconi, ma a molto prima, in piena guerra fredda quando la Fiat collaborava con la fabbrica di automobili di Togliattigrad, probabilmente se invece di far comandare inglesi ed americani avessimo avuto un’ Europa credibile un accordo con la Russia si sarebbe trovato … non posso essere nè smentito nè dimostrare di aver ragione, è solo il mio pensiero.

    • VEDO SEMPRE PIU' NERO scrive:

      L’Unione Europea sarebbe una bella cosa, ma non è mai stata realizzata con criterio. Non ne vedo un futuro, saremo sempre al traino degli USA. Sta avanzando il nazionalismo, la parte più contraria ad un’Europa più unita. La colpa è di tutti; gli Stati membri, in particolare l’Italia, ha destinato il Parlamento Europeo come il rifugio di molti politici trombati nelle elezioni nazionali, un serbatoio di poltrone con relativi privilegi. Poi sorvoliamo su quante volte i nostri “soci” hanno stipulato accordi in contrasto reciproco. La Francia, la Germania e la ex Inghilterra hanno cercato di danneggiarci, ricordiamo i maneggi, uno dei tanti, per estromettere la nostra ENI dalla Libia. Ricordo ancora le risatine della Merkel e Sarkozy alle spalle di Berlusconi. Dovremmo essere uniti per farsi valere nel mondo economico. Inoltre il progetto di aver allargato il numero dei membri, quelli dell’ex Patto di Varsavia, mi sembra solo la scusa per molte aziende di poter liberamente delocalizzare verso Paesi con meno garanzie per i lavoratori ed inferiori salari. Poi c’è la favola dell’economia “verde”, nata con regole rigidissime, ma che finora ha fatto spendere e basta, mentre non è certo l’Europa quella che inquina di più, ma giganti come la Cina, l’India, gli USA ed altri extraeuropei. Già detto, non vedo un grande futuro, se non cambia la mentalità, la vedo difficile, saremo sempre vassalli, nel bene e nel male, degli USA.

      • Cecco scrive:

        Condivido le tue riflessioni, eppure continuo a pensare che l’Europa sia una bella idea: una federazione di stati democratici che liberamente rinunciano ad una parte della propria sovranità a favore di un progetto comune. Difficile da realizzare ma sono convinto che sono i governi ad ostacolarlo, probabilmente i popoli sono già pronti… Forse mi illudo.

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