Eretico di SienaLibia, Maraini, Roccaraso (e 3 Ps senesi) - Eretico di Siena

Libia, Maraini, Roccaraso (e 3 Ps senesi)

Eccoci al consueto appuntamento del sabato con il blog, al termine di una settimana assai intensa (come già scritto, questo 2025 promette davvero scintille: speriamo non troppo scintillanti, magari). Tre eventi principali, nel pezzo odierno: politica estera, fra Italia e Libia; un fatto di costume, che più significativo non ce ne potrebbe essere; nonché due meritate parole su Dacia Maraini, ospite della nostra città.

 

CASO LIBIA: E IL SEGRETO DI STATO?

Il caso politico-diplomatico della settimana è stato senza dubbio quello legato al rilascio, in pompa magnissima, e con tanto di incredibile volo di Stato, del Generale libico Almasri. Accusato dalla Corte penale internazionale di ogni nefandezza. Tutto il casino che si è generato – va detto a chiare lettere – sarebbe stato evitato, facendo sin da subito leva sulla ragion di Stato, di realpolitik, con giustificato corollario di segreto di Stato.

Come invece accaduto in altre occasioni, il Governo si è incartato da solo, oscillando fra il sempre lusingato complottismo (l’unica cosa non chiara – e certo non da poco – è come mai la Corte penale internazionale sia intervenuta contro il libico solo quando è arrivato in Italia, e non prima), ed un malcelato giustificazionismo dell’operato del Ministro Nordio, arrivato talvolta al limite dell’imbarazzante (non si capisce come una persona seria come il Ministro Tajani possa giustificare in qualche modo il collega, legittimando il suo ritardo nell’agire con la motivazione che il provvedimento della Cpi consta di “40 pagine in inglese”).

In tutta onestà, anche l’arrivare a dire che l’Italia lo ha ridato alla Libia in quanto pericoloso, rasenta la boutade; invece di complottismi e di giustificazionismo, l’unico mistero – parlandone in redazione – resta davvero questo: perché non chiarire, precisare subito ciò che tutti avrebbero compreso e giustificato, vale a dire che non ci possiamo permettere un braccio di ferro con la Libia, per i ben noti motivi legati ai flussi migratori? Chi è che avrebbe contestato – a parte qualche Salis d’ordinanza – la scelta di fare liberare il libico figuro, a fronte del rischio di una invasione fomentata per ripicca dalla Libia?

E pensare che – Giolitti imperante -, con la Guerra italoturca la Cirenaica e Tripolitania (poi divenute Libia), le avevamo conquistate: “Tripoli, bel suol d’amor”, si cantava illo tempore; oggi, Tripoli è invece diventata una bella sòla, sic…

DACIA MARAINI, LA SPLENDIDA 88ENNE

Giovedì sera, all’interno del complesso del Santa Maria della Scala (Sala Calvino, strapiena), si è svolto un evento culturale (e storico, oltre che letterario) di primissimo ordine: Dacia Maraini – la scrittrice italiana più conosciuta, fra le viventi – è stata ospitata dalla Fondazione SMS; introdotta dall’italianista Riccardo Castellana, accompagnata dalle letture di Paola Lambardi, la Maraini ha presentato il suo ultimo libro “Vita mia” (Rizzoli).

Libro in cui ripercorre la straordinaria vicenda della sua famiglia, sorpresa in Giappone dall’8 settembre (1943: tocca specificare, con i tempi di ignoranza galoppante che corrono); al padre – l’antropologo Fosco – ed anche alla madre viene chiesto di giurare fedeltà a Salò: ma i Maraini rifiutano, sapendo bene di finire in un campo di concentramento, posto nell’isola di Hokkaido (la più a nord dell’arcipelago, ergo la più fredda). Dacia aveva sette anni, tanto per chiarire.

Rischieranno di morire per inedia: il Giappone era ligio ai trattati internazionale, spediva loro cibo più che a sufficienza; ma i carcerieri rubavano quasi tutto, e lasciavano irrisorie razioni di riso ai 18 italiani del campo. Solo l’arrivo di una salvifica capretta – arrivata a seguito di un clamoroso gesto di Fosco: chi è curioso, si legga il libro! – salverà gli “ospiti” del campo.

Dacia Maraini: 88enne davvero splendida, in tutto e per tutto, c’è poco da aggiungere; se non che ha saputo illuminare, da par suo, un passaggio storico ignoto ai più, con la grazia e il talento narrativo che le appartiene. Chapeau…

 

ROCCARASO: TIK TOK AL POTERE

Ciò che è accaduto domenica scorsa a Roccaraso (L’Aquila) è tanto semplice, quanto devastante: il tutto si presta a sin troppo facili battute ed ironie generalizzate sui napoletani (magari in parte giustificate, ma generalizzare è sempre errato, e soprattutto autoassolutorio: con qualche distinguo, non trattasi certo solo di un problema partenopeo).

Una Tiktoker dalle labbra a canotto lancia pubblicitariamente la località sciistica di Roccaraso, con qualche balletto dei suoi, si lascia immaginare: ecco che la località abruzzese viene letteralmente presa d’assalto da decine di pullman organizzati all’uopo, a prezzi pare davvero stracciati. Questo, domenica scorsa; per domani, è previsto un bis, con tanto di un centinaio di uomini delle Forze dell’ordine ed i volontari della Protezione civile mobilitati al massimo grado.

Dal punto di vista prettamente turistico, tipico caso di (demenziale) overtourism, in buona parte dannoso per gli stessi fruitori; e poi – caso davvero più unico che raro -, da segnalare il Sindaco che protesta per i troppi turisti della scorsa domenica, incredibile dictu.

Ciò che più ci interessa è però il mezzo pubblicitario a cagione del quale siamo arrivati a questa situazione: la diffusività e la pervasività del social Tik tok, divenuto fra l’altro emblema di libertà di espressione per l’America trumpiana (il quale fino a qualche settimana fa voleva bloccarlo, ma tanto è…).

I fatti di Roccaraso, fra le tante cose, ci dimostrano che anche sugli adulti Tik tok ha una straordinaria capacità neurodegenerativa. Prima che sia troppo tardi (in parte, già lo è), chi può, faccia qualcosa: ci preoccupiamo tanto della Intelligenza artificiale (anche giustamente), mentre facciamo davvero troppo poco per arrestare la pandemia di demenza naturale (autoindotta, peraltro)…

 

Ps 1 Caso Mps: che il Cda di Mediobanca avrebbe bocciato le nozze con la fu banca senese, era cosa più che prevedibile; ma il comunicato che la banca di affari ha fatto uscire martedì scorso, svetta davvero per l’apodittica, implacabile durezza nei confronti dell’istituto fu senese. Raro, trovarne di così duri, nel mondo apparentemente felpato della finanza…

Ps 2 Per chi volesse –  visto che gli amici del Drago mi hanno detto che trattasi di evento per tutti -, giovedì alle 18 lo scrivente si esibirà nella dragaiola Galleria dei costumi (Via del Paradiso 21), con una conferenza dal titolo “Giacomo Leopardi fra la Palla a Corda e il Gioco del Pallone”.

Ps 3 Mercoledì scorso, big event in Sala storica: la presenza del neurochirurgo Giuseppe Oliveri,  -con il suo libro autobiografico, scritto con Giulia Maestrini – ha fatto affluire sin troppa gente, ed è stato un pomeriggio a tratti toccante; per la settimana prossima, mercoledì il Presidente presenterà il volume “Il ciclismo eroico della Mens sana Storie e cronache di ciclismo senese dal 1871 al 1921”, scritto da Robertino Chiarelli, il quale sarà ovviamente presente. Sarà un’occasione, per il Presidente, di vestire i panni dello storico dello sport, che è cosa che gli è sempre garbata…

17 Commenti su Libia, Maraini, Roccaraso (e 3 Ps senesi)

  1. Gp scrive:

    Credo che ciò che il governo ha fatto al libico dovrebbe rientrare in quelle prerogative di un esecutivo che non andrebbero indagate e forse neanche spiegate, anche perché ho letto che il signore in questione ha passaporto del Commonwealth e visto decennale per gli usa… l’apposizione del segreto di stato forse sarebbe una ingiusta ‘rinuncia’ a tali prerogative.
    Ne è prova il fatto che se un ex sottosegretario di Prodi ed ex senatore del centrosinistra non avesse denunciato mezzo governo allo stesso procuratore che accusò salvini di sequestro di persona (ed al quale il governo aveva precedentemente revocato il volo di Stato da 13000 a settimana), il caso sarebbe già chiuso.
    Giovi sapere anche che il libico in questione girava impunito tutta l’europa regolarmente da mesi e che la sua richiesta di arresto alla corte penale internazionale giaceva in attesa di essere valutata dal 2 ottobre e che è stata validata nella tarda notte del 18 gennaio (quando il ns ‘eroe’ dopo aver scorrazzato per mezza europa ha varcato le alpi).
    Ricordo per finire che dopo l’arresto è stato scarcerato dalla corte di appello di Roma, quindi in caso di ulteriore trattenimento è probabile che al solerte procuratore sarebbero arrivate denuncie contro il governo per sequestro di persona.
    Con questa opposizione si rischia davvero di avere la Meloni a vita

  2. Ics scrive:

    Fottesega dell’Aja, il “macellaio” ci serve per regolare i flussi migratori, ci serve per il petrolio ed il gas, ci serve perché la Tripolitania è un satellite della Turchia.
    Come avrebbe reagito l’opinione pubblica italiana ad una dichiarazione di questo tenore?

    Per appellarsi alla ragion di stato è necessario essere convinti che la collettività la consideri una motivazione accettabile.
    Evidentemente ritengono l’italiano medio un bambino ormai abituato ad ascoltare solo favole petalose.
    È necessario essere convinti che gli apparati statali supportino fattivamente l’attività di governo. Evidentemente temevano l’atto “dovuto”.

    Per affrontare questi nuovi tempi servirebbe altro (da parte di tutti).

  3. Cecco scrive:

    Buongiorno Eretico, concordo con il fatto che applicare il segreto di stato avrebbe chiuso la questione senza alzare polveroni ma per il governo l’occasione per attaccare la magistratura era troppo ghiotta. Intanto la Meloni sa bene che per questa faccenda l’opposizione poteva attaccarla solo sul metodo ma non certo nel merito, si mettano l’animo in pace le anime belle del centro-sinistra: affidare a degli aguzzini il controllo dei flussi migratori provenienti dall’Africa non è certo farina del sacco di questo governo, negli anni precedenti molti governanti hanno fatto gli struzzi facendo finta di non sapere quello che avveniva in Libia, alla faccia dei diritti umani! Continuo a pensare che, narrazione a parte, le politiche migratorie di centro-destra e centro-sinista siano pressochè identiche, ma questa è un’altra storia. Invece frutto della Meloni è l’inutile centro di detenzione in Albania e allora, quale miglior occasione per attaccare preventivamente la magistratura così da poterla incolpare poi anche del fallimento dell’operazione Albania? Che poi, quello del CPR fuori dai confini patrii poteva essere anche una buona idea ma ci voleva del coraggio, per esempio poteva essere costruito proprio in Libia in modo da sotrarre i migranti agli aguzzini libici e valutare i casi di idoneità all’ingresso in Italia secondo le maglie, peraltro sempre più larghe, del decreto flussi e magare evitare anche una parte delle morti nel Mediterraneo, ma si sa che è meglio lasciare il lavoro sporco a qualcun altro.

  4. Roberto scrive:

    Almasri: è un criminale che fa il lavoro sporco che ci fa comodo, trattenendo e anche uccidendo migranti. Come poteva il governo trattenerlo? Qualcuno sano di mente può negarlo?
    Solo che il governo dovrebbe avere il coraggio di metterci la faccia, ma non ce l’ha, tanto è vero che non ha nemmeno la voglia di andare a spiegarlo in parlamento, dove peraltro ha un solida maggioranza. Siccome siamo ancora un paese libero, allora qualcuno pensa di chiedere ad un giudice di verificare se è stata in qualche modo violata la legge. Solo in quel momento il governo decide di mettere il segreto di stato, per nascondersi ancora (almeno gli va riconosciuto che un pò si vergognano di quello che fanno).
    P.S: intanto non sapremo mai se Arcuri ha agito scorrettamente nella storia delle mascherine, perché hanno abolito l’abuso di ufficio.

    • Eretico scrive:

      Caro Roberto,
      hai fatto bene a ricordare il caso del buon Arcuri: la parte politica che più era stata critica (giustamente, secondo la redazione) con certe modalità di gestione del Covid, a cagione di ciò che ha fatto essa stessa in seguito, una volta divenuta governativa, si trova adesso con quello che additava come “uomo nero” senza possibilità di vederlo condannato (se del caso, ovviamente).

      Ne riparleremo, senz’altro: soprattutto se non arriverà un Big one tale, da farci doverosamente parlare d’altro…

      Buona settimana a tutti i lettori!

      • Eretico scrive:

        Un amico mi segnala una illuminante intervista ad Ignazio Angeloni, ex membro del Consiglio di sorveglianza della Bce, sul tentativo di scalata a Mediobanca da parte di MPS (intervista di Jole Saggese, Class-Cnbc). Chi segue la vicenda in questione, legga dunque l’intervista…

        L’eretico

        • Anonimo scrive:

          Per l’opinione opposta, che giudica positivamente l’offerta di MP ex Siena, si può leggere su La Verità l’intervista all’ex direttore generale della Banca d’Italia Angelo De Mattia……
          …vedremo!

          Fausto

          • Eretico scrive:

            Caro Fausto,
            grazie della ulteriore segnalazione sul dossier MPS-Mediobanca: come ben sai, in questo blog siamo per il pluralismo delle opinioni.

            A Vedo nero, sul Tomaso nazionale (il quale non è Provveditore, ma Rettore di Unistrasi): ormai non so neanche io cosa aggiungere di altro, se non ricordare come, un annetto or sono, fu contestato in modo esplicito, ad Unistrasi. A casa sua. Non da studenti o attivisti di destra, ma di sinistra: perché – come è notorio – c’è sempre qualcuno che è più a sinistra degli altri, financo di Montanari…

            L’eretico

    • Paolo scrive:

      Robertino c‘ha sformato! Saluti dalla ridente Monteroni.

  5. Roberto scrive:

    Tajani giustifica i ritardi di Nordio nel caso Almasri: “C’erano 40 pagine in inglese da tradurre”… (Fanpage, 31 gennaio).

  6. Anonimo scrive:

    Meloni e company si sono effettivamente incartati nella gestione dell’affare Almasri.
    Ma, dal lato opposto, cosa dire dell’opposizione, che per cercare di raggranellare qualche voto in più, va contro l’interesse nazionale?
    Per il resto mi sembra che, stando a sentire tutti coloro che si sono espressi sulla vicenda, siamo diventati un popolo di giuristi, tutti a dire la loro se l’atto della procura nei confronti della Meloni sia dovuto o discrezionale…..un po’ come quando gioca l’Italia e ognuno ha la propria formazione da proporre.
    Mi sembra comunque che nel merito – siccome anche io un po’ di diritto l’ho studiato – le accuse di favoreggiamento e peculato, non stiano, secondo me, né in cielo né in terra.

    Fausto

    • Roberto scrive:

      Appunto, che giudichi la magistratura, cosa che a quanto pare fate fatica a digerire. Poi perché tanta paura, da invocare il segreto di Stato? Perché tanta reticenza nello spiegare cosa è successo?

  7. VEDO SEMPRE PIU' NERO scrive:

    https://www.ilgiornale.it/news/attualit/tirocini-nelle-navi-ong-l-ultimo-delirio-prof-montanari-2432736.html
    E bravo il nostro Montanari continua a fare danni. Non so come funziona, ma spero che quando verrà il momento della scadenza del suo mandato di Provveditore non venga riconfermato. Spero che l’iniziativa di questo simpaticone sia uno degli argomenti del blog.

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