Eretico di SienaTe le do io le Olimpiadi (III), con 4 Ps senesissimi - Eretico di Siena

Te le do io le Olimpiadi (III), con 4 Ps senesissimi

Eccoci all’appuntamento settimanale, a cavallo fra l’ineunte Palio (che bello, quando durava “solo” i 4 giorni canonici) e la fine di queste intensissime (per tanti motivi) Olimpiadi francesi, cui dedichiamo il terzo pezzo bloggeristico, come ci sembra giusto che sia.

Quanto ai pasdaran di Teheran, pare sia questione davvero di poco (ma doveva già esserci stata il 5 agosto, la rappresaglia versus Israele: wait and see); mentre, per quanto concerne la guerra fra Russia ed Ucraina, da quello stesso 5 agosto stiamo assistendo al clamoroso revirement tattico-militare, con gli ucraini che sono penetrati, per una trentina di chilometri almeno, in terra di Russia: se ne riparlerà, se ne riparlerà…

 

IL TRIONFO DELLA PALLAVOLO

Finale decisamente con il botto, ieri, alle Olimpiadi parigine: l’oro della squadra femminile di pallavolo tale è. Brave tutte, dalla Egonu (forse l’unica che tutti – quorum ego – conoscono) in giù; e chapeau a Velasco, il quale ha saputo vincere con l’Italia dopo il momento magico dei Novanta (con i maschi: due Mondiali e l’argento ad Atlanta 1996!): un grandissimo allenatore, c’è poco da volere fare gli originali. Punto e basta.

Visto che proprio se ne sentiva il bisogno, la polarizzazione politica si è voluta appropriare, in un modo o nell’altro, di questo bellissimo successo (il quale, fra l’altro, ha un peso specifico notevole, perché dietro a questo oro c’è un effettivo movimento di sport di base).

Dopo le note polemiche del Generale Vannacci – e non solo da parte sua – sulla sopra citata Egonu (polemiche a dir poco fuori luogo), ecco – come consueta e scontatissima reazione – l’appropriazione indebita del Pd, che presenta questa vittoria come se le atlete di Velasco si fossero allenate, per vincere a Parigi, in una sede del Partito, dotata di palestra con rete all’uopo. Leggendo tutte – durante le pause, magari ad alta voce – qualche pagina alla volta di un libro della Murgia (scomparsa un anno or sono: che riposi in pace).

Se leggete oggi Repubblica, questo oro del volleyball è un autentico capolavoro di inclusività e di integrazione riuscita: certo che lo è, ma dovrebbe essere la norma; e lo sarebbe stato – a quel che è dato vedere dall’esterno –  anche se non fosse arrivato a medaglia (anche bronzea).

Ma si sa – eccome se si sa – che lo sport nazionale più praticato, dai tempi dei tempi, è in Italia sempre lo stesso: il salto in alto, sul carro del vincitore (o delle vincitrici)…

 

DALLA REGINA, NESSUN ORO, MA BELLE COSE

A livello italiano, dalla regina fra gli sport nessun oro, a questo giro, è arrivato: ma molti bei segnali, quelli sì (e poi è stata l’Olimpiade dei quarti posti, nevvero?); fra l’altro, ripetere l’exploit di Tokio 2021, in tutta franchezza, era pressoché impossibile: l’Italia come Nazione più veloce del mondo – come fu grazie a Jacobs ed alla staffetta, Tortu in primo luogo – è destinata ad essere un meraviglioso, ineguagliabile, ricordo legato al Sol levante.

Jacobs, ha fatto forse il massimo che poteva; la staffetta – con lui stesso secondo staffettista – lo stesso: Tortu, negli ultimi 100 metri, per un attimo ha financo fatto sperare nel podio (e comunque si è fatto meglio degli States, peraltro poi squalificati: possibile che atleti di cotanto valore si scambino il testimone come si faceva noi ai Giochi della gioventù, giusto qualche mesetto addietro?).

Ma i brividi maggiori ce li ha dati Nadia Battocletti, reduce dagli ori europei: il suo argento – quasi oro – sui 10mila è stato letteralmente strepitoso; sempre in gruppo, poi capace di piazzare il crescendo conclusivo come se stesse correndo un 1500. Davvero strepitosa.

Nel salto in alto, infine, si è consumato il triste epilogo per Tamberi: pur colpito da un’altra colica renale la notte fra venerdì e sabato, nel pomeriggio sabbatico si è presentato lo stesso in pedana (peraltro con il primo salto superato!); poi, la debilitante nottata – con tanto di flebo ed antinfiammatori a go go – ha ovviamente avuto la meglio. Come già scritto, il sudtirolese-monegasco Sinner per una tonsillite (tonsillite!) aveva visto bene di non partire neanche per Parigi, per prepararsi con calma al Masters di Montreal: uguale, eh?!?

Ah, per chi ancora non lo sapesse: ieri, Sinner ha perso – ai quarti -, in Canada: e a noi, in tutta onestà, non dispiace neanche un pochino…

 

CONSIDERAZIONI FINALI

Per quanto concerne il medagliere – espressione della geopolitica applicata allo sport – l’Italia è entrata nella top ten: superata la Germania (in decadenza anche a livello olimpico), noi siamo stati superati dalla Francia (prima europea: il favor dell’essere padroni di casa conta sempre), ma anche dalla sorprendente Olanda.

A livello mondiale, parità di ori fra USA e Cina (ma con gli States nettamente superiori come argenti e bronzi), con Giappone a seguire (e buonissimo risultato della Corea del Sud, quanto al Far East): la diarchia che si è venuta a creare sin da Atene 2004 – quella fra States ed il Dragone, per capirsi – dunque si consolida vieppiù.

Continua la clamorosa insussistenza dell’India – la Nazione più popolosa del mondo, si tenga ben presente -, incapace di raccattare financo un singolo, unico oro: ci venga scusata la battutaccia da bar, ma forse bisognerà inserire qualche nuova specialità (corsa sull’elefante?) per farle vincere qualcosa…

Sono state, poi, le Olimpiadi delle polemiche: sui sessi (della Imane Khelif algerina si è parlato anche troppo, ormai: ma il problema – lo ribadiamo – esiste); sull’ostinazione nel volere fare gareggiare lungo la Senna (fra tutti, l’aspetto più ottusamente demenziale dell’Olimpiade, non c’è dubbio); sulla cerimonia di apertura (quella di chiusura, francamente, non l’abbiamo guardata tout court).

Macron, da par suo, ha sbagliato, all’inizio, a volere personalizzare troppo i Giochi, non c’è dubbio; sia però consentito dire che, in seguito, c’è stato un “tiro all’Olimpiade” (non a caso, definite “macroniadi”) eccessivo e stucchevole. La stampa orientata sul Governo, infatti, ha dedicato almeno due, tre pagine al giorno non ai risultati, ma ai disservizi olimpici: est modus in rebus, suvvia.

A fronte di cotanto spiegamento di polemisti su La Verità, Il Giornale e Libero, quando la Premier Meloni è andata ad incontrare, a Parigi, Macron, pensavo che l’incontro con De Luca sarebbe stato superato, e di gran lunga: temevo quasi che potesse finire in rissa; invece, la prossemica trasudava empatia, familiarità, simpatia profonda. Forse, la reciproca ansia di legittimazione fa superare tutto.

Segnaliamo infine la curiosa storia dell’astista francese Anthony Ammirati (nomen omen?), il quale – da video divenuto virale – avrebbe buttato giù l’asta a causa del suo “pacco” (gli è stato già proposto di girare un film hard): a suo modo, un atleta simbolo anche lui…

 

Ps 1 Gitarella fuori porta per il vostro blogger preferito, sabato: dopo qualche annetto, sono tornato al Vivo d’Orcia, per poi dirigermi pedibus calcantibus alle sorgenti, in occasione dei 110 anni dall’arrivo dell’acqua amiatina dal Vivo (15 maggio 1914); chi non fosse mai stato a vedere la chiesetta-eremo (benedettina, poi camaldolese), si affretti ad andare: ne vale la pena. Avvertenza: si sta parecchio meglio che a Sienina, ma il caldo si sente anche a 1020 metri…

Ps 2 Omicidio in Strada del Villino, sabato pomeriggio: vicenda tristissima e drammatica, tutta ancora in divenire rispetto alla dinamica; certo, che in una casa – alle porte del centro storico, ma tranquilli: poteva anche essere ben dentro – ci fossero nell’ordine: un pitbull di quelli tosti, un po’ di droga (leggera) e – come minimo – una arma da fuoco ben carica, un po’ darebbe da pensare…

Ps 3 Due sono state le polemiche di questo pre-Palio (su entrambe ritorneremo, tranquilli): la sfilata di macchinoni, l’altra notte, nel Campo (non erano NCC, come scrive il Corriere di Siena oggi: ma il problema della presenza “pesante” di questi mezzi resta tutto); poi, la lettera che il Gran Principe dell’accoglienza Tomaso Montanari ha vergato alle autorità preposte (ma che qualcuno, per lo scorno del succitato Gran Principe, ha fatto circolare e pubblicare dalla stampa cittadina), stigmatizzando il comportamento incivile e scorretto dei rifugiati pakistani in zona Pispini e Sant’Agata. Tu quoque, Tomasino?

Ps 4 Ciò detto, esaurite per l’appunto le Olimpiadi, adesso ci tuffiamo nel Palio di mezzo agosto, del quale scriveremo sabato prossimo, salvo imprevisti (a questo giro, non dovrebbe piovere più di tanto, eh): nel Palio, a differenza delle Olimpiadi, le medaglie di argento o di bronzo non ci sono (non c’è neanche la beffa del quarto posto, in fin dei conti).

Almeno questo, però, ricordiamocelo tutti, per piacere: il 16, sul far della sera, vincerà una Contrada, qualunque essa sarà; non vincerà Pinco o Pallino a cavallo montanti (smettiamola di chiamarli per nome: c’è un cognome, e financo un nickname ad hoc): non trionferà un fantino, vincerà una Contrada…

 

18 Commenti su Te le do io le Olimpiadi (III), con 4 Ps senesissimi

  1. Ics scrive:

    L’immigrazione si pianifica, si governa. L’integrazione richiede disciplina e la predisposizione culturale dell’immigrato ad adeguarsi.
    La situazione in UK e Francia è esplosiva. Non sono riusciti ad integrarli neanche i tedeschi (maestri dell’organizzazione) e gli svedesi (con uno stato sociale quasi perfetto).
    Solo le anime belle, i cattocomunisti nostrani, possono credere di poter fare meglio.
    In Africa ci sono milioni di cristiani perseguitati (a volte macellati..) ai quali sarebbe doveroso dare priorità.

    • VEDO SEMPRE PIU' NERO scrive:

      Siamo all’inizio di un’emergenza migranti che sarà peggiore di tutte quelle negli altri Paesi europei. Se la Francia, la Germania, la Svezia e l’Inghilterra, già con una buona esperienza e molte risorse, sono in difficoltà, noi siamo già carenti nello stato sociale e quindi le prospettive sono negative. Che dire? Siamo alle invasioni barbariche, la Storia si ripete, la differenza è che tutta l’Europa sta andando verso il disastro senza rendersene conto. L’integrazione? Una chimera. Vanno bene i pannicelli riscaldati delle medaglie grazie agli “oriundi”, ma dietro ci sono grossi problemi; l’euforia delle medaglie dopo qualche settimana svanisce, ma i problemi veri restano. Ricordate quando la Francia vinse i Mondiali di calcio con una nazionale molto “nera”, lo vadano a raccontare a quelli che vivono vicino alle periferie parigine islamizzate e chiedergli i benefici avuti. Come detto, non solo in Francia, ma anche in altri paesi più avanti di noi nel sociale. Fateli venire,un bravo dai nostri politici allo staterello sovrano circondato dall’Italia. Armiamoci e partite. Il suo capo, l’omino in bianco, che parla tanto di accoglienza, dovrebbe tuonare contro i numerosi Stati islamici che stanno martirizzando i cristiani, il rispetto religioso deve essere reciproco.

  2. Marco Burroni scrive:

    Durante queste olimpiadi i polemisti di destra hanno espresso veramente il peggio di se, non andava bene niente! Dalla splendida cerimonia di apertura – dove hanno visto nientemeno che un attacco alla religione e ai valori cristiani e occidentali – al villaggio olimpico dove si mangiava e si dormiva male, fino alla povera pugile algerina accusata – senza prove- di essere un uomo, hanno continuato imperterriti con una serie di polemiche inutili, stupide, strumentali, che fanno ridere chiunque abbia un QI superiore alla temperatura corporea… buon ultimo arriva il Vannacci, che insiste con i lineamenti della Egonu, che non esprimono italianità. Se è per questo non li esprimono nemmeno quelli della Andropova, tipicamente russi, e che è italiana da solo un anno, ma evidentemente per lei non è un problema; questione di melanina?

    Tutto questo non è più nemmeno razzismo, è proprio ignoranza, mancanza pura e semplice di cultura, di capacità di capire e rapportarsi con la modernità. Ignoranza gravissima oggi, con questa gente che è al potere e che ci allontana dai paesi guida dell’Occidente.

    • Eretico scrive:

      Caro Marco,
      in effetti la tua annotazione sul Vannacci-pensiero è giusta e stimolante: anche la Andropova non rappresenta certo la supposta italianità fisiognomica!
      Concetto davvero inafferrabile, peraltro, in una terra di conquiste plurisecolari – da nord e da sud -, divenuta politicamente Italia solo un secolo e mezzo or sono.
      Con gli italiani, i quali – come ben noto, ma forse è il caso di ripeterlo – negli States di un secolo fa erano considerati “almost nigger”…mah…

      L’eretico

    • VEDO SEMPRE PIU' NERO scrive:

      Ottima battuta.

  3. UN SENESONE scrive:

    Che l’India ed il Pakistan (che nasce come costola dell’India) ottengano risultati risibili ai giochi olimpici non mi meraviglia affatto, visto come si stanno comportando i pakistani a Siena (ora lo scrive anche Montanari, siamo a posto): è vero che non ci sono stati episodi gravissimi (speriamo di continuare così), ma la passività ed il gozzovigliare che li contraddistingue non si possono non notare.
    Essendo ospiti debitamente pasturati dalla collettività, forse potrebbero essere loro a proporre di restituire con il lavoro almeno qualcosina a chi li ha accolti: qualche lettore o l’Eretico mi sa indicare un qualcosa fatto da loro per il bene pubblico?

  4. Roberto scrive:

    Sui Pakistani di Siena, anche se governa la destra, la colpa è sempre della sinistra, ovvio. Perché senza dubbio i destri sono più bravi nella comunicazione (anche perché dire neri brutti e cattivi è facile e immediato)
    Sugli scarsi risultati degli indiani, non credo ci sia correlazione diretta tra numerosità della popolazione e risultati: quanti sono gli australiani? Non capisco però perché ci dobbiamo porre questo problema.
    Su Vannacci? Anche basta. Indubbiamente bravo a far parlare del nulla.

  5. VEDO SEMPRE PIU' NERO scrive:

    E come dire? Anche queste Olimpiadi ce le siamo levate dai…….Una manifestazione ormai svalutata dal professionismo imperante. Sinner il simpatico inquilino monegasco per motivi finanziari,ha perso a Montreal ed anche a Parigi perché forse una medaglia l’avrebbe conquistata. La vittoria nel pallavolo femminile mi fa effetto come l’acqua calda, già partiti i pistolotti sull’inclusione, l’integrazione, blablabla che non mi convinceranno mai. Il problema migranti è una bomba che prima o poi scoppierà anche da noi. Pensiamo a quanto succede in Francia, Germania, Svezia e l’Inghilterra dove c’è stata anche una protesta accanita contro i migranti, che i soliti buonisti hanno etichettata di estrema destra. Se non provvederemo a cominciare dall’UE, dall’ONU, ecc., se dobbiamo spendere spendiamoli direttamente in Africa. Si potrebbe pensare di meno a cercare l’acqua su Marte o sulla Luna spendendo tanti soldi che potrebbero essere più utili ad aiutare le regioni africane; con gli strumenti che ci fornisce oggi la scienza la cosa non sarebbe impossibile. Ma qui c’è la politica, il tornaconto e la cosa si fa più difficile.

  6. VEDO SEMPRE PIU' NERO scrive:

    Ancora sulle Olimpiadi: quante medaglie vinte dall’Italia grazie anche agli oriundi. Tra qualce settimana non se ne ricorderà nessuno ed il problema migranti sarà sempre presente. A Siena ce ne sono 1.100 migranti, gran parte pakistani. Sono quelli censiti poi ci sono gli irregolari, tutto questo su una popolazione senese che non raggiunge i 55mila, fate le dovute proporzioni; siamo invasi. Ritorno sull’argomento medaglie olimpiche; ci sono due politici, tale Mauro Berruto e Ouidad Bakkali (non bastava Soumahoro) del PD, partito dei buonisti, che entusiasti per i buoni risultati, grazie anche agli oriundi ed oriunde, vorrebbero proporre una specie di jus soli sportivo rafforzamento di quello originale finora respinto dalla maggioranza del governo (sottolineo maggioranza). Già sono troppi e ci vorrebbe un blocco ai nuovi arrivi; ricordiamo l’attuale crisi migranti a Siena con persone ingestibili e refrattari all’integrazione. Anche nel fattaccio di Via del Villino si parla di extra comunitari che avevano un fucile non registrato chissà per quale motivo, non certo lecito. Fogli di via quando questi sgarrano o non si vogliono integrare, far capire che ci sono i diritti, ma anche i doveri. Le medagliette alle Olimpiadi? Lo Jus soli mascherato? Ma non facciamo ridere, tra poco tutto sarà scordato, ma i casini che stanno facendo in Italia quelli non passeranno mai. Prenderemo meno medaglie in futuro, ma non ne sentiremo la mancanza. Chiudo, sono troppo ripetitivo, troppo pessimista, rischio di fare la fine del bannato Manunta (ve lo ricordate?), ma vorrei prendere del bischero se mi sbaglio per il futuro. L’Italia, l’Europa è sopra ad una bomba demografica che nessuno vuol risolvere, andare da loro ed aiutarli direttamente con programmi mirati al loro benessere; per esempio, basta sprecare soldi per mandare i razzi in aria a cercare l’acqua chissà dove; se dobbiamo spendere facciamolo per loro, almeno arriveranno sempre di meno con i barconi.

  7. m.c. scrive:

    Sono stata domenica a fare il bagno alla confluenza tra il Vivo e l’Ente. E mangiato a Monte Antico all’ osteria Begnardi (che ti consiglio). Si stava benissimo.
    Un’ osservazione sull’ordinamento giuridico algerino: il travestitismo/transgenderismo/omosessualitá/intersex ec ecc sono tutti perseguibili penalmente. Non sorprende che l’allenatore di Kehlif voglia proteggere la sua atleta (con testosterone e forse cariotipo xy), se facesse outing sul suo (vero o presunto)dna la massacrano. Credo di aver capito perché il cio le copre le spalle. In Francia la comunità islamica è potente e ha un peso o specifico importante, mi chiedo come riusciranno a conciliare all’ interno del pacchetto “inclusivitá” la religione e la cultura islamica con la comunità lgbt. O escludi gli immigrati (sei dunque razzista)o escludi gli omosessuali(sei dunque omofobo).
    Un conflitto inconciliabile.

    • VEDO SEMPRE PIU' NERO scrive:

      E’ vero; tempo fa ci ho mangiato anch’io all’Osteria Begnardi e ne sono rimasto molto soddisfatto. Da consigliare senza riserve. Concordo sull’ipotesi riguardante la pugile algerina. E’ un caso molto complicato e penso per come si presentava, è finito molto bene. A proposito, la nostra pugile, quella del ritiro affrettato sul ring, sarà la testimonial del Ponte dello Stretto; speriamo che questo regga più dei secondi del famoso incontro della nostra con la pugile algerina.

      • Francesco scrive:

        La pugila algerina nel 2018 è arrivata diciassettesima ai mondiali in India.
        polemiche zero.
        poi a Tokyo 2020 eliminata ai quarti. Polemiche zero.

        Ora, improvvisamente, diventa uomo per qualcuno e fioriscono polemiche.

        Non vi pare strano?

  8. Roberto scrive:

    Ma co creano più problemi o migranti o la gestione ompinita do mps da parte do otaloani, ci creano più problemi o migranti o o commaziomali evasori coccolati da tutti i governi che si sono susseguiti, ci creano pii problemi i migranti o i ladri di denaro pubblico di tutti i colori, sempre difesi dalla casta che ci governa? E l’elenco sarebbe lunghissimo.
    E le galere sono piene di poveracci sfigati che non possono permettersi gli avvocatoni difensori di colletti bianchi e politici disonesti che la fanno sempre franca.
    Sono buonista? No i buonisti sono quelli che accettano tutto ciò.
    Problema migranti = mezzo di distrazione di massa.

  9. VEDO SEMPRE PIU' NERO scrive:

    Fuori argomento ma forse valido lo stesso. A Pesaro diverrà meta turistica il carcere dove anni fa è stato per diversi giorni Vasco Rossi per un fatto di droga; non la spacciava, ma la consumava in scarsa (sig) quantità. Un tempo si visitava luoghi ove erano passati persone di un certo spessore, che hanno lasciato un segno nella nostra Storia, esempi di onestà, coraggio, amore per la Patria, per la cultura gente come un certo Garibaldi, un Mazzini, un garibaldino cittadino morto per seguire il Generale, qualche Poeta come Dante, Manzoni, Pascoli, Carducci, Leopardi ecc.; insomma ci siamo capiti. Le cose sono cambiate, in peggio, a quando la pubblicazione de “Le mie prigioni” di Vasco Rossi? Temo che andrebbero a ruba. Silvio Pellico si sta rigirando nella tomba. Povera Italia. Quando mi capita di passare davanti alla Chiesa dei Servi, mi fa impressione pensare che quella piazza davanti così dimessa, ma con un bel panorama davanti, è stata percorsa dal Manzoni quando andava a fare visita alle sue figlie Vittoria e Matilde e la nipotina Luigina, le ultime due morte troppo presto. Ora qualcuno quando passerà a Pesaro e guarderà il carcere penserà con emozione (sig) ad un altro personaggio molto diverso da quelli del nostro passato. Mala tempora currunt sed peiora parantur. In italiano: sono brutti tempi, ma il peggio ha ancora da venire.

    • Eretico scrive:

      Caro Vedo nero,
      concordo con quasi tutto ciò che hai scritto, a parte sul Manzoni:nel senso che, a trovare la povera Matilde, lui venne davvero ben poco, nonostante le pressanti richieste della stessa…

      Ciò detto, buon Palio a tutti!

      • VEDO SEMPRE PIU' NERO scrive:

        E’ vero, nessuno è perfetto, il Manzoni non era molto affettuoso con la figlia, forse distratto dallo scrivere, correggere e migliorare i suoi capolavori, un neo che non oscura però la sua grandezza.

      • Chicchero scrive:

        In Piazza alla lunga la ruota gira. Chi fa (voce del verbo fare) il Palio vince, chi dà il giubbetto ai ragazzi di bottega si ripurga.
        Chi di dovere prenda nota, io vo a letto.

        • Eretico scrive:

          Caro Chicchero,
          se mi riesce nottetempo scrivo due bagatelle paliesche anche io: argomenti di quelli che garbano a me, a questo giro, non ne mancano davvero…

          L’eretico

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