Trump, Caso Rossi, Gasparro
Eccoci all’appuntamento sabbatico con il pezzo settimanale: del non voto di Fratelli d’Italia alla Von der Leyen (come la Lega, ma quello era ampiamente annunciato) si può dire che il rischio isolamento diplomatico dell’Italia c’è (vedasi nomina, di ieri, dello spagnolo, a livello di Nato per il Mediterraneo); ribadendo, magari con estrema nettezza, la propria presa di distanza dal Green deal, la Meloni poteva in qualche modo fare votare per Ursula, come in effetti sembrava che sarebbe stato: la coerenza è un valore, certo, ma non sarebbe stata la prima volta che la Premier l’avrebbe pragmaticamente aggirata, una volta giunta nella stanza dei bottoni, specie in politica estera (per noi, posizionandosi peraltro dalla parte in cui è del tutto opportuno e decente stare). Vediamo cosa accadrà nei prossimi giorni, con le ulteriori nomine.
Noi, però, ci occupiamo per intanto di tre altri argomenti…
TRUMP: UN ATTENTATO ALLUNGA LA VITA (POLITICA)
Ciò che è accaduto lo scorso sabato nei confronti di Donald Trump, ha oggettivamente cambiato il corso di questa inedita campagna elettorale USA: insieme alla positività al Covid, l’attentato a The Donald ha definitivamente affossato le residuali speranze di arrivare in fondo per Joe Biden (la campagna elettorale della Harris è già iniziata, fra le righe: resta solo il caso umano del vecchio Joe, il quale ancora tentenna, nonostante le evidenze neurologiche che, su questo blog, abbiamo evidenziato mesi or sono, senza volere fare i neurologi da tastiera). Da politico incendiario, Trump ora può rivestire – a parte i passaggi sulla Cina e sugli immigrati – i panni della vittima, la quale – con l’aiuto di Dio (si stava in pensiero) – può portare pace e stabilità agli States.
Sulla dinamica dell’attentato, è di palmare evidenza che molto sia andato storto, a livello preventivo: la vignetta del Genio (Emilio Giannelli) sul Corriere della sera di lunedì spiega davvero tutto, con l’agente del Secret service che – alla sollecitazione di un cittadino sul fatto di avere visto una persona pericolosamente armata sul tetto – risponde di stare tranquillo: “se spara, noi interveniamo subito”.
Ci permettiamo quindi giusto di segnalare – fra i tanti drammatici precedenti di Presidenti stars and stripes colpiti, a morte o meno – l’attentato che, in piena campagna elettorale del 1912, subì Theodore Roosevelt (da non confondere con Franklyn Delano, eh): si era a Milwaukee, ed un barista sparò un colpo di pistola al petto del candidato; i vari fogli per gli appunti che Roosevelt teneva nel taschino, ebbero la funzione di attutire il colpo.
In ogni caso, pur colpito in modo ben più drammatico di Trump, il candidato continuò incredibilmente il suo discorso elettorale di fronte alla folla, per quasi 90 minuti, concludendolo con la frase ad effetto: “Signore e signori, ci vuole ben altro per uccidere un alce”. En passant, Theodore Roosevelt – che Presidente era già stato, per un mandato, e poi aveva fatto 4 anni di pausa – non fu rieletto all’ambitissima carica…
GASPARRO:MEGLIO CON IL PENNELLO CHE CON LA PENNA
Si sarebbe fatto volentieri a meno di intervenire di nuovo sulla questione dell’opera del maestro Giovanni Gasparro su Simonino, da più parti accusata (e se ne sta occupando la Magistratura: archiviazione a Milano, Processo in corso a Bari) di propagandare antisemitismo; ma la replica alle critiche ricevute, da parte del pittore, merita qualche ulteriore riflessione: non saremo certo lunghi (prolissi, rectius) come lui, limitandoci a scrivere giusto due cosette.
L’artista si sente vittima di una persecuzione sulla persona (da parte di chi ne parla a Siena, no di certo: sfido a trovare qualcuno il quale, fino ad un mese fa, lo conoscesse sul serio), e soprattutto dice di non avere parlato con l’Amministrazione comunale del suo “problemino”, in quanto per lui cosa privata (mentre – come messo giustamente in evidenza dall’avvocato Luciano Peccianti – il suo dipinto su Simonino è quanto di più pubblico ci possa essere, fra l’altro facilmente rintracciabile on line e non solo).
Non citando più di tanto, per eleganza, l’Augusto pater che nel suo manuale di Storia del Diritto, sulla questione del falso storico antisemita di Simonino, scrive varie cosette (l’Augusto, da par suo, è anche intervenuto con un articolato contributo, pubblicato sull’odierno Corriere di Siena, pag.9), ci si limiterà a citare la storica Anna Foa, considerata la massima auctoritas sulla Historia ebraica; nel suo “Ebrei in Europa Dalla Peste nera all’emancipazione” (Laterza, 2001), sul caso del povero Simonino scrive quanto segue (pagg. 41-42):
“Un altro segnale inquietante è quello rappresentato, nel 1475, della vicenda di Simonino da Trento…dopo che un processo assai parziale e viziato da molte irregolarità aveva portato alla condanna a morte di alcuni ebrei di Trento sotto l’accusa di avere assassinato il piccolo Simonino, Roma inviò infatti a Trento un commissario apostolico, il domenicano Battista de’ Giudici, vescovo di Ventimiglia. Questi tornò a Roma sostenendo l’innocenza degli ebrei e l’infondatezza dell’accusa…”. Si potrebbe proseguire, con la scandalosa decisione di beatificare questo Simonino, e poi con la decisione di annullare il tutto, con il benemerito Concilio Vaticano II: passaggio cruciale, che una parte della Cattolicità, in tutta evidenza, non ha ancora metabolizzato fino in fondo (i tempi della Chiesa ed anche di certi chierici – è cosa notoria – sono quasi assimilabili a quelli della Geologia…).
In conclusione: come dimostra il suo atteggiamento inopinatamente vittimistico, oppure le uscite sul suo drappellone che resisterebbe alla pioggia (Palio waterproof, di grazia?), si può ben dire che il maestro Giovanni Gasparro sia davvero assai più bravo con il pennello in mano, che non con la penna. E se poi si offende, ce ne faremo una ragione…
CASO ROSSI: LA FARSA DE PAU, I SOLDINI A SHERLOCK
In settimana, il Presidente della Commissione sul Nulla (Caso Rossi, en passant) ha fatto il suo primo – ma non sarà di certo l’ultimo: best has yet to come – clamoroso buco nell’acqua: è andato in carcere, ha audito quel brav’uomo del De Pau, il quale – in stato come dire confusionale, acclarato dal suo stesso legale – mesi addietro si era autoaccusato del suicidio del povero (sempre di più, a causa di questa oscena dilatazione di Commissioni e serie Tv) David Rossi.
Ovviamente, il pluriomicida – di donne, però – De Pau, nei momenti di lucidità, ha smentito in modo categorico non solo di avere ucciso David Rossi (suicida), ma – pare proprio – di essere mai stato a Sienina (forse lo ha spinto giù da remoto? Già, perché no?).
Fra le more di questo autentico viaggio a vuoto (l’interrogatorio di De Pau), ecco che il Presidente Vinci ha annunciato ancora una volta che la Commissione – in un range temporale compreso fra l’autunno e l’inverno – verrà (a spese nostre, si capisce) a fare un tour senese; speriamo che sia l’occasione per incontrare anche qualcuno che – documenti alla mano – potrebbe spiegare, con tranquillità, come stiano effettivamente le cose: altrimenti, il sospetto che si voglia sentire solo chi vuole alimentare la narrazione fantasy, un pochino si alimenta, eh.
A proposito di dindini, ieri – con la consueta malizia e birichinaggine – La Gazzetta di Siena ha scritto che l’ex onorevole pentastellato Luca Migliorino – da questo blog coniato come “Sherlock Migliorino”, per la sua notoria abilità investigativa: gli manca ormai solo il più insignificante dei dettagli, l’assassino, ma per il resto ha lavorato assai bene – percepirà un compenso (piccolo, ma davvero significativo: 800 euroni più spicci, pare al mese) per fare il consulente esterno della succitata Commissione sul Nulla.
Benissimo, ci mancherebbe altro: i talenti nostrali vanno sempre valorizzati, ove ci siano (e in questo caso, ne abbiamo uno che ne vale almeno due); se non riesce a trovare l’assassino (anche se siamo certi che a questo giro ce la farà), immaginiamo che l’ex onorevole, ormai promosso consulente per chiara fama, restituirà quanto percepito, non è così? Senza interessi maturati, sia ben chiaro…
Trump ha parlato con Zekensky (o, se preferite Broke Don ha parlato con Sniffolo) e quest’ultimo ha commentato positivamente la telefonata parlando di interesse comune per arrivare ad una pace ‘equa’.
Fino ad oggi da Biden in giù, passando per lo stesso Zelensky, von der Leyen ecc… la parola d’ordine era ‘pace giusta’… credo che assisteremo a miracolose redenzioni da parte di questa pletora di lecchini/sgabelli
Sono d’accordo. Ce la vedo l’oca giuliva, nonché Bomber Lyne Ursula, quando Trump diverrà presidente e tutti i vassalli europei lo dovranno omaggiare con una visita alla Casa Bianca. Quante parole dovrà rimangiarsi la grande (sig) politica. Già Sniffolo, tra una tirata e l’altra, si è accorto che il vento è cambiato, Rimbambiden ha smesso di aizzare la guerra contro la Russia ed il comico fallito comincia a parlare di un tavolo di pace con il maligno Putin. L’idea di un appoggio incondizionato all’Ucraina da parte dell’ochetta felice è ridicolo e dopo Trump se lo dovrà rimangiare; la guerra è persa da molto tempo ed “obtorto collo” si dovrà trovare una possibile pace cercando di salvare il salvabile e la faccia. La nostra Giorgia ha fatto bene a votare contro, è stata una scelta coerente. C’è anche il sospetto che Giorgia avesse paura diperdere il comando della destra a favore di Salvini, ma già la Meloni aveva manifestastato diverse riserve nei confronti della Von Der Lyne. A conferma della scelta giusta, anche nei quotidiani odierni appaiono i risultati di sondaggi, a campione ed a livello nazionale, con netto sfavore alla riconferma della Bomber Lyne e riconferma di cercare una soluzione per la fine della guerra Ucraina-Russia. Con Trump si cambia e noi vassalli europei ci dovremo allineare con questa testa balzana, con diversi difetti, ma che di positivo non ha mai fomentato guerre e cercato di più il compromesso.
Se dichiari che la tua costituzione è “bergogliosamente” pacifista, se ti vanti di utilizzare i militari per la sicurezza delle strade, se speri che a risolverti il problema houthi nel mar rosso siano gli altri (forse adesso Israele), se preferisci allocare il 2% del pil in mance elettorali e non in spese militari allora non puoi pretendere ruoli di rilievo nella nato e questo vale per il governo meloni come per quelli che lo seguiranno.
Indipendentemente da chi sarà il presidente USA, si andrà verso una guerra fredda con la Cina ed i paesi di seconda/terza fascia come il nostro verranno pesati sempre più per le azioni concrete e sempre meno per le chiacchiere (con Trump ancor di più di un presidente democratico).
Per come siamo messi noi italiani non sarà banale adeguarsi.
Per come siamo messi sarà sempre un insuccesso, purtroppo.
grazie del ricordo dell’articolo su Simonino: il suo processo era ed è materia d’esame, perché dimostra come, volendo, anche in passato si poteva parlare di diritti degli accusati e il Papato poteva essere più prudente della sua ‘base’ vescovile! La Foa ok, salvo che Battista de Giudici non era vescovo nel 1475: lo divenne solo vari anni dopo, prima di morire.
Altro fatto notevole di questa storia è purtroppo, come al solito, la ripetitività dei media e la loro difficoltà di approfondire. La voce de Giudici, Battista, della Treccani (on line) dà un rendiconto articolato della vicenda.
Buona settimana a tutti:
mi accodo all’intervento dell’Augusto pater, per aggiungere che il Corriere di Siena continua a sfornare contributi interessanti e stimolanti sulla questione Gasparro-Simonino (anche oggi, a firma di Stefano Bisi: quando ci vuole, noi riconosciamo i meriti di chi non abbiamo certo avuto come compagno di viaggio, per così dire).
Ciò detto, la notizia del giorno (del 21 luglio, peraltro) è di certo l’abbandono di Joe Biden, con la (almeno probabile, per svariati motivi) sostituzione in corsa con Kamala Harris: strada tutta in salita – con pendenza direi in doppia cifra – per la attuale Vice. Wait and see (se sarà per l’appunto davvero lei la competitor del “risparmiato dal Signore”).
Avvertimento per i criptoputiniani: non resta che trovare un epiteto-soprannome denigratorio per Kamala; mi raccomando, suvvia: ci vuole un sussulto di genialità, ed in ogni caso non siate volgari…
L’eretico
Kamala? La Kammella, in quanto afroamericana.
Visto come stanno andando le cose andrà poco lontano, Trump ha troppo vantaggio.
Passi aggrapparsi alle origini africane della vicepresidente, che però non è afro-americana, casomai afro-giamaicana, da parte del padre…
Passi che Kamala è un nome indiano…
Passi vedere tutto nero, anzi, tutti neri, senza sfumature, pure i popoli del Nordafrica che grazie ai loro animali riescono a vivere nell’inospitale Sahara…
Non passi però il qualunquismo sulle bestie da soma: il cammello propriamente detto, quello con due gobbe, vive in Asia Centrale. In Africa c’è invece il dromedario, o cammello arabo.
Caro Federico,
poi c’è un altro aspetto, curioso assai ed all’insegna del c’è sempre qualcuno più “purista” di qualcun altro: i suprematisti più suprematisti, per esempio, stanno avendo molto da eccepire sul fatto che la moglie del candidato alla vicepresidenza Vance (avvocato di Yale, peraltro) sia indiana, ed il matrimonio misto ci porta alla famosa sostituzione etnica, nevvero?
Anyway, credo proprio che, se Trump potesse tornare indietro, a fronte di Kamala come competitor (che era fra l’altro una ipotesi non così remota), sceglierebbe la Haley, invece di Vance…
L’eretico
Va bene, ma siccome Kamala ha tanti collegamenti etnici la possiamo mettere a paragone con un dromedario appunto cammello….arabo. e speriamo che abbia più cervello del vecchietto catetere dipendente. Siccome mi sembra più vispa, nel caso, difficile, ma non impossibile, batta Trump, si dia da fare a far finire le guerre e mandi viveri e medicinali invece delle tonnellate di armi.
Meloni è stata presa a schiaffi in Europa, proprio da quella destra di cui veniva dipinta (da giornalisti prezzolati, tipo Mario Sechi, premiato con una nuova trasmissione alla Rai) come nuova e rampante leader. È stata presa a schiaffi dai popolari moderati, cui avrebbe fin dal primo momento associarsi senza incertezze e ambiguità, come ha fatto tajani, è stata presa a schiaffi dai radicali, che si sono separati fondando uno schieramento separato. La Meloni ha sopravvalutato il suo ruolo e le sue capacità, credendo di poter condurre una partita in cui semplicemente non ha visto boccia, e nessuno l’ha considerata. Tutto questo potrebbe fare sorridere, ma in realtà è assai serio, perché rischia di tagliare fuori l’Italia dalle nomine dei commissari. In questo momento sembra poco probabile, visto che la Meloni ha di fatto negato la fiducia alla von der leyen, che all’Italia possa essere assegnato un commissario di peso.E le assicurazioni che ció non succederà, proprio perché vengono dalla Meloni, che cosí poco ha riscosso finora, suonano quasi come conferma…come sono lontani i tempi in cui il capo del governo era Draghi
Perché lei se n’è accorto di avere un commissario come Gentiloni o un rappresentante speciale per il golfo persico come Di Maio? Vogliamo parlare di ‘pace o condizionatori’?
Molti partiti hanno giustamente votato contro una continuità dimostratasi estremamente dannosa per l’Italia
Bravo, in poche e semplici parole hai detto la verità.
Non credo di aver capito. Gentiloni ha avuto un ruolo attivo nell’attuazione del next gen UE e del PNRR, che comunque la si voglia vedere, trattandosi di soldi, valgono più delle ciance elargite dai sovranisti. Quale sarebbe in concreto la continuità dimostratasi dannosa per l’Italia? Quali e quanti sarebbero i molti partiti? Le saró grato se saprà spiegarmi, in modo conciso, questi fatti che hanno determinato una reazione così consapevole e univocamente interpretabile da parte degli elettori italiani
Solo Fdi, lega, m5s rappresentano oltre la metà degli italiani e hanno votato contro Vdl. Un italiano su 10 vive in povertà assoluta (nel 2019 erano circa uno su 14), i salari reali sono scesi. La Francia ha acquistato ns grandi aziende e banche… l’industria e la manifattura, legate all’automotive, sono state messe in ginocchio da politiche green sbagliate, le famiglie saranno distrutte da ‘casa green’, che per le peculiarità climatiche, sociali, economiche, immobiliari italiane sarà un bagno di sangue.
Vdl è stata rieletta mentre è indagata per corruzione.
La continuità di una parabola discendente è un’ulteriore discesa
Quindi la crisi del ceto medio (e anche meno che medio) la crisi dell’industria europea, la crisi dell’auto italiana, sarebbero conseguenza delle politiche green? Per sostenere una cosa del genere rimanendo seri, bisogna essere o fessi, od in completa malafede. Chi ha espresso un voto di rottura (e lasciamo perdere il tema del peso percentuale di tale voto all’interno del centrodestra, all’interno della popolazione votante, all’interno della popolazione degli aventi diritto) lo ha fatto avendo come principale tema le politiche UE, con consapevolezza del loro impatto sui propri problemi economici personali? Ma su siamo seri… può darsi poi che alcune delle politiche (giustamente citava la casa green) presentino criticità. Ma l’isolamento in cui ci stiamo andando a cacciare, rispetto a queste, è la peggiore delle posizioni possibili: sarebbe invece ragionevole negoziare e discutere. E invece niente: ma si vede che l’importante è rimanere coerenti (o metterci la faccia, giusto per citare uno dei motti da quattro soldi più in voga) invece che tutelare le tasche degli italiani
Credo che ‘fessa’ dovrebbe dirlo alla sua rispettabilissima sorella ed eventualmente ai 50000 lavoratori italiani del settore automotive che perderanno il posto.
Caro Eretico, credo che Trump sia parecchio incazzato della candidatura di Kamala (che ho visto subito essere offesa da uno dei tuoi più frequenti commentatori, non avevo dubbi): prima di tutto, le questioni età e dinamismo, adesso si rivolgono tutte quante contro Trump (esattamente il contrario di prima del 21 luglio). Il vecchio ora è di gran lunga lui. Poi tutta la retorica trumpiana contro le elite del Partito democratico, contro le famiglie inamovibili (Kennedy, Clinton, Obama, ovviamente Biden) si infrange contro la storia personale di questa self made woman. Per ultimo, anche se il dossier lo ha gestito male ( Trump, nel 16-20, risolse forse il problema?), di certo non si può dire che la Harris sia filoimmigrazione indiscriminata, anzi.
Insomma, per Trump una situazione ben più difficile di prima: ora è in vantaggio, ma siamo a luglio…
Effettivamente Trump non ha più l’arma dell’età avanzata e rincoglionimento di Rimbambiden. La Kammella è più giovane, però finora è stata come una presenza molto evanescente nella politica americana. Dovrà darsi da fare per controbattere a Trump, ma è giovane e più dinamica del vecchietto catetere dipendente e per Trump, anche se fa lo spaccone, sarà più dura vincere. C’è un “ma” prima da chiarire e cioè se la giovane rampante scelta ufficialmente dall’assemblea dei democratici perché c’è la possibile scelta di candidare Michelle Obama. Vedremo; il fatto è che noi vassalli europei subiremo qualunque scelta; speriamo che almeno venga trovata la soluzione alla guerra Ucraina-Russia ed a quella palestinese.
Fuori argomento. Forse il caldo ha fatto dei cattivi effetti al capo della Lega ed i suoi accoliti perché in una situazione politica attuale pensare a multare chi mette al femminile gli incarichi istituzionali, con l’intento di salvaguardare la lingua italiana, fa sorridere. Ci sono molte parole declinate al femminile ormai consolidate nel parlare comune. Va bene la Boldrini era arrivata al ridicolo, ma una via di mezzo è sempre stata la migliore. Con tutti i problemi che ci sono, questo è trascurabile. Poi se qualcuno vuol salvaguardare la lingua nazionale, cominci a stigmatizzare l’uso demenziale della parola “piuttosto” con significato alternativo. E’ una cosa insopportabile, il detto uso stupido il significato della frase; molti criticano, giustamente, lo sbaglio del congiuntivo, ma questo fa molto meno danni di questo obbrobrio linguistico, come vedere la pagliuzza all’occhio di qualcuno senza vedere la trave nel tuo. Poi, come aggravante, questo aborto linguistico parte da persone di una certa cultura, sempre a pontificare sui media nazionali; loro in teoria dovrebbero essere da esempio per noi poveri ignoranti (questo lo pensano molti di loro), invece…
correggo: …il detto stupido uso stravolge il significato della frase…..
Caro Vedo nero: sia sulla proposta leghista (la quale ad un eccesso ne fa seguire un altro, fra l’altro sanzionatorio), che sul fatto di usare in modo francamente obbrobrioso il “piuttosto”, concordo con te al 101%…
L’eretico
Quanto sarei curioso di sapere quanto c’è costata (tra gettoni di presenza dei vari membri, rimborso spese degli auditi, gite a Siena, perizie e consulenze) la prima commissione d’inchiesta.
Caro David Erre,
sarei curiosino anche io – e non puoi immaginare quanto -, ma di preciso non te lo so dire.
Con pienissima certezza, però, ti posso dire questo (un autentico scoop, peraltro): lo scrivente andò a Palazzo San Macuto, per essere audito dalla I Commissione (il tutto è visibile on line, compreso il tasso di aggressività di alcuni componenti della stessa nei miei confronti), il 16 settembre 2021; viaggiai in treno, all’andata ed al ritorno.
Provai a chiedere almeno il rimborso del biglietto, anche per una questione di principio: non mi fu accordato.
Da notare un dettaglio: se non erro, quel 16 settembre era un giovedì; ebbene, il martedì un burocrate mi aveva telefonato sul cellulare, da Palazzo San Macuto, chiedendomi di anticipare al mercoledì (perché lorsignori, il giovedì, volevano tornare a casa, in tutta evidenza): gli dissi di no, e l’audizione restò di giovedì.
L’eretico
Intanto questo disastroso (per la povera nostra patria) governo lascia vendere la rete telefonica al fondo americano KKR per 20 miliardi e solo Tim dovrà pagare KKR 2 miliardi all’anno per utilizzarla…siamo un paese di fessi, governato da ignavi.
Disastro figlio di scelte che non dipendono solo da questo governo. La più sciagurata delle quali è stata permettere l’acquisto a debito di Colaninno, operazione Benedetta nel 1998 da massimo d’alema
Verissimo, quell’epoca delle privatizzazioni ha solo distrutto ricchezza pubblica e arricchito a dismisura i patrimoni di pochi,ma non ci si può consolare nella competizione a chi fa peggio. Noi cittadini dovremmo smetterla di fare i tifosi delle proprie fazioni, e non fare sconti a nessuno. Invece cadiamo nel trappolone dell’ideologia, a tutto vantaggio dei volponi che ci governano e fanno impunemente gli affari propri.
È il destino delle colonie, dove sono chi si prostra al padrone può governare. a presiedere kkr c’è anche David Petraeus, ex direttore della CIA… in Italia si avvalgono tra gli altri di Vittorio Grilli (ministro dell’economia del governo Monti)… non aggiungo altro
Fuori argomento, ma attuale e vorrei un parere dell’Eretico. La buffonata della festa per l’inizio delle Olimpiadi in Francia. A parte la figuraccia di macron completamente asciutto mentre gli altri Capi di Stato, compreso il nostro Mattarella fradicio sotto la pioggia dotato di un ridicolo impermeabile di plastica troppo sottile; alla faccia dell’accoglienza. Ma l’errore più grave la blasfema rappresentazione dell’Ultima Cena con gay, trans e drag queen. Giuste tutte le proteste da parte di tutte le organizzazioni religiose, ma in mezzo a tutte le varie rappresentanze mancava quella (forse?) più autorevole cioè dell’omino in bianco inquilino nel Vaticano; finora non ho letto nessun suo commento. Che abbiano ragione quelli che consideravano il defunto Benedetto XVI il vero Papa? Il silenzio (finora) di Francesco mi sembra molto grave. Se non si arrabbia in questo caso quando lo dovrebbe fare? Finora tante belle parole, pace, amore, solidarietà, ma poi in pratica nemmeno una minima protesta per questa offesa ai miliardi di credenti cristiani, mah.
Caro Vedo nero,
se ce la faccio domani, al più tardi martedì mattina, pubblicherò di certo il mio primo pezzo sulle Olimpiadi parigine, ovviamente viste my way: non ti resta che attendere, suvvia…
Ne approfitto anche per pubblicizzare la mia lectio di lunedì, alle 18 in Fortezza, sullo Zibaldone: chi non è in ferie, si faccia sotto, che un paio di chicche leopardiane le ho scovate…
L’eretico
Forse ci vorrebbe un pizzico di coerenza. Ci si inalbera per presunta blasfemia, e poi si critica il papa, infallibile per definizione, per chi ci crede. Se si abbraccia una religione, bisognerebbe accettarne tutti gli aspetti. Se poi si usa la religione per motivi politici, come sempre avvenuto nella storia, allora vale tutto.
In occasione dell’ottantesimo anniversario, l’Associazione Nazionale Vittime delle Marocchinate ha approntato un primo elenco delle violenze compiute dai coloniali francesi in provincia di Siena
“Sono trascorsi 80 anni, ma in provincia di Siena nessuno ha ricordato le donne e gli uomini violati dai militari del Corpo di Spedizione Francese in Italia.”
Il presidente dell’associazione nazionale vittime delle marocchinate, Emiliano Ciotti, esprime così il suo disappunto sulla questione delle violenze che furono compiute nell’estate del 1944 ai danni della popolazione civile senese da parte dei soldati alleati e in particolare dai magrebini inquadrati nell’esercito francese.
Le violenze generalizzate e incontrollate dei coloniali francesi presero il nome di “marocchinate” e iniziarono con lo sbarco in Sicilia del luglio 1943, proseguirono in Campania, Lazio e Toscana per terminare alle porte di Firenze, quando questi soldati furono ritirati dal fronte italiano per essere utilizzati nello sbarco sulle coste meridionali francesi. Anche a Siena e provincia questi militari misero a segno razzie, furti, stupri e omicidi. Particolarmente colpite Siena, Poggibonsi, San Quirico d’Orcia, Chiusi, Monteroni d’Arbia, Murlo e Sovicille.
“Non è stata detta una parola di condanna sugli stupri compiuti dai coloniali francesi a Siena – dichiara Emiliano Ciotti, presidente nazionale ANVM – anche nel senese questi soldati perpetrarono reati gravissimi su donne di ogni età e anche uomini.
Per ricordare le vittime – conclude Ciotti – abbiamo approntato un primo elenco di quanto accaduto in provincia di Siena nel 1944, affinché questi crimini non vengano dimenticati.”
ANVM, associazione nazionale vittime delle marocchinate – 29 luglio 2024
ELENCO PROVVISORIO DELLE VIOLENZE COMPIUTE A SIENA E PROVINCIA DALLE TRUPPE COLONIALI FRANCESI NELL’ESTATE DEL 1944
Elenco in continuo aggiornamento su http://www.marocchinate.org
Celle sul Rigo (Siena) 25 giugno 1944, otto coloniali tentano di violentare alcune donne ma non ci riescono e feriscono un uomo che voleva difenderle.
San Quirico d’Orcia (Siena), 1 luglio 1944, località Podere Nuovo, un coloniale francese si presenta all’abitazione del contadino Ezio Rabazzi. Il militare è armato di moschetto, piccone, accetta e di un palo di ferro e cerca con questi attrezzi di sfondare la porta. Il Rabazzi, destato dal rumore va ad aprire la porta ma è ferito con un colpo di moschetto a una coscia. L’emorragia all’arteria femorale lo porta alla morte.
Montallese, frazione di Chiusi (Siena), 2 luglio 1944, quattro militari alleati si recano in un podere per cercare delle donne. I quattro fratelli della famiglia Betti si oppongono: tre sono uccisi subito, il quarto morirà per le ferite riportate il 6 settembre 1944.
San Quirico d’Orcia (Siena), 3 luglio 1944, località Favorita, verso le 22 sei coloniali francesi armati di moschetti irrompono in una casa colonica, iniziano a colpire con dei nerbi di bue gli uomini presenti, mentre le donne e i bambini riescono a fuggire dalle finestre, e rubano varia biancheria e due agnelli. La stessa sera, alle 23.30, nove militari si ripresentano e qualificandosi per appartenenti alla Polizia Militare irrompono in casa e perquisiscono quattro uomini, poi rinchiusi in una stanza. Imprigionati gli uomini, si avventano su tre ragazze: Lilia di 20, Gina di 18 e Mafalda di 15 anni e a turno le violentano dopo averle picchiate selvaggiamente con schiaffi e pugni. Dopo la triplice violenza carnale rubano moneta per 15mila lire, due sveglie, alcuni rasoi, scarpe da uomo e da donna, biancheria, galline ed altri oggetti.
Monteroni d’Arbia (Siena), nella notte tra il 3 e 4 luglio 1944, in località Fosso degli Artiglioni, quattro marocchini violentano un ragazzo e lo infettano con una malattia venerea che lo porterà alla morte alcuni anni dopo.
Siena, luglio 1944, quattro donne che avevano accettato del cioccolato da alcuni coloniali francesi sono violentate.
Ville di Corsano (Siena), luglio 1944, coloniale francese viene fucilato dopo aver violentato una donna italiana.
Tressa, Ponte d’Arbia e Buonconvento (Siena), luglio 1944, i coloniali francesi violentano alcune donne e due uomini.
Strove (Siena) 4 luglio 1944, due coloniali della 4^ Divisione Marocchina da Montagna cercano di violentare una donna incinta e uccidono un anziano di 83 anni che tenta di difendere la donna.
Radda in Chianti (Siena) un sottufficiale sudafricano tenta di violentare una ragazza di 25 anni.
Monteriggioni (Siena), 9 luglio 1944, in località Basciano due soldati marocchini fermano un carabiniere sbandato, tale Pasquale Pennini, e sotto la minaccia di un fucile lo rapinano del portafoglio e oggetti personali.
Murlo (Siena), frazione di Lupompesi, un coloniale francese uccide Bruno Bellini e Agostino Lorenzetti e ferisce a fucilate la moglie di quest’ultimo, Vittoria Cortonesi. I due morti saranno riconosciuti nel dopoguerra come Caduti civili per la lotta di liberazione.
Siena, luglio 1944, nell’ospedale sono ricoverate 24 bambine tra i 12 e i 14 anni che sono state violentate dai coloniali francesi.
Taverne d’Arbia, Collanza e Leonina (Siena), luglio 1944, nove donne, tra le quali una ragazzina di 14 anni, sono seviziate dai coloniali francesi e sono ricoverate in ospedale.
San Quirico d’Orcia (Siena), 5 luglio 1944, Podere “Coroglie”, due soldati coloniali “marocchini o algerini” entrano in un’abitazione colonica e sotto la minaccia dei fucili sequestrano 17 persone (sette uomini, tre bambini e sette donne) che sono in cucina intenti a cenare. Nel frattempo giungono una dozzina di militari che, con la solita scusa di cercare soldati tedeschi sbandati, iniziano a perquisire la casa. Rinchiusi tutti i civili in una stanza, si impossessano di sei coperte di lana, una quindicina di paia di lenzuola, una macchina da cucire, una ventina di camicie da donna, stoffa varia, e di un corredo da sposa. Infine, afferrano Assunta T. e la violentano a turno, “insensibili alle suppliche dei congiunti” della poveretta.
Poggibonsi (Siena), 15 luglio 1944, coloniali francesi picchiano e tentano di violentare un uomo.
Sovicille (Siena), 16 luglio 1944, sono uccisi un contadino e due suoi aiutanti. Essendo i tre fiancheggiatori dei partigiani, inizialmente del triplice delitto sono accusati fantomatici fascisti datisi alla macchia, ma le indagini dei Carabinieri accertano che i tre sarebbero stati strangolati (alcune fonti parlano di sgozzamento e successiva evirazione dei genitali) da alcuni coloniali francesi irritati perché il contadino aveva denunciato un loro commilitone reo di aver stuprato una ragazzina di 15 anni.
Sovicille (Siena) luglio 1944, in località Recenza i coloniali francesi violentano un’anziana.
Monticiano (Siena), luglio 1944, i coloniali francesi si abbandonano a violenze di ogni genere. Ne fanno le spese anche una staffetta partigiana tale Lidia e il partigiano Paolo, entrambi violentati dalla soldataglia.
Poggibonsi (Siena), 18 luglio 1944, coloniali francesi entrano in un’abitazione e violentano la moglie di un medico e la sua cameriera diciottenne.
Poggibonsi (Siena), 18 luglio 1944, coloniali francesi durante la notte violentano due donne di 34 e 25 anni e feriscono le rispettive madri che tentano di difenderle.
Colle Val D’elsa, località Mensanello (Siena), 21 luglio 1944, la sera un gruppo di coloniali, provenienti da un accampamento militare vicino, irrompono in un’abitazione, fanno fuoco e uccidono un uomo, feriscono gravemente due giovanotti e una coppia di coniugi.
Siena, 21 luglio 1944, un coloniale esplode un colpo di fucile contro un contadino, tale Mario Becchelli, che sta lavorando nel suo terreno e lo ferisce.
Poggibonsi (Siena), 23 luglio 1944, una donna è violata da alcuni militari alleati.
Casole d’Elsa (Siena), 24 luglio 1944, un gruppo di coloniali aggredisce nella sua abitazione Ermellina C. provocandole diverse ferite ed ecchimosi.
Monteriggioni (Siena), 24 luglio 1944, una donna viene ferita dai militari francesi.
Colle Val d’Elsa (Siena), 24 luglio 1944, un coloniale francese tenta di violentare una donna, il marito si oppone ed è ferito gravemente.
Siena, 28 luglio 1944, un soldato indiano violenta una ragazza italiana.
Siena, 8 agosto 1944, due militari alleati fermano il dottor Ezio Poggi con la scusa di chiedergli l’ora e puntandogli contro una pistola lo rapinano dell’orologio.
Radda in Chianti (Siena), 18 agosto 1944, due militari inglesi di colore entrano in un’abitazione e sotto la minaccia delle armi costringono due coniugi ad andarsene. Poi tentano di violentare la figlia dei due.
Montepulciano (Siena), 22 agosto 1944, località Coggiole, quattro militari inglesi si recano nell’abitazione del colono Azzelio D. B. e si fanno consegnare una damigiana di vino con il pretesto che serve al loro Comandante e se ne vanno senza pagare.
Siena, agosto 1944, il Vescovo segnala ai carabinieri che “militari alleati, prevalentemente Sud-Africani si recano di frequente di sera a molestare gli inquilini degli stabili di via Garibaldi-via Montanini, Piazza Sole ed all’ex barriera del Dazio (trattoria dei 3 mori) di questa città. I predetti militari tentano anche di penetrare attraverso le finestre, negli appartamenti allo scopo di trovare delle donne.”
Sovicille (Siena), 6 ottobre 1944, un individuo con uniforme militare color kaki e al braccio la fascia MP, Polizia Militare Americana, armato di pistola e qualificatosi come appartenente alla polizia alleata, con la scusa di cercare armi e documenti fascisti perquisisce due case coloniche e si impossessa di 10.000 lire appartenenti a Alfredo Brogi e 39.000 a Gino Saventi.
Monteriggioni (Siena), 3 novembre 1944, quattro militari alleati a bordo di un automezzo giungono in Tenuta Pozzo, minacciano i contadini, si impossessano di 6 oche e uccidono a colpi di pistola tre scrofe portandone via una.
Monteriggioni (Siena), 12 novembre 1944, quattro militari alleati sparano e uccidono un maiale femmina a un contadino.
Bonellino di Pienza (Siena), 15 novembre 1944, tre sconosciuti con indosso indumenti militari alleati e che parlano a stento l’italiano, si presentano nell’abitazione del colono Anselmo Olivieri e lo costringono a preparare loro la cena. Consumato il pasto, due tengono sotto tiro delle pistole la famiglia mentre il terzo obbliga il padrone di casa a seguirlo e gli sottrae 8.000 lire, due orologi, una catena d’oro, due anelli, per un valore complessivo di 15.000 lire.
Montepulciano (Siena), 20 novembre 1944, tre militari alleati rapinano il civile Anselmo Olivieri.
Colle Val D’Elsa (Siena), 6 dicembre 1944, otto militari alleati giungono a bordo di un camion nel podere in località “Casacce” e rubano un suino del peso di 130 chili. Mentre i cinque effettuano la rapina, gli altri tre tengono sotto il tiro delle pistole il contadino e la sua famiglia.
Castelnuovo Berardenga (Siena), 13 dicembre 1944, soldati sudafricani ubriachi irrompono in una sala dove si sta svolgendo un concerto bandistico e picchiano i civili italiani presenti.
Monteroni d’Arbia (Siena), 12 gennaio 1945, una jeep militare sbarra la strada a un camion. Scendono due soldati della Polizia Militare che derubano i quattro civili che sono a bordo e poi si dileguano.
Dott. Silvano Olmi – Giornalista, Vice Presidente Nazionale ANVM
Caro dottor Olmi,
pubblico molto volentieri il suo contributo, che rende la complessità di quel cruciale passaggio; come ricordo spesso, anche l’Arcivescovo di Siena Toccabelli fu critico con tanti atteggiamenti dei liberatori (e dei senesi verso di loro), le malefatte di alcuni dei quali vanno rese note: ricordando, comunque, che la Liberazione fu merito soprattutto loro, e di questo non si può non tenere conto…
L’eretico
È il termine ‘liberazione’ che è inadatto a definire quegli eventi. In tutto il mondo la ns ‘liberazione’ viene chuamata correttamente ‘invasion’.
Penso che se alcuni dei governi che si sono succeduti, o questo ultimo illuminato, avesse indicato all’industria dell’auto una riconversione industriale x la costruzione di pannelli solari e batterie di accumulo, avremmo meno piazzali stracolmi di macchine invendute e molta energia pulita in più, che ci consentirebbe maggiore indipendenza dagli altri.
Ma per illuminarsi occorre intelletto e non faziosità, come quella che ha fatto spendere 50mila euro ai senesi per non aderire alla comunità energetica già esistente e poi non avere i soldi per pagare l’IRPEF ai dipendenti