Eretico di SienaEuropee, G7,Biden-Putin (e un Ps sportivo) - Eretico di Siena

Europee, G7,Biden-Putin (e un Ps sportivo)

Eccoci al consueto appuntamento bloggeristico-sabbatico; argomento davvero obbligato: le Europee, con qualche considerazione (e tante omissioni, visto che il tempo e lo spazio sono tiranni). Quanto alla violenza (fisica) che entra in Parlamento, cosa aggiungere alla amarezza, diciamo pure alla tristezza? L’unica speranza sarebbe che i Partiti di appartenenza dei facinorosi si impegnassero pubblicamente a non ricandidarli, alle prossime Politiche: non succederà, ma questo sarebbe l’unico messaggio capace di arrivare davvero; a loro, come ad altri, potenziali, violatori di quel decus che andrebbe recuperato (anche pensando al pauroso astensionismo di questi anni)…

 

ELEZIONI EUROPEE, PENSANDO ALL’UCRAINA

Non è certo facile sintetizzare l’esito delle Europee, giacché bisognerebbe parlare Stato per Stato; di certo, si è assistito ad un – peraltro ampiamente previsto – spostamento verso la Destra, con i casi Francia e Germania (ma non solo, a dirla tutta) a destare interesse (preoccupazione per alcuni, ovviamente esultanza per altri).

Si è detto che lo sbilanciamento pro-Ucraina di Macron e Scholz sia stato duramente punito (con tanto di champagne stappato a Mosca): in parte, è senz’altro così, ma in parte crediamo abbiano pesato anche altri motivi (come il caso italiano, a livello comparativo, dovrebbe evidenziare: Fratelli d’Italia – dalla Premier schierato su posizioni filoucraine – ha incrementato la sua percentuale di consenso, pur perdendo voti, a livello assoluto, rispetto al 2022).

Va infatti puntualizzata almeno una cosa, in attesa di vedere cosa succederà a fine mese nelle Elezioni anticipate – rischio altissimo, quello preso da Macron – in Francia: sia per l’appunto a Parigi (dove fra l’altro ha avuto una buonissima affermazione il Partito di Raphael Glucksman), che a Berlino (dove gli autentici vincitori sono quelli della Cdu-Csu), di certo fa più effetto l’avanzata dell’estrema destra, ma i moderati di centrodestra – soprattutto in Germania – hanno loro, la effettiva golden power governativa.

AfD è un Partito con evidenti venature neonaziste, solo parzialmente nascoste, nonché con una spiccata “simpatia” verso il Cremlino e la bella cricca che lo abita; ma non è l’unico Movimento filoputiniano: da una costola di Linke (estrema sinistra), nei mesi scorsi è uscita questa pasionaria – Sahra Wagenknecht, demiurga del BSW – la quale vorrebbe bloccare ogni tipo di aiuto all’Ucraina.

Al pari dell’Italia, per non farsi mancare alcunché, anche la Germania ha le sue sponde filoputiniane, a destra come a sinistra: quando si dice la par condicio, eh…

 

ELEZIONI EUROPEE,PENSANDO ALL’ITALIA

Per quanto concerne l’Italia, come e più che altrove le Europee hanno avuto – campagna elettorale alla mano – una valenza prettamente nazionale, la quale ha visto emergere un evidente desiderio di bipolarismo de facto: Fratelli d’Italia – come detto – ha guadagnato voti percentuali, cosa rara fra i leader in carica; il Pd della Schlein, da par suo, ha guadagnato sia in voti che in percentuali, risultando alla fine il Partito più marcatamente vincitore della tornata (idea personale: la Schlein è stata brava a sottrarre temi e voti a Conte, risultando più credibile di lui; quando però si arriva alla sfida a due con la Premier, la vediamo molto più in difficoltà, anche in prospettiva futura).

Insieme al Pd, la crescita maggiore è stata quella del tandem Bonelli-Fratoianni, grazie all’effetto-Salis (ieri scarcerata): ed in tutta franchezza – visto anche il casellario giudiziario mostrato in settimana dalla stampa, con ovvia enfasi da quella governativa – credo che qualche riflessione la si dovrebbe fare. Tutti ci siamo scandalizzati per come la detenzione preventiva della Salis è stata gestita dalle autorità magiare, ma è altrettanto evidente che non tutti possano concordare sul fatto che lei ci rappresenti al meglio in Europa.

Vannacci, a sua volta, ha avuto la valanga di voti che lui stesso era convinto di prendere; cosa faranno i maggiorenti della Lega con Salvini, adesso che ha “vannaccizzato” il Partito (con la Lega superata da Forza Italia, peraltro)? Sarà un tema assai stimolante, nelle prossime settimane.

Il Movimento 5stelle, infine. Alle Politiche del 2018, al suo top, raccolse il 32%, mentre alle Europee del 2019 si era già ridimensionato di parecchio (17%, con un meno 15 da montagne russe): oggi è arrivato ad una percentuale beffardamente sotto, seppure di pochissimo, rispetto al 10%.

Conte ha usato, come sempre, la sua furbizia levantina, facendo finta di essere un po’ stanchino e di volersi dimettere (cosa che non farebbe neanche con il 2%), per farsi dire che senza di lui il Movimento muore (mentre con la Appendino – condanna o meno in arrivo a Torino – i 5 stelle potrebbero recuperare qualche consenso). Resterà dunque in sella colui che si autodefinì “avvocato del popolo”, divenuto poi leader politico di un Partito, per l’appunto, con sempre meno popolo dietro…

 

G 7: FRA BIDEN, PAPA FRANCESCO ED IL CONVITATO DI PIETRA

A parte le scaramucce sui diritti (che sono state tali, non per la scarsa importanza degli stessi, ci mancherebbe: ma perché, di fatto, fuori tema), nonché la presenza di Papa Francesco (un autentico primum, certo: deluso chi pensava che parlasse di “frociaggine” anche per le macchine dell’Intelligenza artificiale), il tema dell’Ucraina è stato centrale e dirimente, per il G 7 in terra di Puglia.

A fronte di opinioni pubbliche certamente divise se non lacerate al loro interno, la barra dritta dei leaders a favore di Kiev è stata ben mantenuta: agli ucraini arriveranno soldi (tanti) ed armi (non poche), per difendersi dalle fauci putiniane; a proposito, ieri lo zar moscovita ha annunciato una sua risibile proposta di pace (leggasi capitolazione), per una cessazione delle ostilità, anche immediata: non solo Mosca si terrebbe tutto ciò che ha conquistato con la sua aggressione, ma aggiungerebbe territori di cui neanche controlla il capoluogo (vedasi Kherson, e non solo); gli ucraini dovrebbero dunque ritirarsi un po’, consegnare altri pezzi del proprio territorio, e tanti saluti ai suonatori. Zitti e Mosca, meglio ancora. Proposta ovviamente irricevibile, quella di Putin: confezionata apposta per essere bollata come tale, facendo però apparire al contempo – a casa sua, e fra i suoi sempre più numerosi fans occidentali – come l’uomo della pace.

Noi ci lamentiamo tanto dei nostri leader (e – lo ribadiamo – gli evidenti problemi neurologici di Biden non dovrebbero essere ignorati), ma ci possiamo permettere, ai tempi debiti, di mandarli a casina: forse, faremmo bene a mantenere questo nostro autentico privilegio, conquistato attraverso il sangue di tanti (vista la recente ricorrenza, citiamo giusto Giacomo Matteotti), invece di continuare a sputare nel piatto in cui – forse, sin troppo – siamo adusi mangiare…

 

Ps Stasera si parte con gli Europei di calcio: Italia-Albania, per incominciare; tutto ciò, in un momento davvero magico per il tennis, come certificato soprattutto dal Roland Garros (con il sudtirolese-monegasco Sinner, pur non vincente a Parigi, numero uno del mondo, ed anche svariati altri insieme a lui a brillare), e soprattutto – ci sia consentito – per l’Atletica leggera: avvertendo però tutti che non si facciano troppe illusioni, giacché i Campionati europei sono una cosa, le Olimpiadi un’altra…

29 Commenti su Europee, G7,Biden-Putin (e un Ps sportivo)

  1. Paolo Panzieri scrive:

    Quello che manca agli ucraini non sono le armi o i soldi, ma piuttosto i soldati e nessuno (a parte le sparate di quel fanfarone di Macron) giustamente intende mandare a morire i propri ragazzi per Kiev.
    Del resto bisogna prendere atto che nessuno mai nella storia ha sconfitto i russi in guerra.
    Non ci sono riusciti Carlo XII di Svezia, Napoleone e da ultimo Hitler alla testa degli eserciti più potenti del loro tempo, qualcuno ha mai pensato che uno Zelensky qualunque alla guida di un’accozzaglia di neonazi e residuati sovietici avesse maggiori possibilità?
    Se poi il c.d. mondo libero è guidato da Rimbambiden (ma lo avete visto in puglia vagare spaesato per i prati?) il disastro è assicurato.
    Quindi, aveva ragione il Papa (per una volta non nella sua veste di influencer alla Chiara Ferragni, che cavalca l’onda dei media) quando ha consigliato: “la parola negoziare è una parola coraggiosa. Quando vedi che sei sconfitto, che le cose non vanno, occorre avere il coraggio di negoziare”.
    Infatti, se l’esercito ucraino dovesse capitolare (probabilmente purtroppo è solo una questione di tempo) la Russia potrebbe ottenere molto di più delle regioni di confine, in parte russofone, ad oggi occupate.
    Mala tempora currunt …

    • Eretico scrive:

      Caro Paolo,
      per intanto bentornato sul blog!!

      Quanto al tuo commento, come immagini non concordo su svariate cose: in particolare, non capisco davvero il parallelo fra Carlo, Napoleone, Hitler e il 2024;quelli, volevano abbeverare i loro destrieri a Mosca, cosa che il povero Zelensky ovviamente non ha mai neanche pensato lontanamente di fare. E converrai che invece i russi, quando sono stati loro ad attaccare, ne hanno buscate, e sode, assai spesso: per dire, in Afghanistan, ove hanno fatto, se possibile, perfino peggio degli yankees…

      L’eretico

      • Paolo Panzieri scrive:

        Caro Raffaele,
        a parte l’Afghanistan, che può essere considerato un caso a parte, una specie di Vietnam sovietico, il parallelo con i precedenti storici citati, invece, a mio parere, calza a pennello.
        Prescindendo, infatti, dalla dinamica iniziale aggredito/aggressore, intanto si combatte in quella che un tempo era Russia, persino nei medesimi luoghi, in campo aperto, in un identico scontro di attrito prolungato del tutto (per non dire inevitabilmente) favorevole a chi ha i numeri migliori.
        Respinta miracolosamente l’aggressione, cui peraltro gli ucraini erano evidentemente preparati, non poteva alcun avere senso parlare di riconquista della Crimea e ragionevolmente occorreva intavolare subito i negoziati di pace.
        Putin, che è spregiudicato, ma non rimbambito, non è caduto, le sanzioni non hanno sortito effetto alcuno (se non per noi che paghiamo benzina e gas a peso d’oro), la Russia, la Cina e l’IRAN hanno stretto una alleanza impensabile.
        Il tempo lavorava e lavora da sempre per l’orso russo.
        Ancora di più per il dragone cinese.
        Biden (o chi lo muove) non ne ha azzeccata una.

        • Marco Burroni scrive:

          Caro Panzeri scusi ma queste stron2@te non stanno ne’ in cielo ne’ in terra!!! La Russia le guerre le ha perse TUTTE ! Ha perso la Prima guerra mondiale, ha perso la guerra Russo-Giapponese, ha perso la Guerra di Crimea, la Guerra Russo-Ottomana del 1710, la guerra di Livonia del ‘600 contro i Polacco-lituani…. e le tanto decantate vittorie? Facile vincere contro Napoleone quando sei alleato con Inghilterre, Austria-Ungheria, Prussia, Spagna e Svezia, per non parlare della seconda guerra mondiale, quando l’URSS ( e non la Russia, stato nato nel 1991, come l’Ucraina sempre bene precisarlo) era sostenuta da USA e Gran Bretagna. Va bene essere filorussi, ma basta stuprare la Storia con queste bugie! Porti argomenti seri la prossima volta!

          • Paolo Panzieri scrive:

            La prima guerra mondiale la Russia l’ha persa per autogoal (come l’Italia con la Spagna) segnato da un terzino che si chiamava Lenin … peraltro se non ricordo male c’era qualcuno cui piaceva anche parecchio …
            Le altre guerricciole che citi sono tutti episodi circoscritti, ben delimitati e particolari. Direi del tutto irrilevanti per quello che ci concerne.
            Sul suolo russo in campo aperto ed in un lungo scontro d’attrito ha sempre vinto e contro gli eserciti più forti del tempo: svedesi, francesi e tedeschi.
            E’ storia e non può essere un’opinione.
            Quanto agli alleati non mi pare che neanche stavolta manchino: Cina, Iran, India, Sud Africa, Brasile, IRAN … soltanto per citare i principali (a costo di fare un torto a Ciccio Kim).
            Non è che stavolta isolato è il nostro Rimbambiden per caso?
            Caro Cecco non credo di essere un pacifista, ma soltanto realista …
            Ad ogni buon conto prima di emettere sentenze sommarie (è un eufemismo), forse sarebbe meglio approfondire, evitando luoghi comuni, americanismo (di ritorno) e soprattutto la solita polemica inutile e stantia.
            Wait and see …

    • Cecco scrive:

      Personalmente condivido il pensiero di Paolo Panzieri sulla questione ucraina. Coincide con il pensiero dei pacifisti in generale: una cattiva pace è sempre preferibile ad una buona guerra e coincide naturalmente con quello del sopracitato Papa ovvero che il negoziato è la più coraggiosa delle azioni. Osservo con piacere che i fautori della guerra fino alla vittoria finale per fortuna sono sempre meno, speriamo presto di concludere il tutto con un trattato di pace che non scontenti troppo nessuno e che si possa presto ritornare alla via della collaborazione con tutti, anche con quelli diversi da noi, perseguendo insieme l’obbiettivo di: “Lunga vita e prosperità” (cit.Star Trek) e riuscendo finalmente a “ripudiare la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali” (cit. Costituzione Italiana).
      Detto questo una parolina sui “cazzotti” in Parlamento: fin troppo facile, viste le dinamiche avvenute dentro la Camera, ovvero prese in giro dai palchi fino alla discesa rapida dagli stessi con conseguente scazzottata non fare un parallelismo con la nostra ben più antica ed oliata istituzione. Ma questo è l’organo deputato alla steseura delle leggi? Quelle stesse leggi che puniscono i contradaioli facinorosi? Qui veramente tendo a scadere nel populismo però vorrei fare un’altra citazione ovvero nientepopodimenoche il principe De Curtis ” ma mi facciano il piacere!”.

      • Marco Burroni scrive:

        Totalmente in disaccordo. La Russia ha violato più o meno TUTTI i trattati stipulati con l’Ucraina e non è più un iinterlocutore affidabile. La via della pace può passare solo attraverso un cambio di regime a Mosca. Tutto il resto sono fantasie.

        • Cecco scrive:

          Mi scusi signor Burroni, pur rispettando le opinioni di tutti mi viene in mente un’altra citazione, questa volta credo di Nelson Mandela: “Un vincitore è un sognatore che non si è mai arreso”. Preferisco le mie fantasie alla sua cruda realtà, e mi creda, nelle mie intravedo una speranza, con la sua realtà credo che finiremo in un baratro.

  2. Daria gentili scrive:

    Salis, 4 condanne definitive ( occupazione abusiva edifici pubblici, oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale), 29 denunce penali, .bravi Fratoianni e Bonelli, per un pugno di voti, dovete essere orgogliosi di chi avete contribuito a fare eleggere al Parlamento Europeo un bellissimo esempio per le nuove generazioni.
    Magari, perché non fate conoscere anche le motivazioni delle sentenze di condanna della neo deputata, per un insegnamento di vita in più, concreto nel merito?

    • Anonimo scrive:

      Mi pare di ricordare che anche la Meloni abbia ricevuto un ergastolano condannato in via definitiva con onori degni di un capo di stato. Direi perciò che dello stesso peccato si siano macchiati sia a destra che a sinistra, con poco onore. Quello che mi fa sorridere però è che chi è schierato da una parte insulta quell’altra, senza rendersi conto di essere perfettamente equivalente….

    • Marco Burroni scrive:

      In un paese dove molti hanno votato per 30 anni uno come Berlusconi ( e molti ancora lo votano da morto!) fare distinguo di carattere etico, morale o giudizario è ridicolo, perché, come insegna Berlusconi “chi è scelto dalla gente è come unto dal Signore” e ve la dovete tenere.
      Se andava bene per lui, perché non dovrebbe andare bene per la Salis?

  3. Ics scrive:

    Il popolo tedesco fallisce l’esame di leadership geopolitica.
    Strutturato, gran motore ma privo del cambio di andatura quando il contesto muta e quindi storicamente predisposto a rovinosi dritti.
    Popolo che rende meglio (come il nostro d’altronde) con la supervisione di un tutore.
    Sarebbe utile un maggior pragmatismo nel definire gli indirizzi strategici europei.
    Immigrazione, transizione energetica/economica sono temi troppo rilevanti per essere affrontati con gli approcci ottusamente ideologici degli ultimi anni.

    Avremmo tutti scommesso sulla resa dell’Ucraina in una settimana.
    Tendiamo a sopravvalutare le capacità di Russia o Cina e a sottostimare quelle del blocco atlantico.
    Qualunque sia l’esito, l’Ucraina rappresenta una tappa. Negli anni a venire ci attenderanno altre sfide (da affrontare possibilmente con dignità e nerbo)

  4. Gp scrive:

    Cerchiamo di vedere il bicchiere mezzo pieno… probabilmente la Salis farà meno danni come europarlamentare che come maestra

  5. VEDO SEMPRE PIU' NERO scrive:

    Le elezioni europee? Quante ombre e poche luci. Ma bravo il PD fare eleggere una persona con un carico di reati, dall’abusivismo con affitti non pagati ad aggressione. Lei un’insegnante ? Bell’esempio per i suoi allievi. Posso, al limite, concordare agli arresti domiciliari in Italia, ma è un pessimo rappresentante del nostro paese nel Parlamento Europeo. Mi sembra che un certo Voltaie disse “Lotterò fino all’ultimo perché tu dica la tua opinione anche se è il contrario delle mia”; regole molto facile a da capire, ma difficile per qualcuno ad applicare. Un’altra strana nomina prine di ombre che fa il doppio con questa, e quella di un altro individuo, l’ex sindaco Lucano da Calabria, che è ancora sotto processo per reati di sfruttamento di migranti con la complicità di varie famiglie mafiose calabresi. Tanti troppi astenuti? Pensiamo a quanta gente nel passato, ha lottato e sofferto per potere votare liberanmente ed influire attivamente sulle sorti della Nazione, mentre ora vince il partito dell’astensione; bel progresso! L’Ucraina? Quante speranze tanti avevano nutrito con l’ascesa al potere di Biden e la sconfitta di Trump; una nuova epoca di pace e concordia aspettavano gli USA e tutto il mondo occidentale. Tutto falso; Rimbambiden si è dimostrato uno dei peggiori presidenti americani ed è deprimente che ora molti sperano che con il bistrattato Trump tutto si risolva, allora è evidente che prima abbiamo sbagliato tutti. Purtroppo è un po’ meglio un libertino che un catetere-dipendente. Il vecchietto non doveva aizzare il comico fallito ucraino, ma cercare di far lavorare a tutti costi la diplomazia. Ricordiamo che gran parte dei territori contesi sono a maggioranza quasi assoluta di lingua ed origine russa. Putin non è assolutamente uno stinco di santo, ma se fosse stata intavolata una trattativa bilaterale prima di far tuonare le armi e scorrere il sangue, ora le cose sarebbero state migliori. Inoltre, alla faccia dell’alleanza, i servizi segreti britannici, americani ed ucraini hanno sabotato il gasdotto Stream 2, basilare per l’economia tedesca, ora in crisi per colpa anche per l’attentato. Poi non parliamo della proposta di mediazione di Erdogan, sempre considerato un tiranno ed autore dell’attuale genocidio dei Kurdi, due pesi e due misure, alla faccia della tanto nominata difesa dei diritti civili, dell’autodeterminazione dei popoli ed elogio della democrazia e via dicendo di altre promesse solo retoriche. Noto che nel blog ci sono molti che sono vicini alle mie opinioni, qui elencate da me in maniera prolissa e forse un po’ confusa, di cui me ne scuso.

    • Eretico scrive:

      Caro Vedo nero,
      una precisazione ed un commentino: la precisazione è che Ilaria Salis è stata candidata dal tandem Bonelli-Fratoianni, non dal Pd (del quale, certo, il succitato tandem è alleato). Come ha scritto con acutezza un appassionato lettore, forse la Salis (l’onorevole Salis, sic) farà meno danni come parlamentare, che come maestra…

      Quanto alla chiosa finale “noto che nel blog ci sono molti che sono vicini alle mie opinioni” sulla Russia, ti do perfettamente ragione: oltre a Marco Burroni, Ics e pochissimi altri (fra chi interviene, ovviamente), la maggior parte è schierata su posizioni critiche più verso Zelensky (che tu definisci “comico fallito”), che non contro Putin (del quale, al massimo, si può dire che “non sia uno stinco di santo”); questo pone, fra le tante, una ferale domanda: ma allora, perché attaccare sempre – parlo in generale – questo mefitico mainstream, i cosiddetti “giornaloni”, allorquando poi i più la pensano in tutt’altro modo?

      Buona settimana, l’eretico

      • VEDO SEMPRE PIU' NERO scrive:

        Ormai è assodato che i giornaloni non sono liberi come pensiamo, ma manipolati da certi poteri. Un esempio: cito un episodio vecchio -un po’ fuori dall’argomento, ma non del tutto- che è quello di quando il Monte prese l’Antonveneta e tutti i giornali, economici e non, elogiavano l’operazione, i suoi realizzatori, manco avessero conquistato mezza Italia poi sì è visto come è andata a finire. Eppure gli elogiatori erano fior di economisti, com’è che non ci fu nessuna voce contraria? Forse è più facile andare sempre a favore della corrente più agile da affontare. Il caso Russia-Ucraina poteva essere affrontato con la diplomazia invece tutti i giornali ad elogiare Rimbambiden e la sua politica aggressiva. Se tu vai a stuzzicare un nido di vespe o calabroni poi le conseguenze non sono tanto belle. Nel 2014, più o meno, molti russofoni vennero uccisi dagli ucraini, quindi l’astio c’era da molto e covava, solo la diplomazia avrebbe ora trovato una soluzione più pacifica possibile. Consideriamo che l’Ucraina aveva usufruito di enormi vantaggi economici con i vecchi accordi con la Russia, quindi la neutralità sarebbe stata molto utile. La Russia con tutti i Paesi ex-Patto di Varsavia ora membri Nato, al contrario di quanto erano negli accordi post 1989 con gli USA, si è sentita circondata e quindi Biden avesse negoziato per una neutralità almeno dell’Ucraina forse la guerra sarebbe stata evitata. Poi c’è il precedente del referendum del Kosovo in cui si rese indipendente dalla Serbia, alleata della Russia; se quello era valido per tutta l’opinione mondiale, anche quello delle regioni russofone ucraine dovrebbe essere considerato valido per gli stessi motivi. La diplomazia, la ricerca di un compromesso, considerare che c’era nel mezzo una nazione orgogliosa che non accettava di essere sminuita in pochi anni, si doveva fare di tutto per evitare lo scontro armato, invece è stata preferita l’azione di forza. Ci sarebbe poi da considerare la pochezza dell’Unione Europea, che ci sta rimettendo il giusto, nonché l’inutilità dell’ONU, guarda caso con sede a New York, succube degli USA.

      • Marco Burroni scrive:

        Vedi Eretico, al Sig. vedonero e ad altri piace ergersi ad eroi, piace spiegare il perché ed il percome di tutto sentendosi depositari della verità… e invece ripetono a pappagallo il compitino della propaganda di Putin, tutti con le stesse opinioni fatte con il copia incolla.
        Restando sull’argomento Ucraina come diavolo si fa a direr che i territori occupati siano a “ Stragrande maggioranza russa”? Ma hai letto qualche libro sulla storia di quelle regioni? Ma lo sai da quanto tempo sono russe? Ma lo sai quanti milioni di persone aveva deportato Stalin negli anni ‘30 ‘40 e ‘50 attraverso tutta l’URSS?
        Una trattattiva bilaterale? Ma c’erano fior di trattati bilaterali con i quali Putin si è pulito il culo!
        Zelensky comico fallito? Anche Ronald Reagan era un attore fallito, anche Berlusconi era un cantante fallito!
        Il Nordstream 2 distrutto dagli americani? Questo lo dicono i russi senza alcuna prova, e tu accetti acriticamente la loro propagande senza farti domande.

        Un consiglio, invece di consumare pixel sul blog dell’eretico comincia a studiare dei libri veri, magari scopri che quello che credevi di sapere è falso e che fino ad oggi ti ti sei fatto prendere per i fondelli …

        • VEDO SEMPRE PIU' NERO scrive:

          https://www.rainews.it/articoli/2023/05/der-spiegel-sullattentato-al-nord-stream-nuove-tracce-portano-allucraina-82c04e80-5e73-4ad2-8ee9-58f1867e10b0.html https://www.rainews.it/articoli/2023/11/washington-post-il-sabotaggio-al-nord-stream-eseguito-dai-militari-ucraini-4d1156ed-6ea0-49d1-9880-316a6d9a5e5a.html Queste sono le fonti riguardante l’attentato del Nord stream 2. Non mi sembrano provenire da giornaletti scandalistici. Solo un ultimo avviso: sarebbe meglio usare nei commenti un linguaggio più corretto tanto o che uno si arrabbi o meno le cose attuali non cambieranno, inutile a stracciarsi le vesti reciprocamente. La mia è stata un’opinione personale che non cambierà di certo le cose, comunque non sono solo in questo blog ad esprimere il mio pensiero tanto criticato. Infine, mi limito solo a fornire le soprascritte fonti riguardante l’attentato al Nord Stream 2 che ha messo in difficoltà la Germania e di riflesso l’Europa Occidentale; per quello che riguarda la Storia dei rapporti Ucraina/Russia il discorso sarebbe molto lungo e complesso, ma nessuna delle due parti è innocente. Chiudo il discorso.

          • Eretico scrive:

            Caro Vedo nero,
            hai ragione sul richiamo al linguaggio, nel senso che è sacrosanto cercare di mantenere questo spazio pubblico (e fortunatamente molto letto) una agorà democratica, non facendolo diventare una curva da stadio (nel senso deteriore del termine).

            Sul North Stream, si è già scritto svariate volte, e hai fatto bene a riportare i link di riferimento: giustamente – come scrivi – non provenienti da “giornaletti scandalistici”.

            Prima di chiudere, però, permettimi anche di puntualizzare questo: il tuo “nessuna delle due parti è innocente”, in tutta franchezza, non lo accetto davvero in nessun modo, e fa parte di quella, ormai drammaticamente imperante, forma mentis all’insegna del “tutti e due colpevoli, ergo pari e patta”. L’Ucraina può essere ovviamente criticata, e per tanti aspetti, ma in nessun modo può essere messa sullo stesso piano di chi ha praticato e continua a praticare un’aggressione brutale e meramente imperialista (con la risibile motivazione della “denazificazione”, peraltro): il dire che “nessuno è innocente”, che lo si voglia o meno, comunica proprio questo inaccettabile pensiero…

            L’eretico

          • Gp scrive:

            Per quanto mi riguarda il punto non è la sterile attribuzione della ‘ragione’ all’una ed all’altra parte, dove comunque le violazioni di Putin sono macroscopiche anche di fronte alle responsabilità ucraine ed occidentali. La questione è l’opportunità di intervenire, ed io non lo farei; l’Ucraina non ha i requisiti democratici per entrare in ue e tantomeno nella nato. Il mondo è pieno di guerre e non dobbiamo fare i giustizieri

          • Eretico scrive:

            Caro Gp,
            figuriamoci se anche io non nutro forti dubbi su una forma di intervento con i militari italiani boots on the ground.

            E sui requisiti democratici dell’Ucraina, beh: mi pare che, tutto al più, si troverebbe in Europa all’interno di una “allegra brigata” di Paesi border line, da questo punto di vista, converrai.

            Infine: che noi non dobbiamo fare i “giustizieri” – come dici tu -, posso anche concordare in linea di principio (anche se nei Novanta, la si pensava in modo differente: ricorderai le polemiche sull’inazione occidentale, sanata solo dopo lunghi ritardi, nella Guerra civile della ex Jugoslavia, in specie su Sarajevo o Srebrenica); qui si tratta di capire se ci convenga o meno calare le braghette di fronte ad un dittatore oggettivamente imperialista, che imposta la sua politica estera in senso espansionista (non solo in Ucraina), e che ha plasmato la sua economia su un modello (staliniano) di mobilitazione bellica permanente. Il dibattito è aperto, come si diceva ai cineforum di un tempo…

            L’eretico

          • Gp scrive:

            Non mi pare corretto paragonade l’Ucraina ad altre democrazie europee. A parte il fatto che dal 20 maggio Zelenski, cui è scaduto il mandato, è tecnicamente un dittatore; a parte le restrizioni delle libertà e le persecuzioni contro le opposizioni, le minoranze, la stampa… a parte queste cose rimangono i massacri di civili russofoni (circa 8000 su 15000 vittime totali) nella guerra civile post 2014.

          • Eretico scrive:

            Caro Gp, mi tocca risponderti di nuovo (lo faccio volentieri, fra l’altro sto scrivendo il mio prossimo libro proprio su questo argomento)…
            Il povero Zelensky (almeno tu non gli dai del drogato, come invece fanno tanti) non fa votare gli ucraini, pretende una stampa di Stato, limita i diritti: conosci qualche leader che, durante una guerra, non abbia fatto cose simili, del tutto censurabili in tempo di pace?

            E soprattutto: sei sicuro di conoscere tutti i singoli passaggi del famigerato 2014? Per dire: non è che i separatisti filorussi si sono mossi, su input dell’ottimo Putin, subito dopo la annessione russa della Crimea? Come se i sudtirolesi occupassero una mattina le caserme dei carabinieri ed i municipi in Alto Adige: l’Italia, cosa farebbe, di grazia? Dopo che i separatisti hanno iniziato, con l’aiuto concreto di Putin, poi hanno fatto a darsele: ma sono loro, i separatisti, ad avere usato per primi la forza, vorrei fosse chiaro a tutti (l’ operazione voluta da Putin iniziò per la cronaca il 6 aprile 2014)…

            L’eretico

          • Gp scrive:

            Grazie per la risposta e scusa se abuso dello spazio, ma per me la questione non è chi ha ragione (l’Ucraina), ma cisa devono fare Ue e Nato (non ammettere l’Ucraina).
            A proposito delle responsabilità occidentali però consiglio di seguire ciò sta accadendo in Georgia, che ricorda un po’ il processo ucraino pre 2014. Il governo ha varato una legge che obbliga le ong che ricevono più del 20% di finanziamenti dall’estero ad essere registrate come potenziali persecutori di interessi stranieri. Si sappia che in Georgia operano 25000 ong, una ogni 400 abitanti. Se e quando scoppierà un’altro conflitto o guerra civile, ricordiamocene.

        • Anonimo scrive:

          a me pare che i toni da depositario della verità e pure offensivi e ironici verso chi osa pensarla differente da Lei siano i suoi, sig, burroni, con una violenza linguistica che da sempre la caratterizza…e come sempre, di solito chi accusa gli altri sta parlando di sè stesso. pensi al suo di linguaggio, e alle sue incrollabili “ragioni”. cmq i guerrafondai come lei a mio avviso sono pericolosi, perchè non va volontario in ucraina ? invece di sbraitare contro chiunque provi a vedere le cose da altri angoli? interessante poi l invito ad andare a scrivere in altri blog…..molto indicativo di chi non sa porsi in una dialettica civile….

  6. fabio calvellini scrive:

    Io tutti questi fan di Putin non li vedo. A parte qualche tuttologo da tastiera complottista in odor di no vax, e i tre leader carismatici dei partiti della maggioranza, di cui uno è morto, e due pare abbiano cambiato idea (pare…), tanti altri in Italia non li vedo

    • Eretico scrive:

      Caro Fabio,
      cogli un aspetto decisamente importante: il Silvio nazionale – amico personalissimo di Putin, come tutti ricordano – ci ha lasciato giusto un anno fa; Salvini, si capisce benissimo come la pensi, ma è pur sempre in maggioranza; alla Meloni va invece dato il merito di avere impostato una politica estera seria (opinione personale, ovviamente): ben poco coerente con il prima, senza dubbio, ma se uno cambia idea in meglio (opinione personale, bis), io credo che si possa e si debba esserne contenti.

      La questione che ponevo io è quella dell’opinione pubblica (che poi magari non vota, certo, o lo disperde): quella sì, in maggioranza – pur con tutte le sfumature del caso – filoputiniana, o antiucraina che dire si voglia. Ma l’essere tale, è come l’essere razzisti: nessuno lo può esplicitamente ammettere: lo si è, dunque, ma senza esplicitarlo, riprendendo par pari la propaganda putiniana, spacciata però come atto liberatorio rispetto al mainstream…

      L’eretico

  7. VEDO SEMPRE PIU' NERO scrive:

    Io resto sempre dello stesso parere, ma è bene comunque che ognuno possa esprimere la sua opinione, siamo fortunatamente in democrazia. L’importante è l’esporre le proprie idee, rispettando le altrui, con un linguaggio civile e moderato nei termini perché il contrario sarebbe solo controproducente. Stop, fine del messaggio.

  8. Ics scrive:

    Oggi si fanno le pulci all’ ucraina domani si dirà “ah ma Taiwan è così lontano”.
    Un pretesto si trova sempre.
    Alla fine è più intellettualmente onesta la dichiarazione di resa, ritirata di Paolo Panzieri o Vedo nero.
    Dipende sempre da come si interpreta il futuro, di quale eredità si vuole lasciare.
    Di una cosa dobbiamo però essere certi: esistono popoli geopolitici e popoli bottegai (es. Italia, Germania). L’epoca della globalizzazione con il falso mito del dominio dell’economia è terminata e se non sapremo adattarci al nuovo contesto saremo destinati comunque al declino totale e sarà parecchio doloroso per un popolo “pancia piena e culo al caldo” come il nostro.

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