Liguriagate, “frociaggine”, missili in Russia (ed un Ps)
Eccoci al consueto appuntamento settimanale con il blog; tre argomenti di cogente attualità, in attesa di scrivere della Riforma della Giustizia (detto fra noi: la separazione delle carriere fra magistrati, può davvero essere il principale problema della Giustizia italiana?): uno nazionale (Liguria), uno internazionale (conflitto russo-ucraino), infine uno mondiale, in quanto concernente il Santo Padre e le sue esternazioni…
“LIGURIAGATE”: QUELLE GALLERIE FRADICIE…
In settimana, mi sono fatto – diciamo che non è proprio la prima volta, ecco – la A 10, l’autostrada che collega il Levante con il Ponente della Liguria; ma nell’attraversarla – di cantiere in cantiere (il paradosso è che l’autostrada più cantierata del mondo, è quella in cui nel 2018 è collassato il ponte Morandi) – non si poteva non porre mente a ciò che è accaduto il 7 maggio scorso, con i clamorosi arresti del Governatore Toti – sempre ai domiciliari -, dell’imprenditore Spinelli nonché del manager Signorini (nostro faro ideale di comportamento).
Lunedì, proprio Signorini – l’unico a Marassi, nel senso carcerario del termine – è stato ascoltato dagli inquirenti: come previsto, ha detto ben poco, ammettendo solo il minimo sindacale che non si può smentire (casinò, hotel de Paris, regali non da hard discount alle signorine, tutto finanziato dal buon Aldino Spinelli); dopo un paio di ore (poco, dunque), i Pm lo hanno rimandato indietro, capita l’antifona: Signorini non parla.
D’altro canto, la politica mantiene l’appoggio a Toti – soprattutto Salvini e Tajani -, il Pd da par suo può alzare poco la cresta visto il passato prossimo dell’era Burlando (e l’attuale, un po’ ingombrante, posizione di Vianello); la stampa filogovernativa fa le pulci solo alla Procura e scrive esplicitamente di inchiesta che “rischia il flop” (Senaldi, su Libero di ieri): perché mai uno dovrebbe parlare, fare i nomi di altri?
Passando per Genova – prima e dopo il nuovo ponte, voluto dal grande Renzo Piano (gratis) – si attraversano anche gallerie su gallerie: vecchie, scure, madide di umidità; all’andata – domenica scorsa – campeggiava, davanti a molte di queste, la incredibile scritta: “galleria allagata”, ed in effetti l’acqua tracimava dalle pareti, fin sopra l’asfalto. Un po’ meglio al ritorno, mercoledì mattina: l’acqua non c’era più, restava, imperituro, l’annerimento da umidità.
Perché preoccuparsi, però, in fin dei conti? Con tutti i cantieri che ci sono, sarà tutto ipermonitorato, nevvero? Ci saranno controlli e verifiche, metro dopo metro, visto anche i costi del pedaggio. In ogni caso, ogni volta che mettevo il naso fuori da una di queste gallerie, era tutto un dantesco “riveder le stelle”…
LA “FROCIAGGINE” EVOCATA DAL PAPA
Questa – inutile girarci tanto intorno – è stata anche la settimana delle esternazioni papali: continuata con un’altra che – coperta da quella più clamorosa – non sta bucando, ma che è notevole anch’essa. Papa Francesco – sempre in una udienza a porte chiuse, sic – avrebbe detto che “il chiacchiericcio è roba da donne”. Affermazione la quale – se fatta da qualcun altro – lo esporrebbe immantinente all’accusa di misoginia aut similia.
Ma è indubbio che l’uscita – venuta fuori ad inizio settimana – sulla troppa “frociaggine” presente nei seminari, sia di portata clamorosa (anche storica, peraltro), tale da spiazzare figure che per anni avevano plaudito al Papa argentino.
Si prenda il teologo Vito Mancuso (intervistato da La Stampa martedì 28), dal suo punto di vista inviperito con l’irrefrenabilità linguistica del Papa, divenuto ormai una sorta di Vannacci vaticano (cattolicissimo, immagino si professi anche il Generale). Fra i tanti passaggi stimolanti dell’intervista al teologo, la comparazione fra l’inizio del papato di Pio IX (il biennio 1846-1848), che tante speranze progressiste aveva saputo suscitare (prima del totale, ultraconservatore, irrigidimento teocratico temporalista), e le due facce di Francesco.
In un contesto in cui tante cose davvero clamorose avvengono, diciamocela tutta: quella di un Papa che – davanti a circa 200 Vescovi: ex cathedra? – si esprime in questo modo, francamente era un cadeau che noi antichi anticlericali non ci saremmo mai potuti aspettare, e che, forse, non ci meritavamo neanche più…
MISSILI IN RUSSIA?
Grande dibattito, in questi giorni: armi all’Ucraina – per attaccare anche obiettivi russi (solo logistici e militari, si badi) -, oppure no? Questo è il dilemma, avrebbe scritto Shakespeare, o chi per lui…
Alla mattina di oggi 31 maggio, anche Biden – dopo vari tentennamenti – si è orientato al sì; con lui (avendo deciso prima di lui): Francia, Germania (con alcuni distinguo), Finlandia, Svezia, Paesi baltici (Estonia, Lettonia, Lituania), Polonia, Repubblica ceca, Danimarca, Olanda, Norvegia, Regno unito e financo il Canada.
L’Italia, da par suo, per adesso tiene fermo il suo no, come anche la Spagna: si aspettano le Europee, o sarà davvero la linea definitiva? Wait and see…
Questi i fatti, nudi e crudi; a questo punto, sia concesso al blogger un commentino, in coerenza con quanto scritto altre volte. Detto papale papale (oggi più che mai si può fare!), premesso che la prospettiva di una escalation inquieta tutti, andrebbero rimarcate due cosette: la prima, è che la linea rossa insuperabile davvero, è quella del mandare truppe nazionali boots on the ground (e – nonostante le spinte in avanti macroniane e non solo – di ciò non si sta parlando); in secondo luogo, Putin è dal marzo 2022 che minaccia l’Armageddon atomico.
Come dice l’analista Alessandro Marrone (intervistato dal Qn di oggi, pag.11) “sulla base della dottrina nucleare russa, Putin avrebbe potuto usare l’atomica, ad esempio, quando gli ucraini hanno ripreso Kherson” (facente parte del territorio che i russi avevano conquistato nella prima fase, e da loro considerato unilateralmente Russia): invece, tanto rumore, tanta paura, ma zero bombe (atomiche).
La Russia, sin da quando era Urss, è adusa trovare terreno fertile nell’ influenzare l’opinione pubblica e la politica italiana (lo fanno anche gli americani, ci mancherebbe altro: dipende sempre dalla parte in cui si voglia stare, pur con tutte le critiche del caso); raccomandiamo a cotal proposito la lettura di un libro di enorme attualità: “La colomba e la spada. Lotta per la Pace e antiamericanismo nelle politica del Partito comunista italiano (1949-1954)”, uscito per Rubbettino e scritto da Andrea Guiso. Sin dai tempi della Guerra di Corea, Mosca si mobilita per dividere l’opinione pubblica italiana: con ottimo successo, va detto.
Sapendo dunque bene di essere in netta minoranza (in Italia, perché dove si ha della libertà una idea diversa non è così), ribadiamo comunque questo; se – dal momento che Putin ha un fornitissimo armamentario nucleare – non si può fare ciò che in tutte le guerre pregresse (vedasi la Seconda guerra mondiale) è stato fatto, allora è meglio dirlo subito (anzi, sarebbe stato meglio dirlo nel 2022): caro Vladimir, fai pure le tue cose, che noi si continua a guardare dall’altra parte, come nel 2014 in Crimea, o nel 2008 in Georgia e via dicendo. E scusaci tanto se c’è qualche cane occidentale che abbaia, davvero…
Ps 1 L’ex Direttore de L’Avvenire Marco Tarquinio – candidato come “indipendente” dalla Schlein, per cercare di raccattare qualche voto pacifista, sottraendolo a Conte ed a Santoro – ieri, dopo avere ribadito di essere a favore dello scioglimento della Nato et alia, ha dichiarato quanto segue (Corriere della sera, 30 maggio, pag. 9): “Mussolini guidava l’ala massimalista e interventista dei socialisti e poi quello che è accaduto lo sapete tutti”. Forse, però, il primo a concedersi un ripassino di Historia dovrebbe essere proprio lui…
“…un accordo di pace venne firmato a Istanbul nel marzo 2022 da russi e ucraini. Questo venne disdetto unilateralmente dagli ucraini in seguito alle pressioni occidentali e in particolare del premier inglese Boris Johnson…”. Fonte “il Fatto Quotidiano”. Ora lo so bene che in guerra ognuno porta acqua al suo mulino e qualcuno potrebbe citare un fatto analogo in cui è la Russia a rifiutare l’accordo di pace, ma almeno personalmente l’escalation di queste ore non mi rassicura, anzi i nuovi pruriti occidentali (Stoltenberg alla Nato) mi preoccupano ed anche parecchio, bene ha fatto questa volta Crosetto a mantenere la linea della prudenza mentre Meloni (ed anche Schlein) si sono guardate bene da parlarne direttamente perchè schierarsi troppo vistosamente in tempo di elezioni non va mai bene, e poi si lamentano se la gente smette di votare …. Comunque sia, il povero Tarquinio (sebbene condivida le sue posizioni sulla guerra) è a mio parere invotabile essendo finito nelle liste di un partito che riesce ad affermare tutto ed il suo contrario sia in materia economica che di politica internazionale, vanno d’accordo solo sui diritti civili ma vorrei scavare nel lato cattolico del PD per capire, se anche qui, sono tutti d’accordo su tematiche quali l’eutanasia per esempio. Per finire sul papa: ma c’era qualcuno che onestamente pensava che fossero del tutto cambiati? Sembrano solo più moderni perchè i loro attuali antagonisti (gli islamici) sono cinquant’anni indietro rispetto ai cattolici, ancora una cinquantina d’anni e forse ce la fanno ad entrare a pieno titolo nella modernità, sempre se una bomba nucleare non ci spazza prima via tutti. Buon pomeriggio.
Caro Cecco (ed Ics e Daria),
è stata la rivista Foreign affairs a fare lo “scoop” della trattativa di Istanbul, rifiutata dall’Ucraina nell’aprile del 2022. A parte il fatto che ovviamente era una proposta del tutto sbilanciata a favore di Mosca, peraltro fresca di invasione, sottopongo ai lettori anche un altro elemento: ieri, il Ministro degli Esteri russo Lavrov si è affrettato a chiedere che la Cina organizzi una conferenza di pace, fra loro e gli ucraini. Putin, il 20 maggio, sosteneva che, con Zelensky, lui non poteva trattare, perché il suo mandato era scaduto: evidentemente, ha cambiato idea…
L’eretico
Sugli ultimi sviluppi in Ucraina e al nuovo atteggiamento Nato sto a quello che ha detto in merito Dario Fabbri, secondo cui è un nuovo tentativo di costringere la Russia ad una trattativa. Speriamo, visto anche che Putin capisce, a mio avviso, solo il linguaggio della forza.
Eppure si vota in tutta Europa. Perfino Trump ha voluto far trapelare passate dichiarazioni bellicose verso la Russia.
È evidente che in altri paesi la politica ha ritenuto l’autorizzazione all’Ucraina tutt’altro che controproducente per l’esito elettorale.
Alla fine il posizionamento rileva l’approccio alle sfide della vita delle varie collettività.
La nostra è abbastanza rattrappita ed intimorita nell’affrontare il futuro e questo si traduce in “capitanini” mediocri
Caro Eretico, Burlando, investito anche lui da un caso giudiziario di corruzione si dimise da Sindaco di Genova (alla fine fu assolto per non aver commesso il fatto). E nessuno si lamentò di magistratura politicizzata o di giustizia ad orologeria.
Caro Roberto,
Burlando fece bene: anche perché ci si difende parecchio meglio senza cariche, quantomeno se si guarda ai fatti concreti che divengono oggetto del contendere giudiziario. L’idea che Toti continui a mandare avanti una Regione dagli arresti domiciliari (sui quali decide la Magistratura, non la politica, fortunatamente), mi pare faccia capire a che punti siamo arrivati.
Peraltro, tornando a bomba, pare che Burlando abbia continuato a frequentare certi yacht, negli ultimissimi anni…
L’eretico
Ed infatti è un metodo di fare politica sbagliato, anche se non fossero commessi reati. Quindi il fatto solo di essere andato su quello yacht per me sarebbe sufficiente per farlo dimettere(ma si da il caso che Burlando non avese incarichi pubblici) Nello specifico caso Burlando sembrerebbe sia stato oggetto di un giochetto fatto da Spinelli per fare in qualche maniera pressioni su Toti, tant’è che fu lui steso a passare la notizia dell’incontro con Burlando alla stampa. Mi fa specie ciomunque che dei garantisti come lo sono i nostri politici di destra, attacchino un libero cittadino nemmeno indagato.
Carissimo ERetico,
un off topic per te e i tuoi attenti lettori: anche a Pistoia, forse un po’ in ritardo, è arrivata notizia di quella agenzia di viaggi che voleva aggiungere alle varie proposte in cartellone quella del “tour delle contrade con contradaiolo vero”. Tutto è stato subito stoppato dal Consorzio. Mi pare comunque un tentativo significativo del turismo da overbooking…
Caro amico pistoiese,
credo proprio che qualcosina scriverò, nel pezzo di domani, sull’argomento, che nello scorso settimana mi ha in effetti incuriosito.
Così come non credo che mi riuscirà di sottrarmi rispetto allo scrivere qualcosa sull’incredibile indecenza del Duomo milanese con tanto di bandierone palestinese issato in loco: sono cose che mi fanno diventare un paladino della cattolicità tradizionalista, pensate un po’…
L’eretico
Forse, con tutto il rispetto, un po’ di lettura del Vangelo non ti farebbe male.
A proposito di antisemitismo, quello originale e vero, visto un po’ chi si era scelto il buon Lollo come portavoce,pagato con i nostri soldi? Paolo Signorelli, che già dal curriculum si poteva immaginare chi fosse.
Forse dovrebbero lasciare la poltrona entrambi
Il conto dell‘interruzione di pubblico servizio causato alla stazione di Torino dai simpatici manifestanti pro Palestina a chi si manda? A Roby?