Eretico di SienaUnistrasi, Tomasino, Assange (e 4 Ps) - Eretico di Siena

Unistrasi, Tomasino, Assange (e 4 Ps)

- 23/02/24

Settimana davvero assai densa di notizie, questa in corso; tralasciando la “guerra mondiale a pezzi” – su cui tanto ci sarebbe da scrivere -, ed anche tante cosine e cosette di politica interna – in vista dell’importantissimo test elettorale della Sardinia, domenica prossima -, fra cui la spaccatura fra Lega da una parte e Forza Italia e Fratelli d’Italia dall’altra sul terzo mandato (ma è spaccato anche il Pd, tranquilli), nonché l’ultima buffonata relativa al Caso Rossi (torneremo anche su quella, per intanto rimandando all’intervista rilasciata all’odierno Corriere di Siena, pagina 6), ci concentriamo su tre argomenti, sui quali davvero non si poteva non dire almeno qualcosina…

 

LO SGARBO ISTITUZIONALE DI UNISTRASI

Alcuni mi hanno chiesto come mai non fossi presente lunedì mattina, alla inaugurazione ufficiale dell’Anno accademico dell’Università per stranieri di Siena; la risposta è tanto semplice, quanto incontrovertibile: perché nessuno mi aveva invitato (ovviamente in qualità di Presidente della istituzione che rappresento).

Cosa – senza volere enfatizzare, giacché i problemi cogenti sono ben altri – piuttosto grave, non certo per lo scrivente in senso personale, ma per ciò che rappresenta, vale a dire un’istituzione (culturale, fra l’altro!), la quale è anche parecchio, parecchio più antica di Unistrasi, e che quindi – anche solo per questo – avrebbe meritato il rispetto istituzionale che, invece, non c’è assolutamente stato.

Giova ricordare, fra le altre cose, che l’Università degli studi (Unisi) non manca mai di invitare alla propria inaugurazione dell’Anno accademico chi presiede la gloriosa Biblioteca comunale degli Intronati (come infatti è accaduto anche lo scorso novembre): ma, forse, le ambizioni globaliste e terzomondiste del Rettore Tomaso Montanari prevedono che si guardi molto più all’esterno che all’interno della civitas.

Benissimo così, ci mancherebbe altro: basta saperlo, in buona sostanza, ed a scanso di equivoci ci abbiamo dormito benone lo stesso, nelle notti seguenti; da parte nostra, invece, l’apertura verso i docenti targati Unistrasi – che c’è sempre stata, come dimostrato dagli eventi organizzati in Sala storica – continuerà, esattamente come prima.

 

LA CONTESTAZIONE A TOMASINO: “COLLABORAZIONISTA!”

Questa, invece, è davvero una cosina molto più personale che istituzionale: il non avere presenziato al big event di lunedì, infatti, mi ha pesato tantissimo per un motivo in particolare; il sentire solo dai resoconti dei media che un gruppetto – del Comitato pro Palestina di Siena, che stasera manifesterà “contro il genocidio di Gaza” -, dopo la contestazione d’ordinanza alla Ministra Bernini, aveva dato del “collaborazionista”, ed anche altro, al Tomasino nazionale,  senza potere apprezzare dal vivo quel passaggio, mi ha fatto davvero male.

Anni ed anni – dalla Gruber, su Repubblica, sul Fatto, a destra e a manca, anzi a manca e a più manca – a contestare ogni tipo di riformismo in nome del radicalismo, all’insegna del mantra che a Sinistra c’è spazio solo per i cattocomunisti come lui, capace di passare dall’esaltazione di don Milani a quella di Santa Caterina, e poi arrivano una manciata di “urlatori” (Tomasino dixit), i quali cancellano – o almeno fanno dubitare – il suo intransigente radicalismo presenzialista. Il radicalismo di uno che crea una associazione, a Firenze, chiamandola “11 agosto”: per ricordare la liberazione della città, manco il povero Nardella fosse un Feldmaresciallo della Wermacht, pronto a fare saltare tutti i ponti sull’Arno (a parte uno) per coprirsi la fuga, in caso di disfatta. Sic.

Come si diceva una volta, a Sinistra c’è sempre uno più puro che, alla fine, ti epura (oppure che ti urla “collaborazionista”): il Tomasino nazionale non lo epura nessuno, perché è un magister assoluto nel fare politica (candidandosi di persona, pare proprio, nella sua Firenze), senza però rinunciare alle laute prebende accademiche. Ma il non essere stato presente, durante una contestazione che veniva proprio da quelli che lui ha sempre lusingato e vellicato con le sue posizioni radicali, quello sì, che è un vulnus difficilissimo da accettare: speriamo che il tempo aiuti…

 

FRA NAVALNY ED ASSANGE (E HERSH)

Il Fatto sta portando avanti – con un crescendo a tratti parossistico – una campagna di stampa a favore di Julian Assange, contro la possibilità dell’estradizione del giornalista australiano verso gli Stati Uniti: come i lettori sanno, il giudizio verrà comunicato dopo il 4 marzo (il perché del ritardo nella comunicazione non risulta chiarissimo: prendiamo atto…).

In modo implicito, ma anche talvolta esplicito, Travaglio sostiene che Assange è uguale a Navalny (anzi, tutto sommato superiore, essendo stato il blogger anti Putin, da vivo, su posizioni nazionaliste e xenofobe).

Forse, giova ricordare qualche passaggio, per i lettori meno informati sulla questione: mentre la posizione di Navalny (a livello di attività politico – giornalistica, sia chiaro) contro il dittatore russo è inattaccabile (e da una dozzina di anni), va detto che la posizione di Assange è oggettivamente diversa, e non a caso gli Stati Uniti ne chiedono l’estradizione in base ad una Legge contro lo spionaggio, non certo per le ipotesi di reati classici dei giornalisti o dei blogger – in cui purtroppo tante volte anche lo scrivente è incappato, sic – vale a dire la diffamazione o, al limite, la violazione del segreto istruttorio.

Con Assange – per essere chiari e sintetici – siamo davvero border line: ci troviamo in quella magmatica linea di faglia che divide (divide?) il sacrosanto giornalismo di inchiesta dallo spionaggio tout court. E non è certo da oggi, che Assange viene infatti difeso a spada tratta da Putin, che lo ha sistematicamente usato per mostrare come l’Occidente non avesse i titoli per dare lezione a lui, che peraltro ha iniziato a fare ammazzare i giornalisti parecchi anni prima di liquidare la questione Navalny (ricordate, fra gli altri, la Politkovskaja: correva l’anno 2006, il 7 ottobre…). Il refrain è sempre quello (solo che, con Navalny, ha raggiunto il suo penoso apice, mentre ai tempi della povera Anna esisteva ancora il pudore di riconoscere il coraggio degli eroi della libertà di informazione): tutti gli Stati sono canaglia, con i giornalisti ed in politica estera, ergo anche noi, a Mosca, tutto al più ci si adegua agli altri.

Inoltre, ai supporters senza ma e senza se di Assange (i quali, da par loro, vanno a ripescare anche le mezze virgole sulle indubbie posizioni nazionaliste Navalny), vorrei ricordare un microscopico, ma forse significativo, dettaglio (non a caso oscurato dagli interessati apologeti, in questi giorni): la prima volta che Julian Assange si rifugiò in una ambasciata straniera – quella londinese dell’Ecuador, per la precisione – non era in alcun modo per motivi legati alla sua attività di giornalista di inchiesta. No, proprio no. Era sic et simpliciter per difendersi da una accusa di violenza sessuale, portata avanti da due donne e dalla Svezia: il tutto finì per una sostanziale “insufficienza di prove”, non per altro. Le accusatrici furono ritenute credibili, ma la cosa terminò per l’appunto per la mancanza di ulteriori riscontri.

Assange, dunque, è del tutto innocente, per quanto concerne questa grave ipotesi di reato; per quanto attiene il resto, wait and see: comunque vada, sarà giudicato – nonostante lo sbraitare di molti – da Giudici che sono facenti parte di un sistema giudiziario molto più libero di quello russo. Ciò è ovviamente di lapalissiana evidenza, ma nell’Italia, e nel mondo, odierno, anche ciò che è lapalissiano – dopo adeguato ed interessato “trollamento” -, si mette in discussione: non a caso, da un paio di giorni la vedova Navalny è diventata una vedova allegra, mangiauomini ed amante del lusso sfrenato, tutta contenta perché aveva tanta libertà, con il marito in Siberia; sulla moglie di Assange, invece, neanche mezza voce, neanche un terzo di troll: meglio di quella di Cesare, insomma…

Last but not least: come detto, Assange – comunque vada in futuro – resterà un personaggio al confine fra spionaggio e giornalismo di inchiesta, a volere essere benevoli; gente come Seymour Hersh, questi sono i maestri di giornalismo di inchiesta: premio Pulitzer per le sue inchieste di ambito militare, statunitense (nato a Chicago) capace di scrivere cose durissime contro il suo stesso Paese, a partire dalla fine dei Sessanta (fu lui, per dire, a fare cessare il programma Nixon sulle armi biologiche, nel 1969; poi, aprì gli occhi del mondo sulla strage di My Lai, fino all’ultima chicca, quella del sabotaggio del North Stream 2, pur condita da un madornale errore sul Segretario della Nato Stoltenberg, a dimostrazione del fatto che anche i migliori sbagliano): quello di Hersh, insieme a tanti altri, è autentico, genuino e sano giornalismo di inchiesta. Rispetto al cui rigore e coraggio, non ci si può che inchinare…

 

 

Ps 1 Uscito il programmino marzolino degli incontri in Sala storica (sempre alle 17,30): lo trovate on line e non solo; per finire febbraio, però, martedì 27 c’è un appuntamento di notevole spessore: dopo 15 minuti introduttivi dello scrivente, il professor Marcello Flores terrà infatti una lectio sulla figura di Henry Kissinger.

Ps 2 Mi permetto, infine, di segnalare i prossimi incontri che terrò per presentare la mia biografia non autorizzata di Leopardi, anche a favore dei lettori di fuori Sienina: stasera, a Montalcino; lunedì a Grosseto (Galleria antiquaria Ticci, ore 17,30), infine giovedì prossimo alla libreria Rebecca, in Pantaneto, introdotto da Simona Merlo.

Ps 3 Biden, l’altro giorno, ha usato espressioni davvero irrituali, contro Putin: “da cowboy”, hanno legittimamente ribattuto i portavoce di Putin (quelli ufficiali, coloro che non si vergognano di essere filoputiniani); dateci Kamala, o chi per lei: il problema del controllo di se stesso – inutile girarci intorno – esiste tutto.

Ps 4 La strage siciliana di Altavilla è stata davvero orrenda: per modalità, per gravità, per crudeltà; pare che, alla base di tutto quel sanguinario sabba, ci sia stato una sorta di esorcismo. Meno si parla degli esorcismi, meglio è; ma, se del caso, bisogna lasciare il monopolio della gestione di chi crede al Demonio, alla Chiesa (e se diciamo qualcosa pro-Chiesa noi, potete stare tranquilli che lo diciamo in modo disinteressato): la quale, in questo caso, ha metodi “seri” (nonostante l’argomento lo sia, purtroppo, solo in quanto turba psicologica), e soprattutto collaudati da secoli e secoli.

30 Commenti su Unistrasi, Tomasino, Assange (e 4 Ps)

  1. Cecco scrive:

    Intanto buongiorno, se non mi sbaglio proprio Assange ha scoperchiato il pentolone di Guantanamo dove denetuti senza processo sospettati di terrorismo subivano torture (date un’occhiata al sito di Amnesty), sarà senz’altro meglio la giustizia targata USA di quella russa (intanto però Assange con l’estradizione negli Usa potrebbe rischiare la pena capitale e non solo l’ergastolo) ma insomma per il nemico Putin questa storia è un bell’assist, possiamo anche far finta di niente ma è così, qui quello meglio ha la rogna.

    • Marco Burroni scrive:

      No Cecco, sbagli di grosso. I “Guantanamo papers” vengono alla luce su Wikileaks solo nell’Aprile del 2011, Amnesty international denunciava la situazione gia’ nel 2005! Wikileaks e’ arrivata dopo la musica.

  2. Daria gentili scrive:

    Hai, hai, Tomasino, il perfettino, questi sgarbi non si fanno!!
    Comunque l’Eretico è un signore. A parti invertite partiva sicuramente la giornalata per il rimbrotto.

    Biden? Ritengo credibile l’opinione secondo cui i vertici Dem e Rep, rappresentati fa famiglie legate da anni da rapporti amicali e business, stiano lavorando per far fuori sia Biden che Trump…… vedremo

  3. Roberto scrive:

    Assange credo rischi 170 anni di galera per aver pubblicato carte segrete. L’accusa di spionaggio è ridicola, perché non ha passato nessuna informazione ad un nemico che lo ha assoldato per questo. Semmai va punito chi gli ha fornito carte e non poteva farlo. Gli USA vogliono semplicemente fargliela pagare : colpire uno per educare 100.
    Non serve fare nessun paragone con Navalny.
    Quanto a Putin è ovvio che metta il becco su qualunque cosa possa dar fastidio ai suoi nemici (basti ricordare quanto ha strumentalizzato le immagini dei fascisti di Acca Larentia).
    Le accuse di stupro si sono rivelate una bufala, messa in piedi chissà da chi (ahahah)

  4. VEDO SEMPRE PIU' NERO scrive:

    Assange-Navalny. Usa contro la Russia. Come dire la mafia contro la camorra. Per chi fare? Navalny è stato anche neonazista, ha guidato nel passato cortei con bandierecon svastiche e croci celtiche, poi ha avuto la conversione sulla via di Damasco ed è cambiato tutto; forse si aspettava qualche contentino da Putin? Assange ha scoperchiato il vaso di Pandora per i crimini USA in Iraq e Afganistan. Poi ricordiamo il campo di concentramento ai Tropici di Guantanamo che fa il paio col gulag siberiano. Assange è atteso al gulag tropicale se venisse estradato negli USA. Chi è peggio? Rimbambiden ed i suoi precedessori oppure il cattivo Putin? Mafia e camorra; aggiungerei la Cina nella parte dell’andrangheta. Questa è valenza morale di chi sta governando il mondo. Le guerre continuano e la gente comune muore; ognuno ha la sua realtà e giustificazione a pro suo, invece nessuno è innocente, chi governa le varie fazioni è il vero colpevole e come sempre non pagherà mai per gli errori e falsità. Saranno fatti cortei, manifestazioni, discussioni e molto peggio, ma non cambierà nulla. L’esempio più eclatante è pensare che il Nord Stream 2 è stato distrutto dagli ucraini, quelli che stiamo difendendo, e questo fa capire la confusione generale e quanto vale l’imbelle Unione Europea, vaso di coccio tra quelli di ferro.

  5. Marco Burroni scrive:

    Chissà come mai i documenti pubblicati dal “signor” Assange sono sempre stati quelli occidentali.
    Mai un dossier su Cina, Iran o Russia – i cui servizi segreti,per inciso, sono sospettati di essere il principale fornitore di documenti segreti a wikileaks.
    Si,sono parziale, sono di quelli che considera Assange un manigoldo, o nella migliore delle ipotesi un “utile idiota” al servizio di potenze straniere.

    • Gp scrive:

      Non so da dove attinge le sue informazioni. Wikileaks non spia, verifica e pubblica documenti che riceve da whistleblowers da tutto il mondo; non ha mai pubblicato fake. Ha pubblicato documenti su Cina, Turchia, Russia, Kenya e molti altri, ha rivelato mail della Clinton (dem) e della Palin (rep). Cio detto secondo il tuo ragionamento ci si dovrebbe anche chiedere perché la Politkovskaja scriveva solo sulla Russia o perché l’Eretico non ha mai scritto libri sulla corruzione nel comune di Fondi.
      Il Signor Assange anche a seguito della caduta delle accuse dalla Svezia e del diniego dell’estradizione in usa del 2021, è detenuto arbitrariamente ed illegalmente in un carcere di massima sicurezza solo per attendere ricorsi e processi per l’estradizione.
      Navalny, Politkovskaja, Assange, Gonzalo Lira, Andrea Rocchelli, Ilaria Alpi, i 60 giornalisti uccisi in palestina… per me sono tutti eroi, e i loro persecutori e assassini sono tutti nemici della oace, della libertà e della democrazia

      • Gp scrive:

        Se il tuo accordo col Burroni è basato su un assunti errati (Assange è una ‘spia’ e pubblica solo notizie contro l’occidente) dovresti almeno ritrattare nel merito.
        A proposito… ieri il NY Times ha scritto che negli ultimi 10 anni la CIA ha costruito ‘decine di basi’ in Ucraina… spero che gli editori non prendano 180 anni di carcere

        • Eretico scrive:

          Caro Gp,
          uscendo per un attimo (non “attimino”, eh!) dalla questione personale di Assange – figura complessa, non c’è dubbio -, vedi come la grande stampa (in Italia, si direbbe subito “i giornaloni”) statunitense dà anche – eccome se le dà – news tutt’altro che compiacenti con il Governo USA.
          Non c’è bisogno di sottolineare questa differenza: di là, da Putin, c è solo propaganda, peraltro miratamente tesa ad esacerbare le divisioni nel campo occidentale (con successo straordinario, va ammesso); di qua, ove sono ben contento di stare viste le alternative praticabili (in attesa di un’Europa militarmente degna di questo nome: ma non andrà bene neanche quella, per i troll putiniani, tranquilli), c’è propaganda, frammista però a ottima informazione.

          L’eretico

          • Gp scrive:

            Se paragoniamo la nostra libertà a quella di conclamate dittature partiamo sconfitti.
            Come quel tizio tradito dalla moglie che però era soddisfatto perché la moglie del vicino aveva tre amanti…

        • Marco Burroni scrive:

          Caro il mio Gp, tra me e l’eretico non c’e’ alcun accordo, nemmeno ci conosciamo di persona, nemmeno viviamo nello stesso continente…qui sento puzza di pensiero complottista.

          Premesso che tra un Navalny o una Politkosvaja MORTI e un Assange VIVO c’e’ un po’ di differenza, premesso che il Sig. Assange e’ in galera da anni perche’ continua ad appellarsi contro la richiesta di estradizione degli USA ( esercitando quindi un suo diritto!) e quindi si vuole sottrarre al processo – mentre Navalny si e’ consegnato di sua spontanea volontà ai carnefici, tinoorto alcune pezze d’appogggio alle mie idee.

          e’ un fatto che il Sig. Assange da anni ha rapporti con outlet informativi russi, ha condotto un programma per una TV russa https://www.reuters.com/article/idUSTRE80P0TY/

          I famosi “whistlebrowers” altro non sarebbero che agenti russi che volevano sabotatare politica ed elezioni americane, come spiega questo rapporto ufficiale https://www.dni.gov/files/documents/ICA_2017_01.pdf

          Riguardo alle famose lettere continuo a vedere una certa differenza tra una candidata alla presidenza (la Clinton) e una carneade repubblicana. Del resto lo stesso Trump ( che aveva incitato i RUSSI a rendere pubbliche le lettere!) aveva dei rapporti con Wikileaks durante le elezione del 2016 https://www.cbsnews.com/news/donald-trump-jr-wikileaks-corresponded-during-after-2016-campaign/.

          Tu poi aggiungi che Wikileaks pubblicava documenti contro tutti, questo articolo spiega che non e’ così https://foreignpolicy.com/2017/08/17/wikileaks-turned-down-leaks-on-russian-government-during-u-s-presidential-campaign/

          Mi pare che queste pezze d’appoggio bastino per giustificare le mie opinioni su Assange. E queste informazioni le ho trovate facendo 3-ricerche-3 su google, tempo investito 15 minuti!
          Ora aspetto le tue di pezze d’appoggio, ammesso che tu le trovi.

          • Gp scrive:

            Mi pare che la tua posizione in merito sia influenzata da inesattezze e generalizzazioni, ma sopratutto che sia ideologica e prevenuta. Hai ‘sprecato’ qualche minuto per cercare informazioni che confortassero il tuo pensiero; credo che ci si dovrebbe fare un’idea sulla base di un’analisi critica di notizie e informazioni e non il contrario.
            Anche se Assange fosse una spia Russa, ricorda che non ha mai pubblicato fake, rimangono crimini gravissimi documentati e provati dal suo lavoro per i quali nessuno ha pagato (concetto dito/luna)
            Più in generale, il mi babbo mi consigliava di leggere per lo meno sia La Repubblica che il Giornale berlusconiano, perché solo leggendoli entrambi avrei potuto scovare le malefatte dei rispettivi ‘avversari’ (con l’accortezza di trascurare agiografie propagandistiche riservate alla propria parte)

  6. Eretico scrive:

    Molto, molto bene che ci sia questo pluralista dibattito sulla figura di Assange (lo scrivente, ovviamente, concorda fortemente con quanto scritto da Marco Burroni).

    Dalle grande questioni politico-giornalistiche, di respiro mondiale, siamo costretti a tornare, al volo, alle bagatelle di Sienina: in risposta alla mia intervista di ieri 23 febbraio, oggi Il Corriere di Siena, giustamente (noi siamo pluralisti, non come la famiglia che è contenta solo quando a parlare ci sono i giornalisti che perorano la propria causa) dà voce alla famiglia, in particolare alla vedova Antonella Tognazzi.
    La quale, as usual, non avendo nessunissimo argomento concreto, parla di tutt’ altro, cercando solo di squalificare chi la attacca (documenti alla mano, a differenza sua).
    In ogni caso, ribadiamo la proposta di un confronto – ovviamente pubblico – in cui ognuno porti le sue ragioni e, soprattutto, i documenti che ha: sono anni che portiamo avanti questa proposta, forse sarebbe il caso di accettare.
    Oppure si continua a fare finta di niente: magari, poi, senza lamentarsi se tanta gente che aveva dato, in buona fede, fiducia alla famiglia, ora non gliela accorda più (restano gli aficionados complottisti, ci mancherebbe altro: per i quali, finché un Giudice non dirà che il povero Rossi è stato ammazzato, continueranno a sostenere che questo è un altro mistero italiano, non potendo accettare la più acclarata delle verità, specie dopo avere sostenuto per anni una tesi)…

    L’eretico

  7. UN ORGIASTICO,ANCHE PERVERTITO scrive:

    Caso Rossi: complimenti davvero alla signora Tognazzi in Rossi, che quando si occupano del caso Le iene, Quarto grado e via discorrendo, lei ne fa il pubblico elogio, dichiarandole benemerite e coraggiose.
    Se però se ne occupa qualcun altro come l’Eretico, documentazione alla mano, allora lo si fa senza titolo o solo per farsi pubblicità (come se ne avesse bisogno). Complimenti per la coerenza, e soprattutto per la faccia….

    • Eretico scrive:

      Caro “Orgiastico, anche pervertito”, grazie davvero per il tuo ficcante commento.

      In effetti, del Caso Rossi decide solo lei chi possa parlare o scrivere. In calce ad un pezzo in cui si parla di Assange (comunque la si pensi), Navalny (comunque la si pensi) e Hersh, Antonella Tognazzi rappresenta senz’altro un caso a parte: è colei che decide chi ha l’esclusiva per potersi occupare del caso del marito.

      A proposito, visto che sei un “orgiastico” nonché “pervertito”: ma i famosi festini con i magistrati, poi, che fine hanno fatto?

      L’eretico

  8. Ics scrive:

    Bene gli 8 miliardi € per i Leopard. Come presa di coscienza di un contesto mutato e sempre più complicato. La certificazione che il “culo al caldo” (finora percepito come ovvio, gratuito) ha un prezzo e sarà prioritario pagarlo.
    La spesa è anche un messaggio alla variegata & trasversale schiera degli insoddisfatti cronici (ai giovani si può perdonare, ai peter pan che hanno superato la mezza età parecchio meno):
    il sistema occidentale a guida USA un sarà perfetto ma l’è smisuratamente meglio della merda che ci volete propinare.

    • Anonimo scrive:

      Che ci volete propinare chi? Hai un nemico segreto? I ragazzetti hanno gli amici segreti mentre gli uomini di mezza età hanno nemici segreti? Secondo me soffri di manie di persecuzione, stai pure tranquillo chi pensa altre cose rispetto a te non ce l’ha con te, non ti vuole ingannare nè farti del male o forse non ti calcola proprio

    • Massimo scrive:

      Bene gli 8 mld? Ti auguro di non aver bisogno di cure per renderti conto come andrebbero spesi meglio quei soldi..i leopard…nel 2025!…come si fa a non capire che sono solo mazzette ?

      • Ics scrive:

        “mazz e panell fann e figl bell, panell senza mazz fann e figl pazz” *

        Vale per i figlioli quanto per le collettività (ovviamente in senso figurato, di rigore formativo).
        Brontola la schiera degli insofferenti “pancia piena & culo al caldo”: maledetti ameri-cani!!Rottami comunisti, femministe pro-hamas, liquame fascioputinista, traumatizzati da vaccino ecc ecc
        Si aggiusta il sapore con qualche spezia nuova ma in fondo è la solita (merda) ribollita.
        Tutto quello che abbiamo conquistato negli ultimi 80 anni (in termini di benessere, di qualità della vita, di diritti e libertà) si deve quasi esclusivamente allo stare sotto la cappella USA.
        Pensate di essere più bravi di polacchi, cechi o rumeni? La differenza sta in 45 anni di dittatura comunista.
        Loro hanno assaggiato e giustamente la schifano, qui è concesso riproporla nel menu (bruciando bandiere e spaccando vetrine) a me di rifiutarla con cortese decisione.

        Massimo, spendiamo circa 350 miliardi all’anno per le pensioni (quasi tutte sistema retributivo): i carri armati ce li faremo regalare dai nonnini

        *mi scuso con eventuali lettori napoletani se la forma non è corretta

  9. UN ORGIASTICO,ANCHE PERVERTITO scrive:

    Ma poi, caro Eretico, questa signora che chiede a te che titoli hai per occuparti di un caso di cronaca senese (su cui hai scritto un libro, nettamente il migliore sulla piazza), si è mai chiesta che titoli abbia lei, oltre al fatto di essere la moglie, per propinare la sua verità? Lei è quella che ha visto i taglietti che il povero marito si era fatto un giorno prima di suicidarsi, lei è quella che la sera della morte non faceva altro che telefonargli perché era preoccupata per come lo vedeva assente, lei è quella (l’ho letto nel tuo libro) che infine si fece fare una consulenza da una psichiatra sarda per certificare lo stress da lavoro che avrebbe indotto il marito al suicidio. Per quanto tempo dobbiamo continuare ad essere presi per il c..o?

  10. La D.ssa Ciani non è una psichiatra, non è sarda ed il colloquio era d’iniziativa aziendale.

  11. cherubino scrive:

    Mi si permetta una provocazione alla figura istituzionale del presidente della Biblioteca: come mai non si programmano gli incontri della sala storica (direi oltre che stimolanti, piuttosto rari nel panorama culturale locale) ad un orario un po’ più fruibile dell’infrasettimanale 17.30?
    …non arrivo a pretendere una domenica pomeriggio, quando- soprattutto d’inverno- si potrebbe impiegare i pallosi pomeriggi in maniera costruttiva per l’intelletto, ma perlomeno provare a far partecipare chi non stacca da lavoro crolli il mondo alle 17,00 sarebbe cosa benemerita!

  12. Francesco da Grosseto scrive:

    Grazie della godibilissima serata di ieri sera in quel di Grosseto e della ancora più gradita dedica sulla copia della tua ultima fatica. Speriamo di rivederti presto da queste parti con qualche nuova proposta culturale/editoriale, se poi ti dovessi trattenere oltre gli orari consentiti la camera d’albergo è pagata.
    Grazie ancora, un abbraccio.

    • Eretico scrive:

      Caro Francesco,
      mi fa davvero piacere che tu abbia gradito l’evento leopardiano di ieri, alla Galleeria Ticci: ove, fra l’altro, chi introduceva mi ha detto che in loco faranno presto letture pubbliche di Capitoli del mio libro, cosa che mi fa assai piacere (anche perché credo sia la prima volta che accade: di solito, i miei libercoli si leggono da soli, senza farsi tanto vedere…).

      Se trovi tu un altro luogo grossetano ove bissare l’evento di ieri, vista la disponibilità che dimostri mi fermo a Grosseto ben volentieri: e, prima dell’albergo, tutti a cena all’insegna di Luciano Bianciardi!

      Un abbraccio, Raffaele

  13. VEDO SEMPRE PIU' NERO scrive:

    Fuori argomento, ma ci ritorneremo, è un anticipo. Vittoria, squillino le trombe, dei sinistrorsi in Sardegna per un misero 0,4%. Il bello è che il M5S ha preso meno voti del PD, ma la governatrice è pentastellata, bella vittoria…di Pirro. Comunque l’Armata Brancaleone ha vinto e ne vedremo delle belle. Poveri sardi.

    • Roberto scrive:

      In verità i “poveri sardi” hanno visto all’opera Solinas e Truzzu a Cagliari. Forse è per questo che sono stati “epurati” dagli stessi elettori del centrodestra col voto disgiunto.Mi pare che la coalizione di centrodestra abbia raggiunto circa il 49%. O mi sbaglio? Che poi dall’altra parte si esaltano troppo, mi pare vero anche questo. Ma sai, in tempi di magra ci si accontenta di poco.

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