Olindo e Rosa: i nuovi Sacco e Vanzetti, sic (e 3 Ps)
A breve, dovremo tornare a scrivere di geopolitica: le cose si stanno davvero ingarbugliando all’ennesima potenza – aveva ragione, in questo, Papa Francesco: siamo alla “guerra mondiale a pezzi” -, fra lo Yemen in mano alle milizie sciite filo-iraniane (che minacciano il mercato mondiale, forse giova ricordarlo), ed una Ucraina lasciata tristemente a se stessa (se non per l’Inghilterra: God save Britain!).
Il Caso della strage di Erba, però, ci ha catturato, in questa settimana, e qualche considerazione non possiamo non farla, dopo avere letto ed ascoltato cotanti scempi…
I FATTI (PER QUANTO POSSANO ANCORA CONTARE)
Viviamo ormai in un triste tempo, in cui i fatti tendono ad evaporare, in favore dei più svariati complottismi, nonché delle contorsioni mediatiche più penose: e tanto più un’inchiesta, e poi tre gradi di Giudizio, sono graniticamente chiarissimi nell’affermare una verità, tanto più c’è gusto – facendo abile cherry picking – nel metterne in dubbio l’esito finale. La legge dell’audience vale più di ogni altra cosa, lo sappiamo sin troppo bene (e ne riparliamo alla fine del pezzo).
Nel caso di Erba, abbiamo un movente chiarissimo (fra le altre cose, c’era una causa in corso fra Olindo e Rosa e la famiglia sterminata, oltre a dissapori e screzi che duravano da tempo), nonché l’unico possibile (quello della vendetta dei trafficanti tunisini non sta in piedi, e neanche in terra: si è mai visto una tale mattanza, nei confronti dei familiari di uno spacciatore?); abbiamo prove schiaccianti (non a caso: tre gradi di giudizio, tutti conclusi con la condanna dei due, giudicati da quasi trenta giudici); abbiamo – cosa rarissima da trovarsi – non solo una confessione, ma una Confessione: con i due, i quali hanno detto cose, che potevano essere a conoscenza solo degli assassini (o comunque di chi ha creato l’innesco dell’incendio in casa degli assassinati: e sarebbe oltremodo curioso, se ad appiccare il fuoco, nella abitazione della strage, fossero stati i due coniugi, ma ad ammazzare fossero stati altri, sic).
Questi sono i fatti – acclarati da anni di Processi e decine di Giudici, come appena detto -, poi c’è il combinato disposto massmediatico, con ciliegina finale – da marzo scorso – di un alto magistrato (il dottor Cuno Tarfusser, sostituto Procuratore generale di Milano), il quale, assai compiaciuto dalle telecamere, vorrebbe spiegare agli altri magistrati come devono fare il proprio mestiere.
A questo punto, i fatti, per l’appunto, evaporano, per lasciare spazio alle dietrologie: Rosa e Olindo sembrano essere stati quasi torturati, per estorcere la loro dettagliatissima confessione; pare, insomma, di trovarci non nell’Italia odierna, ma nell’America del 1927: quando gli anarchici Sacco e Vanzetti, dopo un Processo farsa, vennero condannati alla sedia elettrica…
LA PRESSIONE MEDIATICA (QUELLA CHE CONTA DAVVERO)
Già in molti avevano in precedenza vendemmiato, in termini di audience, sulla strage di Erba (il Bruno Vesspa di quegli anni, dal delitto dell’Olgiata in avanti, era tutto un florilegio di puntate sulla cronaca nerissima), ma il “meglio”, come spesso accade, doveva ancora arrivare: Antonino Monteleone – un anno e qualcosa dopo essersi buttato a capofitto sul Caso Rossi (si è visto con quali risultati, peraltro) – nel 2019 si buttò sulla strage di Erba (il testimone oculare che inchiodava Olindo – il povero Frigerio -, era nel frattempo morto).
Lui ovviamente lo fa per amore di Verità, ci mancherebbe altro; anzi, Monteleone lavora per ricordarci che non siamo in uno Stato totalitario (anche se l’uso della tortura pare essere ancora in voga, come visto), bensì in uno Stato democratico, in cui il diritto di critica, anche delle Sentenze “in nome del popolo italiano”, è garantito: principio costituzionale sacrosanto, che viene però usato in modo molto singolare, dal Beccaria di Italia uno (se si può – anzi si deve, secondo lui – criticare anche ciò che è stato giudicato da quasi trenta giudici, sarà lecito criticare perfino Antonino Monteleone, di grazia?).
Come ha detto. a Libero di ieri l’altro, Monteleone (pag. 19):
“Guardi, non siamo eversori. Le sentenze le rispettiamo, le eseguiamo. Altro è se i media esercitino il vaglio critico al potere”.
Lui sì, ovviamente, che questo “vaglio critico” lo esercita: eccome, se lo esercita.
Dopo circa 5 anni, il battage mediatico delle Iene è arrivato comunque ad ottenere il massimo cui potesse aspirare, visto che oltre non si può proprio andare: il 1 marzo si tornerà a discettare dei fatti del dicembre 2007. Ovviamente, nessuno assolverà mai (la logica e la decenza ancora esistono, grazie a Dio, nei Tribunali) i due assassini-stragisti, ma arrivati a questo punto, altre 27 puntate sul Caso Erba sono di certo garantite: il format è salvo, anzi in ottima salute.
La Giustizia mediatica, in questo gennaio 2024, è più forte che mai, quella che arriva alla verità all’interno delle aule deputate, è invece sempre più debole: c’è chi ci ingrassa, c’è chi si lecca i baffi, c’è chi – con un po’ di amarezza, anzi parecchia – cerca di consolarsi così: non potendosi toccare un punto più basso di questo, forse da oggi non si può che migliorare. Forse…
COSA CI INSEGNA QUESTA VICENDA
Il Caso Erba, dunque, ci insegna questo: create il clima mediatico giusto, avendo cura di ripetere il tutto in prima serata, ad libitum; aggiungete l’uso politico della vicenda (con la stampa di Destra che cavalca sfacciatamente la revisione processuale, e ce ne dispiace assai), in piena osmosi con la campagna mediatica; trovate un magistrato il quale – per così dire – ami i riflettori televisivi (in questi giorni, il dottor Tarfusser è stato intervistato più di un virologo durante la primavera del 2020), e che si appassioni al caso: mescolate e shackerate al punto giusto, e vedrete che qualche buon risultato lo otterrete. Garantito.
Ed ora, quanto ad Erba, siamo al win to win: anche quando, dopo il 1 marzo, alla fine non si potrà che ribadire che la strage è opera di Olindo e Rosa, si potrà sempre dire che non si è avuto il coraggio di cercare la verità fino in fondo. Che si era fatto un passo avanti, ma poi ci si è fermati (gli spacciatori tunisini devono avere coperture internazionali fortissime, eh).
E che – anche per un fatto la cui dinamica è tragicamente chiarissima – siamo di fronte ad un altro dei misteri d’Italia: non più terra di poeti, ma di altro…
Ps 1 In settimana, ci ha lasciato l’avvocato Paolo Emilio Falaschi (83 anni); su come ha condotto certe battaglie negli ultimi anni, ho avuto con lui spesso da discutere, ed il carattere non era facile, come ricordato da chi non ha voluto cedere alla facile agiografia da scomparsa. In ogni caso, era un senese orgoglioso della sua città: e si godeva spesso, ritemprandosi dalle fatiche del lavoro, lo spettacolo della acropoli senese da una delle due panchine di Camporegio, sotto San Domenico. Lo ricorderò volentieri così.
Ps 2 Franz Beckenbauer (78 anni): la scomparsa di un autentico mito del calcio; capace di creare un modo nuovo di intendere il ruolo di “libero”, poi ripreso da giocatori come Kroll e Franco Baresi, in parte Scirea. Da riguardare ed apprezzare, mentre porta palla ed imposta: potente e leggiadro ad un tempo.
Ps 3 Lunedì – ore 17,30, Sala storica della Comunale – big event dedicato alla memoria dell’operaio e sindacalista comunista Guido Rossa, ucciso dalla colonna genovese (Riccardo Dura, in particolare) delle Brigate rosse, il 24 Gennaio del 1979. Un passaggio cruciale per la storia delle Br, dunque della storia dell’Italia della seconda parte del XX secolo. Una pagina – date retta – da conoscere meglio…
Peccato sono a lavoro sennò per ricordare Guido Rossa sarei venuto volentieri, comunque bravo per l’iniziativa.
Per una volta personalizziamo, dai:
Paolo Emilio Falaschi è stato un Senese (la lettera maiuscola non è casuale), un uomo (mai un caporale) difficile, ma di parola. Merce purtroppo rara.
Cuno Tarfusser invece è (presumibilmente) un italiano di molte parole, forse troppe. Un tempo i Giudici (anche qui la maiuscola non è casuale perché i magistrati sono numerosi, ma i Giudici molti, molti meno) parlavano solo con le sentenze. Merce oggigiorno comune.
Joe Biden [off topic] un incosapevole incosciente, oppure un vero demente (in senso clinico per carità)? “Noi non sosteniamo l’indipendenza di Taiwan”. L’ultima volta che ha detto una stronzata (perdonatemi, ma è un termine tecnico) simile l’Ucraina è stata invasa. Merce avariata? Absit iniuria verbis.
Infallibili, irriformabili, intoccabili.
Il caso palamara era un terremoto della stessa scala di mani pulite. Nulla è successo, nulla è cambiato. Più facile per re Sergio parlare dei balneari.
Quando il gioco è truccato è naturale ci si adegui e lo si faccia su terreno accessibile al popolino sozzo
Per salvare il paese serve un Nuova costituzione, riforma giustizia e presidenzialismo! La nostra nuova costituzione si dovrà fondare sull‘anticomunismo!
Poro locco, non sai nemmeno cos’è il comunismo! A Voi utili idioti ve lo fanno sventolare come un nemico da combattere, ma se aveste studiato un minimo vi accorgerete di quanto sia simile al Vs movimento “sociale”!
Quanto è bello fare il gregario servile del potente di turno che vi 8nchiappetta consensualmente!
Il comunismo è il cancro puzzolente del secolo scorso! Ideologia malata che ha distrutto milioni di persone!
Io sono anticomunista!
Sono contro quel regime autoritario che, strumentalizzando l’ideologia socialistanata sulle basi di uguaglianza e fraternità ha tolto alle persone la libertà, e in seguito anche la connotazione di uguaglianza nel senso di godere degli stessi diritti e degli stessi doveri!
Io sono antifascista!
Sono contro quel metodo che con l’uso della forza ha da subito tolto libertà e uguaglianza, imponendo il terrore e accompagnato in guerra un popolo solo per le mire di uno stolto , che ha tradito la patria e i suoi cittadini.
Oggi l’ideologia comunista non ha nessuna possibilità di rinascere, se non aumentando l’empatia tra le persone, il mutuo soccorso e l’uguaglianza di diritti e doveri.
Il rischio che riaffiori il metodo fascista non è mai venuto meno, poiché incarna il lato peggiore dell’incivilta umana.
Chi non riesce a capire questi semplici concetti non è ne’ fascista né comunista: è un creino e basta.
Il comunismo è morto da un pezzo…per salvare l’Italia sarebbe molto più utile che tanti invasati posino il fiasco
Condivido! Compagno fa rima con fiasco!
Il fascismo invece è vivo , vegeto e alberga in ognuno di noi: qualcuno lo relega nell’angolo buio della propria coscienza, altri ne esternano i valori, altri ancora ne sventolano la bandiera, ignari del,pericolo.
Io aggiungerei che siamo solo all‘inizio… poi si fa tutto un conto!
Concordo con Cecco sulla assoluta bontà dell’evento su Rossa, massacrato dalle Brigate rosse genovesi dopo avere fatto il suo dovere verso lo Stato, che si guardò bene dal dargli una scorta.
Una figura straordinaria, esemplare, che andrebbe fatta conoscere ai giovani e ricordata agli attempati: Rossa quest’anno avrebbe 90 anni, la codardia di chi lo lasciò solo gliene ha fatto vivere solo la metà.
Fuori argomento, ma attuale. Sta crollando il mondo del sociale, del finto buonismo; la Ferragni e la Lucarelli pessime figure. Se queste “simpatiche” persone finissero nell’oblio non sarebbe una grande perdita. E’ la fine del blabla fine a se stesso, compreso quello che ha messo alla berlina Olindo e Rosa, quanti dei media di allora li difesero? Pochissimi e poco ascoltati, ci voleva il mostro e quindi due persone sprovvedute erano adattissime. E poi il ritorno di Trump; vincerà le elezioni a Presidente, pensare a quanto era stata gioiosamente accolta l’elezione di Rimbambiden e dell’inetto fantasma vice Kamala, chi se la ricorda? E’ triste pensare che un balzano come Trump è stato anche rimpianto da qualcuno vedendo i disastri provocati dal vecchietto ateriosclerotico Rimbambiden. Il problema che il vegliardo lascia una brutta eredità di problemi anche a noi europei. Le lezioni che verranno dubito che miglioreranno la situazione molto presto. Siamo proprio messi male, con Putin abbiamo fatto la fine dei pifferi di montagna, partiti per suonare e poi finire suonati. Pensiamo a chi sta e starà peggio di noi, l’Ucraina e la Palestina, ma non è una vera consolazione.
Caro “Vedo sempre più nero”, per intanto bentornato: mi pare che non ci si leggesse da un po’…
Ciò detto, su Olindo e Rosa ho già scritto (anche se ci tornerò): credo proprio che ogni nuova iniziativa – dal 1 marzo in poi – non potrà che confermare la loro piena colpevolezza (peraltro confessata da loro stessi, ed in un contesto non certo da Inquisizione, anzi).
Quanto a Biden, la sua posizione sulla guerra in Medio Oriente per me è assai corretta ed opportuna: ma ora tornerà Trump, che garantirà a chiocco la pace con Hamas e financo con Putin (lo ha detto giusto ieri in Iowa, nevvero?). Sarà interessante vedere a quale prezzo, peraltro.
Quanto alla Lucarelli, sto preparando un pezzo, che fra domani e venerdì vedrà luce…
L’eretico
Sarò curioso anche di vedere cosa faranno i governi europei (compreso il nostro) se Trump abbandonerà la causa Ucraina. Vabbe’, il nostro ci ha già abituato a giravolte di 180 gradi…
…..la risposta mi sembrerebbe facile. Gli Stati Europei, se non vogliono rischiare la propria sicurezza, dovranno fare finalmente l’Europa, perché saranno costretti a confrontarsi direttamente faccia a faccia con quel bel cingottino di Putin….
E tu ci credi davvero?
Sulla possibilità dell’abbandono dell’Ucraina da parte di Trump Presidente USA, vedo un’alta possibilità dell’ennesimo ribaltone dei nostri sagaci governanti italiani ed anche europei. Era un bel progetto l’unione europea, avrebbe portato la prosperità e la fine delle antiche rivalità trai varii Stati, ma tutto questo sembra sempre abortito e c’è la conferma che siamo destinati ad essere al traino degli USA. Le prossime elezioni europee cambieranno qualcosa, ma solo di facciata enella realtà resteremo ancora sudditi degli USA. Un vaso di coccio tra quelli di ferro degli USA, Russia e Cina.
Io comincerei a risistemare il nordstream…