Guerra, Caso Rossi, Giambruno (ed un Ps culturale)
Anche questa settimana, si era messo da parte un po’ di materiale culturale, ma poi metteteci l’imminente ingresso di Tsahal a Gaza, dipoi le ultimissime (ancora in divenire, peraltro) sul Caso Rossi, e financo l’addio fra la Premier ed il first gentleman Andrea Giambruno: come si fa a cavarsela, tutto al più, con qualche Ps di ordinanza, di grazia?
CIVILI MORTI: I TEMPI CAMBIANO
Ci sia concessa una breve riflessione, all’impronta del leopardiano “arido vero”: sappiamo bene che veritas filia temporis, che ciò che abbiamo condannato per secoli e secoli oggi è tutt’altro che esecrabile, o comunque assai meno condannabile (si pensi all’omosessualità o al suicidio: per Dante, meritevoli in pieno dell’Inferno). Tutto ciò, ovviamente, vale anche al contrario: ciò che non era così esecrabile – o comunque lo si giustificava all’interno del contesto -, oggi lo è. Vedasi per l’appunto la strage dell’ospedale di Gaza, ovvero l’imminente ingresso dell’esercito israeliano a Gaza.
Fra il maggio e il settembre del 1943, a Foggia e dintorni, l’aviazione statunitense ed inglese uccise, con i suoi devastanti bombardamenti sui civili, una cifra pazzesca: si voleva distruggere il centro ferroviario e viario in genere, ma lo spicinio di civili fu totale; nella memoria collettiva e non solo, si arriva financo ad indicare 20mila persone morte (cifra verosimilmente eccessiva, va detto). Ovviamente, la tragedia fu enorme, e colpì anche il giovane Luciano Bianciardi che era a prestare servizio militare in loco, disgustandolo dal profondo.
Cosa ci dice, questo episodio (solo uno dei tantissimi che si potrebbero citare, peraltro)? Che allora, quando si era in guerra, si era in guerra; e che, inoltre, quando si capiva la necessità di un’azione militare (la distruzione del nemico nazista, in quel caso), la si giustificava come moralmente giusta o comunque legittima, pur conoscendone gli effetti devastanti. Non a caso, coloro che avevano bombardato e portato lutti e distruzioni, poi venivano acclamati (più gli americani degli inglesi, va detto) come i liberatori: le fanciulle si gettavano fra le loro braccia, i ragazzini accoglievano con sommo gaudio chewing gum e Coca cola, gli adulti le sigarette.
Oggi, invece, da parte di alcuni ci si schiera subito con veemenza contro, rispetto ad azioni coinvolgenti i civili (magari usati come scudi umani dalla controparte: somma crudeltà, da parte di chi lo faccia, si può dire?); nel migliore dei mondi possibili, i civili dovrebbero essere risparmiati e la loro sicurezza garantita. Visto che, però, di certo non viviamo nel migliore dei mondi possibili, si può dire che Israele abbia la piena legittimità all’azione, inevitabilmente coinvolgendo i civili? Che una strage fuori controllo, un Armageddon possa essere sbagliato ed anche controproducente – come detto da Biden stesso -, è cosa che ci trova d’accordo al 100%.
A chi però concederebbe solo la via diplomatica ad Israele, osiamo comunque chiedere: se un 7 ottobre fosse avvenuto in Italia, voi cosa avreste voluto fare?
CASO ROSSI: IL NOME DELL’ASSASSINO, FINALMENTE…
Nell’aria ci sono grandi novità, sul Caso Rossi; come anticipato dalla Gazzetta di Siena, pare proprio che dalla Procura della Repubblica di Genova – meglio tardi che mai – stiano finalmente arrivando avvisi di garanzia a chi di dovere: aspettiamo di saperne di più, ed intanto pregustiamo. Ad esattamente 6 anni dalla campagna giornalistica delle Iene (sulla quale sarà un autentico piacere tornare), forse si inizia a vedere qualche, concreto e cogente, spiraglio giudiziario.
Nel frattempo, Camilla Conti – l’esperta di questioni economiche e finanziarie de La Verità – mercoledì mattina ci ha mandato uno screen shot della sua quotidiana rassegna stampa con commenti in calce, in cui qualcuno – con nickname di ordinanza, ovviamente – arriva financo a tirare fuori nome e cognome dell’assassino (sic) del povero David Rossi, morto suicida. Dopo una autentica e pluriennale cornucopia di boiate, a 10 anni dal fattaccio, il cold case è risolto, eh.
A questo punto, noi abbiamo deciso di non pubblicare il nome ed il cognome di chi è stato calunniato da questo anonimo leoncino da tastiera: speriamo piuttosto che la nuova Commissione parlamentare di inchiesta (ma quando parte, di grazia?) inizi al più presto i suoi lavori, dato che carne al fuoco ce ne è davvero tanta. Sempre di più, per l’appunto. Non sul suicidio, però, bensì su quello che è accaduto dal 2017 in avanti…
MELONI-GIAMBRUNO: SCENE DA UN (NON) MATRIMONIO
Come si fa a non dire qualcosina sul fatto che – da ieri mattina – sta catalizzando l’interesse mediatico nazionale, per le sue ripercussioni politiche, di costume e quant’altro (compresa la morbosità di non pochi)?
In redazione, in tutta franchezza ci sono vari aspetti di questa vicenda che ci interessano, ma quello prevalente – che rende questa separazione già un fatto che travalica ampiamente il gossip – ci pare essere questo: la prima donna Premier della Repubblica italiana (da un anno esatto a questa parte), che viene messa in difficoltà (senz’altro a livello personale, come è umanissimo) dal compagno – padre della figlia -, con i suoi comportamenti i quali – senza alcun facile moralismo – si commentano da soli. Invece di un maschietto messo in difficoltà dalla donna, a questo giro è accaduto l’esatto contrario. Come a dire: care donne, fatevi avanti, cercate di avanzare nelle posizioni di potere; occhio ai mariti, però…
Per quanto riguarda l’aspetto pubblico e politico, i commenti divergono: per la stampa filogovernativa, la Meloni ne esce benissimo (“La lezione di Giorgia”, per Il Giornale), ma significativi apprezzamenti le arrivano anche dal Foglio (che scrive addirittura di sua, inaspettata, “gravitas istituzionale”), nonché in modo sorprendente dall’antigovernativo Domani, che la vede rafforzata per come ha gestito la scabrosa vicenda; più critica la posizione del gruppo Gedi (Repubblica e Stampa), e del Fatto (“chi di propaganda sulla famiglia ferisce, di propaganda ferisce”, scrive Travaglio).
Vediamo se Mediaset (su cui bisognerebbe aggiungere altro, ma oggi non c’è proprio tempo) arriverà altro materiale: wait and see; per quanto riguarda il comunicato meloniano di ieri mattina (quello con il benservito al giornalista milanese), in linea di massima ci è sembrato ben fatto ed efficace (forse scomodare la gravitas è eccessivo), con il giusto desiderio di salvare il salvabile e chiudere, a livello pubblico, la spinosa vicenda. Certo, si poteva evitare l’accenno relativo a questa storia che, nel comunicato, è stata definita pressoché chiusa da tempo: a leggere Chi ancora in edicola, non si sarebbe proprio detto.
Con Giambruno intervistato – in modo tutt’altro che aggressivo – a dire, fra le altre cose, che “finché ce lo dicono gli altri, io e Giorgia non ci sposiamo”: ora, con pubblica evidenza e con muliebre fermezza, glielo ha detto lei stessa…
Ps Almeno un post scriptum culturale concediamocelo, suvvia: per chi voglia, lunedì – ore 17,3o, Sala storica della Comunale – lo scrivente terrà una lectio sul curioso rapporto fra Manzoni e Leopardi, in occasione degli incontri dedicati ai 150 anni dalla morte dell’autore dei Promessi sposi. I due fra l’altro ebbero modo di incontrarsi, il 3 settembre 1827, al fiorentino Gabinetto Viesseux: ne nacque una non insignificante antipatia…
C’è una differenza fra vittima ‘collaterale’ e strategia deliberata di uccisione dei civili. Mi pare che sia Hamas che Israele stiano praticando quest’ultima. Da molti anni e con risultati diversi (negli ultimi 15 anni 300 civili morti contro 6000… indovinate per chi).
Ogni anno versiamo tonnellate di lacrime ed inchiostro per le 335 vittime delle fosse ardeatine, nessuno ricorda che qualche mese prima e qualche chilometro più in là i liberatori avevano sterminato 3000 civili inermi in 3 ore, senza colpire alcun obiettivo militare. Per non dire di Dresda, Amburgo, Tokio, e delle atomiche…
Ancora una volta l’informazione e la politica italiane ed europee dimostrano la totale sudditanza al padrone, essendo più a destra e più compatte di quelle dello stesso Israele. Questo in un contesto in cui, a mio avviso, il punto di vista più obiettivo e vicino al mio è quello di molti ebrei critici con l’operato attuale e passato del governo israeliano. Nel silenzio dei ns media in una manifestazione pacifica di ebrei contro la politica di Nethaniau a Washington, sono state arrestate 500 persone, fra cui 20 rabbini.
A te eretico chiedo: se l’operazione ‘piombo fuso’ (solo per citarne una delle innumerevoli degli anni scorsi) avesse portato via un paio di figli e la casa, che cosa avresti fatto?
Caro Gp,
a livello individuale e personale, mi sarei verosimilmente abbandonato alla violenza contro Israele.
A meno che qualcuno mi avesse detto che Hamas – che aveva ed ha nel suo codice genetico la distruzione tout court di Israele – stava lanciando i razzi Qassam senza soluzione di continuità: chissà se la ragione avrebbe prevalso, chissà…
L’eretico
Concordo in tutto. Aggiungo che suona contraddittorio il fatto che gli stessi che oggi in Italia sostengono senza se e senza ma le politiche del governo Israeliano, tacciando spesso di antisemitismo chi non la pensa allo stesso modo, sono gli stessi che fanno spallucce quando esponenti dei partiti al governo, non nascondono le simpatie per il regime fascista, che ha mandato al massacro migliaia di ebrei.
Altra cosa, per fortuna, dato il clima attuale, sulle fosse ardeatine, quest’anno ci hanno risparmiato sulla loro tesi per cui i colpevoli sarebbero i partigiani che fecero l’attentato alla “banda musicale” dei nazisti.
Caro Roberto,
permettimi di fare una ulteriore considerazione, partendo da ciò che hai scritto (considerazione di un ipercritico verso Netanyahu e la sua politica sugli insediamenti dei coloni): la contraddizione che metti in evidenza a proposito della Destra, ci sta tutta, però uno potrebbe anche ammettere che quella stessa Destra (perché al Governo, ovvero per altro ancora) è molto cambiata negli ultimi anni, in questo caso sicuramente in meglio, abbandonando ogni rigurgito antisionista o antisemita che pur albergava in quello schieramento.
Mi pare altresì che lo stesso si possa dire assai meno per la Sinistra, ove sacche di antisemitismo (mascherato da antisionismo) continuano ad esistere: sacche minoritarie – credo e spero – ma ben rappresentate; inoltre, come si fa a battersi per i diritti dei palestinesi, senza condannare duramente Hamas, principale ostacolo all’emancipazione degli stessi? Perché nelle manifestazioni occidentali (ed italianissime) pro-Palestina non si vedono mai bruciare le bandiere di Hamas, in solidarietà con i palestinesi?
L’eretico
Beh, le sacche ci sono anche a destra. Anche ad alto livello, a ben guardare.
E, ad essere onesti, spesso si confonde antisemitismo ( e negazionismo allegato), con antisionismo. Ci sono tantissimi ebrei antisionisti, non saranno mica antisemiti?. Da uno intellettualmente onesto, mi aspetto sicuramente che ne cogli la distinzione.
Poi mi sarei perso qualcosa: chi è che non condanna quello che ha fatto e fa Hamas?
Il fatto che esista Hamas non ci può far chiudere gli occhi su quello che subiscono e hanno subito i palestinesi (anche da parte dei paesi arabi vicini, si intende).
Caro Roberto,
tu chiedi chi non abbia condannato Hamas: beh, tutti coloro che fanno manifestazioni pro-Palestina, senza al contempo condannare duramente Hamas ed Hezbollah (e magari bruciando qualche bandiera israeliana), sono oggettivamente pro-Hamas; peggio ancora: lo sono, senza neanche avere il coraggio di dirlo apertamente…
Ti ribadisco, infine, la domanda di ieri: mi sapresti citare una manifestazione a favore della Palestina – in Occidente, in Europa, in Italia – in cui sia stata bruciata pubblicamente, e a favore di telecamera, una bandiera di Hamas o di Hezbollah?
L’eretico
In realtà chi sta al governo non può far altro che allinearsi al padrone. Il 12 ed il 17 novembre Fitch e Moodies rivedranno il rating dell’Italia, siamo a ‘spazzatura+1’… ci tengono per le… collo
Caro Eretico,
non posso essere d’accordo con te sul fatto che chi sostiene la causa palestinese sia oggettivamente pro Hamas. Si potrebbe altrettanto dire che chi è con Israele, sia favorevole al massacro di innocenti che stanno facendo. Sono semplificazioni faziose.
Caro Roberto,
leggi meglio: ho scritto che è oggettivamente filo-Hamas, chiunque vada in piazza a manifestare per la Palestina senza pronunciare una condanna nettissima – senza ma e senza se – dell’organizzazione terroristica. Faziosissimo, come sempre: ma ancorato ai fatti…
In ogni caso, in giornata pubblicherò, a Zeus piacendo, il pezzo settimanale: troverai pane per i tuoi denti!
L’eretico
“I coloni ebraici gettano benzina sul fuoco di Gaza”, ha detto ieri Joe Biden: il presidente americano si riferisce in particolare ai cosiddetti insediamenti “illegali”, piccoli accampamenti sulla sommità delle colline della Cisgiordania, da dove, dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre scorso, sono partite violente incursioni contro pastori e agricoltori palestinesi dei dintorni all’insegna della “vendetta”, provocando nelle scorse due settimane la morte di mezza dozzina di palestinesi, anche nel corso di un funerale”
Sono d’accordo con Ricci, io so Giorgia – anche se, sicuramente, con il dolore che caratterizza la fine di qualsiasi storia d’amore – si è tolta di torno una bella palla al piede….
La domanda dalle mille pistole a chi concede ad Israele – come hai detto – solo la via diplomatica mi sembra che sia: con chi può trattare in questo momento Israele?
Cosa dire della vicenda Meloni? Giorgia che è donna, e’ madre, è cristiana ma non è moglie e ha una figlia fuori dal matrimonio, Giorgia che liquida il padre della figlia con un tweet, Giorgia capo di un partito che sostiene la famiglia tradizionale ma non ha una famiglia tradizionale…. E cosa dire dei suoi sostenitori che dicono “ Brava, hai fatto bene!”. Si è sempre detto che quelli di sinistra sono ipocriti, ma questa destra è molto peggio, questi (politici ed elettori) sono autenticamente e orgogliosamente immorali.
E tutto questo teatrino mentre il paese si avvia verso la recessione e in prospettiva verso la bancarotta e mentre fuori dai confini italiani c’è la morte… citando Nanni Moretti “ Continuiamo così, facciamoci del male”.
Colpisce la velocità con la quale alcuni media abbiano rilanciato la notizia fornita da fonti palestinesi senza verificare o porsi dubbi.
Tra le anime belle c’era fretta di rimuovere, di pareggiare la mattanza del 7 ottobre.
L’attentato di Bruxelles è già stato silenziato: parlarne metterebbe in discussione le granitiche certezze dei cattocomunisti nostrani.
La risposta più concreta viene come sempre dagli USA: un fondo da 100 miliardi per Ucraina ed Israele che si spera il parlamento deciderà di approvare
Caro Lcs,
non solo l’attentato di Bruxelles contro gli svedesi è stato “silenziato” (dopo due giorni al massimo), pur rappresentando il tipo di pericolo più verosimile per il nostro stesso territorio (non a caso, il gentiluomo assassino in Italia era transitato più volte), ma peggio ancora è andata per quello concernente il docente di Arras (fra l’altro, secondo caso di professore morto sotto l’effetto del terrorismo islamista in Francia, in tempi recenti).
Il fatto è che dopo le “prodezze” di Al Qaeda e dell’Isis si esultava solo in parte del mondo arabo o islamico, mentre oggi, per le “prodezze” di Hamas (e Hezbollah può fare molto di più, avendo un esercito regolare e l’Iran alle spalle: ricordiamocelo sempre!), si organizzano manifestazioni in tutto l’Occidente…
Insomma: speriamo davvero che Israele riesca a calibrare e dosare al meglio la sua reazione, perché qui siamo davvero sull’orlo del baratro…
L’eretico
Carissimo Eretico, complimenti vivissimi come sempre per il tuo blog: io ne leggo più di uno, anche nella mia Pistoia, ma ti assicuro che l’interesse che sai suscitare tu, oltre alla capacità di spaziare fra argomenti così lontani, non ha pari.
Netanyahu ha sbagliato quasi tutto, è un corrotto senza possibilità di redenzione, in più sembra attaccato alla poltrona con il bostik. Ma ci vuole un bel coraggio, condito da una quantità industriale di masochismo, per stare con coloro che inneggiano ad Hamas, o direttamente o in modo indiretto.
Hai detto benissimo: di fronte ai crimini di Al Qaeda e dell’Isis, l’Occidente era granitico nel condannare e nell’indignarsi, ora invece di fronte ad Hamas tutto il contrario. Di Vannacci mi piace molto poco, ma il titolo sì: il mondo al contrario. Aggiungo io: l’Occidente dei masochisti…
Come si può approvare quello che sta facendo Israele? La stretta su Gaza non serve a liberare gli ostaggi, nè serve ad indebolire Hamas, i cui leader in questo momento si trovano da un’altra parte. L’assedio crea un problema umanitario gigantesco, con centinaia di migliaia di Palestinesi rimasti senza casa. Serve a inasprire il conflitto, ed a gettare il seme per altre potenziali dieci, cento Hamas, fosse mai che la presente venisse annientata. Senza contare il rischio di allargamento del conflitto, che pragmaticamente potrebbe avere conseguenze nefaste anche sulla nostra di sicurezza. Trovo che di tutte le reazioni possibili sia stata la più sciagurata ed irrazionale. In questo momento i nostri nemici stanno brindando, dall’Iran alla Russia alla Cina. Trovo incomprensibile, se non per una ragione di Stato che ci impone la fedeltà atlantica, la campagna di stampa che sta sostenendo le ragioni di Israele nell’invasione di Gaza. Ma a livello personale, dove fortunatamente le nostre coscienze possono ancora dire qualcosa, l’azione di Israele è profondamente condannabile, sbagliata e controproducente
Rispondo volentieri all’Anonimo (che, peraltro, non mi ha chiesto niente in modo diretto), perché per molti aspetti concordo e dal momento che lui o lei rappresentano il pensiero di molti.
Detto tutto ciò che hai detto, permangono però (almeno) tre domande:
1) più che legittime le critiche ad Israele (figuriamoci a Netanyahu), ma Israele ce l’ha il diritto alla reazione, di fronte ad organizzazioni che hanno come obiettivo la sua completa distruzione? Sì o no?
2) perché, all’interno di un intervento piuttosto lungo ed articolato, non c’è stato spazio neanche per mezzo rigo sull’autentico pogrom antiebraico del 7 ottobre scorso?
3) premesso che, ovviamente, il contesto è assai diverso, ma anche che certe cosette in continuità ci sono, l’anonimo come pensa di celebrare la ormai non lontanissima (27 gennaio) Giornata della Memoria? A me sembra che, a volere cercare le differenze (pur macroscopiche) fra il 7 ottobre e la Shoah, non si riesca a vedere l’anello evidente che le lega: si pensi a ciò che diceva un certo Gran Muftì degli ebrei, quando chiedeva ad Hitler (sì, ad Hitler!) di partecipare con i suoi alla mattanza antisemita…
L’eretico
L’eretico
Punto 3. Il mufti lo chiese, i fascisti si accodarono esultanti, senza nemmeno chiedere.
Caroo Raffaele, ti ringrazio prima di tutto per avermi interloquito, e per lo spunto di discussione su cui è possibile confrontarsi, pur avendo credo punti di vista assai diversi…ti rispondo per punti
1) Credo che in una guerra ognuno abbia ragioni assai forti per offendere l’avversario. Cosí forti che è impossibile stabilire chi abbia diritto e chi no, ed anzi forse è la cosa da evitare: significherebbe solo giustificare un escalation. Le forze esterne dovrebbero forse impegnarsi a fare il contrario, a impedire che le ragioni di uno debbano prevalere violentemente sulle ragioni dell’altro
2) Non ho giustificato il progrom, il terrorismo è ingiustificabile…ma se ci vantiamo di una superiorità sui barbari un paese civile dovrebbe reagire in modo razionale e pragmatico. Forse che una seconda violenza è giustificabile perché commessa per vendetta? Occhio per occhio e dente per dente? Non mi pare un principio che regola paesi che si autoproclamano civili
3)visto che parliamo di odio etnico: sono rimasto a bocca aperta nell’apprendere che 2 milioni di persone, da una quindi a di anni vivono dietro ad un muro con 2 ingressi controllati da militari. Possiamo chiamarlo un ghetto? O forse somiglia di più ad un campo di concentramento. Ancora di più sono rimasto allibito nel vedere che Israele non si perita di sgombrare un milione di persone in quattro e quattrotto dalle loro abitazioni, con il proposito di non farle tornare in modo definitivo.Possiamo chiamarla pulizia etnica? Non ho creduto ai miei occhi nel vedere che un popolo ebreo, che ha subito tutto quello che ha subito, non ha avuto scrupoli nell’infliggere pene analoghe ad un altro popolo…e ti assicuro che non sono antisemita
Quello che affermi è condiviso da tantissima gente, forse dalla maggioranza delle persone. Purtroppo oggi troverai tanti che hanno paura della verità e ti accuseranno di antisemitismo o di sostenere Hamas….
Sono due anni che spiegano la necessità di una pace in Ucraina senza se e senza ma.
Adesso invece bisogna contestualizzare la violenza dei palestinesi.
Sembrano dei sessantottini ribolliti, il principale scarto della cultura occidentale: il comunista dalla pancia piena.
Nessuno si dovrebbe sentire in obbligo di restare, andate a sventolare le vostre bandiere arcobaleno a Mosca o Teheran (e se sopravvivete mandateci una cartolina).
Hanno messo l’arzillo Giulianino a capo della commissione “algoritmi AI”. Una gerontocrazia, un paese moribondo.
Se si riferisce al mio intervento contro l’invasione di Gaza, sappia che all’intervento in Ucraina sono sempre stato favorevole. Il che dimostra che delegittimare etichettando una tesi (per esempio comunista a pancia piena) non funziona…si dovrebbe argomentare, sempre che se ne sia in grado
No era discorso generale.
Ho letto adesso il suo commento.
Quindi colpa degli ebrei che non si fanno civilmente scannare e non del popolo palestinese che non riesce ad esprimere altra dirigenza se non quella di invasati macellai.
Sono 80 anni che provano a cancellare Israele, sarebbe ora di prendere atto della realtà. Perché tanto più va avanti e peggio sarà per loro. Invece di sperperare soldi (anche nostri) in tunnel ed armi prendano esempio dai loro odiati vicini che hanno trasformato un deserto in giardino.
Roberto, il problema è simile: la classe politica italiana è specchio della (scarsa) qualità della nostra collettività. Questi siamo. Prenderne atto è un primo passo.
Concordo…..
Intanto leggo che a Roma si tiene manifestazione per la pace organizzata dai Palestinesi del di Roma e del Lazio, in cui si afferma che il 7 ottobre la Palestina ha ricordato al mondo di esistere e non si condanna apertamente la strage…..
( dei nostri risulta che abbia aderito una folta schiera di democratici tra cui, centri sociali, potere al popolo, partito comunista ecc)…..
ancora non hanno capito che Hamas è il loro nemico!
Amato c’è l’hanno messo quelli di destra, giusto per precisare.
Mi piacerebbe moltissimo venire ad ascoltare la lectio sull’incontro Manzoni/Leopardi, pur troppo queste cose le fai sempre in orari in cui sono al lavoro. Ma perché non fai dei video così uno poi se le guarda con calma?
p.s.: ma te lo conoscevi il colore blu estoril?
Cara M.C., sul sito Facebook della Comunale, sono tutti quanti registrati, e ben visibili ad perpetuam rei memoriam (anche senza essere sul social in questione, basta essere on line): non hai che da controllare, per credere…
Buona visione, dunque!