Rovelli, Francia-Italia, Napoli scudettata
Eccoci, sebbene in leggero ritardo, all’appuntamento settimanale con il pezzo dedicato a qualche approfondimento su alcuni fatti degli ultimi giorni: la querelle del Primo maggio fra Rovelli e Crosetto; le polemiche fra Francia ed Italia sui migranti (non proprio inedite, eh), infine lo scudetto partenopeo.
La settimana prossima, inevitabilmente, si scriverà qualche bischerata anche sulle elezioni senesi, con qualche osservazione politologica: l’agone elettorale senese lo merita…
ROVELLI, L’EINSTEIN DE NOANTRI
Premessa davvero d’obbligo: allo scrivente, il Ministro della Difesa Guido Crosetto sta simpatico; al netto del potenziale conflitto di interessi per il suo passato in Leonardo, mi pare persona dallo standing (come si dice oggi, e lo dicono anche gli autarchici della lingua) ben più elevato della media del Governo italiano, e non è solo una questione di centimetri. Alcune sue posizioni pregresse in Politica estera – vedasi quella contro l’attacco a Gheddafi nel 2011 -, proprio in quanto isolate, sembrano degne di lode. Di certo, comunque, definirlo tout court “piazzista di strumenti di morte” – come ha fatto il fisico e divulgatore Carlo Rovelli, sul Palco di Piazza San Giovanni – è francamente eccessivo.
Ed in effetti, facciamoci mente locale: dal Festival sanremese della Canzone al big event mediatico del 1 maggio, arrivano bordate mica da poco contro esponenti di una sola parte; al massimo, buffetti da una parte, tanto per fare vedere che si colpisce anche di là, poi autentiche bordate contro i governativi (qualche volta del tutto meritate, peraltro).
Rovelli, eh: l’Einstein de noantri; colui che – intervistato da Marco Imarisio sul Corriere della sera (3 maggio, pagina 7) – arriva a sostenere, fra le altre cose, che “la parte ragionevole del mondo” è quella costituita dal Papa (ci mancherebbe, suvvia), e poi dai brasiliani, dai cinesi e dagli indiani (non i pellerossa, si presume). L’Europa ovviamente è composta da pezzenti sudditi degli States, a loro volta sentina di ogni male (però lui non può essere antiamericano: “ho vissuto dieci anni negli Stati Uniti e avevo preso la nazionalità americana…ma rimprovero agli Stati Uniti le troppe guerre”, senza dire che, in questo caso di specie, la guerra ci sembrava di avere capito che l’avesse iniziata quell’altro, quello di nome Vladimir…).
Sarebbe troppo facile il dire che il fronte culturale progressista sa riempire le piazze e fare ottima audience televisiva, ma poi ha perso la capacità di interpretare i bisogni e gli autentici desideri di quello che era il suo popolo di riferimento, il proprio zoccolo duro: sarebbe davvero sin troppo facile e scontato scrivere questo, lo vediamo sin troppo bene. Ma se fosse così, bisognerebbe invece scrivere il contrario, di grazia?
FRANCIA ED ITALIA: IL CONFINE CHE SCOTTA
Giovedì, con una intervista esplosiva, il Ministro dell’Interno francese Darmanin ha attaccato frontalmente il Governo italiano, ed anche personalmente la Premier Meloni, per la sua gestione del dossier immigrazione: non è la prima volta, e verosimilmente – dopo la consueta acqua buttata sul fuoco del giorno dopo – non sarà l’ultima. Interessi di politica interna ci sono tutti, ed avvicinare la Meloni alla Le Pen è pagante, dal punto di vista macroniano; in più, non si può negare che una politica chiara e coerente sui migranti, da parte del Governo italiano, ci sia solo in parte: non perché sbarchino frotte di migranti, ma per la pluralità di risposte fornite di volta in volta – qualche volta all’insegna dell’incoerenza -, anche il Governo italiano potrebbe fare autocritica.
Ciò detto, può essere utile da fare conoscere ai lettori – dopo averla provata ancora, dopo qualche annetto che non lo si faceva – una esperienza personale vissuta di fresco proprio nel luogo clou del problema: la frontiera italo-francese fra Ventimiglia e Mentone (unica città “conquistata” dall’Italia in Francia nella Seconda Guerra mondiale, eh), attraversata in treno. Era il ponte del 25 aprile; partenza in treno dalla stazione di Ventimiglia, per la vicinissima Costa azzurra, lungo la meravigliosa strada ferrata che costeggia il mare (e che mare…).
Controlli in Italia, blandi, pur in una stazione ben munita di forze dell’ordine; controlli nella prima stazioncina (la prima delle due fermate di Mentone), invece, a dir poco ferrei: vagone per vagone, posto per posto, ogni anfratto del treno è vivisezionato, bagno compreso; un paio di ragazzi di colore, appena trovati, vengono portati fuori dalla gendarmerie. Alla faccia del politicamente corretto, i gendarmi transalpini – se sei bianco -, non solo non ti tartassano, ma ti fanno un sorriso che sembra quasi dirti: “ci dispiace farti perdere tempo per controllare gli altri, ma lo dobbiamo fare”. Lo scrivente, avrebbe potuto portare in Francia, nello zainetto, due o tre chili di cocaina, o di tritolo, e nessuno gli ha chiesto alcunché (nemmeno il biglietto, sic); per chi ha una diversa pigmentazione, le cose sono diverse, inutile girarci intorno.
Forse i francesi gestiscono meglio l’immigrazione in talune realtà (ma i terroristi da dove vengono, se non dalle loro stesse periferie, di grazia?), rispetto a noi; di certo, però, il centrista pragmatico Macron usa il pugno duro molto più dell’Italia meloniana. E il Premier Sanchez, socialista, in Spagna, che cosa fa, se non usare il pugno durissimo, da par suo? Si fa per chiacchierare, ovviamente…
LO SCUDETTO PARTENOPEO
Che vinca una squadra allergica alla vittoria (l’ultimo scudetto, 33 anni fa), non può che fare piacere: è come in politica ed anche in altri settori, il ricambio è sempre fisiologia, non patologia. E la vittoria con questo larghissimo anticipo, è un autentico quid pluris, la ciliegina sulla torta di una vittoria largamente annunciata da settimane, se non da mesi.
Ciò detto, va anche aggiunto che non si tratta di una vittoria paragonabile a quella del Cagliari del 1970, o del Verona di “Schopenauer” Bagnoli degli Ottanta: senza avere approfondito la questione, non pare che il Napoli di De Laurentiis sia una squadra proletaria che, sovvertendo ogni pronostico immaginabile, abbia sconfitto i campioni dell’alta borghesia padronale del Settentrione.
Anche uno come Roberto Saviano – in queste ore in versione ultrà -, ieri sul Corriere della sera, descrive con toni liricheggianti la vittoria (e andrebbe anche bene, figuriamoci), dimenticando però di avere lanciato nei mesi scorsi allarmi, del tutto ingiustificati ex post, su presunti ostacoli, vagamente complottistici, che la squadra avrebbe trovato, sulla via dello scudetto. Questo scudetto avrebbe il sapore di “una pernacchia” a certi signori e a certe logiche, plutocratiche si immagina, che avrebbero cercato di fermare la squadra più forte. Quando vince il Napoli, insomma, è perché i suoi pedatores giocano meglio a calcio, quando vincono gli altri è per altri motivi, questo il succo della vicenda.
Buoni festeggiamenti ai tifosi napoletani, dunque (con la Napoli vista dall’alto che sembra Baghdad nel 1991), ma il vittimismo lasciamolo perdere: parafrasando il buon Giovanni Pascoli, con questo scudetto non è che la “grande proletaria si sia mossa”…
Ps Mercoledì 10 maggio, in Sala storica alle ore 17, lo scrivente terrà una lectio – nell’ambito del ciclo di conferenze sui 100 anni dalla nascita di Italo Calvino – dedicato al confronto fra Sciascia e Calvino stesso (introdotto da Francesco Ricci). Chi fosse interessato, sarà il benvenuto…
Rovelli fa parte di quel gruppo dei cosiddetti “comunisti col culo degli altri”. Sputano nel piatto (occidentale e capitalistico) ma si guardano bene dal migrare in Russia o in Cina..
Leonardo è una delle poche realtà industriali con una valenza strategica per il paese. Aziende che andrebbero difese coi denti (come fanno i franzosi), noi invece abbiamo le indagini flop della procura di Milano su Eni…
Sport e politica locale: basterebbe fare un test facile per valutare concretamente la capacità di “problem solving” dei candidati a sindaco. Ognuno di loro presenti un imprenditore coi lilleri e disponibile ad un progetto serio per la Robur…
Mi sarei aspettato due righe anche sulla Sig.ra Francesca Stella. Mi sembra abbastanza grave quello che è successo…
Caro Pierpaolo,
come già scritto nella introduzione, due bischeratine sulle imminenti elezioni le scriverò, venerdì prossimo: e magari, in quella occasione, ci sarà spazio anche per il caso della collega Stella, dai…
L’eretico
Il licenziamento mi sembrerebbe il minimo. Una vicenda vergognosa.
Ok Rovelli non sarà Eistein, Crosetto è pure simpatico, ma nella sostanza le posizioni di Rovelli ovvero quelle del pacifismo hanno la loro ragion d’essere, poi ho capito che non le condividi, questo fa parte della normale dialettica in una democrazia, personalmente le trovo sacrosante. Mi ha fatto più impressione la povera Ambra costretta a prendere le distanze dal pacifismo in fretta e furia: che si fa per lavorare! Certo è più facile infarcire il concertone di buoni propositi quali la parità di genere o la difesa di ogni orientamento sessuale, in effetti qui non si danneggia nessuno e si fa sempre bella figura, però se si toccano le armi gli interessi, quelli veri, entrano in campo a gamba tesa. Buon pomeriggio.
Guarda caso l’uscita del ministro francese ha coinciso con la visita ed i colloqui avuti da Meloni con il Generale libico Haftar; forse i cugini francesi diventano gelosi e permalosi quando hanno anche il solo sentore che qualcuno possa toccare i loro interessi.
Scudetto al Napoli ? In un momento così da festeggiare anche……….per l’incentivo che darà alla natalità. Ai tanti Diego di una volta i tanti Victor di ora
Ho scoperto un sistema per decidere chi votare alle prox amministrative: leggere tutti i candidati e vedere chi sono i più imbecilli( considerato che io sono la più imbecille di tutti…ma non sono candidata) ed escludere quelle liste che ne abbiano almeno tre…poi tra le rimaste guardare chi è eterodiretto e votare il menopeggio.
Che dici eretico, può essere un sistema valido?
So tutti eterodiretti se è per questo. E poi ci so quelli che un corrono per vincere ma solo per agguantare un pacchetto di voti da offrire al mercato delle vacche del ballottaggio.
Anche nel dibattito certe cose so venute fuori. Tipo che a Toni Marzucchi… volevo dire Montomoli, garberebbe ci andassero le due signore anziché il Pacciani.
E anche chi dorme sonni tranquilli pensando che Gigi e il birraio ricomporranno la coalizione, rischia di svegliarsi male.
Napoli: I suoi dirigenti hanno avuto il merito di valorizzare talenti quali Osimhen e Kvara. Se si confronta anche solo l’aspetto finanziario dell’operazione con quello che ha combinato la Juventus, davvero tanto di cappello. Certo, se tutte le squadre, anziché pescare all’estero, valorizzassero i vivai sarei ancor più felice. La stessa Robur, nemmeno negli anni d’oro, si è mai orientata fra i giovani del suo territorio.
Rovelli: Mi colpisce l’audacia con cui egli sfrutta la sua fama per sdoganare affermazioni che, ad un’attenta osservazione, lasciano perplessi. Quando in TV (o nell’intervista al Corriere) sbandiera che la propaganda occidentale propala disinformazione per giustificare una guerra per procura, mentre la maggior parte degli abitanti del globo (BRICS) sostiene tesi opposte, forse dimentica che i BRICS nella classifica stilata da Reporter sans Frontières (https://rsf.org/en/ranking) collezionano le seguenti posizioni (su 179 paesi)
BRASILE 108
INDIA 140
RUSSIA 148
CINA 173
Per migliorare tali risultati, il Professore potrebbe sfruttare la sua popolarità e esprimere le proprie vedute nelle piazze di quei paesi.
BBC, Guardian, WP, NYT, FAZ, NZZ e qui mi fermo, costituiscono pilastri della democrazia e della libertà nel mondo
Caro eretico
Non mi pubblichi per qlc che scrivo senza offendere nessuno( direttamente…accusatio…) ma ti sta simpatico rosetto?quello che ha mentito consapevolmente sul curriculum studiorum x poi ammettere la bugia dopo lo stanamento?
E se mente sulla sua laurea( appena diplomato) chissà su quanto può esser onesto? Quando si è bugiardi lo si è per sempre.
E magari metteremo in croce la prof che, sprovvedutamente( e sbagliatamente direbbe Cetto) ha inviato le mail …
Vedremo….intanto aspettiamo un tuo consuntivo dell’amministrazione che hai contribuito a far vincere : agli altri non hao mai fatto sconti!
Anticipo sulle prossime elezioni cittadine: molti manifesti della lista di centro destra sono stati strappati, quelli della parte avversa neanche uno. Ricordiamo che, pur con tutti i suoi difetti, il centrodestra è stato eletto democraticamente a netta maggioranza dal popolo italiano chi si sta comportando da fascista, se possiamo ancora usare il termine? Penso che i veri partigiani non avrebbero fatto questi stupidi errori, altra pasta, altra cultura.
i “veri partigiani,altra pasta,altra cultura”?
Mi ci scappa da ride…renitenti alla leva e nascosti nei boschi:_comoda eh,tanto poi ci pensano gli Alleati e tutti pari.
Qualcosa hanno fatto anche loro. Questi di ora solo danni e problemi alla gente comune. Hanno distrutto Siena, una città un tempo isola felice. A livello nazionale sono completamente fuori della realtà, bravi a nascondersi con la foglia di fico dell’antifascismo comportandosi d fascisti.
leggo che viene il mistero della sostituzione etnica.
Sono di destra, ho votato a destra ma sono di mamma Eritrea. Il lollo mi stringera la mano? Mi guarderà preoccupato? La candidata a sindaco ha perso i nostri 6 voti sicuri, accostando a questi personaggi.
Probabilmente a molti, ed ad alcuni anche qui, dei voti di noi meticci non importa nulla, ma spero ardentemente che siano proprio questi 6 voti a fare la differenza, contro queste destre estreme!
Cara Miriam, sono solidale on te. Tendenzialmente di destra an He io, non mi riconos o nel solco melograno dell’ipocrisia! Che lo dicano chiaro e tondo quello che pensano, invece di sussurarselo nell’intimità!
Esiste una destra diversa, davvero sociale, che mira ai diritti e alla legalità. Questa pensa solo ai,propri affari, e quando cacciano tra Lori si sgretolano..come è successo a Siena, dove il civico sindaco e stato scaricato dai partiti che ricevevano solo briciole.
VINCERÀ la sinistra, e poi vi domanderete chi è dove ha sbagliato, e poi tutti a casa. Il problema è che a dx non abbiamo una classe dirigente degna..ma si può costruire
sono ormai molti giorni che all’uscita di scuolamancano i vigili con conseguente confusione e congestionato del traffico. Oggi due automobilisti sono quasi venuti alle mani davanti ai bambini! Alla mia richiesta di spiegazioni e stato detto che la pm è impegnata in un corso di formazione! Nel 2023, era digitale e informatica si crea un disservizio del genere! Che fa il paio con il senso alternato dalla curva di buonanima fono al giuggolo( eredita alla prox giunta)
Questo è il colpo di coda di un’amministrazione scellerata e incapace, che ha deluso noi che immaginavamo un cambiamento.
Lo sbracamento e la divisione degli ultimi 15 mesi è vergognoso , e a farne le spese siamo noi cittadini.
Bidognerebbe essere civili, rispettosi e pazienti anche senza vigili
Nella palude stagnante a tutti i livelli dell’informazione nazionale, felpata, patinata, di maniera, a volte sdraiata (con la scusa del politically correct), che subiamo ogni giorno, devo dire che ho particolarmente apprezzato le domande “personalizzate” che Pino di Blasio ha rivolto a tutti i candidati a Sindaco nel confronto dell’altra sera.
In realtà proprio quello che il cittadino, il c.d. uomo della strada, spesso vorrebbe chiedere a chi si propone di rappresentarlo.
Anche perché uno stress test per vedere come costui potrà reagire nei momenti chiave del suo potenziale mandato, può valere assai di più di tutte le solite domande sui ggiovani, le infrastruttrure, il lavoro, il territorio e l’ambiente, con le loro risposte praticamente a ciclostile.
Hanno strappato i manifesti di fdi.
Cosa riprovevole.
L’onorevole annunzia denuncie. Giusto!
Tempo fa sbaraccarono un gazebo a Roma, mi pare, e anche allora l’allora non ancora presidente del senato la russa minacciò denuncie…poi seppero che erano attive delle telecamere di sorveglianza e, stranamente, non fecero nulla! Chissà come mai.
Speriamo che il michel88 mantenga i suoi propositi…ma si ricordi che Siena è piena di telecamere! Non sia mai che dai video spuntino delle sorprese!
Aspettando aspettando le due parole dell’Eretico sulle elezioni comunali siamo arrivati al silenzio elettorale. Neanche un pensiero su Castagnini candidato sindaco di De Mossi e di un civismo aggrovigliato e opportunista, sul grembiulino di Montomoli che non piace a partiti di governo nei quali in realtà lo indossano praticamente tutti, sulla Ferretti che dal pulpito del PD incredibilmente suggerisce un nome come il male assoluto che da decenni infesta la città, sulla Fabio candidata di seconda scelta o sul Manchurian candidate Pacciani. Niente sull’incredibile numero di candidati per la poltrona di sindaco e per gli scranni del consiglio comunale. Niente sui bizantinismi a cui assisteremo nel secondo turno, con apparentamenti a geometria variabile a seconda dei risultati del primo. Niente sul buio che avvolge una città incapace di ripensare se stessa e guardare al futuro.
Nelle ultime settimane in questo blog si è parlato di: Minà, Francia, Trump, Silvione, DNA, Renzi, Macron, Calenda, sempre Renzi, Orsa assassina, 25 aprile, Portanova, Rovelli, ariFrancia, Italia, scudetto del Napoli, ma sulle elezioni della città che campeggia nell’intestazione del blog il silenzio assoluto.
Niente.
Ma non è che per l’eretico istituzionale è sinonimo di elusivo?
Caro Holden,
avendo anche qualcosina di altro da fare, ho avuto qualche impegno; in mattinata, comunque, sfornerò il pezzo da te tanto atteso: ma stai tranquillo, per te sarà deludente lo stesso. E poi, hai già scritto tutto tu, no?
“Istituzionale”, per chi scrive, vuol dire fra le altre cose super partes: strano che una persona come te, dotata di sensibilità per l’appunto istituzionale, non lo comprenda…
L’eretico