Finanziaria, Msi, Reddito di cittadinanza
Pezzo settimanale dedicato ovviamente al varo della Legge di Bilancio del Governo Meloni, con qualche considerazione rapsodica (ci torneremo l’anno prossimo, è evidente); nel frattempo, è arrivata la notizia della morte di Pelè (82 anni), ed anche su questo lutto diremo la nostra, in altro momento.
Non sappiamo se ce la faremo a trovare il tempo per scrivere il pezzo del 31 (notoriamente atteso quasi quanto il presidenzial discorso): dovesse saltare, buon 2023 a tutti, belli e brutti!
LA CONFERENZA STAMPA DELLA PREMIER MELONI: IL MSI
Per impegni vari, non abbiamo potuto vedere tutta la conferenza stampa della Premier Giorgia Meloni, ma solo gli ultimi 45 minuti circa: un incontro indubbiamente stimolante, anche perché – come detto altre volte – Giorgia Meloni non è solo la prima donna Presidente del Consiglio, è anche la prima che viene – dritta dritta – dal Movimento sociale italiano.
Partito che lei ha difeso con nettezza, nella medesima conferenza stampa, sulla scia delle pregresse uscite della Rauti (figlia d’arte, se così si può dire), e di La Russa; come a dire: pacificazione sì, ma senza rinnegare alcunché del nostro passato; e qui, il discorso si fa complesso assai, giacché non vi è dubbio che il Msi abbia fatto parte del giuoco democratico post 1946, che Giorgio Almirante sia andato ai funerali di Berlinguer (1984), e che ancora – insieme al Pci – il Movimento sociale abbia costituito in certi passaggi un argine al terrorismo di destra (poi ci sarebbe il caso di Ordine nuovo, creato da Pino Rauti: ieri, in prima pagina su Repubblica, il figlio del Giudice Occorsio ha ricordato ciò che era doveroso…). Ma è altrettanto da rimembrare che una certa continuità con l’esperienza del ventennio mussoliniano ci fosse – non sull’antisemitismo, certo -, giacché questo è oggi rivendicato con orgoglio dagli stessi ex militanti. Insomma, come ha detto anche un esponente del Governo stesso (Sgarbi), le parole di elogio del Msi, postate dalla seconda carica dello Stato, sono state “inopportune”.
Per concludere questo blocco, si vorrebbe fare risaltare questo aspetto, su cui il buon Sigmund avrebbe verosimilmente detto, con pieno profitto, la sua; a prescindere dal merito (o demerito), va notato questo: gli ex missini, tendenzialmente non rinnegano il loro passato, pur oggettivamente opinabile per i motivi sopra accennati (oggi, anzi, il vigore della ex appartenenza è manifesto). Gli ex comunisti, invece, hanno quasi sempre teso a rimuovere il loro passato (con le dovute eccezioni, va da sé), fino al caso da manuale di Veltroni, il quale disse di non essere mai stato comunista in vita sua, sic.
Meglio gli uni, ovvero gli altri, da questo precipuo, peculiare, punto di vista (a prescindere dall’appartenenza, ripetiamo)? Ah, saperlo…
LA MANOVRA DELLE POLEMICHE
Polemiche a non finire, da parte della trimurti di opposizione, sulla Finanziaria – la prima – targata Giorgia Meloni: tutto secondo copione, semmai il problema dell’opposizione così divisa e frastagliata (il Pd, tanto per cambiare, lacerato anche al suo interno) è realmente una questione di salute democratica del Paese (sorry, Nazione).
In questa sede, non si può non evidenziare ciò che è accaduto a livello di redistribuzione della fiscalità: un bel vantaggio per le partite Iva fino agli 85mila euroni annui (con il Conte 1, si era già arrivati alla soglia dei 65mila), con un trattamento ben diverso per i lavoratori dipendenti (non solo i pubblici, ovviamente). Taglietto del cuneo fiscale, poco più che accennato. La tendenza a favorire l’autonomo, è forse la cifra distintiva più chiara della Manovra fortemente voluta dalla Premier.
Come già detto in un altro pezzo, il fatto è che – in settori fondamentali come la Sanità -, si accentuerà ciò che è già in atto: fuga di cervelli, in massa, dal pubblico a favore del privato, meglio se sotto gli 85mila annui di cui sopra. Questo, è il grande problema che si riverbererà in modo nefasto sulla Medicina statale: i “soli” 2 miliardi stanziati, in una Finanziaria per larga parte assorbita dal caro-bollette, ci potevano anche stare, pur non essendo certo molti.
Ma la scelta – tutta politica – di favorire il lavoro privato (anche quando il lavoratore può entrarvi, dopo essere uscito dal pubblico) non è solo una opzione sbagliata: è una decisione autolesionistica. Detto fra noi: siamo proprio sicuri che la si possa considerare una scelta da Destra sociale?
IL REDDITO DI CITTADINANZA
Fra 7 mesi, circa 800mila percettori del reddito di cittadinanza non saranno più sussidiati dallo Stato: non come oggi, quantomeno; sono i cosiddetti “occupabili”, gente sotto i 60 anni che non ha nulla di ostativo rispetto al cercarsi un lavoro. Polemiche a non finire, con Conte pronto alle barricate, forte del voto d’opinione che ha avuto il 25 settembre a Scampia e Secondigliano.
Ecco, in questo caso – a palese differenza di ciò che si è detto sopra, e di altro su cui per ora non abbiamo tempo di scrivere, vedasi la Giustizia – siamo più meloniani di Rampelli (il quale ci fa anche paura fisica, fra l’altro): così impostato, il reddito di cittadinanza lo abbiamo sempre giudicato non solo oggettivamente fallimentare (quanto alle politiche attive del lavoro, con i mitici navigators), ma anche sbagliato, anzi erratissimo, a livello di pedagogia sociale e politica.
Perché – inutile nascondercelo – non è tanto la questione del numero, peraltro altissimo, di truffe: ci sono anche con i falsi invalidi, e allora si elimina l’assegno di invalidità, di grazia? No, è che a livello subliminale i due messaggi veicolati – uno più sbagliato dell’altro, purtroppo – sono i seguenti: in primo luogo, che lo Stato o ti trova un buon posto, oppure ti mantiene sine die (con lavoretto al nero di guarnizione, si capisce); in secondo, che se non trovi un lavoro che ti gratifichi, puoi aspettare senza grossi problemi: ti aiutiamo noi. Tipica forma mentis da XXI secolo italiota, pari pari a ciò che accade nelle scuole: bisogna aiutare, includere, ovattare. Mai essere selettivi, ci mancherebbe.
In questa Repubblica fondata sui bonus, sulle paternalistiche pacche sulle spalle, sul “nessuno deve restare indietro” (che poi ci resta lo stesso, sia ben chiaro), ebbene in questo la Meloni ha visto giusto: lo Stato aiuti solo chi è strettamente impossibilitato a lavorare, magari con disabili a carico; dopodiché, per tutti quanti gli altri, tutto ciò che si trova (nel rispetto dei diritti giuslavoristici del caso, si capisce), si deve prendere, e di corsa (of course).
Se, per dirne una, nelle cucine dei ristoranti o a servire nei locali – con la domenica lavorativa annessa, pensate un po’ – tornassero ad esserci, in maggioranza, gli italici virgulti, la cosa sarebbe così scandalosa, forse? Sarebbe una Caporetto della democrazia e del Welfare?
La presidente, anzi il presidente come lei preferisce farsi appellare, non sa cosa siano equità ed uguaglianza. L’equità applicata alla fiscalità e l’uguaglianza applicata alla sanità. D’altra parte non rinnega il fascismo mussoliniano che tutto fu meno che destra sociale. In ambito sanitario, secondo il mio punto di vista, siamo tutti uguali, cure adeguate e dignitose devono essere assicurate a tutti, invece continua nel cammino segnato ormai da anni nella distruzione del SSN a favore del privato. Ieri sono arrivati in Calabria, per sopperire alla mancanza di medici, 52 medici cubani, misura emergenziale di cui non si può certo attribuire la responsabilità a questo governo e che, forse, era necessaria ma questo ed il fatto che al SSN siano state destinate risorse insufficienti fa capire che la Meloni come politico non porta nulla di nuovo ma fa il bravo cagnolino ai piedi della UE; come donna non mi esprimo.
Caro Andrea,
molto stimolante questa informazione – la quale in redazione era del tutto sfuggita – dei medici cubani in Calabria; e che tristezza, a dirla proprio tutta.
Sempre meglio, comunque, dei militari russi arrivati durante il lock down 2020, con annessi scappellamenti contiani inclusi: pare che il Premier grillino, illo tempore, volesse financo estendere loro il Reddito di cittadinanza, visto che tanto si era a scialare…
Grazie ai lettori per gli auguri, ma ancora è presto, via: siamo al pranzo del 30 dicembre, con le accelerazioni degli eventi impresse in questo 2022, può ancora succedere moltissimo…
L’eretico
Dicono che la sanità cubana sia un fiore all’occhiello di quel regime.
Speriamo siano davvero bravi e risollevino la disastrata sanità calabrese.
Il loro vaccino autarchico, comunque, pare sia peggio di quello cinese.
Mi chiedo, però, visto che sono anni che ormai mancano i medici (molti di quelli che formiamo se ne vanno poi all’estero …) quale senso possa avere seguitare ad avere il numero chiuso a medicina.
Eppure finora non si è aperto neanche uno spiraglio.
Siamo una nazione di pazzi furiosi.
Tantissimi auguri all’Eretico ed a tutti i suoi discepoli sulla via dell’eresia.
Magari le soluzioni a problemi complessi potessero essere così facili.
Il numero chiuso è nato dopo che negli anni settanta-ottanta si era arrivati ad un tale squilibrio tra medici formati (male) e posti disponibili, da saturare il mercato rendendo l’accesso a posti indeterminati di fatto possibile in tempi accettabili solo a raccomandati di ogni estrazione. Il problema è che dopo qualche anno di maglie strette non sarebbe stato così difficile adeguare il numero chiuso in base al numero di medici impiegati nel pubblico collocati a riposo negli anni successivi. Sarebbe bastata una calcolatrice in mano ad un diplomato alle scuole medie inferiori.
Su una regolazione surreale del rapporto tra domanda e offerta poi si innestano molte altre problematiche, come ad esempio il fatto che indipendentemente dal numero di laureati, una marea di specializzazioni vengono comunque ignorate per carichi di lavoro troppo pesanti e rischi di contenzioso rapportati a stipendi “bassi” o semplicemente perché poco “affascinanti” per chi era partito con ambizioni differenti.
La soluzione sarebbe semplice, alcune specialità andrebbero pagate di più, rendendole più appetibili e riequilibrandole con altre che attraverso l’attività libero-professionale permettono guadagni più elevati.
Ce ne sarebbero ancora da dire a bizzeffe per approfondire il problema, ad esempio sulla fuga di cervelli e sul fatto che il SSN è ormai al collasso ed andrebbe radicalmente riformato (anche se sfido chiunque a capire cosa il nostro Presidente del Consiglio pensi della sanità pubblica e quale direzione intenda prendere), ma comunque non è eliminando il numero chiuso che si risolverebbero i problemi.
Mi scuso per la prolissità e di nuovo buon anno a tutti…
Ecco non dico come i loro coetanei ucraini che hanno deciso di sacrificare le loro vite nelle trincee di Bakhmut… Ma in questo paese sembra ci siano circa 3 milioni di neet.
L’italiano medio direbbe: E lo stato che fa?!? Una volta che nonni/babbi tireranno le cuoia potrebbe rendere la pensione ereditaria.
D’altronde se da loro c’è un politico alla ‘zelensky’ e da noi alla ‘conte’ un motivo ci sarà. La classe politica è conseguenza (quasi mai origine) di una mentalità diffusa nella collettivitá.
Buon 2023 all’Eretico ed ai suoi lettori.
….per come la vedo io l’unica cosa davvero sbagliata nel reddito di cittadinanza è l’averlo legato a filo doppio al lavoro!
se fosse stata una forma di assistenza o sussidio, rivolta a chi, per una ragione o per un altra, non ha un reddito minimo sufficiente a campare non ci sarebbe stato nulla da ridire e non avrebbe acceso gli animi cosi come non avrebbe portato con se queste storture che vanno dal tragico al comico … tragico è, per gli imprenditori o esercenti, non trovare personale disposto a lavorare in quanto percettori di reddito di cittadinanza e per timore di perderlo (meglio mantenerlo e fare qualche lavoretto a nero è il pensiero dominante); comico è aver reso precari i tutor, assunti per indirizzare al lavoro i percettori di reddito e finiti per diventare precari, senza lavoro e prob. prossimi percettori essi stessi
eppure, anche nel nostro caso di reddito di cittadinanza legato al lavoro, magari sarebbe bastato invogliare, spingere gli imprenditori a rivolgersi agli uffici di collocamento in cambio di … benefici fiscali(?) … invece conosco tantissime persone e di età varie che vanno dai 30 ai 70 che percepiscono il reddito senza mai essere stati nemmeno chiamati dall’ufficio di competenza cosi come ne conosco alcune a cui venivano proposte situazioni che erano già presenti on line e su altre piattaforme svincolate dagli uffici di collocamento
in ogni caso, e perlomeno secondo il mio ininfluente parere, l’azione di cancellare il reddito “tout court” alle persone sotto i 60 sia pure abili al lavoro dicendogli, in pratica, “visto che puoi lavorare alza il culo e cercati un lavoro se vuoi campare e se no vai a delinquere o alla Caritas per mangiare” sarà foriera di grossi, futuri e forse più grossi problemi
un saluto ed un augurio ai lettori del blog e al suo eretico redattore
Nell’acodarmi agli auguri di buona fine e miglior principio a tutti e all’eretico, chiedo a quest’ultimo cosa stia accadendo alla biblioteca e un commento sulla decisione della maggioranza consiliare di non fare niente( accampando motivazioni ideologicbe) per i pakistani della stazione….
Msi: non c’è nulla da riscoprire, è nato dalle ceneri della Repubblica di Salò ed era costituito in massima (se non totale) parte da ex fascisti. Punto.E’storia, basta parlarne.
Reddito di cittadinanza: piaccia o no hanno detto in campagna elettorale che lo avrebbero cancellato e lo stanno facendo Gli elettori giudicheranno.(bel regalo ai 5stelle, senza dubbio, come sottolineato dall’Eretico).
Ma la cosa peggiore di questo governo, di cui si possono vantare tutti gli estimatori Meloniani-Salviniani anche di questo blog, è il fatto che già stiamo pagando la benzina 12 cent in più dal primo dicembre, grazie al ripristino della accise, ma dal primo gennaio, la pagheremo altri 18 cent. in più e se non bastasse, scatteranno aumenti dei pedaggi autostradali tra 1,5 e 3,5%. GRAZIE MELONI (gira sempre quel video teatrino che ha fece col benzinaio)
Nessun commento sul caos che regna in Biblioteca e sull’attacco (anche personale) di “Idee in Comune”?
Buon Anno a tutti…
Cari Holden e Lucio,
ovviamente nel prossimo pezzo si cercherà di chiarire al meglio la questione-Comunale: pur non riguardando in modo diretto il Presidente (né essendo una tematica inedita), è chiaro che è dell’istituzione che si parla, dunque qualcosa si deve pur dire.
L’eretico
Bravo…o vediamo!
Ottima la mossa del governo di far sbarcare i migranti nelle regioni rosse! Proporrei di spostare tutti i centri di accoglienza in queste regioni!
E già, perché poi una volta sbarcati rimangono lì. Altra presa per i fondelli.
La benzina invece siamo tutti felici di pagarla 30 centesimi in più rispetto a quando c’era Draghi. E già,i soldi servono per aiutare le povere squadre di calcio che non riescono a pagare i loro dipendenti bisognosi, oppure le povere partite IVA che pagheranno solo il 15%. Spero per te che almeno tu sia una partita Iva o proprietario di una squadra di calcio.
Se canti bella ciao te la scontano di 30 cent!
Magari a te lo sconto lo fanno se canti Faccetta nera.
Ti consiglio di viaggiare in bicicletta in tutina arcobaleno.
Carenza di argomenti eh!
…. buonasera Roberto io sono una Partita Iva che da 3 anni è passata al regime semplificato del 15%; anche se effettivamente mi rimane in tasca qualche soldo in più di quando ero nel regime normale non mi sento un graziato ne uno che non paga le tasse anzi!!
sembra non sia tanto chiaro che questo patto con lo stato prevede si il 15% a titolo di Irpef ma contemporaneamente prevede anche il fatto che non si possa portare in detrazione assolutamente niente, nessun costo e manco quelli legati direttamente all’attività svolta! lo stato, nel mio caso, presume che il 30% di quello che fatturo sono spese … ed è veritiero, questo si! prima portando in detrazione carte carburanti, affitti e bollette della sede, interessi su mutuo, spese per figlioli (dove previsto) per i meccanismi legati alle detrazioni ed ai suoi limiti non arrivavo a detrarre nemmeno il 10% mentre ora mi rientrano effettivamente sia i carburanti, i pranzi, gli articoli connessi all’attività che acquisto e finanche le spese di luce e affitto della sede sociale
le stesse partite iva però versano il 30% di INPS (+ il 4% che è a carico del committente) alla gestione separata dell’INPS e sai questo cosa vuol dire e cosa comporta ai fini pensionistici? te la faccio breve …. in pratica ogni 100.000 euro versati ne torneranno più o meno il 3,89% lordi annui senza considerare che, a livello di welfare siamo tagliati fuori peggio degli immigrati (niente malattia, niente ferie pagate, niente sussidi di disoccupazione, niente permessi insomma niente di niente) e mi risulta che sia l’unica cassa in avanzo fra quelle gestite dall’INPS
no, non mi sento un graziato dal governo (la flat tax c’era anche prima e fino a 65ml Euro) e anzi sono convinto che se venisse estesa, magari con percentuali relative al fatturato via via diverse, contribuirebbe se non ad azzerare (pia illusione) almeno a ridimensionare il fenomeno dell’evasione dovuta, fra le altre cose e presumibilmente, proprio al peso a volte insostenibile delle stesse tasse appunto!
per la tassa piatta al 15% ci guadagna solo chi ha un buon fatturato.
Stare sotto i 30000 euro lordi e non poter detrarre che il 28% la rende non conveniente per chi ha da fare tanti km. per produrre. Tra l’altro con questa scelta non si detrae neanche il dentista
Massimo e Ginocacino, mi avete convinto, davvero, e capisco che solo gli evasori, come al solito, sono i beneficiari di queste misure, rendendoli più facile la vita.
Comunque potete scegliere di rimanere nel regime normale e scaricare tutto ciò che potete.
La vostra testimonianza dimostra però che anche questa della flat tax è un’altra misura bandierina che serve a chi ci governa di intortarci ancora, ma non cambia la vita delle persone oneste.
In un paese a maggioranza piddogrillota ( già circolano tutta una serie di politici propedeutici al salto di specie) nel quale ormai i redditi da pensione sono più numerosi dei redditi da lavoro che si provi ad allentare la pressione fiscale su chi ha meno tutele e dipende sostanzialmente delle proprie capacità credo (pur non riguardandomi) sia auspicabile.
Perché come dice Re Sergio il paese è di chi paga le imposte ma se le tasse poi servono per pagare la pensione con il sistema retributivo del baby pensionato o lo stipendio del dipendente pubblico assenteista/fannullone allora il patto sociale è un gioco truccato.
Buon anno a tutti
Maggioranza piddogrillota
Anche se ne sono stato costretto, perché personalmente me ne sarei andato a letto alle 20 e 30 per non sentire le solite litanie e previsioni su quello che accadrà nell’anno nuovo, sono stato coinvolto tra parenti ed affini nei bagordi di fine anno. Sono restato il più distaccato e sobrio possibile, ma per convenienza sociale e diplomazia, l’ho dovuto fare. Finalmente tutto è finito e stamattina per disintossicarmi la mente mi sono letto “Il dialogo di un venditore di almanacchi e di un passeggero” dalle “Operette morali” del Leopardi. Poco da aggiungere, solo mi chiedo come è possibile che della gente sempliciotta creda ancora a quella baggianata dell’oroscopo, delle fantasie del briaco di Notre Dame (Nostradamus) e rincoglioniti (o furbi) simili che impestano i vari media. Siamo già dentro da perecchio nel XXI secolo ed ancora ci sono persone che seguono queste credenze assurde. Stop; auguri per tutti che il 2023 sia meglio o, almeno alla sua fine, ci ritrovi sempre vivi.
Caro “Vedo nero”, rispondo a te, uno fra i più assidui commentatori del 2022 (e non solo del 2022)…
Ti faccio per intanto i complimenti per la scelta leopardiana (nisi fallor, non una novità di questo passaggio 22-23: correggimi se sbaglio), e concordo sulla “gente sempliciotta” che crede ancora all’oroscopo: a dirla tutta, a me pare che non solo il succitato oroscopo sia ovviamente una grandissima baggianata – come da te sostenuto -, ma che ci siano financo molte altre baggianate (termine manzoniano, peraltro) e baggianatori, in giro; con “gente sempliciotta” che non solo gli crede, ma che si inalbera se qualcuno glielo fa notare. Ma oggi è Capodanno, e lasciamo pure perdere…
Buon 2023 a tutti!
Da oggi, 1mo gennaio, per chi non se ne fosse accorto spenderemo mediamente 7/8 euro in più per ogni pieno di benzina o diesel. Il motivo? il governo Meloni non ha rinnovato lo sconto sulle accise introdotto circa un anno fa dal Governo Draghi (unico Governo degno di questo nome nella scorsa legislatura e con ogni probabilità anche di questa). Ma sicuramente era più importante scapicollarsi per il decreto rave…
Fanno finta di niente, anzi godono. Anche gli autotrasportatori e i pescatori con altri governi sarebbero già in piazza, ma sono tutti narcotizzati (o evasori?)
D’accordo sulla prima parte, molto meno sulla seconda. Siamo tutti (o quasi) dell’idea che il rdc vada rivisto in toto e assegnato in base a ben altri stringenti criteri.
Ma il pensiero del: <>, lo trovo quantomeno anacronistico, alle condizioni odierne si intende.
Perché caro Raffaele che i lavori servili siano i più umiliati dovrebbe essere sotto gli occhi di tutti, anche di chi non c’è passato, mi pare superfluo aggiungere altro, di giovanotti italici che lavorano 12 ore a 900 – 1000 euro al mese (ma anche a meno) se ne trovano anche ora (forse meno a sienina ma qui si và fuori tema). Direi che siamo ben lontani da ciò che si definirebbe welfare.