Qatargate, Panzeri, Carolina versus Antonella ( e 2 Ps)
Settimana del tutto monopolizzata, a livello mediatico-politico, dallo scandalo (presunto, eh: bisogna sempre dire di essere garantisti, no?) delle mazzette qatarote ad alcuni europarlamentari (60?): come dunque non parlarne, di grazia?
A livello di politica senese, invece, da registrare la candidatura, di area demossiana, di Massimo Castagnini (non accettata, come metodo, dal centrodestra, o destracentro che dir si voglia), e – in casa piddina – l’arrivo, previsto per domenica sera in quel di Fontebecci, di Elly Schlein, la quale, tra l’altro, ha origini senesi.
I TRADITORI DELL’ITALIA
Per la cronaca giudiziaria, c’è la stampa quotidiana, nazionale ed internazionale: oggi, per esempio, Repubblica ed altri scrivono del “terzo uomo” (dopo Panzeri e Giorgi), il quale è l’eurodeputato piddino Cozzolino (notare l’omoteleuto…).
Il Qatargate (che però è anche Maroccogate, e chissà cosa d’altro, giacché è evidente che – con gli indagati che iniziano a parlare – andate voi a sapere dove si andrà a finire…) è uno scandalo il quale, purtroppo, lascerà tracce indelebili sulla credibilità del Parlamento europeo. Da europeisti sinceramente convinti – pur con tutte le critiche possibili -, dire che ne siamo rattristati è davvero cosa da poco.
Per non farsi mancare niente, c’è in ballo la credibilità dell’italico popolo: non è (solo) per spirito sciovinista, che la stampa mondiale scrive di “Italian job”; francamente, non ci pare proprio il caso di fare le vittime: l’unica personalità importante non italiana finora coinvolta, infatti, è la Miss Grecia mancata, la quale, però, ha visto bene di intrecciare il suo destino di vita con un fustacchione di Abbiategrasso, cresciuto a pane e parrocchia, figlio di un Preside descritto come (meritoriamente, se del caso) implacabile verso i docenti fannulloni, ma in tutta evidenza ben più morbido con la sua creatura: Italian job da manuale, nevvero?
Per chiudere questo prima paragrafo, fateci aggiungere un’altra cosa che pare poco sottolineata (se non furbescamente dai Bocchino della situazione, i quali farebbero meglio ad aspettare l’esito finale delle indagini, prima di lanciarsi in intemerate come quella di ieri sera dalla Gruber): non è solo una questione di valigiate e sacchettate di soldi, pur nella indubbia e clamorosa gravità della cosa; il fatto è che – secondo l’ipotesi accusatoria – politici italiani si sono fatti comprare da potenze straniere, tra l’altro in un tempo di guerra (non con il Qatar, certo: ma tutto, in qualche modo, si tiene).
Tecnicamente, se del caso, si tratterebbe di autentici traditori della italica Patria, di quelli che in altri contesti finirebbero male per davvero: sarebbe bene che qualcuno glielo facesse notare, suvvia; anche perché, questi non sono neanche degli idealisti-statisti come il Nostro di Rignano, il quale tesse le lodi sperticate del Nuovo Rinascimento saudita perché ne è proprio convinto, non certo per il vile danaro…
ANTONIO PANZERI: UN MITO DEI NOSTRI GIORNI
Per la redazione, comunque, il primo mito dello scandalo nato il 9 dicembre (giornalisticamente intendendo) è senza ombra di dubbio il buon Antonio Panzeri (uno al quale il centrodestra italiano dovrebbe fare un bronzeo monumento equestre, dopo quello all’eccelso Soumahoro: con l’equino che si accolla il fardello dei sacchi di denaro…), ex numero uno della Camera del Lavoro milanese (per ben otto anni): rappresenta al meglio, dal punto di vista antropologico, le stridenti contraddizioni della Sinistra “umanista” (nel senso dei diritti umani); a noi, però, interessa quasi di più un aspetto, subito emerso dalle intercettazioni: soldi su soldi, per Panzeri, ma al contempo lui che sembra quasi eterodiretto dall’anima gemella, dalla signora Colleoni.
Maria Dolores Colleoni – nome spagnoleggiante e cognome che invece ricorda un celebre capitano di ventura quattrocentesco -, infatti, pare non fidarsi troppo delle abilità di gestione finanziaria del maritone: gli suggerisce varie cose (aprire un conto in Belgio, per esempio), lo pungola in tutti i modi. Sembra comandare lei.
La Maria Dolores nazionale emerge infatti come l’autentica figura forte della famiglia, la femmina alfa che tutto dispone, nell’abitazione di Calusco d’Adda. Il marito, da par suo, ce lo immaginiamo come uno scaltro, deciso e reattivo con gli altri quando ci sono da sistemare certe cosette “umanitarie”, uno insomma che non fa sconti a nessuno, nell’ambito della sua attività “umanista”; dopodiché, nel fine settimana, torna nella villetta lombarda, e il sabato – oltre al macchinone – gli tocca lucidare i mobili, fare un paio di lavatrici (tendendo poi i panni al meglio, uno per uno, a favore di sole e vento), e financo dare il cencio.
Ma che vita è questa, di grazia? Durante la settimana, a difendere dall’alba al tramonto, con le unghie e con i denti, i diritti degli ultimi, e poi, nei giorni che sarebbero dedicati al sacrosanto riposo, si viene trattati così fra le mura domestiche? Non c’è più nessun rispetto per chi porta la pagnotta a casa, ed al contempo fa del concreto bene agli ultimi. Non sappiamo quanti potrebbero reggere una cotal quotidianità: il Nostro, fino a questo ferale dicembre almeno, sì.
Antonio Panzeri, un autentico eroe, se non un mito – anche un po’ martire, nel senso etimologico del termine – dei nostri giorni…
QUANDO ROSSI SI ERA SUICIDATO (III): CAROLINA VERSUS ANTONELLA
Come ampiamente risaputo, tutta la famiglia – nessuno escluso – era arciconvinta del suicidio del povero David Rossi: niente di nuovo, ma continua a restare strano come tanti fini criminologi da tastiera continuino a fare finta di niente rispetto a questo macroscopico dato di partenza (la famiglia sapeva come stava il proprio caro, il quale purtroppo era nella più chiara e lampante delle situazioni da rischio suicidario).
Questa settimana, ci occupiamo di un passaggio particolarmente gustoso, nonché importante e chiarificatore del fatto che – a più di un mese dalla nostra conferenza stampa nel Vicolo Monte pio, in cui chiedemmo un incontro pubblico con qualunque esponente della famiglia – ancora nessuno si sia fatto vivo: nel suo libro sulla morte del “padre”, Carolina Orlandi smentisce clamorosamente la madre, e su un fatto assai importante come la scoperta dei tagliettini sull’avambraccio, che il presuicida si era autoinferto il giorno prima della morte.
Ecco la versione di Carolina (dal suo fondamentale libro “Se tu potessi vedermi ora”, pag. 7): al momento della scoperta dei taglietti – scrive la Orlandi -, la madre inizia ad urlare, dicendo “La devi smettere di fare così. Hai delle responsabilità! Hai una famiglia, hai me, hai Carolina. Ti rendi conto? Non ce n’é motivo, smettila. Capito? Per favore. Guardami! Non puoi più fare così. Non ha senso. Guardami! Fai paura anche a Carolina!”.
Nello scrivere il suo fondamentale librino, la Orlandi forse non era a conoscenza del fatto che, 5 anni prima del suo libro, il 17 aprile 2013, la sua stessa madre, a proposito dei taglietti del marito, aveva fatto mettere a verbale, in Procura, quanto segue:
“Non mi preoccupai, anche perché era un fatto mai accaduto prima (cosa che semmai avrebbe costituito un’aggravante, in tutta evidenza, Ndr), peraltro David era anche pauroso del dolore fisico (non metteva, ad es., neanche il collirio)”.
Per la figlia, dunque, la madre urlava e si disperava, avendo capito benissimo lo stato pietoso – e pericoloso -, in cui versava il marito; per la moglie, invece, i taglietti erano robetta da niente, visto che, in fin dei conti, era la prima volta che succedeva.
Sarebbe stata anche l’ultima: e – come da testimonianza di Carolina Orlandi in primo luogo – il tutto era ampiamente prevedibile…
Ps 1 Stroncato dalla leucemia, ci ha lasciato il calciatore-allenatore Sinisa Mihajlovic: classe 1969, aveva vissuto gli orrori della Guerra civile (ormai del tutto rimossa dalla memoria collettiva, peraltro) della cosiddetta ex Jugoslavia; nel 1999, quando giocava da tempo in Italia, si era schierato con nettezza contro i bombardamenti Nato su Beograd: allora, molti (quorum ego) pensavano che lo facesse per spirito nazionalista, elemento senz’altro più che presente. Oggi, ritengo che abbia fatto assolutamente bene. Ciò detto, Mihajlovic è senz’altro una figura che – al netto dell’insostenibile retorica profusa da molti in queste ore – mancherà, in un mondo calcistico ormai quasi privo di personalità forti…
Ps 2 A proposito di calcio – e se Zeus ci farà trovare il tempo per scrivere – domenica il blog uscirà con un pezzo monografico sui Mondiali qataroti (purtroppo non finanziato con i proventi di gae e petrolio)…
Se una piccola potenza straniera come il Qatar ha “investito” tanto su una questione abbastanza marginale (quello della riforma dei visti per l’ingresso nella UE) in un’istituzione abbastanza secondaria come il parlamento europeo (che non ha grandi poteri decisionali) pensiamo a quanto “investono” le grandi potenze su cose piu’ serie.
Penso ad esempio a quanto possa aver “investito” la Cina per “convincere” l’Italia a firmare l’accordo sulla “Belt & Road initiative” nel 2019, che apriva porti ed imprese italiane ai cinesi in cambio di un carico di arance. O quanto ha “investito” la Russia su politici e intellettuali che la sostengono a spada tratta nella sua invasione dell’Ucraina…. so che a pensar male si fa peccato ma certe scelte politiche scriteriate fanno pensare che sotto ci siano “sacchi” di ragioni molto diverse dall l’interesse nazionale.
Sono perfettamente d’accordo, ma pensa ancora più in grande: l’auto elettrica obbligatoria nel 2035. Quanto potrebbe (…) aver “investito” Pechino?
Per non parlare del fatto che l’Europa sta distruggendo l’industria automobilistica a favore delle auto elettriche, che casualmente sono un dominio della Cina.
Ogni volta che vedo quella bandieraccia blu mi vien da vomitare.
Certo “sacchi” di ragioni, se ragioni significano soldi.
Sono d’accordo con Marco Burroni: bisogna ricordare che quando il Conte 1 aderì alla faraonica proposta del “liberaldemocratico” Xi Jinping, nel febbraio 2019, l’Italia era l’unica ad averlo fatto in tutto l’Occidente.
Sul Caso Rossi, caro Eretico, permettimi di dire questo: mediaticamente, ed ancora per qualche mese, vinceranno i familiari (hanno Mediaset e vari giornali schierati a loro favore), dopodiché le tue ragioni (che sono le mie, e di un numero crescente di persone) inevitabilmente prevarranno. Sia per l’impossibilità di alimentare la narrazione all’infinito, sia perchè è davvero difficile trovare l’assassino di un suicida.
Mi consenta l’ospitale Eretico di manifestare agli eventuali lettori qatarioti del blog, la mia assoluta ma interessata disponibilità a scrivere commenti favorevoli al loro paese.
Te lo diceva Houellebecq…
Alleluia! Sono finiti i MOndiali più ipocriti della Storia. Da oggi finisce la vacanza per le donne del Qatar; partiti i tifosi, partiti i vari notabili calcistici si ricomincia col velo obbligatorio, divieti di tutti i generi e le lagne dei muezzin dai minareti ascoltate e obbligatoriamente rispettate dal popolo come leggi cadute dall’alto. Ora negli stadi costruiti a tempo di record con il peso di tanti morti sul lavoro resteranno vuoti come cattedrali nel deserti, al limite ci faranno correre i cammelli od i dromedari. Il ritorno al medioevo, la pacchia è finita. In Argentina hanno risolto tutti i problemi economici con la vittoria dei Mondiali, Messi ritorna alla sua mega villa ed il popolo ai suoi problemi. Sul disprezzo alla bandiera dell’UE concordo pienamente, finora ci abbiamo solo rimesso. In teoria un’Europa Unita sarebbe stata una splendida idea, ma in realtà si è rivelata una bella fregatura. L’ultima dei migranti; in attesa che i nostri soci europei ci diano una mano (domai), cominciano anche a sbarcare in Toscana, a Livorno, e così l’invasione continua. I pifferi di montagna, Salvini in testa, cosa dicono? Molto poco. Il caso Rossi; sono sempre più scettico e cinico sulla faccenda, si continua difendere l’indifendibile rifiutando il contraddittorio con chi lo contesta, se ne fanno memorie opinabili che si vendono guadagnandoci qualche soldo di chi li compra e legge finché un giorno non finirà tutto ed avanti così, continuiamo a farci del male.
Questa sinistra progressista europeista è fantastica!
Eccezionale, da premio Oscar della faccia di bronzo.
Chi schifo… da tappassi il naso…