Ciao Lello (e 3 Ps)…
Eccoci al pezzo sulla settimana politica, nazionale ed un po’ anche internazionale: avremmo voluto scrivere di altro (anche della scomparsa di Gerardo Bianco, il 91enne inossidabile democristiano), ma a questo giro i nostri riflettori saranno puntati sulla prematura scomparsa, dopo un male evidentemente non curabile, di Raffaello “Lello” Ginanneschi…
RAFFAELLO GINANNESCHI, UN “AMISCENTE”
Ci ha dunque lasciato Raffaello “Lello” Ginanneschi: classe 1967, impiegato della Cna, Priore in carica della Giraffa, persona dalle tante passioni, vissute tutte quante con intensità. In molti lo hanno ricordato, in queste ore, in attesa del funerale di domattina in Provenzano: io, come purtroppo altre volte, non posso che limitarmi a riprendere certe cose, magari aggiungendone qualche altra a livello prettamente personale.
Lello, per lo scrivente, era non più di un buon conoscente: non un amico, giacché sarebbe eccessivo definirlo come tale, proprio in virtù dell’alta concezione che si ha dell’amicizia (e che ho modo di ritenere che avesse anche lui); come spesso accade, era una di quelle persone, delle quali non riesci a ricordare l’esatto momento dell’inizio della reciproca conoscenza; da ragazzi, sì, ma esattamente dove, e quando, e perché? Più ci penso e ripenso, più l’enigma resta tale. Dove ci eravamo conosciuti, con Lello?
Forse in ambito cestistico, lui a fare lo speaker della Mens sana basket ed io le telecronache del Costone, magari ad Antenna radio esse, nella sede di Strada Peragna; ma forse anche no: erano mondi decisamente separati, fra Costone e Mens sana, con diffidenze ed antipatie reciproche. Siamo la Patria di Sapìa, nevvero?
Allora, forse, sarà stato per motivi di Contrada: possibile, certo, ma forse anche no, o comunque non più di tanto. Nei “cenacoli” delle altre 16, per quanto concerne la sua Giraffa i più a me vicini erano altri. Però, per Zeus, sono davvero sicuro di avere frequentato Lello sin da remotissimi tempi: speriamo che il tempo mi permetta di chiarirmi in tal senso, ci terrei.
Era dunque, per me, meno di un amico, e direi al contempo più di un semplice conoscente: lo vogliamo chiamare un “amiscente”, magari?
QUELLA SERA, IN COMUNALE
In ogni caso, voglio ricordare un piccolo – ma credo significativo – aneddoto: 20 marzo 2019, nella meravigliosa Sala storica della Comunale si presenta un libro sulla Francigena, e lui è il relatore, io limitandomi ad introdurre il tutto con qualche parola di circostanza su Sigerico e poco più.
Lello è accanto a me, alla mia destra: non nasconde il suo orgoglio e la sua emozione, per essere in loco; con la schietta umiltà di chi conosce i suoi limiti (a differenza di altri tromboncelli che, pure, hanno da par loro calcato la Sala storica, dando per scontato che ciò fosse loro dovuto), Lello sa bene – e lo dice agli astanti – che in quella Sala hanno parlato, negli anni, intellettuali e scrittori di fama quantomeno nazionale, ed autori di best sellers che hanno lasciato il segno. Adesso, invece, c’è lui: giornalista pubblicista, autore di vari programmi palieschi, ma niente di più. Ma adesso – lo ripeto – c’è lui, in quella Sala: e non si tira certo indietro nel raccontare le sue imprese ciclistiche, anche in solitario, in giro per l’Italia e per l’Europa, il piacere dello sport en plein air. Rompe subito l’emozione, anche perché il pregresso lavoro televisivo, davanti ad una telecamera, serve sempre, e molto.
Se la cava davvero benone, Lello: lui è contento di quello che sta facendo in quel “tempio della conoscenza”, ed io sono felice – come sempre in questi casi – quando l’ospitato si sente a suo agio, dando dunque verosimilmente il meglio di sé. Di quella sera, io serberò un ricordo indelebile: oggettivamente, niente di memorabile; soggettivamente, però, alla luce anche di ciò che è accaduto in questi giorni, un qualcosa di più di una semplice presentazione…
LELLO PRIORE
L’ultima volta che lo avevo sentito, era quando mi aveva chiamato per farmi i complimenti per il mio “coccodrillo” su Aldone Brocchi, a proposito di Giraffa: “Aldone era proprio così, lo hai raccontato molto bene, ti ringrazio anche a nome della Contrada”, ebbe a dirmi. Ne fui assai contento.
Parlava con soddisfazione ed orgoglio di Priore, carica che interpretava – da ciò che mi risulta da svariate, concordanti testimonianze – con l’acribia di chi ancora crede in una valenza sociale e solidaristica della Contrada, anche ai tempi dei social e della rarefazione dei rapporti (era un contradaiolo utopistico, magari?).
Numero uno della Contrada, lo era diventato nel 2021, in piena temperie Covid, ed aveva cercato di traghettare la Giraffa in mezzo ai marosi pandemici: il consueto giro di giugno, fu fatto, pur con tutte le cautele del caso.
Era una persona entusiasta delle cose che faceva, Lello, e delle passioni che squadernava: ed è anche per questo, che la sua fine – la sua prematura fine – risulta ancora più drammaticamente lacerante…
Ps 1 Forse si avvicina la pace in Ucraina, o forse ancora no (più probabile); gli sforzi irenistici del Papa sono comunque sempre lodevoli, ma francamente ci pare che ci siano anche dei passaggi curiosi, per non dire a vuoto: quale sarebbe la ratio di cercare la pace con Putin, al contempo stigmatizzando la crudeltà dei ceceni e dei buriati (peraltro comprovata da decenni)? Cerca il dialogo con Putin, Papa Francesco, facendo risaltare, nelle stesse ore, la crudeltà delle sue truppe? Boh…
Ps 2 Oggi Matteo Salvini ha detto (l’avrà scritto sui social, si immagina) che chi paga il caffè e la brioche (brioscia) con la carta di credito, è un rompicoglioni; premesso che lo scrivente, al bar, cerca in primissimo luogo di farsela pagare dagli altri, la colazione, lasciatemi dire che non si era mai stati così d’accordo con il leader leghista, da anni a questa parte: ma quanto è più bello e caratterizzante pagare cash, invece che in altro modo? Lo si può dire, anche senza essere evasori?
Ps 3 Questa settimana, per il pezzo su Lello, non abbiamo spazio per la rubrica sul Caso Rossi; permetteteci, però, almeno di segnalare lo show di Renzi; nell’attaccare furiosamente la Procura di Firenze per l’inchiesta Open, ecco la chicca delle chicche: lui non attacca chi ha indagato su di lui (e verosimilmente ne chiederà la condanna); no, lui fa solo una battaglia per il cittadino comune, giammai per se stesso. Qualche anno or sono, Matteo Renzi era solerte nel chiedere le dimissioni altrui anche solo per un avvisetto di garanzia; si vede che, allora, non aveva a cuore i cittadini come, invece, oggi: con il tempo si migliora, evidentemente…
Accidenti che svolta epocale questa della nuova finanziaria sul bancomat! Sicuramente si assisterà ad un cambio di passo tangibile per questo paese! Non vedo l’ora di pagarmi la colazione esclusivamente con monete da 1 e 2 centesimi! Ne ho a sacchettate!
Caro Eretico,
stamattina apro il giornale e leggo che il Matteo rignanese ha preso una bella rincalcagnata, nel suo tentativo di affossare i magistrati fiorentini, compreso il PM Nastasi.
Come hai scritto tante volte: dove sono finiti tutti coloro che si mobilitavano a favore della magistratura, 30 anni fa (e sì che allora la mano forte non mancava) contro l’arroganza, ed il resto, dei politici della Prima Repubblica? Che fine hanno fatto? L’opinione pubblica italiana va proprio con il vento…grande tristezza…
Salvini è ormai rimasto un cavernicolo votato da cavernicoli. Con il contactless si fa prima a pagare elettronicamente che con gli spiccioli ed i relativi resti.
Peossim* Segretari* del PD vedo benissimo Schlein! Sarà un successone!
Bravo, trastullati con i problemi del PD, e intanto pagati la benzina 12 centesimi al litro in più di accisa e ringrazia Giorgia . Quando le mani te le mettono in tasca i tuoi beniamini godi?
Si sì il prezzo della benzina… La mia libidine è nel vedere la Destra al potere… per ora una destra troppo morbida… Obbiettivo riscrivere la costituzione che deve rispecchiare i valori di chi governa il paese. Inoltre i libri di scuola vanno riscritti per far capire bene ai giovani che disastri ha generato il comunismo.
Libertà, libertà, libertà!!!!
Sul POS.
Solito problema tardo-ideologico su battaglie simbolo care ad alcuni. Mai trovato nessuno che rifiuti il pagamento con POS, dato che di questi tempi nessuno sano di mente rischia di perdere clientela. In realtà però ci sono sempre i soliti disonesti che ti offrono uno sconticino se paghi in contanti e senza scontrino (a chi non è capitato mai?).
Ovvio che chi vuole innalzare il limite a 60 euro strizza l’occhio a questi ultimi, facendo leva sulla presunta libertà (o piacere) di usare il cash per pagare il caffè, ma è evidente che il problema non è il caffè, perché anche ora non c’è l’obbligo di accettare il bancomat per 1,20 euro.
Per favore non lasciamoci prendere per i fondelli da chi difende gli evasori.
Roberto ci sarebbe bisogno di ospitare i tanti richiedenti asilo che purtroppo non trovano un tetto. Perchè non apri le porte di casa tua? Sarebbe un bel gesto da parte di un vero uomo di sinistra come te… Inoltre gli potresti insegnare la vostra canzone di sinistra… bella ciao… i richiedenti asilo ne saranno lieti …Tanti saluti da Montecarlo