Le balneoelezioni (I): il bicchiere mezzo pieno
Iniziamo finalmente a scrivere qualcosina delle ineunti elezioni politiche del prossimo 25 settembre, le prime che si tengono, nella storia repubblicana, in periodo pressoché estivo (con campagna elettorale sulle spiagge, da cui il neologismo “balneoelezioni”). Lo scrivente sa bene chi votare: un Partito davvero piccolo, coerentissimo, nonché più che radicato nel territorio (suo): per i curiosoni, lo sveleremo, magari, in prossimità dell’appuntamento, certi di potere fare spostare qualche migliaio di voti incerti (è autoironico: purtroppo, ormai, va specificato anche questo…).
IL BICCHIERE MEZZO PIENO
Qualcosa di buono, in tutto il bailamme che abbiamo sotto gli occhi e che ci entra nelle orecchie, almeno c’è, a questo giro: in vista del 25 settembre, le varie emergenze – che non stiamo neanche ad elencare: manca solo un bel terremoto sopra magnitudo 6, o l’eruzione del Vesuvio, mancante dal 1944 – costringono le alleanze – o coalizioni, ovvero ammucchiate che dir si voglia – a prendere posizione in modo molto più netto del solito. La drammatica realtà che ci circonda, costringe a questo: e ciò è cosa buona e giusta. Finalmente, suvvia!
Pensate, per esempio, alla politica estera; nel 2018, as usual, era pressoché scomparsa dallo scenario politologico italiota: incidentalmente, vinsero i due Partiti più filoputiniani (nel caso grillino, anche filocinesi, per non farsi mancare alcunché: qualcuno ricorda ancora che il Conte 1 fu il primissimo Governo occidentale ad aderire al Progetto della Via della seta, di grazia?), ma non era certo sullo schieramento geostrategico che ci si giocava la campagna elettorale. Oggi, invece, anche su quello: quantomeno, c’è più chiarezza di intenti; o di qua, o di là, pur ricordando sempre – non ci vuole lo Zagrebelsky di turno a ricordarcelo – che ovviamente si deve essere alleati, non sudditi, per quanto possibile.
I poli saranno (almeno) tre, visto che Conte andrà da solo (continuando anche a fare la vittima, poverello), quindi il bipolarismo – con questa Legge elettorale ibrida, poi – è assai relativo; anche perché ci sarà inevitabilmente anche il famigerato Centro (Renzi ed altri), e tutta la frastagliata galassia no-vax e giù dicendo, non resterà certo a guardare. E se Bonelli e Fratoianni non andranno con il Pd, a cagione dell’intransigenza certo arrogante di Calenda, chi dice che, invece che andare con Conte, i due non facciano un “polino” di Sinistra-Sinistra, composto solo da chi è sempre stato coerentemente tale, e non per marketing elettoralistico come i five stars? Ergo, alla fine, sarà davvero grassa se i poli non saranno più di 5…
IL BICCHIERE MEZZO VUOTO: LO SCADIMENTO LINGUISTICO
Ciò che invece è francamente, penosamente, imbarazzante, è lo scadimento del linguaggio usato da molti fra i politici ed i giornalisti più esposti politicamente: crediamo di potere dire che, da questo peculiare punto di vista, si sia già ampiamente toccato il fondo, pur con possibilità di peggiorare comunque ancora…
Non si sta parlando della delegittimazione dell’avversario, di cui si lamenta la Meloni, per capirci: no, questo è altro, ben altro; mentre il primo – quello della delegittimazione – è un riferimento politologico, affondante le sue radici nella Historia (sul quale torneremo in un vicino futuro), il secondo è sic et simpliciter esempio di barbarie linguistica, che dovrebbe – purtroppo, si usa non a caso il condizionale – ritorcersi contro chi lo usa.
Il massimo – se non ci è sfuggito qualcosa, cosa possibile – è stato ciò che si è trovato sulla prima pagina de Il Fatto: in settimana, abbiamo prima trovato la consueta fotonotizia, con Carlo Calenda in costume da bagno, con gli immaginabili rotoli di adipe (fosse stata una donna, che sarebbe successo?); qualcuno avesse avuto dubbi sul body shaming (una delle cose più sensate del politicamente corretto), il giorno dopo Marco Travaglio intitolava il suo editoriale, commentando l’alleanza fra Renzi e Calenda, con un bel “Campo lardo”. Chapeau.
Nei giorni pregressi, il forzaitaliota Mulé – che viene dal giornalismo professionistico – aveva visto bene di sistemare il povero Toti, dicendo che è un “Di Battista con la pancia”; non si dice infine niente della first lady berlusconiana, la quale ha scritto ciò che è ampiamente risaputo a proposito di Renato Brunetta (non è certo la prima, peraltro).
E si potrebbe purtroppo continuare; noi non lo facciamo, ma siamo ben certi che lo faranno altri: non da qui al 25 settembre, da qui a stasera o domani.
Manca solo che venga fuori che qualcuno è microdotato, a livello di pistolino, e siamo davvero tutti. Anche Giorgio Forattini nei primi Ottanta ritraeva il grande Giovanni Spadolini, allora Premier, dotato di micropene, ma quella – pur pesante, certo – era l’eccezione, ed era creata da chi era fuori dalla mischia: oggi, non è più così…
Quasi fuori argomento: in tutta questa attesa balneoelettorale tra i vari interessanti commenti in questo blog manca da tempo una voce ironica, polemica, sarcastica, acida, velenosa ed altri aggettivi simili che, a parte la sua costante acida, faziosa antipatia per i senesi, spesso faceva degli interventi interessanti e stimolanti per chi lo leggeva. Insomma: ma Manunta che fine ha fatto? Deluso dalle varie vicende nazionali ed internazionali ha preferito l’esilio volontario trai boschi di Recenza?
Caro Vedonero,
la situazione è questa: a marzo, o giù di lì, scrisse pubblicamente a Manunta – il quale inviava commenti sotto altri pseudonimi – che i suoi interventi sulla Guerra in Ucraina – tra l’altro, grondanti una discreta prolissità – mi sembravano davvero eccessivi, pur in un contesto in cui si tollerava e si tollera quasi di tutto.
Dopo quasi metà anno di “Daspo” dal blog, la redazione sarebbe anche contenta di ritrovarlo, purché però non scrivesse plurimi interventi al giorno, e magari addivenisse ad una maggior sintesi: che poi, è quello che gli è sempre stato suggerito di fare.
Verosimilmente, non accetterà: da una parte, ci dispiace; dall’altra – come si vede – il blog va avanti lo stesso, ed i lettori restano…
L’eretico
Sarà il trionfo della destra vera! E finalmente potremo riprenderci quello che ci appartiene da sempre! Sarà bello proibire certe carnevalate fuori stagione!
ma si.
riprendiamoci ciò che ci appartiene, però in toto, altrimenti sarà un fascistame spurio ed i duri e puri sono per il tutto e non il paarziale.
quindi rimetteremo il sabato fascista anche con le noiosissime adunate alle quali sarà doveroso partecipare.
poi attività fisica per tutti, obbligatoria.
riapriremo i casini perchè una madre di famiglia deve solo fare figli per la patria e non può essere “usata” per certe cose (lei mi capisce).
inoltre le donne dovranno stare a casa a crescere i giovani secondo il dettame dio-patria-famiglia per la quale la rimando al punto precedente, liberando così preziosi posti di lavoro (ohibò perchè nei cantieri non c’è alcun ariano? lavoraccio?).
toglieremo subito internet, feisbuc, instagram, ebay, amazon e tutto quanto non autarchico, che si inquina la razza.
già, la razza.
coloro che pensano che esista solo la razza umana sarà bene che cambino idea alla svelta.
ps. ci sarebbero da raccogliere pomodori, farsi il mazzo nei cantieri, consegnare i pranzi e le cene a casa. che facciamo? accogliamo i migranti o ci mandiamo i nostri ardimentosi giovani.
mah?
Praticamente hai scritto che bisogna importare manodopera a basso costo per lavorare nei campi, mi pare una considerazione parecchio razzista.
Quando gli stipendi erano sufficienti a mantenere una famigliola ci lavoravano gli italiani nei campi.
capire l’ironia è così difficile?
la mia è una risposta ironica al sig. Pierpaolo che in ben 2 scritti esprime molto chiaramente il suo pensiero.
Se non lo ha fatto legga Il suicidio francese di Eric Zemmour, data l’analogia con la politica italiana degli ultimi anni la lettura è stimolante assai e fa riflettere su certe questioni su cui forse sarebbe meglio risparmiare l’ironia…..glielo dice una che mai è stata fascista
Con la nostra vittoria sventoleranno alti in celo i nostri vessilli. I decreti Salvini dovranno essere inaspriti e i clandestini immediatamente espulsi. DIO PATRIA FAMIGLIA
Vista la residenza direi: ALLAH, HIJAB E JIHAD
Sarà grassa se non cambierà nulla, viceversa l’unica differenza sarà che a qualche manifestazione (non gay pride eh) la polizia manganellerà un pò più forte. A chi fà ancora differenze tra fazioni politiche, consiglierei uno di quelli bravi..ma bravi davvero.
Ci sono vari ‘potentati’ esteri interessatica mantenere lo status quo in diverse materie. Chi prova a cambiare fa la fine del PCI (infiltrato e snaturato ad arte) o dei 5 stelle. Alla fine i partiti discutono solo su quel poco su cui viene lasciata loro un po’ di autonomia (immigrazione, lgbt ecc). La campagna elettorale è priva di contenuti perché l’autonomia decisionale degli eletti su molti temi è quasi nulla.
L’outlook negativo di Moody’s sui conti dell’Italia è anche un avviso (degli USA) alla politica estera del futuro governo. Non saranno accettati ammiccamenti tanto alla Russia quanto alla Cina (“amica” di tanti politici italiani: Prodi, D’Alema,Grillo ecc)
Il grado di alleato si acquista sul campo sporcandosi le mani (vedi UK e Turchia).
Più facile far prezzare la nostra fedeltà (facendoci garantire il nostro debito sovrano) in un mondo nuovamente diviso e conteso
La politica nostrana mi appassiona sempre di meno. Mi fa piacere constatare che nei due maggiori schieramenti ipotetici ci sia chi ancora crede in un cambiamento di qualche tipo dovuto alla vittoria del proprio schieramento ma nemmeno il buon Tomasi di Lampedusa avrebbe immaginato un mondo così ingessato dove appunto è necessario che tutto cambi perchè nulla cambi. Da quando in modo plebiscitario è stato introdotto il sistema maggioritario i due maggiori schieramenti non hanno fatto che comprenetrarsi l’uno nell’altro, accusandosi reciprocamente di essere troppo simili, di copiarsi addirittura i programmi. Mi viene in mente il buon Renzi (allora centrosinistra, forse anche adesso, mah?) che giocosamente abolisce l’art.18 dello Statuto del Lavoratori, cosa che guarda caso non era riuscita all’ottimo Berlusconi (centrodestra giusto?); oppure la presunta fittizia guerra “ideologica” sull’atlantismo dove i due schieramenti fanno a gara per avere la benedizione Usa, Letta prima e Meloni poi. L’oggetto del contendere è chi dei due è più pro-America! Se uno dovesse dare un’occhiatina alla storia italiana recente vincerebbe la brava Giorgia dato che proprio la sua parte politica (parlo del vecchio MSI) venne additata di essere perlomeno contigua alla società segreta Gladio pronta a ripristinare l’ordine in caso di vittoria elettorale del PCI, di contro il diligente Enrico starebbe sul carrozzone erede di quella ideologia che vedeva nella Russia il faro da seguire. Ma oggi con gli amici Silvio e Matteo francamente filorussi tocca alla brava Giorgia dimostrare che lei è senz’altro più filoamericana di Enrico Letta, insomma come tutte le cose italiche la situazione è grave ma non seria … almeno in questo la tradizione viene rispettata. Sulla politica economica e finanziaria poi c’è poco da dire, il miglior Mario Draghi sembra a parole un punto di riferimento per entrambi (alla faccia di populismi e sinistrismi vari). Rimane forse una diversità sul presunto controllo dei flussi migratori, ma anche qui sono le parole spese a fare la differenza: la retorica data in pasto al popolino che vuole sentirsi più buono o più cattivo a seconda di dove batte il proprio cuore (sinistra o destra intendo), ma tra Minniti e Salvini ministri dell’interno tutta questa differenza di gestione proprio non è saltata agli occhi. Che dire, mi scuso per la prolissità e forse per il qualunquismo, ma sono sempre più tentato di dare ragione a chi ha smesso di recarsi alle urne. Buon pomeriggio a tutti.
Che cosa è che vi appartiene da sempre, tanto per capire?
L‘ Italia ci appartiene! Voi siete la minoranza del paese! Hai capito Roberto? Hai capito Roberto?
Il PD (23% nei sondaggi) ed azione+Europa (4,6%) si accordano sulla distribuzione dei seggi al 70/30… era dai tempi di Antonveneta che il PD non faceva un’affare così.
Molti interventi stimolanti, davvero; questo dell'”Anonimo”, per esempio, tocca un problema in effetti non molto chiaro, il quale mi ero dimenticato di evidenziare: è stato un autentico fenomeno Calenda (la cui forza elettorale, a livello nazionale, non è mai stata testata), o un gonzo totale Enrico Letta?
L’eretico