Il non scoop dell’on. Migliorino (e Draghi, e Vallortigara)
Eccoci all’appuntamento con il pezzo infrasettimanale: il quale, grazie alla figura dell’onorevole e onorando – pentastellato e contiano docg – Migliorino, ci permette di legare i temi nazionali (la caduta di Mario Draghi, cui per oggi dedicheremo solo, per mancanza di spazio, un Ps, in attesa di fare di più e meglio in futuro), a quelli locali (Caso Rossi, che poi tanto locale, da anni, non è più).
PRIMA DI SHERLOCK MIGLIORINO, LE FAMIGLIE ROSSI-TOGNAZZI
Come ampiamente previsto e prevedibile (vedasi mia intervista alla Gazzetta di Siena, cui si rimanda), la famiglia Rossi-Tognazzi, invece di prendere dignitosamente atto della verità emersa in modo chiaro da parte dell’élite investigativa nazionale (Ris, Racis, Ros), che fa? Si inalbera, si irrigidisce, insomma si arrocca più che mai nelle sue ormai indifendibili convinzioni. A dimostrazione di due fatti (almeno): il primo, che questi non smetteranno mai la pantomima messa in atto dal 2017 (se non da prima); la seconda, che non si cerca certo la verità – la quale infatti, quando alla fine arriva, non si accetta tout court -, ma ben altro.
Si nota una divergenza ormai palese (i due fronti sono sempre più divisi, anche se, per interesse, si mostrano uniti all’esterno): la vedova e la first daughter (lanciatissima, ora, con la sua imperdibile guida sui luoghi del Senese: un’idea editoriale davvero inedita ed innovativa, la sua, come le sarà venuto in mente?) puntano a questo punto sull’induzione al suicidio, ed ancora di più sulle responsabilità della banca (si torna al 2013, in questo eterno gioco dell’oca). Visto che è emerso – proprio dai lavori della Commissione – che ci sarebbe una causa risarcitoria da parte della vedova in corso con MPS, i nodi vengono definitivamente al pettine. Non che ce ne fosse particolare bisogno, peraltro.
Il fratello Ranieri, invece, punta ancora dritto dritto sull’omicidio, per non farsi mancare alcunché, e per non smentire ciò che racconta da anni (diverso da ciò che ha fatto mettere a verbale nel 2013, però…): in una sconcertante intervista al Corriere di Siena odierno, arriva a dire – con titolone rilanciato in prima pagina, come fosse verità acclarata, sic – che il fratello è stato picchiato (da ignoti, soprattutto inesistenti); prima delle 18, infatti, non aveva le tre ferite sul volto, pensate un po’: e chi ha mai detto che le avesse? C’è forse qualche idiota che abbia mai affermato che il povero Rossi andava in giro per Siena, nel primo pomeriggio del 6 marzo 2013, con tre ferite sul volto? Siamo – dispiace dirlo – in pieno stato confusionale: diciamo che è colpa di Caronte, suvvia.
Comunque, il meglio degli investigatori italiani ha scritto le sue conclusioni, ma al detective Ranieri Rossi – siccome non combaciano con la sua tesi – non va bene nemmeno ora, e dice che tutto deve essere vagliato dai suoi consulenti. E vai.
Ah, a proposito: nella lunga inchiesta de La7 andata in onda ieri notte, l’ingegner Luca Scarselli – colui che creò la teoria del fantomatico orologio volante, demolita in ogni sede, compresa la super perizia – risulta come “ex consulente”: ergo, ne deduciamo che si è finalmente smarcato dalla famiglia, o che altro? Fateci sapere, suvvia…
Ma veniamo, senza frapporre ulteriori indugi, all’autentico protagonista del pezzo odierno: l’onorevole e onorando Luca Migliorino, pentastellato contiano, ma soprattutto il deputato fattosi detective, capace di scoprire cose che noi umani – e financo i PM, senesi e genovesi – mai erano riusciti neanche a vedere.
L’ULTIMO DEGLI OMICIDIARISTI (SOTTO SCORTA)
Uno dei motivi per cui è il nostro indiscusso referente politico – e non da oggi -, è che l’onorevole Luca Migliorino, in arte Sherlock, è del tutto tetragono a quella che – prima che inventassero i suoi amati marchingegni informatici – si chiamava realtà effettuale, e soprattutto ha una concezione tutta sua del nesso fra causa ed effetto.
Quando lo scrivente andò in Commissione (16 settembre 2021), per esempio, Migliorino riuscì a superarsi, arrivando a sostenere che le tre lettere vergate dal povero Rossi prima del “gesto anticonservativo”, non erano poi così chiaramente suicidarie (portò come testi suoi amici, che gli avevano detto questo, fortunatamente senza farne i nomi): cosa che, ormai, non sostiene più neanche la vedova – il che è davvero tutto dire -, la quale da par suo tira infatti in ballo altro a tal proposito (il mitico “Toni”, sic). Prima che questi colpi di coda degli omicidiaristi, per forza di cose, vengano a lasciarci, consiglio ai lettori tutti di recuperare quel passaggio – visibile su Youtube -, perché è esilarante assai. Con birretta e leccornie, ci si fa serata, date retta.
Fallito il lettiano campo largo, a un peone come Sherlock Migliorino restano davvero pochissime possibilità di essere rieletto, alle ormai imminenti elezioni del 25 settembre: ed è certo che lui si giocherà il tutto per tutto su questo tema (essendoci la par condicio, per la prima volta avrà finalmente tempi contingentati – e non tracimanti come è stato aduso fruire in questi anni di monologhi o di interviste servili -, e magari ci sarà financo un minimo di contraddittorio, di fronte al quale è a rischio serio).
Nel frattempo, l’odierno Corriere di Siena (per il quale Migliorino è una fonte cui abbeverarsi assai spesso), scrive quanto segue:
“L’esponente del M5S ha denunciato alcuni episodi strani e la questura di Siena gli ha assegnato una sorveglianza dinamica”.
Ora, noi siamo pronti – insieme ad un gruppo di buoni amici – a renderci autentici scudi umani, pur di preservare l’integrità dell’onorevole rispetto a qualsivoglia rischio: siamo pronti ad alternarci, rinunciando anche alle pur meritorie vacanze agostane, per garantire l’incolumità di Sherlock.
Per dirla tutta, però: che si intende esattamente per “alcuni episodi strani”, di grazia? Quando al Pm Natalini arrivarono delle minacce, si chiarì subito: busta con proiettile al suo interno. Qui, di che cosa si tratta, di grazia?
LO SCOOP (INESISTENTE)
Qualche volta – lo ammettiamo – lo abbiamo un po’ preso bonariamente in giro, ma questa volta ci ha fregato di brutto: come il calciatore considerato con i piedi non proprio eccelsi, il quale improvvisamente trova un goal di tacco, meglio ancora una rovesciata che si insacca nel sette della porta (avversaria, si capisce); Sherlock Migliorino ha salutato la fine dei lavori della Commissione di inchiesta (che oggi si scioglie), con una rete segnata in spettacolare rovesciata: la sera del 18 giugno – era un sabato, per la precisione – mentre gli altri cercavano di godersi la vita (una pizza con gli amici, un salto al mare o ai monti, una coppetta di gelato a fine passeggiata), lui era rintanato in casa a guardarsi il materiale in suo possesso, da autentico elemento di punta della Commissione. Chapeau per l’impegno, per l’abnegazione, per l’incrollabile sforzo di ricerca della verità.
Ad un certo punto – è lui stesso a dircelo – Migliorino sobbalza dalla sedia: ha trovato un video – ben più lungo dei pochi attimi di frame mostrati al pubblico -, dalla cui visione si evince che due dipendenti della banca escono in Piazza dell’Abbadia (non nel vicolo, in Piazza dell’Abbadia); lui stesso ammette che, magari, i due non sono proprio gli assassini, eh: però lo scoop pare davvero tale, a prima vista. Caso Rossi risolto, dunque?
Migliorino viene glorificato come colui che riesce laddove le Procure (Siena e Genova) hanno malamente fallito, con il suo occhio ed il suo intuito da romanzo di Sir A. Conan Doyle: la sua tecnica deduttiva non fa mai cilecca, per Zeus; è lui – parliamoci chiaro – il numero uno della Commissione, ci dispiace per l’onorevole Rizzetto, che ambiva – spinto dalla famiglia – a diventarne financo Presidente. Con Migliorino non ce la si fa, egli ha un altro passo, un’altra abnegazione.
Adesso, però, si pone questo problemino: chi va dall’onorevole e onorando Migliorino a parlare – con la dovuta calma, con il tatto dei momenti gravi -, a spiegargli che a Genova è da tanto tempo, che – sapendo assolutamente tutto del succitato video, che lui pensava di avere scoperto per primissimo, sic – hanno addirittura già sentito i due dipendenti della banca (i quali ovviamente non c’entrano niente con il Caso Rossi, ma questo era chiarissimo sin da subito)?
Come diceva Veltroni, non si deve interrompere un’emozione: a maggior ragione, quella di Sherlock Migliorino; l’uomo, il quale pensava di avere fatto lo scoop della vita, e non si era accorto di essere arrivato un pochino in ritardo…
Ps 1 Grandissimo bronzo – in questi Mondiali di Atletica così pregni di delusioni (e non pensiamo solo a Tamberi e Jacobs) – per Elena Vallortigara, la trentenne di Schio, la quale ha saltato (in alto) due metri. Forse non tutti i lettori sanno che la Vallortigara dal 2016 si allena a Siena, al glorioso Campo scuola (ora in rifacimento: speriamo i lavori finiscano il prima possibile!); il suo allenatore è Stefanone Giardi, senesissimo, cui vanno i più sinceri complimenti personali. Dopo tanti infortuni e delusioni, a 30 anni per la bionda italiana è arrivata, finalmente, la consacrazione mondiale: chapeau. Ergo, sarebbe bene che anche a Sienina si festeggiasse: una volta tanto, ce ne è ben donde…
Ps 2 Mario Draghi non è più il Premier, e il 25 settembre si andrà a votare (come detto, la redazione è schierata con Migliorino, a prescindere): ovviamente, se ne riparlerà ad abundantiam. Per adesso, solo due considerazioni al volo su queste ultime ore: Draghi ha fatto i suoi errori (non è stato conciliante neanche per il minimo sindacale, e poi, soprattutto, si è presentato in Parlamento autorappresentandosi come politico voluto da tutti gli italiani, cosa che non è oggettivamente, nei numeri); ciò detto: colui il quale (o colei la quale) uscirà vincente dalle urne, dopo il 25 settembre, siamo proprio così sicuri che sarà meglio di Draghi?
L’esperienza politica di Draghi era terminata con la mancata elezione a PdR (incaprettato dal PD e dal sottobosco dirigenziale che alberga nei palazzi del potere).
Si prospetta un bel lotto livellato verso il basso…
Ritengo comunque fondamentale che si voti sempre più spesso. Basta con il paternalismo statale, la collettività si assuma le responsabilità e paghi il prezzo di eventuali errori nelle urne.
Come a Siena: chi ha contribuito in maniera fondamentale alla distruzione del patrimonio collettivo godeva di maggioranze bulgare alle urne.
Se un ministro tecnico, scelto e nominato dal Capo dello Stato, commette degli errori , a chi ne risponde ? al Capo dello Stato? se un primo ministro uscito dalle
urne commette degli errori, puo’ essere che ne risponda agli elettori, che non votano piu’ il suo partito?
Tu che sei paladino del contraddittorio, avresti almeno potuto invitare in trasmissione anche la psicologa-mental-coavh Ciani. Il Fagiolini, psichiatra sì, ma ricordo che ammise incalzato dalle tue domande che cmq lui non conosceva il Rossi né come paziente né di persona. E con onestà professionale ti disse che non conosceva il caso specifico dello stato mentale del manager, ma poté solo squadernare un’opinione specialistica da manuale, ma non specifica. In soldoni: sapeva una sega su’ sughi, come il famoso cuoco di Tokyo.La Ciani, se non altro, aveva avuto il Rossi a colloquio per due ore, poco prima del fatale gesto anticonservativa. Ciani afferma inoltre in audizione con la Commissione parlamentare, che se secondo lei “assolutamente no” non aveva l’impressione di aver di fronte un uomo che stava progettando il suicidio.”Ho lasciato una persona lucida, e anche sul pezzo rispetto alle cose che avrebbe dovuto fare”. Oh, se ti pare un’affermazione da poco. Avresti potuto/dovuto invitare tutti e due Ciani e Fagiolini al tuo speciale sul caso. E invece no, ne invitasti solo uno. Quello più facile. Vabbè. Cmq resta ancora da sciogliere il nodo del movente del suicidio: quello ancora non c’è riuscito nessuno.
Cara “anonima perplessa”,
ti rispondo volentieri (ti chiedo solo di non abusare con questi interventi che costringono a rispondere, mi raccomando: ho anche altre cosette da fare).
In trasmissione, chiamai il professor Fagiolini, oltre che per la sua autorevolezza, per il semplice motivo – di logistico buon senso – che era a Siena, lavorandoci; della Ciani, non ho mai avuto neanche il recapito, per dire. Quanto a lei, spero che un giorno qualcuno la costringa a dire perché a verbale, davanti alla Procura nel 2013, fece mettere nero su bianco certe cose (che più presuicidarie di quelle non ci sono), e poi in Commissione ha fatto la “rigirata”.
Il “nodo del movente del suicidio” non sciolto? Forse il caldo mi ha fatto capire male: erano così tanti, e così spesso ripetuti, i motivi del suicidio, che per rispetto dei lettori non sto neanche a ribadirli. In “Cronaca di un suicidio (annunciato)”, se vorrai, troverai materiale in abbondanza, a cotal proposito…
L’eretico
La sede del PD di Siena perchè non accoglie nei suoi locali i migranti accampati nel parco giochi di San Marco? Sarebbe un bel gesto da parte del partito dell‘ accoglienza, non trovate?
Bell’idea, originale soprattutto. Ma a casa tua no?
A casa mia non si ambienterebbero, invece a casa tua avrebbero sicuramente tutto il necessario per stare bene in tutti i sensi!
Per me possono stare dove sono. C’è il tuo amico sindaco che dovrebbe trovare una soluzione, non vedo perché lo debba fare l’opposizione.
Secondo me nel geniale campo largo c‘ è posto anche per loro. Stai tranquillo, ci pensa quello vispo di Pisa…
Concordo. Che siano quelli che vogliono l’accoglienza ad ospitare i migranti in via di regolarizzazione!
Anche nelle loro case!
E ci se ne frega delle leggi, delle amministrazioni e delle regole!
Volete gli stranieri? Prendeteli a casa vostra!
Questo straordinario filmato cancellato e nemmeno agli atti, ma fortunatamente recuperato dall’ottimo Migliorino, è la scoperta di un’altra grande minchiata. D’altra parte la Commissione non si è risparmiata nella verifica di numerose minchiate: festini, presenza dei Pm Marini e Nastasi nel vicolo di MontePio, telefonata Santanchè, presenza di aggressori nell’ufficio di David Rossi, il povero Rossi tenuto penzolante fuori la finestra, IOR, mail suicidaria spedita 3 giorni dopo il suicidio e via discorrendo.
Tornando al video, la procura di Genova ha già accertato che i due montepaschini che escono da Piazza dell’Abbadia non c’entrano un fico secco con la vicenda Rossi. Comica l’idea che possano essere accusati di omissione di soccorso. Reato che si consuma se scientemente non soccorri uno che vedi agonizzante in terra. Ora se i due montepaschini escono da Piazza dell’Abbadia come facevano a vedere il povero Rossi che invece giaceva in Vicolo di MontePio, vicolo nel quale i due non passano? A meno che i due montepaschini non fossero dei droni che spiccato il volo hanno fatto un giretto sopra il vicolo di MontePio.
Anche sulla storia delle ferite non riconducibili alla caduta, la maxiperizia dice le stesse cose della precedente consulenza Zavattaro-Cattaneo su cui si è imperniata la seconda archiviazione che confermó il suicidio. E cioè che le ferite non spiegabili dalla caduta possono essere state originate dallo scavalcamento della finestra da parte del povero Rossi ma sono anche compatibili con una colluttazione, che però non c’è stata data l’assenza di terzi.
Siamo di fronte a una vicenda che ricorda il vecchio adagio latino del “pecunia non olet”. Il denaro potrebbe arrivare solo con omissione di soccorso ( in capo ai due ignari montepaschini) oppure in caso di omicidio (se esistessero eventuali polizze vita), oppure per responsabilità datoriale, cioè del Monte o magari istigazione al suicidio.
La lingua talvolta batte dove il dente duole.
Come ha ricordato in Commissione, Ilaria Dalla Riva, ai tempi responsabile del personale del Monte, era stata formulata una richiesta di liquidazione per la morte del Rossi, parametrabile
a quella ricevuta dal dimissionario Dg del Monte Antonio Vigni ( 4 milioni) .
Una pretesa che, come ha detto Dalla Riva, la lasciò, cito testualmente, “schifata”.
Il Monte ha detto no e si è aperta la caccia al tesoro. Ad oggi, un po’ più lontano.
Concordo per lo schifo delle buonuscita, ma per la propria (praticamente soldi pubblici) non si è autoschifata?
Caro Eretico,
ora che i Ris-Ros-Racis hanno confermato la tua tesi, e di pochissimi altri che sono sempre stati a favore della tesi suicidaria, credo che la comunità, ancora una volta, dovrebbe ringraziarti per l’opera di controinformazione svolta in modo magistrale. Incredibile, in senso generale, che nessuno senta di chiedere scusa: a te, e a tutta la città. Sono senza parole, se non il grazie a te.
4 anni, di cui 2 in clausura e sicurezza e decoro sono ai minimi storici per la città di Siena.
Ma obiettivo raggiunto: proclami in campagna elettorale, poi la candidatura parlamentare…in mezzo il nulla assoluto.
Nappe d’argento ha fatto centro.
Votatelo! Se in parlamento fa come al comune ….