Caso Rossi: game over (e ora comincia il bello)…
L’ignobile pantomima, dunque, è finita: da domani, si apre il capitolo delle responsabilità, e c’è da augurarsi che chi ha scientemente detto una cosa e poi un’altra, finalmente, paghi ciò che deve, anche per evitare che altri casi come questi possano ripetersi.
Ieri, La Stampa – con Giuseppe Salvaggiulo – ha anticipato, con un autentico scoop, la sintesi della tanto attesa maxi-perizia dei nuclei speciali dei carabinieri (Ris-Ros-Racis): pietra tombale della vicenda, per capirsi (per quanto, in un contesto di serietà, questa perizia fosse del tutto inutile, giacché le cose – solo a conoscerle per tabulas – erano chiarissime anche senza bisogno di alcun ulteriore approfondimento).
IL (POCHISSIMO) CHE NON SI SPIEGA, PORTA COMUNQUE AL SUICIDIO
Sia la modalità della precipitazione – certamente anomala, come nessuno ha mai voluto negare, trattandosi di suicidio con esitazione -, che alcune ferite del povero Rossi – nove, in particolare – non riconducibili direttamente alla caduta mortale: questo è quanto da 9 anni si sa, e che gli esperti dei carabinieri hanno ribadito di non potere spiegare con assoluta certezza.
Forse i tanti giornalisti che si sono occupati del caso non lo sanno (qualcuno forse lo sa, ma fa finta di niente), però alcuni punti, non spiegabili con assoluta certezza, ci sono nel 99% dei casi di morte violenta: non ci sarebbe neanche bisogno di dirlo, ma invece siamo costretti a scriverlo, ancora una volta.
E soprattutto – anche se attivare le sinapsi rappresenta uno sforzo, specie con questa calura – c’è da aggiungere l’elemento assolutamente dirimente: anche per quel pochissimo che non si può spiegare con certezza, il contesto complessivo – che rappresenta l’elemento davvero cogente per giudicare, in ogni indagine seria – porta decisamente (ed in modo esclusivo) acqua a favore del mulino del suicidio, mentre in nessun caso – si ribadisce: in nessun caso – si rivolge a favore dell’omicidio (tesi valida solo per cercare audience a buon mercato). Nessuno era presente nella stanza, oltre al suicida; inesistenti le tracce di colluttazione, e si potrebbe continuare.
I TEOREMI SMONTATI, UNO PER UNO
L’orologio, il numero “misterioso” che avrebbe portato chissà dove (si pensava lo Ior, invece era il credito finito della first daughter, come in questo blog scritto da anni), tutta la ricostruzione secondo la quale ci sarebbero state chissà quante persone a coprire l’accesso al vicolo (la cosiddetta “teoria Scarselli”, ripresa in dozzine di interviste come fosse oro colato), e via dicendo: tutto spazzato via dalla maxi perizia.
Ma la domanda è la seguente: se un perito viene clamorosamente sconfessato (vedasi il buon ingegner Scarselli, brava persona peraltro), pace; ma se una figura pubblica – come la veneranda Daniela Santanché, per esempio – dice che qualcuno ha risposto ad una chiamata (la sua al povero Rossi), e la risposta invece non risulta dai tabulati in alcun modo, che si fa? Si pone un problema etico – va beh, siamo in Italia -, ma anche politico, pur essendo appunto in Italia. Boh.
E di Matteo Renzi che ha sbeffeggiato il Pm Nastasi (uno dei due che lo ha portato a Processo), da dicembre ad ora, vogliamo – soprattutto, qualcuno a Roma vuole – parlare, nei ritagli di tempo della crisi di piena estate?
Con tutto ciò che accade ed accadrà nei prossimi giorni e mesi, sembra da strulli, continuare a scrivere di un Caso che era chiaro, di palmare evidenza, sin dall’inizio; ma chi ha provato a raccattarci dividendi politici (leggasi consenso elettorale spendibile), qualche rispostina la dovrà pur dare, no?
E ORA, CHE SI FA?
Quanto alla politichina, dunque, domani il Presidente Zanettin farà la sua conferenza stampa: essendo sia un politico che un avvocato, non avrà difficoltà a tenere la barra dritta. Dirà che comunque molti fatti nuovi grazie alla Commissione sono emersi (nessuno decisivo, salvo per l’appunto la maxiperizia), che loro hanno provato, che comunque la Procura poteva fare meglio (sarebbe magari il caso di scusarsi per il trattamento subìto dai 3 PM in Commissione, ed anche dai pochi altri che sostenevano la tesi poi corroborata dalla maxiperizia: ma non accadrà, tranquilli). Dopodichè, i parlamentari penseranno a Draghi e alle potenziali elezioni ( di Sherlock Migliorino, parleremo in futuro, magno cum gaudio…).
Poi c’è il resto; quanto a certi giornalisti, speriamo che ci pensino i Tribunali (in un caso, si è già iniziato, but best has yet to come), nei quali si ha fiducia. C’è, infine, la famiglia.
Oh, eccoci al punto dolente (dipende dai punti di vista, si capisce): e ora la famiglia Rossi-Tognazzi che fa? La Procura di Siena non va bene, e neanche quella di Genova, ci mancherebbe; i Giudici terzi, quelli poi, peggio che andare di notte: hanno osato archiviare due volte, motivando punto per punto il perché; la maxiperizia – voluta ed ordinata da quella Commissione parlamentare, tanto lodata e sperticata fino a ieri – diventerà – a parte Sherlock Migliorino e l’ottimo onorevole Rizzetto – anch’essa una tessera del Grande Komplotto per coprire l’omicidio di David Rossi? Restiamo in attesa, come sempre.
Nel frattempo, una domanda, fatta tante altre volte, ma oggi più forte che mai: e ora, i danni chi li paga? Quando lo scrivente scriveva – in modo documentato, per tabulas – certe cose su Siena, c’era chi – con David Rossi certo non contrario, anzi – lo attaccava, con cavilli e cavilletti, i quali poi si riducevano al “chi gode Siena e ne dice male, dovrebbe fare la fine del maiale”; per avere portato davanti alle telecamere di Report Gabriello Lorenzini (il Colonnino che ricordiamo spesso, e con grande nostalgia), ci fu una interessata levata di scudi contraria: “fare rappresentare Siena da uno come Colonnino” – alcuni scrissero – era una autentica mascalzonata.
Gli stessi, spesso, che non hanno mosso un dito a fronte di una città che, da Trapani a Gorizia, è ormai abbinata, in modo irredimibile, a omicidi altolocati (inesistenti) ed orge furiose: dici Siena, e a questo si arriva. Provare per credere. Il Palio corso in sei, quello scivola via subito (e non è stata certo una bella cosa): il resto, invece, rimane attaccato.
Per questo incommensurabile danno reputazionale – che non basterebbero milionate e milionate di euro a risarcire -, i colpevoli sono sotto gli occhi di tutti: Internet, almeno in questo, è giustamente implacabile. Lo scrivente è almeno un anno – luglio 2021, uscita del libro “Cronaca di un suicidio (annunciato) – che chiede pubblicamente un pubblico confronto alla famiglia: anche la maxiperizia chiarisce, una volta per tutte, perché nessuno (il fratello Ranieri, la vedova Antonella Tognazzi, la first daughter Carolina Orlandi) abbia accettato.
Quanto alla vergogna, infine, ognuno faccia i conti con la propria coscienza; se, ancora, ne è capace…
chissà che camionate di maalox ora per il montepaschino ex leghista e tutti i “terrapiattisti” omicidiari
Ringrazio per la citazione ma non trovo dove la perizia contraddica l’esistenza e l’utilizzo di quei titoli pre-dormienti che sono stati poi trovati:
https://www.antimafiaduemila.com/home/mafie-news/254-focus/83100-david-rossi-monte-dei-paschi-e-quei-titoli-del-carroccio.html
…il numero non è misterioso (è verificabile con Google) e non rimanda allo IOR, teoria che fa parte di un depistaggio più dei festini. Quanto al fatto di quando e perché ho smesso di essere leghista penso che sia un altro aspetto che trova conferma.
si, ma dopo tutte queste parole, che con tanta proposopea spendi, la conclusione qual è ora? istigazione al suicidio? ancora omicidio in virtù dello “scoop” del video di piazza dell’ Abbadia (ex credito fondiario) che attraverso il tunnel porterebbe, previo apertura di 2 barriere in vicolo di Monte Pio? (a proposito, come avrebbero fatto però a “bypassare” le telecamere interne all’ingresso dello stesso?) e dimmi, se non ci fosse in ballo il premio dell’assicurazione sulla vita del povero Davide, sei sicuro che ci sarebbe tutta questa voglia di ricerca della verità? in quanto ai depistaggi (numero, festini) hai prove concrete della loro esistenza? altrimenti continui a fare delle figure di melma…ma contento te…
A parte la convinzione personale che Rossi si fosse suicidato, ho letto a suo tempo il tuo libro.
La chiusura attuale della vicenda pertanto non mi sorprende, è il triste epilogo di una vicenda triste, frutto del lavoro di una commissione, a mio avviso , inutile, pagata anche con i soldi nostri
Se proprio non potranno negare il suicidio torneranno a dire che è colpa dei blogger?
Caro Gp, da gente così, ci si può aspettare questo ed altro: la novitas odierna è la perla di Sherlock Migliorino, vale a dire il video con l’uscita dei due “assassini” in Piazza dell’Abbadia. Cosa ci possa entrare con il Caso Rossi, è tutto da capire; in ogni caso, da una parte c’è l’élite investigativa nazionale, dall’altra l’ex aggiustatelefonini di Via dei Rossi: ognuno decida da che parte stare (noi stiamo con Sherlock, sia sempre chiaro, essendo da mesi lui, il nostro idolo: poi sembra che ci creda davvero, e ciò lo rende francamente irresistibile).
E sai che ti aggiungo, caro Gp? Che è più credibile la tesi dei blogger – i quali certamente gli facevano girare le palline -, rispetto all’omicidio. Senti a che livello siamo arrivati.
A Giò: francamente, ancora non lo so…
Ci aggiorniamo a dopo lo Speciale de La7 di domani sera, comunque, l’eretico
Pensare male è peccato, ma spesso, purtroppo, ci si indovina. Non è che ci sia di mezzo anche un bel premio dall’assicurazione sulla vita che se la cosa passa da omicidio non arriva ai beneficiari? Da quando ho saputo che c’era una assicurazione sulla vita da parte del Rossi, mi è venuto questo sospetto e la cosa non mi piace e mi delude.
correggo: ….se la cosa passa da suicidio non arrivano i soldi ai beneficiari…..
Sul caso Rossi ed anche se fuori argomento di questo blog, sulla faccenda dell’ultimo Palio. Dopo la magra figura della nostra Città col caso Rossi e mentre ancora ci stiamo a baloccare sulla mossa buona o non buona, la rincorsa non valida e menate varie, in altri posti stanno facendo proposte più utili anche per i collegamenti di Siena col mondo. https://www.lanazione.it/arezzo/cronaca/un-passante-ferroviario-e-siena-sarebbe-ad-un-ora-di-treno-progetto-di-lfi-e-ceccarelli-1.6273711
Concordo con la solita miopia senese, che non consente di formulare proposte concrete che vadano oltre le mura cittadine.
Nel merito però devo dire che la proposta “ferroviaria” è una semplice boutade politica. Due dati per capire: distanza ferroviaria Arezzo-Sinalunga-Siena circa 90 km. Velocità massima consentita al treno nel tratto Arezzo Sinalunga 70Km/h. Nel tratto senese è di 50Km/h. Anche togliendo i 20 minuti di attesa per la coincidenza non si può arrivare all’ora di viaggio ma si può scendere – forse – a 90 minuti massimo più altri 10 per le varie fermate intermedie a tutte le stazioni… intanto però trenitalia ha eliminato alcune corse mattutine per Chiusi da Siena ed ora, per andare a Roma per lavoro, si è costretti a farsela in auto. Su questo la Regione tace.
E noi senesi, sempre furbi, abbiamo votato e mandato a Roma il grande capo del PD che fece tante promesse a cominciare dal raddoppio ferroviario della Siena-Firenze con annessa l’elettrificazione e tante altre promesse di miglioramento dei collegamenti della Città col mondo; finora solo bolle di sapone. Sulla boutade Siena-Arezzo devo, purtroppo concordare. Ora colla caduta del Governo Draghi e conseguente campagna elettorale quante promesse voleranno nell’aria, quante bugie per noi senesi.
Salve, secondo lei le risultanze della maxi-perizia si potranno scaricare online? Ho un piccolo archivio di documentazione sul caso e vorrei integrare… grazie mille!
Una piccola notazione lessicale (ma le parole sono importanti, dicevano …).
Ho appena sentito il comandante dei Carabinieri al TG1 riferire della perizia e ricosrtuire la vicenda comme un “GESTO ANTICONSERVATIVO” di David Rossi.
Ma dico io, come si fa? Quando torneremo a chiamare le cose col loro nome vero?
L’Italia è un paese che si sta incartando con il linguaggio, con la finta rivoluzione delle parole, che non costa niente, ma non produce neanche nulla.
Anzi, alla fine usare il linguaggio invece che per chiarire i concetti, per schermare in qualche modo la realtà (stile Giuseppi), crea alla fine un grande danno, quello di rischiare di non affrontare mai veramente la realtà.
Eppure in una società permeata fino al midollo di cultura marxista, come la nostra, tutto ciò neanche si giustifica.
“Il primo atto rivoluzionario è chiamare le cose con il loro nome”, scriveva Rosa Luxemburg.
E chi siamo noi per contraddirla?
Quindi, che siate postcomunisti o meno, per favore, niente gesti anticonservativi, soltanto suicidio.
E meno male che non è stato usato il solito termine inglese.
Forse ora qualcuno dovrebbe chiedere scusa……
Dieci e lode, come sempre, caro Eretico.
I peracottai numeri uno, comunque, restano quelli delle Iene. E consentimi di dire che anche Davide Vecchi mi ha deluso molto. Spero almeno che ci creda e che ci abbia creduto davvero perché altrimenti siamo alla prostituzione intellettuale.
Un caro saluto
Chi chiede scusa al Dott. Filippone? E a Mingrone?
Scusa eh, posso fare una domanda ingenua? Ma questo video dove si vede questi due (una donna e un uomo, pare) che escono da un ingresso secondario (forse piazza dell’Abbadia?) pochi minuti dopo la caduta del Rossi, non va a contrastare con tutte le affermazioni degli inquirenti che per anni si sono ostinati a ripetere che non esistono altri ingressi alla rocca e che cmq se anche Ve ne fossero stati sarebbero stati chiusi sprangati in quanto non v’erano altri dipendenti all interno dell’ edificio se non il Rossi stesso? Ora, per carità, non credo che si tratti dei due “sicari”, immagino fossero semplicemente due dipendenti che uscivano tardi dal loro ufficio e probabilmente anche ignari di quello che stava succedendo nel vicolo attiguo. Però non è serio da parte degli inquirenti. A meno che il video non sia un artefatto, s’intende. Tu ne sai niente di questo video della videocamera n.8?
Cara “anonima e perplessa”,
per intanto una precisazione: non mi risulta che nessuno abbia mai detto che non c’era nessun altro in Rocca; non a caso, per esempio, il Mingrone c’era, ed è lui a chiamare il 118. Per quanto vale, anche nel mio libro è scritto il contrario.
Il penoso tentativo di Sherlock Migliorino non solo ovviamente NON ha, né potrebbe avere, alcuna relazione con il “delitto” che ormai solo la famiglia e lui vedono, ma c’è di più, molto di più: siamo proprio sicuri, cari lettori, che quel frame sia una clamorosa scoperta di Sherlock (il quale se ne sta vantando da due giorni)?
In settimana prossima, si cercherà di essere ancora più chiari e dettagliati; diamo tempo al tempo: anche per prolungare un piacere intellettuale che non ha pari, quello dell’arrampicata sugli specchi di chi, ormai, non sa più cosa tirare fuori, e non può neanche alzare bandiera bianca come la dignità gli imporrebbe di fare.
Alla prossima, dunque…
L’eretico
Scusa eh, Raffaele, mi sembrava che proprio tu in una dei tuoi martedì ereticali su Siena TV, facesti uno speciale marzo 2018 (di cui non v’è più traccia nella rete) in cui affermavi ritto, all’ombra feudale di piazza Salimbeni che, sì, tutte le porte della Rocca a quell’ora sono “chiuse, sprangate”. Ora non lo trovo più quel tuo video. Ma mi sembra proprio che all’epoca si volesse porre l’attenzione sulla chiusura di tutte le porte. Chiuse, sprangate addirittura. Boh. Con questo non intendo supportare la tesi omicidiaria eh, intendiamoci. Più probabile che lui stesso, nell’atto autosoppressivi, si sia sganciato dalla famosa sbarra alla finestra che gli fu fatale. Così come, non mi sembra nemmeno improbabile l’ipotesi di un qualche senso di intima vergogna che abbia spinto il pover’uomo al gesto estremo. La teoria, invero da pochi supportata, ma da da un paio caldeggiata, di una sua certa fluidità di genere. Fluidità che, secondo l’ipotesi di alcuni -pochi, invero, ma buoni-
sarebbe stata l’unica vera sostanza su cui si fondò la sua inspiegabile fulminante carriera che lo fece salire subito sullo scranno più alto.Boh. Ne avevi sentito parlare di questo?
Cara “Anonima perplessa”,
per intanto grazie di avere ricordato quello Speciale, che nel marzo 2018, per la prima volta, squarciò il velo sull’affaire Rossi (che non è certo il suicidio, ma il castello di menzogne costruito intorno, finalmente oggi svelate). Ne sono molto orgoglioso. Davvero non si trova più? Allerterò Siena Tv!
Venendo ai fatti, hai ragione: a me risultava che non fossero “attive” altre aperture della Rocca; che ce ne fosse una, dante su Piazza dell’Abbadia – ergo con nessun rapporto con il vicolo in cui è morto Rossi – non c’entra comunque un fico secco. Per me, che impalino pure sulla pubblica piazza chi – all’interno della banca – non lo ha detto a chi di dovere a suo tempo.
In ogni caso, leggi il prossimo pezzo, ti divertirai…
a “Mah…boh”: la famiglia, duole assai dirlo, è interessata solo ad una cosa, a questo punto (magari tutte le famiglie di suicidi avessero diritto ad inchieste, approfondimenti e super perizie come queste): inaspriti dovrebbero essere – ed infatti sono, e giustamente pronti a battagliare per essere risarciti – ben altri…
L’eretico
Su Twitter Claudio Borghi ha confermato che è già stata accertata l’estraneità ai fatti delle due persone, rimarcando però quanto sospettosa sia stata la vicenda dell’acquisizione dei filmati.
La voglio sparare grossa, però mai come “Le Iene”, insinuando che i due dipendenti, uomo e donna, abbiano fatto degli straordinari molto particolari e piccanti in qualche ufficio deserto ed appartato. Forse in separata sede hanno dimostrato la loro estraneità a chi di dovere, ma per la solita stupida riservatezza, tutto questo non doveva venire alla luce per la pace delle rispettive famiglie. Tra festini, pettegolezzi e altri giri strani non mi meraviglia più niente.
A mio modo di vedere Le Iene & Co., con il loro tipo di giornalismo basato esclusivamente sul sensazionalismo e l’impatto emotivo, sono i responsabili del disastro causato sul lato comunicativo di massa.
Disastro immane, perchè hanno soprattutto compromesso il legittimo e sacrosanto diritto/dovere dei veri giornalisti di inchiesta: chi potrà, da oggi in poi, credere sulla fiducia a report o inchieste condotte da chiunque? E, come ormai è segno dei nostri tempi, la cioccolata si mischia con l’altra materia che gli somiglia….
Chissà cosa diranno alla procura adesso i due montepaschini anonimi che nel video cancellato scavalcano il corpo di Rossi. Son proprio curioso!
nella trasmissione di Mentana di mercoledi’ sera e’ stata adombrata la possibilita’ che una parte del video che mostra dipendenti MPS che escono da un ingresso secondario sia stata cancellata…ed accennato alla possibilita’ che qualcuno fosse presente all’ingresso del vicolo, come quello strano tizio col cellulare all’orecchio..volevano essere sicuri, prima di avvicinarsi al suicida, che fosse morto per bene?nessuno voleva raccogliere eventuali ultime imbarazzanti parole? si ha la percezione di una assoluta mancanza di pietas intorno a quell’agonizzante e forse anche questo ha inasprito la famiglia
Ma signori miei, ma vi pare il caso di offendere la città (tra le più belle al mondo non solo per ragioni storiche ed estetiche), che sta vivendo il più buio momento che mai la memoria diretta dei viventi aiuti a ricordare?!
Il fu dott. Rossi, compiantissimo, è morto e chi aveva da indagare sulla sua morte non ha fatto il suo dovere propriamente. Che sia andato nelle braccia di ns Signore perché ci s’è gettato in quel vicolo o è cascato, che l’abbiano fatto cadere, che l’abbiano costretto a farsi cadere, mi importa e importa a Siena, perché la persona ha fatto tanto per la città, ma che non si sappia, ma che ci siano quelle iene a infangare la città, non è colpa dei famigliari del compiantissimo dottore, il cui dolore non posso neanche immaginare, è responsabilità di magistrati che non hanno fatto i magistrati. Su due dei tre mi pare che si capisca lo volontà di autoconservazione (che indagavano tutto ciò che Raffaele bene o male raccontava diec’anni fa vi pare? che mica so anti-conservativi, loro! non sono grulli!), è delle azioni del terzo che non mi spiego.. aiutare i colleghi?? Mi interessa fino a un certo punto.
Vorrei che Siena avesse un pochettino (almeno!) di giustizia, che il compiantissimo possa riposare in pace, e essere felici come s’era 10, vent’anni fa.
Perché se in Italia si va a rotoli per la classe dirigente, è perché il popolo non può farci nulla; in Siena s’è pochi. Se a Siena si va a rotoli per la classe dirigente, non è perché il popolo di Siena non poteva farci nulla.. ovvia!
E comunque a Siena questi conivivi carnevaleschi li hanno importati e ci sono altrove, mica sono stati inventati a Siena e che centrino direttamente con il morto poco o nulla può darsi; ma tanto abbiamo tutti tasche piene di sassi.. speriamo la marea non si alzi di più, perché se no i nostri figlioli rimangano tutti orfani.