Eretico di SienaIl Palio degli esordienti: cavalli, mossiere, Pardo (e 2 Ps) - Eretico di Siena

Il Palio degli esordienti: cavalli, mossiere, Pardo (e 2 Ps)

Approdati ormai a metà dei 4 giorni di Palio, facciamo un po’ il punto della situazione: cosette da dire ce ne sono molte, noi cerchiamo di semi approfondirne tre o quattro, non di più…

8 CAVALLI NUOVI, ED IL MOSSIERE ANCHE

L’80% dei soggetti che prenderanno parte alla paliata di dopodomani, dunque, calca per la prima volta l’arenaria del Campo: anche coloro che seguono queste vicende nel dettaglio, non trovano precedenti con un numero così alto di absolute beginners (se poi qualcuno invece ha il precedente sottomano, ce lo dica: prendiamo volentieri atto, e ringraziamo sentitamente!).

A tutto ciò, si aggiunga l’improvvisa defezione – per motivi di salute – del mossiere designato, sostituito da Renato Bircolotti (grande esperienza nelle corse in provincia e nei cosiddetti “paliotti”), in un autentico last minute, il 28 giugno stesso (qui, in effetti, il precedente che viene subito in mente è quello del 1990).

Siamo già impegnati durante tutto l’anno – e da svariati anni, ormai – a cercare di scovare alcuni arcana imperii, quindi francamente in quello che, per noi, deve (dovrebbe) rigorosamente restare un gioco, non ci vogliamo neanche impiegare tempo tout court: certo, va parimenti detto – fermandoci per l’appunto subito dopo – che la cosa – quella degli otto cavalli esordienti -, risalta, e parecchio. Non potrebbe essere altrimenti.

Mettiamola così: chi di dovere (i Capitani) ha deciso così, perché se ieri, durante l’Assegnazione, ci fossero stati cavalli per i quali esultare (dunque abbracciarsi, toccarsi, financo baciarsi), ci sarebbe stato un rischio ancora più elevato di contagio da ultima sottovariante del “maladetto virus”. Mettiamola così, dai…

 

UN CONSIGLIO A PIERLUIGI PARDO

La grande novità mediatica di questo Palio (e dei prossimi tre anni), è il passaggio dalla Rai a La7; c’è un solo precedente, a metà dei ruggenti Ottanta, con quella che è l’attuale Mediaset: francamente, non fu proprio memorabile, nonostante qualche comparsata di livello (lo stesso Maurizio Costanzo).

Oggi, l’emittente che ha in Cairo il dominus ha un’occasione aurea: cambiare – ovviamente in meglio – la narrazione dell’evento paliesco. Non è per niente cosa facile, anzi: ma l’occasione è ghiotta come non mai, forse irripetibile.

Per condurre le danze, è stato scelto come telecronista Pierluigi Pardo: cosa che ha suscitato non poche perplessità, espresse da alcuni lettori anche su questo stesso blog, nei giorni scorsi.

Romano, classe 1974, fattosi le ossa nella scuderia di Michele Plastino (per chi segue il calcio romano, un nome assai noto), Pardo è un telecronista di calcio, con esperienze da talk show di approfondimento calcistico (che non ci sentiamo di giudicare in alcun modo, essendo fermi a qualche anno addietro, sul mondo del calcio); Pardo, poi, è laureato in Economia, e questo – per ciò che si sta per dire – non è del tutto indifferente.

A parte il fatto che sarà debitamente catechizzato dal buon Giovanni Mazzini, diciamo subito che – per quanto ci concerne – non ci scandalizzeremmo se a Pardo scappasse il classico “tifosi” invece che “contradaioli”, o se storpiasse il nome di qualche Contrada, ovvero se facesse confusione fra Capitano e Priore (meglio di no, ci mancherebbe): saremmo più che magnanimi, come ci pare giusto che sia, visti anche i pochissimi giorni di tempo per appropriarsi di un lessico specifico, davvero non facile da padroneggiare.

Da lui, però, ci si aspetta un modo nuovo di raccontare il Palio: che è specchio della città, e quindi non si può fare finta che la città sia sempre quella che è stata fino a qualche anno fa. Dalla Val d’Aosta a Trapani, Siena è ormai vista da anni come la città del tracollo MPS (al 64% statale, grazie ad Antonveneta), nonché – secondo la narrazione di certi programmi non targati La7 – la città dell’omicidio (sic) di David Rossi.

Se si parla solo di Contrade e Palio, ergo, si offre una visione di una città capace solo di eccitarsi con l’agone paliesco: falso, quantomeno in certa parte (anche vero, per molti senesi: va detto anche questo, senza girarci intorno); Pardo da par suo ha l’occasione di ristabilire una immagine veritiera della collettività senese al resto d’Italia: di una comunità straordinaria nella capacità di perpetuare questa sfaccettata e plurisecolare tradizione, ed al contempo però incapace di mantenere il controllo della leva economica e sociale più importante che aveva, nonché con qualche secolo di storia alle spalle.

Non pensiamo che si possa parlare di Palio, senza almeno accennare a questo, che poi è il contesto del Palio stesso: è difficilissimo tenere tutto insieme, ma non è impossibile.

Neanche il pur valente Paolo Frajese è riuscito a farlo fino in fondo, ai suoi tempi (misurato e competente nella narrazione della vicenda strettamente paliesca, ci si fermava però a quello); è arrivata l’ora che ci provi qualcun altro: l’obiettivo è davvero assai ambizioso, vediamo cosa ne viene fuori…

 

Ps 1 La Francia ha negato l’estradizione a Giorgio Pietrostefani e ad altri terroristi che non hanno mai pagato i loro errori ed orrori dei decenni scorsi; la dottrina-Mitterand, purtroppo, fa ancora sentire la sua nefasta onda lunga.

Ps 2 Caso Conte-Draghi-Grillo (e De Masi): come si fa a non parlarne? Siccome al 92% è fuffa – nel senso che non ci sono cose sostanziali, a meno che non si provi che Draghi ha fatto esplicite pressioni per la destituzione dell’ex Premier Conte (da leader di un Partito agonizzante, peraltro) -, di concreto resta questo: quando conta, si vede che i 5stelle un leader ce l’hanno, ma non è quello incensato ogni giorno da Il Fatto quotidiano, bensì è Beppe Grillo (il quale infatti ha imposto di restare all’interno del Governo Draghi). Già questa, dunque, è una sconfitta per l’avvocato pugliese: forse, almeno a questo punto, qualcuno glielo dovrebbe dire…

23 Commenti su Il Palio degli esordienti: cavalli, mossiere, Pardo (e 2 Ps)

  1. Il resiliente scrive:

    Mi narrano quindi sono.

    È tornato in onda anche il buon Profeti. Termometro della necessità di esserci (possibilmente in primo piano e dal lato migliore).

    All’offerta (senese) di essere raccontati esiste ancora un interesse (di massa) all’ascolto?

  2. Alberto Bruttini detto "il Cacaccia" scrive:

    come dimenticare i “pilastrini” di Paolo Frajese, o i “peccato, peccato, peccato” per la mancanza della Torre alla Carriera; e altre amenità del genere.

    Coraggio ragazzi, fatevene una ragione, Pardo ha tutto il tempo – speriamo – per imparare, ed io nutro vagonate di speranza su Giovanni Mazzini.

    Ad majora

  3. Vedo nero e basta scrive:

    Pardo cronista del palio? Siamo già abituati al peggio. Io sarei molto indulgente con questi cronisti non senesi, ci puo’ sempre scappare qualche errore, con l’esperienza e volontà potrà sicuramente migliorare, l’importante è che non inserisca nel commento parole come “big di piazza”, “cavalli al top” ed amenerie varie come un senese purosangue ancora introduce da una vita nelle sue soporifere cronache paliesche. Se a Pardo scapperà un “tifosi” anziché “contradaioli”, pazienza, si correggerà per la prossima volta, ma almeno avrà detto una parola italiana anziché qualche famigerato termine inglese, estraneo alla nostra lingua, come spesso cita il nominato cronista senese, spesso affiancato da concittadini che si ergono come severi puristi della parlata senese e paliesca.

  4. Pierpaolo scrive:

    Le telecronache paliesche della RAI erano pietose. Pardo è un grande, uno sanguigno, in grado di animare anche l‘ inanimato. Fino ad oggi per me era il Masoni del calcio. Adesso potrebbe diventare il Masoni 4.0. Per quanto riguarda il Mazzini, ne avrei fatto volentieri a meno. Racconta le cose senza metterci emozione, con quel tono a primo della classe. Ma evidentemente piace alla gente che piace.

  5. Chicchero scrive:

    Se dopo lo scempio, anzi la serie di scempi, che si so visti in questi quattro giorni di ‘palio” non si arriva davvero a fare un’autocritica seria sull’incapacità anzitutto nostra, di mettere nel posto del guidatore persone degne della nostra festa, sia a livello di singole contrade che della città intera vol dire che oltre ad aver toccato il fondo siamo destinati a rimanerci e non risalire più.
    Povera la nostra Sienina.

    • A.C scrive:

      Non si è fatta autocritica per altro e si spera che qualcosa cambi? Tanti troppi hanno da rimetterci in questa ruota, siamo all’ultimo battito date retta..

  6. Sonia scrive:

    Argomento ghiotto, facile uscire. Uscirò.
    Luci e ombre…luci: il comportamento del sindaco, esemplare! Fermo, deciso serio e nel solco delle scelte di tutela del protagonista assoluto e dunque della festa. Non me ne vogliano gli amici cui è stato escluso.ma ciò che e e stai fatta , andava fatto.ordine pubblico: si è avuta la percezione di una città meno blindata, e la tempestiva dia esa del primo cittadino ha scongiurato problemi alla festa e soprattutto alle persone.

    • Sonia scrive:

      Ombre…
      Gestione querelle del masgalano. Oggettivamente la contrada ha subito un’ingiustizia.
      Drappellone: il duo “oni” dava garanzia di correttezza all’opera dell’artista..qui, e non solo, emerge un Po di sciatteria.
      Mozsiere: totalmente inadatto, non solo ieri. Ù a corsa falsata da 4 cavalli ( su 5) lasciati fermi al canape. I capitani nellemergenza, sono stati costretti a scegliere l’unico candidato…non sarà così alle elezioni.
      Gestione vonkouk: si poteva fare meglio, analizzare prima e risolvere in modo migliore.
      Caro palchi! È indispensabile e necessario che lente organizzatore della festa prenda seriamente in mano la questione! Non è possibile tollerare la speculazione di questi sciacalli sulla passione delle persone, è ù a vergogna che si conceda questo privilegio. La festa si svolge su suolo pubblico e dunque spetta al comune gestire gli”spalti” in maniera sostenibile per la gente.
      Le tradizioni cambiano.

      • Sonia scrive:

        Le tradizioni cambiano, sempre più velocemente e ciò non sempre è un bene, dunque spesso è meno bene: bello vedere il palco delle comparse pieno di bambini, triste sentirli berciare gli stornelli in quel modo! Ritmi fucecchiani, ricerca della sovrastazione, parolacce…ma gli addetti?
        Gli addetti…bizzarro, per me cresciuta sulle lastre, che chi non corre organizzi atti Ita e iniziative nei 4 giorni per ” intrattenere” grandi e piccini! Come ad un campo estivo qualsiasi!! La contrada è altro nei giorni di PALIO, se qualcuno si annoia ha molte alternative.
        Ecco, le tradizioni….cambiano!

        • Cecco scrive:

          Signora Sonia mi scusi, ma lei ha mai pensato al fatto che le famiglie in città non ci abitano più e che per far conoscere i cittini tra loro bisogna inventarsi mille modi per farli stare insieme. L’alternativa è far estinguere le contrade tra poco più di vent’anni. Poveri addetti, comunque se lei trova un modo migliore per far continuare la tradizione ben venga, oddio, un modo ci sarebbe ovvero smetterla con la speculazione sugli immobili del centro storico, se lei è in grado di invertire la tendenza ormai in atto da almeno quarant’anni…. le sembrerà strano ma conosco un sacco di “tradizionalisti” che non disdegnano di affittare i loro appartamenti agli studenti a prezzi non proprio calmierati.

          • Sonia scrive:

            Concordo in pieno sulla sua analisi immobiliare;
            Gli addetti sono giovani cresciuti da adulti che non hanno saputo colgiere il senso della festa ma solo gli interessi a questa conseguenti.
            L’evoluzione dei tempi talvolta si appaia allinvoluzione della specie…ma almeno insegnare a cantare per bene…
            Le contrade non si estingueranno mai! E se qualche gazzilloro frequenta meno perché da bambino non si è divertito a fare la caccia al tesoro, le gare di forza o gli intrattenimenti tra un po anche elettronici potrebbe anche essere ù bene

      • Amico T scrive:

        Ingiustizia sul Masgalano? Quale? A parte il fatto che tutto è stato fatto secondo le regole (almeno lì, altrove no), l’ingiustizia vera l’avrebbe subita la memoria di Ettore Bastianini. Un grande senese, quale egli è stato, un artista che ha dato lustro a Siena nel mondo, merita un Palio, altro che masgalano! Ma di che si parla?

    • Chicchero scrive:

      Comportamento esemplare, grande trasparenza e coerenza sua e della commissione veterinaria, grande dimostrazione di umanità verso un popolo da parte di uno con l’I726, grande rispetto per tutti nelle interviste serali.
      È un bel sindaco, meraviglioso.

      Poi c’è chi mi viene a dire “ah ma allora sei per quell’altri di prima”, loro che a differenza mia il PD lo han votato e rivotato e ora si so rivenduti per convenienza.

  7. Anonimo scrive:

    Domanda da non addetto ai lavori: se una contrada azzecca il timing perfetto e le altre 4 restano a guardarsi, che colpa ha il mossiere?

    • Vedo nero e basta scrive:

      Finora quando parecchie contrade restavano ferme o rigirate mentre la rincorsa entrava il mossiere annullava la mossa. Cosa successa anche in questo Palio quando la Lupa è rimasta rigirata ed era l’unica impreparata. Poi è stata data una mossa con quattro contrade su cinque ammassate da una parte e non in grado di partire ed è stata data come valida; dov’è la coerenza? Poi la Pantera, secondo regolamento non doveva nemmeno essere di rincorsa, ma si doveva ricorrere alla seconda busta. Colpa del mossiere, dei Capitani, dei Giudici della Corsa, il festival della superficialità; eh ma la 7 doveva chiudere e non voleca rischiare di vedere tutto rinviato e fare la cronaca il giorno dopo. La fine del Palio sempre meno dei senesi e sempre più festa paesana.

  8. Vedo nero e basta scrive:

    E bravo Tittia, col mossiere incompetente che fa infortunare il fantino del Bruco, che invalida delle mosse per validarne una peggiore, che non rispetta il regolamento facendo correre di rincorsa la Pantera. E bravo il Tittia che favorisce la sua vittoria dando una manata sull’occhio del cavallo della Torre, che dopo una bellissima rimonta stava per fare l’impresa. Se quella scorrettezza l’hanno vista gli animalai quante polemiche ci attendono. E pensare che ne è addirittura il proprietario, da cui si deduce che lui i cavalli li tratta poco bene. E poi il distanziamento della gente per niente rispettato, delle mascherine nemmeno l’ombra, speriamo bene per le prossime settimane, i contagi in Italia sono in aumento.

  9. Ics scrive:

    Dice il sindaco ci s’ha il know how… A me pare si riesca sempre peggio…

    Direi che se la sensibilità diventa eccessiva il giochino è finito ed è più dignitoso smettere

    Non so se la politica sia solo “sangue e merda” certo mi sembra poco adatta alle anime sensibili.

  10. Anonimo scrive:

    Questo palio non mi é piaciuto per niente, inteso nel totale, non nell’immagine sulla seta.
    Ho giudicato andate storte un sacco di circostanze.
    Peccato, per me, che siano stati di basso livello anche i commenti su questa pagina: ci ho letto nel tempo tante bischerate, ma fra queste, statisticamente, emergeva il lampo di genio e fantasia, il punto di vista saporito, che faceva sopportare anche il resto.
    Stavolta, anche se non ci sono bischerate, non vedo nemmeno niente che valga il tempo della lettura. Compitini da sei meno meno.

  11. Vedo nero e basta scrive:

    Quando avverrà che il mossiere sarà scelto dalla Rete che trasmetterà il Palio? Se continua così c’è poco. La mossa schifosa di quest’ultimo Palio è figlia della paura di dovere rinviare tutto al giorno dopo con costi suppletivi per la Rete che trasmette sul territorio nazionale. Comincia a fare buio, la Piazza è sempre più nervosa, i cavalli ed i fantini pure; un mossiere in gamba non si sarebbe fatto prendere dalla furia, finché avesse considerato la mossa non valida l’avrebbe annullata a costo di rinviare tutto al giorno dopo e dei soldi spesi in più della Rete 7 nessuna importanza. Comportamento duro, ma coerente. Invece ha dato una mossa schifosa e poi diciamo, un po’ di coraggio, che ci stanno a fare tre buste? Ad un certo punto si cambia la busta, invece nulla, farlo è diventato un tabù. La superficialità, piena di tanta retorica, ormai ha preso piede nel Palio. Gli obblighi contrattuali con la Rete nazionale che riprende il Palio, influiscono da molto tempo sulla gestione della mossa. Fare presto, che dopo c’è il telegiornale, c’è la scaletta da rispettare, ma il Palio non è una commedia, un dramma, è qualcosa di più o no? Ma se la smettessimo di farlo vedere a livello nazionale? Chi vuole vedere il Palio venga di persona a Siena.

    • Chicchero scrive:

      Il mossiere lo sceglie il signor questore.

      • Vedo nero e basta scrive:

        Finora, ma come stanno andando le cose non mi meraviglierei di nulla. Troppo pessimista? Lo ammetto, ma sono anche molto demoralizzato per come sono gestiti i Palii da troppo tempo. Se la mossa è difficile e non si parte c’è il regolamento, seconda busta e poi se arriva il buio, si va al giorno dopo senza essere influenzati dalla rete televisiva esterna di fare presto perché hanno la scaletta da rispettare. Il Palio deve rimanere gestito dai senesi senza intrusioni, invece per un pugno di € abbiamo venduto la nostra Festa alla rete esterna migliore offerente.

  12. A.C scrive:

    Io lo chiamerei semplicemente Paglio. Ora…gazzillori a parte, chi ha occhi per vedere e intelletto per capire, dovrebbe aver colto che siamo all’ultimo battito, così essenzialmente, questo non è Palio. Non parlo solo di una mossa “dovuta” perché era tardi e di un mossiere imbarazzante, raccattato nelle corse di provincia, parlo di tutto il resto, dalle derive psichiatriche della nostra epoca che hanno assorbito la festa (il precedente creato è imbarazzante e pericoloso), dalla fine del tessuto sociale genuino delle contrade e del loro RUOLO nella festa, dei fantinoni a cui TUTTO è stato delegato a partire dall’inverno e per i quali Siena non è altro che una tappa della stagione, a una classe dirigente in contrada e altrove su cui soprassiedo per non essere querelato! E’ finito tutto, e ciò che resta è osceno!

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