Eretico di SienaDegortes parla, Carolina scrive, Lovaglio promette - Eretico di Siena

Degortes parla, Carolina scrive, Lovaglio promette

- 24/06/22

Giornata davvero campale per Siena, quella di ieri 23 giugno, sotto il cociore che si può immaginare: svelato il Piano industriale di banca MPS, ed in contemporanea – in Commissione d’inchiesta sul Caso Rossi – Antonio Degortes offre spunti fondamentali, ed inediti, sul suicidio del suo amico; appena sotto a questi due eventi, per ricadute ed impatto sulla popolazione, poi, c’è l’uscita del secondo libro di Carolina Orlandi, opera che rivoluzionerà il modo di concepire il paesaggio del Senese…

LOVAGLIO, AL VAGLIO DEL MERCATO

Presentazione del Piano industriale per il 2022-2026 di banca MPS: come era ampiamente nell’aria, serve un nuovo aumento di capitale – e non sono proprio noccioline -, di 2,5 miliardini; il nuovo (da febbraio) Ad della banca, il manager Luigi Lovaglio, sostiene che – oltre al miliarduccio e 600 milioni spettanti allo Stato, detentore del 64% delle azioni -, dal mercato arriveranno, entro l’anno corrente, gli altri 900 milioni di euro.

Eccesso di ottimismo, enfasi da promesse, per l’Amministratore delegato, di grazia? Scrive Camilla Conti sulla odierna Verità, che “Lovaglio è tranquillo, anzi di più. Tanto da non prevedere un piano B, “perché siamo focalizzati sul piano A” (frase, la quale difetta di logica interna, ma tanto è…).

In ogni caso, pare di capire che il buon Lovaglio sia in cerca di ciò che l’Ucraina cerca (armi), per poi sedersi al tavolo delle trattative con Putin da una buona posizione di fondo: “Se riusciamo a fare esprimere il valore incredibile di questa banca, ci potremo sedere al tavolo per future aggregazioni con pari dignità”, Lovaglio dixit (citato da Andrea Greco, Repubblica odierna).

Tutto sta, a questo punto, a capire chi sarà il Putin della situazione…

DEGORTES IN COMMISSIONE ROSSI

In Commissione Rossi, ieri verso mezzodì, si è abbattuto il “ciclone-Degortes”, che ha avuto sui media senesi – stretti fra il Piano industriale della banca e le previsite paliesche, cui si continua a dare uno spazio mediatico francamente eccessivo – meno risalto di quello che hanno avuti altri, i quali hanno parlato, senza dire niente di concretamente nuovo (per non dire peggio).

In primo luogo, tolti i sassolini che l’imprenditore si è voluto togliere e arrivando a ciò che più preme, Degortes ha non solo confermato in toto lo stato di ansia – evidente a tutti, alla famiglia per prima – del Rossi, la sua concretissima paura di perdere il lavoro, ma ha anche aggiunto un tassello in più, su un perché aggiuntivo dello stato psicologico che lo ha portato al suicidio: con date e fatti, tutti riscontrabili (a differenza di tanti altri). Alcuni spunti ce li teniamo bene in caldo per altri momenti, di seguito ci limitiamo a scrivere solo di un paio di cosette che ci sembrano quelle nell’hic et nunc ineludibili.

Rossi era terrorizzato, oltre a tutto il resto, perché l’11 febbraio 2013 lo stesso Degortes era stato perquisito in modo impattante, e il giorno dopo sulla stampa nazionale si era iniziato a parlare con insistenza del “gruppo della birreria” (lo scrivente stesso può testimoniare che non c’era giornalista foresto che non ne chiedesse conto): si parlava di un nuovo filone nell’inchiesta su MPS, tanto per essere chiari. Rossi, il quale per vari motivi quelli del gruppo li conosceva (ogni 15 giorni pranzava con lo stesso Degortes, per dirne una), leggeva – come e più di tutti – i giornali, e aveva una gran paura di essere invischiato anche in questo pelago che si avvicinava all’orizzonte; il 19 febbraio, poi, le perquisizioni toccarono a lui, invasive come quelle all’amico (ma avendo un carattere ben diverso, come è umano che sia). Il 1 marzo, i due senza appuntamento si trovano: Rossi dice a Degortes – che si propone di camminare con lui per un tratto del Corso – che è meglio non farsi vedere insieme. Ognuno, come accade in questi casi, cerca di salvare se stesso…

Ad un certo punto, infine, Degortes ha portato all’attenzione della Commissione due elementi nuovissimi: ha tirato fuori l’elemento di una nuova causa risarcitoria che Antonella Tognazzi avrebbe intentato a MPS, nonché la questione di una duplice assicurazione sulla vita, il cui pagamento – a suo dire – potrebbe essere sbloccato in caso di riapertura dell’inchiesta, con l’ipotesi (fantagiudiziaria, peraltro) di omicidio.

Visto che la Commissione parlamentare è stata istituita (almeno in teoria) per cercare la verità in ogni direzione – e non solo verso dove, sempre più spudoratamente, spinge la famiglia -, sarebbe arrivato finalmente il momento in cui i deputati dessero una risposta (pubblica) alle questioni poste sul tavolo ieri da Antonio Degortes. Gli autentici punti oscuri della vicenda, ormai, sono tutti lì, squadernati dal Degortes e, prima di lui, dalla Dalla Riva e da altri: basterebbe avere la volontà – ed il coraggio – di andare fino in fondo. O bisogna, per carità di Patria, salvare la famiglia a priori?

La Commissione batta un colpo, dunque, se ne è capace: quelli sono i punti – concreti, documentali: fatti, non fuffa – su cui concentrarsi; come si dice, meglio molto tardi, che mai…

LA IMPERDIBILE GUIDA DI SIENA DI CAROLINA

“111 luoghi di Siena e dintorni che devi proprio scoprire”: questo è il titolo dell’imperdibile guida su Siena – ma anche, in modo assai originale, del suo territorio circostante -, da oggi disponibile in libreria; autrice, Carolina Orlandi, alla seconda prova libresca dopo il libretto scritto, in fretta e furia, per partecipare alla campagna mediatica sul Caso Rossi (libro peraltro assai importante, giacché in più punti – senza verosimilmente accorgersene, altrimenti nemmeno Freud la salverebbe – contraddice platealmente la versione della madre sui giorni precedenti il suicidio del povero David Rossi).

A questo giro, invece, si cambia stile (si presume, non avendolo visto: esce oggi, diamo tempo al tempo), senz’altro argomento: è una scrittrice poliedrica, la Orlandi, nonché reduce dalla scuola di Baricco, perdinci. Non si parli dell’ultima arrivata.

Nell’attesa di dare volentieri un’occhiata al tutto (che pare corredato dalle foto, probabilmente belle, del padre: padre che non è quello che viene indicato di solito in tv), dunque, prepariamoci tutti a sapere quali siano questi 111 luoghi tutti da scoprire. Anche per orientare al meglio le nostre uscite extra moenia.

I followers impazziranno di gioia, i contatti giornalistici e televisivi all’autrice non mancano: in questi anni, il terreno è stato davvero ben seminato, ed ora – statene ben tranquilli – non c’è siccità che tenga…

16 Commenti su Degortes parla, Carolina scrive, Lovaglio promette

  1. Vedo nero e basta scrive:

    In mezzo a tutte queste notizie, tra Palio e caso Rossi, ad Arezzo hanno già formato un comitato per fare la fermata dell’Alta Velocità vicino alla loro Città, come non gli mancassero i collegamenti, Autosole e già qualche fermata dell’AV. Noi invece ci balocchiamo sulle previsite dei cavalli e le storie trite e ritrite del caso Rossi. Su quest’ultimo caso, poi cinicamente, penso all’assicurazione sulla vita del povero David in cui la famiglia preme per la tesi omicidio invece del suicidio, in questo ultimo caso nessun soldo dalla Società assicuratrice. Eh, pensare male è peccato, ma spesso ci si indovina. Ritornando alla fermata dell’Alta Velocità col comitato aretino per una fermata vicina alla loro Città, Scaramelli che vuole la lontana e fuori mano Chiusi (la lobby di Chianciano c’entra?) e la nostra debole proposta di Farneta buona per noi e Perugia, mi ricorda quando “La Nazione” aveva ambedue le cronache locali di Arezzo e Siena, nella prima c’era la fotografia dei lavori della Direttissima e nella nostra a caratteri cubitali “Panezio: cavallo da Palio”. Continuiamo così a farci del male. Per il libro della Carolina non faccio commenti; è ritornata alla fine a rinominare il suo vero padre che l’ha aiutata nell’opera; se vuoi, invitala in Fortezza per una eventuale tavola rotonda.

    • Eretico scrive:

      Caro Vedo nero,
      mi fa piacere il passaggio sul “noi invece ci balocchiamo sulle previsite (dei cavalli)”: io non riesco proprio a seguirle, ad interessarmi; sarà una delle tematiche di cui parlerò domenica con Irene Chiti, la quale gentilmente mi ha invitato a commentare la presentazione del drappellone domenica, per La Gazzetta di Siena: sarebbe bello, dopo la forzata interruzione da Covid, ripartire con qualche cambiamento, a livello di atteggiamento popolare verso il Palio. Ne riparleremo, ma non mi pare proprio che ci sia questa volontà generale.
      Quanto a Carolina, è da mesi che chiedo un confronto pubblico con qualcuno della famiglia: tu hai visto risposte, a cotal proposito?

      L’eretico

      • Chicchero scrive:

        È chiaro che la citta e chi le sta attorno hanno interesse a mantenere la questione soltanto sui media nazionali che per ignoranza dei fatti e interesse, sposano alla cieca la tesi dell’omicidio.

  2. Sub-ordinato scrive:

    Una chicca e una considerazione sul piano industriale ‘ventiventidue-ventiventisei’ della banca:

    come mai il nuovo A.D. nella presentation ha voluto precisare di aver lavorato in passato in Unicredit e Credito Valtellinese ? Non è abbastanza fullimertioned nella nuova realtà ? Viola e Morelli non hanno osato tanto.
    Il draconiano taglio dei costi potrebbe (dovrebbe) passare dell’immediata interruzione del rapporto di lavoro con i moltissimi dirigenti (almeno 170) che non ricoprono incarichi dirigenziali. Si tratta di una dimenticanza ? Non credo, eppure basterebbero 170 raccomandate A.R. per risparmiare tanti dindini.
    Ci pensi dottor Lovaglio, il mercato apprezzerebbe il suo coraggio.

    Ciao Ere, ti ringrazio.

    Sub-ordinato

  3. Pierpaolo scrive:

    Ma che senso ha continuare a buttare via tutti questi soldi dei contribuenti italiani per tenere in vita questa banca?

  4. Un anti-Monte scrive:

    Lo sapete io chi vorrei essere oggi? Uno di quelli fatti fuori dalla banca con il Piano industriale: prenderei l’80% dello stipendio, e non lavoro più. Una soluzione di vita che neanche i 5 stelle ci potevano pensare…

    • Pierpaolo scrive:

      Nella vita non è tutto dovuto, anche se quella gente pensa che lo sia… tanto paga pantalone…

    • Vedo nero e basta scrive:

      Hai ragione. Finora Siena vivrà con gli ex dipendenti con ricche pensioni, la pacchia; e poi? Il vuoto. Anagraficamente, le pensioni lentamente si ridurranno per forza. I giovani se ne stanno andando tutti via da una Città che sta offrendo sempre meno occasioni di lavoro e quindi Siena diventerà una città ospizio. La pensione non è reddito è solo rendita e questa non è mai eterna se non ci sono risorse che la sostengono, cioè i contributi versati dai lavoratori attivi. Infatti il reddito, lo stipendio, viene dal lavoro attivo, con i contributi versati dai lavoratori. In parole povere: finché i pensionati camperanno, i soldi arriveranno in famiglia, poi ci sarà la crisi. Il Monte, principale fonte di reddito cittadino, si esaurirà col tempo. Fine delle vacche grasse. Siena sta ballando sul precipizio.

    • Yama figlio di Mefisto scrive:

      Il vero tracollo di Siena e dei senesi sarà con la morte dei nonno ex montepaschini….. 2040-2050.

  5. UN ORGIASTICO,ANCHE PERVERTITO scrive:

    Dopo il Degortes, che è stato l’unico a dire fino in fondo che il Caso Rossi è soltanto una questione di soldi (da tentare di avere), per me ormai la Commissione parlamentare ha il valore e l’interesse delle batterie delle 6 di mattina…a proposito: so di bighelloni patentati (nomi e cognomi), gente che di solito resta a letto parecchio anche quando avrebbe da andare presto al lavoro, che stamattina alle 5,45 era in palco, a fare il pettone…Siena trionfa immor(t)ale…

  6. Paolo Panzieri scrive:

    A me personalmente questa storia dell’assicurazione sulla vita pare surreale.
    Se davvero nel contratto ci fosse un “bonus” in caso di omicidio, il problema è e sarà sempre e soltanto uno (lo so che mi ripeto …): trovare l’assassino.
    E nella fattispecie non basta dire che è stato il colonnello Mustard nel soggiorno col candebro, perché non si tratta affatto di un gioco.

    Piuttosto lo spunto investigativo rilevante a questo punto sarebbe potuto essere: cerchiamo di capirne di più di questo famoso ed ormai quasi mitologico “gruppo della birreria”.
    Magari si potrebbe scoprire qualche tessera in più del mosaico che continuare a rovistare nella melma dei festini gay.

    Poi fate come vi pare.

    • Anonimo scrive:

      Non è questione di bonus: semplicemente le assicurazioni sulla vita non pagano (fatte salve particolari condizioni) in caso di suicidio dell’assicurato (altrimenti chiunque volesse suicidarsi si assicurerebbe prima di compiere il gesto!), mentre pagano il capitale assicurato in caso di incidente od omicidio, senza che nel caso sia necessario individuare un colpevole!

  7. UN ORGIASTICO,ANCHE PERVERTITO scrive:

    Chiosa sul drappellone: a proposito della querelle fra il Sindaco ( per lui la Madonna sembra la madre di Pasolini nel “Vangelo secondo Matteo”) e il Balestracci con altri (è autobiografica), io credo che sbaglino entrambi i fronti. La Madonna è Carolina Orlandi, colei che ha disvelato tutte le nequizie della Siena corrotta, e ora, per non farci disamorare del territorio, ci offre la sua magnifica guida…

  8. Vedo nero e basta scrive:

    Il drappellone del Palio rispecchia la vera situazione di Siena ed anche più lontano. Speriamo bene che questo Palio non sia abbinato al funesto anno 1939, che le nubi si stanno addensando. Per chi ci crede, speriamo che quella Madonna bella e dolente nel cencio metta una mano sulla coscienza di chi ci governa.

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