L’assoluzione di Mussari e Vigni (con 2 Ps)…
Qualche breve riflessione si impone, a margine dell’assoluzione milanese, di esattamente una settimana or sono, del tandem Mussari-Vigni (e degli altri imputati, i quali però hanno un impatto diverso, mediaticamente e non solo).
RISPETTARE LE SENTENZE, DIFFERENZIARE I LIVELLI
Le sentenze si rispettano, specie in attesa di conoscerne le intrinseche motivazioni, mai come a questo giro importanti e stimolanti: visto che anche l’Abc va ripetuto, lo ribadiamo volentieri.
Aggiungendo che, nel nostro ordinamento giudiziario, funge così: la Pubblica accusa chiede, il Giudice terzo (o il Collegio), poi, sentenziano in modo autonomo; anche ciò sarebbe scontato, ma non in questa Italia (e dovrebbe valere sempre, il tenerne conto).
Poi, si vuole davvero sperare che la Procura milanese giochi la carta della Cassazione, nonostante gli spifferi che arrivano, da più parti, in senso contrario: sarebbe clamoroso, dopo un I grado che aveva visto il tandem Mussari-Vigni condannato a più di 7 anni cadauno.
Ciò detto, la responsabilità di ciò che è stato fatto – al netto di ogni assoluzione processuale, anche eventualmente in futuro della Cassazione -, quella resta tutta: se la banca non appartiene più alla collettività senese, ci sono nomi e cognomi che hanno operato in tal senso; su questo, a partire dal Sindaco De Mossi, tutte le istituzioni hanno avuto parole chiare e nette (con tutte le sfumature e gli imbarazzi del caso: l’allora Presidente di MPS era pur sempre il main sponsor del Pd senese…).
La cesura è di portata storica, e da questo punto di vista i Tribunali contano fino ad un certo punto: la “macchina da guerra” (al contrario) di Antonveneta, fu messa in moto da chi guidava la banca, non da alieni guidati da Elon Musk. E la porcata Antonveneta fu propagandata da chi era strapagato, ogni mese, per fare credere che vivessimo nel migliore dei mondi possibili, avendo una sorta di “banca etica” in città.
Anche queste – ce ne rendiamo conto -, sono cose del tutto ovvie: parimenti, mai come oggi, va puntualizzato l’ovvio…
FOCUS SUL NIENTE (CASO ROSSI), DESERTO POLITICO E MEDIATICO SU ANTONVENETA
Alla fine della fiera, questo epilogo – a dieci anni da quel maggio 2012, in cui ci fu la maxiperquisizione negli uffici di Piazza Salimbeni e non solo – cosa ci consegna, a livello mediatico-politico?
Specialmente fuori da Sienina, ma anche all’interno, siamo ad un autentico paradosso: anni ed anni di iper visibilità nazionale, focalizzata al 90% su un normalissimo (nonché più che annunciato) suicidio, mentre la vicenda montepaschina davvero cogente – quella di Antonveneta – da tempo non viene più trattata giornalisticamente in alcun modo.
Un clamoroso decoupling, tra le due vicende, all’insegna del più classico colpo di spugna; forse un po’ ce lo siamo meritati – come collettività -, forse anche no: ma tant’è.
Certo, un po’ la cosa stride: da una parte, una Commissione di inchiesta – pagata dai contribuenti: lo diciamo in modo populistico, vai – sul nulla, sul più assoluto deserto probatorio (ieri si è avuto la sfrontatezza di chiedere gli atti del Processo sui festini di Monteriggioni, del tutto avulsi dal Caso in oggetto, ci si rende conto?).
Dall’altra, pressoché nessun faro serio sull’acquisizione di Antonveneta, con la Commissione sulle banche – con il paludatissimo Pierferdinando Casini a presiederla -, la quale ci pare non essere stata proprio così straordinariamente incisiva.
E alla fine, dobbiamo convenire con la più ficcante fra le battute post assoluzione, quella di Pierluigi Piccini: pare chiaro, a questo punto, che Antonveneta si sia comprata da sola…
MUSSARI: SPIRA UNA CERTA ARIETTA
Incassata la clamorosa assoluzione, Giuseppe Mussari ha rilasciato alcune dichiarazioni di prassi: ha ringraziato i suoi legali (Padovani, Pisillo, Marenghi), e ci pare il minimo sindacale; al contempo, ha scritto di avere scelto “di difendermi solo e soltanto dinanzi al mio Giudice naturale” (deriva misticheggiante, di grazia?). Tutto secondo aspettative (a parte, per l’appunto, la sentenza).
Altrettanto da sottolineare, però, il fatto che ci sembra stia spirando una certa qual arietta, che odora tanto di una strisciante riabilitazione del personaggio; già di fronte alla Commissione di inchiesta sul Caso Rossi, c’era un atteggiamento di sostanziale deferenza verso di lui (certo, non era mica un PM, quelli sì da incalzare…), deferenza che in non pochi hanno interpretato come significativo.
In questa settimana, poi, fonti informate ci riferiscono che il Nostro potrebbe tornare protagonista, in qualche ruolo importante, della scena politica italiotica: ma è verosimile che siano voci dettate solo dall’invidia, come il nostro fustigatore dell’ultima ora – il lettore e soprattutto commentatore Picasso – sostiene.
Anche con ragione: perché gestire un’operazione come quella di Antonveneta, diventare Presidente dell’Associazione bancari italiani e poi, con una nonchalance che solo alcuni possono permettersi, affermare impunemente che quello non era il proprio mestiere, beh che volete che vi dica? A noi, un po’ di invidia in effetti la genera…
Ps 1 Da uno studio importante – riportato da Il Fatto dell’11 maggio – si evince che le donne sono state molto più esposte dei maschietti alle eventuali reazioni avverse della vaccinazione contro il “maladetto virus”; se ne deduce che il vaccino sia discriminatorio e sessista? Venendo dalla Patria del politically correct, sarebbe una autentica beffa del Fato…
Ps 2 Finlandia e Svezia ad un passo dall’ingresso nella Nato, dopo una neutralità che dura dalla Second world war (nella quale la Finlandia – con i suoi 1340 km di confine con la Russia – entrò solo perché invasa da un certo Stalin): mossa di certo rischiosa, ergo da gestire con la massima attenzione ed oculatezza, perché i rischi di una escalation ci sono.
Fateci comunque capire: ora bisogna dire che sono schiavi degli States anche loro, i nordici, o si fa finta di niente, e siamo schiavi solo noi?
Alleluja! Giustizia è fatta. I due poveri martiri sono stati assolti, liberi e leggeri nell’anima godono il giusto riconoscimento della loro onestà. L’uno potrà girare a Siena a testa alta perché, l’aveva detto anche lui, che non era del mestiere e quindi i suoi errori erano stati fatti tutti in buonafede. Qui, purtroppo, in parte la colpa è dei senesi che l’hanno messo al comando del Monte. Ovviamente nessun concittadino che comandava allora farà il mea culpa. La Casta passa e va senza problemi, chi c’è dentro ovviamente, invece io, fra i tanti, non ne sono mai stato parte e ne ho subito solo le conseguenze cattive. L’altro, del contado tra Crete e Chianti, potrà ritornare a cuor leggero rispettato da tutti a tagliare e mettere sulla brace le bistecche durante il “Luca Cava”, ormai le calunnie sono cadute per sempre. Ma rimane sempre quel sospetto che se i due fossero stati veramente puniti, da loro sarebbero potuto partire diverse indiscrezioni, l’apertura del Vaso di Pandora, circa alcuni scarsi controlli e verifiche nel passato sull’affare Antonveneta con la conseguenza di vedere cadere tante teste politiche ed economiche, principalmente di una che ora è il protagonista della scena politica italiana. Così va la vita, una mano lava l’altra e tutte due si puliscono insieme. Che tristezza.
In questa città oramai ci si abitua a tutto e si passa sopra qualsiasi cosa. D’altronde proprio in questi giorni, col rumore degli zoccoli che si inizia a sentire in lontananza, si parla tanto di qualcuno disposto per convenienza, a tornare col cappello in mano da chi non si è fatto problemi a trattarlo a pesci in faccia quasi 3 anni fa or sono. Dopo i soliti proclami bellicosi dei vari pettoni. E qui mi fermo.
Giusto per dire che l’amor proprio qui da noi s’è perso e la coerenza si sacrifica in nome della convenienza. Si è riabilitato Ferdinando e ora toccherà anche a Giuseppino via.
Caro Eretico, diciamocela proprio tutta: tutti i casini che hai rizzato negli anni scorsi, tutte le querele che hai preso (poi sempre assolto), tutta l’energia mentale spesa per fare emergere certe “problematiche”, e poi? Mussari e Vigni assolti, il Minucci patteggiato e ora a scrivere libri autocelebrativi come niente fosse, l’incendio in Curia venuto fuori per autocombustione e chi si è visto si è visto. E nel frattempo, il Sindaco De Mossi, una volta feroce combattente contro la casta senese, che si sbraccia in consiglio comunale per difendere l’incarico al Tacconi, con il Piccini che continua a stare al pezzo, facendo di tutto per essere ricandidato l’anno prossimo.
In compenso, il Mangia d’oro lo daranno alla bravissima Alice Volpi, brava schermitrice…Siena si merita tutto, dammi retta…
Con tutto il rispetto per Alice Volpi, per carità, ma il Mangia d’oro se lo sarebbe meritato l’Eretico. Soltanto per quanti problemi ed opposizioni ha dovuto affrontare. Speriamo il prossimo anno, dai.
Io direi il premio Pulitzer . Visito questo Blog una volta ogni paio di anni e praticamente leggo i soliti 3/4 nomi e mi chiedo perché non andate al bar a raccontarvi queste quattro fesserie
Caro Picasso,
visto che diventi un pochino offensivo – di certo con alcuni commentatori -, sai che ti dico? Visto che visiti il blog raramente – e non c’è niente di male: avrai molto di meglio da fare -, puoi anche smettere di frequentarlo tout court: grazie a Zeus, i lettori ed i commentatori non mancano, e non mancheranno se si farà senza Picasso. Quanto allo scrivente, non necessiterà di melatonina, per riuscire a prendere sonno, tranquillo…
L’eretico
Adesso i nomi sono 5…
D’accordo con Raf sull’esigenza di attendere la pubblicazione delle motivazioni della sentenza di appello. Meglio non avventurarsi in congetture e tantomeno affidarsi a quanto riportato, a mio avviso in maniera dozzinale,dai media. Consiglio piuttosto di ascoltare il video della lettura della sentenza di appello pubblicato dal Tirreno. Dalle stringate parole pronunciate dai giudici sembra di capire che la prescrizione è scattata su due capi di accusa (altri tre erano stati prescritti nella prima sentenza, quella di condanna) e limitatamente sui fatti e sulle condotte fino al 9 agosto 2011. I reati contestati andavano dal 2008 al terzo trimestre del 2012. La mia prima impressione, basata sulle poche parole dei giudici, è che rimanesse veramente poco da contestare considerando prescritto tutto dal 2008 al 2011. Forse solo i primi 3 trimestri del 2012? Ma qui l’assoluzione è più che dovuta dato che i due avevano già lasciato la banca. Ma ripeto aspettiamo , dato che per ora ci possiamo affidare solo alle poche parole pronunciate dai giudici.
Detto questo rimangono alcune considerazioni di natura più generale.
L’Italia, tra i grandi paesi europei, è quello con il minor numero di detenuti per reati finanziari, qualche centinaio di persone. In Germania, dove prevale l’etica protestante dell’espiazione, e in Francia, dove prevale la laicità dello Stato, siamo nell’ordine di qualche migliaio. Forse da noi prevale l’etica cattolica del perdono corroborata, soprattutto nell’ultimo ventennio, da leggi ad hoc.
Infine, riallacciandomi a quanto scritto da Vedo nero e basta, oltre al reato di ostacolo alla vigilanza bisognerebbe cominciare ad immaginare anche alla codificazione di quello di ostacolo dalla vigilanza.
Caro Pino,
grazie del tuo intervento (come degli altri, peraltro): eh sì, non per tirare fuori vecchie – ma non superate – griglie di pensiero, ma forse un po’ di Riforma religiosa ed un po’ più di Illuminismo (sano), ci avrebbero fatto bene assai. Anche senza il forse…
Nell’occasione, ti invito – al pari di tutti i lettori – al big event che faremo in Comunale il 23 maggio, per onorare la memoria di un certo Giovanni Falcone: un altro, purtroppo, morto quasi indarno…
L’eretico
Eretico perché non.spieghi al tuo amico Pino che sono stati assolti perché il fatto non sussiste ( derivato) e anche sul falso il bilancio c è stata completa assoluzione anche se il reato era prescritto. Non c è bisogno che spieghi cosa vuol dire. Poi ci divertiremo con le motivazioni
Parigi è Parigi.
A proposito di reati finanziari in Francia. Lo scorso lunedì l’ex primo ministro francese Fillon è stato condannato, anche in appello, a 4 anni oltre al risarcimento del danno (375mila euro), per appropriazione indebita di qualche centinaia di migliaia di euro, non miliardi. Non andrà in prigione perché 3 dei 4 anni sono con la condizionale, ma non si potrà muovere per 1 anno perché gli verrá applicato il braccialetto elettronico per ben 365 giorni.
Ovviamente niente prescrizione, in Francia in cinque anni sono riusciti ad aprire e chiudere l’inchiesta e anche a celebrare il processo di primo grado e l’appello.
Fuori tema.
Leggo che il comune non ha rinnovato l’accordo con la associazione che gestiva la Fortezza in estate. Pare che si faranno solo eventi organizzati dal Comune, ma niente più bar e pizzeria.
Peccato.
Era una delle cose buone (forse l’unica) che segnava discontinuità con le amministrazioni precedenti, ma pare che a qualche bar e pizzeria del centro desse fastidio.
Ma tant’è. Siena deve rimanere immobile, e chiunque la governi, comandano sempre gli stessi.
Ma forse ho capito male, spero
Hai capito bene purtroppo. Nessuna novità. Reprimere l’iniziativa economica a vantaggio di gruppi ristretti di amici e affini è quello che la politica ha sempre fatto in questa città. E con la giunta del cambiamento i metodi sono gli stessi dei predecessori, sono soltanto cambiati (in parte) i beneficiari della mangiatoia.
Il caso Rossi è stato indubbiamente cavalcato anche come arma di distrazione di massa rispetto a tutto lo sfacelo (reati perpetrati, sanzionati o meno) che un certo sistema di potere ha determinato in questa città.
Quello che sorprende, non è tanto che, nonostante tutto, il sistema sia gattopardescamente sopravvissuto (ormai ce ne siamo fatti purtroppo dolorosamente una ragione), ma che il revisionismo storico in certa misura inevitabile (soprattutto a seguito di pronunzie così antitetiche e divergenti da parte della magistratura stessa) abbia pure i suoi pasdaran, i suoi ultras, i suoi polemisti.
Ma d’altra parte in un paese laddove, accanto a coloro che negano la shoa e foibe, ci sono pure i terrapiattisti, evidentemente possono esistere anche loro.
Tutte manifestazioni di hybris che nel mondo classico avrebbero almeno suscitato l’ira degli Dei, ma che in epoca moderna sono tutte perdonate in nome della libertà di espressione. E meno male.
Picasso
i falsi in bilancio rimasti erano al capo A4 e A5 e si riferivano a fatti protrattisi , secondo i pm fino
al novembre 2012 (capo A5) , qui assoluzione piena, personalmente sono sempre stato su questa linea xché mi sono sempre chiesto come si potessero accusare delle persone che in banca non c’erano più. In più il tribunale dicendo che il fatto non sussiste sembra sposare la tesi che il derivato potesse essere rappresentato anche a saldi aperti in virtù della componente di interest rate swap. Questo è piuttosto chiaro, senza bisogno di attendere le motivazioni.
Dal punto di vista gestionale, la gestione Mussari Vigni, aveva ereditato quella di Tonini che aveva chiuso la sua esperienza al Monte con utile di 500 mln euro (esercizio 2005, si trattava di utile record). Mussari e Vigni hanno chiuso la loro con 1,9 milardi di aiuti di Stato non restituiti nonostante un aumento di capitale di 3,1 miliardi, con oltre 4 miliardi di perdite e un buco patrimoniale di 3 milardi (Btp di Santorini e Alexandria) .Qui eviterei la standing ovation..
Salve, immagino lo sappia già, ma oggi ho ascoltato questo e mi sono cadute le braccia:
https://www.valigiablu.it/david-rossi-mps-commissione/
saluti!
Caro-a Giò,
stendiamo un velo davvero pietoso: per compensare quello che non sono stati capaci di stendere sul povero David Rossi, magari…
Il fatto è che i nodi stanno finalmente venendo in modo definitivo al pettine, ma non si può certo dire in pubblico ciò che ormai, a microfoni spenti, anche tanti che hanno creduto in modo sincero alla famiglia dicono, vale a dire di avere sostenuto cose indimostrabili per anni, no? The show must go on…
L’eretico
Le perizie vanno rispettate.
https://www.youtube.com/watch?v=iBCQxYrD510